dicembre 2004 - Vilminore di Scalve

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dicembre 2004 - Vilminore di Scalve
Gazzetta Comunale
VILMINORE DI SCALVE
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993
Sono onorato di essere
ospitato nella Gazzetta del
Comune di Vilminore e
per prima cosa ringrazio
chi ha ritenuto che il mio
intervento possa essere in
qualche modo, di utilità
ai cittadini del Comune di
Vilminore di Scalve.
Il 12 novembre 2004 l'Assemblea della Comunità
Montana di Scalve mi ha
eletto Presidente con 11
voti favorevoli su 12 e 1
voto di astensione: mi
sembra un risultato che
non ammette dubbi o incertezze da parte dei consiglieri sull'individuazione
del leader e della squadra
del Direttivo così composta: Arrigoni Alberto, Vicepresidente e Assessore
ai Servizi Sociali e Sanitari, e all'Agricoltura;
Ferrari Claudia Assessore al Turismo e allo
Sport; Bendotti Gianmario Assessore alle Attività Culturali e all'Ambiente; Bettoni Gerardo
Luciano Assessore ai Lavori Pubblici.
Ogni Comune è rappresentato nell'organismo
operativo e altri quattro
Direttore Responsabile: Alberto Arrigoni
Editoriale
LA NUOVA COMUNITÀ MONTANA DI SCALVE
Sacra Famiglia tela di Enrico Albrici custodita nella Chiesina dell’Immacolata della Chiesa Arcipresbiteriale Plebana di Vilminore.
consiglieri della Comunità sono stati richiesti di affiancare gli Assessori come supporto in settori
specifici; la maggioranza
politica, contraddistinta
S O M M A R I O
Editoriale
Anagrafe
Delibere di Giunta …
… e di Consiglio
Saluto al Segretario Comunale
Onore a Don Adami
Ufficio tecnico e lavori pubblici
Comunità Montana
Presentazione degli Statuti
Dalla Biblioteca
Il concerto di Alice e Melania
Ricordo di Suor Natalina Pozzoni
Saluto all’Arciprete don Ettore Persico
Benvenuto al nuovo Arciprete
Teveno festeggia Mons. Camozzi
In nostro “4 Novembre”
PRO LOCO
CRI
AVIS-AIDO
Numeri utili
Distretto sociosanitario Valle di Scalve
pag.
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Dicembre 2004
con il nome di “Scalve
2004”, ha scelto come
Capogruppo il consigliere
Duci Fiorino.
Nel programma preparato e costruito insieme ai
Sindaci, ma, condiviso
dall'unanimità dell'Assemblea, sono individuati dei punti molto impegnativi: disponibilità a
modificare la struttura organizzativa tradizionale
della Comunità per ottimizzare il processo decisionale e il controllo delo sviluppo dell'attività
dell'Ente; l'urgenza della
Segreteria unica per i
quattro comuni e per la
Comunità Montana; costituzione di un Ufficio Tecnico Unico di Valle, agevolando l'omogeneità dei
regolamenti edilizi e la
creazione di un'unica
Commissione Edilizia; Vigilanza Urbanaconsorziata; altre Commissioni co-
munali accentrate ecc. … .
Tra gli obiettivi di questo
Direttivo vi è la volontà
politica ferma di pervenire alla Provincializzazione della strada Vilminore-Teveno-Colere, la concentrazione della Scuola
Media a Vilminore per i
Comuni che decideranno
di privilegiare la qualità
formativa dei giovani rispetto agli interessi di
campanile, la promozio-
n.
33
ne della cultura dell'imprenditorialità e l'apertura
formale dello Sportello
Unico per le aziende, la
revisione del PISL, il potenziamento dei servizi da
offrire ai turisti, il coordinamento della manifestazioni promozionali all'esterno e all'interno della
Valle, il monitoraggio dei
livelli di prestazione dei
servizi sociali e sanitari in
rapporto ai rilevanti costi
( il Poliambulatorio non
può essere depauperato
progressivamente di prestazioni perché a Vilminore gli specialisti non
vogliono venire e costano troppo!!)
La Valle di Scalve vuole
porsi al centro dell'attenzione della Provincia di
Bergamo e della Regione
Lombardia sia per la bellezza del proprio ambiente, sia per la vivacità e
l'intelligenza dei suoi cittadini; la qualità della vita in Valle non può essere
modificata e penalizzata
solamente per ragioni di
costi e di numero: nella
nostra montagna l'uomo
ha un valore socialmente
strategico, che nessuno
può fingere di ignorare.
Franco Belingheri
Il Sindaco e la Giunta
a nome dell’Amministrazione
augurano un Sereno Natale
ed un Felice Anno Nuovo.
2-
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
Le delibere di Giunta …
DELIBERE DI GIUNTA
GIUNTA COMUNALE
DEL 5/7/2004
43- Autorizzazione alla stipula del contratto collettivo
decentrato integrativo anno
2004
44- Doc. Up. 2000-2006
Bando misura 2.5. Approvazione domande di finanziamento per nr. 6 programmi
Vengono inoltrate richieste di contributo (per l’80
% del costo totale) per sei
differenti programmi
GIUNTA COMUNALE
DEL 26/7/2004
45. Esame ed approvazione
accordo bonario per servitù
posa barriere stradale
GIUNTA COMUNALE
DEL 2/8/2004
46- Approvazione progetto
di taglio e capitolato d’oneri per la vendita lotto legnoso particelle assestamentali nr. 36/38 in locali-
Anagrafe
tà “Passo del Giovetto”- Approvazione modalità di alienazione
Vendita mediante asta
pubblica di 406 piante
d’alto fusto (655,58 metri
cubi di legname) di proprietà comunale per un
valore stimato di €
22.945,30
47- Approvazione capitolato d’appalto per il servizio
mensa alla scuola materna
di Bueggio per il triennio
2004/2007
48- Approvazione capitolato d’appalto per il servizio
di mensa per le scuole elementari del capoluogo triennio 2004/2007
49- Riordino ed aggiornamento dei diritti di segreteria relativi agli atti in materia edilizio-urbanistica
50- Nomina delle strutture
comunali di protezione civile
Il responsabile dell’ufficio
tecnico viene individuato
(aggiornata al 30.11.2004)
Dal 30 Novembre 2004
NATI
Tagliaferri Lorena
14.08.2004
Agoni Christian
16.10.2004
Moreschi Sofia
23.11.2004
MORTI
Pozzoni Regina
Merli Gioconda
Vaghetti Giovanna
Boni Davide
Migliorati Antonia
Barbieri Maria
n. 1911
n. 1924
n. 1917
n. 1929
n. 1956
n. 1916
Clusone
Seriate
Clusone
d. 15.08.2004
d. 11.09.2004
d. 24.09.2004
d. 01.11.2004
d. 05.11.2004
d. 06.11.2004
POPOLAZIONE RESIDENTE AL 01.01.2004
FEMMINE
MASCHI
TOTALE
794
752
1546
SITUAZIONE AL 30 NOVEMBRE 2004
FEMMINE
MASCHI
NATI
4
4
MORTI
5
8
EMIGRATI
7
8
IMMIGRATI
10
6
POPOLAZIONE
RESIDENTE
796
746
FAMIGLIE
CONVIVENZE
664
2
Decana: Maddalena Capitanio (23.08.1909)
Decano: Maurizio Duci (06.08.1911)
TOTALE
8
13
15
16
1542
quale incaricato alla gestione delle attività di protezione civile affiancato da
Angelo Tagliaferri, in qualità di membro dell’Unità
di Crisi Locale, da Patrizio Bonomi, Referente
Operativo Comunale, Natalino Morzenti, Claudia
Tagliaferri e Antonio Tagliaferri, rispettivamente
esperto esterno e sostituti
del Referente Operativo
Comunale
GIUNTA COMUNALE
DEL 14/8/2004
51- Esame ed approvazione
del progetto esecutivo dei
lavori di ampliamento palestra e riqualifica aree di pertinenza
Approvazione del progetto esecutivo per gli interventi di ampliamento della palestra e riordino dell’area circostante redatto
dagli architetti Bonicelli e
Milesi.
Costo complessivo dell’opera 430.000 € finanziati
per 365.500 € con fondi
statali
GIUNTA COMUNALE
DEL 18/8/2004
52- Esame ed approvazione
del progetto unico esecutivo dei lavori di realizzazione della fognatura in frazione Pianezza
La giunta approva il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo impianto fognario di Pianezza affidato ai geometri Michele Boni, Albano e Ivan
Bianchi
53- Convenzione in data
20.09.1999 e rinnovo tra il
comune di Vilminore di
Scalve e l’Ente Morale
Scuola Materna “T. Tagliaferri”. Riconferma art. 6,8 e
tutta la convenzione fino al
2005. Conferma convenzione per L.R. 8/99
GIUNTA COMUNALE
DEL 30/8/2004
54- Modifica dotazione
pianta organica vigente e
programma triennale delle
assunzioni
GIUNTA COMUNALE
DEL 13/9/2004
55- Esame ed approvazione
del progetto unico definitivo-esecutivo dei lavori per
la manutenzione opere idriche sul fiume Dezzo
120.000 € sono stati messi
a disposizione dalla regione per i lavori di manutenzione delle opere idriche sul torrente Dezzo
(sottomurazione di un muro d’argine per la sponda
destra, formazione soglia
e pulizia dell’alveo sotto
l’abitato di S. Andrea) come da progetto redatto dai
tecnici dipendenti regionali geologo Michele Gargantini e geom. Mauro Fenice
56- Esame ed approvazione
del progetto definitivo-esecutivo dei lavori per il recupero di area degradata in
Vilminore ed opere di viabilità connesse
Si approvano gli interventi necessari la pavimentazione in pietra e altre opere di finitura del lastrico
solare delle autorimesse
private ceduto in uso pubblico all’amministrazione,
alla formazione di un nuovo parcheggio a carattere
pubblico e al rifacimento
della pavimentazione del
marciapiede a fianco di
viale Vittorio Emanuele,
tra l’arco d’ingresso e la
scuola materna.
Costo dell’opera 155.000
€, come da progetto redatto dall’arch. Marco
Bianchi e dal geom. Mi-
Gazzetta Comunale
Dicembre 2004
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993
Direttore Responsabile: Alberto Arrigoni
Hanno collaborato: Stefano Albrici - Federica Barcella
CSE di Vilminore - Pro Loco CRI - AVIS Lino Giudici - Ottavia Panfilo
AIDO Tiberio Belingheri - Franco Belingheri
Editore: Comune di Vilminore
Stampa: Ferrari Grafiche S.p.A. - Clusone
chele Boni, finanziato per
154.937 € con fondi regionali e per 63 € con fondi propri
57- Utilizzo quota residua
mutuo di € 642.272,38 –
Posizione n. 4383442/00 per
finanziamento lavori di ampliamento palestra e aree
esterne ex Villa Vigano
La giunta approva l’utilizzo per la quota di mutuo residua, pari a
58.368,50 €, per finanziare parte dei lavori di ampliamento della palestra
comunale e di riqualificazione delle annesse aree
esterne.
La somma in questione
rappresenta il risparmio
ottenuto dal mancato acquisto di attrezzature per
il biennio sperimentale da
parte dell’amministrazione comunale assunto in
carico dall’amministrazione provinciale
GIUNTA COMUNALE
DEL 20/9/2004
58- Esame ed approvazione
del progetto unico esecutivo dei lavori urgenti di manutenzione straordinaria reti e collettori fognari comunali – Anno 2004
Interventi di manutenzione straordinaria sono previsti per alcuni tratti della rete fognaria comunale
ed in particolare per la riparazione e adeguamento
della fognatura in frazione Nona, via Manina,
mentre per Vilmaggiore e
S. Andrea è necessario intervenire sulla parte terminale dei collettori.
La giunta approva il progetto, redatto dai geom.
Albano ed Ivan Bianchi e
da Michele Boni, per un
costo d’intervento complessivo pari a 85.000 €
59- Conferimento delega alla Comunità Montana di
Scalve per individuazione
reticolo idrografico minore
ai sensi del Dgr nr. 7/7868
del 25/1/2002
GIUNTA COMUNALE
DEL 27/9/2004
60- Finanziamento lavori di
riqualificazione arredo urbano percorsi turistici centri storici capoluogo e frazioni: approvazione schemi
di contratto con Finlombarsegue a pag. 3 d
Dicembre 2004
da e adempimento connessi
La somma di aiuto finanziario relativa l’intervento in questione è stata definitivamente rideterminata in € 484.793,13 di cui
199.917,25 € a fondo perduto (pari al 40% dei costi) e la parte rimanente,
€ 290.875,88, quale finanziamento a tasso zero restituibile in 20 anni.
La giunta approva lo schema di contratto da stipulare con Finlombarda, finanziaria per lo sviluppo
della Lombardia.
61- Celebrazione 350° anniversario apparizione Madonnina di Colere. Impegno
di spesa.
In data 29/8/2004 il Comitato per le Celebrazioni
del 350° anniversario dell’apparizione della Madonnina di Colere ha
provveduto ad inoltrare
all’amministrazione vilminorese richiesta per un
contributo di 250 € a parziale copertura delle spese sostenute nella giornata del 4 luglio 2004 quando i sindaci di Borno, Vilminore, Azzone, Schilpario e il presidente della
Comunità Montana erano
stati chiamati a sottoscrivere un documento rievocativo della pace sottoscritta fra Borno e la Val
di Scalve dai loro predecessori nel lontano 1682.
La giunta delibera di erogare la somma richiesta
GIUNTA COMUNALE
DEL 25/10/2004
62 – Gestione progetto Val
di Scalve on line- Delega alla Comunità Montana di
Scalve
La Comunità Montana riceve delega da ogni singola amministrazione scalvina per la gestione del
“Progetto Val di Scalve on
line” che prevede, oltre alla possibilità di usufruire
di molteplici servizi informatici, la realizzazione di
siti internet propri.
Criteri di economicità e
maggior efficienza hanno
favorito questa decisione
che vede impegnare 6.480
€ annui dall’ente sovra
comunale scalvino e 3.000
€, erogati in misura fissa
annua, dai comuni di Azzone, Colere, Schilpario e
Vilminore
Gazzetta Comunale
63 – Riscossione diretta dell’Imposta Comunale sugli
Immobili
Dal 1 gennaio 2005 l’I.C.I.
verrà riscossa direttamente dall’amministrazione che provvederà all’apertura di un apposito
conto corrente postale intestato a : “Comune di Vilminore di Scalve – Servizio Tesoreria I.C.I.”
64 – Approvazione bando
per l’assegnazione borse di
studio alla memoria dell’ing. Andrea Bonicelli per
studenti iscritti al primo anno accademico 2004/2005
65 – Approvazione bando di
concorso per assegnazione
borse di studio per studenti
scuole medie superiori – anno scolastico 2003/2004
66 – Cerimonia commemorativa del IV Novembre Festa Nazionale – Impegno di
spesa anno 2004
1800 € vengono destinati
alla celebrazione del IV
Novembre.
Tale somma servirà a coprire le spese relative la
stampa di 30 manifesti,
l’acquisto di 6 corone d’alloro e 15 composizioni floreali e il pranzo organizzato per le autorità presenti alla cerimonia
GIUNTA COMUNALE
DEL 28/10/2004
67 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di sistemazione area belvedere in Vilminore – Secondo bando della misura
2.2 del Docup 2000/2006
della regione Lombardia
68 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di ristrutturazione edificio comunale da adibire a
struttura polifunzionale con
centro servizi al turismo Secondo bando mis. 2.2 Docup 2000/2006
69 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di organizzazione spazio
aperto sede alpini in Vilminore – Secondo bando Misura 2.2 Docup 2000/2006
70 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di riqualificazione del
Roccolo di Pezzolo – Secondo bando Misura 2.2
Docup 2000/2006
- 3
… e di Consiglio
CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/9/2004
sistenti, come avveniva sino
ad alcuni anni addietro.
16 – Lettura ed approvazione
verbali delle deliberazioni
adottate nella seduta del
25/6/2004
20 – Piano degli interventi di
assistenza scolastica. Diritto
allo studio anno scolastico
2004/2005
Voto unanime per l’approvazione del piano di diritto
allo studio in cui sono contenuti gli interventi necessari all’erogazione dei servizi d’assistenza scolastica
per l’anno 2004/2005.
22 sono i bambini iscritti alla scuola materna Tagliaferri di Vilminor, 28 a quella di Bueggio, 79 alunni (più
cinque provenienti da altri
comuni) sono gli iscritti alla scuola elementare, 52 studenti frequentano le medie
e 48 il biennio sperimentale.
Costi previsti per l’attuazione del piano 117.877 €
(a cui vanno aggiunte le spese di riscaldamento e gestione degli edifici scolastici) suddivise in 67.250 € per
mensa scolastica, 26.225 €
e 4.800 € per trasporto e assistenza alunni, 5170 € quale contributo al funzionamento della scuola materna
Tagliaferri di Vilminore,
4.200 € per fornitura gratuita testi scuole dell’obbligo e altre spese individuate
in costi per attività sportive, borse di studio e acquisto materiale didattico.
La spesa complessiva viene
finanziata con 51077 € a
carico del comune, 60.000
€ dalle famiglie per trasporto e refezione, con
5.000 di contributo straordinario regionale in materia di trasporto, 1800 €
quale contributo per l’acquisto di testi.
17 – Ringraziamento encomio al dott. Gaetano Salemi
per l’attività svolta come segretario del comune di Vilminore di Scalve
18 – Seconda variazione alle
dotazioni di competenza del
bilancio di previsione per
l’anno finanziario 2004
Approvazione unanime per
le variazioni alle dotazioni
di competenza affidate alla,
come sempre esaustiva, relazione di Dante Carizzoni,
responsabile del servizio finanziario
19 – Art.193 d.l.gs 267/2000
– Ricognizione sullo stato di
attuazione dei programmi del
bilancio di previsione 2004.
Verifica della salvaguardia degli equilibri
Dai controlli effettuati dal
responsabile del servizio finanziario risulta che:
• le entrate evidenziano un
miglioramento nelle operazioni di recupero dell’evasione Ici
• la spesa corrente non sarà
interamente impegnata entro il 31 dicembre e, dove
possibile, verranno ridotti
(mediamente del 1,5%) beni di consumo e prestazioni
di servizi
• il risultato attivo presunto di gestione risulta di
20.348,45 €
• nonostante le difficoltà legate a minori entrate correnti, l’esercizio 2004 si concluderà con un possibile pareggio finanziario o un piccolo avanzo d’amministrazione
Astensione dei tre rappresentati di minoranza presenti all’assemblea che, per
voce di Amedeo Giudici, dichiarano di non condividere
la previsione di un piccolo
avanzo d’amministrazione.
Su tale concetto interviene
il segretario comunale che
rileva la concreta e reale
possibilità che i bilanci finanziari degli ultimi anni e
quelli futuri, non per scelta
ma per esigenza, difficilmente presenteranno avanzi d’amministrazione con-
21 – Esame ed adozione regolamento affidi, approvato
nella seduta del 12 febbraio
2004 dall’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale
Valle Seriana superiore e Valle di Scalve
22 – Presa d’atto della deliberazione della giunta Comunale nr. 52 del 18/8/2004
e riapprovazione del progetto unico esecutivo dei lavori
di realizzazione della fognatura di Pianezza ai fini dell’apposizione del vincolo
preordinato all’esproprio
Viene riapprovato il progetto esecutivo per la realizzazione ex novo della rete
fognaria in Pianezza (ricordiamo con un costo complessivo di 230.000 € a carico di Stato, Regione e Ato)
con la finalità di poter inserire eventuali procedure
d’esproprio.
La posa delle tubature avverrà su proprietà privata ,
per le quali il comune dovrà
acquisire servitù, ed è volontà dell’amministrazione
di ricercare forme d’accordo bonario con i proprietari dei terreni. Qualora ciò
non fosse possibile si dovrà
procedere a forme d’esproprio.
Perplessità vengono espresse dal gruppo di minoranza circa l’utilizzo del termine “Presa d’atto” riguardante la delibera di giunta
nr. 52, dubbi prontamente
fugati dall’intervento del segretario Salemi.
Seguono chiarimenti espressegue a pag. 4 d
4-
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
si dal sindaco, circa l’auspicio che non si debba provvedere all’utilizzo di procedure espropriative, e l’intervento del consigliere Alberto Arrigoni che pone, in
forma interrogativa, tre quesiti alla minoranza:
• Se il gruppo è d’accordo o
meno sulla realizzazione dell’opera
• Se sì, se vi è la consapevolezza e quindi l’accettazione
del fatto che potrebbe essere
necessario l’utilizzo della
procedura d’esproprio
• se il gruppo è d’accordo
con gli espropri appare inutile porsi problemi di opportunità e di forma.
Al termine della discussione
il punto all’ordine del giorno
viene unanimemente approvato.
23 – Esame ed approvazione
nuovo regolamento comunale per l’esecuzione dei lavori
in economia, revoca del precedente
24 – Progetto definitivo – esecutivo dei lavori per il recupero area degradata in Vilminore con adozione ai fini di
approvazione variante al Prg
presa d’atto sua approvazione
ai fini tecnici della delibera di
Giunta comunale nr. 56 del
13/9/2004
L’esecuzione dell’intervento di pavimentazione del lastrico solare delle autorimesse private, la formazione di un nuovo parcheggio
pubblico, il rifacimento del
marciapiede posto a lato di
viale Vittorio Emanuele e la
realizzazione di canali interrati per lo scolo delle acque e per pubblica illuminazione prevedono l’occupazione di aree di proprietà
privata.
Anche in questo caso è precisa volontà dell’amministrazione ricercare accordi
bonari con gli interessati e,
solo qualora tale soluzione
non fosse possibile, procedere a procedure d’esproprio.
Il progetto viene illustrato
direttamente dal sindaco Toninelli che risponde, anche
se la questione posta non riguarda l’ordine del giorno,
alle dichiarazioni di Amedeo
Giudici (volte a sottolineare
la contrarietà al fatto che
l’amministrazione non abbia richiesto all’impresa costruttrice la realizzazione del
parcheggio) riferendo come:
• il terreno su cui è stato previsto l’intervento era di proprietà dell’impresa Duci e
non del comune
• è stata l’amministrazione
a richiedere che le autorimesse fossero costruite a livello della strada per consentire successivamente la
realizzazione del parcheggio
pubblico.
Si approva con voto contrario del gruppo di minoranza.
CONSIGlIO COMUNALE
DEL 24/11/2004
25- Lettura ed approvazione
verbali delle deliberazioni
adottate nella seduta del
24/9/2004
26 – Servizio a tutela minori.
Delega gestione servizio alla
Comunità Montana Valle Seriana superiore
L’Asl cesserà di gestire il servizio tutela minori dal
31/12/2004 passando ai comuni tale incombenza. L’assemblea dei sindaci del distretto socio-sanitario della
Valle Seriana superiore e
della Valle di Scalve ha
espresso parere favorevole
circa la delega alla medesima Comunità Montana di
detto servizio.
Il consiglio approva all'unanimità.
27 - Bilancio di previsione
2004 - Variazioni di assestamento generale
Entro il 30 novembre di ogni
anno deve essere deliberata
dal consiglio comunale la variazione di assestamento generale al bilancio di previsione.
Nello specifico la succitata
variazione riguarda, in prevalenza, l'inserimento del
contributo regionale, pari a
20.000 €, ottenuto per l'intervento di ripristino della
fonte Reglanì e per lavori
sulla fognatura di s. Andrea.
10.000 € sono invece il contributo provinciale destinato
al valorizzazione e restauro
(a scopo didattico- museale)
del Roccolo di Pezzolo a cui
si affiancano i 10.000 €, erogati dalla regione sui 12.500
di costo complessivo, relativi la mappatura delle reti
tecnologiche esistenti sul territorio del capoluogo.
Il consiglio approva con voto contrario dei 3 membri di
minoranza presenti all'assemblea.
28 - Modifiche statuto società Servizi Tecnologici Comuni SET.CO spa
Adeguamento normativo
per lo statuto della SET.CO
che viene approvato all'unanimità
Saluto
al Segretario Comunale
Di seguito pubblichiamo
il discorso di ringraziamento che il sindaco ha
rivolto al segretario Gaetano Salemi durante il
consiglio comunale del 24 settembre 2004
Il nostro segretario comunale dott. Gaetano Salemi va
in pensione dopo una lunga
e onorata carriera che ha
avuto ampi riconoscimenti
sia dai suoi superiori, in particolare dalla Prefettura, sia
dai comuni dove ha prestato la sua opera.
Qui a Vilminore ha operato
solo due anni, ma dobbiamo
riconoscergli competenza e
dedizione rare, unite ad una
capacità tutta personale di
coniugare la rigorosità legale che il suo ufficio comporta e le esigenze delle situazioni reali. Egli sapeva dare
con serietà e precisione il
giudizio di legittimità sulle
questioni e lo faceva con
quel grande senso di rispetto
per le istituzioni dello stato
che, sappiamo, aveva respirato in famiglia fin da bambino; ma non si limitava ad
essere un garante della legalità ma nello stesso tempo
aiutava fattivamente a trovare sempre nel rispetto della legge le soluzioni che i
problemi impellenti richiedevano. E questo non è da
molti ed è un bel segno di
sensibilità e di passione per
la vita e i problemi concreti
della gente. C'è da aggiungere che il suo compito qui
da noi non si presentava facilissimo perché veniva a
collocarsi dopo la scelta della nostra amministrazione di
non avvalerci più di un segretario a tempo pieno dal
momento che ritenevamo un
tale servizio sproporzionato
alle nostre dimensioni ma
soprattutto sproporzionato
alle nostre possibilità finanziarie.
In questo contesto comprensibilmente difficile il dott.
Salemi si è mosso con grande equilibrio, con estrema
delicatezza, con la saggezza
dell'uomo sperimentato e
con grande rispetto di tutte
le componenti della nostra
realtà. Ritengo giusto sottolineare in particolare il sistema del dott. Salemi nel presentare, sia ai consiglieri sia
ai cittadini, gli argomenti di
consiglio. Egli è stato un
maestro nell'evitare il cosid-
detto “politichese” e nell'usare termini semplici e comprensibili da tutti. Mi piace
segnalare che per questa sua
qualità egli è stato lodato
dalle alte sfere in occasione
di una videoconferenza alla
quale erano collegati quasi
tutti i segretari d'Italia. Per
queste ragioni, unite alla stima che lo accompagna da
tutti i luoghi dove ha lavorato come segretario e all'ammirazione che si ha di
lui come uomo anche per il
suo impegno di volontariato sociale soprattutto in campo sportivo e scolastico (sappiamo che è stato per questa
sua passione al volontariato
locale e soprattutto a quello
sportivo che egli non ha mai
lasciato a fini di carriera le
nostre zone), ritenendoci fortunati di averlo avuto a nostro sevizio, anche solo per
due anni, propongo, a nome
della giunta comunale, di
esprimere da parte del consiglio comunale un ringraziamento ed un encomio per
la sua dedizione alle attività
del comune e del paese dal
1 dicembre del 2002 a tutt'oggi. Tutti i consiglieri presenti, applaudendo, prendano atto della proposta di ringraziamento e di encomio al
dott. Gaetano Salemi.
Onore a Don Adami
parroco di S. Andrea
Lettera in redazione
Spett. Redazione de “La
Gazzetta di Vilminore”
Mi è capitato di leggere
sul sito internet www.scalve.it , nella sezione “Storie di Vilminore e delle sue
contrade”, un testo a cura
di Agostino Morandi, in
cui si tracciano i profili di
alcune lontane figure di
parroci di S.Andrea. Fra
queste è rievocata la persona di don Ernesto Ada-
mi in termini che suscitano
dolorosa incredulità in chi
l’ha conosciuto direttamente o indirettamente per
testimonianza di altri. Sapevo dell’esistenza di questo testo perché, al momento della pubblicazione, aveva già suscitato
sgomento nelle nipoti Maria e Francesca Piantoni,
originarie proprio di S.Andrea e rispettivamente madre e zia della scrivente.
Le due sorelle avevano
pensato già allora ad un intervento ai fini della riabilitazione morale dello zio
don Adami; ma poi, per
una scelta comprensibile
solo a chi le conosce bene
nella loro profonda sensibilità cristiana, avevano
deciso di non farne nulla
per rispettare proprio la logica “perdente” in cui sapevano che lo zio stesso si
era sempre identificato:
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
53 del volume “Dalla memoria un impegno” di
Mons. Clemente Gaddi e
don Pietro Minossi edizioni Litostampa, Bergamo
1986.
meglio il silenzio che il
clamore, meglio l’umiliazione che il risentimento,
meglio la verità nascosta e
umile che la gratificazione
dell’apparire plateale.
Non vorrei contraddire
troppo questa logica e
quindi eviterò senz’altro i
toni comunque improduttivi della polemica, ma,
per iniziativa del tutto personale, anche se idealmente condivisa dai miei
fratelli, vorrei formulare
qualche osservazione in
proposito perché mi dispiace molto che una figura
così amata, se non addirittura venerata nella mia famiglia materna, possa subire pubblica e, per quanto
ne so, ingiustificata mortificazione. In primo luogo mi colpisce la fragilità
della fonte: è anonima e
abbastanza diffusamente
impietosa nei confronti dei
parroci citati. Nasce l’ipotesi ovvia che i presupposti ideologici di tale anonimo fossero lontani o
molto critici in merito a
scelte ispirate ai valori cristiani. Mancano testimonianze incrociate, che permetterebbero una ricostruzione più affidabile. In secondo luogo vorrei osservare che sono ancora viventi, al di fuori della cerchia familiare magari troppo coinvolta affettivamente per essere ritenuta del
tutto attendibile, testimoni diretti della lunga esperienza pastorale vissuta ad
Alzano da don Adami dopo il soggiorno scalvino.
Queste testimonianze convergono nel disegnare tutt’altro profilo, di grande
levatura morale e spirituale: don Adami era un asce-
ta e, forse per questo, non
facilmente attingibile con
el categorie banali del
quotidiano e dell’efficientismo pragmatistico, ma
comunque era un “pastore” nel senso pieno del termine che niente mai trascurava dei suoi compiti
anche più concreti, non
fosse che per rispetto scrupoloso della missione che
lo assorbiva completamente.
Ad Alzano Sopra gli è stata dedicata una via e ciò
non è consuetudine meccanica del Comune. Risulta d’altra parte difficile
credere che le caratteristiche peculiari di un ambiente possano definire in
modo così divergente l’identità etica e spirituale
della stessa persona. Spero
d’aver contribuito a suggerire una diversa lettura
della persona di don Adami perché, se la storia è
memoria, non potevo tacere la mia. Fiduciosa che,
nel rispetto del pluralismo
delle testimonianze, queste mie considerazioni
possano trovare spazio sulla “Gazzetta di Vilminore”, ringrazio per la gentile attenzione
Anna Terzi
Via Vezza d’Oglio 12
24124 Bergamo
Non sta a noi rispondere
a nome di Agostino Morandi. Lasciamo naturalmente a lui la responsabilità di quello che ha raccolto e pubblicato sul sito
internet della Val di Scalve. Noi accogliamo la proposta della sig.a Terzi e,
per onorare la memoria di
don Adami, pubblichiamo
quanto di lui è detto a pag
“Nato a Fornovo S.Giovanni (Bg) nel 1882 e ordinato a Cremona nel
1905, don Ernesto Adami
esercitò il ministero sempre nella diocesi di Bergamo: i primi due anni a
Barzesto come coadiutore,
poi come parroco a Dezzolo (1910-1913); nel
1913 come coadiutore a
Fontana; nel 1919 passò
un anno in qualità di vicerettore al Collegio Angelo
Mai di Clusone; tornò in
cura d’anime a Cavernago
fino al 1930, dove si adoperò per la costruzione
della scuola materna, da
ultimo fu mandato a reggere la parrocchia di Alzano Sopra.
E’ qui che si dimostrerà
parroco dalle grandi doti.
Riservato e umile, ma
aperto e largo nelle idee,
seguiva con particolare attenzione la gioventù, curandone le iniziative personalmente, poiché l’anziano coadiutore non era
adatto allo scopo. Spendendo fatica e soldi s’impegnò per realizzare l’oratorio maschile e soltanto
quando fu pronto domandò un giovane sacerdote
che lo dirigesse e seguisse i ragazzi e i giovani.
Quando il giovane sacerdote arrivò e prese conoscenza del parroco rimase
stupito nel constatare come questi a settantacinque
anni suonati avesse ancora
uno spirito tanto giovanile. Don Adami viveva molto sobriamente, non spendeva per sé, dava ai poveri e per le opere parrocchiali, tra le quali va annoverato il bel campanile.
Un sacerdote che gli fu vicino negli ultimi momenti
ha potuto garantire che
morì senza lasciare soldi
sufficienti per il funerale.
A fianco di questa nota di
povertà e di generosità, va
messo l’accento sulla diligenza e preparazione con
cui attendeva alla predicazione, nonostante la sua
esile voce non lo servisse
bene. Morì il 10 febbraio
1960, considerato dai fedeli della sua parrocchia
come santo”
(M).
- 5
Ufficio tecnico
e lavori pubblici
Stato dell’arte, fatti,
prospettive ed ambizioni
UFFICIO TECNICO E
LAVORI PUBBLICI
Stato dell’arte, fatti, prospettive ed ambizioni
Volendo affrontare in maniera non preconcetta la
materia bisogna preliminarmente rilevare che se
esiste un problema nella
programmazione e nella gestione delle opere del comune è quello della difficoltà di trovare imprese
idonee, attrezzate e soprattutto disponibili ad eseguire i lavori in tempi certi e
con risultati adeguati.
Gli enti pubblici della valle,
tra i quali il Comune di Vilminore, hanno infatti “portato” in questi ultimi mesi
moltissime risorse sotto forma di contributi e finanziamenti per varie opere.
Si è trattato spesso di gare
di importo elevato, la partecipazione alle quali non
può che avvenire nel rigoroso rispetto della giustamente rigida normativa sui
lavori pubblici, fatto questo che a volte potrebbe apparire penalizzante per le
piccole aziende artigiane
del territorio.
Per accettare la sfida proposta dalle amministrazioni
e superare la vecchia logica
della lagnanza verso chi
non vorrebbe far lavorare
la gente del posto è però necessario che anche le imprese e gli artigiani si aggiornino e si “attrezzino”
adeguatamente.
Per verificare la possibilità
di partecipazione a tali gare
degli artigiani, in forma singola o associata, e favorire
una maggiore e più diretta
ricaduta sul territorio comunale dei benefici economici
derivanti dall’esecuzione
delle opere in progetto, l’amministrazione, congiuntamente all’Associazione Artigiani di Bergamo, ha organizzato nel mese di ottobre
un incontro specifico.
In quest’ottica la speranza
è che, superato l’empasse
dei primi grossi lavori, gli
operatori sappiano approfittare delle opportunità loro offerte, innescando così
quel ciclo economico favorevole e virtuoso a beneficio dell’intera comunità,
che è poi in fondo uno dei
motivi principali per cui gli
amministratori fanno progettare ed eseguire la gran
parte delle opere pubbliche.
Quella dei contributi è poi
un’altra questione da chiarire, nel senso che la tipologia degli interventi e le
modalità del loro finanziamento non dipendono solo
dai desiderata del sindaco
o dei consiglieri ma discendono direttamente dall’andamento delle politiche
nazionali degli ultimi anni,
portate avanti da governi di
destra e di sinistra senza
grosse differenze: ai comuni vengono infatti via via
tagliati trasferimenti ogni
anno, il che genera condizioni di rigidità delle spese
1° ottobre 2004 incontro informativo sugli appalti pubblici promossa dall’Amministrazione fra ditte locali e l’associazione artigiani di Bergamo.
6-
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
con risorse proprie. Accade così che mentre lo Stato taglia i fondi i comuni,
volendo mantenere l’elevato livello dei servizi offerti
alla popolazione, sono costretti ad impegnare quasi
tutte le entrate ordinarie
(oneri di urbanizzazione,
ICI ecc.) per questa finalità,
restando di fatto impediti,
o molto limitati, gli altri interventi come, appunto, le
opere pubbliche.
Ecco perché l’amministrazione ha attivato negli ultimi anni la sistematica ricerca di contributi straordinari, al fine di sopperire in
qualche modo all’assenza
di altre risorse e con lo scopo di non condannare al declino economico e sociale
comunità come Vilminore
che sono invece ricche di
risorse da sviluppare
In questa prospettiva l’amministrazione, coadiuvata
dalla costante attenzione di
tutto il personale comunale, è riuscita ad attivare una
serie di interventi che per
Vilminore è a dir poco inusuale. Questo dinamismo
ha consentito, tra l’altro, di
mettere “in circolo” idee e
persone nuove in quanto è
solo affrontando i temi che
vengono fuori le idee. Non
è poi detto che tutte le idee
siano buone ed è ancor meno probabile che si possano tutte realizzare, ma è
certo che se non si cerca
non si cava un ragno dal
buco.
E se non tutte le scelte sono
felici ben vengano le critiche ma non quelle, sterili,
sul metodo indicato, a meno che si voglia condannare Vilminore ad una sorta
di chiusa apatia.
Fatte queste premesse si riporta di seguito una veloce
sintesi dello stato dell’arte
dei progetti in appalto e dei
cantieri avviati.
VALORIZZAZIONE
PERCORSI RURALI 1°
LOTTO
Di questi lavori si è parlato a
lungo. Ad oggi le opere, il
cui ammontare complessivo
è di € 322.000 circa, sono
praticamente concluse; i lavori hanno interessato il ripristino del tracciato Teveno-Pezzolo e quello San
Carlo-Nona passando in loc.
Corne strette; si è anche intervenuti in vario modo sul
tratto Polza-Roccolo; rimangono da completare i ta-
belloni informativi.
VALORIZZAZIONE
PERCORSI RURALI 2°
LOTTO
ammontare complessivo €
500.000.=. I lavori, pur con
qualche difficoltà legata al
maltempo, sono a buon
punto: è stato posato il nuovo ponte sul Povo nei pressi della centrale ENEL e ripristinato il collegamento
con Bueggio; è inoltre in
fase di costruzione il parcheggio in loc. San. Carlo;
i lavori saranno completati
la prossima primavera col
ripristino del collegamento
S. Andrea-Vilminore e Vilminore-Pianezza.
Per i lavori di valorizzazione dei percorsi rurali nel loro complesso si veda la tabella di riepilogo delle distanze di percorrenza di alcuni dei sentieri.
FOGNATURA PIANEZZA
importo € 230.000. Si tratta della rete fognaria di Pianezza e del relativo collettore con manufatti di chiarificazione; l’appalto è stato assegnato ed i lavori cominceranno presumibilmente in primavera.
QUALIFICAZIONE E RECUPERO AREA DEGRADATA - 1° LOTTO
importo € 155.000 si tratta
di un primo blocco di lavori per recuperare l’area dell’ex discarica e migliorare
la dotazione di parcheggi e
marciapiedi all’ingresso di
Vilminore.
I lavori sono stati appaltati e consegnati: dopo la sistemazione delle piante del
viale V. Emanuele si comincerà con la formazione del nuovo parcheggio
ubicato all’incirca di fronte all’asilo; è prevista anche la sistemazione con
marciapiede ed illuminazione del viale ed il completamento della superficie pubblica del parcheggio costruito da privati di
fronte all’ex villa Viganò;
MESSA IN SICUREZZA
SP 61 VIA V. EMANUELE;
a parziale copertura e completamento dei lavori appena indicati la Provincia
ha concesso un contributo
di € 40.000 che saranno
utilizzati per mettere in sicurezza con marciapiede e
sistemazioni adeguate, il
tratto di provinciale compreso tra il santello e l’asilo; deve essere comple-
tato il progetto ed affidato
l’appalto;
OPERE IDRAULICHE SISTEMAZIONE DEZZO
Si tratta di muri, scogliere
e briglie per complessivi €
120.000 a totale carico della regione in modo da sistemare e mettere in sicurezza l’alveo del Dezzo sotto S. Andrea e sino a confine con Azzone; i lavori
sono stati appaltati e saranno eseguiti prima delle
morbide di primavera;
OPERE IDRAULICHE SISTEMAZIONI DEZZO E
POVO
si tratta anche qui di un’opera di manutenzione idraulica per € 258.000.= a carico della regione; il progetto dovrà prevedere il
completamento delle sistemazioni nel Dezzo sotto le
Fucine oltre ad alcune opere urgenti nel Povo sotto
Bueggio; la progettazione
sarà pronto entro l’anno ed
i lavori appaltati in primavera.
PIAZZALE VILLA ED
AMPLIAMENTO PALESTRA
Ammontare di € 430.00; si
tratta di lavori finanziati
all’85 % con fondi CIPE,
già approvati ed ora in fase di appalto: sarà sistemata e pavimentata la piazza
compresa tra la palestra e
la villa e si procederà ad un
piccolo ampliamento della
palestra al fine di poter posare sulla testata est alcune
gradonate per il pubblico;
significativa la prevista riqualificazione con quinta in
legno delle facciate sud ed
est della palestra;
MANUTENZIONE FOGNATURE
Si tratta di un intervento di
85.000 euro che servirà per
opere urgenti di sistemazione delle fognature in
Nona (via San Fermo), S.
Andrea (terminale al Dezzo) e Vilmaggiore (terminale in via Dei Prati); le
opere sono in corso di appalto.
MESSA IN SICUREZZA
STRADE
come già segnalato si è proceduto alla parziale sistemazione della pavimentazione della piazza Papa
Giovanni ed alla messa in
sicurezza di alcuni tratti di
strada (Bueggio, Teveno,
Pezzolo, Polza ecc.); l’ope-
ra, nel suo complesso, ammonta ad € 100.000.
PAVIMENTAZIONE
PIAZZE CENTRI STORICI
Si tratta di un appalto di
quasi 500.000 euro che prevede il rifacimento della pavimentazione e la riqualifica dell’arredo urbano nelle
seguenti piazze/località:
Nona, Pezzolo, Teveno,
Bueggio e Vilminore (piazza V. Veneto); i lavori sono
iniziati alla fine dell’estate
e sono ora fermi per il gelo;
si prevede che possano essere completati entro la stagione turistica dell’estate
2005 (vedi articolo del progettista in questo stesso numero).
RIPRISTINO PRESA REGLANÌ
Entro l’anno sarà approvato il pronto intervento di €
20.000 per la messa in sicurezza della piccola presa
dell’acquedotto che serve
la zona alta della Pieve; si
tratta di un contributo a fondo perduto per danni maltempo 2002.
RESTAURO E QUALIFICAZIONE DEL ROCCOLO DI PEZZOLO
la provincia ha concesso un
primo contributo di €
10.000, modesto ma importante, per il restauro e
l’utilizzo del Roccolo di
Pezzolo (in uso al Comune) in chiave turistica.
Nelle prossime settimane si
valuteranno quali opere
stralciare dal quadro complessivo a suo tempo prefigurato.
Grazie anche ai finanziamenti comunitari, il Comune di Vilminore ha avuto il
privilegio di poter commissionare numerosi studi di
fattibilità, spinti ai livelli
definitivi od esecutivi.
Si tratta di progetti quasi
completi che possono ora
essere utilizzati per domande di finanziamento o
per l’esecuzione a stralci.
Quello che segue potrebbe
essere visto solo come il libro dei sogni, anche se l’esperienza degli ultimi mesi insegna che qualche sogno può velocemente diventare realtà.
Nei prossimi mesi si cercherà di portare il risultato
di questo intenso lavoro alla diretta conoscenza della
cittadinanza mediante incontri aperti al pubblico.
RISTRUTTURAZIONE
EDIFICIO COMUNALE
DA ADIBIRE A STRUTTURA POLIFUNZIONALE CON CENTRO SERVIZI AL TURISTA
riguarda la completa ristrutturazione dell’attuale
municipio, che dovrebbe
poter anche ospitare sportelli infopoint, guardia ecologica/polizia turistica, centro didattico con sala audiovisivi/riunioni per educazione ambientale, uffici
direzione e amministrativi
con possibilità alternativa
di ospitare la sede amministrativa del sub ambito del
Parco delle Orobie, spazio
espositivo e biblioteca tematica. La struttura mira a
consolidare il ruolo di sede
storica, geografica e politica della valle del Comune
di Vilminore di Scalve. Il
costo è stato stimato in €
800.000.
RECUPERO AREA DEGRADATA PER FORMAZIONE PARCHEGGIO
ED AREA DI SOSTA
Importo totale del progetto: € 267.032,00.= L’intervento si prefigge di recuperare alla pubblica fruizione
la parte comunale della discarica all’ingresso del paese. Le opere consisteranno
nella rimodellazione della
superficie, nella formazione
di un parcheggio -eventualmente da destinare ai
caravan- e nella sistemazione a verde attrezzato.
E’ inoltre indicata una zona da destinare a centro per
la raccolta differenziata.
OPERE DI SISTEMAZIONE A VERDE E DELLA
CONNESSIONE COI PERCORSI PEDONALI E
CARRABILI NELL’INTORNO DEL CAMPO
SPORTIVO AVILMINORE
Importo totale del progetto: € 364.000,00: L’intervento completa e definisce
in chiave sportivo-ricreativa la zona villa-palestracampo sportivo di via Vittorio Emanuele; sono previste sistemazioni del verde, formazione e pavimentazione percorsi (sia pedonali che carrabili), dotazione di impianti tecnologici
(pubblica illuminazione,
raccolta acque meteoriche
ecc.), di arredo (panchine,
giochi ecc.). Lo studio si inserisce nel complessivo disegno di fare della zona il
fulcro delle attività turistisegue a pag. 7 d
Dicembre 2004
che e ricreative di Vilminore, disegno composto da numerosi altri tasselli definiti
o in via di definizione: il recupero della villa, la pavimentazione della piazza, il
completamento della sede
alpini, la costruzione dei
campi da tennis, la ristrutturazione del centro di formazione professionale ecc.);
RISTRUTTURAZIONE
ED AMPLIAMENTO CFP
importo
stimato
€
1.500.000. E’ senz’altro il
progetto più ambizioso, ma
non per questo meno realizzabile. Esso prevede la
completa ristrutturazione
del CFP ma con salvaguardia dei due “angar” parabolici che oggi ospitano il magazzino comunale e le officine della scuola. La connessione dei due spazi e
l’ampliamento della palazzina attuale daranno vita ad
un nuovo complesso scolastico ricco di spunti architettonici e funzionali innovativi e qualificanti;
COSTRUZIONE CAMPO
DA TENNIS, PARCHEGGI E VERDE IN LOC. S.
MARIA
Importo € 605.000. Trattasi
di opere di attuazione del vigente PRG mediante lo sviluppo e la connessione con
l’abitato ed il polo scolastico
sportivo e ricreativo di Vilminore dell’ampia fascia
per servizi pubblici in loc. S.
Maria. I punti qualificanti
dell’intervento riguardano la
formazione di campo da tennis di uso pubblico, la realizzazione di parcheggi pubblici e la sistemazione a verde, compresa la zona antistante il cimitero. Obiettivo
di fondo è quello di recuperare alla pubblica fruizione
un’area di proprietà comunale in posizione strategica
rispetto al centro storico ed
attualmente pressochè abbandonata.
VALORIZZAZIONE AMBITO EX CHIESA DI S.
LUCIA A VILMAGGIORE
In questo caso il comune intende attivarsi per completare e valorizzare il previsto
intervento della Parrocchia
per S. Lucia. Il progetto –in
fase di definizione- prevederà la costruzione di parcheggi e percorsi pedonali
che mettano in condizione
residenti e villeggianti di
fruire con sicurezza delle
Gazzetta Comunale
nuove strutture; in questo
contesto appare importante
e qualificante la collaborazione in corso con la latteria
sociale, che senz’altro beneficerà dell’operazione in termini di immagine e di incremento dell’attività
IL GOVERNO DEL TERRITORIO
Accanto alle opere pubbliche il Comune è chiamato
anche a definire il quadro urbanistico-edilizio nel quale
cresce e si sviluppa l’edilizia privata. In quest’ambito
sono da menzionare alcune
importanti attività in atto
quali:
• redazione studio geologico di supporto alla pianificazione urbanistica;
• esecuzione nuova fotogrammetria digitale del territorio comunale;
• revisione generale del piano regolatore;
Si tratta di tre punti fondamentali e tra loro strettamente connessi. Le nuove
normative non consentono
infatti di cambiare il PRG se
non sono disponibili rilievi
accurati e se non è stato eseguito uno studio geologico
di dettaglio. Partendo dal nulla (il rilievo precedente del
1985 non è mai stato aggiornato e nessuno ha mai commissionato studi geologici di
supporto) i tempi si sono un
po’ allungati, anche se si conta di recuperare velocemente e rientrare nelle previsioni
iniziali. Da segnalare infine
la recentissima comunicazione di un finanziamento di
10.000 euro per la rilevazione e la mappatura digitale
delle reti tecnologiche. Trattasi di un’attività sperimentale che sarà svolta in collaborazione col Politecnico di
Milano e che consentirà di
disporre di una banca dati
delle reti dell’acquedotto,
della fognatura e della pubblica illuminazione.
Concluso lo studio di fattibilità delle opere
PRENDE CORPO IL PROGETTO DI COLLEGAMENTO SCIISTICO TRA
I COMUNI DELLA VALLE SERIANA SUPERIORE E LA VALLE DI SCALVE. I risultati dello studio
presentati ai Sindaci ed alle
Società degli impianti
Sabato 11 dicembre è stato
presentato a Lizzola lo studio
di fattibilità delle opere per il
collegamento sciistico tra i
comuni delle Valli Seriana
Superiore e di Scalve, ovvero
tra i comprensori di Colere e
quello di Lizzola. La folta delegazione si è recata sulla cima della Sponda Vaga per vedere direttamente i luoghi interessati dall’ambizioso progetto che prende avvio appunto con la redazione dello
studio di fattibilità. Lo studio
è stato commissionato dal
Comune di Vilminore nell’ambito dell’accordo di programma a suo tempo concluso tra i comuni in ambito
obiettivo 2 delle due valli, accordo che è stato finanziato
all’ottanta per cento dalla Regione coi richiamati fondi
U.E. L’esposizione del lavoro
svolto è stata fatta dal tecnico
incaricato e coordinatore
Geom. Luca Taddei di Gromo, coadiuvato dal maestro
di sci e guida alpina di Lizzola, Dino Merelli. Per il nostro comune erano presenti il
Sindaco Giovanni Toninelli e
l’Assessore Angelo Tagliaferri. Per la Valle di Scalve
sono intervenuti il Sindaco di
Colere e Presidente della Comunità Montana Franco Belingheri oltre all’assessore allo sport di Colere Claudia
Ferrari, il Sindaco di Azzone
Bettoni Edoardo ed il rappresentante del comune di Schilpario Sig. Ferrari . Della Valle Seriana erano presenti il
Sindaco di Valbondione Duilio Albrici, oltre ai Sindaci di
Gromo, Valgoglio, Villa D’Ogna ed Ardesio. Le società
erano rappresentate dal Sig.
Stabilini per la SIRPA ed il
Sig. Testa della Spiazzi di
Boario. Il concetto di fondo
dello studio è molto semplice: collegare i comprensori
sciistici esistenti in modo da
moltiplicarne l’attrattiva e la
competitività e rendere accessibili gli impianti da più
comuni in modo da diminuire la congestione nei singoli
impianti e ripartire vantaggi
(sviluppo commerciale e ricettivo) e gli svantaggi (necessità di parcheggi, traffico
ecc.) su tutte le località di partenza direttamente interessate (Colere, Vilminore, Valbondione). Per poter anche
solo abbozzare un progetto
era necessario effettuare uno
studio preliminare di larga
massima che ipotizzasse delle scelte e ne verificasse la
fattibilità tecnico-economica,
ed è ciò che è stato fatto. Lo
studio ipotizza così la costruzione di sei nuovi impianti di
risalita con le relative piste di
rientro per circa 17 chilometri complessivi, nei comuni di
Valbondione, Vilminore, Gro-
mo e GandellinoLo. Per Vilminore in particolare il progetto prefigura la seggiovia
Teveno-Polzone e relativa pista lungo la malga Barbarossa, che consentirebbe di aumentare la capacità degli impianti di Colere mediante
l’accesso da Teveno. Le altre
seggiovie proposte sono:
Conchetta-Pizzo di Petto, Casuff-Barbarossa, Valle Conchetta-Monte Vigna Vaga,
Spiazzi-Stalle Cassinelli e
Stalle Cassinelli-Baita di
Mezzo Vigna Vaga. Salvo la
Teveno-Polzone che potrebbe anche essere realizzata subito, appena finita la nuova
pista di Colere, gli altri impianti dovranno essere realizzati in specifici blocchi e
sequenze, in modo da poter
essere via via integrati nel demanio esistente. Il sasso nello stagno è stato gettato: occorre adesso approfondire le
valutazioni tecnico scientifiche (geologia, nivologia, im-
- 7
patto ambientale) e valutare
i costi dell’intera operazione
(per il momento sono stati stimati i soli oneri per le seggiovie) in modo da impostare
una valutazione economica
complessiva. Il nostro territorio ha risorse enormi, che
devono essere sfruttate in maniera corretta ma nell’ambito di una scelta di fondo precisa che non può essere diversa da quella di un turismo
invernale, che trascini e faccia
uscire dalla marginalità anche tutte le altre forme di turismo via via perseguite (turismo estivo, didattico, culturale, escursionistico, etnografico ecc.). Questa scelta non
può che essere perseguita in
una logica di ambito, di comprensorio, riunendo in un unico disegno le aspettative e le
prospettive dei singoli paesi,
ed è quello che si è cominciato a fare, nella speranza
che qualcosa si possa, a breve, concretizzare.
Lavori di pavimentazione
ed arredo urbano
dei percorsi turistici
nei centri storici del
capoluogo e delle frazioni
L’Amministrazione
Comunale di Vilminore di Scalve ha intrapreso una serie di
iniziative volte a
promuovere lo sviluppo turistico-economico del proprio
territorio e in questa
prospettiva a riqualificare gli spazi urbani, con una particolare attenzione ai
centri storici del capoluogo e delle frazioni. I lavori di pavimentazione ed arredo urbano dei percorsi turistici nei
centri storici si propongono di dare
continuità alle iniziative già realizzate o tuttora in atto,
come l’intervento di
riqualificazione dei Pavimentazione nel centro storico di Pezzolo.
dello spazio e di recuperare i
percorsi rurali, al fine di delimargini degli abitati rileggendo
neare un insieme di tracciati che
gli elementi locali per trasferirli
colleghi e valorizzi le emergennelle sistemazioni, fatte di semze storico-architettoniche e paeplici pavimentazioni e spazi a
sistiche dei nuclei abitati. Le aree
cielo aperto. Pur operando, con
d’intervento sono quelle centrali
i limiti della frammentazione dedei nuclei edilizi del capoluogo
gli interventi, su spazi pubblici
e delle frazioni di Bueggio, Nona,
molto diversi tra loro, con difPezzolo e Teveno. Il paesaggio è
ferenti “misure”, si è cercato di
l’elemento di costruzione di un
restituire un’immagine di riquaprogetto che cerca di proporre
lificazione complessiva degli ornuove regole di organizzazione
8-
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
ganismi architettonici dei centri
antichi.
Giaciture e cambiamento di direzione delle pavimentazioni
hanno principalmente lo scopo
di valorizzare spazi (in piazza
Vittorio Veneto e a Bueggio),
edifici (in via A. Figura, a Nona
e Pezzolo), contesti (a Teveno).
Gli interventi di riqualificazione previsti consistono nella sostituzione dell’attuale pavimentazione stradale, prevalentemente in conglomerato bituminoso, con una nuova in materiali lapidei e nella contestuale definizione di specifici spazi urbani, con la realizzazione di alcuni
elementi d’arredo urbano, nonché nell’adeguamento di alcune
delle relative reti tecnologiche,
principalmente della fognatura
comunale e dell’illuminazione
pubblica. L’intervento sulla piazza Vittorio Veneto di Vilminore, destinata a parcheggio e area
del mercato settimanale, consiste
nella preliminare realizzazione
della nuova rete fognaria e nella
successiva pavimentazione in
cubetti di pietra di Luserna La
piazza sarà attraversata trasversalmente da una griglia composta da fasce di serizzo verde che
ne dilateranno la dimensione minore favorendo una percezione
complessiva unitaria, mentre il
semplice sfalsamento delle fasce in corrispondenza del tracciato stradale delineerà la percezione della superficie di prevalente circolazione del traffico
veicolare.Lungo il lato sud della piazza saranno collocate tre
sedute rivestite in pietra con sottostante illuminazione radente
sulla pavimentazione, anche al
fine di contribuire alla ridefinizione del margine più irregolare
e aperto dell’edificato. La strada asfaltata di via Arciprete Figura, sulla quale si attesta bruscamente la grande scalinata che
dal sagrato della Chiesa scende
verso il borgo sarà oggetto dei
lavori per dare completezza all’intervento pubblico sul centro
storico-monumentale di Vilminore. La Chiesa Parrocchiale, il
suo sagrato e l’antistante scalinata sono i naturali elementi di
confronto e riferimento per il disegno dello spazio pubblico di
via Arciprete Figura.La nuova
pavimentazione della strada, prevalentemente costituita da cubetti di pietra, sarà interrotta da
una superficie di raccordo con
il sistema sagrato-scalinata in lastre a correre di pietra di Luserna, delimitata da una fascia di
acciottolato che prolunga la pavimentazione delle pedate della
scalinata medesima. Sull’area
d’intervento di Bueggio, tutta
posta in fregio al margine nord
dell’edificazione del centro storico e caratterizzata a ovest da
tracce della preesistente pavimentazione in pietrame e ad est
dalla presenza di una grande
fontana, preceduta da un parcheggio realizzato in anni recenti, è prevista la realizzazione
di una pavimentazione con cubetti di pietra di Luserna e in acciottolato nel tratto di raccordo
con il sentiero che si snoda verso monte, nonché il rifacimento della fognatura comunale lungo la via San Gottardo. La caratteristica fontana sarà contornata da una pavimentazione in
lastre posate a correre di pietra
di Luserna, a sua volta al centro
di una superficie a cubetti il cui
margine ovest sarà costituito da
un muretto-seduta al fine di separare lo spazio destinato a parcheggio e consentire il raccordo
delle diverse quote. Nel nucleo
storico di Nona i lavori riguarderanno la strada antistante la
Chiesa, comprendente un tratto
delle vie Monte Gromo e Manina. Con la pavimentazione a cubetti verranno definiti sia la strada che gira intorno alla Chiesa,
sia, con autonomo orientamento
della superficie, il piccolo parcheggio posto sul lato sinistro
all’ingresso all’abitato Una lunga fascia di lastre a correre di
pietra di Luserna individuerà
uno specifico spazio di rispetto e
di raccordo della fontana, dell’accesso al verde pubblico e del
sagrato della Chiesa.L’intervento nel nucleo abitato di Pezzolo, già realizzato, ha previsto innanzitutto il rifacimento della
scalinata lungo la via San Rocco
che connette il sentiero a ciottoli proveniente da Teveno con la
strada lungo la quale si sviluppa verso monte tutto il centro
storico. La nuova pavimentazione della scalinata è ancora in
acciottolato, come quella parzialmente preesistente, mentre
le alzate sono in cordoni di pietra. Il tratto di
via San Rocco
antistante la
Chiesa e fino
al cimitero,
lungo la via
Camposanto,
prima in sterrato, è stato
tutto pavimentato a cubetti.
A Teveno lo Prima il restauro.
spazio oggetto d’intervento sarà quello
di via San Nicola compreso tra piazza
San Bernardino a est e la
Chiesetta di
San Nicola a
ovest. Tutta la
via San Nicola verrà inte-
gralmente pavimentata con cubetti di pietra di Luserna, scandita da fasce di serizzo verde a
“commento” del rapporto che il
borgo offre all’esterno, verso il
paesaggio. Solo la pavimentazione, con lastre a correre di pietra di Luserna, dell’area limitrofa alla fontana coperta, e la relativa superficie di contorno, interferiranno con il nuovo sistema stradale. La scelta della pietra di Luserna, in cubetti e a lastre, quale materiale prevalente
delle nuove pavimentazioni, è
motivata sia dalla presenza del
medesimo materiale in altre ampie superfici del capoluogo sia
dalle specifiche caratteristiche
strutturali e cromatiche che ne
hanno consentito una positiva
integrazione con la ricca varietà
di materiali lapidei già presenti.
A completamento degli interventi è stata progettata anche l’illuminazione d’accento delle due
fontane coperte di Nona e di Teveno, con proiettori dotati di dispositivo di regolazione dell’ampiezza del fascio luminoso.
Il progetto prevede interventi di
nuova pavimentazione anche su
superfici di proprietà privata al
fine di consentire una riqualificazione compiuta e omogenea.
Per tali aree sarà previsto un regime di convenzionamento al fine di consentirne l’uso pubblico. I lavori sono finanziati mediante il progetto della Regione
Lombardia DOCUP OB 2 - Misura 2.2 “Potenziamento e qualificazione delle dotazioni infrastrutturali per lo sviluppo del turismo” che prevede un costo
complessivo di euro 487.435,00,
composto dal 40% a fondo perduto e dal 60% come finanziamento a tasso zero rimborsabile
inventi anni.
arch. Maurilio Ronchetti
Il restauro del porticato di
Palazzo Pretorio
Il Palazzo Pretorio di Vilminore di Scalve è stato oggetto negli,
anni '90, di un intervento di restauro che aveva solo marginalmente interessato il portico ove
pareti e volte erano state tinteggiate in modo estemporaneo rispetto alla facciata principale.
Ad eccezione delle zone decorate, l'intera superficie era stata
imbiancata in modo uniforme:
sia i lacerti stratificati di intonaco antico che i rifacimenti più
recenti erano coperti da un'unica
stesura di pittura a tempera in
colore chiaro.Oltre all'appiattimento cromatico, che alterava
la percezione della finitura architettonica del loggiato, erano
presenti fenomeni localizzati
combinati di sollevamento, distacco, fratturazione e disgregazione delle finiture pittoriche storiche stratificate: alcuni frammenti degli stemmi dipinti, a
causa dell'avanzato stato di degrado in cui versavano, rischiavano di scomparire definitivamente. Fenomeni di disgregazione, dovuti alla risalita di umidità, erano diffusamente presenti
anche nell'intonaco più recente
che rivestiva la porzione inferiore delle pareti perimetrali e
minacciavano l'integrità delle superfici dipinte immediatamente
superiori. La pavimentazione in
acciottolato, in genere sconnessa, appariva in miglior stato di
conservazione in corrispondenza delle due campate di sinistra, probabilmente la zona più
antica, forse coeva
alla costruzione del
palazzo, mentre la
parte corrispondente
alla campata destra,
di diversa fattura, era
ampiamente dissestata, con sollevamenti e lacune di
ciottoli. Anche nelle
campate ove la pavimentazione si presentava meglio conservata erano evi-
denti rifacimenti ed integrazioni
successive, con diversa tessitura
e dimensione dei ciottoli, che
compromettevano la lettura del
disegno originario fatto di contorno in lastre di pietra (del quale rimanevano solo alcune tracce) e campiture centrali con disegni rombiodali. Durante gli attuali lavori di restauro l'intonaco
più recente, degradato, che rivestiva la porzione inferiore delle pareti perimetrali del porticato, è stato rimosso e sostituito
con un intonaco di calce macroporoso che favorisce una più veloce evaporazione superficiale
dell'umidità capillare risalente e
tutela l'integrità delle decorazioni
pittoriche superiori.
La rimozione dell'intonaco ha
riportato alla luce due portali in
tufo, parzialmente lavorato, ora
lasciati a vista a testimonianza
della più antica configurazione
del palazzo, precedente all'intonacatura seicentesca.
Attraverso un'attenta operazione di discialbo manuale, eseguita con bisturi ed impacchi ammorbidenti, è stato recuperato,
su quasi tutta l'estensione della
volta, un intonaco cenerino di
color grigio/azzurro, ancora ben
conservato; strato di finitura originario la cui presenza era stata
evidenziata, sotto varie tinteggiature, dai primi tasselli stratigrafici eseguiti. La pulitura dei
depositi, l'asportazione di ridi-
Dopo il restauro.
Durante il restauro.
Dopo il restauro.
Dicembre 2004
pinture degradate o incompatibili e la successiva reintegrazione pittorica con colori ad acquerello consentono ora di apprezzare nuovamente gli stemmi a vista, alcuni dei quali, prima del restauro, sembravano ormai definitivamente persi; fra gli
altri, é ora leggibile lo stemma
di un podestà, certo Camillo Vailetto De Marchesi, che non é citato nel manoscritto di E. Pedrini “Cenno storico sul palazzo
dei podestà in Vilminore desunto da documenti” riportante l'elenco dei podestà di Scalve.
In fine, con velature successive di colori a calce, le lacune
e le integrazioni di intonaco
sono state intonate ai cromatismi delle superfici originarie restaurate.
Ora, perché l'intervento sia efficace e duraturo, sarebbe opportuno programmarne il monitoraggio e la pronta manutenzione poiché sia le finiture pittoriche che le superfici
intonacate, come del resto
qualsiasi superficie architettonica, sono e saranno sempre
soggette a processi fisiologici di degrado e di alterazione.
arch. Marco Bianchi
Gazzetta Comunale
A Vilmaggiore attrezzato
il parco giochi comunale
Nel marzo 1998 viene firmata la convenzione per l'attuazione del piano di lottizzazione in località “CLUSURE” dal piano si evince
che i lottizzanti devono mettere a disposizione del pubblico l'area adibita a parcheggi e a verde.L'attuale
amministrazione, nell'agosto
di quest'anno, sull'area individuata a verde ha allestito
il parco giochi della frazione;
sono stati collocati numero
due panchine in legno, due
giochi a molla, una torre con
scivolo e
una giostra. Ci riteniamo
soddisfatti
in quanto
abbiamo
potuto constatare che
è sempre
molto frequentato
da bimbi,
nonni e
genitori.
Situato in
una zona
centrale
della frazione, limitrofa al
campetto dell'oratorio e fuori dal passaggio di autovetture ben si concilia con tutti
coloro che abbiano il desiderio di passare qualche ora
di svago e di quiete. È un
piccolo tassello di quello che
l'attuale amministrazione sta
facendo sul territorio, con attenzione a chi sta muovendo i primi passi.
Ringraziamo il signor Virgilio Bettineschi che con grande cura ha sempre tagliato
l'erba e tenuto in ordine il
parco.
- 9
Comunità
Montana
Val di Scalve
2004 - 2009
Elezione del Presidente del
Consiglio Direttivo
I sottoscritti Consiglieri della Comunità Montana di Scalve,
avendo preso in esame i problemi socio-economici, territoriali ed ambientali della Valle di Scalve, sentite le rappresentanze istituzionali delle quattro amministrazioni comunali di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve, che fanno parte della Comunità Montana stessa, propongono all’Assemblea i seguenti nominativi dei componenti del Consiglio Direttivo, per il quinquennio 2004-2009:
Belingheri Franco
- Presidente
Bendotti Gianmario
- Assessore
Bettoni Gerardo Luciano
- Assessore
Ferrari Claudia
- Assessore
Arrigoni Alberto
- Assessore
Allegano alla presente proposta le linee di programma, che
intendono perseguire nel prossimo quinquennio, per valorizzare il territorio della Valle di Scalve, esaltandone i valori
dell’uomo di montagna, come la laboriosità, il rigore, la solidarietà, la cultura e la lungimiranza, ispirandosi a un sano
pragmatismo politico, che ha contrassegnato positivamente la storia millenaria del popolo scalvino.
Vilminore di Scalve, 12 ottobre 2004
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA COMUNITA’ MONTANA DI
SCALVE
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
Quinquennio 2004-2009
La circostanza dell’elezione del Presidente della Comunità Montana di Scalve per il prossimo quinquennio è propizia per riflettere sui principi e le finalità che sono alla base
della motivazione per cui da anni stiamo e vogliamo stare insieme per il futuro: la valorizzazione delle zone montane e
l’esercizio associato delle funzioni comunali sono temi che
10 -
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
devono stare al centro del nostro agire politico
di amministratori della Valle di Scalve.
Gli strumenti per espletare tali fini istituzionali sono individuati nel nostro Statuto vigente, che
spesso viene consultato e magari aggiornato solamente in occasione di nuove leggi nazionali o
regionali: la consapevolezza che lo Statuto è la
“Costituzione” della nostra Comunità dovrebbe
aiutarci a trovare oggi, ancora più di ieri, le ragioni del nostro impegno.
Il processo riformatore in atto da qualche decennio nella nostra realtà nazionale e regionale
potrebbe essere di supporto a una fase di rielaborazione ideale e concreta per giungere a un
programma realistico di obiettivi da raggiungere
nel prossimo quinquennio per i Comuni della
Valle (Le restrizioni delle disponibilità economiche degli enti locali non sono da considerarsi
come le solite lamentele dei sindaci!).
Tutto questo comporta l’indispensabilità della
collaborazione dei Comuni, delle Associazioni
di volontariato, delle realtà economiche presenti in valle.
SVILUPPO, UNA SFIDA DA RIPRENDERE
Una comunità non sopravvive se non garantisce
un grado di sviluppo –sociale ed economico- adeguato. Il problema dell’occupazione, del lavoro e
dello sviluppo economico è sempre stato all’attenzione degli Amministratori scalvini.
La sfida della riconversione dell’economia dei
nostri paesi fu raccolta con successo negli anni
‘70 e ‘80 sostenendo iniziative imprenditoriali
che ancor oggi rappresentano la maggior parte
dei posti di lavoro presenti in valle: le attività
localizzate nelle aree riconvertite e/o urbanizzate, le cooperative, gli impianti di risalita, ecc.
Occorre dare a tutta la Valle di Scalve delle nuove opportunità di lavoro,soprattutto femminile,
e di sviluppo, perché il mondo che ci circonda è
cambiato; anche la predisposizione di nuove aree
artigianali deve tener conto della compatibilità
ambientale, nella consapevolezza che la posizione remota e la pessima viabilità che interessa
la nostra valle sono vincoli che possono essere
attenuati, non rimossi.
Occorre allora pensare come trasformare questi
vincoli in opportunità.
SCUOLA – ISTRUZIONE ATTIVITA’ CULTURALI
Nessuno si deve scandalizzare se parliamo di
scuola e istruzione come leva per lo sviluppo.
In una economia che si sposta dal “fare” al “saper fare”, dall’industria ai servizi, il contenuto
di conoscenze richiesto è sempre maggiore e la
scuola è il tramite per questa formazione.
La Valle di Scalve, nonostante gli sforzi profusi negli ultimi decenni da parte
della Comunità Montana e
dei singoli comuni, è un po’
in ritardo, rispetto alle esigenze richieste. Il numero di
diplomati e laureati è ancora basso. Il tasso di abbandono degli studi superiori è
a un livello che non può non
preoccuparci.
La riforma della scuola e il
prolungamento dell’obbligo
scolastico impongono alla nostra comunità di ripensare il
suo approccio.
La Comunità Montana impegnerà energie e risorse eco-
nomiche per favorire la formazione culturale e
professionale dei giovani e degli adulti. Già ora
l’accesso al mercato del lavoro richiede competenze, cultura, mobilità e professionalità sempre
più complesse. E’ necessario che i giovani della
Valle di Scalve siano in grado di acquisire queste
capacità per non essere lasciati ai margini del
mondo del lavoro e, in prospettiva, della società.
La Comunità Montana di Scalve, d’intesa con i
quattro comuni di Azzone, Colere, Schilpario e
Vilminore, ha il compito di favorire questi obiettivi, fornendo attrezzature, risorse umane e finanziarie, consulenze e sostegno, ricorrendo anche
a recenti iniziative della Regione Lombardia.
Alla luce della scarsa natalità ormai consolidata
anche nella nostra valle, le infrastrutture a disposizione dei nostri figli devono essere di standard adeguato per il loro apprendimento e la loro sicurezza formativa.
L’attuazione della riforma scolastica deve essere
attentamente monitorata: può rappresentare un’occasione unica per rimediare alla ormai storica
inadeguatezza della Scuola Media.
Il Biennio delle Scuole Superiori, in atto a Vilminore per la lungimiranza degli ultimi amministratori, è una soluzione interessante negli obiettivi formativi, nel conseguimento di valori sociali condivisi e perseguibili in un contesto più
familiare, rispetto all’attuale dislocazione delle
nostre scuole medie: la dispersione scolastica che
riguarda soprattutto le Scuole Superiori può essere
combattuta riorganizzando in valle le scuole dell’obbligo insieme al Biennio.
Se la Valle di Scalve vuole veramente arricchire
le nostre comunità, noi dobbiamo arricchire le
coscienze dei suoi abitanti. L’attività culturale
ne è lo strumento principe. Pertanto deve essere
una priorità della Comunità Montana investire
in quest’area, anche tramite il coordinamento delle attuali biblioteche, dei musei o poli di attrazione culturale presenti nei comuni,concentrando
alcune iniziative, elevandole a livello sovracomunale, dandole un maggiore slancio nella promozione e gestione, e inserendole nei circuiti
esterni dei grandi avvenimenti.
La politica culturale della Comunità Montana
deve poggiare su due principi. In primo luogo,
deve coltivare la consapevolezza delle nostre origini, della nostra storia, dei nostri valori; l’anniversario della caduta della Diga del Gleno o la
riscoperta del passato prossimo del lavoro delle
miniere sono circostanze per aiutarci a riscoprire da dove veniamo. In secondo luogo deve stimolarci ad aprirci agli altri, al mondo che ci è
intorno, a quanto di grande ci può arricchire. Su
questo noi pensiamo che ci sia ancora molto da
fare.
PROMOZIONE DELL’INIZIATIVA PRIVATA
La Comunità Montana di Scalve non è un imprenditore, ma può far molto per aiutare chi lo è
o vuole esserlo. Gli artigiani, i commercianti, gli
operatori economici della valle devono poter contare sul sostegno della Comunità Montana per
quanto di sua competenza: dobbiamo rafforzare
la cultura dell’imprenditorialità, dell’investimento
in se stessi, della fiducia nelle proprie potenzialità, dell’assunzione di responsabilità.
Vogliamo ripensare, per rafforzarla, la Progescal
come un’agenzia a sostegno dello sviluppo; vogliamo che sappia indirizzare le nuove aziende
e quelle esistenti nella loro fase di creazione e
crescita, nel reperimento di capitali, nell’accesso
a varie forme di incentivi, nella formazione degli
operatori economici: deve diventare lo portello
unico delle attività economiche e dello sviluppo
dell’intera Valle.
TERRITORIO - AMBIENTE - VIABILITA’
La Provincia di Bergamo, con l’approvazione del
Piano Territoriale di Coordinamento, ha raggiunto
un traguardo storico e recepito in esso il Piano
delle infrastrutture: oggi siamo in presenza di un
progetto condiviso per uno sviluppo territoriale
sostenibile, capace di rispondere alle diffuse esigenze di miglioramento della qualità di crescita
del territorio,realizzato con il concorso di soggetti pubblici e privati e dei cittadini.
La Comunità Montana di Scalve ha partecipato a
quel grande progetto con qualche riserva mentale, derivata anche dalla ormai ventennale minaccia del Parco delle Orobie: qualche eccesso
di protezionismo ambientale rischia di impedire
lo sviluppo organico degli impianti di risalita del
grande comprensorio sciabile dell’Alta Valle Seriana e Valle di Scalve; in questi mesi sarà la volta del Piano Territoriale del Parco delle Orobie,
elaborato da collaudati professionisti, innamorati del Territorio allo stato brado, che non pensano all’uomo che vive in montagna tutto l’anno.
I vincoli sono la salvezza del nostro patrimonio
ambientale, ma la loro scelta deve essere condivisa dagli abitanti residenti, che hanno finora tutelato e difeso la qualità delle aree da tutte le mode metropolitane. Alla domanda di mobilità degli
anni passati si sta dando qualche risposta seria
da parte della Provincia e, prima dall’ANAS: la
nuova strada della Valle Seriana, da Pedrengo a
Nembro, è stata completata, ma non aperta al
transito per l’inadeguatezza degli impianti di sicurezza della galleria! Mentre da Nembro a Cene i lavori proseguono con regolarità,ma con troppa lentezza; sono stati finanziati i lavori della variante di Clusone e Rovetta, superando diatribe lo-
Dicembre 2004
calistiche, che hanno ritardato per decenni la soluzione. La Provincia,per la Valle Seriana, ha avviato i lavori della linea tranviaria Bergamo-Albino, finanziato la Rotonda di Vertova, della Valle del Riso, progettato quella di Casnigo. Questi
interventi, per la Valle di Scalve, non rappresentano un aiuto alla velocizzazione dei percorsi di
collegamento con il Capoluogo. Per la Via Mala
dobbiamo evidenziare che sono necessari interventi migliorativi in diversi punti per garantire
il transito in sicurezza, e interventi di manutenzione, oltre agli impianti di illuminazione della
galleria in prossimità di Angolo Terme. La Presolana deve essere resa percorribile da tutti gli
automezzi di trasporto, richiedendo alla Provincia una soluzione definitiva del collegamento intervallivo.
In Valle di Scalve la Comunità Montana ha portato a termine, con grande merito, la strada della
Valnotte e con il sostegno dei quattro comuni il
tratto Colere-Vilminore deve essere provincializzato; da Schilpario ad Azzone occorrono interventi di allargamento e manutenzione straordinaria non più rinviabili; del tratto Azzone-Borno e del Valico della Manina la Comunità Montana si farà carico di iniziare lo studio di fattibilità, facendo ricorso a tutte le possibili opportunità di finanziamento presso l’UE e/o BIM ed altri enti sovracomunali.
Grande impegno sarà infine profuso per proseguire ed aumentare l’opera di sistemazione idraulica e forestale delle aree più a rischio, in particolare in prossimità dei fiumi e torrenti, di manutenzione e recupero di mulattiere nei boschi
di proprietà pubblica e privata.
Il Direttivo della Comunità si farà carico di riprendere in esame, in accordo con l’Amministrazione Provinciale di Bergamo, il sistema dei
trasporti pubblici di collegamento tra i quattro
comuni della Valle e con le aree limitrofe.
L’esperienza degli anni passati ha insegnato che
i grandi obiettivi si raggiungono con la partecipazione dei cittadini, i quali vanno tenuti informati e resi consapevoli di quanto gli amministratori elaborano e traducono in realtà, ricorrendo a diverse forme di comunicazione, dalla
stampa locale diretta,fino alle forme più avanzate dei media.
TURISMO - TEMPO LIBERO
E’ improrogabile un piano di settore del turismo
del comprensorio: dobbiamo coinvolgere gli operatori pubblici ( la Comunità Montana di Scalve, la Provincia, la Regione, l’Unione Europea, il
Comune di Vilminore, di Valbondione, di Gromo, di Rovetta, la Comunità Montana della Valle Seriana Superiore) e individuare e sostenere
operatori privati che vogliano investire nell’area
(Banche bergamasche o nazionali, Società di impianti di risalita, Imprenditori locali). La Valle
di Scalve ha delle potenzialità turistiche enormi,
ancora maggiori, se inserite nel contesto più ampio dell’Alta Valle Seriana (Spiazzi di Gromo,
Lizzola).
Il miglioramento della viabilità di accesso e la
vicinanza dell’aeroporto di Orio al Serio sono
opportunità che devono essere adeguatamente
sfruttate per raggiungere i mercati internazionali; certamente, in questa prospettiva, sono necessari interventi per potenziare sia il turismo invernale sia quello estivo e una maggiore promozione esterna del comprensorio, come già avviene per la Valle Seriana e area dei laghi.
L’obiettivo primario è trasformare il nostro turismo da occasione di transito a occasione di soggiorno: ogni albergo che opera in Valle genera
posti di lavoro e ricchezza, quanto una piccola
Gazzetta Comunale
impresa artigiana. Perché queste imprese possano continuare ad esistere e altre nascere e svilupparsi è necessario che i nostri comuni offrano
una serie di servizi, oltre che splendide bellezze
naturali di cui godiamo. Il ripristino di infrastrutture, una volta funzionanti, come le piste di
pattinaggio, le aree dedicate alla discesa con il
bob o il ripristino della maglia sentieristica che
circonda le nostre comunità sono esempi di come
arricchire l’offerta di servizi per il turista.
Nelle nostre intenzioni la Comunità Montana,
oltre ad affrontare il tema della pianificazione
del turismo in valle e stimolare l’attività delle
persone che si impegnano intorno alle pro-loco,
deve rilanciare il turismo estivo attraverso il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi offerti ai villeggianti, anche attraverso nuove forme
di gestione (cooperazione, bed & breakfast, baby
sitting).
Schilpario ed Azzone possono rappresentare l’immagine emblematica di come si deve lavorare
per costruire il Parco delle Orobie: recupero dei
vecchi centri, sistemazione e creazione di percorsi pedonali, miglioramento della segnaletica,
nuovi percorsi escursionistico-naturalistici, che
portano al contatto con la natura, il paesaggio,il
territorio e gli abitanti; percorsi di scoperta e di interpretazione della natura e dell’ambiente come
i sentieri pedagogici, gli itinerari di scoperta dei
paesaggi e del patrimonio, gli itinerari di grande escursione, ed infine gli itinerari peri-urbani,
i percorsi di fitness,gli ecomusei, i musei del territorio costituiscono la base per diventare dei veri “pays d’accueil” (area omogenea territoriale
di ospitalità), nei quali, per rispondere meglio alla domanda crescente del pubblico, vanno creati dei centri didattici, dotati di attrezzature e materiali, in modo tale che le aree possano diventare dei veri e propri laboratori sperimentali.
Dette iniziative devono essere previste dentro un
organico piano di intervento, non lasciato alla libera iniziativa di piccoli privati imprenditori, ma
coordinato dalla Comunità Montana, chiamando in causa la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo.
Una consistente percentuale di turisti viene in
Valle di Scalve per la pratica di alcune discipline
sportive, a partire dallo sci alpino, allo sci da fondo e allo snow board: attività che vanno sostenute e potenziate per permettere alla Valle di Scalve di essere competitiva nei confronti di altre
realtà sicuramente in grado di proporre un’offerta più ampia e diversificata di strutture e servizi.
E’ necessario arricchire la nostra offerta soprattutto di servizi che fanno da contorno e supporto
ad una vacanza in montagna, andare alla ricerca
di nuovi mercati con attività promozionali mirate, in collaborazione con altri consorzi, che operano in contesti vicini e simili al nostro.
Non vanno poi trascurati gli altri sport, da quelli tradizionalmente legati alla montagna, come
l’alpinismo, il trecking, il ciclismo, il pattinaggio e gli altri sport di squadra. Con palestre e
camp sportivi adeguati, la Valle potrebbe ospitare le squadre sportive sia per gli allenamenti
sia per l’organizzazione di manifestazioni.
Sono questi stessi sport che vengono proposti ai
giovani scalvini, come esperienza e risorsa indispensabile alla loro crescita: lo sport in tutte le
sue espressioni, da quello ludico-ricreativo, a
quello agonistico; prima come elemento formativo, poi come occasione di benessere fisico e
mentale. Non va infine trascurata l’opportunità
che alcuni sport offrono la possibilità di diventare
attività professionali interessanti per chi sceglie
di essere un operatore nel campo del turismo.
- 11
NUOVA AGRICOLTURA
Nel Piano Agricolo Provinciale per il 2004-2006
è prevista l’azione della Provincia, mirata all’incentivazione dell’agricoltura nelle zone montane o marginali, all’integrazione del reddito
aziendale e alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’ottimizzazione del rapporto tra agricoltura e territorio. Anche nelle nostre scuole sarà indispensabile introdurre iniziative di conoscenza del settore, attravesrso progetti di educazione alimentare, la creazione di “Fattorie didattiche”, una rete di aziende che, oltre a svolgere
un’attività produttiva, si rivolge al mondo della
scuola, dando possibilità ai ragazzi di conoscere
il mondo agricolo e la cultura rurale. Con l’ERSAF è in atto il progetto “Albero amico” per avvicinare i bambini all’ecologia e al ruolo delle
foreste, come indispensabile elemento di salvaguardia ambientale e di equilibrio uomo-naturaambiente e per sviluppare corretti concetti di rispetto dell’ambiente. La Latteria di Vilmaggiore
deve giocare un ruolo di modello, che amplia le
sue attività agro-turistiche finalizzate a rilanciare le attività dei giovani in agricoltura.
SERVIZI SOCIALI E SANITARI
Anche se a volte non ne siamo pienamente coscienti, la Valle di Scalve dispone di alcuni importanti servizi alla persona: i Centri diurni sono
ancora oggi, a più di un quarto di secolo dalla
loro creazione, un esempio da imitare in altre comunità; la Comunità Montana deve garantire i
livelli di servizio attuali: gli anziani sono spesso timidi nell’esprimere i loro bisogni, per cui è
importante imparare ad ascoltarli.
E’ necessario ripensare con cautela e con il consenso degli interessati la possibilità di rendere
più efficienti i servizi domiciliari offerti in alcuni comuni. La struttura della Casa di riposo di
Schilpario è un patrimonio della solidarietà scalvina che va tutelato e sostenuto. L’inserimento
dei diversamente abili nella vita sociale delle nostre comunità, a scuola, nel mondo del lavoro,
nelle attività del tempo libero deve essere all’attenzione di tutti. Per tutti i servizi sociali, dal
C.S.E. al C.R.H., agli affidi ecc., la Comunità si
impegna a tenerli costantemente monitorati, a
creare nei prossimi mesi delle occasioni di riflessione e di programmazione, affinché detti servizi, alla luce delle scarse risorse di cui godranno a livello comunale, possano rappresentare il
massimo del nostro impegno civico e dei risultati
possibili.
Come rappresentanti della Valle di Scalve, dobbiamo monitorare anche il livello dei servizi sanitari offerti presso il Poliambulatorio di Vilminore, dove vi è la percezione, da parte della popolazione, di un recente peggioramento nella disponibilità degli specialisti.
Il Servizio di Pronto Intervento 118 deve trovare finalmente una definizione consona a livelli
di sanità accettabile ( Vivere in Valle di Scalve
significa correre maggiori rischi di vita rispetto
agli abitanti dell’hinterland di Bergamo! ).
AFFARI GENERALI E SERVIZI ASSOCIATI
Tra i compiti assegnati dalla legge al ruolo della
Comunità Montana, soprattutto dopo l’approvazione della riforma delle autonomie locali, vi è
l’esercizio di deleghe di funzioni comunali: l’organizzazione concreta di tale attività comporta
un grande sforzo dei quattro comuni, la necessaria ottimizzazione delle risorse umane disponibili, che dovrà portare anche a modificare la
struttura organizzativa tradizionale della Co-
12 -
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
munità. Appare opportuno
impostare anche le deleghe
del Direttivo della Comunità tenendo conto di questa organizzazione, che
mira all’efficienza attraverso il miglioramento del
processo decisionale e la
messa a sistema di nuove
modalità operative per
monitorare gli obiettivi
fissati dall’Ente, l’attività
ordinaria, rendendo maggiormente sotto controllo
lo sviluppo dell’attività
programmata dalla Comunità Montana e incrementando la trasparenza amministrativa dinanzi ai comuni scalvini. Il cambia-
mento esige grande attenzione alla formazione del
personale, che deve essere
continua e non sporadica,
poiché il miglioramento
dei servizi passa solamente dal livello di qualità e
di quantità delle conoscenze possedute. Tra i
servizi associati, che dovranno essere affrontati
possiamo indicare la Segreteria unica dei quattro
comuni, l’Ufficio tecnico
dei comuni, alcune commissioni comunali, la Vigilanza urbana, le funzioni associate delle Unioni
dei comuni, incentivate
dalla legislazione regio-
nale, ecc. I servizi, dei
quali è in corso la richiesta
di decentramento da Enti
Sovracomunali, saranno
tenuti in agenda per arrivare quanto prima a una
conclusione positiva.
IL “GOVERNO” DELLA COMUNITÀ MONTANA
L’Assemblea della Comunità del 12 novembre scorso ha eletto, con undici
voti favorevoli e un’astensione,
Presidente
Franco Belingheri, sindaco di Colere, il quale ha
indicato gli Assessori
Claudia Ferrari, Gianmario Bendotti, Luciano Bet-
toni e Alberto Arrigoni.
Nel corso dell’Assemblea
della Comunità del 26 novembre scorso il Presidente ha comunicato l’assegnazione degli incarichi
agli Assessori stessi;
Claudia Ferrari Assessore
a Turismo, Sport e Sicurezza. Gianmario Bendotti Assessore a Cultura e
Ambiente. Luciano Bettoni Assessore a Lavori Pubblici. Alberto Arrigoni Assessore a Sanità, Servizi
Sociali e Agricoltura.
Affari Generali, Personale e Istruzione restano di
competenza del Presidente.Vice Presidente è Al-
berto Arrigoni. Sono inoltre state conferite deleghe,
nell’ambito degli assessorati specifici, a Lorenzo
Ferrari di Schilpario per
l’Ambiente e a Fiorino
Duci di Vilminore per i lavori della “squadra boschi”. La Gazzetta augura
a tutti buon lavoro, tenendo conto che, date le
ristrettezze imposte dalla
riduzione delle risorse
economiche a disposizione, dovranno fare miracoli per svolgere al meglio le rispettive funzioni.
Presentazione degli statuti
Il 14 agosto 2004, davanti ad un pubblico folto e attento, ha avuto luogo la presentazione del volume “Gli statuti antichi (1372) e
moderni (1578) della Valle di Scalve”. Faceva gli onori di casa il Sindaco, dott. Gianni Toninelli. Accanto a lui sedevano il Prof. Giovanni Silini curatore dell’opera, il Presidente della provincia Valerio Bettoni, quindi il presidente della comunità Franco Spada,
il sindaco di Azzone Edoardo Bettoni, l’assessore alla cultura di Schilpario Alessandro Capitanio, il vicesindaco di Colere Mirella Aquini, il sindaco di Clusone Dott. Guido Giudici e Mons. Arduino Ravarini di Brescia, studioso di cose scalvine.
PROLUSIONE
SINDACO
DEL
Confesso che quella di stasera è per me una delle più
grandi soddisfazioni che mi
gratificano come Sindaco
di Vilminore. Un’amministrazione comunale ha certo come primo impegno
quello di garantire al meglio il vivere dei cittadini.
Primum vivere, deinde filosofare.
Ma proprio per quel “deinde” è subito molto importante l’impegno per la qualità della vita.
E’ così che il servizio alla
cultura è tra i più significativi dei servizi alla persona
che un’amministrazione
possa mettere in atto.
giungeva: “Or di riposo paghi viviamo, e scorti da mediocrità: sceso il sapiente e
salita è la turba a un sol
confine, che il mondo agguaglia”. A me non pare
che questi severi giudizi si
attaglino al nostro tempo e
al nostro ambiente. Mi sembra che l’interesse per la
cultura e specialmente per
la storia sia tutt’altro che
spento.
Noi continueremo perciò a
ricercare, a studiare e a
pubblicare “i generosi e
santi detti degli avi”, che
per altro -con buona pace
del romantico Leopardiavevano anche loro le loro
brave pecche.
Ma se “risveglieremo i
morti” non lo faremo per-
Permettetemi perciò di ritenere che la pubblicazione
degli Statuti antichi e moderni della valle di Scalve
sia un fiore all’occhiello
della nostra amministrazione. Per quanto riguarda me
personalmente essa è il coronamento di un sogno concepito già quando non ero
ancora entrato nell’agone
politico e collaboravo con
la parrocchia, come membro del suo consiglio per gli
affari economici, allorché
essa realizzò l’imponente
opera del restauro della
Chiesa, del Campanile e
dell’Organo.
La ricerca e lo studio dei
documenti, che era necessario per la realizzazione di
un restauro filologico de-
gno di quel nome, portò il
nostro archivista, l’indimenticabile Cinto Morandi, alla scoperta di quella
che qui viene chiamata la
copia B degli Statuti antichi della Valle.
Già allora cominciammo a
pensare che, dopo aver trovato e pubblicato tanto in
campo religioso, sarebbe
stato bello iniziare la pubblicazione anche di materiale di natura civile. (La
nostra Valle è sempre stata
una realtà ricca da tutti e
due i punti di vista, senza
per altro fare mai confusione tra l’uno e l’altro, e quindi questa pubblicazione arriva quanto mai opportuna).
Nella mia prefazione all’opera, parlando della passione che da parecchio tempo
ha preso molti di noi Vilminoresi e Scalvini nella ricerca e nella pubblicazione
di cose antiche, mi sono
permesso, forse con un po’
di audacia, di rifarmi a quel
grande, grandissimo, esponente dell’archivistica mondiale che fu lo scalvino schilpariese- Card. Angelo
Mai, l’ “Italo ardito” a cui
Giacomo Leopardi dedicò
uno dei suoi Canti per celebrare il suo incessante lavoro per “svegliar dalle
tombe i nostri padri” e per
condurli a parlare “a questo secol morto”.
Facevo quel riferimento
non certo con la presunzio-
ne (che sarebbe stata stolta) di gareggiare con il nostro impareggiabile convalligiano, ma semplicemente per dire che quella
passione, che rese grande
lui, qui nella sua terra è ancora viva, modestamente,
ma veramente. Il nostro atteggiamento verso il passato non è di “disperato obblio” come lo chiama sempre il Leopardi nel Canto
ad Angelo Mai. Qui siamo
tutti convinti che un popolo
che dimentica il suo passato è un popolo senza speranza. Non è un caso che le
accurate pubblicazioni effettuate a margine dei restauri della chiesa, del suo
campanile e del suo organo, ma anche tante pubblicazioni di ricerche storiche
effettuate da diversi appassionati del nostro paese e
della nostra Valle, abbiano
riscosso e riscuotano un’altrettanto appassionata accoglienza.
L’intento di tutti questi ricercatori, e modestamente
anche il nostro, è lo stesso
che il Leopardi attribuiva al
Card. Mai: quello di “svegliar dalle tombe i nostri
padri” e per condurli a parlare “a questo secol morto”.
Nel suo pessimismo il poeta di Recanati, parlando del
sec. XIX, lo chiamava come avete sentito “secol
morto, al quale incombe
tanta nebbia di tedio”. E ag-
Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
PRESENTAZIONE DEL
DOTT. SILINI
ché dormono i vivi, ma perché le carte antiche vengano a noi “in un balén feconde”. Vogliamo cioè che,
grazie a opere come questa,
le carte antiche sprigionino
tutta la loro fecondità;
vogliamo che la storia sia
maestra della vita;
vogliamo che ci aiuti a capire perché noi Vilminoresi
e noi Scalvini siamo fatti
così; vogliamo capire che
strade possiamo prendere
per il futuro, che abbiano
una qualche coerenza con
quello che è stato il nostro
passato.
Il lavoro che ha portato alla realizzazione del volume
che stiamo presentando è
iniziato, come ho detto, con
lo straordinario restauro
della chiesa, del campanile
e dell’organo. Per una più
corretta realizzazione di
quell’opera, come si ricorderà, ci si era fatti guidare
dalla raccomandazione della Carta Italiana del Restauro del 1972 secondo la
quale “il progetto [di restauro] deve essere preceduto da un attento studio
sul monumento, relativamente all’opera originale,
come alle eventuali aggiunte o modifiche”.
Protagonista di quelle ricerche e di quegli studi è
stato l’indimenticabile Cinto Morandi. Fu durante le
sue ricerche pazienti e intelligenti che egli trovò una
copia degli Statuti della
Valle, che apparve subito la
più antica di quelle finora
conosciute.
Quando il Rotary Club di
Breno, Lovere e Iseo venne a visitare i restauri della chiesa, nell’illustrare il
suaccennato metodo di restauro venne fuori di passaggio anche la notizia del
ritrovamento degli Statuti.
Fu lì che il Dott. Giovanni
Silini, appassionato studioso di storia locale, che già
aveva avuto modo di studiare e pubblicare Statuti di
altre comunità della nostra
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regione, si offrì per studiare anche il nostro Testo.
La nostra amministrazione
comunale gli ha quindi
commissionato il lavoro
che ora arriva felicemente
alle stampe. Dopo aver
ascoltato il Presidente della
comunità Montana, Geom.
Franco Spada, e soprattutto il curatore dell’opera, il
Dott. Silini, spero che comprenderete la punta di fierezza con cui siamo qui
questa sera.
Noi dell’amministrazione
comunale però è evidentenon avremmo potuto sostenere da soli l’onere di un’operazione di questa portata. Siamo perciò riconoscenti alla Comunità Montana della Valle di Scalve,
alla provincia di Bergamo
e alla Soc. Graphiscalve srl.
per averci aiutato a finanziare quest’opera che ci auguriamo torni di grande interesse e di grande utilità
culturale non solo per Vilminore.
A nome dell’amministrazione Comunale di Vilminore, dell’intera Comunità
di Scalve, nonché a nome
mio personale, desidero ringraziare profondamente il
Dr Silini per quest’opera
che contribuirà a valorizzare la storia e le tradizioni
del nostro territorio.
Questo ringraziamento è
tanto più forte e sentito se
teniamo conto che il Dr.Silini ha lavorato del tutto
gratuitamente. Grazie a tutti! A chi ha lavorato per la
realizzazione di quest’opera e a voi che siete gentilmente intervenuti.
Gianni Toninelli
Il Dott. Giovanni Silini inizia ringraziando il Sindaco Dott. Gianni Toninelli
per aver accolto la sua proposta di pubblicare i testi,
il Presidente della Comunità Montana Franco Spada per aver concorso alla
pubblicazione, Mons. Arduino Ravarini e la Prof.
Annamaria Andrighettoni
per avergli consentito di
consultare le loro rispettive tesi di laurea in cui sono studiati gli Statuti Scalvini, il fotografo Giorgio
Capitanio che ha fornito il
materiale iconografico e
Luca Quetti curatore della
fotocomposizione del testo.
Articola quindi il suo discorso in cinque punti:
• Il concetto di statuto e
l’articolazione gerarchica
dei documenti statutari.
• Riferimento ai documenti da cui è stato tratto il testo
pubblicato.
• Il contenuto dello statuto
antico
• Le vicende intercorse nel
tempo tra lo statuto antico
e quello moderno.
• Il confronto fra i due testi.
1) Si intende solitamente
per statuto di una comunità
una compilazione di ordinamenti, elaborati nel corso
del tempo dagli organi di
governo della comunità, in
funzione delle necessità che
di volta in volta si creavano. A queste compilazioni
veniva conferito un riconoscimento formale dagli organi responsabili della comunità. In questo modo lo
statuto diveniva il testo di
riferimento per il funzionamento della vita civile della comunità. Spesso seguiva anche un’approvazione
ufficiale da parte di un’autorità tutoria, e ciò rendeva
il documento vincolante anche per l’autorità stessa che
approvava lo statuto.
Intorno agli statuti ha gravitato per secoli l’organizzazione del diritto, dell’amministrazione della
giustizia, del governo finanziario, della conservazione dei beni comuni, nonché delle relazioni tra singoli e gruppi sociali delle
comunità. Da qui il loro interesse, che è fondamentale
per la conoscenza della storia di un territorio.
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Nella bergamasca vi erano
diversi tipi di statuti: innanzitutto quelli delle vicinie, cioè delle piccole comunità locali di tipo familiare (in valle ne sono noti
una decina, mai pubblicati). Poi vi erano gli statuti
comunali; ancora al di sopra vi erano gli statuti di
valle, come quelli che presentiamo oggi per Scalve;
poi quelli della città capoluogo di Bergamo; e, infine, al di sopra di tutto, vi
erano le leggi dello stato e
le norme generali del diritto comune. Quando uno
statuto non conteneva disposizioni applicabili ad una
certa situazione giuridica, si
faceva ricorso allo statuto
delle comunità gerarchicamente superiori, per dirimere le cause più complesse.
2) Ai fini della stesura dello statuto di cui parliamo
questa sera, mi sono servito di due documenti manoscritti: uno conservato presso l’Archivio Parrocchiale
di Vilminore e l’altro presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo. Si
tratta dei due testi più antichi tra quelli noti, e molto
simili tra di loro, tanto che
non ho ritenuto opportuno
procedere a dei confronti
testuali precisi. Si tratta probabilmente di due copie di
un medesimo originale,
prodotte rispettivamente intorno al 1550 ed al 1570. E’
anche possibile che il secondo documento sia stato
copiato dal primo.
Naturalmente, il testo originale è in latino, con abbondanza di termini giuridici e di formule ripetitive.
Per renderlo più facilmente
accessibile anche ai non
specialisti, ho ritenuto necessario fornire una versione italiana più essenziale e
quindi più facile da seguire, anche se – spero – linguisticamente aderente.
3) Detto questo, procedendo con ordine, esaminerò lo
statuto antico, che è la parte più originale dell’intero
volume. Esso è datato al
1372 e risale quindi al periodo in cui la valle era sotto la dominazione dei Visconti. E’ questo un tratto
della storia bergamasca, e
valligiana in particolare,
molto poco studiato. Noi
non riusciamo quindi a ricostruire le circostanze precise che portarono alla sua
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Dicembre 2004
Gazzetta Comunale
redazione e promulgazione.
Così come ci appare, il testo è diviso in due parti. La
prima parte contiene innanzitutto una breve descrizione della struttura e
del funzionamento dell’amministrazione della
valle in quel periodo. Da
essa appare come la figura
centrale dell’organizzazione fosse il podestà o vicario di Valle. Di lui non si
fissano, come è costume di
solito, le regole di elezione
e la durata della carica. Il
che induce a credere che la
sua nomina fosse a discrezione della signoria milanese e per il tempo che essa riteneva necessario.
Il podestà della valle aveva poteri amplissimi: oltre a
controllare l’organizzazione
della vita amministrativa e
civile del suo territorio, egli
aveva la più ampia discrezionalità nel diritto civile e
penale come giudice; ed
aveva la responsabilità del
mantenimento dell’ordine
pubblico. Specifiche norme
riguardanti le sue sentenze
conferivano ad esse il valore di giudizi inappellabili.
In queste sue funzioni il podestà era aiutato da un notaio e da sedici consiglieri
detti credendari, eletti e
rinnovati ogni sei mesi su
designazione delle diverse
contrade della valle. Questo consiglio di credenza
eleggeva, sempre su base
semestrale, quattro consoli, due amministratori generali detti canevari, quattro ragionieri e due servitori. La manutenzione delle strade e la conservazione delle proprietà pubbliche erano sotto la responsabilità di altri due ufficiali chiamati calcatori. Capitoli specifici e dettagliati
fissano durata, doveri e
compensi per tutti questi ufficiali.
Per far fronte alle spese della comunità i consoli ed i
credendari avevano il potere di imporre delle taglie
agli abitanti, secondo criteri e modalità specificate.
A questa parte preliminare
dedicata all’organizzazione
amministrativa,
segue
un’ampia parte dello statuto contenente tutte le regole di modo e di tempo che
dovevano essere osservate
da chi voleva intentare una
causa civile, le procedute
cui si dovevano attenere le
parti, ed il ruolo del podestà
nel regolare questa intera
materia. Si tratta, in piccolo, di un testo di procedura
e diritto civile, tagliato sulle esigenze del territorio.
Un’altra parte ancora riguarda il regime delle proprietà private e pubbliche,
la materia dei danni inferti a
queste proprietà e le relative pene e modalità di risarcimento. Molto interessante ed unico tra gli statuti di
bergamasca il complesso
delle regole vigenti in tema
di attività minerarie, che costituivano in allora una cospicua parte dell’economia
valligiana. Vi sono infine
alcune disposizioni essenziali in materie annonarie,
di pesi e misure e del relativo controllo.
Le norme generali ed essenziali riguardanti la procedura ed il diritto penale
aprono la seconda parte
dello statuto, con una serie di disposizioni sul diritto criminale. Non mi
soffermerò molto su questi
interessantissimi aspetti,
se non per far notare che
le pene che il podestà poteva comminare comprendevano, oltre a quelle in
denaro ed ai bandi per i
delitti minori, anche le cosiddette pene di sangue
per i reati più gravi, ivi
compresa la pena capitale. Questa rappresenta una
eccezione tra gli statuti
delle comunità e delle valli bergamasche.
Concluderò la descrizione
dello statuto antico dicendo che, pur in forma essenziale, questo documento contiene in duecento capitoli le norme basilari atte a regolare ordinatamente la vita di una
piccola comunità separata. E’ infatti necessario
sottolineare che queste regole, e le relative pene,
anche le più gravi, erano
rese indispensabili in vista del fatto che la comunità di Scalve era molto
decentrata rispetto al capoluogo, difficilmente accessibile per le strade impervie, anzi, del tutto isolata per molti mesi dell’anno durante la stagione
invernale.
4) Nella prima parte del
volume il lettore troverà
una cronologia di fatti salienti riguardanti la valle,
sempre più dettagliata e
precisa, anche per la disponibilità di molti importanti documenti, ora scom-
parsi dalla valle e conservati alla Biblioteca Comunale di Cremona nel
Fondo Albertoni. Alcuni
di questi sono disponibili
in fotocopia nell’ufficio
qui accanto, ma sarebbe
certamente meritorio se
qualcuno provvedesse alla
microfilmatura dell’intero
fondo per garantirne la
completa accessibilità in
loco.
Orbene, dall’esame complessivo di questo materiale sembra possibile trarre alcune conclusioni generali.
La prima e più ampia è
che, attraverso il tempo, la
storia della valle è caratterizzata da una continua
ed instancabile azione a
difesa della propria indipendenza e dei propri interessi, che si concretizzavano nei cosiddetti privilegi largiti alla valle dai
domini succedutisi nel
tempo e si traducevano in
garanzie di indipendenza
ed in benefici di carattere
economico.
Prima dell’avvento di Venezia, questi privilegi riguardavano innanzitutto le
garanzie di libertà dal potere feudale, sia vescovile sia laico, nonché dal potere signorile visconteo;
sul piano economico, gli
abitanti della valle erano
soprattutto interessati alla
difesa delle attività minerarie. L’avvento del dominio veneto segna un importante punto di svolta
nella vita pubblica e nell’amministrazione della
valle, come di tutti gli altri territori bergamaschi.
Il discrimine è scandito in
modo molto netto dal privilegio concesso a Scalve
da Venezia in prima adesione l’11 giugno 1428, il
cui testo rappresenterà per
secoli il principale documento di riferimento per
ogni risvolto della vita
amministrativa, giudiziaria e civile della valle.
All’interno delle vicende
descritte vi sono alcuni
motivi ricorrenti. Ripetutamente, e ad intervalli
sempre più ravvicinati,
compare nei documenti il
problema delle autorizzazioni all’importazione delle derrate alimentari. Il
transito delle granaglie veniva sistematicamente
ostacolato dagli abitanti
delle valli Seriana e Camonica. Tuttavia, la desi-
gnazione del Podestà e la
giurisdizione della podestaria appaiono nella documentazione esaminata
come gli argomenti delle
maggiori contese e frizioni, specialmente nei confronti della città di Bergamo. E’ su questa magistratura che si concentra
la gran parte delle liti tra
i valligiani ed il capoluogo. In epoca signorile non
vi potevano essere occasioni di lagnanza, perché
la valle doveva accettare
chiunque le venisse imposto. Ma con l’avvento di
Venezia il regime per la
designazione del podestà
cambia, ed allora incominciano a sorgere i problemi più gravi.
Inizialmente, anche per
esigenze di sicurezza militare, Venezia riserva a sé
la nomina dei giusdicenti
di fuori. Bergamo però
premeva perché questo diritto fosse concesso alla
città, per avere un miglior
controllo del suo territorio. La contesa si protrae
per anni e finalmente verso il 1443 Venezia si risolve a concedere a Bergamo il diritto di nomina
dei podestà di Scalve. Da
quel momento in poi la
città sarà molto attenta a
che questo diritto non le
possa sfuggire. Il problema della giurisdizione criminale è quello che crea i
guai maggiori. La città
non poteva certo vedere di
buon occhio il fatto che la
valle fosse svincolata dalla sua propria giurisdizione e tentava di ingerirsi
nei casi criminali, suscitando il risentimento, le
proteste ed i ricorsi dei
valligiani. Quasi invariabilmente Venezia era costretta a ribadire ai rettori
bergamaschi i diritti del
podestà di Vilminore, con
sentenze che riuscivano
estremamente sgradite alla città.
Un altro motivo di frizione con la città - e invero
con tutto il territorio bergamasco – riguardava la
separazione della valle di
Scalve (insieme con le
valli di Taleggio ed Averara) dal resto del distretto.
A questi territori montani,
in considerazione della loro situazione periferica,
della povertà dei luoghi e
delle difficili condizioni
economiche, era stato riconosciuto lo stato di val-
li esenti separate. Come
tali, esse non rientravano
nell’estimo generale del
territorio, cioè non partecipavano al pagamento
delle fazioni ed oneri civili e militari che Venezia
imponeva alla Terraferma.
In vista della lontananza
dal capoluogo, della scarsa accessibilità del territorio e dell’esistenza di tutti gli accennati privilegi di
separazione, era forse inevitabile che gli abitanti di
Scalve fossero avvezzi a
considerarsi in certo modo diversi da quelli delle
altre valli più vicine e raggiungibili, e quindi più facilmente controllabili da
Bergamo. A questi sentimenti di separatezza contribuiva forse anche il carattere ruvido degli abitanti ed una radicata tradizione di sospetto e diffidenza nei confronti dei
bergamaschi di città. Bergamo, a sua volta, ricambiava questi sentimenti ritenendo i valligiani persone irrispettose, irriguardose, insolenti o addirittura
“delinquenti che non possono patir il freno della iustitia”. Questi atteggiamenti avevano da sempre
determinato rapporti difficili tra la valle e la città,
rapporti che incominciano
a diventare molto tesi intorno al 1540 e poi gradualmente diventano impossibili e sfociano in vere e proprie sfide di insubordinazione.
Negli anni immediatamente precedenti la revisione statutaria del 1578
si erano manifestati nella
valle alcuni gravi disordini. La valle era caduta in
mano ad alcuni individui
o famiglie che spadroneggiavano su tutti e pretendevano di imporre agli altri abitanti la loro volontà. Questi tirannelli locali
volevano anche sostituirsi al podestà nell’amministrazione della giustizia;
si erano resi responsabili
di occultamento di delitti
e sottrazione di procedimenti giudiziari; pretendevano di suddividere le
taglie non in base alla ricchezza degli abitanti, ma
in base al loro numero;
impedivano in valle il normale corso di pratiche giudiziarie come i sequestri;
e tentavano di condizionare il podestà designato
da Bergamo, pretendendo
Dicembre 2004
che egli non potesse sentenziare se non in presenza dei consoli, cioè di rappresentanti della comunità, presumibilmente da loro controllati. Le autorità
di governo centrali decidono di raddrizzare le
storture elencate attraverso due azioni contemporanee: da una parte, una
nuova ripartizione dell’estimo per garantire alle
persone meno privilegiate una più equa suddivisione degli oneri pubblici;
dall’altra, una revisione
del testo statutario al fine
di eliminare le discrasie
tra uno statuto vecchio di
duecent’anni e non più in
linea con i criteri e gli indirizzi della legislazione e
dell’amministrazione veneta, per rendere meno
aleatorio e difficile l’esercizio della giustizia.
Quelle elencate paiono, in
sostanza, essere le ragioni che hanno determinato
la revisione statutaria del
1578.
5) E a questo punto arriviamo allo statuto moderno, che ho ritenuto di ristampare in forma anastatica nel volume, stante ormai la sua rarità. Si noterà
che due secoli non erano
passati invano, e difatti il
nuovo testo è in italiano,
e quindi direttamente leggibile. Esso inoltre non
appare più diviso in due
parti, ma in quattro sezioni chiamate collazioni: la
prima, che considera genericamente la struttura
amministrativa della valle; la seconda, riguardante
il diritto civile; la terza,
che tratta specificamente
Gazzetta Comunale
del diritto di successione; l’ultima, che considera il diritto criminale.
Nella parte finale del volume vi è un’analisi dettagliata delle varianti che si
riscontrano tra lo statuto
antico e moderno. Chi sarà interessato potrà seguirle puntualmente, con
le corrispondenze tra i diversi capitoli dei due testi.
Tuttavia, ai fini di questa
presentazione farò semplicemente notare che le
nuove norme sono spesso
meno concise e più elaborate e che è stata aggiunta un’intera nuova parte
concernente il diritto successorio. Le varianti più
vistose ed istituzionalmente più rilevanti appaiono le seguenti:
a. Già dall’introduzione
appare chiaro che la valle
è ora collocata saldamente entro il sistema di governo proprio del dominio
veneto.
b. E’ cambiato il sistema
di designazione del podestà di valle, che ora viene
nominato da Bergamo e
che continua tuttavia a rimanere arbitro – ma ora
non più indiscusso ed assoluto – della politica, amministrazione e giustizia
della valle.
c. Vi sono alcuni cambiamenti nella struttura di governo, nel senso che la figura del notaio viene ora
scissa tra due personaggi:
il notaio del podestà e
quello della valle; compare un difensore, con l’obbligo di difendere le ragioni della valle e di garantirne gli ordinamenti;
compare un consigliere
con l’incarico di contrad-
dittore per argomentare al
meglio contro le opinioni
dei consiglieri e del difensore; e compare infine un
tesoriere delegato al maneggio del denaro della
comunità.
d. Si introducono una serie di garanzie d’appello
nei confronti delle sentenze podestarili, che riducono in gran parte i poteri
del giusdicente e quindi ne
limitano l’autonomia decisionale.
A me pare, nel complesso,
che si tratti di variazioni
in senso migliorativo al
vecchio testo. Concludendo, quale è il significato
della pubblicazione di documenti come questo, vecchi di oltre sette e cinque
secoli?
A me pare che nella conoscenza di queste leggi, che
sono state appositamente
elaborate dai vostri predecessori e sulle quali si è
fondata per secoli, nel senso più ampio, la vita della
valle stia esattamente il significato della rivalutazione della propria originalità, delle tradizioni e
delle peculiarità di territori che proprio in questi anni rivendicano la loro specificità rispetto ad altri territori, vicini o lontani.
Qui sta il senso più alto
degli studi che tendono a
chiarire le proprie origini,
ed in questo senso va dato
atto alla lungimiranza di
chi ha voluto far conoscere e diffondere questi documenti.
Mi auguro di cuore che essi contribuiscano ad una
migliore conoscenza della vostra storia.
BUEGGIO
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Gazzetta Comunale
Dalla Biblioteca Civica
“MANARA VALGIMIGLI”
Corre l’obbligo di pubblicare integralmente la lettera inviata dal presidente della biblioteca Stefano Albrici in risposta all’articolo “Valgimigli è uscito dagli scaffali”, a firma Miriam Romelli, apparso sul periodico Araberara il 5/11/2004. In questo articolo, la Sig.ra Romelli accusa il presidente e la commissione di aver “occultato” testi preziosi dal punto di vista storico-culturale. Il commento del direttore di Araberara rincara la dose e giunge a mettere in discussione capacità e “concezione del servizio biblioteca”. La risposta del presidente Stefano Albrici è stata
dalla redazione di Araberara notevolmente e “sapientemente” tagliata (vedi Araberara del 19/11/2004) nel tentativo di oscurare la volontà di
chiarezza che vi era espressa. Il direttore Bonicelli spiega i suoi tagli con questa illuminante espressione: “Oh sì, perché mezza pagina la
“concedo” come e a chi mi pare”. E così i pochi dubbi sulla sua scarsa liberalità e correttezza nell’informare a questo punto scompaiono di
colpo... Prima egli concede spazio e commento favorevole a notizie fondate sul puro “si dice” (sino alla comparsa dell’articolo di Miriam Romelli la presunta sparizione del volume “Poeti e filosofi di Grecia” di Manara Valgimigli non era stata nemmeno accennata ad alcuno dei
componenti la commissione). Poi egli censura la versione del legittimo responsabile della biblioteca vilminorese frettolosamente e ingiustamente
attaccato. In sintesi è come se ad una persona imputata di “un episodio estremamente grave” si potesse, durante la propria difesa, far sparire la voce ad intermittenza … Chi poi si prendesse la briga di confrontare il testo integrale della lettera di Stefano Albrici, che verrà pubblicata qui di seguito, con quanto il direttore di Araberara ha ritenuto di dover pubblicare sulla sua rivista, avrà la sorpresa di vedere che gran
parte delle parti tralasciate riguardano disattenzioni e disfunzioni della biblioteca nel periodo in cui egli fu sindaco di Vilminore…
Spett.le redazione di Araberara, chiedo gentilmente che venga pubblicata la
presente lettera, in risposta a quella comparsa sul
n. 232 di Araberara dal titolo “Valgimigli è uscito
dagli scaffali della Biblioteca” nel caso sia necessario eliminare alcune
parti , chiedo cortesemente di essere avvisato
Di fronte a certe accuse, mi
trovo in dovere di chiarire
alcune cose, e visto che ci
sono mi dilungo un po’ cercando di fare un quadro generale della situazione della Biblioteca di Vilminore.
Per prima cosa considero
l’affermazione di “incapacità e di bassa cultura” un
giudizio assegnato gratuitamente a me e alla Commissione stessa. Per quanto mi riguarda non ho problemi ad ammettere la mia
poca conoscenza in materia e sinceramente anche
della figura di Manara Valgimigli non conosco un
gran ché, ma sono ancora
giovane e avrò tempo per
colmare le mie lacune. Non
mi ritengo un “Homo Sapiens” per eccellenza come
qualcuno si crede, ma semplicemente cerco di fare del
mio meglio e oltre ad esserne interessato cerco di
rispettare la storia e le tradizioni della mia Valle. Nella vita c’è sempre da imparare.
Ma partiamo dalla sede della Biblioteca, che senza
ombra di dubbio è purtroppo inadeguata. Da alcuni
anni ho l’abitudine di archiviare tutte le pubblicazioni, e sfogliando le linee
programmatiche di UDP
rappresentata dal Sig. Pie-
ro Bonicelli (1993 e 1997),
la Gazzetta Comunale (n.11
luglio 1996 e n.16 aprile
1998), ho trovato molte affermazioni dove si scriveva: “la nuova Biblioteca comunale nella parte in via di
ristrutturazione del Palazzo Pretorio”, “il suo posto
naturale è al primo piano
del Palazzo Pretorio, dove
infatti verrà collocata secondo gli accordi presi con
la Comunità Montana”,
“abbiamo progetti per la
nuova Biblioteca l’idea è di
farne un centro studi della
cultura ed economia montana”, “per i nuovi locali
della Biblioteca-Centro Studi, la situazione pare sbloccarsi, per una certa disponibilità della Comunità
Montana” sono convinto
che la versione secondo cui
la Biblioteca avrebbe in
qualche modo trovato, prima o poi, la sua propria sede in alcuni locali della Comunità Montana sia stata
una bella favola, un progetto fantasma, una promessa priva di fondamento. Forse quest’espressione
farà sorridere qualcuno. E
così sia! Nella primavera
del 1999 io e un altro componente della Commissione di Gestione Biblioteca
di minoranza, fissammo un
incontro con il Presidente
della Comunità Montana
Franco Spada, lo stesso ci
confermò che non fu mai
fatto esplicito riferimento
alla volontà di adibire ambienti, rientranti nel complesso del palazzo, a biblioteca. Ciò fu provato dal
fatto che non esisteva nessun atto amministrativo o
altro, che potesse attestare
il contrario. Ma forse dobbiamo ancora credere alla
sola stretta di mano o alla
sola parola data. Probabilmente l’argomento fu affrontato con trascuratezza.
Nello stesso anno l’idea di
trasferire la Biblioteca nei
“magnifici fondachi, le cantine poste a piano terra del
Palazzo da adibire a mostre
e riunioni di gruppi, associazioni e per manifestazioni culturali…” (Gazzetta Comunale ottobre 1995),
scartata in partenza per ovvi problemi di umidità. Ma
come, mettere in “quarantena, ovvero inscatolare e
riporre in un umido scantinato, una buona parte del
patrimonio librario…” non
va bene, l’idea di trasferire
l’intera Biblioteca nei “fondachi, cantine” del palazzo
pretorio si! Era evidentemente improponibile. Noi
a suo tempo alcune proposte su dove poter collocare
la nuova sede le avevamo
espresse: complesso ex
Ospedale e Villa Vigano
(vedi Go de dit n.5 e lettera
inviata al sindaco il
19.03.1999) ma probabilmente nessuno ha intrapreso trattative e affrontato la
questione attorno ad un tavolo. Non voglio incriminare nessuno ma mi sembra giusto un minimo di trasparenza.
Almeno da parte nostra non
ci sono state promesse né
verbali né scritte, nell’attesa di trovare una soluzione adeguata e definitiva abbiamo liberato e riordinato
la Biblioteca e la stanza
adiacente. Da quest’anno
siamo entrati a far parte del
Sistema Bibliotecario della Val Seriana, e dopo diversi incontri ci siamo fatti
un’ idea che condividiamo
all’unanimità: la Bibliote-
ca deve essere di pubblica
lettura, come del resto lo
sono tutte le altre biblioteche del sistema, e non una
biblioteca di conservazione. Sono d’accordo sul fatto che alcuni testi e volumi
hanno una certa importanza
storica e sono un patrimonio librario, ci mancherebbe, ma andrebbero collocati in un altro spazio e visto
che purtroppo non c’è dobbiamo per il momento adattarci. Il sistema fa un grosso lavoro sulle novità editoriali che implica anche un
analisi dei bisogni informativi degli utenti e anche
un impegno finanziario
oneroso per il comune. Noi
siamo fermi su questa posizione e sulle decisioni che
andremo a prendere nei
prossimi mesi, ma ciò non
significa che non siamo
aperti al dialogo e al confronto, anzi, purtroppo non
c’è mai stata occasione visto che, come ho più volte
ribadito, il Gruppo di Minoranza non ha mai nominato i tre rappresentanti
che dovrebbero far parte
della Commissione della
Biblioteca ai quali spetterebbe di esprimere le proprie idee e proposte. Da
qui si è partiti a fare un lavoro di riordino degli scaffali, selezionando con un
po’ di buon senso i libri presenti. Anche per noi è sicuramente difficoltosa la sistemazione dei testi, e la
collaborazione sarebbe il
miglior strumento. Abbiamo ritenuto di togliere libri
che si sfasciavano solo
guardandoli, enciclopedie
di 30 anni fa che riportano
dati ad oggi non più attuali
visto che nel corso degli anni il mondo è cambiato e
cambierà ancora, ed altri testi di cui ne esistevano più
copie, addirittura c’erano
sette libri identici, con stesso editore ed autore, sparsi qua e la negli scaffali. E
comunque non è stato buttato via niente anche se, secondo il parere di esperti da
noi consultati, una parte si
sarebbe potuta mandare al
macero senza problemi.
Colgo l’occasione per ringraziare i componenti la
Commissione che da alcune
settimane stanno svolgendo un lavoro mai fatto che
competeva in parte alla
mansione della bibliotecaria, ma che per mala voglia
non era nemmeno iniziato.
I volumi verranno ricollocati e catalogati secondo la
classificazione decimale
Dewey utilizzata da tutte le
biblioteche. Da ora, dovremo acquistare circa 200 libri l’anno e quindi dove
metterli se gli scaffali erano
praticamente e disordinatamente colmi dal basso in alto? A proposito di acquisto
libri: avrei preferito parlarne al termine del mio mandato (per correttezza un
confronto andrebbe eventualmente discusso alla fine) ma visto che qualcuno
continua a scrivere che
“l’attuale amministrazione
non ha stanziato una lira
per l’acquisto di un solo libro. Solitamente si stanziava un milione circa per la
richiesta di nuovi libri…”,
“due biblioteche di cui una
inutilizzata e l’altra inutilizzabile, da tre anni non si
acquista un libro…” (vedi
Vilminore Informa dicembre 2002 e maggio 2004)
rispondo dando delle motivazioni e con dati alla ma-