[ 67 ] Il lL<0 ajJ. G. P - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
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[ 67 ] Il lL<0 ajJ. G. P - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
[ 67 ] là AlfQnsino trova una specie di professor di fisÌca" :amÌco SUI?; Bravo, contino: vada presto in chiesa a veder le ,belle" e a consolarsi della ,noia di sentir messa, Via, via, non andrà molto che i preti la reciteranno ,ai pilastr:i. S~rvo suo, contino; a rived,erci a pr'anzo. Giunto solto il vestiholo , ha la hella sorte A1fo usino d'imbattersi nella flessuosa ballerina K N.. ". Bl'tlvo, contino: Oh già lei è di buon gusto: viene sempre alla nostra, messa, E cou Ici ,entra in chiesa, e le sostiene la portiera , e paga cinque centesimi per i! sedioliuo, e se in istrada forse nOli le si mo,'stl'erebhe a tiauco, e le va pcr caSa di contrahbaodo, qui è auzi bra vura 1'intrattenerla, e distral'l. dal rito: ne halluo invidia gli aggruppati bUODgustai, ma pure llon pOSSOIJO l,ne" meno di 'pprova l'e manifest'Uiente il t01l, II cingue ttio e il ridere mal freuato disturbavano uoa donnina di venticinque anni, inginocchiat. a terra contl'a la seggioI. , ,e avente a'lati due bamboli che stavaoo attentissimi all' altare colle manine giuote. S'alzò la signora, cambiò pian piano di sito, e si pro" sternò di hel ouovo più in la. Bellio. era costei: rise la tui'ha : chi il crederebbe? nob rise Alfonsino, Alfonsilloha rello e sensibile il cuore; arrossì; ill'iso altrui ,lo interessò pel' colei a cui feriva; piant.ò la s.ltatrice, e hel bello si ricondusse diet"o la modesta dOllna, Alla elevazione ei piegò le ginocchia: la madre parlava ai figli: egli ascoltÒ: udi: Prega1.e Iddio' che doni alla mammina virtù di educarvi bene, e di rendervi simili al , povero vostro padre: e pregate pel ./'iposo dell' anima Sua . ...... Oggi Alfonsino è un tutt' altN uomO. 'Non so come avvenne, ma spo,sò quella vedo"., educa quei figli. Intervenendo alla messa, vi assiste, almeno con riverenza. Il prete" il professore, la ballerina non entravano nelle armonie della natura. L, d. B, Milano, il '21 di t!tobre ... 818_ M'io caco GÙ,lio. Ti ricordi quaudo ridevamo "el bosco di Bou, logne ,di quel bizzalTo di , Rousseau cbe voleva che gli uomini facessero o stringhe o calze in società per oon pe,·dere affatto il tempo? Ebbene , ,io, sooo capitato iu uUa città dove gli uOlutni SI COJJÙaUllallO a occupaiioni noo meno }'idicole. Questa malie 50110 uscito di casa per comp,~ rar, delle frutta per colezione. M'immaginava gla di avei' a trattare con una forosetta di campag':",- colle trecce sparse di spilloni d'argento, com e Il costume delle contadllle lombarde con un puliLg grembiule, con occhi vivaci, ec.: che mi a vrebbe estorto coo grazia qualche soldo di piri", . pazienza! Mio caro Giulio! Come ti saresti burlato ~ella mia sorpresa quando io vece della', llInfa 1111 trovai a frollte un viso hurhero aOumicato, uno schifoso cic10pe coperto di neri cenci, cbe in mezzo ai canestri di frutta attizzava il fuoco sotto una peotola di merluzzo cbe faceva arriccia,'e il naso a tutti i passeggieci! C/'ezno".s uon è. ~osL Balzai lo~taoo da qu ell' orrido cefio e l'Isolsl di entrare ID un, caffè. Chi sa , dissi fra me; che non tmvi uoa hella limonadiére italiana da stare al paro di quella che faCeva mostra di se al caffè delle mille colonoe a Parigi l ,Era in quel' punto nella corsia più frequentata di Milano , scorgo, uo caffè a ' dorature, à specchi; eotro in questo ' gabioetto di Veoere, corro al banco ... ohimè! io vece deHa lusingbìera limonadière, eGeo una faccia seria con due ham da ba scià : io non ho simpatia p~r que~ta " sorta di baffi: mi sedetti mortificato e chiesi un caffè che~ mi, venne ' recato da un giovine discre· tameote' hen vestito, ma seoza alcun dis,tintivo del suo mestiere, Noo so come io questo paese noo si prendallo spesso degli equivoci tra , i garzooi di bottega e gli avyentorl, potendosi dare" che questi ultimi sieno più mes,c hinamente vestiti dei primi. Chez-nous ' il. gre!Dbiale disting~e i garzoni dalla folla. Mi tQrmentav~ pur, la ,vo,glia di legare discorso, con,qualche donna. Aveva, . ': sdrucito il nastrq deU' oriuolo; éntrai .iu una bottega per comperarne UII nuovo, slcllrissimD che questa volta mi sarehbe tO,c,ca ta qualcbe grazio'sa civetta, Uo patagooe alto sei pie!ii, che a vreh!>e , potutò 'essere .capo de' tamhuri, mi si presenta .. , coo uoa voce s~ttigliata a steoto" , colle smorfie e contorcimenti di una pulzella ch' egli contraffà benissimo per l'abitu.dine che ha , di co!)versare' colle signore. 'Meutre gli sborsava il prezzo del nastro, tra ,il riso e il ,dispetto, mi leoi a domandargli perchè a Milano gli uomini avevano usurpato il posto delle dollne ai ,!>anchi di hottega" degli alberghi, dei caffè e in tao,ti mestieri che nOli, esi.gono una gl'a o forza inusco!are. Quand' è cosÌ, cootinuai " compite dunque li' c!lsa e camhiatevi gli ahiti tra nomini e donne'. Chez-Tlous non è cosl. L'effeminato gigaote mi rispose sorridendo, che no,o sooo l'q,oh i ""wi che io questa città gli uomini facevaoo anche il sarto da donna. Il MEMOR,A lL<0 ajJ. G. P .... sul danllo che ' produrrebbe' al!" econo.- m;,t pubblicn del regno (di Napoli) il çomprare ,dall' estero i callatli per l' 'eserCito; e s~ la necessittÌ di migliorare le nostre razze. ~ Del tellente generale Pigoatelli, prin'cipe di Stromboli. - ( Napoli, ,81 '8 ) . ' , L'Italia gioisce ogni volta che vede ,fra i suoi a~itanti accresce,rsi il numero di coloro che ap- pllcauo Il loro 'Ingegno - 000 a vane speculazioni - ma alla maggiore prosperità della nazione, E talltO più ella se ne compiace allorchè a .iffa tto studio, imwediatamente giovevole, si applicano personaggi che, per lo spIe odore di cui li cioge il loro nome, possono più efticaeerneute iuspira.re in a]ll'hì 1'ambiziolJe d' imitarli. Si va dileguaudo, il tempo in ~ui la classe più elevata deUa società Don ' arrossiva, per 10 rua.-, sima parte, d' ~ntorpidire nell'iudifferenza pel ben~ p~bbhco, Un ooesto pudore fa ormai il pregIO d, mCi>lll fl'a quelli che tl'ovausi nel posse'dimento de' sorumi vantaggi sociali, il credito', la ricchezza e l'ingegno; e,ssi capiscooo che la superiorità d'una condizione oon ceSSa d'essere giustamente odiata fintaoto ch' ella non si unisce all~ superioril? del merito e allo zelo oper~60 den amor patno, Allora veramente la ruoltit"dine, qualunque ~iasi la di.tiozioòè eru:inente in cui è posto un individuo, ]0 onora. " L:Aut.ol'e de~a memoria ~he ao~unziamo parte ,l:,Jl assIOma IOcooeusso di pub»lIca economia: cl,e ogni governo debba procurare che il suo SI~olo co~ le ~~ mw:ifatture producano la. lri~g glOr cop,a poss,blle d. tutte quelle cose, di cui là .non PU? dispensarsi in tempo di guerra, SIa pe suo, b,sogm, S.a per sostelUJre la guerra stessa. » Questo principio , soggiuoge egli, fa eceezioIle alla regola geoerale di lasciare che i produttori ~iri~ao~ ,la loro. ind~stria verso quelle spèculazlODl 9v , e maggl!lre Il guad;lgno-, Quil!c\i j s,taw