report della visita di studio in Francia
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report della visita di studio in Francia
LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia REPORT VISITA DI STUDIO FRANCIA 3 – 5 GIUGNO 2015 PROGRAMMA: 3 giugno nella regione della Franche Comté: - visita ai campi sperimentali e in azienda a Emagny, con Serge Augier (agronomo SEPAC) e Gerard Rass (segretario generale APAD); - presentazione delle tecniche agronomiche utilizzate e discussione serale con Serge Augier e Gerard Rass. 4 giugno nella regione della Borgogna, dipartimento della Côte-d'Or: - visita all’azienda La Venarde, a Gemeaux, accompagnati da Benoit Lavier (presidente APAD) e Gerard Rass (segretario generale APAD); - visita nell’azienda di Alan; -presentazione dell’associazione APAD, diffusione dell’agricoltura conservativa in Francia con Benoit Lavier e Gerard Rass. PARTECIPANTI: Hanno partecipato alla visita di studio 41 persone delle seguenti categorie: - Personale di Regioni ed Enti partner del progetto Life ENV/IT/578 Helpsoil - Personale di Regioni ed Enti/Agenzie tecniche pubbliche che operano nell’ambito delle politiche agricole e di sviluppo rurale - Rappresentanti e tecnici di associazioni - Rappresentanti e tecnici delle organizzazioni agricole e/o agricoltori leader INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INDAGINE Nelle due zone visitate il clima e i suoli sono abbastanza differenti da quelli della pianura padana. Il clima è più freddo d’inverno (-8/-10°C di norma, con punte fino a -15°C), con una minore durata dei periodi estivi molto caldi. Le precipitazioni non sono invece particolarmente elevate: 1200 mm/anno in Franche Comté in media e 700 mm/anno sull’altopiano della Borgogna, con una piovosità estiva rispettivamente di circa 300 e 150 mm. In entrambi i casi si tratta di altopiani calcarei variamente ondulati coperti da suoli da sottili a poco profondi, piuttosto argillosi, con un contenuto medio in sostanza organica del 3,5%, che lo sfruttamento intensivo ha fatto diminuire nel tempo. Qui l’agricoltura, ordinariamente, non è irrigua. Le specie coltivate non differiscono sensibilmente da quelle della pianura padana, si coltivano prevalentemente cereali a paglia a semina autunnale e primaverile (frumento, orzo, avena), e colza per le quali si conseguono rese produttive mediamente più elevate che nei nostri ambienti. Situazione opposta per le colture primaveriliestive come mais, soia e in minore misura girasole, che sono meno diffuse e meno produttive. Tra le foraggere, date le condizioni pedologiche, la più diffusa è l’erba medica. Visita del 3 giugno: Nella zona le aziende sono principalmente zootecniche, gli ettari coltivati con le tecniche del sodo sono circa 600 e mediamente le aziende hanno una dimensione di 100 ha. In Francia per Agricoltura conservativa si intende unicamente la tecnica della semina su sodo, la minima lavorazione è intesa ancora come coltivazione tradizionale. Si deve tenere presente che in Francia l’aratura tradizionale avviene mediamente ad una profondità di 15 cm e di norma si fanno almeno 4 o 5 passaggi. Importante è invece non toccare il terreno proprio negli strati più superficiali dove si concentra la maggiore attività microbica che migliora la fertilità del terreno. Solo se il terreno rimane indisturbato nei primi strati si rivitalizza e aumenta in modo significativo la fauna edafica, le micorrizie e quanto responsabile della fertilità del suolo. La minima lavorazione, ma anche la tecnica dello strip-till, pur realizzando risparmi energetici, non garantisce risultati equivalenti a quelli ottenuti con il sodo. Inoltre tecnici e agricoltori locali riscontrano che, in base alla loro esperienza e alle loro produzioni, in agricoltura conservativa si ottengono prodotti di migliore qualità. Serge Augier, agronomo di SEPAC che ci ha accompagnato durante le visite, effettua assistenza alle aziende locali. Egli riferisce che gli agricoltori vanno costantemente supportati e accompagnati in particolare durante il passaggio dalla agricoltura tradizionale alla agricoltura conservativa; questa costante assistenza garantisce i risultati. LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Il loro lavoro a tappeto nella zona è evidente, ci dice infatti che mediamente ogni anno circa 1000 ha di terreno agricolo passano dal convenzionale al sodo nonostante il passaggio non sia sostenuto dai contributi del PSR. Alcuni dati tecnici forniti: - rotazione tipica: soia; frumento; colza; mais; - con la semina su sodo è importante consociare piante con radici fittonanti e non. Le piante con radici fittonanti (es. medica, meliloto) raggiungono profondità maggiori per cercare l’acqua e non entrano in competizione con le piante a radici più superficiali (es. colza); - l’erba medica e la colza vengono raccolte insieme come insilato foraggero da destinare agli allevamenti zootecnici (non riscontrano problemi di inappetenza da parte degli animali per la presenza di residui di colza); - distanza di semina della soia 17 cm di interfila; 40-52 piante al mq varietà triplo 0; - il mais più utilizzato nella regione nell’agricoltura convenzionale è di classe 350, mentre il tecnico SEPAC consiglia per l’agricoltura conservativa un mais tardivo di classe 450-550 seminato a bassa densità; - semente: sono consigliate e preferite le miscele, per ogni specie vegetale si utilizzano 4 o 5 varietà con caratteristiche tecniche di trasformazione equivalenti (es. glutine per il frumento, e caratteristiche di panificazione). Questo assicura una migliore resistenza alle malattie. Si fa l’esempio della colza: 1 varietà delle 5 utilizzate per la miscela della semina è resiste ad un fungo radicale e ciò fa sì che la malattia non si diffonda, con riduzioni non significative delle produzioni nell’intero campo; - produzioni medie della zona sia in tradizionale sia in conservativa: 63q/ha di grano; 32 q/ha di colza, 100q/ha di mais, 28 q/ha di soia; - produzioni medie della zona solo per le aziende seguite da SEPAC: 75q/ha di grano; 35 q/ha di colza, 110q/ha di mais; - problema allopatie e problema dei residui del diserbo di loietto nel mais: secondo il tecnico il regime sodivo attenua queste dinamiche in quando il terreno è più ricco di sostanze umiche che degradano velocemente le tossine e i residui dei diserbanti; - alla semina distribuiscono sostanze umiche; - la percentuale media di sostanza organica nei terreni dove viene praticata l’agricoltura convenzionale è intorno al 2,5 % e si passa al 4 % quando per diversi anni si semina su sodo. Visita ai Campi sperimentali – primo campo : rilascio di inquinanti, confronto tra tecniche tradizionali e agricoltura convenzionale. - campo sperimentale suddiviso in 4 blocchi: 1 è coltivato con le tecniche tradizionali e 3 con le tecniche di agricoltura conservativa, su ogni parte è presente un pozzo con un sistema di drenaggio indipendente. Vengono eseguite analisi periodiche delle acque per la verifica del rilascio di diserbanti e/o concimi. - la rotazione praticata è: meliloto (Melilotus corniculatus); soia; frumento; colza; mais. Sperimentano la semina a spaglio con spandiconcime del frumento prima della completa defogliazione della soia (30% della foglie cadute), quando raccolgono la soia il frumento sta germogliando (il periodo è compreso circa tra il 20/9 al 20/10) - le colture presenti sono soia consociata al meliloto. La semina della soia avviene a spaglio su coltura di meliloto viva. Visita ai Campi sperimentali – secondo campo: monocultura di mais, effetto della monocultura su lungo periodo confronto tra tecniche tradizionali e agricoltura conservativa. - monocoltura di mais, in una parte del campo si effettua la semina con tecniche tradizionali e nell’altra la semina diretta. Mantengono queste prove da ormai 17 anni per avere dati di lungo periodo; - nei terreni in prova si verificano il livello di fauna edafica e le produzioni; - distanza di semina utilizzata 75x20 cm; - per la conta dei lombrichi utilizzano il protocollo europeo. Questi i dati registrati: 40 lombrichi per mq in terreno in agricoltura conservativa e 4 lombrichi per mq in agricoltura tradizionale. Foto 1 il campo sperimentale di mais LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Visita ai Campi aziendali: esempio di consociazione praticata e spiegazione della semina su letto vivo - Rotazione praticata: medica; frumento; meliloto (Melilotus officinalis,) e colza; La medica viene seminata in purezza a primavera, il primo sfalcio in autunno, a seguire viene seminato il frumento (su letto verde di medica viva); il frumento è raccolto a fine giugno, la medica riprende e viene sfalciata in agosto; a seguire intorno al 20 agosto si semina la colza consociata al meliloto; dopo la raccolta della colza si fa un ultimo sfalcio di medica e meliloto. Gli animali non sono disturbati dai residui di colza nel foraggio colza . Foto 2: il gruppo con Serge Augier Foto 3: particolare del campo di colza LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Foto 4: particolare della medica consociata Dibattito serale - punti affrontati: - Il mais con la tecnica del sodo deve essere seminato due volte meno profondo rispetto alla semina tradizionale; - le semine su sodo in autunno devono essere anticipate di 10 giorni circa e quelle primaverili ritardate di 10 giorni circa; - importante per mais la fertilizzazione con P, acidi umici e fulvici, microelementi (da fornire in dose di 15-20kg/ha con concime microgranulare sulla fila); - come cover sul mais si utilizza l’erba medica, per evitare la competizione, in quanto è una pianta che a primavera riprende tardi a vegetare; - importante per la buona riuscita della coltura di mais è la densità di semina; - la distribuzione dell'urea è fatta su terreno generalmente umido e con copertura, così risulta efficace (80-120 kg N alla 3a foglia, altri 60-80 kg alla 6a foglia, oppure si può partire con 150 kg N alla semina, a 10 cm dalla fila). Anche il P generalmente viene distribuito in 2 momenti. - l’utilizzo del Gliphosate nella tecnica di semina su sodo è fatto con basse dosi (1 l/ha), ciò è economicamente ed ecologicamente sostenibile. Il Gliphosate si degrada facilmente come fosfato nell'acqua, nei suoli che hanno una buona attività microbiotica. In genere chi fa minima lavorazione utilizza un dosaggio maggiore; - la logica adottata è quella che il terreno non si disturba, in questo modo si mantengono fermi e tranquilli tutti gli organismi del terreno, non si hanno problemi strutturali del terreno che diventa mano mano sempre più portante; inoltre l’acidificazione conseguente dello strato superficiale ha capacità disinfettanti; Foto 5: particolare del meliloto consociato - i vantaggi della semina su letto vivo sono un migliore drenaggio e un riciclo di elementi nutritivi, la disponibilità degli elementi nutritivi inoltre aumenta di anno in anno; - coltura in copertura viva: ricicla gli elementi nutritivi richiamandoli dal basso, perfora il suolo favorendo il drenaggio dell’acqua mentre gli elementi nutritivi sono trattenuti dalle radici. Inoltre le radici delle diverse specie interagiscono e si scambiano sostanze. Sono importanti l’apparato radicale fittonante e gli essudati radicali, che consentono lo stoccaggio di C; - se si utilizza la medica come copertura permanente vengono controllate anche le infestanti graminacee; - per fare sì che i terreni in agricoltura conservativa siano fertili tanto quando quelli in agricoltura convenzionale devono accumularsi circa 700-900 kg di azoto/ha, che corrisponderebbero a circa 30 ton di C microbico; - l’allelopatia spesso è confusa con carenza di N; - come tecnico Serge consiglia sempre la rotazione e la consociazione: leguminosa – crucifera - cereale estivo - cereale invernale che riduce varie problematiche; LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Foto 6: un momento del dibattito serale Visita del 4 giugno: In mattinata visita a Gemeaux all’azienda “La Venarde” di Bernard Darosey Siamo accompagnati da Benoit Lavier, presidente di APAD (Association pour la Promotion d'une Agriculture Durable) e da Gerard Rass (segretario generale) i quali ci spiegano che nella regione della Borgogna il reddito proviene per il 50% dall’agricoltura. Le tipologie presenti sono 4: l’allevamento da ingrasso della razza Chevroles, la produzione di vino, i seminativi e l’agricoltura nell’altopiano. La zona dell’altopiano è caratterizzata da roccia calcarea e molto scheletro superficiale dove è più difficile avere un reddito agricolo. In quest’ultima zona gli agricoltori associati si scambiano le esperienza al fine di migliorare i risultati economici e produttivi. L’azienda di Bernard Darosey si trova al limite tra la zona dell’altopiano e quella dei seminativi, dove si produceva in passato barbabietola da zucchero. L’azienda è stata acquistata 8 anni fa e da allora si applicano i principi dell’agricoltura conservativa. Dal 2007 un gruppo di 40 agricoltori pionieri ha introdotto nella propria azienda l’agricoltura conservativa documentandosi da altri agricoltori francesi e ha iniziato a raccogliere i dati economici ed ambientali per una valutazione tecnico-economica. Nella zona i terreni sono difficili da lavorare perché argilloso-calcarei, profondi circa 30- 40 cm, la sostanza organica è intorno al 3-5%, le piogge sono scarse e le temperature estive alte. Non hanno problemi di erosione ma negli ultimi anni si sono manifestati fenomeni di bombe d’acqua. Nella zona in media le aziende sono grandi 150 ha e il reddito netto è di 50 (55) €/ha. Nel 2013 i dati economici medi, considerando sia le aziende tradizionali sia quelle che praticano l’agricoltura conservativa, evidenziano un reddito medio netto pari a € 7.000, in questo valore è incluso l’aiuto PAC (€ 280-240 ad ettaro) che rappresenta un’importante integrazione al reddito. Sottolineano come sia importante evolvere, essere efficienti, ridurre le spese e mantenere l’attenzione per l’ambiente. Mirano a ridurre gli apporti chimici (concimi, diserbanti e insetticidi) solamente quando il sistema suolo si è stabilizzato, in quanto con l’esperienza hanno verificato che anche le specie vegetali infestanti (es Alopecurus, Bromus) o i parassiti (es. le limaccie) più pericolosi con il tempo diventano un problema sempre meno pressante. In Francia è aperto un dibattito molto sentito in merito all’agricoltura biologica che può rappresentare un modello a cui tendere, ma il presidente APAD ci dice che non conosce aziende biologiche che praticano anche la semina su sodo. Molto valida è la pratica di seminare sia le cover sia le colture principali in miscuglio varietale, avendo cura di utilizzare varietà con le medesime caratteristiche tecniche (es epoca di maturazione e indice di panificazione). In base alla loro esperienza ci dicono che molti agricoltori sono passati al sodo per motivi economici. Il periodo di transizione passando da una semina tradizionale a quella su sodo è di circa 6/7 anni. In questo periodo il suolo cambia e l’agricoltore deve imparare la tecnica, nei primi anni si registrano produzioni del 10-15% sotto la media (soprattutto per i primi 4 anni) e poi le produzioni iniziano ad aumentare. Fondamentale importanza è fornire un adeguato supporto tecnico in campagna. Le aziende agricole che hanno sperimentato direttamente le tecniche hanno creato una rete di interscambio delle informazioni; inizialmente non sono stati supportati dal lavoro della ricerca applicata, che avrebbe evitato loro di effettuare errori. Attualmente le cose stanno cambiando e il mondo della ricerca si sta interessando all’applicazione dell’agricoltura conservativa. LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Anche in questa zona su sodo si semina solitamente 10 giorni prima in autunno, e 10 giorni dopo in primavera. Raccolgono il grano intorno al 10 -15 di luglio e il giorno dopo seminano la cover in miscuglio di 15 essenze tra cui trifoglio e altre leguminose. Il febbraio successivo la cover viene rullata e sopra si semina l’orzo distico primaverile. Nella sua azienda Bernard ha ottenuto un risparmio del 40% di consumo di gasolio e utilizza due macchine di media potenza. Nei primi 4 anni ha avuto problemi di limacce che ha contenuto con la metaldeide. Da 2-3 anni le limacce non rappresentano più un grave problema. Nel campo di orzo visitato sono state poste delle trappole per la cattura di insetti, tra cui i sirfidi, che hanno constatato avere un ruolo più importante delle api nell’impollinazione. Nel campo è stata riscontrata la presenza di limacce, che non rappresentano un reale problema, e la quasi assenza di erbe infestanti. Foto 7: il gruppo con Benoit Lavier Foto 8: visita al campo dove vengono sperimentate diverse trappole per la cattura di insetti (zone con i teli bianchi sullo sfondo). Foto 9: particolare dei residui colturali della cover Pomeriggio visita all’azienda agricola di Alan Alan ha acquistato l’Azienda solo 6 anni fa; conduce metà dell’azienda in modo tradizionale e l’altra metà in agricoltura conservativa. Ha quindi due seminatrici diverse, una adatta alla semina tradizionale e una a denti per seminare su sodo. La rotazione praticata dall’azienda prevede la semina su cover crop viva di veccia, frumento, pisello, lenticchia, lino. Tale semina non presenta problemi se la cover ha un’altezza fino al ginocchio. La macchina seminatrice infatti, all’atto della semina, passa con un rullo piegando la cover e inserendo successivamente i semi. Per contrastare le infestanti viene fatto un diserbo con gliphosate, quando il frumento presenta 2-3 foglie. La semente di veccia, lenticchia e pisello può essere autoprodotta. In zona la tecnica dello strip-till è usata soprattutto per le colture primaverili come il girasole e il mais. Secondo Benoit Lavier tale pratica rientra nella categoria delle lavorazioni del suolo e può alterarne l’equilibrio biologico. Nelle superfici lavorate la presenza di malerbe è superiore a quelle rimaste a sodo. In Nord America lo strip-till sta per essere abbandonato, ritornando alla lavorazione a dischi. Come considerazione generale, viene riferito che talvolta vengono seminate varietà differenti della stessa coltura per offrire maggiori possibilità di resistenza alle malattie: le varietà sono omogenee come standard e come finalità (qualità panificabile). Facendo cosi non si hanno problemi di vendita del prodotto; la vendita può essere diretta a cooperative oppure, attraverso appositi LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia contratti, indirizzata a un azienda biscottiera famosa in Francia. L’agricoltore che vuole decidere sulla commercializzazione del prodotto utilizza mercati/contratti a termine. Presentazione APAD (Association pour Promotion d'une Agriculture Durable) la APAD, Associazione per la promozione di una agricoltura sostenibile, è nata nel 1990 appoggiandosi inizialmente a strutture regionali di assistenza agricola. Alla nascita, l’Associazione si è concentra sulla diffusione della tecnica di minima lavorazione, mentre attualmente opera esclusivamente a favore della semina su sodo. L’associazione, sorta per iniziativa di pochi agricoltori, conta ora 350 associati ed è in continua espansione; è organizzata in Gruppi Regionali – attualmente otto, prevalentemente localizzati nel centro e nord della Francia – che operano in maniera indipendente e costituiscono una rete che afferisce all’APAD nazionale. I principi cardine sono tre: - sostenibilità ambientale; - sostenibilità economica; - sostenibilità sociale. informazioni e delle opinioni che permetta di trovare soluzioni ai problemi. Gli agricoltori dell’associazione sviluppano prove sperimentali in proprio attraverso la gestione di particelle coltivate con diversi metodi, confrontando e discutendo successivamente i risultati ottenuti. L’Associazione promuove e sostiene lo scambio di esperienze tra agricoltori, che ricevono così adeguato sostegno nella fase di transizione tra il metodo di coltivazione tradizionale e quello conservativo. APAD, come AIGACoS (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo), fa parte di ECAF (European Conservation Agriculture Federation ). Il segretario generale di APAD chiede di ampliare la rete di partenariato internazionale, di lavorare ancora di più con l'Italia e con i ricercatori italiani Foto 10: Benoit Lavier illustra le operazioni colturali effettuate nell’azienda anche con l’ausilio di fotografie Una particolare attenzione è indirizzata a mantenere l’equilibrio del suolo che, se non viene turbato, consente una produzione agricola con vantaggi sia per la società che per l’agricoltore. Gli scopi dell’associazione sono quelli di divulgare alla collettività i benefici di questo tipo di agricoltura, promuovere un cambiamento collettivo, accompagnare gli agricoltori nelle scelte e rassicurarli, favorire lo scambio delle Foto 11: particolare della macchina utilizzata in azienda LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia CONSIDERAZIONI FINALI Nelle due regioni francesi visitate il numero degli agricoltori che adottano la “semina diretta” è ancora relativamente limitato, ma è anche in crescita costante e sempre più aziende si avvicinano a questo metodo di gestione dei suoli. Nell’ambito delle pratiche conservative, alcune soluzioni adoperate dagli agricoltori francesi hanno suscitato nei partecipanti alla visita una particolare attenzione: il tentativo, praticato soprattutto in Franche Comté, di ottenere una “copertura vegetale permanente” costituita da erba medica ed eventualmente altre leguminose (es. meliloto) su cui far crescere le altre colture. Con questa tecnica si ricerca una copertura vegetale che rimanga sempre viva, mantenga il suolo costantemente vitale e biologicamente attivo, apporti azoto e aumenti la biodisponibilità di macro e micronutrienti, riduca le infestazioni di malerbe e parassiti, migliori, soprattutto, la fertilità fisica del suolo. A questo scopo si adattano meglio specie e varietà perennanti a radice fittonante, con ciclo di sviluppo tali da non determinare problemi di competizione con le colture da reddito seminate su di esse. Una ulteriore evoluzione di questa tecnica è la semina a fine estate inizio autunno del frumento a spaglio con uno spandiconcime sul cotico di erba medica o, anche, sulla soia prima della sua raccolta nel momento in cui comincia a perdere le foglie; in riferimento al ricorso alle cover crop, più che la sistematicità con cui gli agricoltori francesi le inseriscono nelle loro rotazioni, a catturare l’interesse è stato l’uso di miscugli composti sempre da molte specie vegetali, in genere almeno 6-8, talora fino a 12-15, formati sia con sementi acquistate sul mercato sia autoprodotte; l’uso, peraltro piuttosto diffuso in Francia e non quindi una prerogativa esclusiva dell’agricoltura conservativa, di miscele di varietà anche per le colture da reddito; ad esempio, nelle aziende visitate, sia nel caso del frumento, anche di tipo panificabile, sia per il colza venivano seminate miscele di almeno 4-5 varietà; in comune con le nostre realtà agricole, le aziende francesi lamentano la mancanza di supporto tecnico, la distanza dalle istituzioni della ricerca, la difficoltà di accesso all’informazione e ad una adeguata ed avanzata formazione tecnica, cui solo associazioni come APAD cercano di dare risposta; al contrario di quanto non accada in molte delle Regioni Italiane, per l’agricoltura conservativa in Francia non è previsto alcun contributo pubblico specifico dai Programmi di Sviluppo Rurale. Link utili - APAD (Association pour la Promotion d'une Agriculture Durable) - ECAF (European Conservation Agriculture Federation ) - AIGAcOS (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo) LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia Momenti della Visita di Studio LIFE +12/ENV/IT/578 HELPSOIL – Azione D3 - Visita Studio in Francia