NOTA TECNICA INFORMATIVA COLTURE ERBACEE

Transcript

NOTA TECNICA INFORMATIVA COLTURE ERBACEE
N. 02/aprile 2013
NOTA TECNICA INFORMATIVA
COLTURE ERBACEE
IL PASSAGGIO ALL’AGRICOLTURA CONSERVATIVA
Le ragioni per passare dalle lavorazioni tradizionali
all’agricoltura conservativa sono diverse e significative:
-Economiche (minor consumo carburante, minore usura
e manutenzione delle macchine, ottimizzazione dei tempi
di lavorazione)
-Agronomiche (incremento sostanza organica, ritenzione
idrica, miglioramento struttura, riduzione dell’erosione)
-Ambientali (Riduzione emissione CO2 stoccaggio di
Carbonio).
Con il termine di agricoltura conservativa si intende un
insieme di pratiche di gestione del terreno mirate a mantenerne la fertilità (ovvero l’attitudine del terreno a essere
produttivo) ed evitarne il degrado nel tempo.
La fertilità di un terreno dipende da molti fattori ma tra
questi, due sono quelli fondamentali:
•
la struttura
•
la sostanza organica stabile
La struttura è la capacità delle particelle del terreno di
aggregarsi. Una buona struttura garantisce un ambiente
ottimale per lo sviluppo delle radici e quindi per la crescita
delle piante.
La struttura di un terreno si modifica nel tempo e può essere creata (azione del gelo, azione della componente
biologica del terreno, lavorazioni) o distrutta (piogge battenti, calpestamento, shock meccanico forte con gli organi lavoranti dell’erpice rotante). Per mantenere una buona
fertilità occorre evitare di distruggere la struttura, anzi renderla stabile nel tempo attraverso l’aumento della sostanza organica.
La sostanza organica stabile è rappresentata dalla frazione humificata delle componenti biologiche del suolo. I
suoi effetti positivi sono molteplici (stabilizzazione della
struttura, aumento della ritenzione idrica, apporto di nutrienti, aumento della capacità del suolo di trattenere i
nutrienti, ecc…). L’unico modo per aumentare il suo livello nel terreno è quello di lasciare i residui colturali in campo e in superficie. Il loro interramento, come avviene con
l’aratura, determina una mineralizzazione rapida e non
favorisce la formazione di humus.
I principi dell’agricoltura conservativa (esposti nel box
qui sopra) vanno dunque nella direzione di mantenere e
stabilizzare la struttura e aumentare la sostanza organica stabile, per l’importanza che rivestono nella fertilità
del terreno.
Nell’agricoltura conservativa sono comprese diverse
tecniche, che vanno dalla minima lavorazione, allo striptill fino alla semina diretta su sodo.
L’applicazione di queste tecniche richiede un approccio
completamente nuovo alla preparazione del terreno e
alla semina che deve essere affrontato con cognizione
e non in modo approssimativo.
Il passaggio dalle lavorazioni tradizionali alle tecniche di
agricoltura conservativa non è infatti immediato, ma
occorrono alcuni anni in cui sia il terreno, sia
l’agricoltore, si adattino e facciano esperienza con questo nuovo modo di lavorare. Solo se si è coscienti di
questo è possibile gestire correttamente questo periodo
di transizione per poi godere appieno dei vantaggi
dell’agricoltura conservativa.
I primi anni di passaggio sono dunque i più difficili e
quelli in cui si possono incontrare le maggiori difficoltà.
Volendo evidenziare le problematiche più comuni, possiamo citare:
-La tendenza al compattamento. È inevitabile che con
il passare del tempo il terreno tenda a compattarsi, soprattutto se non è dotato di un buon livello di sostanza
organica. Il compattamento può però essere accentuato
dal carico delle macchine che vi transitano e sarà quindi
AGRICOLTURA CONSERVATIVA
LAVORAZIONI TRADIZIONALI
CONSORZIO DI DIFESA DELLE COLTURE INTENSIVE DI BRESCIA—SERVIZIO TECNICO
VIA MALTA, 12—25122 BRESCIA TEL. 030-2548562 FAX 030-225694
WWW.CODIFEBRESCIA.IT [email protected]
ATTIVITÀ CERTIFICATA
importante adottare tutti gli accorgimenti necessari al
fine di ridurre questo fenomeno negativo. Occorrerà
pertanto ridurre al minimo i passaggi, non entrare quando il terreno è bagnato, utilizzare ruote gemellate o
pneumatici a sezione larga, ridurre la pressione dei
pneumatici, non caricare eccessivamente i carri per la
raccolta, ecc…
In caso di compattamento, prima di arare per risolvere il
problema, valutare di entrare con dei decompattatori
che lavorino in profondità ma che non comportino il ribaltamento del terreno.
-Gestione dei residui. Fondamentali per aumentare la
sostanza organica stabile, risultano però di intralcio alle
lavorazioni e all’irrigazione. Occorre quindi gestirli al
meglio, trincinadoli in pezzi piccoli (magari con un trinciastocchi o trinciapaglia già sulla mietitrebbia) e distribuendoli in modo uniforme sul terreno. Per favorirne
una certa degradazione, in autunno è possibile interrarli
leggermente con un passaggio di dischiera.
Ovviamente anche la scelta delle macchine operatrici e
degli accessori da montare sulle stesse, dovrà essere
valutata anche in funzione del residuo colturale che si
dovrà gestire in funzione dell’ordinamento colturale
dell’azienda.
-Scelta delle macchine operative. Anche questo è un
elemento fondamentale! Sul mercato esistono diverse
soluzioni, modulabili e adattabili ai diversi terreni e alle
diverse tipologie aziendali. Occorre valutare con attenzione le macchine operatrici che si intende acquistare
perché da queste scelte dipende molto il successo o
meno dell’applicazione di queste tecniche.
La seminatrice è l’elemento più importante del cantiere,
perché è l’attrezzo che deve garantire il corretto numero
di semi a metro quadro, posizionati alla giusta distanza,
alla giusta profondità. Solo una semina precisa e corretta garantirà un’emergenza rapida e regolare, ponendo
le basi per garantire un buona produttività della coltura.
I problemi di una semina non precisa si traducono sempre in predite di resa, anche significative.
-Perdite di resa. Dipendono da molti fattori, non solo
dalla preparazione del terreno e dalla semina. Tuttavia
nei primi anni di passaggio dalle lavorazioni tradizionali
all’agricoltura conservativa, soprattutto per alcune colture (mais) e nel caso della semina diretta, si possono
registrate dei cali produttivi rispetto alle medie precedenti. I problemi principali sono dovuti ad una non corretta preparazione della seminatrice o ad un uso errato
delle macchine per la preparazione del terreno. Anche il
calpestamento è spesso causa di perdite di resa, così
come la tendenza al compattamento che si verifica negli anni in certi terreni.
Non sempre tuttavia si osservano cali produttivi e molte
volte l’applicazione delle tecniche di agricoltura conservativa permettono di ottenere raccolti paragonabili a
quelli ottenuti con le tecniche tradizionali.
Il calpestamento dei terreni bagnati determina la distruzione della struttura
Leggero interramento di parte dei residui prima dell’inverno
La seminatrice è uno strumento fondamentale dell’agricoltura conservativa
CONSORZIO DI DIFESA DELLE COLTURE INTENSIVE DI BRESCIA—SERVIZIO TECNICO
VIA MALTA, 12—25122 BRESCIA TEL. 030-2548562 FAX 030-225694
WWW.CODIFEBRESCIA.IT [email protected]
ATTIVITÀ CERTIFICATA