Leggere le lingue madri
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Leggere le lingue madri
Leggere le lingue madri Sede del progetto: Scuole primarie del Comune di Bologna Ente promotore: CDLEI Centro di Educazione Interculturale del Comune di Bologna, Altri enti, istituzioni, associazioni coinvolti: Antinea, Associazione di Mediazione e Formazione Interculturale Descrizione del progetto: Attività ludico espressive per accogliere, valorizzare e riflettere sulle lingue di tutti i bambini. Un operatore esperto di intercultura presenta una simulazione in cui un maestro (che non parla l’italiano) proveniente da un altro paese interviene in classe e legge una fiaba nella sua lingua e potrà essere aiutato da un interprete italiano e da qualche bambino. Attraverso giochi linguistici, simulazioni, scrittura e lettura di parole, storie favole bilingui italiano e le lingue presenti a scuola, tutti i bambini possono ascoltare, imparare a scrivere e leggere parole in altre lingue. Le attività e i giochi linguistici sono legate ai brani letti e all’età dei partecipanti. Tempi: laboratori di due ore Destinatari privilegiati: allievi della scuola primaria Documentazione sul progetto Video ed immagini Contatti: Raffaella Pagani [email protected] 1 CDLEI Centro di documentazione Laboratorio per un'educazione interculturale del Comune di Bologna Ri.E.Sco - Centro Servizi Consulenza Risorse Educative Scolastiche Leyla Dauki, Associazione Antinea Sportello interculturale CDLEI- Comune di Bologna LEGGERE LE LINGUE MADRI Un proverbio arabo recita “la bellezza di un uomo sta nell’eloquenza della sua lingua” Ogni lingua è portatrice di bellezza e veicola codici culturali, identità, sentimenti. La situazione di molti bambini di origine straniera è quella di praticare nella vita quotidiana l’alternanza di uno o più codici linguistici contemporaneamente (solo orali o scritti). Molti di questi codici linguistici e soprattutto quelli più lontani dalla lingua italiana, iniziano a scomparire. Alcune lingue a noi più vicine (come lo spagnolo o il francese) vengono evocate e non del tutto dimenticate, ma molte altre più lontane con scritture e suoni difficili diventano invisibili (urdu, bangla, cinese). Accade spesso che questa ricchezza linguistica nella scuola e nella società non venga né valorizzata, né utilizzata. La svalorizzazione delle lingue di origine, può avere ricadute negative anche sullo sviluppo cognitivo generale dei bambini. La lingua di origine dovrebbe essere considerata come una risorsa che favorisce uno sviluppo intellettivo armonico, una solida base dove ancorare e far crescere le nuove informazioni. In queste situazioni le condizioni di accoglienza e di valorizzazione delle competenze possono diventare una chiave fondamentale nel determinare il percorso di apprendimento futuro dei ragazzi perché quando la nuova lingua da imparare, l’italiano, trova posto accanto alla lingua materna, l’apprendimento sarà più fluido e immediato. Valorizzare la lingua madre diventa un messaggio importante di disponibilità e accoglienza, sopratutto di riconoscimento del valore culturale che la lingua rappresenta. Un attore importante che può contribuire a restituire dignità, bellezza, autorevolezza alle lingue madri è il mediatore linguistico competente in ambito educativo con consapevolezza dei meccanismi linguistici. Lo può fare progettando insieme agli insegnanti attività laboratoriali, momenti di conoscenza, di confronto di avvicinamento alle lingue di origine, attività da proporre a tutta la classe. Ad esempio proponendo delle narrazioni, letture, come momenti di valorizzazione della lingua araba attraverso l’osservazione e l’ascolto. Un modo per veicolare la bellezza attraverso la selezione dei materiali da proporre. Materiali belli, curati che si possono cercare nei centri di documentazione interculturale o materiali originali che i mediatori possono reperire appositamente dai paesi di origine o durante fiere manifestazioni. Come il testo che insieme a voi abbiamo letto, ascoltato, guardato, (“In questo mondo” edito da Dar Onboz Beirut) che ha vinto numerosi premi. Questa lettura può piacere ai bambini e agli adulti, non veicola solo bellezza ma anche metafore e contenuti culturali. Vi troviamo, sottoforma di metafore, temi cari anche alla letteratura araba, quali, l’oppressione, l’ingiustizia, la povertà. Nadia Mohamed Abdelhamid Mediatrice culturale Associazione Antinea 2 Nella progettazione dei laboratori è importante considerare l’età dei bambini con i quali si andrà a svolgere l’attività e altrettanto importante sapere le finalità specifiche e pianificare con gli insegnanti le attività da svolgere nella classe. Dalle informazioni raccolte dipendono poi la scelta dei materiali e delle modalità utilizzate. I laboratori hanno quindi il duplice scopo di : - da un lato promuovere nei bambini di origini straniere l’integrazione e l’apprendimento della lingua italiana attraverso la valorizzazione della lingua di origine, e l’intento è quello di rendere la lingua madre un valido alleato nell’apprendimento della nuova lingua di contatto - dall’altro, permettere a tutti i bambini di familiarizzare con lingue diverse, diventando progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi così da alimentare uno scambio che permetta di ridimensionare stereotipi e pregiudizi alimentando la curiosità e l’integrazione. Nella scuola dell’infanzia il laboratorio può rappresentare un valido sostegno al distacco e all’inserimento del bambino nella sezione e le attività saranno soprattutto ludiche, e orali, e si utilizzeranno immagini accattivanti e colorate e/o oggetti presenti a scuola per promuovere apertura e curiosità. Le attività di "sensibilizzazione" per i bambini più grandi si configurano come attività di esposizione a più lingue e culture, allo scopo di stimolare l’osservazione e la riflessione. La scoperta di alfabeti e suoni diversi favorisce il contatto e lo scambio tra bambini con origini diverse. La metodologia che noi utilizziamo nella progettazione di attività prevedono diversi momenti, momenti di ascolto, lettura, osservazione delle lingue e momenti di riflessione sulle lingue attraverso la progettazione e la creazione di materiali pensati di volta in volta, da chi non solo conosce le lingue ma ne conosce anche i meccanismi di apprendimento. L’attività di letture bilingue presentata al convegno di Prato, realizzata insieme al CLDEI in occasione della giornata mondiale delle lingue madri è stato un momento per dare voce alle tante lingue presenti in una scuola primaria del quartiere Navile di Bologna con un’alta presenza di alunni con origini straniere. Classi coinvolte: una seconda ed una quarta 3 Presentazione schede didattiche elaborate da Nadia Mohamed Abdelhamid Nel caso di classi con più provenienze può essere utile e divertente dare voce a tutte le lingue della classe stessa (schede ciao mondo! …) e con l’aiuto di uno o più mediatori linguistici (ma anche degli stessi bambini) si riflette sulle lingue della classe dove si parlano e da quante persone vengono parlate. La presenza del mediatore qualificato da autorevolezza e riconoscimento alla lingua/lingue protagoniste. Per questo tipo di attività si può proporre la scheda CIAO MONDO! 4 La lettura di una fiaba diventa un’occasione per ascoltare attentamente suoni prodotti in un’altra lingua e sperimentare le modalità di scrittura con un altro alfabeto da parte di tutti i bambini e soprattutto un momento di valorizzazione per il bambino che conosce la lingua della fiaba. Per chi padroneggia anche la scrittura nella lingua madre… e anche se non la padroneggia comunque scrivere il proprio nome nella lingua di origine diventa un momento di grande fierezza. Per i bambini un poco più grandi l’obiettivo è lo stesso, (riflettere su modalità di scrittura diverse, alfabeti e direzioni diverse ma anche numeri diversi ) ma avendo acquisito più competenza scolastiche, per qualche ora si possono trasformare in traduttori e calligrafi sperimentando la “traduzione” , la scrittura dell’alfabeto e di alcune parole chiave… ma anche la risoluzione di qualche operazione o la scoperta di altri numeri utilizzati per la matematica. Sperimentare la traduzione permette a tutti i bambini di mettersi un po’ nei panni dei loro compagni di origine straniera che non saranno più solo quelli che non parlano italiano ma anche quelli che sanno scrivere in arabo /urdu /cinese…. Per realizzare questo obiettivo abbiamo progettato la seguente scheda didattica: 5