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n°
1
ANNO VIII
MAGGIO 2008
In caso di mancato recapito il
mittente si impegna al pagamento
dei resi che dovranno essere
spediti a VICENZA 36100 C.P.O.
NE/VI0048/2008
DAL 28/04/2008
Il giornale dello specialista del raccolto
La nuova alleanza
piace ai mercati
L’intesa Laverda-Agco dà ottimi segnali
Intanto in Italia riparte il settore mietitrebbie
e le “rosse” volano al + 36 per cento
2007 IN POSITIVO
PER LA “FAMIGLIA”
LAVERDA: FATTURATO
OLTRE 150 MILIONI
pag. 2
FELLA E LA
FIENAGIONE,
UN’IDEA LUNGA
90 ANNI
pag. 7
COMPETIZIONI
DI MIETITREBBIE
IN RUSSIA VINCE
L’UOMO DELLE “ROSSE”
pag. 11
I COSTRUTTORI
DI GERMANIA
SI RITROVANO
A BREGANZE
pag. 12
AUTOPRODUZIONE
DI ENERGIA
LAVERDA FU
TRA I PIONIERI
pagg. 14-15
Gruppo Industriale ARG
Il punto di Mario Scapin
Pronti ad entrare in campo
per raccogliere nuove soddisfazioni
Mario Scapin
direttore generale
Nel 2007 il Gruppo Laverda oltre i 150 milioni di fatturato
anche grazie all’accordo strategico stipulato con Agco
Gentili lettori, in prossimità dell’avvio delle operazioni in campo guardiamo tutti con ottimismo a questo
nuovo raccolto perché finalmente
dovrebbe garantire a tutti gli agricoltori quel livello di remunerazione da tempo auspicato ed atteso.
I prezzi dei prodotti agricoli, frutto della crescita dei consumi, dello sviluppo dei biocombustibili e
presumibilmente anche di strategie finanziarie, da qualche tempo
stanno trainando lo sviluppo del
mercato delle mietitrebbie in tutti i
principali Paesi.
È grazie a questi fattori positivi che
Laverda ha potuto chiudere il bilancio 2007, di recente approvato dall’assemblea degli azionisti, con una
crescita lusinghiera rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato segna
un incremento pari al 19%, superando i 99 milioni di euro. Il risultato si deve a una crescita del 15%
del numero di macchine vendute e
al sempre più consistente contributo dell’attività ricambi il cui volume
di affari è salito del 20%. In questo
anno, così importante per l’azienda
e caratterizzato dall’accordo strategico siglato con il gruppo Agco,
il margine operativo, al netto delle
attività straordinarie, ha presentato
la crescita più significativa con un
miglioramento dell’82%. Il valore
dello stock è diminuito sia per le
materie prime che per il prodotto
finito, contribuendo all’ulteriore
rafforzamento della posizione finanziaria dell’azienda.
Gli stessi andamenti hanno caratterizzato anche l’esercizio della
Fella Werke, azienda interamente
posseduta da Laverda e a questa
accomunata nella gestione, il cui
fatturato è cresciuto del 10% superando i 51 milioni di euro. In definitiva il fatturato consolidato del
gruppo Laverda ha superato i 150
milioni di euro, a piena conferma
del cammino di crescita intrapreso
dall’azienda. I risultati ottenuti sono
l’effetto del contributo di tutti i collaboratori, dei concessionari, dei
distributori e degli azionisti. A tutti,
intendo esprimere un sincero ringraziamento ma vorrei manifestare
la mia riconoscenza soprattutto a
tutti i nostri clienti per la fiducia dimostrata nei confronti dei prodotti
e dei servizi offerti da Laverda.
In questo primo scorcio del 2008
si sono confermate le tendenze
positive degli ultimi periodi, la domanda di macchine da raccolta è
sostenuta e Laverda si è adoperata
per rispondere al mercato mettendo in essere tutte le azioni necessarie per incrementare la produzione
giornaliera. In Italia si assiste ad
una significativa ripresa dei volumi
di vendita grazie, soprattutto, alla
richiesta del centro-sud e all’ottima
accoglienza dimostrata nei confronti delle nuove autolivellanti AL
Quattro e AL Rev. Anche la M304
Ls Integrale sta raggiungendo risultati oltre le attese, dimostrandosi
macchina ideale per la raccolta in
media collina.
Il mercato francese ha manifestato
una crescita di quasi il 50% e Laverda ha saputo rispondere incrementando non solo i volumi di vendita,
ma anche la quota nel segmento
delle macchine convenzionali a
scuotipaglia. È molto positiva la raccolta ordini proveniente dai Paesi
dell’Europa dell’est con particolare
riferimento alla Bulgaria e alla Romania, ma anche la partecipazione
in altri mercati come la Grecia o la
Polonia sta crescendo sia in volumi
che in quote di mercato.
Anche i marchi del gruppo Agco
stanno presentando analoghi risultati; sia Massey Ferguson che Fendt
sono in continua crescita in tutti i
mercati di riferimento, assicurando
un ulteriore contributo allo sviluppo dell’azienda di Breganze.
Con estrema soddisfazione ritengo
che tutto ciò rappresenti la migliore conferma della validità strategica
dell’accordo siglato lo scorso anno
con il gruppo Agco.
Al momento oramai di entrare in
campo, concludo con l’augurio
che la prossima campagna di raccolta sia di soddisfazione per tutti
e con l’auspicio di riservare a tutti
i clienti di Laverda qualche gradita
sorpresa in occasione delle fiere di
autunno.
Il giornale dello specialista
del raccolto
Anno VIII, n. 1, maggio 2008
Periodico trimestrale
Registrazione Tribunale di Vicenza
n. 1017 del 5 marzo 2002
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Angelo Benedetti
Simonetta Lambrocco
direttore responsabile
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responsabile commerciale
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Andres Moradas Lopez
responsabile vendite Laverda Spagna
Elena Korovkina
assistente di direzione Investa Agro
Thomas Beckert
product manager Fella
Piergiorgio Laverda
curatore dell’Archivio Storico
“Pietro Laverda”
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L’ Italia di Simonetta Lambrocco
Agricoltura in salute,
mietitrebbie in risalita
Simonetta Lambrocco
responsabile comunicazione
e pubbliche relazioni
Sul mercato interno il mercato si attesta ad un + 36% rispetto al 2007
In grande ripresa il comparto agricolo e di
conseguenza ricomincia a crescere il mercato delle mietitrebbie. A livello nazionale
il balzo in avanti rispetto al 2007 è molto
consistente.
L’incremento della domanda alimentare determinata dall’affacciarsi di nuove forti economie sul mercato, il diverso orientamento
dei gusti, le aumentate possibilità economiche di popolazioni molto numerose, cinese
e indiana prime fra tutte, e gli investimenti
finanziari non sono gli unici fattori decisivi
per la generale ripresa del settore agricolo.
Si innesta infatti su questo trend di crescita
anche il tema della produzione di energia da
fonti alternative.
Sul fronte energetico, l’aumento del prezzo del petrolio è di tipo strutturale. Ci troviamo oggi al terzo shock petrolifero della
storia. Mentre però la prima (1973-74) e la
seconda crisi petrolifera (1978-79) furono
causate dal razionamento dell’offerta da
parte dell’Opec (Organizzazione dei Paesi
esportatori di petrolio), la crisi che dobbiamo fronteggiare oggi è determinata dal
progressivo calo della materia prima, che,
essendo limitata, è inevitabilmente destinata all’esaurimento. Non è dato sapere con
certezza quando i giacimenti petroliferi si
esauriranno, ma molti studiosi ritengono
che ciò avverrà all’incirca fra una settantina
d’anni. Vanno tuttavia considerate numerose variabili che possono incidere positivamente, come per esempio un impegno
a livello planetario per un consumo sostenibile e consapevole ai fini della maggiore
efficienza energetica, una politica condivisa
per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, la capacità e la possibilità di sfruttare
in modo concreto le energie rinnovabili, il
recupero di uno stile di vita che rispetti maggiormente l’ambiente, la scoperta di nuovi
giacimenti petroliferi…
Se per temi connessi alla ricerca non possiamo individualmente fare molto, ben diverso è il contributo che ciascuno di noi può
offrire razionalizzando i consumi. Possiamo
cominciare per esempio ponendo maggiore
attenzione all’utilizzo della luce elettrica o
dell’auto, limitandoci all’effettiva necessità,
evitando di lasciare inutilmente le luci accese, sostituendo le lampadine di casa con
lampadine a basso consumo e spostandoci
in auto solo quando indispensabile. Possiamo scegliere un consumo alimentare locale,
orientando la nostra scelta su prodotti pro-
venienti da aree limitrofe alla nostra zona di
residenza. Il paradosso che talvolta riscontriamo al momento dell’acquisto, per cui
un prodotto proveniente dall’altra parte del
globo è proposto ad un prezzo più competitivo rispetto al prodotto locale, può essere
rovesciato dal nostro sforzo congiunto e riportare le cose ad un ordine più logico, con
un risparmio non solo in termini di consumo energetico, ma anche di inquinamento.
Infatti, se limitiamo la domanda di prodotti
provenienti da terre lontane, limitiamo i trasporti e conseguentemente riduciamo l’inquinamento. È impressionante pensare che
ogni chilo di benzina consumato produce 3
chili di anidride carbonica, uno dei principali
fattori alla base del surriscaldamento terrestre. Studi recenti dicono, come ha spiegato lo scienziato Ernesto Hofmann, esperto
di tecnologie, al forum “Domani energia”
organizzato a Venezia da Coldiretti e The
European House Ambrosetti, che negli Stati
Uniti vengono consumati 22 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre il cittadino
dell’Unione Europea, secondo il rapporto di
Legambiente 2008, consuma circa la metà
rispetto a un americano, ma tre volte rispetto a un cinese e quasi nove volte rispetto
a un africano. Intanto la Cina progetta di
costruire a breve altre 60 centrali elettriche
a base di carbone. E tutti sappiamo che il
carbone, oltre all’anidride carbonica, produce un forte inquinamento da polvere.
In conclusione, lo scenario è molto variegato e, proprio per questo, il mondo scientifico invita a un atteggiamento olistico,
un atteggiamento cioè che tenga conto di
ogni aspetto come parte di un tutto e non
come singolo elemento. Nel nostro piccolo, possiamo verificare come ad ogni nostra azione corrisponda una serie di effetti
che sta a noi rendere positivi o negativi.
Tornando all’argomento che ci coinvolge più da vicino, l’aumento dei prezzi dei
cereali e le scorte che scarseggiano hanno spinto chi opera in agricoltura a non
lasciare terreni agricoli incolti. Inoltre, il
fronte delle energie alternative assorbe
gran parte del prodotto e contribuisce in
modo marcato al ritrovato ottimismo nel
comparto. Ottimismo che rileviamo anche
in Italia, ove è in ripresa il mercato delle
mietitrebbie, in aumento del 36% rispetto
al 2007. L’incremento del mercato domestico si deve soprattutto alla crescita del
segmento delle autolivellanti che hanno
attualmente raddoppiato il loro volume
raggiungendo la quota del 31% del mercato totale.
Laverda, grazie ai suoi nuovi modelli di autolivellanti AL Quattro e AL Rev, detiene il
primato.
La AL Quattro ha raggiunto un elevato grado di apprezzamento presso la clientela,
non solo in Italia, ma anche in Spagna, ove
non mancano i terreni con forti pendenze.
Castellacci, la sfida delle vendite
Il responsabile commerciale Italia è in Laverda dal 2000: “Stimolante riportare agli antichi
fulgori questo marchio storico”
È in Laverda fin dal 2000 Giampietro Castellacci, che da settembre 2007 ricopre l’incarico di responsabile commerciale per l’Italia.
Iniziò la sua attività a Breganze con la mansione di area manager. Da subito risultò evidente una certa coerenza tra il suo modo di
pensare e la cultura industriale dell’azienda
breganzese. Ciò spiega l’entusiasmo con cui
Castellacci si dedica alla vendita delle mietitrebbie Laverda.
Cinquantatrè anni, nato a Rovigo, sposato,
una figlia di diciotto anni, Giampietro Castellacci, al termine degli studi, ben presto
si avvicina al settore dell’agricoltura e della
meccanica operando all’interno della struttura del Consorzio Agrario Provinciale di
Rovigo, ove presta servizio fino al 1990 in
qualità di produttore macchine.
Nel 1991, Castellacci inizia il suo rapporto
professionale con la Società Sovema di Modena, nella quale ricopre l’incarico di area
manager sino al 2000.
“In Sovema, - ricorda Casellacci - è stato
possibile l’approccio con un sistema basato
sul raggiungimento di una crescita personale all’interno di una struttura organizzata nel
pieno rispetto degli obiettivi e delle scadenze aziendali”.
Giampietro, che cosa ti ha attirato in Laverda?
“La forza, la carica umana che emanavano
dal nuovo management e la volontà di riaffermare sul mercato un marchio prestigioso
che tanto aveva dato all’agricoltura non solo
in Italia, ma nel mondo intero”.
Naturalmente conoscevi l’azienda, prima di venire a lavorare a Breganze.
“Certo, conoscevo molto bene Laverda, la
sua storia, i suoi prodotti. Già a partire dagli
anni Settanta, quando lavoravo al consorzio,
vendevo mediamente sette o otto macchine
Laverda all’anno. Quindi, facendo un po’ di
conti, ne ho vendute parecchie…”.
Come percepivi all’epoca i prodotti e
il marchio Laverda e in quale rapporto
stava Laverda con i concorrenti?
“Laverda aveva nella mia area operativa
quote di mercato attorno all’80%. I nostri
concorrenti erano in crisi con i prodotti o
stavano iniziando a costruire la propria rete
di vendita fra enormi difficoltà. E’ stata la
grande crisi dei consorzi agrari a permettere una forte intrusione nel mercato Italia
da parte dei nostri competitor. Ciò che mi
ha spinto principalmente ad accettare l’incarico in Laverda, oltre all’entusiasmo che
percepivo nel nuovo management, è stata
una sfida personale. Era allettante l’obiettivo di riportare al fulgore e al prestigio degli
anni passati un marchio che tanto aveva inciso nello sviluppo agricolo dell’Italia e del
mondo”.
Un uomo di grandi passioni e in continua sfida con se stesso…
“In effetti è così”.
Un bilancio ad oggi della tua esperienza
in Laverda?
“Molto positivo, direi. I risultati sul campo
dimostrano che la qualità dei nostri prodotti è ampiamente apprezzata e riconosciuta.
Laverda sta riconquistando le posizioni che
le competono”.
E dal punto di vista personale?
“Davvero soddisfacente. Sono molto orgoglioso dei risultati che ho conseguito, anche
in termini di carriera personale, ma questo
non farà certo calare lo stimolo e l’impegno
per il progresso costante delle vendite”.
Grazie Giampietro e in bocca al lupo.
“Crepi il lupo!”.
Simonetta Lambrocco
Anche il “totem” aziendale sintetizza
la nuova alleanza industriale
Le novità che hanno coinvolto l’assetto societario Laverda trovano la loro evidenza anche nei simboli aziendali. Ecco quindi che il “totem” istituzionale dell’azienda si è arricchito del logo Agco.
Sul grande totem bianco che campeggia all’ingresso dell’azienda di Breganze, al cui centro spicca in bella evidenza il logo Laverda, è stato recentemente applicato anche il logo Agco, sul lato
opposto al marchio Argo, a testimoniare i gruppi di appartenenza.
Allo stesso modo, due dei sei pennoni all’ingresso, sono stati destinati alle bandiere di Fendt e di
Massey Ferguson, poiché nello stabilimento Laverda, si producono anche mietitrebbie a marchio
Fendt e a marchio Massey Ferguson.
Ecco quindi che, accanto alle bandiere Laverda, garriscono al vento anche una bandiera Massey
Ferguson e una Fendt, a ricordare la nuova alleanza industriale.
S. L.
Volatile, oltre mezzo
secolo di storia
Nella Sicilia orientale un concessionario Laverda
di lunga esperienza
Ha quasi sessant’anni di storia e di esperienza
la Volatile Bernardo snc, concessionario Laverda nelle province di Catania, Siracusa, Messina, Ragusa, Enna, Agrigento e Caltanissetta.
La Volatile Bernardo fu fondata nel dicembre
1951 a Palagonia, un paesino in provincia di
Catania. Il fondatore, Bernardo Volatile, era
un grande imprenditore. Già alcuni anni prima di aprire la nuova azienda, aveva cominciato la propria attività commerciale vendendo motociclette e motorini in tutta la Sicilia
orientale.
Il primo approccio con i trattori risale al 1952
con la concessione di vendita di prodotti recanti il marchio Pasquali; qualche anno dopo,
Volatile diviene concessionario Lamborghini,
e in seguito rappresenta anche i marchi Landini nel 1967, Agrifull nel 1970 e Goldoni nel
1979.
L’impresa di Bernardo Volatile non fu affatto
semplice perché, negli anni Cinquanta, l’uso
di macchinari meccanici per l’agricoltura non
era ancora concepibile per il contadino; infatti, l’agricoltore era colui che, con il proprio lavoro prettamente manuale, forniva i prodotti
di cui nutrirsi. In questo senso l’attività svolta a
quel tempo da Volatile può essere considerata “rivoluzionaria”, ma l’elemento che senza
alcun dubbio gli ha reso un vantaggio competitivo indiscusso è stato considerare il cliente
non tanto e non solo come cliente, ma come
un amico. Il fatto di essere stato egli stesso un
agricoltore ancor prima che imprenditore gli
permise una miglior conoscenza dei clienti e
delle loro esigenze: erano anche amici e conoscenti, che conosceva molto bene.
Bernardo Volatile fin da subito apprese e applicò alla sua azienda i principi del marketing:
il cliente prima di tutto. Il successo ottenuto è
la dimostrazione dell’impegno costante verso
la clientela. Nel 1999 la Volatile Bernardo da
ditta individuale fu trasformata in una società
di persone, Volatile Bernardo snc, guidata dal
capostipite Bernardo, dalla moglie Anna e dai
figli Francesco e Salvatore, che hanno continuato e ulteriormente sviluppato il lavoro dei
genitori. La ditta è oggi concessionaria, fra gli
altri, dei marchi Laverda, Landini, McCormick, Valpadana, e, da poco, commercializza i
prodotti di un’impresa, la Neuson, che opera
nel settore delle macchine movimento terra,
in particolare degli escavatori e minipale
La Volatile Bernardo snc continua a mantenere il suo carattere innovativo e attento ai
cambiamenti del mercato. In essa muove attualmente i primi passi anche la terza generazione. L’entrata, infatti, di Bernardo Andrea
Volatile, comincia a portare linfa nuova all’interno dell’azienda. Grazie agli studi in economia aziendale, il giovane Bernardo Andrea sta
iniziando ad adattare l’azienda ad un ambiente ed un settore oggi in grande evoluzione.
La più grande isola
del Mediterraneo
dove l’agricoltura è
risorsa vitale
La Sicilia è la maggiore isola del Mediterraneo ed è la regione più estesa
e più meridionale d’Italia. Lo Stretto di
Messina, largo meno di 3 chilometri,
la separa dall’Italia peninsulare e il Canale di Sicilia dall’Africa, da cui dista
circa 140 chilometri. Il territorio occupa una superficie di 25.710 chilometri
quadrati e, a fine 2006, contava una
popolazione di 5.020.000 abitanti,
195 per chilometro quadrato.
L’agricoltura è una delle grandi risorse
economiche della regione. Circa 650
mila ettari sono dedicati all’agricoltura
di semina e 400 mila a colture permanenti.
Notevole la produzione dei cereali - tra
cui il frumento, specie della pregiata
varietà grano duro, essenziale per la
produzione delle migliori qualità di
pasta - che già rendeva la Sicilia importante per i Romani (l’isola era chiamata il granaio di Roma). È abbondante
quella delle olive, che assicura un’ottima produzione di olio.
Uno dei frutti più tipici è il caco, e ben
nota è la coltura degli agrumi: aranci,
limoni e mandarini, insieme a mandaranci, bergamotti, cedri e pompelmi
di grande pregio. Non mancano i fichi
d’India e le carrube. Importante anche
la coltivazione degli ortaggi, che dagli anni Sessanta hanno conquistato
sempre più mercati in virtù delle coltivazioni in serra, estese soprattutto
nella zona sud-orientale. I famosi pomodorini di Pachino sono oggi molto
apprezzati e noti ovunque, come pure
i carciofi. Ma la Sicilia è famosa anche
per la gustosissima frutta secca: spiccano per qualità le mandorle, le nocciole
ed il pistacchio. Un importante contributo viene anche dalla coltivazione
intensiva di specie, una volta esotiche,
come il kiwi e il mango o addirittura le
banane, grazie alla mitezza del clima
siciliano.
La tradizionale coltivazione della vite
consente la produzione di ottimi vini
liquorosi e ad elevata gradazione alcolica. Il settore della coltivazione di fiori
pregiati in serra è in forte sviluppo verso i mercati europei.
I prodotti a cura di Simonetta Lambrocco
Fieragricola riserva più visite alle mietitrebbie
A Verona molto interesse per la M 306 Sp con barra da 7,60
oltre che per la nuova AL Quattro e per la Lcs 255 reduce dal tour europeo
Nel corso della Fieragricola di Verona, dal 7 al 10 febbraio, Laverda ha
esposto una M 306 Special Power con barra di taglio da 7,60 metri
e la nuova autolivellante AL Quattro all’interno dello stand Argo. In
un’area dedicata agli espositori che avevano preso parte al Fieragricola Europe Tour (una fiera itinerante attraverso Slovenia, Ungheria,
Slovacchia, Polonia, Rep. Ceca, Austria e Italia, che ha visto la partecipazione di Laverda con i propri importatori) nello scorso mese di
settembre, è stata esposta una Lcs 255 con barra da 6,00 metri.
La fiera ha richiamato un numero di visitatori superiore alle aspettative
con 140.000 presenze (+ 4% sul 2006), considerando che i principali
costruttori mondiali avevano già presentato al pubblico le loro novità in occasione di Agritechnica, ad Hannover in novembre. 1.230 gli
espositori (+ 5,6% sul 2006) di cui 210 esteri da 24 Paesi.
Anche Laverda ha ricevuto un significativo numero di visitatori al proprio stand, sia italiani che esteri.
Il prossimo appuntamento fieristico internazionale che impegnerà Laverda sarà Eima International che avrà luogo dal 12 al 16 novembre
2008.
Al top dell’offerta Laverda, la M 306 Sp Ls 4wd si distingue per le sue
doti di produttività, comfort, affidabilità.
Di serie l’esclusivo sistema “Laverda Special Power” Gsax, Ground Self
Alignment Extra, che consente di lavorare mantenendo uniforme il taglio anche nelle condizioni di raccolta più difficili. Grazie alla gestione
elettronica, aumentano la sensibilità e la reattività del sistema il quale
permette, in modo completamente automatico, l’adeguamento longitudinale e trasversale della piattaforma di taglio al terreno, mantenendo costante sia l’altezza di taglio che la pressione della piattaforma
di taglio al suolo. Due le regolazioni automatiche: da 50 a 200 mm
per prodotti a stelo corto, in alternativa, da 100 a 500 mm. Le grandi
slitte d’appoggio Easy Reverse, disposte sotto la barra, garantiscono
la massima affidabilità consentendo precisione nei comandi e facilità
di manovra anche in retromarcia. Un connettore elettrico unificato
incrementa l’affidabilità dei comandi ed agevola l’aggancio della piattaforma di taglio alla macchina.
PFR, Prepare and Feeding Roller. Dotato di dita maggiorate, per un
convogliamento ancora più fluido ed efficace del prodotto al canale
elevatore, il sistema assicura una trebbiatura regolare con un rendimento costante della mietitrebbia, un minor assorbimento di potenza,
il contenimento dei consumi e la lunga durata delle trasmissioni;
Mcs Plus, Multi Crop Separator Plus. Il dispositivo sottopone il prodotto ad un’azione di separazione forzata dalla paglia prima che questo
arrivi agli scuotipaglia e può essere disattivato in caso di prodotti delicati a paglia friabile, semplicemente, tramite un interruttore elettrico.
Grazie all’integrazione del modulo Rev la superficie di separazione viene incrementata del 20%, con il conseguente aumento dell’angolo di
avvolgimento a 120°. Tutto ciò insieme all’utilizzo degli scuotipaglia
nell’intera loro lunghezza consente prestazioni sempre più elevate.
Il battitore Laverda, dotato di otto spranghe battenti e otto masse
inerziali, è una garanzia di ottima separazione del prodotto nel totale
rispetto della qualità di paglia e granella. Il sistema elettrico di regolazione indipendente della parte anteriore e posteriore del controbattitore permette un adattamento rapido e ottimale della mietitrebbia ai
diversi tipi di prodotto in ogni condizione.
La M 306 Special Power monta il motore ecologico, omologato Tier
III, CITIUS 8.4 CTA 4V, SISU Diesel, da 246/335 kW/CV, con sistema di
alimentazione Common Rail.
La mietitrebbia Laverda 255 Lcs si colloca nel segmento medio alto
del mercato. Caratteristiche distintive sono la produttività, la qualità
del prodotto lavorato e la razionalizzazione dei costi di gestione. La
macchina assicura consumi ridotti, interventi di manutenzione semplificati e la massima delicatezza nel trattamento del prodotto in tutte le
fasi della raccolta e della trebbiatura.
Equipaggiata di serie di Gsax, Pfr, Mcs Plus, la 255 Lcs dispone di un
serbatoio raccolta cereale da 7.000 litri.
La 255 Lcs monta un motore Iveco omologato Tier III con alimentazione Common Rail e potenza 180/245 kW/CV. Il serbatoio carburante
ha una capacità di 450 litri.
La semplicità delle operazioni di manutenzione, con la conseguente
riduzione dei tempi d’intervento, è assicurata grazie agli ampi portelloni laterali che consentono un comodo accesso alle trasmissioni, agli
organi interni e al filtro rotante a sgancio rapido che permette di raggiungere agevolmente i radiatori ed altri componenti quali l’impianto
di condizionamento.
Anche in termini di comfort la 255 Lcs offre molto, grazie all’esclusiva cabina Profi Cab, progettata per soddisfare al meglio le esigenze dell’operatore in termini di razionalità dei comandi ed ergonomia.
L’accesso alla cabina è agevole e sicuro, grazie alla robusta scaletta e
all’ampia porta d’entrata. Il controllo e la gestione totale della macchina sono assicurati dal computer di bordo Agritronic Plus e dalla
esclusiva leva multifunzione. Le ampie vetrate consentono la massima
visibilità.
Oltre al condizionatore automatico, la cabina di guida Profi Cab offre
di serie il comodo sedile a sospensione pneumatica e può essere accessoriata con frigorifero portatile, impianto radio e lettore CD, telecamera con display a colori e sistema satellitare Gps. L’ampia dotazione
di fari permette di lavorare anche di notte con una visibilità ottimale,
finché lo consentano le condizioni di raccolta.
Fella e la fienagione, un’idea lunga 90 anni
L’azienda bavarese, oggi controllata da Laverda, mosse i primi passi nel 1917
Compie novant’anni Fella, l’azienda tedesca del Gruppo Laverda specializzata nella produzione di macchine per la fienagione. E il prossimo
26 luglio, a Feucht, in Baviera, Fella festeggerà il giubileo e aprirà al
pubblico lo stabilimento per visite guidate, dimostrazioni di macchine
in lavoro e momenti di ospitalità conviviale.
Fella Werke è detenuta dal 2004 dalla famiglia Morra, proprietaria del
gruppo Argo. La famiglia, ormai alla terza generazione imprenditoriale,
si è specializzata nella produzione di macchine per l’agricoltura e ha
costituito, con Argo, un gruppo industriale che racchiude marchi storici
e prestigiosi tra cui vanno ricordati in particolare Laverda, leader nelle
mietitrebbie, Landini e McCormick, leader nei trattori. Nel Gruppo, Fella è oggi totalmente controllata da Laverda.
L’impresa tedesca affonda le sue radici nel lontano 1917, quando il
direttore generale della fabbrica di contatori Isaria di Monaco dà l’input
per avviare uno stabilimento destinato alla produzione di erpici. In quel
preciso momento inizia la storia di Fella Werke a Feucht. Nel febbraio
1918 la nascita ufficiale, con il nome di Bayerische Eggenfabrik AG,
Feucht. Il nome Fella arriva solo più tardi, probabilmente mutuato dalla
parola egiziana “Fellache” che significa contadino, agricoltore.
Sotto la guida del primo direttore Albert Löffler, la fabbrica di erpici
amplia la produzione e nel 1924 la gamma comprende anche aratri.
Nel 1931 sono acquisiti gli impianti della Epple & Buxmann di Augusta,
passo decisivo nel settore macchine per la raccolta. E l’anno dopo inizia
la produzione di mietilegatrici per la raccolta di cereali, pietra miliare
dello sviluppo di Fella.
Nel 1953 Fella lancia il condizionatore con comando ad albero cardanico, antesignano dell’attuale “Fella-effective-Conditioner”, novità
premiata con la medaglia di bronzo della DLG, la Società tedesca per
l’agricoltura. L’anno dopo viene presentata la mietitrebbia semovente
Jupiter, per trebbiare e raccogliere cereali. Dal 1980 Fella si specializza
nel settore macchine per la fienagione.
Nel 1997 altro passaggio importante: Fella si organizza con un concetto completamente nuovo, quello delle quattro fabbriche autonome
nella fabbrica: ciascuna, responsabile di se stessa e dei suoi collaboratori, produce in base alle linee guida della direzione. Ciò fa sì che Fella
vinca, nel 1999, il premio Best Factory Award.
Nello stesso anno avviene la sorprendente vendita di Fella Werke da
parte dell’allora titolare Peter K. Timmermann al gruppo olandese Netagco. Ne derivano investimenti negli stabilimenti, si realizzano una
grande nuova struttura di 3.200 metri quadri per il montaggio e una
moderna palazzina con uffici e aule per la formazione. Nel 2003 nasce
il nuovo centro per il servizio assistenza e ricambi. E l’anno dopo inizia
la nuova era di Fella nel Gruppo Argo.
Thomas Beckert
Argo informa
Gruppo Industriale ARGO
Stabilimenti Argo Tractors a pieno regime
Il Gruppo Argo ha recentemente raggiunto un primo importante obiettivo di ottimizzazione dell’efficienza produttiva.
Una riorganizzazione degli stabilimenti ha concentrato in
Italia la produzione dei trattori Landini e McCormick: ciò ha
prodotto il conseguente avvio di un’attività a pieno regime
nelle linee di produzione di tutti gli stabilimenti italiani, anche con l’obiettivo di proporre al mercato le macchine dei
due marchi a prezzi ancora più competitivi. Dalle due linee di
Fabbrico, dopo l’ampliamento di 2000 metri quadrati per il
magazzino stoccaggio componenti e gli uffici controllo qualità, escono oggi trattori da campo aperto nelle categorie da
60 a 220 CV. Per i trattori a 6 cilindri è stata invece creata
una nuova linea, dove ha già avuto inizio la produzione delle
nuove serie di trattori McCormick Xtx e Ttx. Nuovo anche
l’impianto di verniciatura che lavora con un programma di
vernice ad acqua. A Luzzara si producono trattori da vigneto
e da frutteto, a San Martino in Rio i cingolati e i trattori a
ruote nelle categorie fino a 80 CV.
Hannover, il Landini Rex 85 S sul podio
Il Landini Rex 85 S vince la lotta tra i filari. È stato infatti l’82
cavalli da frutteto stretto della casa costruttrice di Fabbrico
ad aggiudicarsi il titolo di “Best of Specialized” al Tractor of
the Year 2008, concorso che ogni fine anno premia i migliori
trattori dell’anno da parte di una giuria di giornalisti della
stampa di settore di tutta Europa. Primo scelto nella sfida
tra i quattro finalisti specializzati, il Rex 85 S è stato valutato il trattore più rispondente alle necessità dell’agricoltura specializzata, oltre che per le performanti caratteristiche
tecniche, anche perchè ha dimostrato un’ottima agilità nei
frutteti stretti, dovuta sia alla larghezza limitata, da 1.213
a 1.313 millimetri in funzione della gommatura adottata,
sia all’angolo di sterzo elevato ed ai profili arrotondati del
cofano, che permettono al mezzo di transitare e di muoversi
tra i tralci senza alcuna difficoltà.
I mercati a cura di Simonetta Lambrocco
Cresce l’agricoltura meccanizzata in Bulgaria
Laverda al 15% del mercato con fiore all’occhiello la Serie M
Se comparata agli altri Paesi, la meccanizzazione agricola in Bulgaria si trova significativamente in ritardo sia per numeri che per
qualità. Nel 2001 si arrivava a 70 cavalli per
100 ettari di terra coltivata contro i 200-300
della media dell’Unione Europea. Solo circa il
20% delle mietitrebbie aveva meno di 10 anni
e il 15-18% di esse era ormai logorato e si deprezzava ogni anno. Nonostante il significativo incentivo promosso dal programma Sapard
per la modernizzazione della meccanizzazione
agricola, sono necessari ulteriori investimenti
nel settore della raccolta. Il mercato della meccanizzazione agricola in Bulgaria nei recenti
anni è stato molto instabile e non è facile fare
previsioni a causa dei sussidi che l’Unione Europea ha garantito per gli investimenti in agricoltura (il programma Sapard, appunto) e per
l’insolvenza di molte aziende agricole. Nell’insieme le vendite di macchine sono cresciute,
ma con oscillazioni, in base ai sussidi concessi
ogni anno.
Dal 2007 la Bulgaria è diventata membro dell’Unione Europea e beneficia così delle procedure della politica agricola comunitaria. In
questo Paese la grande agricoltura ambisce ad
uscire dal suo ruolo di nicchia e Laverda sta
incrementando la sua attività, coprendo ormai
il 15% del mercato operando attraverso il suo
importatore bulgaro Opticom Ltd, con sede a
Stara Zagora, nel cuore del Paese, e con nove
dealer sul territorio nazionale.
La Bulgaria, nella regione sud-orientale dell’Europa, per territorio (110.910 km quadrati)
e per popolazione (7,56 milioni di abitanti),
rappresenta un mercato limitato. Circa il trenta per cento della superficie totale (3.296.800
ettari) è arabile (dato del 2004).
Ma grandi porzioni del territorio nazionale
sono lontane dai nuclei urbani. Le aree rurali
hanno sofferto il maggiore declino demografico, dispongono di forza lavoro meno istruita e
patiscono tassi di disoccupazione più alti delle
aree urbane.
La redistribuzione della terra ha creato una
significativa frammentazione della proprietà.
La dimensione media degli appezzamenti è di
0,6 ettari.
Nel 2007 è stata emendata la legge sulla proprietà per permettere un utilizzo più razionale
dei terreni. Lo sviluppo del mercato dell’affitto della terra, utilizzando proprietà e superfici
unificate, aiuta a superare il frazionamento
della proprietà terriera.
Il 79% del totale della superficie agricola utile
è stato preso in affitto nel 2003 da società finanziarie agricole. I terreni di proprietà di persone fisiche sono stati ceduti in affitto per un
buon 50%, le cooperative e le società agricole
e di allevamento sono arrivate a cedere addi-
rittura il 93%. Negli anni recenti l’ingresso di
diversi fondi di investimento nel settore delle
proprietà agricole ha incrementato le sinergie.
Nel 2003, le società finanziarie agricole attive
in Bulgaria erano 665.500.
L’agricoltura bulgara ha prodotto il 7% del Pil
nel 2006, percentuale scesa al 5,1% nel 2007.
I cereali (frumento, grano, mais, orzo) hanno
raggiunto il 58% dell’area arabile, i semi oleosi
(girasole e colza) il 20%, gli ortaggi il 5%. La
coltura permanente più importante è il vigneto, diffuso su circa il 62% del totale dell’area
coltivabile.
Opticom Ltd, importatore di Laverda, è stata
fondata nel 1991 da otto soci la cui attività
era dedicata principalmente all’importazione e
alla distribuzione di ricambi per trattori, mietitrebbie e attrezzature. Dieci anni fa Opticom
iniziò una collaborazione di notevole successo
con Landini per importare trattori: il marchio
Landini era completamente sconosciuto nel
Paese e oggi invece occupa una quota di mercato del 19%. La famiglia di marchi importati
e venduti da Opticom in Bulgaria comprende
fra gli altri anche Fella e Sigma4. Laverda ha
nominato Opticom suo distributore ufficiale
nel 2002 e molta strada è stata fatta assieme
per raggiungere l’attuale 15% di quota di
mercato, in gran parte dovuta alla vendita, nel
segmento top di gamma, della Serie M.
I titolari della società sono oggi attivi in azienda assieme ai 34 dipendenti, tutti impegnati in
un costante contatto diretto con i clienti e nell’offerta agli agricoltori bulgari del pacchetto
di soluzioni meccaniche più adeguato alle loro
necessità. La società offre anche consulenze,
servizi finanziari, servizi di consegna e post
vendita, fornitura di ricambi.
Nella maggior parte dei casi Opticom fornisce
un pacchetto completo di macchinari e servi-
zi al cliente finale. Lavorando con un singolo
fornitore che garantisca un servizio affidabile
e dia loro fiducia, gli operatori possono più facilmente districarsi fra i complicati meccanismi
dei vari programmi di appoggio finanziario
grazie ai fondi Sapard o ai fondi strutturali dell’Unione Europea.
Per essere più vicina ai suoi clienti, Opticom
ha attivato una flotta di otto gruppi Service
mobili, che effettuano regolari visite di assistenza, consegna di ricambi e lubrificanti e
che riparano i pezzi. Per Opticom il lavoro del
team Service è fondamentale per la conquista
di nuovi clienti, perciò organizza regolarmente
corsi di formazione per la crescita professionale del suo personale qualificato.
Aneliya Kaneva
A. Kaneva, responsabile coomerciale di Opticom,
e il team Service.
Le M 306, grandi “regine” di Spagna
In terra iberica piace soprattutto la M 306 Sp Ls 4wd, leader nella sua categoria
Osservando l’evoluzione della campagna 2007-2008, anche quest’anno
possiamo confermare la crescita continua di Laverda nel mercato spagnolo,
grazie al rafforzamento graduale della
sua posizione di mercato e all’aumento del suo prestigio all’interno di un
settore così professionale e competitivo come quello delle mietitrebbie.
Sembra ieri quando la direzione dell’azienda mi assegnò l’importante incarico di dare nuovo lustro al nome e
al marchio Laverda in Spagna, che da
un lato vantava il buon sapore della
tradizione con i modelli Laverda della
Serie M 132 e 152 e che però, dall’altro, durante gli ultimi dieci anni, si
era trovata sul mercato mascherata da
colori diversi che non tutti sapevano
interpretare.
Sicuramente la recuperata immagine
autonoma di Laverda, quando l’azienda di Breganze ha deciso di cominciare nuovamente il suo cammino da
sola per recuperare lo svantaggio, ha
rappresentato uno dei suoi maggiori
fattori competitivi.
Sono già più di nove campagne che
lavoriamo giorno dopo giorno con
l’azienda Laverda. Quando analizziamo il nostro lavoro, mi riempie di soddisfazione condividere con i clienti, i
concessionari e specialmente i colleghi della mia squadra, tanto in Spagna quanto nella casa madre, risultati
così soddisfacenti e promettenti per
tutti.
Una delle principali protagoniste della nostra evoluzione e per la quale
voglio esprimere un apprezzamento
molto speciale è la nostra stella del
mercato, la Serie M e in particolare
il modello M 306 Sp Ls 4wd, l’idolo
dei nostri clienti e la regina dei nostri
risultati.
Sono più di 70 le unità della Serie M
vendute, ripartite in versioni e modelli differenti, ma il nostro modello di
punta nell’ultima campagna raggiunge l’80% dei risultati posizionandosi
come leader all’interno della propria
categoria.
Dopo aver parlato con gli utilizzatori
e aver verificato in campo come tutti
gli argomenti commerciali declamati
al momento di formalizzare la vendita
si confermino poi nella realtà, posso
capire il livello di gradimento e soddisfazione che contraddistingue tutti in
nostri clienti. Credo che questo sia un
terreno decisamente fertile per continuare a crescere e ottenere buoni
risultati nelle campagne future.
Altro pilastro sul quale è basata la nostra crescita è l’ottimo livello raggiunto nel post vendita, che rappresenta
un elemento molto efficace. Senza
alcun dubbio, sono certo che il nostro successo non sarebbe stato possibile senza il lavoro “oscuro”, dietro
le quinte, realizzato dall’assistenza ai
clienti in un modo così professionale. Molti sono i clienti che mi fanno
i complimenti per questo motivo,
quando li incontro occasionalmente
o durante le fiere.
Andres Moradas Lopez
Grecia, Laverda in vetrina a Salonicco
con Giannakoulas Bros
Nel febbraio scorso Laverda, rappresentata dall’azienda Giannakoulas Bros, ha esposto i propri
prodotti a Salonicco in occasione della 22a esposizione biennale Agrotica, una grande fiera dedicata alla promozione dello sviluppo dell’agricoltura e allo sviluppo di tecnologie, macchinari
e attrezzature ad essa dedicati.
Il rapporto con l’azienda dei fratelli Giannakoulas è ormai consolidato da anni, precisamente
fin dal 2001, quando è divenuta il principale importatore Laverda in Grecia.
La Giannakoulas Bros è nata nel 1978 dalla volontà dei due fratelli Kostantinos e George Gian-
nakoulas. Fin dall’inizio l’azienda si è occupata
di commercio di trattori usati e di mietitrebbie
importate dall’Europa.
Dieci anni dopo, proprietari di un’azienda divenuta oramai un nome di riferimento per il
commercio dell’usato, i fratelli Giannakoulas
hanno costruito l’attuale sede (4000 metri quadrati) nella città di Thessaloniki, Salonicco, nel
nord della Grecia. Oggi l’azienda è composta da
quindici persone tra venditori, ingegneri, magazzinieri, impiegati amministrativi.
Quale principale importatore Laverda in Grecia,
l’azienda conta su una rete completa di dealer
e uomini del Service a disposizione in ogni città del Paese. Inoltre, una task force formata da
dieci esperti ingegneri tiene monitorate le mietitrebbie durante la stagione della raccolta.
Giannakoulas Bros partecipa a un’intensa attività promozionale e commerciale, non mancando
mai alle fiere del settore, e sviluppando seminari
e corsi di formazione che hanno a che fare con
la meccanizzazione agricola.
L’azienda è anche rappresentante esclusiva di
altri marchi di macchine dedicate alla meccanizzazione agricola ed è oggi fra i leader del settore
in Grecia.
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Russia, Investa Agro, Investa Finance e Laverda
protagoniste al Krasnodar Expo
La Russia offre le maggiori opportunità di sviluppo per le macchine da raccolta
Dal 20 al 23 novembre 2007, al Centro Fieristico Krasnodar Expo, ha avuto luogo il XIV forum internazionale
dedicato al settore agroindustriale
YugAgro.
In qualità di sponsor principali, per il
terzo anno, le società Investa Agro, Investa Finance e l’azienda italiana Laverda, produttrice di mietitrebbie, hanno
accolto e informato i visitatori. Questi
hanno avuto modo di familiarizzare
con l’italiana Laverda, con l’argentina
Crucianelli, la brasiliana Montana e la
tedesca Fella.
Ma sicuramente l’interesse più marcato
nei proprietari di terre e negli agricoltori è stato suscitato dalla mietitrebbia
Laverda 296 Lcs.
I visitatori hanno visionato a fondo il
modello, analizzandone le caratteristiche e le differenze qualitative rispetto
ai prodotti dei competitor, i consulenti
dell’azienda hanno risposto a molte
interessanti domande poste dal pubblico. Molti sono entrati nella cabina
per sentire personalmente il livello di
comfort che le macchine Laverda offrono all’operatore durante il lavoro in
campo.
Alla manifestazione ha partecipato Andrea Ugatti, export manager Laverda.
“La Russia - ha dichiarato Ugatti - rappresenta una delle maggiori prospettive di sviluppo per il nostro settore”.
Andrea Ugatti, export manager di Laverda, con
Gianni Fontana alla Fiera di Krasnodar.
Yugagro, la prima fiera
delle regioni meridionali
Il Centro Fieristico Krasnodar Expo è attivo nel segmento delle fiere d’affari dal dicembre 1995. La società ha raggiunto una considerevole esperienza nella realizzazione di fiere specializzate di livello regionale, nazionale e internazionale, congressi e
seminari negli ultimi 11 anni. Si tratta del più ampio centro congressuale ed espositivo in Russia, con una superficie di 37.300 metri quadrati, che organizza eventi molto
importanti per l’economia della regione. Fra questi spicca Yugagro, la più gettonata
manifestazione del settore agricolo della Russia meridionale.
“La maggior parte dei visitatori di Yugagro sono nostri clienti - spiega Evgeniy Chercasov, direttore commerciale di «Investa Finance», dealer Laverda per la regione di
Krasnodar e per la Repubblica di Adygheya -. Questo per noi è il valore principale del
forum. Inoltre so che molte fra le più importanti società agrarie danno la loro preferenza a YugAgro considerando questa manifestazione un eccellente strumento per
incontrare e conoscere nuovi clienti”.
11
Aleksandrovich vince alla guida di una Laverda
Nella regione di Krasnodar combattute gare di mietitrebbiatura
Nella regione di Krasnodar si svolgono tradizionalmente gare interdistrettuali di mietitrebbiatura.
In queste competizioni, l’operatore delle
mietitrebbia che riesce a trattare la quantità
maggiore di raccolto nel minor tempo è proclamato vincitore.
Le performance di ogni area sono largamente trattati dalla stampa locale, perciò i partecipanti hanno la possibilità di conoscere i
risultati dei propri avversari e gli spettatori
possono valutare con grande attenzione le
performance fornite dalle macchine in competizione.
Il vincitore di quest’anno dell’area di Kurganinsk è Borschev Gennady Aleksandrovich, il
quale ha voluto condividere con noi i segreti
del suo successo.
Quali mietitrebbie vengono utilizzate in
JSC Kavkaz per la raccolta?
“Lavoriamo con le mietitrebbie dell’azienda
italiana Laverda. Le soluzioni tecniche Laverda sono più economiche, performanti e confortevoli se paragonate a quelle delle macchine prodotte in Russia. Grazie all’utilizzo delle
mietitrebbie Laverda, impieghiamo appena
15 persone per mietere un raccolto di ottomila ettari. Le macchine Laverda garantiscono
una trebbiatura veloce e, aspetto principale,
di qualità, ciò significa che non ci sono perdite. Inoltre, con queste macchine un ettaro
di raccolto richiede in media 5-6 litri di carburante, il che è decisamente al di sotto del
consumo delle altre mietitrebbie”.
Gennady Aleksandrovich, dove lavora?
“Lavoro alla JSC Kavkaz, una moderna azienda agraria sorta nel 1992 sulla base di una
azienda agricola collettiva. Si estende per ottomila ettari destinati a coltivazioni di grano
e fruttifere: il 55% è coltivato a grano invernengo e il restante 45% è dedicato a colture
vegetative”.
Ha parlato di soluzioni tecniche confortevoli, a cosa si riferisce?
“Le mietitrebbie Laverda non sono solo efficaci in fase di lavoro, ma sono anche facili
da manovrare e semplici nella gestione. All’interno della cabina, ben isolata dai rumori esterni e dotata di condizionatore, si crea
un ambiente di lavoro ideale. A dire il vero,
quest’estate ho patito veramente il caldo, ma
solo quando ho finito il lavoro di raccolta”.
Secondo la sua opinione, quali sono stati
i fattori che le hanno permesso di raggiungere questi ottimi risultati?
“Prima di tutto, una pratica di lungo periodo,
un corretto impiego delle ore di lavoro e soluzioni tecniche altamente efficaci. Ad esempio, lo scarico del serbatoio cereale è stato
fatto in movimento, senza dover fermare la
mietitrebbia, risparmiando così un sacco di
tempo”.
Com’è noto, i pezzi di ricambio per le
mietitrebbie importate sono più cari rispetto a quelli per le macchine prodotte nel mercato domestico. Ha avvertito
questa differenza di prezzo?
“No, perché in primo luogo le mietitrebbie
Laverda hanno una garanzia di un anno, e
poi perché per tutto il tempo dell’attività con
queste mietitrebbie non si sono verificate rotture”.
Quante mietitrebbie conta la sua azienda
complessivamente?
“Al momento, l’azienda ha cinque Laverda
2860 Lxe, e puntiamo ad una sostituzione
completa delle macchine russe con altre Laverda”.
Gennady Aleksandrovich, grazie per la
sua disponibilità e per il suo amore per
la terra.
Elena Korovkina
Il campione dopo la performance vittoriosa.
Terreni di altissima qualità e un clima benevolo
fanno di Krasnodar un gioiello delle coltivazioni
La regione di Krasnodar è la più meridionale
della Russia e si estende su circa 76 mila chilometri quadrati, pari allo 0,4% del territorio
russo complessivo. Le dimensioni di questa regione sono paragonabili a quelle di Paesi europei quali la Repubblica Ceca e l’Irlanda e superano Svizzera e Belgio, o Danimarca e Olanda
complessivamente. La regione di Krasnodar è
situata alla latitudine dell’Italia settentrionale e
della Francia meridionale.
Grazie ai suoi terreni di altissima qualità, benedetti da un clima favorevole, la regione di
Krasnodar è da sempre il più importante gra-
naio della Federazione Russa, comprendendo
il 3% di tutte le terre coltivate della Russia. È
anche la sede dell’unica università russa specializzata in agricoltura. La regione produce
approssimativamente il 6% della carne e dei
latticini, il 10% di tutto il grano russo, fornisce il 30% della produzione di frutta, il 60%
dei semi oleosi, il 90% della produzione del
riso e il 97% della produzione vinicola. Per
ogni indicatore agricolo si trova sempre fra i
principali produttori, molto spesso guidando
la classifica.
L’importanza della regione dal punto di vista
agricolo è emersa veramente solo dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica e il conseguente “espatrio” di regioni a forte vocazione
agricola, in particolare di Ucraina e Kazakhstan.
Non ha conosciuto tuttavia in quegli anni un
rapido sviluppo agricolo. Oggi nella regione di
Krasnodar operano 300 mietitrebbie Laverda.
Effettivamente, in confronto alle mietitrebbie
di altre marche, si stanno dimostrando molto
più remunerative e gli agricoltori russi sono
estremamente soddisfatti della tecnologia,
delle prestazioni e delle produttività offerte
dalle macchine Laverda.
12
Gli eventi
I costruttori tedeschi ospiti a Breganze
Il VDMA ha riunito nello stabilimento delle “rosse” il consiglio direttivo
Recentemente Laverda ha ospitato a Breganze la seduta del consiglio direttivo del
VDMA Landtechnik, Verband Deutscher
Maschinen- und Anlagenbau Landtechnik,
(Associazione dei Costruttori Tedeschi di
Macchine e Impianti, Tecnica Agricola). Per
intenderci, si tratta dell’organizzazione che
in Germania corrisponde alla nostra UNACOMA (Unione Costruttori Macchine Agricole).
L’occasione è stata propiziata da Hermann
Merschroth, presidente dell’associazione e managing director Fendt, presidente
di Agco GmbH e membro del consiglio di
amministrazione Laverda. Ben conoscendo
la nostra azienda, Merschroth, in accordo
con la direzione generale e con Angelo Benedetti, anch’egli delegato nel gruppo di
presidenza VDMA, ha suggerito al consiglio
direttivo di svolgere la seduta in Laverda. La
proposta ha riscosso l’approvazione ed ecco
che l’11 e il 12 marzo Laverda è diventata la
cornice, ma anche in parte la protagonista,
dell’incontro al vertice, di cui ha curato tutta l’organizzazione dalla logistica all’ospitalità.
La delegazione, dopo avere assistito alla presentazione istituzionale di Laverda, dal passato all’attualità, è stata condotta in visita
allo stabilimento produttivo, ove i delegati
hanno avuto modo di constatare l’efficienza
e la perfetta organizzazione del lavoro.
L’azione ci conferirà un grande ritorno in
termini di visibilità presso i principali attori
del settore in Germania, poiché i delegati
stessi hanno espresso unanime apprezzamento per una realtà italiana di grande valenza quale Laverda.
Alla luce di questo successo, anche la tedesca H.A.G., Hauptarbeitsgemeinschaft des
Landmaschinen- Handels und -Handwerks
(Associazione Direttiva del Commercio e
dell’Artigianato delle Macchine Agricole),
ha richiesto la nostra ospitalità per la propria riunione direttiva. Ospitalità che non è
certo stata negata e che ha visto la delegazione in visita presso Laverda venerdì 4
aprile. Anche in questo caso il riscontro è
stato molto positivo.
Simonetta Lambrocco
Fabbriche aperte, Laverda si presenta
Mietitrebbie rosse in tour tra le fiere d’Italia. E a novembre appuntamento a Eima International
Primavera intensa a Breganze alla vigilia dell’apertura della stagione della raccolta.
Fabbriche aperte.
La giornata Fabbriche Aperte avrà luogo
domenica 8 giugno 2008, coinvolgerà quest’anno anche alcuni comuni limitrofi e vedrà, come di consueto, la partecipazione
di Laverda. La manifestazione apre domenica mattina alle 9.30, ma già nella serata
di venerdì 6 giugno un convegno dedicato
al tema scuola/lavoro anticiperà le attività.
L’evento suscita sempre interesse a Breganze
e dintorni perché permette a tutti di visitare gli stabilimenti produttivi più interessanti
dell’area. Ciò è di grande stimolo per Laverda, che vuole presentarsi al meglio e dimostrare ai propri concittadini, in particolare ai
giovani, la sua valenza sul territorio: lo stabilimento Laverda rappresenta l’eccellenza
nel comparto della produzione di macchine
agricole ed è sicuro punto di riferimento
anche in termini di future opportunità per
i giovani.
Le “rosse” in giro per l’Italia.
Le mietitrebbie rosse di Breganze sono state
esposte in numerose Fiere locali e nazionali.
Aprile, in particolare, le ha viste protagoniste
in diverse località italiane. Dal 23 al 27 aprile
2008, la Società Caputo Macchine Agricole
ha presentato una Laverda 255 Lcs Levelling
System Integrale alla Fiera di Gravina di Puglia (Bari); dal 24 al 27 aprile 2008, la Società Ciampi Macchine Agricole ha esposto
una Laverda AL Quattro nel corso della 47a
Fiera Nazionale dell’Agricoltura di Lanciano
(Chieti); dal 24 al 27 aprile 2008, la Società
Mozzetti Mario Macchine Agricole ha messo
in mostra una AL Quattro in occasione della
Fiera del Madonnino in località Braccagni, a
Grosseto, nell’area di Maremma Fiere.
Eima International.
Intanto la prospettiva è già quella di organizzare al meglio la presenza di Laverda ad
Eima International, il salone leader che si
tiene in autunno. Quest’anno Eima si svolge dal 12 al 16 novembre. Laverda, e tutto
il Gruppo Argo, danno fin d’ora appuntamento a Bologna: sarà l’occasione per fare
un bilancio della campagna 2008 e per presentare le linee guida di strategie e prodotti
2009.
13
I servizi
“Warranty System”, clienti più garantiti
attraverso Internet
In vigore dal 2006, consente una gestione rapida dei reclami e il monitoraggio in tempo
reale del comportamento dei singoli prodotti
Già all’inizio del 2006, Laverda ha messo a
disposizione della propria rete di importatori, concessionari e distributori un sistema
per la gestione tramite Internet dei reclami
in garanzia. Il “Warranty System”, generato
da uno studio intrapreso dal Gruppo Argo,
è stato adattato alle esigenze di Laverda e
alle richieste dei partner commerciali dedicati in particolare al prodotto mietitrebbia.
La gestione della garanzia attraverso la rete
permette di velocizzare il processo, dall’inserimento del reclamo, all’analisi, all’eventuale approvazione e, nel caso, al rimborso, consentendo lo scambio immediato di
informazioni e immagini tra rivenditore e
ispettore tecnico.
Non solo. “Warranty System” si interfaccia
anche con il sistema gestionale Laverda,
grazie al quale aggiorna quotidianamente
in modo automatico informazioni sui listini,
sulle condizioni contrattuali e naturalmente
sulle macchine.
Nella fase iniziale il partner commerciale Laverda ha la possibilità di inserire un proprio
data base clienti che potrà successivamente
aggiornare con la registrazione della messa in funzione (in campo) delle macchine,
a far data dalla quale ha inizio il periodo di
garanzia.
A questo punto, il sistema è pronto a ricevere eventuali reclami fornendo in automatico, al semplice inserimento del numero
di telaio della macchina in questione, tutti
i dati relativi a quest’ultima e al cliente finale.
Il concessionario Laverda procede all’inserimento a sistema dei particolari sostituiti.
Questi vengono contabilizzati automaticamente sulla base del listino in vigore alla
data di riparazione. Allo stesso modo è contabilizzata anche la manodopera, secondo
le operazioni e i tempi stimati necessari in
rapporto all’esperienza Laverda e ai diversi
modelli di mietitrebbia.
Conclusa l’operazione di input, “Warranty
System” controlla tutti i dati inseriti riguardanti la macchina e i particolari sostituiti,
eliminando eventuali errori di digitazione
o ripetizioni. Fortuite anomalie sui reclami
inviati vengono evidenziate e comunicate al
gestore della garanzia.
I reclami inseriti vengono successivamente
analizzati dall’area manager e, se approvati
in garanzia, sono inviati automaticamente
al servizio amministrativo per l’emissione
della nota di accredito.
Un ulteriore vantaggio è offerto dalla possibilità, per la rete di vendita Laverda, di
verificare in tempo reale lo stato di avanzamento dei reclami e delle note di accredito,
in modo molto semplice, attraverso l’interfaccia web di “Warranty System”.
Inoltre, “Warranty System” permette l’estrapolazione di dati utili ai fini statistici e assicura un monitoraggio costante sul comportamento del prodotto.
Flaviano Novello, l’esperto che monitora
le garanzie: «La nostra qualità continua
a crescere»
Flaviano Novello è un figlio d’arte: è entrato
infatti in Laverda nel 1983 quando suo padre
Andrea lavorava ancora in azienda, al reparto
presse.
L’inizio dell’attività l’ha visto impegnato per
alcuni anni nei reparti produttivi, ma nel
1994 Flaviano è entrato nel team dedicato
all’assistenza tecnica delle macchine. Principalmente attivo in Italia e nei Paesi europei
fino al 2000, ha accumulato un eccellente
bagaglio di esperienza che gli ha consentito di collaborare alla stesura di pubblicazioni
tecniche destinate alla manutenzione e alla
riparazione delle macchine.
Dalla fine del 2000 si occupa della gestione
delle garanzie, calcolando costi e stilando
statistiche.
Oltre a questo, redige istruzioni di montaggio per i kit che vanno applicati alle macchine ed è impegnato nella stesura dei tempari.
Ciò implica un suo coinvolgimento anche in
officina, dove verifica i tempi necessari ad
ogni operazione relativa alle attività di garanzia. Da questi test scaturisce una tavola, su
cui esprime il calcolo dei tempi e la stima dei
conseguenti rimborsi, ove la riparazione sia
effettivamente riconosciuta in garanzia.
“Sono soddisfatto - dichiara Flaviano - perché confronto le statistiche e vedo che la
qualità dei nostri prodotti è sempre in crescita. Il mio augurio per il futuro? Che Laverda
continui così!”
Simonetta Lambrocco
La AL Rev, nuova nata nella gamma delle autolivellanti.
14
L’ album
Dal vapore alla nuova forza elettrica
Inizia nel 1902 l’elettrificazione dell’industria breganzese
Maggio 1902: con una lettera
alla ditta Belloni di Milano Pietro
Laverda decide l’acquisto di un
alternatore e tre motori elettrici.
Si apre così una nuova fase di
crescita del suo laboratorio artigianale, ormai avviato a diventare
una industria di livello nazionale.
Certamente i primi anni di attività del meccanico dovevano essere stati davvero duri: la piccola
officina installata nella casa natale, sulle colline di San Giorgio
di Perlena, era priva di qualsiasi
forma di forza motrice. Trapani,
seghe, pialle, tutto era azionato
a mano con grande sforzo e con
evidenti limiti produttivi. Per ogni
lavorazione complessa si doveva
ricorrere a più attrezzate officine
di Vicenza o Verona. Solo alla fine
degli anni ‘80 del secolo XIX, una
volta trasferita e avviata la nuova
officina a Breganze, Pietro, visto
anche il buon andamento degli
affari, decise di dotarsi di una locomobile a vapore per azionare le
varie macchine utensili. Era quella, per l’epoca, la fonte di energia
più diffusa nei luoghi dove non
era disponibile l’energia idraulica di fiumi o canali, che da secoli
azionava mulini, segherie e magli.
L’investimento da compiere era
notevole e così si mise in società
con altri due artigiani, Giovanni
Tapparello e Girolamo Guerra,
che già collaboravano con lui
nella fabbricazione di sgranatoi
e trebbiatrici. Furono addirittura
due le macchine acquistate nel
settembre del 1893, per la notevole somma di 3390 lire, dalla
fabbrica Tobias Geisler di Vicenza, che provvedeva anche alla revisione periodica.
La macchina a vapore, funzionante a carbone, trasmetteva il
moto, tramite un sistema di cinghie e pulegge, alle macchine
utensili situate nei diversi reparti.
Ma è all’alba del nuovo secolo
che anche a Breganze si inizia a
pensare all’uso dell’energia elettrica per muovere le macchine.
È uno dei figli di Pietro, Francesco,
che rivolge le sue notevoli doti intellettuali verso questo settore.
Va a Milano e frequenta gli sta-
bilimenti della Edison diventando un esperto elettromeccanico.
Così nel 1902 inizia l’avventura
della elettrificazione della fabbrica Laverda. La fonte di energia
più prossima a Breganze è data
dal canale Mordini, importante opera di ingegneria idraulica
che sfrutta le acque del torrente
Astico. Completato nel 1864, già
ospita lungo il suo corso numerosi opifici, principalmente aziende
tessili che ne sfruttano direttamente la forza idraulica. Pietro
Laverda ottiene una concessione
e installa una ruota a pale che
muove un alternatore da 50 CV
con tensione a 2000 volt.
Il luogo dista dalla fabbrica circa tre chilometri e occorre quindi stendere una linea elettrica a
media tensione e utilizzare un
trasformatore per ottenere i 200
volt per alimentare motori e illuminazione. Deve passare quasi un
anno perchè tutte le apparecchiature siano installate e collaudate.
In breve tempo alcuni motori
elettrici prendono il posto delle
locomobili per far girare le linee
di lavorazione. Da buon imprenditore Pietro decide di vendere il
surplus di energia prodotta e così
costituisce una nuova società,
la “Pietro Laverda e Figli” per la
produzione e la distribuzione dell’energia elettrica nel comune di
Breganze e in quelli limitrofi.
Ben presto molti opifici della zona
si allacciano alla rete e così pure
istituti religiosi e case borghesi.
Anche i comuni si fanno installare una rete di illuminazione pubblica. La domanda cresce rapidamente tanto che la produzione
della piccola centrale idroelettrica
non basta più e dopo pochi anni
si deve ricorrere all’acquisto di
energia dalla società Guarnieri
di Bassano, che opera sul fiume
Brenta con impianti ben più potenti.
L’utilizzo della “nuova forza elettrica”, come viene definita nella
corrispondenza, è un salto tecnologico e produttivo fondamentale
per le ambizioni industriali dei Laverda e perciò viene ampliamente
pubblicizzato, come dimostrano
le molte lettere di Pietro ai suoi
principali clienti e le diciture poste
in bella evidenza sulle carte commerciali. Così scrive Pietro ad un
cliente importante: “Sappia ancora che ora ho una produzione
maggiore avendo l’energia elettrica e perciò gli oggetti vengono
costruiti anticipatamente con più
commodo e perciò di miglior riuscita”.
Intanto il figlio Francesco studia
l’applicazione dell’elettricità in
svariati campi; concepisce un rocchetto elettromagnetico a basso
consumo che applica al suono
delle campane costruendo un
carillon per venti campane nel
campanile di Breganze; progetta
e applica impianti elettrici a filande, caseifici, molini. Anche alcune
macchine agricole di produzione
Laverda, principalmente gli sgra-
Francesco Laverda sr.
(1880-1923), figlio di Pietro
Laverda e pioniere delle
applicazioni elettromeccaniche
nel vicentino.
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natoi per il mais, vengono motorizzate. Nel frattempo
però i gravi problemi di salute che affliggono il giovane
Francesco privano la famiglia e la stessa realtà industriale vicentina di un contributo tecnico di grande valore
che lasciava intravvedere grandi possibilità di sviluppo.
La società di produzione elettrica ha un ulteriore importante sviluppo negli anni della Grande Guerra, quando
Breganze diventa uno dei centri nevralgici delle retrovie
dell’esercito italiano, con molte officine di manutenzione e addirittura una fabbrica di apparecchi telefonici e
telegrafici.
Chiusa la parentesi bellica l’impegno nella gestione della
rete elettrica, stante la grande diffusione che sta avendo
anche per usi civili, si rivela troppo gravoso e i Laverda prima la subappaltano a due tecnici locali e infine,
nel 1919, cedono la società alla Guarnieri di Bassano
per concentrarsi definitivamente nella produzione delle macchine agricole. È la conclusione di un’esperienza
pionieristica che ha visto un piccolo paese della campagna vicentina porsi all’avanguardia delle moderne scelte
tecnologiche e produttive.
Piergiorgio Laverda
In alto: il canale Mordini con le chiuse di Sarcedo. Nel piccolo edificio a
destra lungo la riva era installata la centralina elettrica Laverda.
In alto a destra: una rara immagine dell’officina Laverda nel 1910; ben
visibile il sistema di trasmissione a cinghie e pulegge che muoveva le
macchine utensili.
A fianco: intestazione commerciale della Società Elettrica Laverda e
dell’Officina Macchine Agricole a forza elettrica.
Infine, dal catalogo del 1911, uno sgranatoio per mais a grande
produzione azionato da un motore elettrico.
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La storia, le storie
La ciliegia, ambasciatrice di un territorio
Come altri prodotti di nicchia (asparago, olio, mais rosso) fa conoscere nel mondo
la fascia collinare veneta
La fascia collinare pedemontana del Veneto è culla di un’agricoltura di grandi
qualità e storia. Qui, dove l’ingegno dei
Laverda ha creato, a Breganze, i presupporti per una meccanizzazione della raccolta, le coltivazioni hanno sempre avuto
un ruolo privilegiato. E non solo quelle di
più vasta diffusione, le distese cerealicole
o la tradizione del vigneto, che ancor
oggi, come secoli fa, coinvolge ogni famiglia.
La cultura agricola della zona ha sempre
curato anche prodotti di nicchia di prestigio. Ad esempio gli asparagi bianchi,
specie nell’area di Bassano del Grappa
e dintorni, il rosso mais Marano, o l’olio
di oliva, da sempre prodotto nella fascia
collinare che dal Bassanese corre verso
Marostica, Breganze e l’Alto Vicentino.
Ma il prodotto che più di ogni altro forse
richiama la suggestione di questo territorio, ricamando di delicate candide
“esplosioni” floreali primaverili tutta la
fascia collinare, è la ciliegia. Da sempre
costituisce anche una forma di reddito
degli agricoltori, la cui passione ha saputo farne un prodotto di grandissimo
richiamo.
La ciliegia “regna” su tutte le colline ma
il centro che più ha saputo curarne l’immagine è senza dubbio Marostica, che
le dà anche il nome. La ciliegia di Marostica (tracce perfino in documenti del
‘400), infatti, ha conquistato il marchio
di origine della Igp (Indicazione geografica protetta). Il disciplinare di produzione
la colloca nel territorio di pochi comuni:
Marostica, Breganze, Mason Vicentino,
Molvena, Pianezze, Bassano del Grappa
(solo la zona in destra Brenta), Breganze, Salcedo, Fara Vicentino, una parte di
Schiavon.
Mezzo secolo fa sorse a Mason Vicentino la “borsa” delle ciliegie, che raccoglieva quasi tutta la produzione dell’area
collinare. Il Consorzio nacque nel 1957 e
ancor oggi raccoglie e distribuisce i frutti coltivati su circa 460 ettari di terreni
collinari, fertili e ricchi, che danno un
prodotto dolce e cuoriforme. Tra maggio
e giugno si svolgono le principali feste
delle ciliegie. Tre le sagre più importanti: a Pianezze per la qualità “Sandra”; a
Marostica la manifestazione a valenza
provinciale (qui vanno molto i “duroni”
e le biancorosse “marostegane”); e Mason Vicentino chiude il ciclo con la ciliegia “tardiva”.
Anche grazie alla ciliegia Marostica ha
consolidato la sua immagine nel mondo
di borgo medioevale molto appetito dai
turisti per l’altra sua specialità, stavolta
folcloristica, della Partita a scacchi a personaggi viventi, con cadenza biennale: proprio quest’anno tornerà a settembre (dal
12 al 14) la fastosa rappresentazione in
Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 36042 Breganze [VI] Italia
t. +39.0445.385311 f. +39.0445.873355
[email protected] www.laverdaworld.com
costumi rinascimentali, con 550 figuranti,
ripetuta più volte davanti a tribune colme
di oltre quattromila spettatori. La Partita
e la ciliegia, sospinte con i loro eventi da
oltre ottant’anni dalla passione e dall’impegno dei marosticensi, hanno fatto di
questa cittadina un gioiello dell’immagine
della bella Italia da conoscere.
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