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IL MAIS N. 1 del 12 aprile 2016
Le condizioni meteorologiche delle ultime settimane hanno permesso l’avvio regolare delle operazioni di
semina, che vedono la coltura già emersa nei primi appezzamenti seminati nell’area orientale della regione.
Al momento della semina si consiglia di verificare attentamente la profondità del seme, nonché monitorare
frequentemente il livello di umidità a livello del seme per verificare che le prime fasi della germinazione
avvengano regolarmente, soprattutto nei terreni più sciolti e se non dovessero verificarsi precipitazioni.
Le piogge, dal 6 marzo ad oggi, sono risultate assai esigue su quasi tutta la pianura ed in genere comprese
tra i pochi mm del Pavese, del Cremonese e di parte della pianura Bresciana e Mantovana (5.6 mm a
Bargnano-BS e Castello d’Agogna-PV,7.8 mm a Monzambano-MN, 8 mm a Persico Dosimo-CR) e i 15/20
mm del Milanese, del Varesotto e della Bergamasca (15 mm ad Arconate-MI, 18 mm a Bergamo, 21 mm a
Busto Arsizio-VA). In caso dovesse procrastinarsi la scarsità di precipitazioni, si raccomanda inoltre di
valutare attentamente il momento di applicazione degli erbicidi di pre-emergenza. Questo trattamento
risulta molto importante per la corretta gestione delle infestanti nelle prime fasi di sviluppo del mais, ma
l’attivazione dei principi attivi impiegati richiede condizioni di buona umidità nel terreno. Le soluzioni
attuali permettono di applicare molti dei prodotti impiegati anche in fase di post-emergenza precoce della
coltura, indicativamente fino alla terza foglia. Si raccomanda pertanto di valutare il momento migliore per
intervenire, tenendo conto delle condizioni climatiche, lo stadio della coltura e lo stadio delle infestanti da
controllare. Nei prossimi giorni non sono attese delle modifiche sostanziali alle condizioni meteorologiche.
Solo mercoledì 13 è atteso un rapido passaggio instabile sulla Lombardia i cui effetti sulla pianura potranno
però, ancora una volta, essere marginali.
Si raccomanda inoltre di scegliere i principi attivi ed i relativi dosaggi in funzione delle specie di infestanti
presenti, anche per adempiere correttamente a quanto prescritto dal PAR della Regione Lombardia al
punto 8.2.1.1, che prevede che nel 2016 l’uso della Terbutilazina come sostanza attiva in pre-emergenza, è
ammesso al massimo sull’80% della SAU aziendale seminata a mais. Si ricorda che in alternativa, le stesse
percentuali di utilizzo potranno essere raggiunte con l’adozione della tecnica del diserbo localizzato
durante le operazioni di semina. In tal caso, la banda trattata potrà essere al massimo il 50% dell’interfila.
Si raccomanda pertanto di leggere attentamente l’etichetta e di verificare con il proprio tecnico di
riferimento le strategie e le tempistiche migliori di intervento.
Ricordiamo che la normativa attuale prescrive che gli utilizzatori professionali applichino strategie di lotta
integrata secondo quanto riportato nell’Allegato III del Dlgs 150/2012, che prevede una preventiva
valutazione delle avversità che presentano maggiori rischi di danno e siano in grado di provocare danni
economici alla coltura. A seguito di tale valutazione dovranno essere considerate le pratiche di gestione e
controllo delle stesse sulla base del reale rischio di danno a livello di singolo appezzamento.
Per ridurre il rischio di attacchi parassitari o ridurne l’eventuale incidenza, già alla semina devono essere
garantite condizioni ottimali per la rapida germinazione, emergenza e sviluppo della piantine. La
preparazione del terreno, l’epoca di semina, la profondità, l’applicazione di una concimazione localizzata ad
effetto “starter” soprattutto nei terreni freddi, sono alcune delle agrotecniche da tenere in considerazione
per un rapido avvio della coltura. Nel caso di applicazione di concimi azoto-fosforo ad azione “starter” la
quantità da distribuire dovrà essere funzione del tipo di concime scelto, il titolo e la granulometria dello
stesso nonché della quantità di fosforo che si vuole applicare. I dosaggi maggiori saranno da utilizzarsi nei
terreni freddi e pesanti, in quelli ricchi di calcio o dove non vengono applicati liquami in presemina. Concimi
applicati a lato della linea semina (ca 5cm) potranno essere utilizzati a dosaggi maggiori rispetto a quelli
microgranulari localizzati sulla fila.
A questo si deve aggiungere l’importanza di scegliere un ibrido idoneo all’ambiente e alle condizioni di
coltivazione, al fine non solo di sfruttare appieno le fitness produttive dello stesso, ma anche di ridurre il
potenziale di stress a cui la pianta potrebbe andare incontro e che la esporrebbe ad un maggior rischio di
danno da parte dei parassiti.
Nottue:
Il rischio di danno da parte delle nottue (Agrotis ipsilon e Agrotis segetum) è legato ogni anno all’arrivo nei
nostri ambienti di adulti svernanti nelle aree meridionali sfruttando i venti che soffiano da Sud verso Nord.
Il rischio di danno è quindi molto variabile nel tempo e nello spazio e non prevedibile a priori.
Il monitoraggio attivo da alcune settimane ha fatto registrate diverse catture di adulti nelle settimane
scorse in alcuni dei punti di monitoraggio dell’area orientale della regione. Lo stabilirsi di popolazioni
dannose è legato alle condizioni ambientali e climatiche che le femmine trovano al momento delle
ovideposizioni e non è pertanto generalizzabile. I danni sono provocato dalle larve di IV età e successive e
non sono quindi prevedibili o visibili ora. Il bollettino darà informazioni specifiche riguardo allo sviluppo
delle larve e al momento in cui indicativamente compariranno gli stadi dannosi dell’insetto. Nessun
intervento chimico di controllo preventivo applicato alla semina è consigliato. La difesa deve essere
condotta attraverso le indicazioni e le tempistiche riportate nei bollettini di difesa integrata e supportata da
un monitoraggio in campo che fornisca indicazioni sulla diffusione in campo delle larve, lo stadio di sviluppo
delle stesse, lo stadio di sviluppo del mais e il conseguente rischio reale di danno economico alla coltura.
Elateridi:
Il rischio di danno da Elateridi è legato a diversi fattori fra cui la specie parassita presente, il percorso
colturale dell’appezzamento e lo stadio del mais, sensibile all’attacco dalla semina sino allo stadio di 5
foglie. Le condizioni in cui con maggiore probabilità vi possono essere popolazioni significative sono
rappresentate da:
- Terreni ricchi di sostanza organica (> 5%)
- Rottura di prati permanenti o medicai
- Incolti con abbondate presenza di infestanti
- Avvicendamenti colturali che prevedano una copertura continua del suolo (doppie colture) con specie
sensibili (cereali, girasole, pomodoro, patata, bietola)
- Stagioni fresche e umide che hanno favoriscono le ovideposizioni e la sopravvivenza delle larve
nell’annata precedente.
- Danni pregressi nell’appezzamento.
I danni da Elateridi sono spesso localizzati in parti dell’appezzamento, che possono essere individuate
attraverso un monitoraggio delle larve in pre-semina utilizzando trappole alimentari interrate. Tale
monitoraggio, per quanto indicativo del livello di popolazione risulta alquanto oneroso e difficilmente
applicabile su scala aziendale. Può essere invece efficacemente utilizzato per monitorare situazioni in cui
stabilmente si verificano danni da Elateridi. In presenza dei fattori di rischio sopraelencati o di indicazioni
ricavate dal monitoraggio delle larve, si può valutare l’avvicendamento con colture non sensibili o
l’applicazione di semente conciata o di un geodisinfestante alla semina.
Nel caso di impiego di semente conciata si raccomanda di seguire le prescrizioni riportate in etichetta e le
indicazioni per una gestione corretta del seme conciato e della riduzione delle dispersioni delle polveri. In
caso di impiego dei geodisinfestanti si raccomanda la taratura della macchina per verificare la corretta
distribuzione della dose indicata in etichetta.
Tutte le agrotecniche che favoriscono il rapido sviluppo iniziale della pianta e il rapido raggiungimento dello
stadio di 5 foglie riducono l’eventuale impatto di questa avversità.
Diabrotica
Il rischio di danno provocato dalle larve di Diabrotica è presente solo negli appezzamenti in
monosuccessione di mais, ed è legato al livello di popolazione di adulti presente la stagione precedente e
quindi al numero di uova deposte. Livelli di popolazione <6 adulti/trappola giorno calcolati attraverso il
monitoraggio nel 2015 con trappole Pherocon AM secondo il protocollo proposto dal Servizio Fitosanitario,
indicano un rischio di danno molto basso e non giustificano l’applicazione di geodisinfestanti alla semina
specifici per il controllo di questa avversità. Tale intervento non è inoltre giustificato negli appezzamenti in
avvicendamento che lo scorso anno non hanno ospitato mais. In assenza di indicazioni ottenute dal
monitoraggio 2015, il livello di rischio non può essere stimato in modo oggettivo. Le maggiori situazioni di
rischio sono rappresentate da:
- Appezzamenti in monosuccessione
- Elevata presenza di adulti o di piante con ginocchiature l’annata precedente
- Mancato intervento di controllo degli adulti nella stagione precedente
- Appezzamenti non irrigui
- Semine prossime al momento di schiusa delle larve (indicativamente primi 15 giorni di maggio)
Il monitoraggio condotto lo scorso anno ha evidenziato situazioni molto differenziate a livello regionale,
con livelli di popolazione talvolta superiori alla soglia di intervento. L’inverno mite non ha inoltre
contribuito in modo significativo al controllo delle uova svernanti del terreno, il cui sviluppo appare in
media con le annate precedenti.
Nelle situazioni a rischio è possibile avvicendare il mais con altra coltura. In caso di monosuccessione sulla
base delle indicazioni sopra riportate si potrà valutare la necessità di applicare un geodisinfestante alla
semina. Si raccomanda la taratura della seminatrice al fine di distribuire la dose corretta di prodotto e di
verificare che lo stesso sia localizzato nel solco di semina e non rimanga in superficie. Nel caso di impiego di
geodisinfestanti si raccomanda inoltre di leggere attentamente l’etichetta e seguire le indicazioni e gli
obblighi riportati.
Per informazioni meteorologiche aggiornate è consultazione possibile consultare il link:
http://www2.arpalombardia.it/siti/arpalombardia/meteo/previsionimeteo/meteolombardia/Pagine/defaul
t.aspx
A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con Condifesa Lombardia Nord-Est e
ARPA Lombardia