Discorso per la commemorazione del 100° anniversario

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Discorso per la commemorazione del 100° anniversario
FA STATO LA VERSIONE ORALE!
Discorso per la commemorazione del 100° anniversario
Heinz Buttauer, Presidente federativo FSFP
A Londra, 3000 suffragette inglesi fanno una manifestazione per
l’estensione del diritto di voto alle donne. In Svezia, Gustavo V
succede al padre sul trono. In America nasce John Wayne. Sull’isola
di Brownsea viene allestito il primo campo scout del mondo. In
Germania viene immesso sul mercato il Persil, il primo detersivo
completo. E a San Pietroburgo va in scena la prima
rappresentazione del balletto «La morte del cigno». Ecco solo alcuni
tra i molti avvenimenti che hanno contrassegnato l’anno 1907,
ovvero l’anno che ha visto la fondazione della nostra Federazione. Il
29 settembre 1907, i rappresentanti di alcuni corpi di polizia
comunali e cantonali decidono di dar vita a una federazione svizzera
del personale di polizia, prendendo così una decisione coraggiosa e
lungimirante. Si trovarono quindi a svolgere un’opera da pionieri in
condizioni particolarmente difficili e rischiose, ma a quei tempi dai
poliziotti si pretendeva obbedienza assoluta e fedeltà incondizionata
in ogni situazione. Nemmeno i divieti all’affiliazione che in alcuni
Cantoni erano stati imposti ai massimi livelli statali erano sostenibili
nel lungo periodo. Che poi agli inizi dello scorso secolo i tempi
fossero ormai maturi per la creazione di una federazione centrale, e
che quest’ultima rispondesse anche a una sentita esigenza del
personale di polizia, lo dimostra il fatto che nel giro di pochi anni
quasi tutte le organizzazioni di polizia si siano accorpate nella FSFP.
Dal giorno di quell’intrepido atto sono trascorsi 100 anni: 100 anni
che la nostra federazione ha concorso a segnare profondamente.
Con il nostro lavoro abbiamo contribuito alla storia del nostro Paese
e, attraverso tanti piccoli passi, al suo progresso. Ci siamo impegnati
a favore dei nostri membri e continuiamo a farlo incessantemente.
Mi limito a ricordare brevemente solo alcuni punti fermi del nostro
operato:
Fin dagli inizi, la responsabilità sociale ha sempre costituito per la
FSFP una questione di primaria importanza, cosa di cui essa ha
sempre dato prova con la creazione di varie istituzioni per i propri
membri. Già agli esordi la FSFP ha infatti dato vita a una fondazione
di previdenza finalizzata ad alleviare i casi di necessità e, nel corso
della sua storia, si è anche ben presto resa conto di quanto fosse
importante un’assistenza giuridica. Si tratta di dispositivi che fino ad
oggi hanno pienamente dimostrato il loro valore per l’efficace tutela
che essi offrono agli agenti di polizia nella loro attività. E il fatto che
l’assistenza giuridica sia diventata una significativa e ormai
irrinunciabile colonna portante della Federazione è una chiara
dimostrazione della sua validità. Ma i membri possono beneficiare
anche di altre coperture e agevolazioni, potendo tra l’altro
trascorrere le loro meritate ferie in tre invitanti località di villeggiatura,
a condizioni imbattibili, negli appartamenti di proprietà della
Federazione.
La FSFP ha fatto molto anche in materia di formazione professionale
degli agenti di polizia, ad esempio con la fondazione di un istituto di
polizia e la creazione dei centri di formazione regionali per la polizia.
Ma la nostra perseveranza e caparbietà ci hanno consentito di
espugnare un’altra vetta: non abbiamo allentato la stretta fin quando
il Consigliere federale Deiss, tre anni fa, non ha apposto la sua firma
su un documento per il quale stavamo lottando da anni, ovvero fin
quando la Confederazione non ha ufficialmente riconosciuto il titolo
professionale di agente di polizia.
Oltre al riconoscimento professionale, fin dalla sua fondazione la
FSFP si è anche impegnata nell’assicurare alla polizia buone
condizioni di lavoro e un buon equipaggiamento, ad esempio la
nuova munizione di servizio alla cui introduzione abbiamo
fortemente contribuito.
Cent’anni sono un’età di cui andar fieri, ancor più significativa se si
guarda alle rapide mutazioni che caratterizzano la nostra epoca.
Quando alla radio ci si congratula con dei centenari, talvolta capita
che lo si faccia con un’ammirazione quasi compassionevole per il
fatto che il festeggiato o la festeggiata siano ancora vivamente
partecipi degli eventi. Ben diversa è la valutazione se si parla della
forza della nostra Federazione, a cui gli anni non hanno certamente
nuociuto. Essa è piena di energie e nulla ha perso del suo slancio
giovanile. Tutt’altro: il fuoco interiore della FSFP continua ad ardere
e non passa giorno senza che essa lasci intendere, nei modi più
disparati, cosa è capace di fare. «Senza l’entusiasmo che riempie
l’anima di un sano calore, nulla di grande potrà mai essere
realizzato», affermava Adolf von Knigge nelle sue regole di vita.
Perché solo chi è spinto dall’entusiasmo può infiammare i cuori
altrui. Affrontare i propri compiti con il cuore e con gioia: anche
questo è uno dei segreti dell’operato e dei successi della nostra
organizzazione.
La grande arte della sopravvivenza risiede anche in una costante
capacità di adattamento, nel saper reagire alle situazioni del
momento e anticipare quelle future. È proprio questo che la FSFP ha
sempre fatto nel suo lungo passato e che continueremo a fare in
futuro. Il mutare del tempo non ha certamente risparmiato il lavoro
della polizia e della Federazione. Tutti noi ci troviamo
quotidianamente esposti a nuove esigenze e a compiti sempre nuovi
che è necessario saper gestire. Ciò richiede la voce, la visione e
l’impegno di tutti, perché solo unendo le forze sarà possibile
perseguire ed infine raggiungere un obiettivo comune ricco di
prospettive. Siamo lieti che la FSFP disponga già da 25 anni di un
dinamico segretariato centrale che si occupa di ogni questione, con
un Segretario generale a tempo pieno e un team che difendono con
passione gli interessi della Federazione. È così che la FSFP è
riuscita a diventare quella che è: un’organizzazione che gode di
un’ottima considerazione e il cui grado di importanza e di
riconoscimento è andato aumentando sempre più.
I buoni risultati che possiamo vantare di aver finora ottenuto ci
motivano ad andare avanti. Guardando al presente e al futuro,
vediamo davanti a noi un lungo elenco di campi d’azione, essendo
parecchie le cose che ci tengono occupati e che continueranno ad
occuparci. Ciò che sempre di più ci preoccupa sono le notevoli
carenze di organico in molti corpi di polizia. Sono sempre di meno le
persone che per soddisfare la legittima domanda di sicurezza dei
nostri connazionali si trovano a svolgere un lavoro sempre più
impegnativo. Fino ad oggi si sono accumulate non meno di 1 milione
di ore di lavoro straordinario e si accusa la mancanza di 1500 o 2000
poliziotti. Una carenza di risorse umane che sicuramente sarà
ancora più palpabile in occasione dell’Euro 08 e che comporta un
sempre più pesante sovraccarico di lavoro, minacciando così di
compromettere il rendimento e la qualità dell’attività di polizia. Non è
possibile prevedere quando verrà posto un termine a questa
situazione, sebbene la FSFP continui a far notare che la sicurezza
dei cittadini è un bene prezioso che non può essere messo a
repentaglio da una pretestuosa volontà di risparmiare.
Ciò nonostante non è ammissibile che compiti sovrani della polizia
vengano trasferiti a imprese private di sicurezza, cosa del resto già
messa in pratica svariate volte. I rischi che vi sono connessi sono
stigmatizzati in due attendibili studi universitari, l’uno commissionato
dalla FSFP all’Università di Berna, e l’altro redatto in completa
autonomia dal Politecnico federale di Zurigo. Ancor meno è
ammissibile che l’esercito si insinui nella sfera di sovranità della
polizia, trascurando e annullando quella premessa irrinunciabile
della nostra democrazia che si chiama separazione dei poteri.
Sulla medesima sgradita linea d’attacco si colloca l’annuncio
emanato dal Consiglio federale la scorsa settimana, in cui esso
manifesta l’intenzione, dopo le elezioni federali d’autunno, di
procedere a un riordino dei vari dipartimenti e a sperimentare la
creazione di un Dipartimento della sicurezza. La Commissione della
politica di sicurezza del Consiglio degli Stati ha già approvato di
recente una mozione per la costituzione di questo superdipartimento
destinato ad accorpare compiti militari e compiti di polizia. Questi
progetti fanno ricomparire uno spauracchio che la FSFP sta
combattendo da anni.
Inoltre, vogliamo avere voce in capitolo per quanto riguarda la nuova
procedura penale, in merito alla quale abbiamo già depositato il
nostro parere presso le Commissioni di entrambe le Camere.
Ulteriori temi importanti sono la riforma delle Ferrovie II e la Legge
Federale sull’uso dei mezzi coercitivi. Anche qui abbiamo potuto
rilasciare le nostre prese di posizione. I nostri suggerimenti e
riflessioni hanno trovato terreno fertile, visto che nel frattempo
alcune delle nostre idee sono già confluite nel disegno di legge.
Parallelamente a questi aspetti politici, la FSFP sta ovviamente
proseguendo nel suo impegno a livello sociale e adoperandosi per il
rafforzamento futuro della sicurezza sociale.
Come potete constatare, Signore e Signori, la FSFP si trova davanti
a nuove sfide. C’è molto da fare. Auguro alla Federazione di avere
anche in futuro la grinta, la pazienza e la tenacia di cui ha bisogno
per progredire. Ma le auguro anche di sentirsi contenta, nella sua
attività e al di fuori di essa, per i tanti piccoli e grandi successi
ottenuti. In questo senso: viva la FSFP.