Lotta contro i Cambiamenti Climatici: l`Italia recupera il
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Lotta contro i Cambiamenti Climatici: l`Italia recupera il
Roma, 15 luglio 2009 Lotta contro i Cambiamenti Climatici: l’Italia recupera il ritardo sulla “cattura della CO2”, tecnologia ad alto valore innovativo Il progetto per la creazione a Porto Tolle (RO) di un impianto di CO2-Capture-and-Storage (CCS), ovvero di cattura e stoccaggio della CO2, è stato presentato oggi da ENEL per ottenere un finanziamento di 100 milioni di euro messo a disposizione dal Programma energetico europeo per la ripresa economica (European Energy Programme for Recovery - EEPR). I passi avanti dell’Italia Fino a poco tempo fa l’Italia sembrava far parte dei Paesi UE meno attivi nell’avviare una seria politica di lotta al Cambiamento Climatico, ma il G8 sull’Energia del 24 maggio scorso e soprattutto il summit de L’Aquila hanno rimesso l’Italia al centro del dibattito. Una prima, visibile azione è la richiesta – presentata in data odierna da ENEL alla Commissione Europea – per ottenere 100 milioni di euro dal Programma UE “EEPR” per la costruzione di un impianto CCS in Italia: all’interno di una centrale termoelettrica (alimentata a carbone) della potenza di oltre 2.500 MW – progettata per essere realizzata il prossimo anno a Porto Tolle nel delta del Po – ENEL propone di creare un impianto di CCS per eliminare le emissioni di CO2 prodotte da una linea produttiva di 300 MW. I 100 milioni di euro provenienti dal EEPR copriranno circa il 12,5% del costo totale dell’impianto CCS; inoltre, per ricevere tale finanziamento ENEL deve essere in grado di contrattualizzare queste risorse entro la fine del 2010. “Apprezziamo questo concreto passo avanti compiuto dalla principale società energetica (in campo elettrico) italiana, ma non possiamo non rilevare che ciò rappresenta una goccia nell’oceano, e non è chiaro dove si troveranno tutte le risorse necessarie per completare il progetto”, dichiara Luca Santarossa, Punto di Contatto per l’Italia della Fondazione “Bellona Europa”. Le risorse mancanti: perché i fondi pubblici non sono la miglior soluzione per la diffusione della CCS Non si può nascondere che costruire e rendere operativa l’infrastruttura necessaria a catturare, trasportare e stoccare nel sottosuolo la CO2 sia una questione piuttosto costosa. Il progetto per la realizzazione di un impianto CCS a Porto Tolle infatti costerà circa 800 milioni di euro, ed ENEL spera di ricevere altri 300 milioni di euro da un altro programma UE di finanziamento specifico per la CCS. Ma chi garantirà i 400 milioni di euro che mancano per portare a termine l’impianto CCS di Porto Tolle? “Il settore privato non è certo disposto a grossi investimenti finanziari nella CCS se non obbligato: ovviamente preferiscono continuare a realizzare centrali termo-elettriche, alimentate con combustibili fossili, senza prevedere la costosa tecnologia CCS”, Santarossa continua. Bellona | Luca Santarossa, Punto di Contatto di Bellona Europa E-mail: [email protected] Tel.: 339/7154290 1 “Coerentemente con il principio <<chi inquina paga>>, non dovrebbero essere i contribuenti a pagare al posto di ENEL per ridurre le sue emissioni. Pertanto chiediamo che siano messi in campo altri strumenti per superare l’attuale, inquinante modello di produzione di energia, e nello specifico proponiamo l’adozione di una normativa per imporre sistemi di eliminazione della CO2 nelle centrali termoelettriche esistenti e programmate. In tal modo la tecnologia CCS diventerebbe commercialmente disponibile già nel 2015 con i primi progetti dimostrativi già operativi”, Santarossa conclude. Press Release ENEL deve ottenere il consenso della comunità locale per il progetto CCS di Porto Tolle E’ riscontrabile un’opposizione a livello locale rispetto alla realizzazione di una grande centrale termoelettrica alimentata a carbone a Porto Tolle. Ciò accade perché si tratta della riconversione di un’esistente centrale alimentata a gasolio, localizzata all’interno di un Parco Naturale di rilevanza nazionale, che si riteneva sarebbe stata dismessa. L’attivazione di una rilevante centrale termoelettrica alimentata a carbone crea invece numerose preoccupazioni per i potenziali impatti ambientali a livello locale. “Noi ci aspettiamo che ENEL prenda in considerazione questo aspetto con molta serietà. La tecnologia CCS non può e non deve essere realizzata <<nonostante>> le comunità locali: perciò è cruciale che ENEL garantisca l’efficacia di questo suo primo progetto CCS non solo dal punto di vista tecnico ma anche sociale”, Santarossa afferma. Per ulteriori informazioni sulla tecnologia CCS, un video di animazione può essere visto qui e una panoramica sui progetti CCS esistenti (e molte altre informazioni sulla tecnologia CCS) su www.bellona.org/ccs. Contatti: Luca SANTAROSSA Punto di Contatto per l’Italia di “Bellona Europa” Tel. 339/7154290 E-mail: [email protected] Bellona | Luca Santarossa, Punto di Contatto di Bellona Europa E-mail: [email protected] Tel.: 339/7154290 2