Riflessioni sul tratto stilistico normativit in una
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Riflessioni sul tratto stilistico normativit in una
CONSIDERAZIONI SULL’UNITÀ STILISTICA DEL TITOLO PRIMO DEL GRUNDGESETZ DER BUNDESREPUBLIK DEUTSCHLAND SERENA CARLINI Introduzione Il presente contributo traccia il profilo stilistico del titolo primo del Grundgesetz der Bundesrepublik Deutschland. Osservando le possibilità combinatorie offerte dai segni linguistici nel testo normativo, l’analisi linguistica si è rivelata uno strumento particolarmente efficace nel dimostrare come ogni testo non sia un prodotto univoco generato in modo “necessario” dal senso soggiacente. Ne sono prova i risultati del processo di sintesi che, a seguito dell’analisi linguistica, ha ricondotto la gamma di elementi testuali entro il catalogo più definito delle tecniche espressive, ossia tratti stilistici, emergenti a ogni livello testuale ed espressivi, appunto, della tipologia del testo. Nel raccogliere in questa sede i dati stilistici rilevati, si viene a porre la questione se, nel testo preso in considerazione, si possa parlare di unità stilistica o non si debba farlo, invece, con riferimento a tratti stilistici compositi e addirittura concorrenti, definiti rispettivamente tipici, caratteristici o tipico-caratteristici a seconda che si conformino o no al modello convenzionale. Ci si propone altresì di osservare quale funzione stilistica secondaria, sociale possa essere associata al tratto stilistico dominante. Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo CAPITOLO 1. Premesse teoriche Condizione fondamentale dell’esistenza dello stile in un testo è la scelta, ovvero la possibilità di selezionare tra due procedimenti di realizzazione linguistica, attuazione o deviazione da un modello stilistico, o tra formulazioni alternative concorrenti a livello linguistico1. Questa l’idea delle linguiste Fix – Poethe – Yos, secondo le quali lo stile di un testo emerge quando si verifica un allontanamento da un modello, una convenzione, una regolarità. In questa definizione entrano in gioco due concetti molto importanti sui quali è opportuno soffermarsi: scelta tra formulazioni linguistiche e modello stilistico. In generale, nei Fachtexte la formulazione linguistica è vincolata ad un alto grado di chiarezza espositiva e di specializzazione del linguaggio e alla necessità di rappresentare un oggetto con un solo termine. Se venisse soddisfatta la necessità di univocità, sia terminologica che semantica, la scelta tra definizioni diverse non avrebbe alcuna ragion d’essere nei testi settoriali e questi sarebbero testi senza stile. L’analisi linguistica del testo giuridico, il titolo primo del Grundgesetz der Bundesrepublik Deutschland2, mostra che, di fatto, la richiesta di univocità, soprattutto 1 Si veda B. SPILLNER (a cura di), Stil in Fachsprachen, Lang, Frankfurt am Main – Berlin – Bern – New York – Paris – Wien 1996 e cfr. U. FIX – H. POETHE – G. YOS, Textlinguistik und Stilistik für Einsteiger, Lang, Frankfurt am Main – Berlin – Bern – Bruxelles – New York – Oxford – Wien 2001 (Da ora in poi citata mediante la sigla: T), pp. 35-36. 2 Il testo è stato tratto da www.rechtliches.de. 34 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo semantica, non viene rispettata né a livello pragmatico3 né a livello lessicale4. Nel testo tecnico preso in considerazione si è riscontrata una considerevole persistenza del fenomeno della bivalenza lessicale, a ragione del frequente utilizzo di varianti, soprattutto aggettivali, che si distinguono per sfumatura o grado di intensità, come, ad esempio, gli aggettivi valutativi classificati, in base alle loro proprietà semantiche più salienti, in qualitativi generici, in consequenziali e modali5. Dunque è possibile parlare di stile anche per i Fachtexte pur tenendo conto di macrostrutture vincolanti, e, pertanto, anche i testi tecnici possono essere oggetto di analisi stilistiche. § 1.1. Il modello stilistico del Fachtext normativo Un modello stilistico nasce da un modello linguistico-testuale. Nella Fachsprachenforschung il concetto di Fachtextmuster non ha trovato sinora una definizione omogenea. Pertanto, osservare il modello linguistico di un testo settoriale significa soprattutto ricostruirlo sulla base delle tendenze più recenti degli studi compiuti in materia di Fachtext e Fachtext giuridico in particolare. L’attività di classificazione dei generi testuali considera in primis le caratteristiche 3 Ne è un esempio il tratto 'media comprensibilità' che contrasta con il contenuto del dettato normativo in relazione al tratto stilistico-funzionale 'ampio circolo di destinatari'. 4 Questo fenomeno risulta in particolare dalla scelta di alcune forme aggettivali, dal modo congiuntivo per alcune forme verbali e dalla costruzione ist+zu+infinito per esprimere la prescrittività dell’azione. 5 Si veda R. V. FJELD, The lexical semantics of vague adjectives in V. K. BHATIA – J. ENGBERG – M. GOTTI – D. HELLER (a cura di), Vagueness in normative Texts, Lang, Bern 2005, pp. 157-173. 35 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo dei due procedimenti di ricostruzione del contenuto testuale per eccellenza, il top-down e il bottom-up: il primo risale al significato linguistico-testuale a partire dagli schemi mentali del soggetto, dalle aspettative proiettate dal soggetto su un modello stilistico e testuale e prodotte dai suoi tratti. Questo procedimento risulta dunque influenzato dalle strutture informazionali attese dal destinatario. Il secondo metodo, a mio parere più scientifico, prevede un’analisi di testi finalizzata a stilare generalizzazioni circa tipi testuali globali e loro funzioni e si avvale del sostegno della pratica del confronto con i testi e della natura della nostra cognizione quotidiana dei generi testuali. Questa conoscenza corrisponde in genere alla comprensione di uno schema di riferimento nel quale trova posto una parte normativa e una parte libera, non soggetta a norme. Questa è la prospettiva adottata nell’analisi del testo giuridico, da cui il presente contributo prende le mosse. Poiché attualmente non esiste un inventario preciso ed omogeneo delle caratteristiche di ogni tipo testuale settoriale, come pure del Fachtext giuridico e dei rispettivi fattori, strutturali e funzionali, di determinazione linguistica e pragmatica, si propone di seguito una tassonomia del Fachtext giuridico e delle relazioni connettivali dominanti in esso. Il prospetto è sia integrativo che applicativo. Integrativo, in quanto nasce dalla composizione di metodi di studio di diversi paradigmi linguistici6, applicativo, perché approda a una 6 Si tratta della descrizione strutturale e funzionale di Fachtexte prospettata da Hoffmann, che ha il vantaggio di fornire una importante visione d’insieme dei fattori linguistici che determinano un Fachtext, ma non vi associa esempi testuali concreti; della tipologia offerta da Sabatini, che, 36 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo associazione di questi ai possibili tratti stilistici e modalità espressive previste per questo tipo di testo settoriale. Fattori strutturali: caratteristiche: tratti stilistici: 1.macrostruttura: Struttura enumerativa; ordine di logicità; enumerazione con numeri, compattezza lettere, formule, avverbi numerali ordinali e cardinali. visiva; paratestualità; varietà tipografica. d’altro canto, stila una classificazione di testi settoriali osservando solo uno dei criteri tipologici, il vincolo interpretativo; infine della tipologia di Göpferich, che si limita a classificare testi delle scienze naturali e della tecnica, tralasciando i testi letterari. Si veda L. HOFFMANN, Fachsprachen als Subsprachen, in L. Hoffmann − H. Kalverkämper − H. E. Wiegand (a cura di), Fachsprachen – Ein internationationales Handbuch zur Fachsprachenforschung und Terminologiewissenschaft, de Gruyter, Berlin − New York 1998, 1. Halbband, pp. 189-199; F. SABATINI, Analisi del linguaggio giuridico, in M. D’Antonio (a cura di), Corso di Studi Superiori Legislativi, Cedam, Padova 1990, pp. 675-724; S. GÖPFERICH, Textsorten in Naturwissenschaften und Technik, Narr, Tübingen 1995. 37 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo 2. coerenza semantica: Dimostrazioni del tipo vero o semplicità sintattica. falso; composizione del comportamento futuro osservabile in relazione a fatti tra soggetti; indicazioni di uso. 2.1. coerenza sintattica: Utilizzo di condizionali, ipotetiche, modali. complessità sintattica; Frasi semplici in forma di assiomi, coordinazione per necessità di polisindeto e asindeto enumerare e ricoprire Proformen; una vasta casistica; diatesi passiva, modo indicativo, 3. lessico: tempo presente sinteticità; 3° p.sing. impersonalità. Lessico connotato da scientificità; dimostrazioni e istruzioni previsione normativa. riguardo a specifici aspetti del comportamento umano in relazione a situazioni e circostanze. Fattori funzionali: 38 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo 4. situazione Rapporto di tipo asimmetrico; asimmetria. molto alto, settorialità; validità comunicativa: relazione emittentedestinatario: 4.1. vincolo interpretativo: generale e media comprensibilità; settorialità. 4.2. circolo di ristretto. destinatari: 5. scopo Progettare il proprio e l’altrui previsione normativa; comportamento. costituzionalità; comunicativa Azioni prescrittive, con prescrittività. dominante: prevalenza del verbo dovere. comunicativo e tipo di azione 5.1. funzione testuale: Funzione conoscitiva, normatività. prescrittiva e regolativa. Tavola 1 – Modello stilistico del Fachtext normativo. I tratti stilistici, elencati nella terza colonna, sono ciò che Engberg definisce le regolarità linguistiche tipiche del genere, ovvero le convenzioni di genere7. 7 Cfr. J. ENGBERG, Konventionen von Fachtextsorten, Narr, Tübingen 1997, p. 45. 39 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo Affinché una regolarità linguistica possa essere indicata come convenzionale di un genere testuale, devono essere soddisfatti due criteri. In primo luogo il tratto linguistico corrispondente a un testo deve essere valido per tutti gli esemplari del genere testuale in questione. In secondo luogo il mezzo linguistico deve avere una rilevante frequenza, in modo che si possa parlare di una regolarità di presenza8. Il rispetto di questi due criteri rende una unità lessicale tratto tipico di un genere testuale ed espressione di una convenzione di genere9. Engberg distingue tali tratti convenzionali in 'tipici' e 'caratteristici': i primi contraddistinguono il testo come elemento del relativo genere testuale, i secondi indicano la singolarità dei testi. Un tratto tipico è quindi un tratto caratteristico che ricorre spesso in uno stesso genere testuale10. Nel presente lavoro si applica una interpretazione estensiva del paradigma di Engberg, motivata dalla necessità di determinare un fenomeno che potremmo definire di “tipicità caratteristica”, in quanto riguarda tratti stilistici che, per numero di occorrenze, sono da ritenersi tipici del testo preso in considerazione, tuttavia, non concordando con i dati previsti dal modello stilistico dei testi giuridici, sono da ritenersi caratteristici di questo testo. Secondo Engberg questi tratti non potrebbero essere definiti convenzionali, in quanto soddisfano solo uno dei due criteri che li classificherebbe come tali (l’elevata occorrenza e non la validità per tutti i tipi testuali dello 8 Il presente contributo non accerta la validità del primo, bensì solo del secondo criterio. 9 Cfr. J. ENGBERG, Konventionen von Fachtextsorten, cit., p. 46. 10 Ibidem 40 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo stesso settore). Ciononostante, nel testo preso in considerazione le unità linguistiche che indicano questi tratti sono utilizzate in modo convenzionale. Pertanto contribuiscono a tutti gli effetti ad esprimere il legame tra elemento linguistico e scopo comunicativo settoriale. Li chiameremo tratti tipico-caratteristici. § 1.2. Il profilo stilistico del titolo primo del Grundgesetz der Bundesrepublik Deutschland Lo scopo di questa fase è osservare i risultati dell’analisi linguistica in prospettiva stilistico-funzionale, stabilendo cioè serie di associazioni tra l’elemento testuale e la sua funzione testuale. Il tratto stilistico è infatti l’esito naturale della corrispondenza tra elemento stilistico e funzione testuale. Si osservi, nel seguente schema, l’esito delle indagini svolte in merito a macrostruttura, categorie sintattiche e grammaticali, lessico nonché situazione comunicativa, vincolo interpretativo, scopo comunicativo e funzione testuale. Caratteristica stilistica Tratto stilistico-funzionale 1. macrostruttura: 1.1. ordine grafico rigoroso e – logicità; – compattezza visiva; organicamente ripartito; – visivamente omogeneo; 1.2. titoli sintetici e poco informativi, – sinteticità e bassa informatività dei rubricati con sostantivi privi di titoli, destinatario di alto profilo; articolo validità generale; determinativo/indeterminativo; – ordine concettuale di distribuzione – 41 uniformità e continuità tematica. Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo dell’informazione nella prevalentemente successione ripresa della tema-rema rubrica nel e tema dell’articolo. 2. categorie sintattiche su un totale di 120 periodi: – 68 periodi semplici formati da – semplicità sintattica; proposizioni indipendenti coordinate per asindeto o asindeto: paratassi 56,6%, – 52 periodi complessi formati da 29 – complessità sintattica. proposizioni condizionali (di cui 13 implicite, 16 esplicite), 20 proposizioni relative (di cui 8 con funzione relativa, 12 con funzione ipotetica), 2 proposizioni finali implicite, 1 proposizione temporale: ipotassi 43,4%. 2.1. tipo di congiunzione: – prevalentemente polisindeto; – necessità di enumerare e ricoprire una vasta casistica; – asindeto; – a) condizionali, b) relative, relative – a) scientificità; b) previsione; c), d) e con valore ipotetico, ipotetiche, c) e) concretezza. – semplicità; due finali, d) una temporale, e) assenza totale di causali. 3. categorie grammaticali: – prevalenza di stile nominale; – 42 sinteticità; Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo – vasto impiego di forme pronominali – validità generale; indefinite; – largo uso di pronomi relativi: – sinteticità; variatio sintattica; – largo uso di forme aggettivali; – largo impiego di aggettivi a) con – a) sinteticità; b) assolutezza; suffisso –bar; b) con prefisso un- e ambiguità semantica e generalità in funzione predicativa; c) con poche qualificativa; – sostantivi altamente astratti; c) restrizioni semantiche (ad esempio gli aggettivi qualitativi generici, i modali e i consequenziali) – forme verbali coniugate al a) modo – a) oggettività; b) validità generale; c) indicativo, b) tempo presente, c) impersonalità; persona terza singolare; – alta frequenza della costruzione – impersonalità, polifunzionalità sintattica, prescrittività, ambiguità ist+zu+infinito. semantica, sinteticità. 4. lessico: – largo uso di Wortzusammensetzung; – sinteticità; – termini normativi; – ufficialità, formalità, normatività; – termini fattuali, rideterminati – neutralità espressiva; semanticamente; – espressioni auliche; – solennità; – lemmi in disuso; – arcaicità; – assenza di forestierismi. – nazionalità. 4.1. figure retoriche: – di parola: enfasi; – solennità; – semantiche: a) personificazione, – a) spontaneità, b) marcatezza di contenuto; b) anticlimax; – sintattiche: a) enumerazione, – 43 a) stile nominale, b) sinteticità, c) Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo b) variatio, c) formule gemelle. ritualità. 5. situazione comunicativa: – relazione apparentemente simmetrica – asimmetria; tra i partner; – specializzazione dei partner; – circolo di destinatari ampio – e – specialistico; settorialità; validità generale e media comprensibilità; – contesto pubblico; – ufficialità; – mezzo scritto. – formalità. 6. vincolo interpretativo: – prevalentemente alto; – prescrittività; – basso in tre casi; – frammenti di ambiguità semantica; – basso nelle forme aggettivali. – ambiguità semantica e generalità qualificativa. 7. scopo comunicativo: – vincolare la condotta del – prescrittività; destinatario; – prevedere e disciplinare una gamma – previsione e scientificità; di azioni future; – porre in essere la veridicità dei propri – performatività e istituzionalità; enunciati; – dare vita a nuovi organismi e – costituzionalità. istituzioni. 8. funzione testuale: funzione normativa. – normatività. Tavola 2 – Sinossi di associazione di tratti stilistici a ciascuna categoria linguistica di fattori strutturali e funzionali presenti nel testo. 44 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo Dallo schema presentato, deriva uno spettro molto vasto delle possibilità stilistico-espressive offerte dal testo preso in considerazione. L’esposizione della materia secondo uno schema rigoroso, organizzato sotto forma di punti ed elenchi, rappresenta un portatore non verbale di informazione e dona al testo una sostanziale logicità strutturale e concettuale, nonché compattezza visiva. L’aspetto sfavorevole della distribuzione dell’informazione in questo testo consiste nel basso grado di informatività delle rubriche, conseguenza della loro sinteticità. Nella prassi legislativa, i titoli e i sottotitoli degli articoli sono le uniche parti del testo con funzione veramente informativa rispetto al contenuto e costituiscono l’unico strumento con cui il legislatore può dare chiarimenti sia sul tipo di disposizione che segue sia sulla sua funzione. L’intestazione, i titoli e i sottotitoli sono pertanto le prime parti a comunicare la struttura tematica di un testo. Nel linguaggio istituzionale, il titolo di un testo deve essere sintetico ed esauriente, tale da permettere a chi legge di individuare con immediatezza l’argomento principale del testo, tenendo presente che spesso i destinatari hanno preconoscenze differenziate11. In riferimento a quanto sopra, è possibile rilevare che il titolo del testo normativo, Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland, e della prima sezione, Grundrechte, è sintetico, ma non esauriente perché rende noto l’argomento in modo molto generico e impreciso. 11 Cfr. M. A. CORTELAZZO – F. PELLEGRINO, Guida alla scrittura istituzionale, Laterza, Roma – Bari 2003, p. 64. 45 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo Nel testo considerato le informazioni che il legislatore dà nelle rubriche sono di natura tematica, indicano cioè i concetti centrali, ovvero i soggetti, gli oggetti o le azioni di cui si parla di seguito, mettendo in risalto gli aspetti fondamentali della realtà ivi regolati, ma senza dare alcuna indicazione della natura funzionale delle disposizioni12. È necessario riconoscere che il titolo primo del Grundgesetz, Die Grundrechte appunto, segnala già la funzione dell’intera sezione e comunica tale informazione a tutti gli articoli contenuti nel capitolo stesso, senza necessità di ripetere. Data la vastità della materia, legata peraltro alla cultura nazionale e alla storia dello Stato, si potrebbe suggerire di indicare nelle rubriche non solo il tema ma anche i suoi attributi. Per un destinatario che non conosca già i diritti fondamentali, è necessario esaminare anche i sottotitoli per capire quali siano e per conoscere l’oggetto reale del testo. Un lettore inesperto non riceve dal titolo un’informazione completa e esauriente ma parziale e deficitaria. Un lettore che possiede anche vaghe conoscenze della materia, qualora non prosegua nella lettura, può facilmente incorrere in interpretazioni sbagliate, perché i diritti fondamentali variano da stato a stato in conformità all’Ordinamento e al sistema di governo. In questo caso il titolo possiede un basso grado di informatività. Da un lato dovrebbe essere valutata l’ipotesi di integrare le informazioni date nel testo con quelle presenti nel paratesto, e in primo luogo nel titolo, e quindi rubricare, in modo più preciso, i testi più lunghi: questo potrebbe essere un buon sistema per agevolare la 12 Fatta eccezione per quei titoli che contengono un termine normativo, quale Recht o Pflicht, si tratta di otto casi su 19. 46 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo lettura da parte del destinatario, e anche per verificare la tenuta dell’ordine espositivo adottato. Dall’altro è possibile pensare che tale sinteticità sia imposta dalla vastità della materia da disciplinare, e che trovi giustificazione in relazione alle restanti dieci sezioni costituenti il Grundgesetz. È probabile inoltre che la necessità della certezza del diritto non ammetta l’inserimento di un titolo come sintesi dell’argomento, poiché potrebbe in qualche modo commentarlo o interpretarlo, modificando in questo modo il senso dell’intero testo normativo. Ne deriva che il testo normativo si rivolge a destinatari con un alto profilo culturale, visto che le parti veramente informative sono i sottotitoli, ovvero i titoli dei singoli articoli. Un aspetto favorevole delle intitolazioni consiste nell’uniformità e continuità tematica instaurata dalla ripresa della rubrica a tema dell’articolo. Lo stile nominale adottato nelle intitolazioni è sicuramente una chiara indicazione della validità generale del testo e della sinteticità dei suoi enunciati. Il primo tratto, validità generale, emerge oltre che dallo stile nominale adottato nelle intitolazioni, anche dall’assenza di qualsiasi tipo di articolo, determinativo e indeterminativo, nonché dal vasto impiego di forme pronominali indefinite, dall’impiego di forme verbali coniugate al tempo presente, e dall’indicazione nel Präambel del destinatario del testo, ovvero tutta la cittadinanza. Per quanto concerne il tratto stilistico funzionale 'sinteticità', si è visto che questo occorre, a scapito della comprensibilità, nelle intitolazioni e nelle rubriche, la cui struttura presuppone altresì che il destinatario sia uno specialista. Questa circostanza è corroborata da un 47 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo altro dato che emerge dall’analisi della situazione comunicativa che sottende al Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland. L’emittente e il destinatario del testo sono resi noti nel Präambel, periodo formato da tre proposizioni, due delle quali hanno come soggetto il Deutsche[-s] Volk; mentre nel terzo questo sintagma nominale svolge la funzione grammaticale di complemento oggetto. Da una parte dunque, il popolo tedesco, in forza del suo potere costituente, ha redatto e adottato la Legge fondamentale che afferma i diritti inviolabili dell’uomo, determina l’ordine gerarchico delle relazioni tra istituzioni e cittadini, fissa gli scopi comunicativi istituzionali e vincola la condotta sociale e istituzionale dello Stato, dall’altra, in conformità a quanto stabilisce la proposizione «Damit gilt dieses Grundgesetz für das gesamte Deutsche Volk», ne è vincolato. Il popolo tedesco è allo stesso tempo emittente e destinatario del testo. La relazione comunicativa emittente- destinatario espressa è simmetrica: il popolo tedesco regola e norma la propria vita e quella degli organi statali in modo autonomo. È opportuno porre attenzione sul fatto che, a ben guardare, il soggetto grammaticale dell’enunciato non corrisponde al soggetto logico. Da nozioni giuridiche e storiche è noto che l’emittente di un testo costituzionale è un’Assemblea Costituente, o il Parlamento, che, nella persona di un legislatore, 1) redige un testo costituzionale sulla base di una commissione costituzionale, 2) enuncia i diritti dell’individuo, nel capitolo relativo ai Grundrechte, e la struttura e l’organizzazione statale, nonché le relative competenze e le relazioni reciproche, nei restanti 13 capitoli, 3) si impegna affinché lo Stato 48 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo osservi questi diritti, come è affermato nell’art. 1, comma 3 «Die nachfolgenden Grundrechte binden Gesetzgebung, vollziehende Gewalt und Rechtsprechung als unmittelbar geltendes Recht». Il 23 Maggio del 1949 i parlamenti dei Länder occidentali hanno approvato la Legge fondamentale formulata e decisa dal consiglio parlamentare, mentre i parlamenti dei Länder orientali vi hanno aderito solo nel 1990. L’emittente non è quindi propriamente il popolo tedesco. È evidente che si tratta di soggetti che all’interno della società tedesca svolgono un ruolo di carattere istituzionale, che fanno parte di un’istituzione e ne sono i rappresentanti. Il passaggio da una relazione comunicativa in apparenza simmetrica ad una nella sostanza asimmetrica avviene nel testo mediante il ricorso costante a forme impersonali oppure mediante l’adozione di un tono stilistico solenne e insieme ricco di emotività come risulta dall’unico esempio in cui, oltre ai due casi nel Präambel, il Deutsches Volk si configura come il soggetto dell’azione13. Il fatto che la relazione tra emittente e destinatario sia solo apparentemente simmetrica può trovare una ragionevole spiegazione nell’ampio spettro di validità del testo normativo, che vincola parimenti emittente e destinatario. In questo senso è possibile affermare che i mezzi linguistici adottati nel testo, quali l’uso di forme impersonali, il ricorso a costruzioni enfatiche o la bassa informatività 13 Cfr. Art. 1, comma 2: «Das Deutsche Volk bekennt sich darum zu unverletzlichen und unveräußerlichen Menschenrechten als Grundlage jeder menschlichen Gemeinschaft, des Friedens und der Gerechtigkeit in der Welt». 49 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo di titoli e rubriche, sono in verità l’esito di una precisa scelta espressiva che altera i ruoli dei soggetti coinvolti nella comunicazione. Il tratto 'sinteticità' si evince inoltre, a livello di categorie grammaticali, dall’alta frequenza della costruzione ist+zu+infinito e, a livello sintattico, dalla variatio. Tali fenomeni comportano una sostanziale condensazione strutturale, da cui derivano periodi complessi e articolati. Il tratto 'complessità sintattica' in ogni caso non è prevalente rispetto a quello 'semplicità sintattica', ma degno di nota vista la consistente percentuale con cui si manifesta. I periodi complessi seguono principalmente uno schema ipotetico. I tipi di congiunzioni ipotattiche presenti comunicano l’alto grado di 'scientificità', di 'previsione' e di 'concretezza normativa' del testo. Questo andamento è tipico del procedere degli enunciati del corpus considerato. Ciò conferma anche gli studi sulla strutturazione del testo giuridico svolti in anni recenti ai fini della messa a punto di sistemi automatici di redazione di alcuni tipi di documenti legali, nonché dalle analisi linguistiche eseguite anche su altri corpora14. 14 G. Garzone in un discorso introduttivo al suo contributo sulle difficoltà traduttive della lingua del diritto riassume il concetto nella espressione mutuata da Stamper (Stamper 1980: 45-48) «Norms, that is to say rules which are valid for social reasons, have the general form: protasis → apodosis». (Cfr. L. SCHENA, La Lingua del diritto. Atti del primo convegno internazionale. cit., p. 211-212). D. Heller afferma lo stesso concetto in occasione della sua relazione sul tema «Normativ wirksame Texte im internationalen Vergleich» nella quale analizza i mezzi lessicali che, nella sintassi di alcuni enunciati dello StGB, tutti del tipo periodo ipotetico, intervengono a regolare più o meno esplicitamente la libertà di interpretazione. (Si veda D. HELLER, Regolare esplicitamente la libertà di interpretazione: normativ wirksame Texte im internationalen Vergleich, in 50 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo A sostegno dei suddetti tratti opera anche l’osservazione di uno degli scopi comunicativi del testo: prevedere e disciplinare una gamma di azioni future. Non mancano congiunzioni coordinanti, il cui utilizzo si limita tuttavia al livello sintagmatico e rende ragione della necessità di enumerare e ricoprire una vasta casistica. Caratterizzanti ai fini di un profilo stilistico del testo sono inoltre i seguenti tratti stilistico-funzionali: a) astrattezza, b) assolutezza, c) ambiguità semantica, d) generalità qualificativa, e) oggettività, f) impersonalità, g) polifunzionalità sintattica, h) marcatezza di contenuto, i) ufficialità, j) formalità, l) neutralità espressiva, m) nazionalità, n) arcaicità, o) solennità, p) spontaneità, q) ritualità, r) settorialità, s) media comprensibilità, t) prescrittività, u) performatività, v) istituzionalità, z) costituzionalità. Data l’eterogeneità dei tratti suesposti, si viene a porre la questione se sia lecito parlare di 'stile' del testo giuridico solo là dove è possibile scorgere una deviazione dalle convenzioni del genere e il prevalere del caratteristico, secondo quanto affermato da Fix – Poethe – Yos nella definizione di stilistica15, e non anche in relazione all’informazione stilistica trasmessa da tutti i mezzi linguistici presenti nel testo16. In proposito è inoltre importante sottolineare che l’unità M. FOSCHI ALBERT – M. HEPP – E. NEULAND (a cura di), Texte in Sprachforschung und Sprachunterricht. Pisaner Fachtagung 2004 zu neuen Wegen der italienisch–deutschen Kooperation, Judicium, München 2006, pp. 230-242). 15 Cfr. U. FIX – H. POETHE – G. YOS, T, pp. 192-200. 16 Pertanto non solo terminologici, come affermato da Spillner, o solo pragmatici, come affermato da Fix – Poethe – Yos nella loro analisi 51 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo stilistica è data dall’occorrenza di stessi tratti stilistici a tutti i livelli testuali. CAPITOLO 2. Interpretazione dei dati stilistici rilevati nel titolo primo del Grundgesetz der Bundesrepublik Deutschland § 2.1. L’unità stilistica come espressione del tratto stilistico normatività Il quadro sinottico, raffigurato nella Tavola 217, mette in evidenza come stessi tratti stilistico-funzionali occorrano a diversi livelli testuali. In particolare i tratti a)-d) trovano espressione nella categoria grammaticale degli aggettivi e parzialmente in quella verbale18; i tratti e)-g) nelle forme verbali e di riflesso anche nell’analisi della funzione testuale; mentre i tratti h)-r) si manifestano precipuamente a livello lessicale. Inoltre, dalla colonna relativa ai tratti stilistico-funzionali, emerge con chiarezza che a tutti i livelli testuali, fatta eccezione per quello superficiale della macrostruttura, si manifesta un aspetto del multiforme fenomeno 'normatività'. A livello sintattico la normatività è comunicata dal tratto 'previsione normativa', a livello grammaticale dalla 'prescrittività' delle forme verbali, a livello lessicale dall’ufficialità e imperatività delle esemplificativa di un testo istituzionale Cfr. U. FIX – H. POETHE – G. YOS, T, pp. 82-95. 17 Cfr. Cap. 2, Tavola 2, pp. 9-13 del presente lavoro. 18 È il caso del tratto stilistico-funzionale 'ambiguità semantica'. 52 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo catene isotopiche di termini normativi. Si manifesta altresì nella validità generale della situazione comunicativa prospettata, nell’imporre un alto vincolo interpretativo, infine nel vincolare lo scopo comunicativo del destinatario. Ne deriva che il testo è stilisticamente unitario. L’unità stilistica del testo è segnalata dal grado di cooperazione dei singoli livelli testuali, ovvero dal loro concorrere verso il raggiungimento della stessa funzione testuale normativa. Si può dunque a ragione ritenere che l’ultimo tratto evidenziato nella sinossi, la normatività, si configuri come sintesi della cooperazione degli elementi stilistici presenti a vari livelli testuali, che svolgono una funzione normativa comune. Al contrario, non si potrebbe parlare del tratto normatività come espressivo dello 'stile' del testo secondo la definizione data da Fix – Poethe – Yos19, per la sua appartenenza ai tratti tipici. Si viene così a creare una sorta di scissione tra unità stilistica e stile del testo: la prima è frutto del contributo che tutti i livelli testuali prestano per il raggiungimento della funzione del testo e può essere riassunta nel tratto normatività; il secondo dovrebbe richiamare il caratteristico del testo normativo. § 2.2. Lo stile come summa concettuale di tutti i tratti stilistici Sebbene la nozione di 'normatività' possa essere assunta a espressione dell’unità stilistica del testo, tuttavia rimane aperta la 19 Si veda nota 9 del presente lavoro. 53 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo definizione di 'stile' del testo considerato secondo la lettura di Fix – Poethe – Yos. Dallo schema contenuto nella Tavola 220, di fatto, è possibile osservare che alcuni tratti stilistico-funzionali sono molto eterogenei tra loro. In questa sede si cerca di capire quanto questa varietà possa essere ricondotta allo stile del testo e se tutti i tratti stilistici soddisfano la condizione dell’unità di azione che dà forma allo stile. Infatti un elemento linguistico sortisce un effetto stilistico se viene usato insieme ad altri in un senso comune. L’elemento linguistico così, nel cooperare con gli altri, diventa mezzo stilistico perché veicola un’informazione stilistica unitaria. I mezzi stilistici poi contribuiscono a formare lo stile. Nel testo preso in considerazione si presenta il fenomeno secondo cui alcuni elementi linguistici veicolano, a diversi livelli testuali, informazioni stilistiche contraddittorie, in particolare: h) marcatezza di contenuto, i) ufficialità, j) formalità, l) neutralità espressiva, m) nazionalità, n) arcaicità, o) solennità, p) spontaneità, q) ritualità, r) settorialità. Mentre i primi cinque [h)-m)] evidenziano l’ufficialità, la formalità e l’impersonalità del testo normativo, i successivi quattro [n)-q)] manifestano un certo grado di emotività del redattore. Avvalendosi dei risultati dell’analisi linguistica, è possibile ottenere una rassegna del 'tipico' e del 'caratteristico' del Fachtext 20 Cfr. Cap. 2, Tavola 2, pp. 9-13 del presente lavoro. 54 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo giuridico, secondo la definizione indicata da Engberg21 e nell’interpretazione estensiva adottata nel presente lavoro. Sono tipici, in quanto occorrono in percentuali molto alte in tutte le espansioni frasali e contribuiscono all’unità semantica, sintattica e pragmatica del testo i tratti: logicità, compattezza visiva, sinteticità e bassa informatività dei titoli, destinatario di alto profilo, validità generale, uniformità e continuità tematica, semplicità sintattica, scientificità e previsione normative, neutralità espressiva, impiego di sostantivi astratti, assolutezza, ambiguità semantica e generalità qualificativa, oggettività, impersonalità, polifunzionalità sintattica, prescrittività, ufficialità, formalità, asimmetria, settorialità, media comprensibilità, istituzionalità, costituzionalità e normatività. I tratti sopraindicati concordano con le caratteristiche stilistiche previste dal modello dei testi settoriali giuridici ed esposte precedentemente22, ad eccezione dei tratti astrattezza, ambiguità semantica e generalità qualificativa. Questi sono definiti nel presente lavoro tratti tipico-caratteristici, perché se da una parte occorrono con notevole frequenza (da qui la loro tipicità), dall’altra contrastano con l’elenco dei tratti tipici, dal quale peraltro sono esclusi (per questo caratteristici). In una fonte normativa primaria, quale il titolo primo del Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland, il tratto stilistico-funzionale 'astrattezza' ne descrive una peculiarità. Il suo impiego può trovare una ragione nella natura del Grundgesetz che, in quanto fondamento delle altre norme, si riferisce ad un numero 21 22 Cfr. J. ENGBERG, Konventionen von Fachtextsorten, cit., p. 45. Cfr. Cap. 1, Tavola 1, pp. 5-6 del presente lavoro. 55 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo maggiore di circostanze di applicazione, è indeterminato23 e costituisce la struttura portante di una istituzione sociale che altrimenti non potrebbe essere pensata, né esisterebbe24. I tratti 'ambiguità semantica' e 'generalità qualificativa' invece possono essere solamente la manifestazione di una precisa volontà espressiva. Sono caratteristici invece, in quanto occorrenti in percentuali minori, tuttavia non prive di valore, i tratti: complessità sintattica, concretezza normativa e marcatezza di contenuto (solennità, arcaicità, nazionalità, spontaneità, ritualità fraseologica). Nelle classificazioni generali di tratti stilistici di Fachtexte giuridici, non è contemplato alcuno dei tratti suesposti. Tuttavia la variatio sintattica è nominata accanto alla repetitio semantica come strumento frequentemente utilizzato per la resa della coesione testuale. È opportuno notare inoltre che, stando alle classificazioni di tratti stilistici di Fachtexte giuridici, neppure lo stile nominale è tipico di questa Fachtextsorte25. Dall’esame emerge che le nominalizzazioni nelle rubriche dei titoli, nelle forme fraseologiche e nelle Wortzusammensetzungen svolgono invece una funzione ben precisa, in quanto contribuiscono rispettivamente alla concisione, alla performatività e all’economia linguistica degli enunciati. L’analisi linguistica del titolo primo del Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland ha mostrato che in questo testo la forte 23 Cfr. B. MORTARA GARAVELLI, Le parole e la giustizia, Einaudi, Torino 2001, p.73. 24 Cfr. F. SABATINI, Analisi del linguaggio giuridico, cit. p. 666. 25 Cfr. Cap. 1, Tavola 1, pp. 5-6 del presente lavoro. 56 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo condensazione strutturale è indotta dallo stile nominale ed è a sua volta causa della complessità sintattica. L’adozione del tratto stilistico variatio sintattica non deve stupire, in quanto giustifica il basso scarto percentuale esistente tra la scelta della paratassi e l’ipotassi. La sinossi permette, inoltre, di osservare una certa marcatezza di registro, evidente soprattutto nel considerevole ricorso a espressioni dense di figure retoriche, sia cristallizzate nell’uso (come catacresi) che enfatiche. Data la presenza di tratti che deviano da quelli convenzionali del genere, si può affermare che il titolo primo del Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland non corrisponde al modello stilistico dei testi normativi previsto dalla sinossi integrata presentata precedentemente26, e lo stile del testo, secondo quanto affermato da Fix – Poethe – Yos27, emergerebbe proprio dai tratti deviazionali. A mio avviso lo stile del testo emerge non solo dai tratti deviazionali, ovvero dai tratti caratteristici, bensì da tutti i tratti: tipici, tipicicaratteristici (tipici peculiari del titolo primo), infine caratteristici (tratti presenti in occorrenze minime). La definizione di stile contenuta nel paradigma di Fix – Poethe – Yos si è rivelata inappropriata dal momento che l’informazione stilistica del testo viene trasmessa da tutti i mezzi linguistici. Il profilo stilistico risulta pertanto dall’insieme complessivo dei tratti stilistici28. 26 Cfr. Cap. 1, Tavola 1, pp. 5-6 del presente lavoro. Cfr. nota 9 del presente lavoro. 28 Cfr. Capp. 1 e 2, Tavole 1 e 2, pp. 5-6 e 9-13 del presente lavoro. 27 57 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo § 2.3. L’unità stilistica del Fachtext normativo come 'a priori' Le analisi sin qui condotte hanno provato che il profilo stilistico del testo si delinea da una parte mediante il concetto di unità stilistica riflesso nel tratto dominante 'normatività' quale summa concettuale di tutti i tratti stilistico-funzionali; dall’altra mediante il concetto di stile quale sintesi composita e multiforme di tutti i tratti stilistici. Tra il concetto di unità stilistica e quello di stile esiste un punto di intersezione che coincide nell’idea che la normatività sia un fenomeno culturale soggiacente al testo, cui obbedisce ogni tipologia testuale che svolga una funzione normativa. Nel testo preso in considerazione la normatività si distingue dagli altri tratti stilistici per la sua forte occorrenza a tutti i livelli testuali, presentandosi pertanto come un tratto superiore rispetto a questi. La normatività si compone di tutti gli altri tratti come il tutto di ogni singola parte: la normatività di questo testo varierebbe se anche uno dei suoi tratti stilistici parziali venisse modificato. Unità stilistica e stile trovano nella normatività la loro sintesi. In proposito Busse osserva come la categoria funzione testuale, ovvero lo scopo comunicativo svolto dagli elementi testuali, nelle juristische Textsortentypologien sia più importante dei criteri di indagine linguistica29. Busse afferma che i tipi testuali giuridici derivano la loro funzione non dal carattere linguistico, bensì dal loro ruolo in un contesto istituzionale. Non si può, cioè, sostiene lo 29 Cfr. D. BUSSE, Textsorten des Bereichs Rechtswesen und Justiz, in K. BRINKER – G. ANTOS – W. HEINEMANN – S. F. SAGER (a cura di), Text- und Gesprächslinguistik. Ein internationals Handbuch zeitgenossischer Forschung, de Gruyter, Berlin 2000, pp. 658-675 , qui p. 662. 58 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo studioso, riconoscere un testo come esemplare della funzione normativa, e quindi anche del tipo testuale normativo, senza conoscerne il contesto d’uso, in virtù del fatto che una definizione della funzione testuale normativa o degli atti linguistici regolativi, direttivi, dichiarativi30, avrebbe poco significato se privata del legame con il fenomeno sociale della normatività31. Il concetto di normatività rappresenta il cuore dei testi giuridici e include le azioni di persone/istituzioni di un ambito istituzionale, fissate nella formula oppositiva ammissibile/non ammissibile che dal particolare risale al generale, o viceversa32. Le riflessioni di Busse suggeriscono che l’analisi linguistica dei tipi testuali del diritto tenga conto del fatto che questi rappresentano elementi di un’attività istituzionale. Questa indicazione è valida soprattutto nel caso del Grundgesetz, che è un testo normativo primario. Più in astratto, questa considerazione sul concetto di tipologia dei testi, riconduce al principio generale secondo cui nella comunicazione linguistica il tutto viene prima delle parti, la causa 30 Sono questi gli atti linguistici che Searle associa ai testi giuridici. (Cfr. D. BUSSE, Recht als Text, Niemeyer, Tübingen 1993, p. 96). 31 Cfr. D. BUSSE, Textsorten des Bereichs Rechtswesen und Justiz, in K. BRINKER – G. ANTOS – W. HEINEMANN – S. F. SAGER (a cura di), Text- und Gesprächslinguistik. Ein internationales Handbuch zeitgenossischer Forschung, de Gruyter, Berlin 2000, pp. 658-675, qui p. 662. 32 Ciò che 'norma' e 'normativo' significano è noto dalla nostra conoscenza delle istituzioni sociali e del loro ambito di azione. Il moderno concetto di istituzione deriva da quello medievale, secondo il quale le «istituzioni» erano testi che tramandavano le norme del diritto romano. Perciò il concetto di istituzione è per sua stessa natura sin dalla sua origine strettamente legato a tali tipi testuali. Si può parlare di testi come istituzioni quando questi, come nel caso della costituzione e di leggi, costituiscono la spina dorsale di una istituzione sociale che non può essere pensata, né esisterebbe, senza tali testi. (Cfr. D. BUSSE, Textsorten des Bereichs Rechtswesen und Justiz, cit. p. 669). 59 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo finale prima della causa efficiente33. Il concetto generale, come strategia comunicativa, determina necessariamente i testi prodotti, secondo tipologie diverse a seconda delle diverse situazioni sociocomunicative poste in essere34. Secondo questa lettura, l’unità stilistica del testo deriverebbe dalla somma concettuale di tutti i tratti stilistico-funzionali in quanto ne costituirebbe un 'a priori' che informa di sé tutte le parti del testo, come intenzione comunicativa globale dell’emittente, dalla quale sarebbero condizionate anche le forme espressive. L’unità stilistica spetterebbe al testo, automaticamente, al di là della corrispondenza reciproca tra enunciato e norma, al di là che i significati normativi si identifichino o meno con gli enunciati linguistici che li esprimono. In questa chiave di lettura lo 'stile' del testo si rifletterebbe in quella precisa combinazione di tratti stilistico-funzionali evidenziata e sarebbe una qualità attribuita al testo per principio, in forza della sua carica normativa. § 2.4. La funzione secondaria del tratto stilistico dominante: l’effettività Come affermano Fix – Poethe – Yos, l’importanza del codice stilistico consiste nell’idea che la forma di un testo comunica anche un’informazione sociale35. L’analisi linguistica è risultata efficace ai fini di un’osservazione stilistica, ma non è sufficiente per l’indagine 33 Si veda G. GOBBER – C. MILANI (a cura di), Tipologia dei Testi e tecniche espressive, cit. 34 Ibidem 35 Cfr. U. FIX – H. POETHE – G. YOS, T, p. 92. 60 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo del compito aggiuntivo del profilo stilistico. Per una descrizione della funzione sociale potrebbero essere significativi altri fattori, per esempio le aspettative del destinatario o l’azione cui questi è indotto. Secondo Reiss, la funzione dei tratti stilistici è fungere da segnale di riconoscimento dei generi testuali. Questo riconoscimento conduce il destinatario a recepire il testo con una determinata aspettativa che guida la comprensione testuale36. La funzione secondaria dell’unità stilistica del testo normativo può essere rintracciata nel passaggio dal tratto 'normatività' all’effetto normativo 'azione concreta', ovvero la condotta del destinatario conforme al contenuto del predicato normativo. In una parola la normatività muta in efficacia. Questa idea è il concetto portante del Prinzip der Effektivität, che Kelsen spiega come l’unità di misura della effettiva osservanza e applicazione delle norme di un ordinamento giuridico37. Kelsen nega esplicitamente che l’efficacia possa essere il predicato di un dettato normativo, perché, quando si afferma che una norma è efficace, ossia applicata e/o adempiuta, in realtà si indica un attributo non della norma stessa, ma di un comportamento. In particolare si parla di comportamento effettivo di un agente conforme alla norma38. Quindi la funzione sociale del codice stilistico si propaga da una parte nell’efficacia della norma, ovvero nella sua validità, dall’altra 36 Cfr. J. ENGBERG, Konventionen von Fachtextsorten, cit. p. 46. Cfr. P. DI LUCIA, Normatività, diritto, linguaggio, azione, Giappichelli, Torino 2003, pp. 217-235 38 Ibidem 37 61 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo nell’efficacia del comportamento umano conforme alla norma, ovvero nel suo adempimento. Kelsen afferma inoltre che, quando il comportamento effettivo si conforma alla norma, ad essere operante non è la norma stessa, ma la rappresentazione che il soggetto ha della norma. In altri termini: quando si parla di efficacia di una norma, secondo Kelsen, ad essere efficace è la rappresentazione della norma. Kelsen afferma ancora che a divenire operante è non la norma stessa o l’ordinamento stesso, ma il fatto che gli uomini si rappresentano la norma o l’ordinamento, e questa rappresentazione diviene operante in quanto induce gli uomini a un comportamento corrispondente alla rappresentazione della norma39. La Vorstellung della norma, la percezione che il soggetto ha della norma, è la sede prediletta della funzione secondaria e sociale trasmessa dallo stile del testo. La funzione secondaria dell’unità stilistica del testo è espressa dalla relazione semantica di corrispondenza tra la rappresentazione di un enunciato e uno stato di cose, un’azione effettiva. Affinché una norma possa adempiere alla sua funzione di guida dei comportamenti, è necessario che la rappresentazione del dettato normativo sia il più possibile vicina anche alla rappresentazione che l’emittente della norma ha del testo normativo stesso. L’eseguibilità, infatti, dipende anche da fattori linguistici. Una norma è ineseguibile per motivi linguistici quando presenta vizi logici, ad esempio quando 39 Ibidem 62 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo prescrive due azioni tra loro incompatibili, o vizi semantici, ad esempio quando l’azione prescritta ha un significato vago. Riflessioni conclusive Le molteplici chiavi di lettura attraverso cui può essere valutato e definito il concetto di 'unità stilistica' di un testo normativo dimostrano quanto sia proteiforme e variegato il fenomeno sia di definizione stilistica che di interpretazione dei dati linguistici ai fini di un profilo stilistico di un testo normativo. Infatti, se da un lato si parla di unità stilistica alludendo al grado di cooperazione dei singoli tratti stilistici per la funzione testuale dominante, peraltro messa a dura prova dalla presenza di tratti che indicano ambiguità semantica e generalità qualificativa, dall’altro nell’analisi linguistica prende forma il concetto di stile quale informazione stilistica veicolata da tutti gli elementi linguistici, nonché quale insieme dei tratti tipici, tipico-caratteristici e caratteristici. In proposito l’analisi ha provato l’inopportunità dell’applicazione del paradigma stilistico delle linguiste Fix – Poethe – Yos per testi normativi. È tuttavia necessario prendere atto che i tratti ambiguità semantica e generalità qualificativa operano a scapito di una buona ricezione del testo. Per evitare che qualità che esprimono vaghezza semantica, sia nell’unità stilistica che nello stile di un testo normativo, siano contenute in testi di tale portata, è necessario determinare scientificamente a quali criteri deve rispondere un testo normativo per essere efficace e fare in modo che la rappresentazione del testo giuridico sia il più possibile vicina al suo effettivo profilo. Un’ipotesi 63 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo di lavoro in tal senso è rappresentata dalla proposta di mettere a punto norme stilistiche omogenee a livello internazionale per la redazione di testi giuridici, specialmente comunitari. Questa ipotesi è diventata recentemente prassi, in Italia, con la pubblicazione della circolare 2 maggio 2001 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le “Regole di redazione di testi normativi” affermano che, in riferimento al tratto stilistico 'sinteticità', il linguaggio delle disposizioni deve essere asciutto e non contenere aggettivi o avverbi che non aggiungono nulla all’imperatività della disposizione medesima. Inoltre, in merito al tratto 'precisione', la brochure “Regole di redazione di testi normativi” fa presente che le disposizioni normative dovrebbero individuare in modo chiaro gli effetti ad esse connesse e definire in modo univoco le situazioni giuridiche, soggettive attive o passive, che ne derivano, evitando formulazioni dal significato incerto. Infine, in relazione al tratto 'univocità', viene disposto che la redazione delle norme sia rivolta ad assicurare la coerenza, la non contraddittorietà e l’omogeneità terminologica delle disposizioni40. BIBLIOGRAFIA: V. K. BHATIA – J. ENGBERG – M. GOTTI – D. HELLER (a cura di), Vagueness in normative Texts, Lang, Bern 2005; 40 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, Guida alla redazione dei testi normativi, Circolare 2.5.2001 n. 1/1.1.26/10888/9.92.Il testo è stato tratto da http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cpcm2501.pdf. 64 Studi Linguistici e Filologici Online 4.1 Dipartimento di Linguistica – Università di Pisa www.humnet.unipi.it/slifo D. BUSSE, Recht als Text, Niemeyer, Tübingen 1993; D. BUSSE, Textsorten des Bereichs Rechtswesen und Justiz, in K. BRINKER – G. ANTOS – W. HEINEMANN – S. F. SAGER (a cura di), Text- und Gesprächslinguistik. Ein internationals Handbuch zeitgenossischer Forschung, de Gruyter, Berlin 2000, pp. 658-675; P. DI LUCIA, Normatività, diritto, linguaggio, azione, Giappichelli, Torino 2003; J. ENGBERG, Konventionen von Fachtextsorten, Narr, Tübingen 1997; U. FIX – H. POETHE – G. 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