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COSTRUZIONI LOCANTORE GIANDOMENICO APPARTAMENTI INDIPENDENTI A VENDERE Tel. 099.829.22.24 1,30 Via del Vascello, 28 - GINOSA (TA) www.costruzionilg.it foto: Erasmo Mazzone PUBBLICATO DALLA COOP. PRO.GE.CO. - GINOSA (TA) - SABATO 30 GENNAIO 2010 - ANNO IXX - n° 2 - ROBERTO GALLI ASSICURAZIONI GINOSA - V.le M. D'Ungheria, 71 - Tel. 099.8292544 - Fax 099.8291669 - Cell. 393.9936700 - e.mail: [email protected] La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 Sommario La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA PAOLO COSTANTINO GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA NICOLA CARENZA SARA NICASTRO MICHELINA DELL’AQUILA CAZZETTA/PERRONE FEDERICO LUISI VINCENZO CANTORE CARMELO CANDIA MARILENA SURDO COSIMO VAVALLO VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Verso Sud… di Stefano Giove pag. 4 Vertenza Miroglio… di Marilena Surdo pag. 5 G Group… di Marilena Surdo pag. 6 Primarie… di Stefano Giove pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash… di Giulio Pinto pag. 8 Politi… di Carmelo Candia pag. 9 Le caricature di… Compostaggio… di Cosimo Vavallo di Mario D’Alconzo pag. 14 Primarie… di Antonello Lovecchio pag. 17 Basole… di Giove e altri pagg. 18/19 Cortometraggio… di Vincenzo Cantore di Miki Marchionna pag. 32 Esaù... di Giuseppe Pizzulli pag. 35 Terrorismo... di Gin Power pag. 36 I Canti... di Pierino Perrone pag. 37 Cosa passa la TV di Miki Marchionna pag. 37 pag. 20 2010 Auguri… di Vincenzo Cantore pag. 21 U’ Zumpariedd… di Vincenzo Cantore Giornata… di Rosamaria Busto pag. 38 Racconto… di Cazzetta-Perrone pag. 41 pag. 22 Civiltà Rupestre… di Stefano Giove pagg. 24/25 U Munachicchie… pag. 9 di Antonello Lovecchio pagg. 26/27 Avis… Il piacere di leggere… di Nicola Carenza pag. 9 di Viola Lavermicocca pag. 27 Ginosa come… Domande e... di Giorgio Morea Andiamo al cinema pag. 14 Noi e il Fisco… Cosa passa la TV di Miki Marchionna pag. 41 Travaglio… di Michelina Dell’Aquila pag. 42 Paura… di Sara Nicastro pag. 42 Runners… di Federico Luisi pag. 43 pag. 10 di Don Franco Conte pag. 28 Tavolo Verde… Home Page… Ginosa KO... pag. 10 pag. 29 di Domenico Ranaldo. pag. 44 Intervista Vizzielli… Viaggio nel… Ginosa batte… pag. 11 pag. 30 pag. 45 Piano ... Considerazioni ginosine… Tennis Club… di Stefano Giove di Franco Parisi di SG di Antonello Lovecchio pag. 12 Viabilità e … di S Giove pag. 13 di Roberto Muscolino di Luca Calabrese di Pierino Perrone di Domenico Ranaldo di Antonello Lovecchio pag. 46 pag. 31 Ricerca e... di Giovanni Matera pag. 32 3 46 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 27 gennaio 2010 4 l’editoriale La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Verso Sud: la Puglia, e la verità… Domenica 24 gennaio la Puglia è stata al centro dell’attenzione nazionale e non solo. Lo è stata perché nella nostra regione si è votato per le primarie del centro sinistra, quelle che dovevano indicare il candidato presidente per le prossime elezioni regionali, che si svolgeranno il 28 e 29 marzo prossimo. Le polemiche che hanno preceduto queste primarie sono state, per certi aspetti, velenosissime. Alla fine, a mettere tutti d’accordo ci hanno pensato i duecentomila (e passa) pugliesi che hanno sfidato il freddo e lunghe file di attesa per dire, con un semplice tratto di penna, come la pensavano. Lo hanno fatto scegliendo (due su tre) di riconfermare la fiducia a Vendola. Non è un mistero per nessuno che, personalmente, ho sostenuto con passione Vendola, convinto come sono che non si possa cancellare una esperienza straordinaria sull’altare di un obiettivo politico anche importante, quale può essere quello di allargare lo schieramento di centro sinistra. Il voto dei pugliesi alle primarie ha detto, con chiarezza, che la gente vuole ritornare ad essere protagonista delle scelte che si compiono e lo vuole fare nella maniera più semplice possibile, nel nostro caso, un segno di croce. Tuttavia ci sono, a mio parere, delle questioni che travalicano la valenza politica delle primarie e del suo risultato. Proviamo ad immaginare cosa ha significato per la nostra regione in termini di immagine positiva tutta l’attenzione che i mass media hanno rivolto alla Puglia, al suo presidente e al laboratorio politico che questa regione rappresenta andando “Verso Sud” (per dirla alla Vendola). Il nostro presidente ha offerto, con la sua clamorosa affermazione alle primarie, un palcoscenico alla nostra regione presentandola in maniera positiva e propositiva. Ho avuto modo di vedere la trasmissione condotta da Gad Lerner “L’Infedele”, ebbene, a rappresentare l’esperienza pugliese, oltre a Vendola vi erano due scrittori La Gioia e Carofiglio, un intellettuale del calibro del prof. Franco Cassano, il parlamentare europeo Tatarella e il giornalista Sallusto. La Puglia rappresentata in quella trasmissione era quella di una regione che guarda al futuro con speranza e fiducia, facendo leva sulle grandi risorse culturali, ambientali e umane di cui dispone. Credo che tutti i pugliesi, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, debbano sentirsi orgogliosi di quanto è accaduto e della valenza che questa esperienza va assumendo giorno dopo giorno. Certo, il voto delle primarie è stato anche un fatto politico importante. Sarebbe sciocco non cogliere quello che attraverso quel voto è stato espresso. Cosa si esprime attraverso il voto delle primarie? Intanto una prima risposta ci viene dal numero dei partecipanti al voto. Duecentomila cittadini pugliesi che decidono di votare determina un significato politico che va al di là della scelta del singolo candidato. Significa che i pugliesi nel momento in cui si sentono investiti di una responsabilità diretta, a tale responsabilità non si sottraggono, anzi, sciolgono i nodi che la politica di palazzo cerca di stringere (come quello delle alleanze). Qualcuno ha visto nel voto di domenica scorsa la sconfitta di D’Alema, Bersani e Casini. Sono convinto che domenica non ci siano stati sconfitti. Chi ha votato lo ha fatto per ribadire la volontà e la determinazione (che le alchimie dei palazzi romani non sono riusciti a percepire) di ridare fiducia al presidente Vendola. L’errore commesso da D’Alema, Bersani e Casini è stato quello di pensare che con “le forzature” e le entrate a “gamba tesa” avrebbero “normalizzato” la Puglia. Nessuno, nemmeno io che ho scritto parole “grosse” all’indirizzo della “Volpe del Tavoliere”, pensa che la politica delle alleanze non debba essere perseguita. Pertanto non è una linea politica che è stata bocciata, è stato bocciato il metodo che non tiene conto della volontà dell’Opinione Pubblica. Ironia della sorte, sei minuti prima della conclusione delle operazioni di voto delle primarie pugliesi, anche il PdL ha deciso e annunciato il nome del proprio candidato alla corsa per la presidenza della nostra regione. Lo ha fatto da Arezzo dove era riunito il “quartier genrale” del partito. Ha scelto l’ex assessore Rocco Palese che in questi 5 anni è stato il capo dell’opposizione in Consiglio regionale. La concomitanza dei due eventi è anche il frutto di un “lavorio serrato” che si è svolto tra Arezzo e Lecce; tra Larussa e Poli Bortone. Per essere più espliciti, in quelle ore si è imposto Fitto, che non gradiva la presenza di una personalità antagonista qual è la ex sindaca di Lecce. Questa è la grande differenza tra centro sinistra e centro destra; tra Pd e PdL: ���������������������������������������� ���� ��� �������� ��� ������ ������� ����������� ����������� ����������� ������ ����� ����� ������ ������ ������ ������ ����� ������ ������ ������ ������ ����� ����� ����� ����� ����� ���� ����������� ����������� ����������� �������� ���� ������ ������ ������ ������ ����� �������� ������� ������ ���� ������ ������ ������ ������ ������� ����� ������� ������ ������ ����� ����� ������������� �� �� �� �� �� �� ������������� �� Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 mentre a destra decide una sola persona: Berlusconi, dall’altra parte decidono 205 mila persone. D’Alema e Casini devono rivedere le loro strategie e cercare legna da ardere nel doppio forno dell’Udc da qualche altra parte perché Vendola non si sacrifica. Berlusconi e Fitto, possono imporre ai pugliesi quello che vogliono. Ho avuto modo di seguire i sondaggi che La Gazzetta del Mezzogiorno ha realizzato in questi giorni sia sui candidati di centro sinistra sia su quelli di centro destra. Ebbene, chiara era la vittoria di Vendola su Boccia. Altrettanto chiara era l’indicazione che veniva per Adriana Poli Bortone che raccoglieva oltre il 50% tra 5 proposte di candidatura. Rocco Palese era in quarta posizione. Significa qualche cosa? Saranno i pugliesi a decidere col voto del 28 e 29 marzo. Intanto, grazie a quanto è successo domenica 24 gennaio 2010, la Puglia si gode una promozione di immagine senza precedenti. E quei risultati positivi che si sono registrati in campo turistico, possono ricevere un ulteriore impulso. Non è solo per questo che ho già scelto per chi votare. Lo farò pensando a chi va verso Sud e incontra la Puglia e i suoi figli. A Sud incontri Vendola che manda a casa degli assessori solo perchè coinvolti in faccende poco pulite. A Nord incontri Formigoni che si tiene Prosperini e manda Noemi in TV. Questa è l’Italia della propaganda, quella di Berlusconi e dei suoi amici. Io voglio, invece, quella della realtà e della gente che crede nella giustizia e nella verità. Stefano Giove cronaca La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 5 Vertenza Miroglio ancora una volta ai tavoli del MiSE di Marilena Surdo Giovedì mattina scorso alle 11 si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo incontro dopo l’abbandono da parte di Intini dal percorso di reindustrializzazione degli stabilimenti di Ginosa e di Castellaneta del Gruppo Miroglio e le conseguenti manifestazioni di protesta da parte della forza lavoro Miroglio. Alla riunione, presieduta dal Dr. Castano, hanno partecipato il Dr. Di Leo (MiSE), il Sodaro in rappresentanza della Regione Puglia, l’assessore provinciale alla Formazione Vito Miccolis, la vicepresidente del Consiglio provinciale, Marta Teresita Galeota, il Sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, e di Castellaneta, Andrea Nicolotti, il Dr. Bertolino per il Gruppo Miroglio, i rappresentanti nazionali; Giampalo Mati per FILTEA CGIL, e Marcello Giordanelli per FEMCA CISL oltre alle OO. SS. Territoriali: Giuseppe Massafra (FILTEA CIGL), Nicola Calabrese (FEMCA CISL) e Mario Toma (UILTA UIL). L’incontro svoltosi è servito per rimettere in piedi l’organizzazione tecnico-politica dopo l’accantonamento dell’ipotesi di una successione Intiniana nella vertenza Miroglio. Il dott. Bertolini ha spiegato che l’agenzia di scouting, la Wollo srl, da loro incaricata per la ricerca di nuove società interessate ad assorbire la forza lavoro, ancora in carica Miroglio, ha iniziato le sue indagini di e nel mercato. A spiegare quali sono le richieste avanzate al MiSE e alla Regione, Giuseppe Massafra: “Ferma restando l’utilità del tavolo tecnico ministeriale – così Massafra – abbiamo chiesto maggiore attenzione nella scelta delle imprese che eventualmente succederanno a Miroglio, proprio per evitare che succeda quello che è accaduto durante la fase Intini rimarcando che niente è imputabile agli attori presenti questa mattina (ieri) al tavolo ministeriale”. Sono trascorsi ormai 9 mesi di CIGS: “.. mesi che pesano nella gestione della ver- tenza – ha spiegato Massafra – Per questo abbiamo chiesto un impegno a convocare un tavolo al Ministero del Lavoro per discutere di un’eventuale deroga alla CIGS, da convocare entro massimo dieci giorni”. Proprio su questo tema è stata registrata una disponibilità da parte del gruppo Miroglio e la speranza è tutta riposta nel prossimo incontro che a quanto detto durante l’incontro proprio al Ministero del Lavoro dovrebbe trovare le sue garanzie. “Ieri abbiamo preteso la verbalizzazione degli intenti proprio per recuperare la disponibilità a derogare la CIGS non prescindendo dalle condizioni che dovranno essere seguite dalla aziende interessate: assunzione dei 234 dipendenti e impiego totale degli stabilimenti” concludendo Massafra. Al tavolo tecnico hanno partecipato anche la vicepresidente Galeota e l’assessore Miccolis i quali hanno spinto per una ricerca controllata del soggetto, possibilmente unico, che succederà a Miroglio. Durante l’incontro le parti sindacali hanno, inoltre, chiesto un sostegno al reddito dei dipendenti che da quasi due mesi hanno iniziato i corsi di formazione pur non avendo ancora recepito alcun rimborso, stallo burocratico che pare essere già superato in Regione. Il sostegno richiesto è un’anticipazio- ne del sostegno al reddito che Miroglio aveva già garantito a fine CIGS. Questo incentivo, 9.000 € per dipendente, sarebbe il differenziale tra la CIGS e lo stipendio. I rappresentanti sindacali, sentiti i dipendenti, hanno chiesto di poter avere in questo momento di particolare difficoltà economica e morale, il 50%. Il sindaco di Castellaneta ha invece posto l’attenzione sulla possibilità di utilizzare gli stabilimenti per attività di respiro locale: “Riguardo alla prosecuzione della trattativa in essere, i sindacati, ma anche il sottoscritto ed il collega sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, hanno sottolineato la necessità che vi sia una piu’ puntuale e tempestiva partecipazione dei rappresentanti degli Enti Locali, spesso –fino a questo momento- informati in ritardo e quindi esclusi dal poter intervenire con proposte aderenti alla realtà territoriale, che solo essi conoscono fino in fondo. A questo proposito, riguardo ai capannoni di Castellaneta che sorgono nelle immediate vicinanze dell’abitato, ho evidenziato come l’ideale soluzione di riutilizzo sarebbe per attività nel settore dell’agroalimentare o, comunque, con altre attività ecosostenibili, a salvaguardia della salute dei cittadini”. “Quello di ieri mattina (giovedì scorso) – ha commentato il sindaco Montanaro – è stato un incontro interlocutorio. Si è ricostituito il tavolo tecnico politico che ha anche accolto l’agenzia di scouting ingaggiata da Miroglio per la ricerca di un’alternativa valida per i dipendenti ed il territorio stesso. Quello che ho chiesto al tavolo è una maggiore trasparenza, maggiore rispetto al passato, quindi diciamo No subito alle scatole chiuse. Ma tutto questo, è bene dirlo, è permesso grazie alla disponibilità del MiSE che si è posto in cabina di regia e a Miroglio che ha manifestato la sua disponibilità a cercare nuove imprese che vogliano investire sul territorio”. L’appuntamento è al primo marzo quando al tavolo del MiSE potrebbero essere convocati proprio i nuovi interlocutori. 6 cronaca La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 G Group interessato a Miroglio di Marilena Surdo Nei giorni scorsi un incontro informale alla Regione ha visto riuniti al tavolo tecnico della task force guidata da Vito Pinto i rappresentanti di un pool di aziende fortemente interessate a subentrare a Miroglio, e che già in prima battuta manifestarono questo interesse assieme ad altre quattro aziende. In quella sede, ufficiosamente, quest’associazione di aziende ha confermato la volontà di assorbire la forza lavoro, riqualificando i capannoni, senza porre vincoli circa le strade da seguire per l’ottenimento di finanziamenti. G Group è il nome di questo consorzio di aziende pronte a subentrare a Miroglio, ha spiegato Raffaello Cristini referente locale del consorzio. Nell’incontro svoltosi ieri a Roma il dott. Sodaro ha definito queste manifestazione di interesse “fumose”. Questo perché, la G Group non assorbirebbe l’intera forza lavoro. Almeno fino al momento. Ad oggi sono 10 le aziende rientranti nel gruppo capace di assorbire 197 unità. Ma due aziende starebbero per entrare nel cartello rendendo capace l’intero gruppo di assorbire le 234 unità in carica Miroglio. Diversi i settori interessati da G Group: costruzione di prefabbricati antisismici in cemento, impresa che da sola assorbirebbe 150 unità, rigranulato pneumatici usati e teli per tendoni agricoli, produzione e sperimentazione di lampade led a basso consumo, assemblaggio pannelli fotovoltaici, progettazione e realizzazione, un’azienda, tarantina, si occupa di ricerca radar per impianti militari. Le aziende hanno sedi diverse tra cui Brescia, Sassari, Lugano, Bergamo, Taranto e Castellaneta. Primarie centro sinistra: Vendola a valanga anche a Ginosa Nel voto per le primarie pugliesi che hanno stabilito il candidato presidente per la Regione Puglia del centro sinistra alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo, Vendola ha travolto tutti anche a Ginosa. Con 487 voti, pari al 72,68% si è aggiudicato la partita con Boccia che si è fermato a 183 voti, pari al 27,31%. Insomma anche gli elettori ginosini del centro sinistra non hanno avuto dubbi: hanno scelto Vendola. D’altra parte tutta la provincia di Taranto si è schierata, decisamente, a favore del Presidente pugliese. Infatti la provincia di Taranto si attesta su queste cifre: 18.287 (71%) voti per Vendola, 7.516 (29%) per Boccia. Bisogna rilevare che tra il voto della città di Taranto (che rappresenta un terzo di tutto l’elettorato) e quello della provincia si è registrata una sostanziale differenza. Nei comuni della provincia, Vendola raccoglie 11.871 voti, pari al 67,4%; Boccia riceve 5730 voti, pari al 32,6%. In città Vendola 6412 (78%) voti, Boccia 1786 (22%). Se curiosiamo tra i Comuni della nostra provincia ci rendiamo conto che gli unici nei quali si è imposto Francesco Boccia sono Carosino, Massafra, Fragagnano, Monteparano, Maruggio, Torricella. In alcuni casi la vittoria di Boccia è stata per pochi voti. Anche in città vi è stato un seggio in cui ha vinto Boccia ed è quello della Città Vecchia (42 a 78). Per ritornare al voto ginosini possiamo dire che escluse alcune personalità del PD (Felice Bitetti, Vincenzo Caldarulo) nessuno ha fatto campagna elettorale per Boccia. Mentre il variegato mondo della sinistra (a cominciare dal circolo Arci) si è impegnato nel sostegno a Vendola. Adesso bisogna vedere come questo entusiastico sostegno a Vendola si trasforma in impegno nel corso della campagna elettorale che non avrà solo nei tre candidati presidenti (Vendola, Poli Bortone e Palese) il motivo centrale. Non dimentichiamo che a Ginosa ci sono due consiglieri uscenti che si ricandideranno (Costantino e Lospinuso) e a loro si aggiungerà l’avvocato Palmitesta per l’IdV (e rimane in bilico la possibilità di vedere candidato anche il dottor Pietro Zanelli per l’Udc). Insomma non avremo modo di annoiarci nelle prossime settimane. Intanto, archiviata la “faccenda” primarie si guarda già alle conseguenze e ai danni che il ciclone Vendola ha prodotto sul gruppo dirigente del Pd che non ha saputo cogliere quello che si sentiva nell’aria. Probabilmente, le antenne di quel partito meritano di essere meglio sintonizzate. Stefano Giove foto: Erasmo Mazzone scherzi a parte VERSUS Fornello Inforna nel mezzo, l’incasinato, e il conto torna: vale, da soli, il terzo Poli. Noir Di braccia a caccia nell’aranceto disumano, scortato è lo straniero: nero italiano. Eccezione Della egoarchia e della democrazia derisa: Giustizia con Giustizia uccisa. Jolly Giustizia e politica, in Alfano è la notizia: amendment last minute nella manica del sovrano. di from La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 7 Le favole di Grim Un esercito di formiche C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, e lì, ogni lustro, con l’avvento della primavera, giungeva il tempo della disfida per la conquista del granducato del Tacco e, come in ogni tenzone, gli avversi casati, ciascuno a suo modo, preparavano i loro cavalieri, scudieri, palafrenieri, alfieri (e chi più ne ha più ne metta!) allo scontro; per tutti, però valeva una stessa regola: essere votati fino allo stremo per il proprio signore e padrone aspirante alla vittoria. V’era il casato dei Predellini, ricco e potente casato, con a capo l’amato e temuto cavalier Silvio d’ar core nero. Lì, su chi designare a condottiero del torneo non v’era disputa! L’intero esercito aveva consegnato la propria testa all’amato e temuto cavaliere, che amava sì tanto i suoi seguaci da non poter sopportare l’idea ch’essi si sforzassero a pensare. «Vuoi vedere – pensava il furbastro mentre requisiva le teste - che nel tentativo di pensare spunti loro qualche idea!?» E di fronte a questa pericolosa minaccia, il Cavaliere pensava per tutti. Ben diverso era quello che accadeva nell’altro casato, quello degli Appiedati che eternamente in conflitto tra loro e perennemente assaliti da dubbi, cercavano di trovare il loro condottiero guardando anche all’introvabile pelo nell’uovo. «Questo non va bene perché è troppo alto! Questo perché è troppo basso! Questo perchè è troppo bravo!...» e, di giorno in giorno, al casato si consumavano interminabili, stancanti dispute. In aggiunta, mentre nel regno del Tacco si discuteva, nell’Eterna Città si facevano affari, nottetempo, nella taverna dell’Urbe, “Alcitrullo”, si incontravano tre noti signorotti: La Volpe del Tavoliere, Il Signore delle Vele Incasinate e Il Fine Fiammellaio che cercavano di mettersi d’accordo su come spartirsi a pezzi il regno di Stivalandia. «Io sono in possesso di una polverina magica per il monte citorio e a me spetta il pezzo di Stivalandia che va dalla rupe alla reggia!» affermò solennemente il Fine Fiammellaio. «A me tocca il pezzo del Tacco perchè solo lì mi sboccia un fiore molto bello!» ribadì lisciandosi i baffi La Volpe del Tavoliere. «Io, invece, che son uomo di vela, devo avere tutti i pezzi. Solo così consentirò ai miei marinai di rifornirsi del pane che a loro necessita per affrontare il mare aperto...» concluse il Signore delle Vele Incasinate che, prima di andare via, rivolgendosi alla Volpe, aggiunse: «... E per favore manda via quel granduca dei tre Lizzi che siede ancora sul trono del Tacco, non credo che con la sua presenza sarà possibile per i miei marinai prendere acqua a volontà». La Volpe, con un sorriso beffardo, gli assicurò: «Non aver timore, domani stesso sarà legna da ardere nei tuoi forni per cucinare il tuo pane!» I tre compari, suggellato il loro scellerato patto con un abbraccio, si diedero appuntamento alla prossima primavera. Tuttavia, la mite indole del Granduca dei tre Lizzi, signore del regno della terra del Tacco, non lasciava pensare che quello avrebbe posto condizioni, quando la Volpe del Tavoliere gli chiese di mettersi da parte per il bene del casato! «Io mi farò da parte – disse - ma vorrei l’onore delle armi e, quindi lascia che io, da solo, possa battermi in sfida con il tuo Valente cavaliere insieme a tutto il suo esercito. La sconfitta mi lenirà la sofferenza per dover lasciare il mio popolo alle mercè dei mercanti.» La Volpe non poté negare al Granduca l’onore delle armi e diede ordine che avesse luogo il duello del Primario. Le truppe degli Appiedati furono schierate ed armate di tutto punto: alla loro testa un baldo Cavaliere, Boccia della Francesca. L’impavido Granduca dei tre Lizzi, solo contro l’intera armata, era pronto allo scontro, quando, d’improvviso, non si sa da dove e non si sa come, dalla murgia, alle sue spalle, spuntarono migliaia e migliaia di cafoni che come tante formiche che non volevano andare all’inferno brandendo forche e badili si lanciarono in difesa del loro sovrano. Come andò a finire è presto detto: dell’esercito della Volpe non rimasero che le insegne. E questa volta il grido di vittoria giunse fino ad Occhiocitrullo Morale della favola: Mai fare i conti senza le formiche che nel loro piccolo sanno incazzarsi 8 cronaca La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Il quartiere Gigli senza acqua L’espansione edilizia determinatasi nel decennio scorso ha interessato essenzialmente la zona a ridosso della masseria Palatrasio; in pochi anni, sono sorti decine di edifici civili e migliaia di ginosini e non si sono trasferiti. E’ sorto il quartiere Palatrasio; il risvolto negativo di questo nuovo insediamento residenziale è che di rimando i quartieri limitrofi hanno cominciato a soffrire la carenza dell’acqua. Il quartiere Palatrasio sorgendo più a valle del quartiere Gigli sottrae quotidianamente l’acqua; la conseguenza che nelle vie Leoncavallo, Piccinni, D’Annunzio , Palestrina l’acqua potabile circola nelle tubazioni solo di notte. La mattina gli abitanti, privi di riserve idriche, sono costretti a conservare l’acqua in recipienti, un po’ come succedeva nell’immediato dopo guerra. Ma allora erano altri tempi. E’ sorto un comitato che, nei prossimi giorni, chiederà un incontro con la amministrazione comunale, per porre alla sua attenzione il grave problema. ***** Autorizzazione paesaggistica: il parere del Soprintendente diventa vincolante È entrata in vigore il 1° gennaio 2010 la procedura per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica prevista dall’art. 146 del Codice dei beni culturali. Termina, quindi, il regime transitorio (prorogato tre volte nel 2009), nel corso del quale è stata sospesa l’efficacia del nuovo testo dell’articolo 146 del Codice, come modificato dal Dlgs 63/2008. La nuova procedura attribuisce maggiori responsabilità alle Regioni e riserva alle Soprintendenze il potere di esprimere parere preliminare vincolante sugli interventi nelle aree protette. Si tratta di un parere necessario per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e quindi del successivo titolo abilitativo edilizio (DIA o permesso di costruire). L’autorizzazione paesaggistica diventa efficace decorsi 30 giorni dal suo rilascio e va trasmessa alla Soprintendenza e, unitamente allo stesso parere, alla regione o agli altri enti pubblici interessati e, ove esistente, all’ente parco nel cui territorio si trova l’immobile o l’area sottoposti al vincolo. Fino al 31 dicembre 2009, l’autorizzazione paesaggistica era emanata dal Comune (delegato dalla Regione), previa valutazione della compatibilità dell’intervento; la valutazione veniva inviata alla Soprintendenza che, entro 60 giorni, poteva eventualmente annullarla per vizi di legittimità degli atti. Ricordiamo, inoltre, che il parere della Soprintendenza è obbligatorio ma non vincolante solo nel caso in cui le Regioni abbiano approvato un piano paesaggistico. Finora meno di 10 Regioni hanno firmato con il Ministero dei Beni culturali un’intesa per redigere le norme di tutela del paesaggio. Alla nuova procedura appena entrata in vigore, si lega la bozza di Regolamento che semplifica le autorizzazioni paesaggistiche per gli interventi di lieve entità sui beni vincolati. Il provvedimento, ora all’esame del Consiglio di Stato, ridurrebbe i tempi per il rilascio dell’autorizzazione da 105 a 60 giorni . Il nuovo regolamento potrebbe essere emanato entro febbraio, anche perché la semplificazione si applica solo ai permessi rilasciati con la nuova procedura. ***** Capone: “La Puglia terra delle rinnovabili. Sconcertante il ricorso del Governo in favore del nucleare” “La Puglia non intende introdurre impianti nucleari sul suo territorio. I tentativi del Governo di togliere voce in capitolo alle Regioni su questa materia, è a dir poco sconcertante”. È questa la reazione della Vice Presidente della Regione Puglia Loredana Capone alla notizia del ricorso del Governo contro la legge pugliese sull’energia nucleare. “Se si rivelasse vera la notizia del ricorso – ha detto – suonerebbe come la conferma della volontà di fare della Puglia una delle candidate ideali per le centrali, secondo la mappa stilata nel 1979 dal CNEN, il Comitato nazionale per l’energia nucleare, che rileggiamo sui giornali di oggi. Una mappa nella quale la Puglia è la regione in Italia con più località considerate compatibili con un reattore. Ce ne sarebbero addirittura otto: a Taranto è indicata la costa al confine con la Basilicata, a Foggia, il Gargano vicino Lesina e la costa del Golfo di Manfredonia, a Lecce, la costa ionica a nord di Porto Cesareo, la costa ionica a sud di Gallipoli e la costa adriatica a nord di Otranto, concludono il nutrito elenco la costa a sud di Brindisi e, nella stessa provincia, la costa in corrispondenza di Ostuni. La Regione non ci sta”. “La Puglia – ha ribadito Loredana Capone – produce già l’86% di energia in più rispetto al suo consumo, ma soprattutto è la terra delle rinnovabili, in vetta a tutte le classifiche perché capace di generare il 27,1% dell’energia eolica nazionale e il 13,71% dell’energia fotovoltaica di tutta l’Italia. È questa la vocazione vera del nostro territorio, una vocazione per la quale l’Assessorato allo Sviluppo economico ha snellito procedure e concesso autorizzazioni per impianti di energia pulita che totalizzano quasi 1.300 megawatt di potenza elettrica”. “Per questo – ha concluso la Vice Presidente – combatteremo con tutte le nostre forze contro chi vuole devastare le nostre coste e la nostra salute, costruendo centrali atomiche”. cronaca Politi lancia l’allarme. Il presidente della Cia traccia un bilancio negativo del 2009. Il 2010 non si è certo aperto sotto i migliori auspici. Tanti problemi restano aperti. Gli agricoltori sempre alle prese con costi opprimenti, prezzi in caduta e redditi in crollo. La mobilitazione proseguirà. Vogliamo risposte certe per il futuro del settore agricolo. “Se il 2009 si era chiuso con un bilancio fortemente negativo, il nuovo anno non cambia affatto lo scenario. Il 2010 si è aperto con i problemi di sempre. Di un’agricoltura in crisi profonda, di imprenditori agricoli stretti da costi opprimenti e da un crollo dei prezzi praticati sui campi e con redditi in caduta libera (meno 25,3 per cento negli ultimi dodici mesi). La finanziaria non ha dato alcuna risposta. E al momento il governo continua ad ignorare una realtà drammatica per le nostre campagne. Manca attenzione e la svolta che il mondo agricolo auspica non s’intravede. E così quest’anno rischia di trasformarsi in una nuova debacle per le imprese”. E’ quanto sottolinea il presidente della Cia-Confederazione italia- Giovanni Allevi La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 9 na agricoltori Giuseppe Politi preoccupato per una situazione veramente allarmante. “Se non si interviene da subito con misure incisive e coraggiose con nuove e propulsive politiche, c’è il fondato pericolo che -avverte Politi- migliaia di aziende agricole siano costrette a chiudere. Già nello scorso hanno più di 30 mila hanno cessato l’attività. Purtroppo, continuiamo a notare un disinteresse totale nei confronti del settore. Nulla è cambiato rispetto alle promesse da parte del governo e dello stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che non si sono mai tradotte in una concreta realtà. I problemi di migliaia di imprese agricole restano, anzi rischiano di aggravarsi ulteriormente. Per questa ragione la nostra mobilitazione proseguirà ancora più incisiva proprio perché pretendiamo risposte valide dalle istituzioni e soprattutto dell’esecutivo che non può ignorare ulteriormente la gravità della situazione”. “Il 2010 -ribadisce il presidente della Cia- s’annuncia, dunque, ancora molto difficile per le sorti della nostra agricoltura. Noi, però, non accettiamo la logica del declino, né tantomeno staremo fermi davanti alla mancanza di una politica seria per l’agricoltura. Sin da adesso lanciamo la nostra sfida per un reale cambiamento e per fare in maniera che l’agricoltura venga considerata alla stessa stregua degli altri settori produttivi.” “La Cia si batterà con tenacia affinché -sostiene Politi- il settore primario possa ricominciare ad avere le certezze che oggi mancano. La Confederazione sarà ancora una volta in prima linea per lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole. Attendiamo interventi concreti e nuove politiche che vanno adottati in tempi rapidissimi. Altrimenti rischiamo di perdere pezzi importanti di un patrimonio, quello agricolo, fondamentale per il Paese, la sua economia, la sua società”. A cura di Carmelo Candia Avis Comunicato Una breve pausa, via con il nuovo anno con programma e aspettative lungimiranti. Siamo diventati maggiorenni, fra qualche mese alcuni eventi, programmati dal Direttivo, per mantenere viva l’interesse dei soci e della cittadinanza alla donazione, alla solidarietà al benessere personale. Si riparte, anzi si continua con il primo appuntamento importante con la donazione di domenica 7 febbraio a Ginosa presso il Poliambulatorio con inizio dalle ore 8.00. Subito a seguire nello stesso mese donazione a Marina di Ginosa, domenica 21 febbraio presso la Guardia Medica in viale Italia. C’è invece chi, delle disgrazie altrui e della buonafede di tanti, ne approfitta ed è successo che nella giornata di domenica 17 u.s, dopo un silenzio di alcuni mesi uno sciacallo è tornato alla ribalta, un SMS allarmante inizia a circolare con queste testuali parole: “Bimbo 17 mesi necessita sangue gruppo b positivo per leucemia fulminante” segue un numero di cellulare e la firma di un fantomatico riccardo capriccioli con un sollecito a farlo girare. Lo stesso messaggio alcuni mesi fa. Tantissime le persone che hanno chiamato in associazione per confermare la disponibilità e alle quali si è provveduto a spiegare che questo è opera di un folle. Pertanto, di comune accordo con i centro trasfusionali, avvisiamo che il richiamo all’emergenza sangue, tramite le associazioni, spetta per competenza legislativa solo al Sevizio di Immunologia Trasfusionale del territorio di appartenenza. Diffidate di richieste di sangue o di aiuti umanitari da parte di persone che non conoscete. Nicola Carenza 10 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 L’Operazione Trasparenza della Pubblica Amministrazione Ginosa come la “Withe House”? Un articolo pubblicato il 26 gennaio dal quotidiano tarantino “TarantOggi” a firma di Cosimo Salvatorelli descrive il nostro Comune come la “Withe House” (Casa Bianca). Secondo il giornalista, la vicenda è emersa in quanto l’Operazione Trasparenza, avviata dal ministro Brunetta, che mira a rendere pubblici i dati relativi agli incarichi di consulenza e collaborazione esterna avviate dagli Enti Pubblici a partire dal 2008 e la pubblicazione dei dati relativi proprio di quell’anno, ha fatto scrivere che il comune di Ginosa ha una consulenza esterna molto corposa. Da cosa scaturisce tale descrizione? Salvatorelli ce lo dice in un passaggio dell’articolo: «Sette unità che hanno il compito di “Assistenza al sindaco e agli assessori nella gestione dei rapporti istituzionali” per un totale di 21.600,00 euro annui per ogni unità.» Ma il giornalista di TarantOggi non si ferma solo e soltanto a queste unità lavorative, ci inserisce anche la spesa che il Comune di Ginosa sostiene per «“Attività di informazione e comunicazione” gestita da un solo collaboratore, per un totale di 15.600,00 euro annuali e quindi 1.300,00 euro mensili.» L’articolista continua in questa sua descrizione della Withe House di Ginosa raccontando che «…In più, per rafforzare il suo organico, il Comune di Ginosa ha pensato bene di aggiungere le “Attività di competenza ufficio di staff”, servizio composto da 5 unità per un totale di 21.600,00 euro annui, anche qui per ogni unità lavorativa…» Pronta la replica a quanto scritto da Salavatorelli da parte dell’Amministrazione comunale di Ginosa che dall’Ufficio delle Attività di informazione diffonde il seguente comunicato stampa: «“Il Comune di Ginosa paragonato alla White House. Mi viene in mente una celebre frase di Totò, …in questo manicomio succedono cose da pazzi. Già, perché essere equiparati alla Casa Bianca, se da un lato suona come un onore, perché se paragone deve esserci, che ci sia in toto, dall’altro tuona come una beffa o un’offesa. Fate vobis. Magari avessimo le risorse di cui può disporre il presidente Obama. Purtroppo così non è e, peraltro, passare per un Comune che sperpera, quando, invece, si cerca di contenere il più possibile la spe- sa pubblica, pur garantendo alla macchina amministrativa figure professionali sottopagate, che le consentano di operare, comunque, pienamente e ai cittadini tutti i necessari servizi, non solo ci offende, ma, se non fosse per il nostro spirito di servizio, ci porterebbe ad imitare l’inerzia di tante altre realtà istituzionali: non operano, non intercettano finanziamenti, restano immuni dalla polemiche”: secco l’intervento dell’assessore comunale al Bilancio Carmine Malvani, alla nota pubblicata in data 26.01.2010 sul Tarantoggi. “Tuttavia, per amore di verità, mi preme l’obbligo di fare alcune precisazioni, visto che non sempre tutti hanno la competenza di leggere le carte in maniera corretta e che, spesso, per scelta di parte, si decide di leggerle a proprio piacimento. Libertà di informazione, sì, ma possibilmente corretta, reale e completa! Quanto alle sette unità, che hanno il compito di «Assistenza al sindaco e agli assessori nella gestione dei rapporti istituzionali», è vero che percepiscono un totale di 21.600,00 euro; peccato, però, che siano lordi e che vengano corrisposti non annualmente, ma nel triennio. Dunque, percepiscono pro capite circa 600euro lordi al mese, a fronte di un lavoro immane. Quanto alle «Attività di competenza ufficio di staff», servizio composto da 5 unità, percepiscono un totale di 21.600,00 euro annui; risorse che non vengono sottratte dal Bilancio Comunale, ma che sono di competenza dell’Ufficio del Piano di Zona – Ambito n° 1 (Comune di Ginosa, Castellaneta, Laterza, Palagianello e Asl Ta/1). E, poi, dulcis in fundo, «Attività di informazione e comunicazione » gestita, purtroppo, da un solo collaboratore, per un totale di 15.600,00 euro annuali, sempre lordi e, quindi, 1.300,00 euro mensili. E su questo punto chiosa Malvani – vorrei ricordare che, per la Direttiva Frattini del febbraio 2002, il Bilancio Comunale dovrebbe destinare il 2% alla comunicazione ed informazione istituzionale, ma siamo lontani anni luce dal farlo. E poi, basta consultare il Tariffario Nazionale, sul sito dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, per rendersi conto che non sperperiamo affatto, anzi ... Questi, infatti, sono i compensi stabiliti per gli Uffici Stampa: per prestazioni fisse continuative da addetto stampa, senza vincolo di orario e di presenza: 1) su base annuale € 34.901,00; 2) su base semestrale € 17.451,00. Per manifestazione di breve durata con adeguato lavoro preparatorio redazionale, contatti con la stampa, redazione comunicati, organizzazione conferenza stampa e incontri di lavoro: 1) manifestazione della durata sino a 5 giorni € 8.502,00; 2) manifestazione della durata sino a 10 giorni € 11.240,00. Per Attività giornalistica di collaborazione pro tempore, al giorno € 419,00; per la stesura di testi per conto di un ufficio stampa: 1) Fino a due cartelle (25 righe a 60 battute l’una) € 150,00; 2) oltre le due cartelle e fino a cinque, € 242,00. Ogni commento è superfluo, ma … date a Cesare quello che è di Cesare!”. Poi, sia nel 2008 che nel 2009, in merito alla normativa che obbliga al contenimento della spesa pubblica, art. 3 comma 55 della Legge 244/07, nel Consiglio Comunale, con delibera n° 6 del 2008 e n° 20 del 2009, è stato approvato all’unanimità il Programma delle Collaborazioni esterne. “21 voti su 21 presenti in aula. Se avesse avuto il benché minimo sentore di sperpero di denaro – continua Malvani – l’opposizione, molto attenta in questi casi, avrebbe sicuramente votato contro o, al più, si sarebbe astenuta. Ed, invece, il Consiglio è stato unanime”. E poi un appello: “Piuttosto che curiosare tra i compensi dei liberi professionisti, che lavorano per il Comune di Ginosa, per sollevare polemiche senza fondamento, qualcuno farebbe, invece, bene, ad evidenziare come il nostro Comune sia stato uno dei pochissimi che, ad oggi, si sia adeguato all’Operazione Trasparenza, avviata dal ministro Brunetta. Difatti, proprio in una sezione specifica, dedicata alla Trasparenza, sul sito istituzionale del Comune, www.comune.ginosa.ta.it; sono visionabili i compensi delle figure esterne. Pertanto, perché non evidenziare con un tono positivo e congratulatorio l’efficienza del nostro Comune in tal senso? Non c’è cieco peggiore di chi non vuol vedere!”.» Lascio ai lettori le considerazione sulla questione. Certo il collega Salvoterelli, che non è di Ginosa e non credo abbia niente contro l’amministrazione comunale di Ginosa, si è limitato a leggere le carte. Non voleva e non doveva fare “la voce del padrone”. Vi è poi un aspetto che non può essere sottaciuto: l’Istituzione non significa maggioranza. E per quanto riguarda la situazione dell’ufficio ginosino pare che ci troviamo di fronte ad un ufficio stampa della sola maggioranza. SG attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 11 Intervista all’Assessore alla P.I, Felice Vizzielli Abbiamo chiesto all’Assessore Felice Vizzielli un resoconto dell’edilizia scolastica del territorio ginosino. «Assunta la delega alla Pubblica Istruzione nel giugno 2006, c’è stato l’impegno a portare avanti i progetti della prima giunta Montanaro e di procedere nella continuità. Avvertendo l’esigenza di adeguare gli edifici scolastici alle norme di sicurezza, non solo per adempiere alle norme disattese da diversi anni ma soprattutto per un impegno morale e politico che è dovuto agli alunni con le proprie famiglie ed a tutto il personale scolastico.» In considerazione di quanto ha detto, ci può dire quali sono le scuole oggetto di ristrutturazione e quindi meritevoli di ottenere il certificato di sicurezza e prevenzione incendi? «Per la scuola “L. Radice” sono stati eseguiti i lavori riguardanti l’abbattimento delle barriere architettoniche, la nuova centrale termica a metano, la centrale per la riserva idrica e il nuovo muro in cemento armato con le annesse fioriere lungo tutta via Fornace per un importo di oltre 400.000 €. I lavori sono stati completati e stiamo aspettando il sopralluogo del Comando Vigili del Fuoco per il rilascio del certificato di idoneità. Anche per l’Istituto “Calò” abbiamo investito un importo di 420.000 € per la nuova centrale idrica e termica a metano, nuovo impianto elettrico, nuova recinzione in cemento armato lungo tutta via Montesanto, creazione della nuova scala per l’uscita di emergenza e rifacimento della guaina per tutto il lastrico solare. I lavori sono terminati ed anche qui siamo in attesa del sopralluogo del Comando Vigili del Fuoco per il rilascio del certificato di idoneità. Impegno finanziario importante per la scuola “S.G.Bosco” per un importo iniziale di 770.000 euro. I lavori previsti ed in fase di completamento hanno riguardato la costruzione della nuova cisterna della riserva idrica, la nuova centrale termica con alimentazione a metano, rifacimento delle porte delle aule a norma con apertura all’esterno, costruzione del vano ascensore, rifacimento di tutto l’impianto elettrico, abbattimento delle barriere architettoniche con la creazione di rampe per disabili nei due ingressi principali e per l’ingresso nella palestra, rifacimento a nuovo del salone e la refezione scolastica realizzando una nuova uscita di emergenza, rifacimento della controsoffittatura dell’intero ultimo piano e rifacimento della guaina sul lastrico solare. I lavori sono stati tutti eseguiti ed entro febbraio quelli previsti da progetto saranno tutti completati in modo da chiamare il Comando Vigili del Fuoco per l’ottenimento delle certificazioni di rito. Colgo l’occasione per annunciare che è andato in gara d’appalto un nuovo progetto di 300.000 euro e con queste risor- se si provvederà al rifacimento delle finestre, speriamo tutte, non solo per l’estetica e la sicurezza, ma anche per il contenimento della spesa energetica. Per l’Istituto “Carducci”, che è parzialmente adeguata alle norme di sicurezza abbiamo un progetto di 350.000 euro che è stato ritenuto valido, ma da due anni non è stato finanziato dai fondi INAIL. Con l’acquisizione di risorse diverse abbiamo approntato un progetto stralcio di 150.000 euro per abbattere le barriere architettoniche creando il vano ascensore e trasformando la centrale termica da gasolio a metano. Per la scuola “Morandi” che và completata in ogni sua parte abbiamo stanziato la somma di circa 50.000 euro per realizzare il montacarichi per collegare le cucine alla sala mensa, ripristinare l’ascensore, la costruzione di una nuova aula e la realizzazione di uno spazio ludico all’esterno munito di tappeto antitrauma. I lavori sono tutt’ora in corso. In questi giorni abbiamo completato i lavori di risanamento dell’ edificio “Giovanni Paolo II” , eliminando le numerose infiltrazioni di acqua provenienti dagli spazi esterni e dal sottosuolo. Per l’Istituto “G. Deledda” stiamo svolgendo normale manutenzione anche perché è l’unica scuola in Ginosa munita di certificato prevenzione incendi, ma comunque siamo sempre attenti a recepire i suggerimenti e le richieste del Dirigente Scolastico. A Marina di Ginosa l’Istituto “R.Leone” è munito del certificato prevenzione incendi ma necessita di interventi di manutenzione straordinaria tant’è con un progetto di circa 300.000 euro già finanziato, che andrà in gara d’appalto in questi giorni, e ci permetterà di rifare le finestre per la sicurezza ed evitare intrusione dall’esterno. Nel frattempo abbiamo rifatto a nuovo i bagni del piano terra per un importo di 23.243 euro ed il rifacimento e messa a norma del pavimento della palestra per circa 25.000 euro. La scuola “Boschetti Alberti”, anch’essa è munita del certificato prevenzione incendi e necessita della quotidiana manutenzione, ma ci perviene la richiesta pressante delle famiglie per la realizzazione di una palestra per le attività psico-motorie degli alunni. Ci stiamo impegnando affinchè questa esigenza venga soddisfatta e siamo sicuri in tempi quanto più brevi possibile. Per ultimo, abbiamo già dato incarico ad un tecnico per la valutazione economica dello stabile sede della Scuola Materna di Marina di Ginosa per poterla permutare con la costruzione di una nuova scuola materna in uno dei suoli comunali in una delle lottizzazioni il cui progetto, già pronto, sta per essere messo in gara con bando pubblico, in questi giorni. Le descrizioni che ho fatto sono visibili a tutti e tutti possono verificare.» Vorremmo far conoscere ai nostri lettori quali progetti l’Amministrazione Comunale ha finanziato per concorrere e sostenere l’Offerta Formativa che la scuola propone. «Ogni qual volta la Scuola ci chiama a finanziare quei progetti validi, l’Amministrazione si trova sempre disponibile. • Abbiamo sostenuto l’istituto “S.G.Bosco” per il progetto di Educazione Alimentare e quello di Educazione Ambientale; sarei ben lieto di finanziare, se la scuola potesse riprendere il progetto “Carnevale”, che è sempre stato il fiore all’occhiello di questo istituto; • L’istituto “Calò” ha ottenuto il finanziamento per il progetto Eco- schools e quello Un Libro per Amico; • Per l’istituto “Carducci” c’è stato un finanziamento per un progetto sull’Ambiente, un contributo per il saggio di fine anno scolastico ed un contributo economico per il ripristino dell’impianto elettrico con rifacimento delle porte di sicurezza nelle tre aule adibite a laboratori; • Per l’istituto “Deledda” c’è stato un considerevole finanziamento per l’avvio della “Sezione Primavera”, un contributo per la realizzazione di calendari a cura della scuola “Morandi” ed inoltre quello del presepe vivente che si è svolto lungo via Matrice e nel centro storico; • Per l’istituto “Leone” abbiamo finanziato il progetto La Città dei Bambini, il secondo convegno di educazione stradale, il saggio di fine anno, il concerto natalizio, il progetto di screening sanitario in collaborazione con il Centro Medico di Riabilitazione di Marina di Ginosa, il progetto di gemellaggio sul’ambiente con scambio culturale con la scuola “T. Fiore”di Gravina in Puglia, il progetto per l’apprendimento linguistico e la valorizzazione dell’ambiente. Tante altre sono state le compartecipazioni comunali con tutti gli istituto scolastici di Ginosa e Marina di Ginosa. In ultimo nel Natale appena trascorso abbiamo attuato un progetto giocoso e gioioso “Un Magico Natale” rivolto a tutti i bambini delle scuole dell’infanzia del territorio ed in ognuno dei plessi scolastici si è esibito il Super Mago Albus, esperto nelle magie e giochi ludici per bambini, accompagnato da Babbo Natale che ha distribuito caramelle e piccoli panettoni per tutti. Ringrazio l’Assessore per la descrizione ed il resoconto che ha voluto fare riguardante le scuole del territorio comunale nell’attesa di un nuovo incontro per le future attività e realizzazioni. SG 12 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Piani Particolareggiati, Viabilità e non solo: la posizione dell’UDC Il consigliere capogruppo Mario Toma chiede lumi circa la mancata risposta dell’Amministrazione alle numerose interrogazioni inoltrate a mezzo protocollo ed espone la posizione del suo partito sulle questioni trattate nell’ultima seduta del Consiglio Comunale Otto punti all’ordine del giorno al centro del dibattito che ha visto esprimersi i gruppi politici di maggioranza e minoranza in seno al Consiglio Comunale che si è riunito in sessione straordinaria nel pomeriggio di Lunedì 18 gennaio presso il Teatro Alcanices di Ginosa. Il consigliere Mario Toma, capogruppo UDC, nel corso del suo mandato che vede il suo partito da circa un anno all’opposizione ha tenuto a precisare la posizione assunta da lui e dal suo partito in merito ai vari argomenti oggetto di discussione. La seduta si è aperta con un’interrogazione rivolta dal consigliere Toma che ha messo in rilevanza il fatto che, malgrado avesse già inoltrato diverse interrogazioni attraverso il protocollo relative a problematiche che tuttora persistono sul territorio marinese, queste non hanno avuto alcun tipo di riscontro, verità supportata anche dal mancato intervento dell’amministrazione in merito a segnalazioni che riguardano il gravoso stato in cui versano le arterie stradali di Marina di Ginosa . Nella sua interrogazione il consigliere Toma ha messo in risalto anche lo stato di pavimentazione della “nuova” Piazza Indipendenza che versa trascuratezza assoluta, anche in zone particolarmente critiche come lo scivolo per i disabili dove è evidente un distacco del pavimento. In merito al secondo punto all’odg l’UDC ha espresso il suo disappunto in ordine all’accordo di programma relativo alla gestione dell’Acquedotto Rurale in contrada Pescarella e Orti in quanto la tariffa che dovranno corrispondere i residenti di quella zona dovrebbe essere equiparata a quella corrisposta da tutti gli altri abitanti del territorio comunale poiché sono già stati corrisposti al Comune gli oneri di urbanizzazione. Per il consigliere Toma occorrerebbe, qualora si registrassero delle deficienze finanziarie in ordine al servizio di acquedotto, provvedere ad una verifica su tutti i contribuenti della zona al fine di individuare le reali fonti del gap finanziario in modo da poter consentire un equa ripartizione del tariffa per il servizio. In merito al all’approvazione dei P.P. Com- parti Edificatori a Marina di Ginosa il parere dell’UDC è stato favorevole, ma nel contempo si chiede che in questo provvedimento ci sia un’equa ripartizione degli incarichi che coinvolga tutti i tecnici locali, in controtendenza a situazioni analoghe del passato che hanno visto l’esclusione di una parte dei tecnici dalla redazione dei piani particolareggiati. Punto centrale della seduta l’approvazione definitiva della variante del comparto edificatorio n° 19 del vigente P.R.G. che ha riscosso il parere favorevole da parte del gruppo UDC in quanto, come spiega Mario Toma, si ritiene giusto che un contribuente possa usufruire della sua proprietà nella piena totalità, sempre nel rispetto della legge e del P.R.G.. In ordine a questo punto l’UDC ha chiesto all’Amministrazione, anche alla luce delle ultime vicende calabresi e siciliane che hanno visto l’insorgere di situazioni critiche dovute agli smottamenti per il dissesto idrogeologico, di tener presente i fatti accaduti, e che i singoli cittadini possano ottenere, per poter intervenire sull’area di loro pertinenza, tutti i nulla osta che la regione Puglia ha evidenziato nelle sue prescrizioni atte a prevenire un replicarsi delle spiacevoli vicende già accadute in Calabria e Sicilia. Nel corso della seduta si è provveduto alla sostituzione di un componente del Comitato di Frazione di Marina di Ginosa e in merito a questa questione il consigliere Toma ha fatto notare al presidente che la composizione attuale del Comitato non è speculare a quella del consiglio comunale in quanto al suo interno esistono ancora i gruppi D.S. e Margherita e l’U.D.C. non è rappresenta, per cui si richiede al presidente di provvedere attraverso la convocazione di una conferenza di capigruppo. In merito alla realizzazione di un impianto fotovoltaico in agro marinese il gruppo UDC ha votato favorevolmente in quanto intende sempre sostenere tutte le iniziative volte alla produzione di energia pulita e alternativa, così come per l’impianto a biomasse. L’ultimo punto che ha accolto il parere del consigliere Toma riguardava una mozione presentata dal consigliere Giannatelli in merito alla nuova bozza di piano della mobilità urbana che l’Amministrazione intende realizzare, mozione che presenta la problematica di un quartiere in cui le strutture, in quanto hanno problemi strutturali, hanno riportato notevoli danni derivanti dalla densità del traffico. Il parere dell’U.D.C. è quello di tenere conto di questa problematica per l’intero abitato in quanto diverse sono le zone abitate caratterizzate da questo tipo di problematica e, inoltre, che la bozza del redigendo Piano del Traffico sia resa pubblica e presentata a tutta la cittadinanza che ha il diritto di conoscere nei dettagli quelli che sono i propositi della Amministrazione Comunale. Sulle questioni sollevate dal consigliere Toma vi è stata la presa d’atto dell’Amministrazione, non ci resta che attendere sviluppi che si concretizzino in azioni risolutive per il bene delle comunità del territorio comunale, nel frattempo lo stesso consigliere ci conferma la sua volontà a tenere sempre alta la guardia e a continuare con determinazione e spirito costruttivo la sua attività politica al fianco della cittadinanza e a tutela del cittadino. Antonello Lovecchio attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 13 Viabilità e PMU: la polemica continua Duro confronto tra Montanaro e Galeota sui temi della viabilità. Il nostro giornale si è occupato ampiamente della proposta di Piano della Mobilità Urbana. Lo ha fatto intervistando i tecnici del settore, i tecnici progettisti e offrendo ai rappresentanti istituzionali la possibilità di esprimere la loro opinione. I toni della discussione sono stati alti e non poteva essere diversamente, visto che, un forte malessere viene espresso sulla proposta avanzata dai tecnici. Sulla questione ritorna a bomba il capogruppo consiliare del Pd (nonché vicepresidente del Consiglio provinciale) Teresita Galeota che, attraverso la seguente nota stampa ribadisce le critiche già formulate e controreplica al comunicato stampa del sindaco Montanaro. «Saranno i soliti bla bla bla, ma non una risposta tecnica alle criticità rivelate nella nota stampa di qualche giorno fa. Eppure vi erano dei riferimenti specifici che meritavano risposta, domande che, riprendendo lo stile di quotidiani importanti come La Repubblica, ripeteremo finché non troveranno risposta: come mai il PMU non è stato progettato tenendo conto che la regione ha approvato e finanziato i Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie (PIRP)? Come mai è trascorso tutto questo tempo prima di portare in conferenza dei capigruppo una bozza di Piano? Qualsiasi intervento deve prevedere in primis un capitolo per la voce “Risorse”, quale atto delibera in merito a tale voce per la realizzazione del PMU? Si parla di “operazione trasparenza”, di volontà di raccogliere i pareri della comunità. Come mai non si è pubblicato il piano nel sito comunale? Come si spiega allora la nascita di diversi comitati spontanei che raccolgono firme e che manifestano dei disagi nei confronti di queste ordinanze sindacali? Bene ha fatto il primo cittadino a fare riferimento alla ex ss 580, peccato, davvero peccato che non si sia accorto che la manutenzione ordinaria è “all’ordine” del giorno: basterebbe fare un giro in auto fino alla marina per notare gli operatori di Isola Verde alle prese con i lavori di pulizia di cunette e scoline. Si accusa di non aver fatto proposte alternative: sono 3 anni che in Consiglio Comunale presento interrogazioni, che non hanno mai raccolto l’attenzione del primo cittadino ginosino, proponendo di spostare l’area mercatale in una zona che non intasi lo scorrimento veicolare, per fare solo un esempio. (vogliamo aggiungere altri suggerimenti “storici”?) Il primo cittadino ginosino sostiene che la rete stradale di competenza provinciale “è” allo sconquasso. Bene farebbe il sindaco ad utilizzare i condizionali piuttosto che gli indicativi, ancor meglio se prima di scrivere si informasse. Per quanto riguarda l’incrocio tra Laterza – Castellaneta, un incrocio notoriamente pericoloso, vi è un progetto dell’ANAS, già in programma, poiché in quel punto si intersecano una strada provinciale con una statale. Inoltre altri due progetti sono in via di esecuzione sul sistema viario provinciale e che vedranno degli interventi di rifacimento del manto stradale e della segnaletica per le Strade Provinciali 17 e 23. Parlando di buona o cattiva tenuta delle strade, ci sarebbe da domandarsi se l’amministrazione ginosina sa che per ottenere il trasferimento materiale dei fondi per la circonvallazione sud debba presentare i preventivi degli appalti (non ricordo il nome della documentazione che serve per avere i soldi) e soprattutto se è a conoscenza che numerosi sono gli incidenti che avvengono per via della mancata illuminazione pubblica del rondò che collega la circonvallazione sud alla ex SS 580, di competenza comunale.» Anche il sindaco Montanaro, sul tema viabilità esprime la sua opinione e lo fa in merito alla situazione della strada provinciale ex ss 580, oggi “attenzionata” circa la realizzazione della segnaletica stradale. Questo quanto scrive l’incaricato per l’informazione del Comune di Ginosa in un comunicato stampa: «Da anni, l’Amministrazione Montanaro, costantemente e con insistenza, denuncia lo stato di totale abbandono in cui versa l’ex S.S. 580, oggi di competenza dell’ente provinciale, per l’assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Diversi sono stati gli interventi di sollecitazione, affinchè si intervenisse su un’arteria importante per il traffico veicolare, soprattutto nel periodo estivo, visto che mette in comunicazione il centro urbano con la borgata marinese. Trattandosi di un lungo tratto rettilineo, l’assenza di segnaletica, impedisce agli automobilisti in corso di accorgersi dell’approssimarsi degli incroci. E, questo, in più occasioni, ha determinato incidenti, a volte anche mortali. Oggi, finalmente, dopo anni di insistenza, arriva, quasi per incanto, la segnaletica orizzontale per l’intero tratto. La notizia ci giunge dall’assessore comunale al Turismo Giulio Galante, che, durante un in- contro, tenutosi una decina di giorni fa a Castellaneta, grazie anche all’ausilio dell’ing. provinciale Cimini, è riuscito a mettersi in contatto col dott. Leggeri, dirigente dell’Ufficio Tecnico della Provincia, al quale ha illustrato lo stato di pericolosità di quell’arteria, rammentando anche le inascoltate richieste di intervento degli anni passati. Dal suo canto, il sindaco Luigi Montanaro ha sentito l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Costanzo Carrieri, riferendo allo stesso che già la situazione era stata illustrata ampiamente all’Ufficio Tecnico Provinciale; ed, ecco il problema risolto, anche se parzialmente, perchè manca ancora una segnaletica verticale completa e, tra i tre incroci Lama di Pozzo, Girifalco e Rossetti, un intervento, che sino ad oggi non c’è stato, nonostante vi sia un progetto esecutivo già approvato dall’Anas. “Un ringraziamento particolare – interviene l’assessore Giulio Galante – voglio esprimere per l’assessore Carrieri e per il dott. Leggeri per il loro interessamento alla questione, evidenziando, poi, come, alle volte, quando i colori politici vengono messi da parte e si trova un accordo umano ed intelligente tra le parti, a beneficiarne è solo ed unicamente il territorio ed i suoi cittadini. Questo primo intervento sull’ex. S.S. 580 – conclude il sindaco Montanaro – certamente è solo un punto di partenza per un percorso, che, ci auguriamo, porterà a rendere quel tratto di strada sicuro per l’incolumità di chi vi transita. Intanto, questo primo risultato è la prova provata di come l’interessamento assiduo dell’Amministrazione Comunale, che rappresento, per l’ex S.S. 580, che, in vero, avrebbe dovuto vedere impegnati in prima linea altri referenti politici del territorio, in primis il nostro consigliere provinciale Marta Teresita Galeota, molto più attenta alla polemica che alla concretezza dei fatti, ha portato i suoi frutti; frutti, che nulla hanno a che vedere con la politica o l’appartenenza partitica, ma che ben si configurano come il risultato di un’azione amministrativa solerte ed attenta alle esigenze della comunità, capace di dialogare ed operare in sinergia con tutte le istituzioni, preposte al governo del territorio». E, intanto, la situazione del traffico e dell’inquinamento ambientale dovuto ai gas di scarico delle auto, a Ginosa continua a destare preoccupazioni. SG 14 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Compostaggio domestico: un’idea utile a pochi ginosini Salvaguardia dell’ambiente? Chissà se riusciremo ad avere una risposta fino alla fine del mandato di questa amministrazione di centro destra. Mancano ancora 2 anni, il tempo c’è per avviare qualche iniziativa per migliorare il degrado in cui versa il nostro territorio. Nel frattempo, l’ultima trovata dell’amministrazione montanaro, con un investimento di 5.000 euro, prevede la concessione, in comodato d’uso, ai possessori di orti e giardini, di una compostiera della capacità di 300 litri dove sversare la frazione organica dei rifiuti, in modo che si avvii il processo di decomposizione aerobica. In effetti l’idea è interessante. L’opportunità di poter raccogliere la parte organica dei rifiuti è utile alla comunità per tutto ciò che questo processo innesca, non per ultimo un abbattimento del volume dei rifiuti che vengono regolarmente trasportati in discarica. Purtroppo non si considera una cosa, che i possessori di orti e/o giardini adiacenti alla propria abitazione sono pochi, considerando la distribuzione e la tipologia delle case di Ginosa; al contrario, gran parte dei ginosini possiede un pezzetto di terra a qualche km dalla propria residenza. Per questo il cittadino coscienzioso, sensibile e mosso da una senso civico eccellente, dovrebbe raccogliere i rifiuti organici che produce quotidianamente metterli nella propria auto e portarli in campagna, introdurli nelle compostiere ed aspettare che la natura faccia il suo corso. A questo punto mi chiedo: se lasciasse il rifiuto direttamente sul terreno invece che nella compostiera in attesa di un’aratura, non sarebbe lo stes- so? In più, il cittadino coscienzioso, sensibile e mosso da una senso civico eccellente che già di per se trova difficile differenziare e conservare in casa i rifiuti, forse per mancanza di spazio o di volontà, per poter abbandonare nei posti segnati dalle nuove cartine distribuite prima di natale (più volte è stato segnalata la presenza della plastica e della carta per giorni sulle strade in attesa che il netturbino la raccogliesse, si spera differenziandola) dovrebbe conservare anche il rifiuto organico in attesa di recarsi in campagna? A queste condizioni mi sembra che solo i possessori di villette con giardino adiacente beneficeranno delle compostiere. E, poiché, ancora una volta, mi sembra di riscontrare un’esigua presenza di abitazioni di questa tipologia nel nostro territorio, mi chiedo: può un esiguo numero di famiglie con l’attività costante di raccolta e deposizione nelle compostiere incidere in modo decisivo sulla riduzione della quantità dei rifiuti da sversare in discarica? Credo proprio di no!!! Perchè non raccogliere l’umido porta a porta se realmente si volesse risparmiare sulla tassa! I cittadini impareranno ad essere virtuosi solo quando saranno incentivati a differenziare! Mi viene da pensare ad alcuni comuni dell’Emilia Romagna dove i Sindaci hanno predisposto per il paese una serie di raccoglitori di bottiglie di plastica, simili ai distributori di bevande e snack, dove a fronte della raccolta delle bottiglie, viene rilasciato uno scontrino spendibile in alcuni supermercati convenzionati. Nel frattempo, come dimostra la foto allegata, in attesa dell’isola ecologica, il cittadino “virtuoso” abbandona una lavatrice per strada. Cosimo Vavallo Pd Ginosa Noi e il Fisco Rivalutazione terreni: riaperti i termini La legge finanziaria 2010 riapre i termini per la rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni e delle partecipazioni posseduti alla data del 1° gennaio 2010. Misura questa già sperimentata nel passato a partire dal 1° gennaio 2003. L’ultima proroga risale al 31 ottobre 2008 per i beni posseduti al 1° gennaio 2008. La norma consente di rivalutare il valore dei terreni edificabili e delle partecipazioni, al fine di ridurre l’eventuale plusvalenza tassabile ai fini Irpef. Sul valore rideterminato va pagata l’imposta sostitutiva (4% per i terreni – 2% per le partecipazioni). Entro il 31 ottobre 2010 i soggetti interessati devono provvedere alla redazione, tramite tecnico abilitato, della perizia di stima, che dovrà essere giurata presso il Tribunale, o il Giudice di Pace o il Notaio. Entro lo stesso termine deve essere versata l’imposta sostitutiva per l’intero importo dovuto o la prima rata, se viene scelto il pagamento rateale. Le eventuali rate successive vanno versate entro il 31 ottobre 2011 e 31 ottobre 2012 maggiorate dell’interesse del 3% annuo. A tale misura possono accedere anche i soggetti che si sono avvalsi nel passato delle stesse agevolazioni. In tal caso va versata l’imposta sostitutiva sull’intero valore rideterminato con la perizia giurata, con la facoltà di chiedere il rimborso (entro 48 mesi) dell’imposta sostitutiva pagata in precedenza. Naturalmente il tutto va valutato sulla base di calcoli di convenienza che ogni soggetto interessato deve preventivamente approfondire, sulla base del risparmio d’imposta quantificabile nella differenza tra l’imposta sostitutiva sul valore rideterminato e l’Irpef altrimenti dovuta sulla plusvalenza, calcolata con l’aliquota marginale di ogni soggetto. Dott. Mario D’ALconzo attualità Dopo le primarie…. Il coordinatore del circolo PD di Marina di Ginosa Nicola Conte commenta il risultato delle primarie Appena alcuni giorni sono passati dall’evento “primarie”, una competizione che ha, per certi tratti, assunto anche toni abbastanza accesi, ma che ha portato ad una scelta unitaria e largamente condivisa del candidato ideale per il centro-sinistra nelle prossime competizioni Regionali. A ciò si affiancano altri due fatti a quest’ultimo strettamente correlati, oserei dire consequenziali, la candidatura di Rocco Palese per il centro-destra e di Adriana Poli Bortone presentata da Pier Ferdinando Casini. All’indomani di questa molteplicità di eventi catapultati nel giro di poche ore abbiamo contattato il segretario del Circolo PD di Marina di Ginosa Nicola Conte che, in quanto anche capogruppo PD in seno al Consiglio di Frazione, ci ha fornito un resoconto sulla sua attività di consigliere, in particolare riferimento alle tematiche trattate nelle ultime sedute del consiglio, e ha rilasciato una sua dichiarazione sulle primarie e i risultati da queste scaturiti. Una prima questione su cui il segretario Conte si è espresso in nome del gruppo da lui capeggiato è quella dell’Approvazione dei Piani Particolareggiati, questione più volte sollecitata dal partito stesso e dai suoi rappresentanti in seno al Consiglio Comunale, soprattutto nel corso dell’anno appena trascorso. L’attenzione del Partito è stata a sua volta sollecitata dai molti cittadini che, finché si ritrovano a possedere aree di vastità limitata riescono a “cavarsela” corrispondendo in termini di ICI una somma relativamente bassa, ma quando si tratta di estensioni più vaste le cose diventano più problematiche. Già l’anno scorso era stato sollevato questo problema, chiedendo un adeguamento delle aliquote ICI per situazioni come quella poc’anzi presentata e l’assessore alle finanze aveva promesso che avrebbe preso in considerazione la questione, ma nulla era stato fatto a riguardo. Ma i disagi che il segretario e consigliere Nicola Conte ha denunciato non si fermano solo a questo in quanto in molte zone di Marina di Ginosa, alcune anche centrali come Viale Italia angolo Viale Ionio o Viale Virgilio, sono letteralmente al buio data l’inefficienza del servizio di pubblica illuminazione, e in alcuni casi sono passati addirittura mesi interi e ancora alcuni lampioni sono inesorabilmente spenti. Non mancano critiche anche in merito ai lavori di realizzazione della fogna bianca, lavori la cui esecuzione, come spiega il consigliere Conte, dovrebbe essere maggiormente controllata in quanto in diverse zone il tappetino di asfalto che si sta realizzando, al termine dei lavori, presenta degli avvallamenti che favoriscono il crearsi di pozzanghere con i disagi connessi. D’altro canto il signor Conte ha espresso il parere favorevole del suo gruppo al progetto del parco fotovoltaico che sorgerà nelle campa- La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 17 gne di Marina di Ginosa in quanto è una posizione comune del partito quella di favorire soluzioni alternative per la creazione di energia e energia pulita e rinnovabile. Il Coordinatore PD Nicola Conte ha espresso anche un suo giudizio sul risultato delle primarie in Puglia e già ci ha dato qualche “assaggio” sulle prospettive che si aprono sulla campagna elettorale da poco ufficialmente cominciata: «le primarie sono state una strabiliante prova di democrazia, soprattutto alla luce degli sbalorditivi dati sull’affluenza, e siccome possiamo considerarle una “nostra invenzione” ne conosciamo bene il significato politico e democratico, significato ampiamente compreso e accolto dalla gente che vuole essere coinvolta nelle decisioni e partecipare attivamente alla vita politica del paese. E’ la base l’unica che sovrintende alle decisioni partitiche e mai più accada che siano presentate disposizioni verticistiche senza un preventivo e attento consulto della base ». Nicola Conte ha anche commentato le candidature presentate dal centro destra che ritiene correlate a quella del centro-sinistra in quanto la candidatura di Rocco Palese, presentata a pochi minuti dalla chiusura dei seggi delle primarie, è stata ostinatamente voluta dal suo congiunto Fitto, posizione che ha mandato su tutte le furie la senatrice Adriana Poli Bortone determinando la sua corsa con l’UDC di Casini. Ora non resta che affrontare una campagna elettorale che si preannuncia accesa e impegnativa, ma per la quale, da alcuni mesi, il centro-destra ha già mosso i primi passi. Questo il commento finale in merito di Nicola Conte: «Superate le primarie affronteremo questa combattuta campagna elettorale il cui epilogo, ci sono buone probabilità, sarà positivo, non solo in Puglia, ma anche nelle altre Regioni in cui si terranno le competizioni. Per quanto concerne la situazione locale l’amministrazione comunale da tempo ha cominciato la sua campagna elettorale, con uno sperpero di danaro in manifesti vergognosi e tutt’altro che veritieri, che celebravano l’esecuzione di opere pubbliche da parte dell’amministrazione comunale. L’unica reale verità è che si tratta di opere finanziate dalla regione Puglia retta dal governatore Vendola, amministrata dal centro-sinistra e grazie all’impegno politico del nostro consigliere regionale Paolo Costantino. Il consenso elettorale si conquista e si mantiene solo esponendo e sostenendo sempre e solo la verità, pur spiacevole che sia, non diffondendo menzogne sui manifesti che, ricordo, sono pagati da noi contribuenti.» Il coordinatore del circolo marinese del Partito Democratico ha concluso confermando il sostegno che già ha riservato alle candidature del PD nelle passate competizioni elettorali e nel consigliere uscente Paolo Costantino che ha dimostrato grande competenza e capacità nel rappresentare Ginosa e Marina di Ginosa in seno al Consiglio Regionale della Puglia. Antonello Lovecchio 18 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Basole in gravina: opinioni o propaganda a confronto Da giorni tiene banco, sui giornali della nostra provincia, una polemica tutta ginosina: la realizzazione di un progetto di “riqualificazione ambientale” che prevede la messa in posa di circa 800 metri di basolato nel tratto di gravina dal ponte di san Leonardo fino alla Chiesa Madre. Sulla questione sono intervenuti esponenti del mondo ambientalista e ci sono state le immediate risposte degli amministratori comunali. Insomma, ancora una volta, più che un serrato confronto tra modi diversi di concepire la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale, storico e culturale, preferiamo il chiasso della propaganda spicciola che non serve a niente e a nessuno. Il progetto in questione rientra tra i progetti candidati ai finanziamenti previsti nell’ambito dell’Area Vasta di Taranto e prevede una spesa di 750mila euro. Non sono un tecnico e non ho la possibilità di dire se il progetto in questione sia un bene o un danno per la nostra gravina e per quello che rappresenta in termini di patrimonio. Sicuramente, non avrebbe fatto male un confronto pubblico su questo argomento e su queste questioni. Tenuto conto che proprio nella zona delle gravine e delle “vecchiare” è suonato un campanello d’allarme molto preoccupante e che non pare sia stato ascoltato. Mi riferisco al crollo che si è registrato nei mesi scorsi e che ha costretto una famiglia ad abbandonare la propria casa in via Pescarella. Il nostro compito di giornale è quello di fornire informazioni e cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile e in maniera obiettiva. Però, non possiamo far passare sotto silenzio questo modo di agire che non tiene conto di una esigenza importante: i cittadini hanno il diritto di conosce e capire le scelte che si compiono. E se chi ha compiti istituzionali (sia di maggioranza che di minoranza), piuttosto che contribuire alla promozione del confronto, si attesta sulla linea della propaganda e della denigrazione dell’avversario, non credo che questo ci faccia crescere come comunità Io riporto di seguito due interventi contrapposti sulla questione del progetto del quale stiamo parlando. E se invece di lanciare anatemi si avviasse un confronto? Probabilmente, Ginosa ne trarrebbe dei vantaggi. Stefano Giove Comunicato Stampa AREA VASTA A GINOSA – UN PROGETTO LONTANO DALLA REALTA Appena la scorsa estate una pioggia torrenziale mostrò le fragilità del progetto, che vede la sua progettazione nel lontano 2001, dell’amministrazione comunale ginosina di “Intervento multifunzionale di opere di recupero e mantenimento dell’Alveo della Gravina di Ginosa”. La presentazione per la candidatura ai finanziamenti Area Vasta, proprio alla luce di questi fatti assume valori dubbi, dubbi che aumentano se si prende in mano il progetto anche se avere gli incartamenti è stato difficoltoso e su questo punto occorre lamentare, come sempre, una continua mancanza di trasparenza e accessibilità agli atti, dovuta ad un’assenza di comunicazione istituzionale. Solo dopo ripetute richieste, siamo riusciti ad avere dall’amministrazione ginosina gli atti presentati per il finanziamento. Il rifacimento dell’alveo del Torrente Lagnone si presenta come un progetto che ha pochi punti di contatto con la realtà ambientale del sito in questione e analizzando proprio le devastazioni accadute con le piogge alluvionali dello scorso anno si capisce come la pavimentazione del letto del torrente, in caso di forti ed abbondanti piogge, vedrebbe aumentare notevolmente la velocità delle acque con la conseguente amplificazione dei danni che ciò comporterebbe. Lo scorso anno l’alveo dell’antico torrente Lagnone ha costituito il naturale convogliamento delle acque meteoriche; per anni il letto è rimasto a secco, se non qualche piccolo rivolo di tanto in tanto. Lo spettacolo della domenica agostana dello scorso anno ha sconvolto e lasciato sbigottiti numerosi anziani che da tempo immemore non ricordavano un evento simile. Infatti la piena torrentizia in alcuni punti ha raggiunto altezza pari a 1,20 m, per una larghezza dell’alveo di 8-10 m. La forza e la velocità dell’acqua hanno provocato danni al letto del torrente, portando via i chiusini del sistema fognante di Ginosa, intasando i pozzetti con materiale inerte. Molti di questi presentavano fuoriu- scita di liquame e altro materiale di scarico, non trovando libero sfogo nei pozzetti intasati. Simili eventi non sono più così rari, ripetendosi ciclicamente. Il progetto proposto ad Area Vasta di “Intervento multifunzionale di opere di recupero e mantenimento dell’Alveo della Gravina di Ginosa” prevede il livellamento del piano di campagna tramite chianche gigantesche che andrebbero ad impermeabilizzare l’alveo della gravina alterando l’equilibrio di tutto il contesto ambientale e paesaggistico. Progetti di questo tipo vanno ad alterare siti naturali dove per secoli sono confluite le acque meteoriche e non si può pensare di andare a pavimentare l’alveo del Torrente Lagnone che ancora oggi assolve alle medesime funzioni sia per l’abitato di Ginosa che per le zone limitrofe. Prima di abbozzare degli interventi sull’alveo della gravina sarebbe stato opportuno predisporre una compiuta incentivazione della rivalorizzazione del centro storico tramite la redazione di un piano di recupero dello stesso che stimoli il ripopolamento delle zone limitrofe della gravina almeno dal punto di vista commerciale e turistico tramite sgravi fiscali ed altre agevolazioni. Questo sarà possibile in un futuro prossimo grazie al finanziamento da parte della Regione Puglia dei Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie (Pirp). Per quanto compete all’Ente Comune, ci si dovrebbe orientare verso progetti che non alterino la natura e lo sviluppo di siti di grande rilevanza naturalistica come la gravina ginosina. Vice Presidente del Consiglio Capo Gruppo consigliare PD Marta Teresita Galeota COMUNICATO STAMPA GINOSA: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON DIMENTICA LA GRAVINA, MA INTERVIENE PER PORRE RIMEDIO AGLI SCEMPI REALIZZATI IN PASSATO DAL CENTROSINISTRA, MENTRE TUTTI TACEVANO “L’Amministrazione Montanaro mai si è disinteressata dello stato della gravina di attualità Ginosa, patrimonio di inestimabile valore per il nostro territorio; altrimenti, insensata sarebbe stata anche la presentazione di un progetto in Area Vasta per consentire interventi sulla stessa. Da sempre ci siamo battuti affinchè in gravina ci fossero interventi per conservarne lo stato originario e non certo per favorirne il più totale abbandono, come, invece, fatto dagli amministratori del centrosinistra, che ci hanno preceduto, ai quali va, senza alcun’ombra di dubbio, attribuito lo scempio, a cui oggi assistiamo in gravina”: non usa mezzi termini l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Vincenzo Di Canio, per rispondere in primis a quanto denunciato dal Coordinamento del Parco ed, in seconda battuta, al vice presidente del Consiglio Provinciale, Marta Teresita Galeota. “Se un tronco a cielo aperto esiste in gravina – chiosa Di Canio - dobbiamo ringraziare l’attuale consigliere regionale del Pd, Paolo Costantino, che, allora sindaco, la realizzò, purtroppo, anche sotto il tacito silenzio e, quindi assenso, delle associazioni ambientaliste. Oggi, invece, il Coordinamento del Parco, dopo aver fatto un sopralluogo in gravina con un gruppo di escursionisti, lancia l’allarme, puntando il dito su un progetto, che il Comune ha presentato in Area Vasta per un Intervento multifunzionale di opere di recupero e mantenimento dell’alveo della gravina. Peccato, innanzitutto, che il sopralluogo sia stato fatto senza la mia presenza o, per lo meno, dei tecnici comunali, che avrebbero sicuramente avuto la professionalità e la competenza per illustrare, nei dettagli, le peculiarità dell’intervento in gravina, magari verificando e prendendo visione di quanto realizzato nel Villaggio Rivolta, nel rispetto dell’ambiente e della conservazione originaria dei luoghi”. In realtà, a smentire quanto affermato anche dalla Galeota, il nostro progetto preliminare ha già avuto il parere preventivo favorevole dell’Autorità di Bacino della Puglia, ente che sovrintende ai corsi d’acqua. Pertanto, dalla messa a punto delle osservazione fatte dalla stessa Autorità di Bacino, ne deriverà un progetto esecutivo, La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 per la redazione del quale, oltre ai tecnici comunali (ingegneri ed architetti), è stata predispota una squadra di progettisti e professionisti esterni, composta da un ingegnere idraulico di comprovata esperienza, un geologo, un architetto ed un geometra. “Peraltro, al fine di addivenire ad un’ipotesi di intervento, che possa essere la più condivisa e partecipata - continua Di Canio – siamo disponibili ad accettare proposte e suggerimenti validi, se ve ne saranno”. Il progetto, in linea di massima, prevede la sistemazione e stabilizzazione del fondo della gravina, la realizzazione di muretti a secco lungo i fianchi dell’alveo della stessa, la sistemazione dell’intero complesso naturalistico, che fa della gravina ginosina un unicum nel suo genere. “Ma, soprattutto, sarà nostra premura – continua l’assessore - porre rimedio a quell’evidente scempio, che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, determinato dalla presenza di un tronco fognario e pozzetti in cemento a vista. Verranno sistemati in modo da essere al tempo stesso funzionali ed ecocompatibili”. “La nostra gravina – aggiunge il sindaco Luigi Montanaro – è da sempre antropizzata, per la presenza di ovili, cantine, orti, offrendosi anche da teatro naturale per manifestazioni culturali come la Passio Christi. Pertanto, dovrebbe essere interesse di tutti, Galeota compresa, non fosse, peraltro, per il fatto di essere ginosina, battersi per interventi, che ne favoriscano la preservazione dal tempo, dall’azione dell’uomo e dagli accanimenti della stessa natura. Per questo, come Am- 19 ministrazione Comunale abbiamo voluto candidare un progetto di intervento sulla gravina in Area Vasta per non perdere dei fondi, che, altrimenti, sarebbero stati smistati altrove. Ora, piuttosto, che puntare il dito contro un progetto preliminare, dalla sinistra ci saremmo aspettati proposte concrete e dal consigliere provinciale Galeota interventi concreti e, soprattutto finanziari, piuttosto che la solita sterile polemica. Questa è la vera sfida, che dovrebbe vederci tutti in prima linea. La polemica non è certo l’humus ideale per la salvaguardia di quel grande patrimonio ambientalistico – paesaggistico, storico e culturale, che è la nostra meravigliosa gravina.”. Ufficio Stampa Comune di Ginosa La Pro Loco Informa - Tesseramento 2010 E’ in atto il Tesseramento 2010 per i vecchi e i nuovi Soci. A tutti i Soci che rinnovano la propria Tessera, verrà dato in omaggio U Zumpariédd’, il nuovo Gioco di Ginosa. La Segreteria della Pro Loco è aperta nei seguenti giorni ed orari: Lunedì, Mercoledì e Sabato, dalle ore 18.30 alle ore 20. - XXXVI PASSIO CHRISTI 2010 Convocazione attori, figuranti e collaboratori. Per Giovedì 04 Febbraio alle ore 19, presso il Teatro Alcanices, sono convocati in riunione gli attori, i figuranti ed i collaboratori, per l’allestimento della XXXVI Passio Christi. Questo invito è esteso anche a tutti coloro che vogliono partecipare per la prima volta alla Passio, oltre che a tutti coloro che vogliono ritornare a farne parte. 20 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Cortometragginosa – Ciak! Primo Festival del Corto Cinematografico Città di Ginosa Fase finale del Concorso ideato e promosso dall’Associazione Turistica Pro Loco in collaborazione con i ragazzi di Treenet Studios. Direzione affidata a Nicola Galante. Febbraio sarà il mese dedicato al Primo Festival del Corto Cinematografico Città di Ginosa, denominato appunto Cortometragginosa. I Corti Cinematografici in lizza sono nove e saranno oggetto di valutazione da parte di una qualificata Giuria. Coordinatore di questo Primo concorso è Nicola Galante, esperto ed Autore egli stesso di Corti cinematografici. Il Primo Festival Cortometragginosa è stato indetto dalla Pro Loco nella tarda prima- vera scorsa; nasceva come un tentativo di attirare l’attenzione dei tanti ragazzi amanti del Cinema, non solo come spettatori, ma anche come Autori. Del resto oggi è facile possedere una videocamera e, in tanti, non solo ragazzi, può nascere la voglia di raccontare qualcosa attraverso le immagini in movimento: possono essere sentimenti, storie, documentari, spot promozionali del territorio, spot di campagne solidali, spot sui Diritti Umani, di educazione sociale... Più che la speranza, avevamo la certezza che la sfida sarebbe stata raccolta, specie dai giovani. Ecco i lavori e gli Autori in concorso: - “Indiana John e il Vaso di...pandoro” di Giovanni Mancino; “La luce oltre il buio” di Vito Calabrese; “Genusia mystic” di Nicola Galante; “Spot Marina di Ginosa” di Salvatore Stefanizzi; “U pèsce spandàte” di Francesco Pignalosa; “Cina” di Vincenzo Lomonaco; “La camminata” di Vito Calabrese; “Anoressia” di Mariagrazia Lomonaco; “Born into this” di Angelo Calabrese. Tutti i Corti sono originali. Dopo la valutazione finale della Giuria, i Corti saranno presentati al pubblico, in visione gratuita. In quella sede si procederà all’assegnazione dei Premi che andranno a premiare, nell’ordine, l’idea più originale; a seguire i premi per la migliore regìa, la migliore interpretazione, il migliore montaggio, la migliore fotografia, la migliore colonna sonora, naturalmente solo se è originale. Prende corpo dunque il Primo Festival del Corto Cinematografico Città di Ginosa. Protagonisti sono i giovani Autori che hanno raccolto la sfida lanciata dalla Pro Loco a cimentarsi in qualcosa di speciale, di nuovo per Ginosa, di stimolante per il loro bisogno di creatività e soprattutto per il bisogno di comunicare con i nuovi linguaggi, a loro più congeniali. Vogliamo sperare che il Primo Festival del Corto Cinematografico Città di Ginosa possa crescere. La Pro Loco ha lanciato, con successo, l’idea, anche grazie ai ragazzi di Treenet Studios, Associazione appulo-lucana, che produce e promuove Video, Musica e Arte. L’iniziativa ora viene presentata all’attenzione del territorio e soprattutto dei nostri Rappresentanti Istituzionali. E’ una sfida. Alcuni ragazzi l’hanno raccolta. Tanti altri sono pronti a farlo e già ci chiedono notizia del prossimo bando di concorso. Grazie a loro, se è vero che la Puglia è un set cinematografico a cielo aperto, l’Ottava Musa, l’Arte cinematografica, sta cercando casa anche a Ginosa. Prof. Vincenzo Cantore attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 21 2010 AUGURI CON GRAN BALLO VIENNESE A LECCE E A POTENZA East European Philarmonic Orchestra e il Corpo di Ballo Les Musettes di Ginosa. Davide Giove promotore e coordinatore della Coproduzione. Le Città di Lecce e di Potenza, nei primissimi giorni del nuovo anno, l’uno e il cinque Gennaio scorsi, hanno voluto offrire alle rispettive Cittadinanze uno straordinario evento musicale, con la East European Philarmonic Orchestra, sotto la Direzione del brillante Maestro Robert Gutter di New York. Atmosfere delle grandi occasioni: due grandi teatri, il Politeama di Lecce e l’Auditorium del Conservatorio di Potenza, tirati a lucido e gremiti in ogni ordine di posti; luci, fiori, telecamere del TG regionale, e, soprattutto, grande, grandissima musica, in cui, manco a dirlo, Johan Strauss la fa da padrone. Ma non sono da meno Mascagni, Verdi, Chaikosky. Prima che inizi il Concerto, gli spettatori paganti e gli abbonati si scambiano auguri per il nuovo anno. Suona la terza campanella, si abbassano le luci, tutti seduti, si apre il sipario. Sul palcoscenico una vera, grande Orchestra. Viene dall’Est, è composta da cinquanta professori di prim’ordine. Un grande applauso accoglie Robert Gutter, Direttore newyorkese di fama internazionale. Il Concerto si apre con “Il Pipistrello”, di Johan Strauss. Accidenti, se chiudi gli occhi, in quella atmosfera così particolare, con quel suono così corposo, delicato e intenso, ti è perfino concesso di immaginare di essere nella Sala della Musica di Vienna, proprio quella che ci arriva in casa, puntuale ogni anno, con il Concerto di Capodanno. Davvero quella sensazione di appagante benessere ti fa credere che, per un bell’inizio di anno, ci siano tutti gli ingredienti giusti. O meglio, quasi tutti. In effetti qualcosa manca, quella cosa che quando si manifesta ti fa dire il classico lo dicevo io! Ecco dunque quel qualcosa in più, la ...ciliegina sulla torta. Irrompe in scena il Corpo di Ballo Les Musettes di Ginosa, con le Coreografie del Maestro Tani Viti... Trisch-Trasch Polka, Voci di Primavera, Danza Ungherese, Valzer dei Fiori, Sul bel Danubio blu... Ora l’Orchestra è l’onda, le giovani ballerine sono la spuma leggera; l’aria e il colpo d’ala che ti fa volare, il castone e la pietra preziosa dell’anello preferito. E il gradimento del pubblico dell’Auditorium di Potenza e del Teatro Politeama di Lecce si scioglie in un tributo di applausi sorpresi e convinti per Silvana Capobianco, Silvia Dell’Orco, Antonella Arfè, Daiana Cantore, Cinzia Barberio, Stella Moro, Daiana Galli, Pinuccia Abbruzzese, Fabiana Rosato, Maddalena Di Zozza, Pierfrancesco Daraio, Nico Bianco. Così riferirà il giornalista Marcello Favale nell’ampio servizio del TG regionale: “Un grande regalo per la Città di Lecce: una serata da ricordare con la grandissima Orchestra diretta da Robert Gutter, il tutto impreziosito dal Corpo di Ballo Les Musettes di Ginosa, cittadina in provincia di Taranto”. E’ un piacere dire che tutto questo è stato possibile solo e grazie al coordinatore di questa tournée, il Maestro Davide Giove che, come ogni vero e illuminato Direttore Artistico, ha voluto scommettere, rischiando in prima persona, sul Corpo di Ballo Les Musettes. Ha rischiato perchè, si sappia, non erano previste e non ci sono state prove di questi spettacoli. In altra circostanza il pubblico di Potenza aveva apprezzato il nostro gruppo. Davide il Temerario ha voluto sfidare perfino il competente pubblico del grandissimo Politeama di Lecce. Scommessa vinta. Con un risultato che lo ha gratificato in prima persona, con le congratulazioni innanzitutto del Direttore d’Orchestra Robert Gutter. Petto ultragonfio di orgoglio naturalmente dei genitori dei nostri allievi. Finito lo spettacolo, nel foyer del Politeama, gremito di spettatori che escono soddisfatti per uno spettacolo che ti riconcilia con la vita di tutti giorni, alcune signore leccesi, elegantissime in abiti grandsoirée, commentano entusiaste la bella serata, l’Orchestra, le danzatrici e i danzatori. Alcune signore ginosine, non meno belle, ascoltano questi commenti e... non si trattengono. “Il Corpo di Ballo è di Ginosa!”. Prof. Vincenzo Cantore Foto: Erasmo Mazzone 22 La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 riceviamo e pubblichiamo U Zumpariédd’ E’ nato il Gioco di Ginosa. Alla Ricerca del Tesoro nel Castello del Guiscardo. Aurum Ludendo Vìncitur! Anno Dòmini MMX, ovvero nell’Anno del Signore 2010, viene alla luce U Zumpariédd’, il nuovo Gioco di Ginosa. Esso, pur rifacendo il verso alla nota paparédd’, presenta una propria originalità, non tanto nelle modalità del Gioco, quanto nei contenuti descritti ed illustrati. La magica mano del grafico Arcangelo Carrera e il fine pennello dell’artista Lia Antonucci dànno corpo, anima e colore all’idea e ai testi del professor Vincenzo Cantore: i Giocatori si lancino Alla Ricerca del Tesoro nel Castello del Guiscardo. Naturalmente il Tesoro in questione non è altro che una vera e propria scusa: infatti tutto serve a far scoprire e conoscere, almeno in parte, luoghi ed usanze di Ginosa, i piatti tipici, i motti, i detti e i proverbi della nostra cittadina. Insomma è uno strumento che sottende scopi didascalico-turistici. Sul piano formale il Gioco si effettua con il lancio dei dadi. Nel nostro caso però, U Zumpariédd’ segue il percorso indicato dal Falco Grillaio, sormontato dal Monacello (ancora lui!). Tutto il percorso è disseminato di monete: sono le monete coniate da Roberto il Guiscardo, della dinastia degli Altavilla, colui che fece costruire, circa mille anni fa, il Castello di Ginosa. Non manca qualche novità; infatti, tra i tanti tranelli ed insidie che il Giocatore deve superare, ci sono pure le classiche streghe, tutte rigorosamente...ginosine, specie nei rispettivi nomi, che hanno il suffisso dichiaratamente nostrano. Ecco le Cinque Streghe: Fuligginosa, Pruriginosa, Lentigginosa, Farraginosa e Piovigginosa. (...potrebbe essere un’idea per l’imminente Carnevale!). Vi è poi, come già detto, la figura complice e ammiccante del Monacello, che regge il Libro delle Regulae, su cui sono incise le tre lettere dell’acrostico che allude alle iniziali dei tre Autori: A. L. V. ( Arcangelo, Lia,Vincenzo), iniziali dello spirito del Gioco, Aurum Ludendo Vìncitur, cioè l’oro giocando si vince. La presentazione di tutto il gioco, è affidato allo strambotto o rispetto toscano, in cinque quartine a rima alternata: Nel castello del Guiscardo, udite udite, c’è un tesoro; con astuzia e tanto azzardo tu potrai raggiunger l’oro... Bisogna dunque essere, oltre che fortunati, anche astuti. Del resto Roberto d’Altavilla era detto “Il Guiscardo”, cioè l’Astuto! Si potrà no- tare che, a parte la coerenza dei contenuti, il Gioco presenta una studiata coerenza cromatica. Infatti la moneta del Guiscardo, in campo giallo, confluisce a piramide verso il centro, verso il Castello, verso il Tesoro. Il titolo del nuovo Gioco di Ginosa è stato coniato, manco a dirlo, dal grafico Arcangelo Carrera: U Zumpariédd’. E’ un brillante neologismo, una parola del tutto nuova, che si può prestare a mille altre interpretazioni ed usi... Arcangelo ce l’ha butta là....Giusto per fare un esempio, essa potrebbe suggerire un nuovo nome di vino frizzante, ma può anche avere un campo di applicazione vastissimo: da nuove e originali performances culinarie nostrane fino ad arrivare a nuove ( sic!) performances...politiche! Ma, come si diceva prima, il Gioco è una scusa. Un scusa bella e buona per rivalutare e riscoprire il nostro Castello e Roberto il Guiscardo. Fra cinque anni, nel Duemilaquindici, ricorrerà il Millesimo Anniversario della nascita del Guiscardo, l’Astuto. Vogliamo immaginare che da questo momento in poi, nelle scuole si promuovano ricerche, che possano nascere Associazioni intitolate al Guiscardo, vini pregiati, pubblicazioni, bar, esercizi commerciali... Chissà che U Zumpariédd’ faccia un piccolo miracolo di rinnovata creatività ed entusiasmo, di cui il nostro paese (mai così addormentato!) ha veramente bisogno. Concludo con qualche annotazione e un doveroso ringraziamento. Il Giuoco è stato stampato, attraverso la Pro Loco, dal Comune di Ginosa. Esso ha un costo, Cinque euro, e serve a sostenere le attività della stessa Pro Loco. Non solo. Già, con trecento copie consegnte al Consigliere Vito Antonio Bradascio, U Zumpariédd’ contribuirà all’acquisto di un cavallo per l’ippoterapia. Coraggio allora e...mettiamoci in gioco! Prof. Vincenzo Cantore 24 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 “Civiltà rupestre in terra jonica 40anni dopo” L’autore, don Fonseca, tra ricordi e testimonianze Un pubblico attento e numeroso ha seguito la serata. Giovedì 21 gennaio al teatro Alcanices di Ginosa si è celebrato un evento di indiscusso valore culturale: i ricordi e le testimonianze a 40 anni dalla pubblicazione del volume di Mons. Cosimo Damiano Fonseca “Civiltà Rupestre in Terra Jonica”, un libro che ha segnato un cambiamento epocale nello studio del vivere in grotta. L’iniziativa promossa e organizzata del Rotary Club “Riva dei Tessali” e dal Comune di Ginosa, ha visto la partecipazione del presidente del Club, Carlo Dell’Aquila, del vicesindaco di Ginosa, Felice Vizzielli, della prof.ssa Maria Carmela Bonelli, del prof. Pietro Dalena, di Mons. Fonseca, del dott. Luigi Perrone (assistente del Governatore). Nel corso della serata, di suggestivo impatto emotivo la lettura di brani da “La cripta di Eliseo, fra grotte e dirupi” del maestro Giovanni Tamborrino (voce recitante), accompagnato dalla pianista Elisabetta Fusillo. E, sarà stato il teatro Alcanices con la sua struttura felpata e accogliente, sarà stata l’elevata qualità degli interventi e la lettura dei brani, o l’attesa dell’intervento di don Fonseca, o, più semplicemente tutto l’insie- me assai ben coordinato, fatto sta che durante la serata s’è percepita una spiritualità che lo stesso prof. Fonseca non ha potuto fare a meno di sottolineare definendola un «afflàto» che sottintendeva la grande partecipazione emotiva della quale erano protagonisti pubblico e relatori. Diventa difficile “raccontare” la serata in quanto non si possono sintetizzare in poche frasi il lavoro di ricerca che ciascuno degli intervenuti ha illustrato ad un pubblico sempre attento e partecipe. Pertanto mi limiterò a raccontare le mie emozioni ma pubblicheremo (anche a puntate) l’intera relazione del professor Pietro Dalena. Sono convinto che sia questo il modo migliore per il nostro giornale di offrire la possibilità a tanti di poter leggere un documento importante per la conoscenza della nostra storia e delle nostre radici. Il presidente del Rotary Club Riva dei Tessali, Carlo Dell’Aquila, ha aperto i lavori del convegno, dopo l’ascolto degli inni e il saluto agli ospiti e alle autorità presenti. Il vicesindaco Felice Vizzielli ha portato il suo saluto, quello dell’Amministrazione comunale e quello del sindaco (assente in quanto impegnato nella difficile trattativa ro attualità mana per la nota «Questione Miroglio), quest’ultimo attraverso questo messaggio: «In qualità di Primo Cittadino non potevo sottrarmi all’importante incontro odierno che, a Roma, mi vede impegnato nella vertenza “Miroglio”, speranzoso di contribuire alla risoluzione della grave crisi occupazionale, che interessa centinaia di operai. Prima di partire, però, ho voluto scrivere alcune righe per l’evento di questa sera, senza delegare, attraverso i consueti convenevoli. Un’iniziativa che, senza alcun minimo dubbio, ha trovato la piena condivisione dell’Amministrazione Comunale di Ginosa. Nel salutare tutti i pregiatissimi relatori ed il pubblico presente, porgo riverenza a Cosimo Damiano Fonseca. Una persona che, ben 40 anni fa, ha saputo “cogliere” l’intuito, ineguagliabile, di trascrivere in un’encomiabile pubblicazione, i luoghi della civiltà rupestre, la nostra, quella ionica. Negli anni ’60 ed ancor prima, questi luoghi erano relegati a vere e proprie discariche, un vero e proprio abbandono. Luoghi, allora, che risultavano di incomodo anche per gli stessi residenti. Invece, il prof. Cosimo Damiano Fonseca ha avuto non solo la volontà, ma soprattutto il coraggio di guardare a quello, che ancora non era concepito come “patrimonio” del nostro territorio, come ad una potenziale risorsa per il turismo, per la nostra cultura, per la nostra storia, anche religiosa. L’Illustrissimo Cosimo Damiano Fonseca ha dato “voce” alle nostre grotte, culla depositaria di vita vissuta, la cui eco oggi qualifica le pagine di numerosi testi, che rappresentano strumenti di conoscenza del nostro passato. La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 Grazie per il suo “passionale” lavoro, grazie per le sue “interessanti” ricerche, grazie per aver contribuito ed “educare” le nuove generazioni al rispetto e alla conservazione di questi luoghi di inestimabile valore. Dopo 40 anni, il prof. Fonseca continua ad essere autentico ambasciatore e custode della cultura meridionale”. Il Sindaco Luigi Montanaro» Esaurito il Protocollo, Carlo Dell’Aquila, prima di dare la parola al prof. Dalena, ha illustrato ai presenti le finalità dei Club Rotary. L’intervento del professor Dalena è partito dall’analisi di quello che può apparire un ossimoro: “Civiltà Rupestre”, che, invece, pone al centro la dignità dell’uomo ed eleva la vita in grotta al rango di civiltà. Sarebbe fare un grave torto al lavoro del professor Dalena, pensare di“condensare” in una sintesi un pregevole lavoro di ricerca, per questo lo pubblicheremo nella sua interezza. È stata Maria Carmela Bonelli ad introdurre la lettura di brani tratti da “La cripta di Eliseo, fra grotte e dirupi” di D. Fonseca. Lo ha fatto metetndo in condizione gli ospiti presenti in teatro di cogliere il senso profondo di quella lettura, il ruolo degli uomini e delle donne che hanno vissuto la loro vita in quegli ambienti e che li hanno “colorati” con le loro storie personali. Il M° Giovanni Tamborrino, accompagnato al pianoforte da Elisabetta Fusillo, ha letto in maniera magistrale il racconto dell’incontro tra lo studioso Fonseca e il contadino Eliseo, incontro che ha cambiato in maniera profonda l’approccio avuto dallo studioso con la gravina e l’habitat rupestre. Non più l’aspetto architettonico e artistico al centro della sua attenzione ma l’uomo della civiltà rupestre; e se oggi si parla di civiltà rupestre, in parte lo dobbiamo forse a questo incontro tra lo studioso e umile contadino! Diamo ai nostri lettori alcuni cenni su questo nostro concittadino, scomparso tragi- 25 camente a pochi passi dal teatro Alcanices circa 25 anni fa, investito da un pirata della strada, uscendo dalla macelleria Larocca, in corso V. Emanuele. Eliseo Galli, quarto di 14 figli di Maria Panetta e Domenico Galli, era un agricoltore che aveva scelto di utilizzare gli spazi che la gravina offriva per realizzare le sue produzioni. Era un produttore agricolo piuttosto moderno per l’epoca in cui ha vissuto. Produceva arance, limoni, un piccolo orticello e vendeva fiori anche questi ultimi di sua produzione, insomma una persona che sebbene analfabeta era tuttavia dotato di una intelligenza viva che gli permetteva di realizzare progetti arditi. Di carattere burbero non permetteva a nessuno di avvicinarsi al suo orto. Delle nostre gravine conosceva ogni segreto. Eliseo Galli era sposato e aveva 8 figli. L’aver tratteggiato questo personaggio ci consente di capire la grande valenza del dialogo tra don Fonseca e Eliseo. Oggi, nel villaggio Rivolta, è possibile ammirare una cripta a lui dedicata. E Si capisce bene che Eliseo diventa la rappresentazione di coloro i quali hanno vissuto la propria esistenza animando questi luoghi. Il Vescovo della nostra Diocesi, mons, Fragnelli, ha salutato, con un breve intervento gli ospiti e ha ripreso alcuni passaggi della lettura dell’incontro con Eliseo ricordando che la libertà è guadagno dell’anima e che gli uomini che hanno vissuto nelle nostre case grotta hanno lasciato un segno incancellabile sia sul piano artistico, sia su quello culturale e sociale. Dopo il saluto del delegato regionale Luigi Perrone, vi è stato il tanto atteso intervento di don Fonseca. Certamente le attese non sono andate deluse e l’illustre studioso con una semplicità disarmante ha affrontato temi e argomenti legati alla sua esperienza di ricercatore che ci hanno permesso di comprendere come e perchè oggi vi è una sensibilità diversa rispetto a quella che è la storia dei nostri luoghi e delle nostre genti. Per concludere la serata, scambi di doni, un breve saluto del delegato alla cultura del comune di Ginosa Antonio Bradascio ed un ricevimento presso la Biblioteca comunale in onore degli ospiti intervenuti. Stefano Giove foro Erasmo Mazzone 26 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 U munachicchie a Marina di Ginosa La commedia in vernacolo di Vincenzo Cantore spopola nella borgata marinese. Grande successo per la raccolta fondi Telethon, un passo avanti nella ricerca per combattere le malattie “rare” Approda anche a Marina di Ginosa il gruppo teatrale targato A.R.C.I. del Circolo “Il Ponte” di Ginosa e in due tappe, nella giornata di Giovedì 14 Gennaio, ha portato anche nella marina un pizzico della antica cultura ginosina a cui la bogata non è del tutto estranea. Non’ ze schèrz cu Munachicchje, la commedia scritta dal ginosino Vincenzo Cantore, introdotta da un’eccellente presentazione della sig.ra Rosa Perrone e musicata dalla splendida voce di Lisa D’Amelio, è stata proposta nella mattinata ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Raffaele Leone” e in serata ai tanti cittadini marinesi che, malgrado le temperature poco gentili di questo periodo che impongono pantofole e caminetto, forse esortati dalle manifestazioni di approvazione dei figli che avevano già assistito alla rappresentazione, hanno preferito lasciare per un po’ il focolare domestico per raggiungere il Cine- Teatro “La Pineta”. Quasi certamente ha giocato a favore anche la causa benefica che ha visto coinvolti A.R.C.I., agenzia SIAE di Ginosa e Pro-Loco “Luigi Strada” di Marina di Ginosa, con la partecipazione della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa in una delle iniziative a scopo benefico che ha un impatto maggiore sull’opinione pubblica, sia per la rilevante portata mediatica, che per la capillarità con cui viene condotta sul territorio nazionale, Telethon. Il contributo che l’ARCI “Il Ponte” ha voluto dare alla ricerca per le malattie rare, ambito di impiego in cui negli ultimi anni Telethon ha fatto passi da gigante, sotto la simpatica intestazione “AiutARCI in Teatro”, consisteva nella presentazione di una commedia in vernacolo ginosino, ricca di proverbi e citazioni che appartengono ad un registro dialettale di tradizione arcaica, ma anche portatrice di un messaggio denso di aspetti educativi che ben si inseriscono nella grande sfera di valori da cui è da sempre plasmata la società rurale del sud e del territorio ginosino nella fattispecie. A dire il vero, per i giovani marinesi, cresciuti in contesti famigliari in cui spesso convivono culture diverse da quella dell’entroterra, da quella salentina a quella veneta, da quella lucana a quella tarantina, senza contare le numerose “minoranze etniche” che contribuiscono a fare di quella marinese una comunità “internazionale”, hanno avuto qualche difficoltà nell’interpretazione di frasi e citazioni espresse in un ginosino per giunta arcaico, ma guardando l’altra faccia della medaglia, questo aspetto è stato un incentivo ulteriore a riversare una attenzione maggiore alla trama e all’intreccio della commedia. Il silenzio tombale che regnava nella sala ne era la prova tangibile, silenzio rotto dai fragorosi applausi finali. L’iniziativa ha beneficiato del patrocinio di Comune, Provincia e Regione e non sono quindi mancati gli interventi da parte dei rappresentanti dei tre enti locali. Per il Comune di Ginosa il vicesindaco Felice Vizzielli ha portato il saluto del sindaco e della giunta comunale e ha assicurato che l’amministrazione è sempre pronta sostenere iniziative che hanno positive ricadute sociali come Telethon, pensiero pienamente confermato dal consigliere Leonardo Galante e dall’assessore alle politiche sociali Stefano Notarangelo il quale ha ribadito la sua vicinanza a tutte le iniziative di carattere sociale, se non altro per l’ambito di competenza su cui esercita la sua attività amministrativa, e ha invitato il pubblico a un minuto di riflessione sul drammatico evento del terremoto di Haiti che da poco aveva mietuto migliaia di vittime. Decisamente più tecnico è stato l’intervento del consigliere Franco Pizzulli, che, oltre a ricoprire un incarico istituzionale è un rinomato medico nonché uno degli attori protagonisti della commedia. Il dott. Pizzulli ha spiegato l’importanza della ricerca e le problematiche connesse alle malattie rare legate non solo alla presenza della patologia, ma soprattutto alla carenza di soluzioni farmacologie, carenza dovuta al disincentivo, da parte delle industrie farmaceutiche a investire nella ricerca risorse che poi non attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 campagna Telethon, e la Pro Loco “Luigi Strada” di Marina di Ginosa presieduta da Pietro Pioggia, il quale ha ringraziato i presenti per il sostegno affidato all’iniziativa e la sezione ginosina dell’A.R.C.I. che ha portato anche a Marina di Ginosa (e non a Ginosa Marina) l’opportunità di partecipare all’iniziativa Telethon, auspicando una futura e proficua collaborazione. L’intervento conclusivo è stato quello del presidente dell’Arci “Il Ponte” di Ginosa Stefano Giove, 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di troveranno un equo ritorno in termini economici data l’esiguità delle applicazioni. Ragion per cui è essenziale il ricorso alla ricerca sostenuta da associazioni ed enti che organizzano iniziative come quella del 14 gennaio a Marina di Ginosa. Tra il primo e il secondo atto è stata chiamata ad intervenire la vice-presidente del consiglio provinciale dott.ssa Marta Teresita Galeota che, nell’esaltare l’altissimo valore della beneficenza nel campo della ricerca per le malattie rare, ha evidenziato anche le numerose opportunità di lavoro che Telethon mette a disposizione per le tante eccellenti menti che spesso lasciano il nostro Paese per cercare all’estero la possibilità di realizzare in concreto il futuro tanto amorosamente costruito. E’ seguito l’intervento del consigliere regionale Dott. Paolo Costantino che ha fornito una testimonianza concreta di come Telethon riesce a colmare quella grave lacuna finanziaria che non consentirebbe la ricerca di soluzioni di intervento nelle patologie rare. Il Dott. Costantino ha dato inoltre notizia che ci sono anche delle giovani eccellenze locali che mettono in pratica il loro sapere nell’ambito della ricerca, motivo questo di orgoglio per tutta la comunità. Non sono mancati i ringraziamenti da parte delle due associazioni partner, la agenzia S.I.A.E. di Ginosa, retta da Angelo Tratta il quale, malgrado sia restio a telecamere e riflettori, conduce con capillare attenzione, e per il secondo anno consecutivo, l’iter organizzativo della Viola Lavermicocca STREGHE La riscossa delle donne d’Italia di Lilli Gruber che ha lodato la compagnia degli attori per la straordinaria capacità di tenere legata a sé l’attenzione degli spettatori, anche quelli un po’ più giovani dell’I.C. “R:Leone”, oltre che tutto l’apparato tecnico del “dietro le quinte” composto dal Padre Gilberto Magni e Nicola Mancini che hanno curato la regia, da Vito Furio e il Prof. Pietro D’Amelio abilissimi scenografi e da Davide Giove a cui sono affidati gli arrangiamenti musicali. Nel ringraziare tutti i presenti e le autorità intervenute, il presidente Giove ha annunciato il sorprendente risultato ottenuto dalla raccolta fondi della serata: 850 euro che si vanno ad aggiunger ai 500 milioni di cui Telethon beneficia in ormai venti anni di costante attività. Il presidente Giove, accogliendo l’auspicio del presidente della Pro Loco Pietro Pioggia ha confermato l’intento della sezione ginosina dell’A.R.C.I. di essere più presente in futuro nella borgata che, proprio per la sua eterogeneità di culture, è ricca di numerosi spunti culturali che confluiscono in un unico filone storico, una storia che deve essere riscoperta e conservata, mai trascurata o, addirittura distrutta. Antonello Lovecchio foto: Erasmo Mazzone Conquista, assalto, riscossa, reclami, manifestazioni, battaglie. Emancipazione; divorzio, aborto. Parità. Fino al primo punto sembra il dizionario minimo della guerra; solo leggendo la parola emancipazione si inizia a capire che sicuramente sarà “una cosa da donne”. Per fortuna è vero in parte; nel senso che la giornalista forse più famosa della tv italiana, attraverso testimonianze dirette di uomini e donne, ripercorre le storie di quelle ragazze che ce l’hanno fatta raccontando non solo i trionfi ma anche tutto il bagaglio di sacrifici che le hanno condotte al successo. Rita Levi Montalcini, Gianna Nannini, Rossana Rossanda, Luciana Littizzetto, Natalia Aspesi sono alcune delle protagoniste più famose di questo viaggio alla conferma dell’emancipazione che accoglie però anche un punto di vista maschile; da Giuliano Ferrara al cardinale Camillo Ruini, da Veltroni a Berlusconi ed anche Adriano Sofri. Una cronaca schietta, rapida, tagliente eppure mai aggressiva, raccontata in una maniera stranamente umile. A volte nera altre bianca, giudiziaria. Tutto tranne che rosa. Rossa piuttosto! 28 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Domande dal passato Risposte del presente Rubrica a cura di don Franco Conte INVIDIA2 Sono giorni ormai, Signore, che mi gira nel cervello sempre lo stesso interrogativo: ma come si può mai lasciarsi divorare da un sentimento così ignobile qual è l’invidia? Prova a chiederlo a lui, a Lucifero, che se la ride, ancora e sempre pronto a seminare veleno e a separarvi. E te pareva che la colpa di tutto non doveva ricadere su di me…! E su chi, allora? Non sono tuoi “figli” l’odio, la mormorazione, la considerazione al ribasso, l’esultanza per le avversità degli altri, il dolore acerbo per i loro successi? Non si riesce nemmeno a mascherare l’avversione e la frustrazione di fronte al maggior successo dell’altro; si gioca al ribasso verso chi lavora con più alacrità o prova a cercare strade nuove. Si diventa meschini, litigiosi, permalosi. E tutto a partire da quell’invidia che ottenebra ad un tempo cuore e cervello. Ma perché, Dio, hai sempre questa pessima mania di far diventare terremoto un semplice starnuto? Sembra che tu ci prova un gusto matto a chiamare peccato o, peggio, vizio un normale dettaglio della vita di tutti i giorni. E no!? Vuoi vedere che fino all’ultimo innalzeremo alla gloria degli altari anche gli invidiosi? Perché, ti dispiacerebbe? A differenza della superbia, della gola, della lussuria l’invidia non è forse l’unica che non dà piacere? Dichiariamoli martiri, allora, gli invidiosi…! E poi la colpa di tutto lo sfacelo che denunciavi tu non è dell’invidia. E di chi, allora? Della società odierna. Della società?? Dio, mi meraviglio di te. Si dice in giro che tu sai tutto ed ora vuoi farmi credere di non sapere queste cose? Non ti perdere in chiacchiere. Vai al sodo. Come si fa a riconoscere i propri limiti in una società come quella odierna che spinge continuamente ad oltrepassare i limiti e a riconoscere la dignità di una persona solo se riesce a farlo? Gli antichi greci e tutta la cultura dell’epoca erano più saggi. Essi evitavano di attribuire le virtù e i successi agli individui, perché li interpretavano come dono degli dei. Invidiare il beneficiato dal dio equivaleva a offendere il dio stesso e questo era un atto di empietà. Di conseguenza la grandezza veniva venerata, come, mutatis mutandis, potrebbe farsi anche oggi. Gli antichi greci! Ma le odierne società democratiche, in regime d’uguaglianza, hanno sancito “la lotta di classe”, diretta non tanto a emulare chi possiede, quanto ad annientarlo in modo che tutti possono disporre delle medesime opportunità. Una legittima istanza di giustizia, in cui è più che lecito chiedere a chi possiede le credenziali della sua fortuna. Ma dai, Lucifero. Non vorresti mica farmi intendere che chi oggi non è invidioso non è un onesto e intelligente cittadino… Bravo, don Fra’. Giusta osservazione. Grazie, Signore. Bontà tua! Quando la finirete voi due di farvi i complimenti mi fate un avviso! E tu, prete, non dirmi che non sai come sia stato proprio il cristianesimo a diffondere questo principio di uguaglianza. Che vorresti dire? Che questo principio, se da un lato è stato alla base del riconoscimento della dignità dell’uomo, al di là della classe di appartenenza, della proprietà delle prerogative, dei privilegi e degli onori, dall’altro ha scatenato fra gli uomini l’invidia. Ma che vai dicendo? Tutto quello che stai blaterando non è cristianesimo ma marxismo. Studia, prete, studia! Il marxismo non ha fatto altro che radicalizzare quanto aveva professato il cristianesimo. Infatti quel galantuomo di Carlo Marx affermò che la semplice uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge era in grado di garantire una giustizia solamente formale, perché quella sostanziale può essere assicurata solo dall’uguaglianza economica, in modo che tutti possano disporre delle stesse opportunità. E per questo il bravo cittadino si adira, perché agli uguali le cose non vanno in modo uguale… Ma dai, Lucifero: stai diventando ridicolo! Ah, io sarei ridicolo? E che mi dici, allora, di questa vostra società in cui molte politiche assistenziali e certe scelte economiche e finanziarie degli Stati moderni possono essere lette come modalità sofisticate per calmare l’invidia dei Paesi poveri, anche se abbellite da nobili ideali? Un’invidia che minaccia sempre di tradursi in possibili rivoluzioni. Senti, Lucifero, se invece di imbarcarsi in queste elucubrazioni socio-politiche, nelle quali alla fin fine la colpa è di tutti e di nessuno, si agisse “in proprio”, non ne guadagnerebbero un po’ tutti? So bene che a te la politica non piace. Sei più disposto alle prediche… Lascialo perdere, Signore. Qual è la tua… politica? Vorrei suggerire agli uomini: sforzatevi di rallegrarvi di ogni più piccolo bene che riuscite a scoprire nel vostro prossimo, sia a livello materiale che spirituale; riconoscetelo, mettetelo in evidenza, gioitene, perché il bene di uno è sostanzialmente il bene di tutti. Come sarebbe diversa la vostra convivenza umana, i vostri rapporti, la vostra stessa pace personale se arrivaste a questo, fin dalla vostra fanciullezza, quando il bel voto riportato dal compagno di scuola, vi facesse trasalire di gioia, come se fosse vostro.... Sarebbe proprio il caso allora di dire che avete il cuore limpido e vera purezza di intenzioni! Pura e semplice utopia, Dio! Nient’altro che utopia. È proprio il caso di dire che stai sempre sulle nuvole…! No, non è utopia, Lucifero. Se gli uomini, invece di farsi rodere dall’invidia, mettessero in pratica il meraviglioso imperativo di san Paolo: «Fate a gara nello stimarvi» (Rm. 12, 10) certamente tutto sarebbe ben diverso. Se almeno nelle parrocchie, nei gruppi religiosi si potesse dire: vediamo chi riesce ad apprezzare di più un altro; chi è capace di dimostrare maggior rispetto per l’altro; chi ce la fa a parlar bene per dieci minuti di una persona assente (e che possibilmente non goda troppe simpatie!?); chi è più abile a scoprire una qualità altrui, a “smascherare” una virtù. E tutti intervenire ad aggiungere qualcosa, naturalmente di segno positivo… Cercherò di proporre questa “gara” nella mia parrocchia, Signore. attualità Internet e democrazia - Il caso cinese e la censura su Internet Le ultime indagini condotte, parlano di 113 milioni di blog esistenti oggi nel mondo. A dieci anni dalla loro nascita, i blog stanno ancora crescendo con un ritmo vertiginoso di 175 mila al giorno, con la pubblicazione di 1,6 milioni di post quotidiani. Una realtà che sta ridisegnando non solo il panorama di Internet ma che ha ripercussioni sul sistema della comunicazione, dell’editoria, dell’industria culturale e dell’informazione. Ma soprattutto questa variegata realtà ha aperto le prime riflessioni sull’influenza che i blog e gli internauti possono avere sul pluralismo dell’informazione e perfino sulla salute della democrazia. Va inoltre sottolineato che, molto spesso, le analisi su questi nuovi componenti della comunicazione si fermano a considerazioni relative ai blog, oppure indicano genericamente con questa etichetta una realtà ben diversa. Il panorama dell’informazione online, infatti, deve esser considerato nella sua complessità che comprende realtà sempre più diverse. Oltre ai blog individuali (sicuramente più numerosi) la rete è ricca di blog collettivi, webzine, siti che offrono la possibilità di pubblicare contenuti multimediali user generated, forum, siti di testate giornalistiche che offrono ai propri lettori la possibilità di commentare e avviare discussioni sugli articoli pubblicati. Una riflessione La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 sul legame di internet con l’informazione e le sue implicazioni con il pluralismo e la democrazia, quindi, non può fermarsi ai soli blog ma considerare una miriade di altre esperienze. Negli ultimi anni Internet è stato considerato per eccellenza territorio democratico e il miglior strumento sviluppato dall’umanità per la buona riuscita e il controllo della democrazia. In realtà Internet contiene in sé i germi per essere uno strumento democratico e vitale per le democrazie, ma i problemi che ancora oggi ostacolano la realizzazione di questa utopia, troppo spesso considerata già acquisita, sono molteplici. Su scala mondiale è risaputo che Internet in molte parti del mondo è vittima di censure governative molto pesanti. Uno studio recente ha messo in luce che è la Cina il paese dove il controllo su Internet è più forte e capillare. Migliaia di dipendenti del governo hanno a disposizioni tecnologie avanzatissime che permettono di controllare costantemente blog, forum di discussione, siti internet, alla ricerca di interventi e opinioni non allineate che potrebbero scalfire l’informazione di stato. Almeno otto persone sono state arrestate per aver espresso il proprio dissenso sulla rete, mentre un numero maggiore è stato imprigionato anche in base a spionaggio del contenuto delle proprie e-mail. Per una politica che vuole impedire la nascita di un’opinione pubblica, 21 milioni di blog sono una potenziale minaccia così forte che sono stati disposti i mezzi più diversi per arginarla e controllarla. Esistono dei regolamenti molto severi che definiscono i contenuti sovversivi e illegali. In base a queste regole, ad esempio, è stato chiuso il forum “Shiji Zhongguo” (“Secolo Cina”) con 30mila utenti, legato all’Università di Hong Kong, ma il numero di blog e siti chiusi dalle autorità è elevatissimo e difficile da calcolare, poiché viene imposta la censura anche su queste operazioni di “pulizia”. Uno dei sistemi di blocco sviluppati in Cina consiste nell’impedire automaticamente l’accesso a siti internet (soprattutto stranieri) che contengono nel proprio URL parole che potrebbero indicare un contenuto “sovversivo”. L’accesso al web è controllato da sette provider che sono strettamente legati 29 al Ministero dell’Industria dell’informazione. Le restrizioni imposte da ognuno di essi sono diverse, China Telecom, ad esempio, preclude l’accesso alla versione cinese di Wikipedia. Altri invece bloccano il sito della BBC, la stessa sorte tocca al sito “Radio Free Asia”, da alcuni vietato in blocco, da altri censurato solo per quanto riguarda l’accessibilità della sezione dedicata al Tibet. Ovviamente i filtri del governo cinese si fanno severissimi nell’impedire l’accesso a siti che sostengono la causa del Tibet o siti taiwanesi e nordcoreani. A queste campagne si associa anche una forte azione di indottrinamento nel tentativo di far sì che la percentuale sempre crescente di cinesi con accesso al web lo utilizzi in modo inoffensivo verso il governo. I paesi in cui vengono attuati dei forti controlli su Internet relativi a contenuti politici, come quelli cinesi si possono ritrovare in molti altri paesi, soprattutto asiatici, come la Birmania, il Vietnam, l’Iran la Siria e in Tunisia. Mentre sono numerosi gli stati sui quali non è possibile raccogliere materiale certo sulla politica censoria nei confronti della rete. Ma anche altri paesi in cui il livello di filtraggio è segnalato come “selettivo” o “sostanziale” hanno politiche durissime. Il caso del blackout di Youtube. Per alcune ore in tutto il mondo uno dei siti più visitati è rimasto fuori uso nello sgomento dei suoi gestori che sono riusciti ad individuare la falla che ne aveva causato il blocco in Pakistan. Le responsabilità sono state ricondotte alla Pakistan Telecom e all’Internet service provider pakistana PCCW che, su ordine del governo di Islamabad, avevo cercato di filtrare l’accesso al sito per gli utenti pakistani. La volontà era quella di censurare il materiale anti-islamico presente tra le centinaia di migliaia di video liberamente caricati dagli utenti di tutto il mondo su Youtube. Il blocco al sito è stato rimosso dalle autorità pakistane nel giro di poche ore, dopo la rimozione di alcuni video considerati offensivi. L’informazione non si deve far mettere il guinzaglio ,ed è per questo che tutti i cittadini attivi , uomini liberi digitali che ogni giorno si espongono con coraggio per affermare il diritto inalienabile alla libertà di informazione devono combattere contro la “muraglia” di ipocrisia che esiste nel mondo. 30 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale CAFFETTERIA COCO’RICHO’ VI OFFRIAMO LE NOSTRE SPECIALITA’ CON UN SORRISO Rubrica di Luca Calabrese Questa settimana la nostra rubrica apre una finestra sul mondo della caffetteria Coco’richo’ che da tanti anni delizia il palato dei suoi avventori con l’aroma deciso del suo caffè, i colori e i frizzanti sapori dei suoi aperitivi e le bontà della sua gelateria artigianale. Tutte queste spe- cialità vengono servite con una grande cortesia, professionalità e un sorriso che le rende ancora più gustose, gradevoli, particolari. Il clima che si respira nella Caffetteria Coco’richo’ infatti è davvero cordiale, allegro spumeggiante come il suo proprietario Giuseppe Ungherese a cui abbiamo chiesto i segreti che rendono il suo bar così speciale. Il nome del vostro bar è davvero simpatico. Come mai avete deciso di chiamarlo così? Abbiamo deciso di chiamarlo Coco’richo’ perché il suo nome doveva rimanere impresso, come un gioco di parole, insomma doveva lasciare un impronta quando veniva pronunciato in modo che risultasse subito memorizzabile e facile da ricordare. Inoltre rispecchia lo spirito stesso del bar, l’allegria, la frizzantezza e il clima amichevole che quotidianamente è presente nella mia caffetteria. Quali sono le vostre specialità? Innanzi tutto il nostro caffè, dall’aroma inconfondibile e dal gusto deciso. Poi gli aperitivi, allegri, colorati e dal sapore fruttato come il nostro aperitivo della ca- sa, il Coco’richo’ con la sua fantasia di colori è a base di frutta, prosecco e bitter, da provare assolutamente. E poi ancora i gelati di nostra produzione, dai mille gusti tutti prodotti artigianalmente col metodo tradizionale e con prodotti freschi e di alta qualità. Avete avvertito anche voi la crisi che imperversa in questo periodo? Se devo essere sincero l’abbiamo avvertita solo in minima parte, grazie al fatto che abbiamo numerosi clienti affezionati che da anni sono nostri graditi ospiti e rendono le nostre giornate davvero spassose e piacevoli. Quali iniziative attuate per valorizzare e dare maggior visibilità alla vostra attività? Noi attuiamo varie iniziative per valorizzare maggiormente la Caffetteria Coco’richo’ come ad esempio il servizio che effettuiamo nel periodo natalizio denominato “un giorno con Babbo Natale” ovvero mandiamo un nostro dipendente vestito da Santa Claus a portare i doni, una carezza e un sorriso ai bambini che entusiasti passano dei momenti felici con il vero Babbo Natale. Inoltre organizziamo delle piccole riffe per l’assegnazione di cestini pieni di prodotti vari dai dolci al prosecco. Vorrei infine ringraziare quanti da anni scelgono di prendere un caffè da noi o passare in nostra compagnia alcuni momenti gustando i nostri aperitivi e invitiamo altresì chi ancora non ci ha fatto visita a passare dalla Caffetteria Coco’richo’ e gustare le nostre specialità. vita ginosina La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone48 COME TI MANIPOLO UNA NOTIZIA Mercoledì 6 gennaio dopo la partita Chievo–Inter i tifosi del Chievo erano, anche se in modo pacato, molto arrabbiati, non contro il comportamento dell’arbitro, consapevoli del fatto che per avere un calcio di rigore in favore la squadra ne deve subire almeno tre e in quella partita ce n’erano solo due, ma per le dichiarazioni fatte dal giocatore dell’Inter Mario Balotelli che, a fine partita, si espresse dicendo: “Voglio dire che ogni volta che vengo qui a Verona mi rendo conto che questo pubblico mi fa sempre più schifo». Mario Balotelli è uno dei migliori talenti del calcio italiano e data la sua giovane età non può che migliorare. Purtroppo il giocatore in molti stadi italiani e non solo, per esempio in Svezia paese sicuramente non razzista, è oggetto di cori offensivi, atto a mio avviso molto deplorevole. Il giorno dopo la maggior parte dei quotidiani italiani, anche quelli che credono di fare informazione veritiera, riportava la notizia che Balotelli era stato oggetto di cori razzisti. Questi giornalisti o non hanno visto la partita o peggio ancora hanno scritto consapevolmente il falso. Gli unici BU BU BU che si sono sentiti al Bentegodi sono stati quelli interisti rivolti al giocatore del Chievo Luciano e per questo la società dell’Inter è stata multata. Balotelli è stato oggetto solo di fischi perché l’anno scorso, dopo aver segnato il gol dell’1 a 0, si era recato sotto la curva dei clivensi ed aveva zittito il pubblico provocandolo. Inoltre coloro che hanno avuto modo di vedere la partita mercoledì a mezzogiorno hanno anche potuto constatare il comportamento strafottente in campo dello stesso Balotelli. L’allenatore dell’Inter, persona intelligente, nell’intervista ha affermato che i fischi e la contestazione rivolti ai giocatori o all’allenatore, durante la partita fanno parte del gioco, ma al termine del match tutto finisce. Il presidente Moratti non è voluto entrare nel merito asserendo che si trattava di una questione personale, come se il calciatore avesse litigato con un inquilino del suo condominio, scordandosi che il suo giocatore ha offeso una intera città e soprattutto un pubblico sempre corretto. Sono infatti circa dieci anni che la tifoseria clivense viene premiata con la coppa del fair play ed è stata riconosciuta dal Ministero degli Interni come quella più corretta d’Italia. Durante le partite del Chievo infatti allo stadio si vedono genitori e figlioletti proprio perché non c’è alcun rischio. A volte può capitare che il pubblico applauda anche la squadra avversaria quando fa delle belle azioni; comunque mai cori razzisti o tafferugli di vario genere. Ho pensato a cosa avrebbe potuto dire mia nonna se fosse ancora viva. Vedendomi particolarmente adirato in seguito all’esternazione fatta dal giocatore, per tranquillizzarmi mi avrebbe detto: “Pié siénteme sàne a mammamìe, Marjùcce nò jé nu brutte uagnone ma sckìtte malabbengiùte e la colpe jé de chìre ca nge donne la còte”. ***** QUÀNNE LA MÀMME RÒMPEVA L’ÖVE E L’ATTÀNE LE BÀLLE Se al giorno d’oggi un ragazzino che frequenta le scuole elementari leggesse i quaderni dei miei tempi scoprirebbe che le tracce dei problemi assegnati a noi alunni si basavano esclusivamente sulla poca accortezza degli adulti. Alcuni di questi problemi ricorrenti riguardavano la sottrazione e l’addizione. “La mamma va a raccogliere 9 uova dal pollaio e portandole in casa ne rompe 4. Quante uova rimangono?”. Ma nel pollaio c’erano anche le galline femministe cioè quelle galline che contestando il loro futuro da iócchele si mangiavano le uova per non dover subire questo fastidioso impegno e che cantavano: “le uova sono mie e le gestisco io”. In questo caso il problema diventava più complesso: “La mamma si reca nel pollaio e raccoglie 5 uova. Calcolando che le galline ne avevano mangiate 3 quante uova avrebbe portato a casa dopo averne rotte due?”. Questi problemi prendevano anche in esame le malefatte degli uomini e quindi per esempio una traccia ricorrente proponeva: “Il papà trasporta sul traino un sacco di farina del peso di 75 Kg. Il sacco si rompe e fuoriescono 23 Kg di farina. Quanti chilogrammi di farina rimangono?”. Il quesito più complicato era proposto nelle tracce simili a questa: “Il papà si reca al frantoio per fare l’olio. Il carico di olive è di 8 quintali. Calcolando che la resa per ogni quintale è di 14 Kg di olio quanto olio il papà ha portato a casa? Quanto olio avrebbe portato se il capo dei frantoiani, d’accordo con il proprietario, non si fosse trattenuto illecitamente 7 Kg di olio per quintale?”. Queste tracce erano inverosimili in quanto sia le nostre mamme che i nostri papà erano molto accorti e quindi raramente si rompevano le uova o i sacchi di farina. L’unica cosa verosimile consisteva nel fatto che u nagghiére frecàve l’uógghie. ***** LA GUIDA MODERNA È da qualche anno che i nostri amministratori per snellire il traffico cittadino hanno sostituito i semafori con le rotonde. Non so se ciò porta davvero dei benefici: personalmente mi ha complicato la vita. A scuola guida mi insegnarono che dovevo dare precedenza a destra e dopo oltre 40 anni, da un giorno all’altro ho dovuto rivedere le mie certezze. Le rotonde inoltre hanno contribuito al verificarsi di accese discussioni in famiglia. I miei figli e mia moglie sono favorevoli a questo cambiamento e affermano che le rotonde snelliscono davvero il traffico e riducono sensibilmente l’inquinamento atmosferico. A loro controbatto dicendo che i semafori rendono la vita più tranquilla: all’avvicinarsi dell’incrocio quando vedo il giallo rallento, con il rosso mi fermo e con calma aspetto il prossimo verde; a volte capita anche che il guidatore che si trova nell’auto dietro di me, visto che non mi decido a partire mi suona perché ha fretta, ma da buon pensionato... Non sono invece tranquillo quando alle rotonde mi viene da pensare: ma quello mi darà precedenza oppure è uno come me che deve concentrarsi sulle nuove norme! Mi è capitato più volte che, trovandomi su rotonde davvero grandi, prima di uscire ho dovuto girare intorno più volte per azzeccare l’uscita giusta. 32 argomenti La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 RICERCA & FORMAZIONE rubrica a cura di Giovanni Matera Salto di paradigma Ciascuno di noi è portato legante” che ci vuole de- Poco dopo l’imbrunire, l’uomo di vetta sul Giovanni Matera a pensare di vedere le coresponsabilizzati e dipen- ponte annunciò: se così come sono, di esdenti da altri, a un “siste- “Luce a tribordo!”. sere perfettamente obietma protagonista” che ci “E’ ferma o si allontana?”, gridò il cavede liberi attori dei no- pitano. tivo, invece la verità è un’altra: noi vediamo il stri destini. In altre paro- “E’ ferma, capitano”, rispose la vetta. mondo non com’è in realle, bisogna passare dal pa- Questo significava che la loro nave da radigma della dipenden- guerra era in pericolosa rotta di collisiotà, ma secondo la nostra soggettiva visione. Quanza legata al Te (o al voi): ne con l’altra. Tu ti prendi cura di me, tu Il capitano ordinò al segnalatore: “Segnado raccontiamo quello non hai agito, tu sei l’ar- la a quella nave che siamo in rotta di colche vediamo, non facciamo altro che descrivere tefice dei risultati; al pa- lisione e vi consiglio di correggere la rotta noi stessi, le nostre perceradigma dell’indipenden- di 20 gradi”. zioni, i nostri paradigmi; e za e della responsabili- Giunse di rimando questa segnalazione: qualora gli altri non siano tà legata al Me: Io posso “E’ consigliabile che siate voi a corregged’accordo con noi, immescegliere, io posso farlo, re la rotta di 20 gradi”. io sono responsabile e pa- Il capitano disse: “Trasmetti: io sono un diatamente pensiamo che in loro ci sia qualcosa che capitano, correggete voi la rotta di 20 gradrone di me stesso. Vorrei chiudere questo di”. non vada. mio articolo con una pic- “Io sono un marinaio di seconda classe Persone assolutamente sincere e analitiche vedono le stesse cose in cola storia marinara la cui eloquente meta- fu la risposta - fareste meglio a correggermaniera diversa, ciascuna guardando attra- fora sarà senz’altro un efficace invito alla ri- la voi la rotta, di 20 gradi”. verso le lenti uniche della propria esperien- flessione, per tutti. Adesso il capitano era furente. “Trasmetti Una nave da guerra pattugliava un settore abbaiò -: sono una nave da guerra, perciò za. Paradigma, dunque, sta appunto a indicare particolarmente pericoloso del mediterra- correggete la vostra rotta di 20 gradi”. un modello, una teoria, un modo di percepi- neo. C’era tensione nell’aria. La visibilità era La risposta fu semplice: “Io sono un fare, un sistema di riferimento, in questo caso, scarsa, con banchi di nebbia; così il capitano ro”. del tutto personale. Sarebbe quindi il nostro era rimasto sul ponte a sorvegliare le varie La nave da guerra cambiò rotta. modo di “vedere” il mondo, non soltanto in attività dell’equipaggio. Giovanni Matera termini di percezione sensoriale, ma anche www.materarredamenti.it e soprattutto in termini di concezione, comprensione e interpretazione di esso. Da quasi due anni, in momenti diversi e la Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 29 gennaio i seguenti spettacoli: dove ne ho avuto la possibilità, vado ripe- -Io, loro e Lara di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, tendo una cosa semplice e nota a tutti: “Sia- Sergio Fiorentini e Angela Finocchiaro. mo entrati in una nuova economia. Il mon- Il mitico Carlo Verdone torna sul grande schermo con una nuova commedia in cui veste do è cambiato. Adesso dobbiamo cambiare i panni di un sacerdote missionario. In seguito a una crisi spirituale, don Carlo viene anche noi, altrimenti saremo estromessi dal esortato dai suoi superiori a trascorrere più tempo a casa per ritrovare la serenità. La sua mercato”. vita però sarà del tutto scombussolata dai componenti della sua famiglia e dall’arrivo di E ancora quando, in alcuni articoli precedenuna bellissima e complicata ragazza di nome Lara. ti, ho insistito sulla frase “Ma io cosa posso fare?”; cos’è, se non un salto di paradig- Orari: 19:30 – 21:30 Domenica: 17:30 – 19:30 – 21:30 ma? Cioè, il superamento del “modello de- Prossimamente: “Baciami ancora’’ di Gabriele Muccino. Miki Marchionna Andiamo al cinema attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Esaù, il profano Era fratello gemello di Giacobbe. Rebecca, la madre, quando era incinta li sentiva urtare nel seno e, nell’angoscia pregò l’Eterno, e le fu risposto che “due popoli, uno più forte dell’altro” sarebbero sorti da lei, e “il maggiore servirà il minore”. (Gen. 25,21-26). Esaù e Giacobbe erano l’opposto uno dell’altro, con temperamenti diversi, e sembra che già nel grembo materno bisticciavano. Al momento della nascita, Esaù uscì per primo, ma Giacobbe lo teneva per il calcagno, come per dire: aspetta, dove vai, sono io il più grande. Immaginate la gioia d’Isacco e di Rebecca; erano due figli prediletti di mamma e di papà. Esaù divenne un abile cacciatore, gli piaceva vagabondare lontano dalla tenda paterna, in cerca di eccitazioni, di piaceri e di emozioni. Era un po’ rozzo, selvatico, grossolano, non teneva in alcun conto delle realtà spirituali, le promesse e la benedizione di Dio e dal suo comportamento non risulta che fosse giunto ad una maturità. Giacobbe invece, era riflessivo, assennato, diligente, aveva il senso del dovere, responsabile, ordinato, attento agli affari di famiglia nella cura degli armenti, avendo anche il santo timor di Dio e la fede nelle promesse fatte da Dio ad Abramo, suo nonno. (Gen.15,1-6; 17,1-8; 22,15-19). L’errante Esaù, un giorno venuto stanco dalle sue escursioni, sentì un odore di minestra saporita di lenticchie e chiese a suo fratello di dargliene un po’. Giacobbe lo prese al balzo, dicendo: “vendimi ora la tua primogenitura”. E va bene, disse Esaù, te la vendo, tanto che me ne faccio, prima o poi devo morire. Chissà che forse Giacobbe aveva capito che lui non ci teneva a quel privilegio? Giuramelo, ribattè Giacobbe. Così Esaù glielo giurò e cedette il suo “prezioso diritto” con una minestra di lenticchie. Che stupido, profano! Scambiare l’oro per ferro vecchio. Era costume che il primogenito avesse diritto a doppia parte di eredità e la benedizione patriarcale. Esaù rappresenta tutti quelli che vivono solo per il presente, amanti di piaceri materiali e di mondanità, senza alcuna speranza per il futuro, senza un progetto di vita per il domani, senza pensare alla salvezza dell’anima loro. Ed anche di fronte alle parole del Vangelo di Cristo restano indifferenti e increduli, disprezzando così il dono che Dio offre all’uomo peccatore, “per Grazia, mediante la fede”. (Ef.2,8-10). Il grave errore di Esaù fu la sua intemperanza e la sconsideratezza, che lo portò a disfarsi del bene più prezioso, per un cibo provvisorio. Giacobbe invece aveva la prospettiva del futuro, e guardava lontano. Gesù ammonisce, dicendo: “Non adoperatevi soltanto per il cibo che perisce, ma adoperatevi per il cibo che non perisce, ma che dura in vita eterna”. (Gv. 6,27). Altra volta 35 Gesù diceva: “Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra, di che mangerete o di che berrete; né per il vostro corpo di che vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?...Cercate imprima il Regno di Dio e la Sua Giustizia, e tutte le altre cose vi saranno sopraggiunte”. (Mt.6,25-33). La vita fisica dell’uomo è importante, nondimeno è più importante la vita spirituale, l’anima, che deve essere nutrita della Parola di Dio. In Gesù Cristo abbiamo un mirabile esempio di sobrietà e di fermezza, di fronte alla tentazione che Satana gli proponeva, proprio in un momento di fame e debolezza fisica, di cambiare le pietre in pane. Quale fu la reazione di Gesù? “Sta scritto: non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio”. (Mt.4,14). Molta gente oggigiorno pensa soltanto all’immediato, al bene allettante, consumistico, del peccato in tutte le sue attrattive di questo mondo malvagio, ingannatore, barattando in modo profano i sani principi e i valori duraturi. Quale stupidità! Quale follia scambiare un valore di portata eterna con un bene fugace, effimero. Conosci tu lettore o lettrice il valore dell’anima tua? Quanto vale una vita? Il prezzo è incalcolabile, ma sappi che Gesù per salvare te e me, peccatori, si è offerto in nostra vece espiando e pagando il prezzo del nostro riscatto. Non barattare l’anima tua con le gioie effimere e i piaceri fugaci di peccato. Credi nell’Opera che Cristo ha compiuto anche per te, accettalo quale tuo Salvatore, così sarai al sicuro nel tempo e per l’Eternità. Ricorda: “Il salario del peccato è la morte, ma il DONO di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù nostro Signore”. (Rm.6,23). “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia Vita Eterna”. (Gv.3,16). Oggi è ancora il tempo della Grazia, domani sarà troppo tardi. Dio benedica e illumini ogni lettore in una decisione positiva. 36 La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 “Terrorismo ambientalista delirante” contro il Progetto Gin. Power. Le affermazioni ed i concetti espressi dal sig. Vavallo nel precedente numero non meriterebbero attenzione per il solo modo in cui sono esposti, di contro la diffamazione non poteva esser lasciata priva di riscontro per l’onor del vero. Mai immaginavamo di dover produrre uno scritto per un articolo che esprime insieme il disprezzo per il fare impresa di imprenditori locali, terrorismo ambientalista delirante, ignoranza. Il Progetto Gin.Power si fonda sull’integrazione dell’insediamento nel sistema economico e sociale locale per sviluppare sinergie agricole a vantaggio di tutti gli operatori del settore nonché i portatori di interessi. Tutte le attività di Gin.Power sono svolte nell’osservanza della legge, con onestà, integrità, buona fede, nel rispetto dei diritti di chiunque con l’etica imposta. In un territorio dove spesso si preferiscono i forestieri il Progetto Gin.Power è portato avanti con fatica dalla tenacia di imprenditori locali che non vedono crescere il conto in banca; di contro vedono crescere le spese ed i danni ingentissimi per il ritardo dovuto dall’Amministrazione comunale. I benefici al territorio sono ampiamente descritti nell’apposita pagina dedicata del nostro sito internet www.ginpower.it, questi rappresentano un opportunità concreta con una ricaduta economico occupazionale di tutto riguardo. La natura agro-industriale del Progetto Gin.Power porterà beneficio anche all’Agricoltura, con le associazioni di categoria abbiamo già sottoscritto un Protocollo di intesa per la filiera Agro-energetica a vantaggio delle aziende agricole. Il Progetto Gin.Power rientra a pieno titolo nella iniziative di Green-Economy tanto argomenti e commenti annoverate per una ripresa economica. Tutti gli aspetti inerenti l’impianto di produzione di energia, con attenzione particolare per l’ambiente, la salute pubblica, la sicurezza sui luoghi di lavoro sono stati ampiamente valutati durante l’iter autorizzativo da enti con competenze specifiche, che godono della fiducia della collettività, quali: ARPA Puglia - Prevenzione Ambientale, Provincia di Taranto Settore Ecologia e Ambiente, Autorità di Bacino della Puglia, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ministero Sviluppo Economico Comunicazioni, ASL Ta/1 S.P.E.S.A.L., ASL Ta/1 Igiene e Sanità, Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Puglia, Enel S.p.A., Ministero della difesa, etc. Tutti questi hanno espresso parere favorevole in un iter autorizzativo lungo e laborioso. Ci rendiamo conto che quanto esposto dal sig. Vavallo può rappresentare dubbio per qualcuno, per questo facciamo presente che, per il Progetto Gin.Power, è stato scelto un impianto di cogenerazione a combustione di biomassa lignocellulosica perché necessita anche acqua calda per il riscaldamento delle serre. L’impianto di produzione di energia sarà realizzato utilizzando le migliori tecnologie disponibili anche per i filtri come imposto dalla normativa vigente; tutte le emissioni in atmosfera rispetteranno i parametri e non costituiranno minaccia per la popolazione, gli animali e l’ambiente circostante; le emissioni in atmosfera saranno monitorate in continuo con trasmissione dei dati a Comune, Provincia ed Arpa; non sono possibili emissioni di diossine perché queste si verificano solo con combustione in presenza di carbonio, ossigeno e cloro che nella biomassa lignocellulosica è assente o in quantità del tutto trascurabili. Non si potrà utilizzare CDR per alimentare l’impianto perché non è ammesso come combustibile, si utilizzerà esclusivamente biomassa come definito dall’allegato X, parte V, titolo III del DLgs 152/06 e come meglio definito durante l’iter autorizzativo ai sensi del DLgs 387/03 quindi sarà ammessa solo e soltanto biomassa lignocellulosica vergine. Si è scelto e di non utilizzare CDR altrimenti non si sarebbe ottenuta la qualifica IAFR quindi i ricavi da Certificati verdi; perché altrimenti si tratterebbe con emissioni che necessitano trattamenti complessi e diversi; perché le ceneri con CDR sono pericolose ed hanno alti costi di smaltimento mentre le ceneri prodotte dalla combustione esclusiva di biomassa lignocellulosica non sono pericolose e possono essere utilizzate anche come fertilizzante nei campi che producono biomassa. In buona sostanza l’impianto può essere, e sarà alimentato, con biomassa lignocellulosica vergine (legna, stralci di potature etc.) come tutti i caminetti domestici ed i forni che producono pane e focaccia. La combustione diretta è stata la prima pratica per produrre energia esercitata dall’uomo... e mai possibile che solo ora ci si accorge di questo!?! Le 100 unità lavorative sono necessarie per il Progetto Gin.Power nel suo complesso ovvero tra impianto di produzione energia, filiera Agroenergetica e serre per produzioni ortoflorovivaistiche; non abbiamo interesse a pubblicare dati diversi dalla realtà, non abbiamo vincoli per la quantità di manodopera da assumere, non avremo benefici diretti di nessun genere a riguardo. Abbiamo pubblicato il dettaglio sul sito internet nella sezione “Lavora con noi” dove si potranno presentare già i curriculum per l’assunzione delle prime 6 unità lavorative necessarie dall’avvio. La filosofia del Progetto Gin.Power tuttavia concerta con parti del pensiero del sig. Vavallo, lo stesso dice nel suo articolo “l’unica vera azione che possa ricevere l’appellativo di alternativo è la capacita dell’uomo di ridurre gli sprechi nel modo migliore”; ad oggi, gli stralci di potatura che si vogliono utilizzare, sono tritati o bruciati nei campi (senza filtro) è sono sprecati; il Progetto Gin.Power quindi riduce gli spechi. Si è d’accordo col sig. Vavallo anche quando dice di essere stordito. Il Progetto Gin.Power è eco-compatibile, contribuisce a ridurre l’utilizzo di petrolio per circa 18000 ton/anno, contribuisce alla riduzione delle emissioni di Co2 quindi combatte concretamente i cosiddetti “gas serra” rispettando gli impegni presi con il Protocollo di Kyoto e ancor più quelli richiesti al vertice di Copenaghen. Ci perplime il fatto che certe affermazioni e certi interrogativi siano espressi a questo modo da una persona attiva in un partito politico che sinora ha espresso pubblicamente solo una posizione a favore dell’ambiente oltre al fatto di avere esponenti con incarichi di prestigio in enti che eserciteranno azione di controllo e garanzia, come richiesto dal sig. Vavallo, che dovrebbero trovare offesa nell’affermazione vergognosa dello stesso “tanto i controlli sono grossolani, sporadici ed in alcuni casi facilmente superabili”. Gin.Power S.r.l. attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 I Canti Popolari rubrica a cura di Pierino Perrone Con questo numero de “La Goccia” nasce una nuova rubrica che avrà il semplice obiettivo di far conoscere e divulgare alcune “cante” di ispirazione popolare; in questo spazio sarà presente il testo di una canzone, corredato di spartito musicale ed una breve storia relativa alla canta stessa. In particolare, questa rubrica si occuperà di canti di lavoro e di festa contadina, di canti di montagna e dei suoi appassionati ed infine dei canti che accompagnavano la vita dei soldati. Sin da quando l’uomo lavora, canta; è, infatti, la voce l’unico strumento che si può utilizzare in ogni momento della giornata, soprattutto se le mani sono occupate dagli strumenti di lavoro. Il canto accompagna, libera, tiene il tempo ed il ritmo; attraverso la voce i lavoratori parlano tra loro, spesso lamentandosi della fatica e delle inumane condizioni di lavoro, si ribellano al padrone e pregano la loro divinità. E quando i contadini si ritrovano, soprattutto in occasione della semina e della raccolta, allietano queste giornate di festa con le loro cante. I canti dei soldati nascono durante la Grande Guerra (1915-18), in particolare nelle trincee. I soldati soffrono di nostalgia pensando alla loro casa ed ai loro affetti e cantano per non sentirsi soli, per sconfiggere la paura di una guerra in cui, per la prima volta, vengono utilizzate nuove e terribili armi. Ne nascono canti di speranza, di nostalgia, di amore e di preghiera. La montagna è una terra difficile, ricca di insidie, una terra che deve essere rispettata, ma che offre ai suoi appassionati immensi scenari meravigliosi: gli enormi spazi aperti e le sue cime maestose che svettano in cielo favoriscono la contemplazione e l’elevazione spirituale; i canti aiutano l’irto cammino e spesso ricordano coloro i quali sono caduti in montagna. SIGNORE DELLE CIME Questa canta venne scritta nel 1958 dal Maestro Bepi de Marzi, poco più che ventenne, in ricordo di Bepi Bertagnoli giovane studente universitario di Padova perito in montagna nell’alta valle del Chiampo in seguito ad una slavina nel 1951. Signore delle cime è stata tradotta in 134 lingue. Venne eseguita per la prima volta nella prima esibizione del 1958 de “I Crodaioli”, coro fondato e diretto dal de Marzi stesso. A differenza di altre melodie di ispirazione popolare viene cantata nelle cerimonie religiose essendo considerata una vera preghiera. Spesso, a conclusione delle rassegne, la canta viene proposta coralmente da tutti i gruppi presenti, trovando sovente una commossa partecipazione del pubblico che canta insieme ai coristi. Il maestro de Marzi è sicuramente uno dei compositori più prolifici del panorama corale: infatti ha composto più di 150 cante oltre ad aver musicato i Salmi di Padre David Maria Turoldo. 37 COSA PASSA IN TV? “Current’’, un nuovo modo di fare giornalismo televisivo Libera informazione indipendente 24 ore su 24 grazie a “Current’’, il network televisivo internazionale sbarcato nel maggio 2008 anche qui in Italia. Il canale nasce nel 2005 grazie a un idea dell’ex presidente degli Stati uniti, Al Gore, e dell’imprenditore e avvocato Joel Hyatt. La piattaforma si fonda principalmente su contenuti condivisi direttamente degli utenti, vantando una partecipazione attiva di un pubblico giovane, dai 18 ai 35 anni. Lo scopo è quello di creare una coscienza collettiva attraverso notizie provenienti da tutto il mondo, proponendo un nuovo modo di fare tv e soprattutto di dare informazione in modo alternativo. Lo zoccolo duro di “Current’’ è costituito dalle continue e sempre inedite inchieste svolte nel nostro paese e all’estero. Queste vengono raccontante tramite immagini e video di reportage, interviste e dichiarazioni che risultano essere i principali fattori di un giornalismo concettualmente puro, diretto, non fazioso e realmente informativo. Questo e altro negli show interni “Vanguard Italia’’ e “Vanguard internazionale’’. A partire dal mese in corso sarà in onda una puntata che interessa da vicino la regione Puglia e la questione inquinamento diossina che nel 2009 ha causato gravi danni alla salute umana. Per i più forti di stomaco ogni giorno a mezzanotte, “Senza censura’’ presenterà filmati e testimonianze di tutti gli avvenimenti quotidiani mondiali che non vedremo mai in chiaro su nessuna rete nazionale. Scene cruente di attentati, sparatorie e uccisioni mostrati appunto senza censura. Molti i documentari d’inchiesta in “Current doc’’, diretti da giornalisti che vivono gli avvenimenti esclusivamente sul campo e spesso sul filo del rasoio, mettendo a repentaglio la loro incolumità pur di documentare e far conoscere all’ascoltatore la realtà dei fatti. Ogni loro singola esperienza è al servizio di tutti. La più grande ingiustizia del programma sta nel fatto di essere visibile solo via satellite sul canale 130 di “Sky’’. Per il resto il successo di “Current’’ deriva dalla vasta e ottima programmazione, capace di attrarre tutti coloro che desiderano essere costantemente aggiornati su ogni evento a 360 gradi. Miki Marchionna 38 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Giornata della Memoria 1945-2010 L’I.C. “San Giovanni Bosco” incontra Shlomo Venezia sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz Nell’ambito del piano dell’offerta formativa di questo anno scolastico, il nostro Istituto continua nell’opera di sensibilizzazione delle nuove generazioni nei confronti della Storia della Shoa e di chi l’ha vissuta sulla propria pelle e che è riuscito a tornare dall’inferno dei Campi di sterminio e di chi l’ha documentata. Lo scorso anno abbiamo incontrato il giornalista del TG1 Roberto Olla, che al Teatro Metropolitan davanti ad una platea attenta e rapita dalle parole e dalle immagini che il Caporedattore della rubrica Storia ha presentato con dovizia di particolari, ma con la semplicità e schiettezza giornalistica che lo caratterizza. Olla, al termine dell’incontro, mi ha confidato che raramente ha parlato davanti a dei ragazzi così attenti e pazienti per circa due ore. Per questo, ha elogiato i docenti, perché probabilmente avevano ben preparato gli alunni all’evento. Da quel momento con Roberto Olla è nato un bel rapporto di stima e di amicizia, che mi ha portato a chiedergli di aiutarmi ad organizzare un incontro con un italiano sopravvissuto ai campi di sterminio e così è stato. Il 10 agosto scorso ho chiamato per la prima volta la Sig.ra Marika Venezia, moglie di Shlomo Venezia, sopravvissuto al Sonderkommando di Auschwitz, cioè al settore destinato alle camere a gas ed ai forni crematori, presso cui Shlomo “lavorava” bruciando i cadaveri o svuotando le ceneri dai forni. Un luogo da cui non si tornava vivi, ma dove lui per alterne vicende è riuscito fuggire. La sua storia la racconta nel libro “Sonderkommando-Auschwitz” edito Metropolitan, con il Patrocinio del Comune di Ginosa, della Regione Puglia, della Provincia di Taranto. All’evento la nostra scuola inviterà com’è già avvenuto lo scorso anno per Roberto Olla, tutte le scuole Sec. di 1° e 2° grado di Ginosa e Laterza. Questi eventi non possono essere vissuti solo da pochi. La Memoria di quello che è stato deve essere condivisa e conosciuta da tutti. Insieme a questo articolo pubblichiamo anche il manifesto murale che precederà l’evento. Colgo l’occasione di ringraziare il nostro Dirigente Scolastico, Dott. Vincenzo Calabrese, per la sensibilità che sempre dimostra verso questo tema e la collega Lucrezia Di Tinco per avermi dato una mano a concretizzare questo incontro con il suo Progetto. Per chi volesse rivedere le immagini dell’incontro con Olla dello scorso anno le può rivedere sul blog passatopresente.rai. it aprendo il link febbraio 2009. Rosamaria Busto dalla Rusconi, che i ragazzi delle classi terze della nostra Scuola Secondaria di 1° stanno leggendo nell’ambito del Progetto “Una storia… sei milioni di storie” di cui è referente la Prof.ssa Lucrezia Di Tinco a cui collaborano le docenti Roberta Susi e Rossella Andreula e la sottoscritta. I primi contatti con Marika sono stati da subito molto cordiali, al tal punto da instaurare un rapporto di stima quasi confidenziale, come tra una madre ed una figlia. E’ stata lei chiedermi questo e per me è stato un onore. L’incontro con Shlomo Venezia avverrà l’11 febbraio sempre presso il Teatro La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. attualità La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 Spesso abbiamo ospitato su questo giornale lavori di scrittura creativa, inviatici da gruppi di alunni che, insieme ai loro insegnanti, avevano svolto un percorso didattico conclusosi con la realizzazione di racconti o testi poetici. L’obiettivo comune di incentivo alla lettura e alla scrittura ha creato interessanti connubi, che speriamo lascino in futuro una traccia nei giovani protagonisti. Da questo numero (e per qualche numero), la Redazione accoglie la richiesta di pubblicazione fatta da due giovanissime aspiranti scrittrici marinesi, che inviando un loro manoscritto alla nostra sede, hanno voluto mettersi in discussione in campo letterario. Debora Cazzetta e Claudia Perrone non ci hanno mandato un racconto breve (come finora c’era capitato), il loro è un romanzo, A te mio grande amore, che, seppure nell’acerbo esercizio di scrittura creativa, tuttavia mostra interessanti accorgimenti tecnici che col tempo e (speriamo) con la continuità dell’impegno affineranno, unitamente ad una più chiara definizione di struttura narrativa. I presupposti ci sono, a cominciare dal linguaggio: snello, realistico e adeguato ai personaggi; così come la capacità di saper cogliere suggerimenti da situazioni e ambienti reali. Buona lettura! A te mio grande amore… di Debora Cazzetta e Claudia Perrone Il tradimento Era una mattina nuvolosa e buia a Monopoli e Simona, una ragazza spavalda del liceo, arrivò di nuovo in ritardo e, come tutti i giorni, si sedette vicino alla sua amica Nicole, una ragazza molto solare. Le due si confidavano tutti i segreti. Ce n’era uno in particolare che colpì Nicole: Simona si era fidanzata con Francesco, un ragazzo dall’animo buono. Francesco non era bravo nello studio e per questo Simona non lo notò; ma ciò accadde in passato. Quando Simona tornò a casa, sentì il cellulare squillare, si trattava di Francesco, che aveva scritto nell’sms “scusa, ma non ti amo”. Questa frase lasciò di stucco Simona e per il gran dolore confidò tutto a Nicole che disse: Ascolta Simo, evidentemente Fra non ti ama! Devi accettare questa cosa, è naturale, prima o poi doveva accadere, no?Simona ribatté: - Nicky, lo so, ma è tutto così improvviso! Cosa gli ho fatto di male?Nicole: - Forse non li hai mostrato affetto, visto come si comporta in classe, ma a me sembra che sia un bravo ragazzo...comunque...io lo conosco da poco.Simona cadde nel silenzio più profondo. Nicole era disagiata e propose all’amica di andare a fare shopping. Simo non ci pensò due volte. Avevano comprato molta roba e Simona si sentì subito sollevata. Mentre le due amiche ridevano e scherzavano, il cellulare di Nicole squillò: era Francesco. Nicole: -Pronto? Oh, ciao Fra come stai? Io tutto a posto... dimmi, ti devo passare Simona? Ehm, non c’è chiamami tra cinque minuti, cià cià!Simona: -Che voleva?- disse con tono irritato. Nicole: -Voleva parlarti... senti, ho detto di richiamarmi tra cinque minuti intanto andiamo a mangiarci un panino alle salse con becon e insalata croccante.L’idea era invitante e Simona non poteva dire di no. Mentre si sedettero, un bel cameriere si avvicinò alle due amiche e disse: -Buongiorno ragazze! Che cosa ordinate?Le due rimasero incantate dalla gentilezza e dalla bellezza di quel ragazzo e così, ordinarono ciò che aveva proposto Nicole. Il cameriere arrivò in un lampo con le sue Nike Silver e un jeans strappato molto comodo. Nicole se ne innamorò, inoltre non resistette ai suoi occhi blu ghiaccio e ne rimase incantata, anzi, pietrificata da quello sguardo magnetico. Simona schioccò le dita e Nicole scese dal mondo delle nuvole. Simona: -Insomma, poi dici a me, lo sappiamo che quello è un gran figo, ma non puoi fare la bell’addormentata con gli occhi 41 aperti davanti a lui!Nicole: -Lo so...che ne dici se gli chiedo il suo numero di telefono?Simona: -Ma nemmeno lo conosci!Nicole: -Che ne sai? Adoro le lovestory spericolate!Simona: -Tu sei pazza amica mia!Nicole andò dal cameriere per parlare ma a un tratto il suo cellulare squillò: Francesco! Nicole: -Ehi Fra, si ora te la passo.Nicole passò il cellulare a Simona la quale disse: -Ciao Francesco, dimmi...domenica sera alle otto al ristorante “La Luna”? Ok ci sarò ciao.Nicole: -Che ti ha detto?Simona: -Ho un appuntamento...che mi metto?-Mentre tornavano a casa con l’autobus, Simona domandò a Nicole che cosa le avesse detto il cameriere dallo sguardo di ghiaccio. Nicole: -Niente, mi ha invitata a uscire domenica sera insieme ad un’altra coppia ma non so chi siano!Simona: -Interessante...dove ti porta?Nicole: -Ha detto che è una sorpresa.Tornate a casa, Simona e Nicole chiacchierarono per ben due ore. Nicole: -Oh, non ti ho detto la cosa più importante: si chiama Angelo, guarda caso il mio nome preferito!Simona: -Wow, che tipo è?Nicole: -E’dolce...Simona: -Fortunata te!- disse sospirando. Nicole: -Ma che dici, scusa anche Francesco è un bel ragazzo!Simona: -Lo dici tanto per dire o perché vuoi tenerti Angelo tutto per te?Nicole fece una leggera risatina imbarazzata. Arrivò domenica sera e le due amiche si prepararono: Simona indossò una mini di jeans con strass, degli stivali in pelle scamosciata con un top bianco con fiori a perline. Nicole indossò dei jeans leggermente strappati con effetto scolorito, le Converse All Stars raffiguranti teschi, cuori trafitti da spade, palle da bowling e serpenti e una maglietta beige. Erano straordinarie e quando si presentarono dai rispettivi ragazzi, questi non riuscirono a resistere alla voglia di correre verso di loro. Le due sorrisero e dopo cinque minuti si sedettero a tavola, e che coincidenza: Angelo e Francesco erano amici e può darsi che i due ragazzi, avessero combinato le date degli appuntamenti per far trovare le due amiche insieme! (1 - Continua) 42 argomenti La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Travaglio a Laterza Paura del futuro Il giornalista più scomodo in tutti i sensi Divenuto noto grazie alla trasmissione condotta da Santoro “Annozero“ che va in onda su Rai2 ogni giovedì, questo giornalista riscuote consensi per la sua capacità e sfrontatezza di trattare di argomenti “scomodi”. Molto preciso nei particolari, e sicuro di sé, non ha paura di niente e nessuno nel raccontare fatti, non proprio noti al popolo italiano. Torna mia nipote da scuola: emozionata e saltarellante di gioia perché aveva visto i manifesti che Marco Travaglio sarebbe venuto a Laterza per una conferenza. Invita tutta la famiglia a partecipare, e noi, siamo tutti d’accordo. Arrivati con qualche minuto di anticipo, troviamo i posti tra le prime file. La sala gremita di persone e ragazzi anche seduti per terra. Travaglio arriva con un’ora e mezza di ritardo; mia nipote, avendolo aspettato all’ingresso, riesce ad incontrarlo e ne è felicissima. La presentazione fatta dal collega giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, dura parecchio e da parte nostra arriva un grande applauso. Lui seduto, con lo sguardo spesso rivolto verso il basso, mi sembra pietrificato. Tema della serata: la libertà all’informazione. Parla tanto prendendo di mira tutti: politici, mafia, sanità, televisione comandata dal presidente del Consiglio e da Mediaset. Non c’è tempo per le domande del pubblico, Travaglio va via con un po’ di delusione da parte nostra. Michelina Dell’Aquila Sono cosciente che questo, forse, non è l’articolo che vorreste, non parla di politica, né di agricoltura, ma vi siete mai chiesti cosa pensa un/a ragazzo/a di 13-14 anni, quando si trova dinanzi alla prima scelta che segna la vita? Questa ne è un “spolveratina”. Mi auguro che possa interessare, e che non vi annoi, ma che soprattutto, vi faccia tornare un po’ a quando, anche voi avevate 13 o 14 anni- Buona lettura. «Non penso mai al futuro, arriva così presto.» Albert Einstein Quante volte, abbiamo guardato negli occhi un uomo, ormai adulto, al quale ormai non resta che vivere la vita ch’egli stesso ha scelto, che con aria saccente ci dice: «il futuro è vostro!» e tutti, quando sentiamo queste parole, ci sentiamo, nei migliori dei casi, lusingati. Quante volte guardiamo il cielo e diciamo «il futuro è mio!» e questo ci sembra stupendo, ci infonde una sicurezza di cui non siamo molto coscienti. Ma poi guarderemo dei coupon e diremo «Prima era tutto più semplice!» e ripenseremo a quando parlavamo con mamma e papà solo per mangiare, dormire e giocare. Comunque, siamo lì, e quei coupon, di “procacciatori d’affari” che sponsorizzano ogni tipo ed indirizzo di scuola, ci fanno sentire sempre e solo “prede” ben volute, allora aspettiamo, ma intanto i giorni passano, ed in ognuno di quei giorni pensiamo solo alle parole che non abbiamo detto, speriamo di non sbagliare e vorremmo che qualcuno vivesse per noi. Ma la vita è così, ci porta dinanzi ad un muro, davanti al quale dobbiamo dire “SI” o “NO”, “QUESTO” o “QUELLO”, “GIALLO” o “ROSSO”, e sempre, dobbiamo rispondere. Il futuro, ci sono persone che lo vivono e basta, altre che non lo conoscono, che sperano di capirlo e cercano di viverlo. Coloro che aspettano, per loro ogni consiglio è “oro colato”, ma hanno paura, non sanno scegliere se seguirlo oppure no, se hanno un’idea, hanno paura di pensarla. Sulle loro teste, non ci sono stelle, ma pensieri, e a volte, però, preferirebbero tagliarsi i neuroni, piuttosto che pensare, perché i pensieri li portano anche a cambiare idea (se magari, prima, ne avevano una), e a ritornare nel dubbio, e questo li fa soffrire. Il dono più grande, più prezioso e, soprattutto, più utile… Vivere la vita, pensare e credere che tutto è possibile! Un dono che non tutti hanno. Molte sono le persone che camminano per strada e trasmettono quel- la sicurezza che loro stessi non hanno idea di possedere. Molti dicono che prendere la vita poco sul serio è sbagliato, ma, io penso che invece è giusto prendere tutto poco sul serio, e, soprattutto, “prendersi” poco sul serio! A volte il nostro, “guardare da adulti”, ingrandisce le nostre paure, e non ci permette di guardare il mondo con pura e vera razionalità. Ora spero di avervi interessato e affascinato con un po’ di “psicologia adolescenziale”. Domani Percorro la mia strada, E vivo il mio presente, ma domani guarderò un nuovo cielo, attraverserò altre tempeste. E, forse, a volte cadrò, non so se alzarmi potrò, comunque una stella, lo so, un po’ mi aiuterà. Forse la luna guarda già La stella che… Domani la mia strada illuminerà. Guardo il mio deserto Oggi non sono sola, ma domani forse sì, sì, mi avverto, io son qui, mi rialzerò. La pioggia, la neve, le bombe, nulla mi fermerà ma se io mi arrenderò, sì avrò fallito. Pensar… Oh alba senza fine Accarezza i miei sogni Ma non mi punire Se nascondo i miei pugni E non difendo il mio dire. Oh lacrime di musa Che ispirate i miei pensieri Non bagnate il mio fuoco O lui non vivrà. Ed ora apro gli occhi Sento il destino scivolare Come frei (freddi) fiocchi Sentir di cuore l’anime volare. Migrar nel firmamento Lo sbatter di ciglia del mio cuore che sognerà. Sara Nicastro eventi sportivi La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 43 Runners Ginosa, sono aperte le iscrizioni Sono aperte le iscrizioni per il Corripuglia 2010 all’interno della società ginosina, nella speranza di un anno nuovo ricco di premi, glorie, soddisfazioni e tanto divertimento. Il presidente della Runners Ginosa, Jose’ Punzi insieme a tutto il direttivo, è lieto di annunciare a tutti coloro che vogliono divertirsi e passare insieme ad amici almeno una domenica all’insegna dello sport, che sono aperte le iscrizioni per il Corripuglia 2010. Tutti coloro che intendono partecipare si potranno rivolgere presso la sede della Runners Ginosa o direttamente al presidente della società. Grazie ad un favoloso 2009 che ha visto premiata la società ginosina come terza classificata nel trofeo podistico più caratteristico della regione Puglia, l’anno nuovo si apre, per la Runners Ginosa, all’insegna della ricerca di nuovi atleti pronti per affrontare una che per loro potrebbe rivelarsi nuova ed emozionante esperienza. Sempre più richiesta è la presenza delle Sono aperte le iscrizioni alla FEDER CACCIA Ginosa Comunicato stampa del presidente del circolo Nino Giacumbo donne, che pur essendo in netta minoranza all’interno della società, nell’anno scorso hanno saputo piazzare più atlete sul podio degli uomini. La premiazione del trofeo è avvenuta venerdì 22 gennaio a Molfetta (BA), e a portare alto il nome di Ginosa oltre a Domenico Sannelli classificatosi 2° degli MM45 a soli 12 punti dal primo, sono state proprio le due eroine del gruppo Anna Francione e Giacoma Galante a salire sul podio, rispettivamente 2^ della categoria MF35 e 4^ della categoria TF; sicuramente un annata indimenticabile per loro, come potrà essere per tutte coloro che si vorranno iscrivere a partecipare al Corripuglia 2010 portando in alto la bandiera di Ginosa. Federico Luisi Il presidente della Feder Caccia sezione di Ginosa, Nino Giacumbo, attraverso un comunicato stampa ha inteso «ringraziare coloro che lo scorso anno hanno aderito all’Associazione sottoscrivendo l’adesione al Circolo di Ginosa». Allo stesso tempo, il signor Giacumbo informa che presso la sede sociale, in via Tara n. 3, è possibile rinnovare l’iscrizione per l’anno sociale 2010, inoltre sempre presso la sede è possibile seguire i corsi di preparazione per conseguire il Porto d’Armi per uso sportivo e caccia. Lo stesso presidente comunica che per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla sede di via Tara dalle ore 18 alle ore 21, tutti i giorni dal lunedì al sabato. Ulteriori informazioni è possibile riceverle telefonando al n. 368 3318192. 44 La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 eventi sportivi PRIMA CATEGORIA / Decima sconfitta stagionale contro un quotato avversario Ginosa ko a Casamassima, ma a testa alta I biancazzurri, nella difficile trasferta di Casamassima, disputano una buona gara tenendo testa, al più quotato avversario, per un tempo, ma nella ripresa incassano due reti e masticano amaro. In evidenza il baby portiere Alex Bellosguardo che neutralizza un rigore. Ginosini in campo con il lutto al braccio per la scomparsa di Vincenzo Pizzulli, padre del tecnico ginosino. Decimo ko stagionale per il Ginosa che in quel di Casamassima, contro i più quotati avversari, tiene bene il campo per un tempo disputando una discreta gara. I biancazzurri hanno giocato con il lutto al braccio in segno di vicinanza al tecnico Pizzulli per la scomparsa del padre avvenuta nel fine settimana. Prima frazione equilibrata con gli ospiti a contenere ed i padroni di casa aggressivi. Il primo sussulto giunge all’8’ quando, su un traversone tagliato dalla sinistra, Duca impatta la sfera che fa la barba al palo. La replica barese si registra al 14’ quando il direttore di gara, generosamente, assegna un penalty molto dubbio al Casamassima: Carbonara, però, si lascia ipnotizzare da Bellosguardo che, con bravura, neutralizza la conclusione. Ancora sugli scudi l’estremo difensore ginosino che al 30’ si supera opponendosi ad una bordata maligna dalla distanza di Carbonara. Nella ripresa la compagine barese, sin dai primi minuti, si mostra più determinata alla ricerca del successo. Al 9’ il Casamassima sblocca il risultato grazie a Carrassi che in area ri- solve un’azione convulsa con un diagonale sul quale nulla può l’estremo difensore biancazzurro. Sulle ali dell’entusiasmo, i baresi do Carbonara, da distanza ravvicinata, impegna severamente Bellosguardo che si oppone con bravura. Tabellino della gara (Casamassima-Ginosa 2-0) CASAMASSIMA: Cofano, Iacobellis (42’ st Sportelli), Greco, Lovecchio, De Mola, Lattarulo, Giovannielli, Sibilia (1’ st Anelli), Tanzi, Carbonara, Carrassi (25’ st Rainieri). A disp.: Calabrese, Di Perna, Vasco, De Cosmis. All. D’Ermilio GINOSA: Bellosguardo, Castellano (15’ st Russo), Orfino, Bozza, Pizzolla, Zorico, Salamida, Pagone, Nuzzi, Esposito, Duca (25’ st Donno). A disp.: Cimino, Ricciardi, Petrelli, Iacovino, Lapiscopia. All. Pizzulli ARBITRO: Brunetti di Foggia. RETI: st 9’ Carrassi, 15’ Anelli manovrano con disinvoltura imponendo la propria supremazia, mentre il Ginosa va in affanno. Al 15’ i padroni di casa legittimano il risultato con il raddoppio: Orfino frana in area su Carrassi e l’arbitro indica il dischetto, con Anelli che trasforma la massima punizione. L’ultimo sussulto giunge alla mezzora quan- (rig.). NOTE: Ammoniti Greco e Sibilia (C), Bozza e Pizzolla (G). Domenico Ranaldo ([email protected]) La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010 eventi sportivi 45 PRIMA CATEGORIA / Quinto successo al “Miani” dove soccombe un modesto Surbo Ginosa batte il Surbo e vola ad un punto dalla zona salvezza Vittoria importante per gli uomini di Pizzulli che al “Miani” piegano la resistenza di un modesto Surbo grazie ad una rete di Duca. Domenica, intanto, sarà di scena al “Miani” la vice-capolista Sammichele, per un incontro difficile in cui sarà necessario dare il massimo per conquistare tre punti utili in chiave salvezza. Torna alla vittoria il Ginosa che al “Miani” supera di misura il Surbo e conquista tre punti preziosi in chiave salvezza. Gara che ha visto un predominio territoriale dei biancazzurri per l’intero arco dell’incontro, con l’estremo difensore ospite superbo in alcuni episodi. Partono determinati gli uomini del tecnico Pizzulli che al 15’ si rendono pericolosi con un tiro velenoso di Salamida che si spegne di poco a lato. Altra occasione da rete al 32’ quando Nuzzi fa sponda per Donno che, dal limite, scaglia una rasoiata insidiosa sulla quale l’estremo difensore salentino si oppone con i piedi. I biancazzurri insistono ed al 41’ Pagone, ben servito da Salamida, brucia in area il suo diretto avversario e calcia verso la porta esaltando i riflessi di un superbo Giannone. Sul finire di tempo è Donno a provarci dalla distanza il cui tiro mette in affanno il numero uno ospite che si rifugia in angolo. La ripresa calca la falsa riga del primo tempo, con i padroni di casa arrembanti alla ricerca della rete. Al 6’ la dea bendata non è favorevole ai biancazzurri quando un calcio piazzato dal limite battuto da Donno vede la sfera infrangersi sul palo a portiere battuto. I padroni di casa premono ed alla mezzora Duca, ben servito da Salamida, alza di poco la mira da buona posizione. L’insistenza del Ginosa trova il giusto premio al 38’: una punizione dal limite calciata da Donno trova la deviazione della barriera che spiazza l’incolpevole Giannone, con tocco vincente di Duca a ribadire in rete. Sino alla fine i biancazzurri controllano con ordine e si proiettano al prossimo match casalingo di domenica (la seconda gara interna di fila) contro il quotato Sammichele. Nella gara di andata la compagine ginosina disputò una buona prova costringendo i baresi ad un match sofferto: solo in zona “cesarini” il Sammichele riuscì a spuntarla infrangendo il sogno di un pari che il Ginosa avrebbe meritato in pieno. Pertanto, i biancazzurri hanno voglia di riscatto ed i tre punti saranno di vitale importanza per uscire dalla zona play-out. Tabellino della gara (Ginosa-Surbo 1-0) GINOSA: Bellosguardo, Castellano, Ricciardi (37’ st Lapiscopia), Petrelli, Pizzolla, Zorico, Salamida, Esposito (3’ st Duca), Nuzzi, Donno (44’ st Orfino), Pagone. A disp.: Larocca, Iacovino, Russo, Zicari. All. Pizzulli SURBO: Giannone, Borgia, Comi, Pellè, Personè, Longo, Maggiore, Sicuro (11’ st Bisconti), Felline (19’ st Galati), Sturdà, Zecca (37’ st Gaetani). A disp.: Iacovazzi, Kaci. All. Leo (dirig. acc.) ARBITRO: Squicciarini di Bari. RETE: 38’ st Duca. NOTE: Ammoniti Petrelli, Pizzolla, Salamida, Donno e Duca (G), Pellè, Galati e Bisconti (S). Domenico Ranaldo ([email protected]) 46 attualità La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010 Tennis Club Pro Loco Marina di Ginosa: bilancio 2009 positivo per la scuola di avviamento al tennis Pamela Calabrese e company dominano le competizioni provinciali. Grande la soddisfazione del presidente Giuseppe Toma che vede ottime prospettive per il futuro del Tennis Marinese Da pochi giorni ha avuto inizio il quinto anno di attività per la Scuola federale di avviamento al tennis, da ormai quattro anni sotto la guida responsabile dell’istruttore di II garado F.I.T. (federazione Italiana Tennis) Giuseppe Toma e inserita nel contesto associativo sportivo senza dubbio più longevo della borgata, il Tennis Club Pro-Loco di Marina di Ginosa da lui presieduto. E’ il 1968 l’anno di nascita del club sportivo che, malgrado altri sport, quali la pallavolo o il calcio godano di un’indiscussa maggiore popolarità, ha avvicinato, formato e entusiasmato molti marinesi e non al meno popolare tennis, sport che comporta un approccio tecnico iniziale non facile, che deve essere supportato da una formazione di base lunga e particolarmente sacrificante. Il 24 maggio di quell’anno per volontà di alcuni soci Pro-Loco, portatori delle richieste di numerosi marinesi e dei molti villeggianti interessati allo sport della racchetta, hanno dato vita al club che per quaranta anni e più, ininterrottamente ha portato lo sport marinese al livelli eccellenti, decantati dalle maggiori testate giornalistiche anche nazionali. Un traguardo che segnerà la storia del Tennis Club Marinese è quello che, dopo anni di lunga attesa e lavoro ha portato la Pro Loco “Luigi Strada” ad acquistare nel 2009, con uno sforzo economico importante, l’area di insistenza dei campi dall’ERSAP, ente regionale che quaranta anni fa aveva solo dato in concessione l’area. In questi anni i molti soci del circolo si sono incessantemente occupati dell’integrità e, dove possibile, dell’apporto di migliorie alla struttura e nel 2009 la Pro-Loco ha eseguito lavori di manutenzione straordinaria, con la sostituzione della rete di recinzione dei campi e il rifacimento dell’impianto di illuminazione. Oggi il circolo può vantare una struttura dotata di tutti i servizi, degna di ospitare, per il 35° anno, a cavallo tra luglio e agosto, il Torneo Nazionale Estivo di terza categoria, e questo grazie all’impegno dell’Associazione madre che ha di fatto espresso la volontà di dare continuità al progetto sportivo che è degno di valorizzazione nel tempo. La eccellente professionalità e dedizione dell’istruttore Toma ha fatto sì che oggi, dopo anni di intenso lavoro, il Circolo possa vantare una squadra di atleti preparati e che onorano il tennis marinese con importanti risultati. Ultimo successo del circolo è quello dell’atleta Pamela Calabrese che nel 2009, assieme alla sua squadra composta da Federica Sorrenti, Alessio Galante, Andrea Matichecchia, Marco Mastrovito, Simone Egitto e altri, ha dominato nelle competizioni provinciali under 16 conseguendo numerose importanti vittorie.E’ questo il miglior premio per gli sforzi profusi dallo staff tecnico che è sempre al fianco degli atleti in questa esperienza di vita. L’anno 2008-09, come ci spiega l’istruttore Toma, è stato l’anno più fiorente per il Cir- colo che ha visto la scuola di avviamento raggiungere il considerevole numero di 47 iscritti, un livello di iscrizioni che pone in secondo piano le maggiori realtà analoghe dell’intera provincia, senza contare i 20 allievi, sempre curati dallo staff tecnico del Tennis club marinese, presso i campi della “ex Cooperativa Tennis” di Ginosa, in accoglienza delle numerose richieste dal capoluogo. Alla domanda “quali aspettative il circolo ha per il futuro”, il presidente-allenatore Giuseppe Toma risponde: «Il bello deve ancora arrivare! Ci sono in cantiere agonistico in questo momento alcuni “marmocchi” (di circa 6 anni) che, se il mio fiuto non mi tradisce, potrebbero tra qualche anno far parlare di se fuori le mura, consacrando definitivamente la nostra, come la chiamano alcuni, borgata, ad avamposto del tennis regionale.» Il presidente Giuseppe Toma ha voluto estendere un sentito ringraziamento al maestro nazionale F.I.T. Raffaele Tataranni di Matera (attuale collaboratore tecnico del C.T. Bari), insieme al quale e con l’appoggio del direttivo del tennis club, ha realizzato questo assetto della scuola tennis, soprattutto per l’affiancamento e la capacità di avergli trasmesso la propria professionalità e competenza, aiutandolo nella formazione professionale federale e stabilendo un preciso ordine di contenuti e qualità. «Sono convinto che le persone e gli enti con i quali andremo ad interfacciarci per le nostre future attività, così come hanno sempre fatto, sapranno riconoscere sforzi, risultati e serietà di questa splendida realtà marinese. Per l’occasione rivolgo gli auguri di buon anno 2010 a tutti gli operatori sportivi di Ginosa e Marina di Ginosa e a tutti gli appassionati e praticanti di qualsiasi sport.», decisamente pieno di positività l’augurio del presidente Toma, sintomo della soddisfazione di chi ha per anni ben seminato e riesce a cogliere oggi con orgoglio i primi importanti frutti. Antonello Lovecchio