vai al file

Transcript

vai al file
prof. Carlo Bozzo
BIENNIO
COMPOSIZIONE SCENOGRAFICA TELEVISIVA
Carlo Bozzo inizia la sua attività professionale come scenografo per diverse rappresentazioni teatrali di prosa e di lirica (regie di Mauro Bolognini, Mario Missiroli, Lamberto
Puggelli, Giorgio Strelher ecc...). Dai primi anni '80 inizia a lavorare in televisione per la RAI e per MEDIASET. Inoltre lavora per le scene di spot pubblicitari (Camomilla sogni
d'oro; Renault…).
Nell’attività di Space-designer progetta allestimenti espositivi e museali e, per committenti privati, ambienti di Visual Merchandising (show room, stand, arredamenti).
Partecipa, come relatore, a vari dibattiti e seminari sulle problematiche della comunicazione dello spazio allestito e sulle più importanti questioni di fondo, costitutive del
settore.
Le fondamentali questioni teoretiche di base - presupposte alla creazione di ‘atmosfere’ - emerse nel rapporto tra professione e didattica sono state affrontate nello scritto
«Al di là della Scena - ermeneutica dello spazio».
UN "DECALOGO" CONSAPEVOLE della scena televisiva
Si riporta l’affermazione di un esperto regista, Stefano Vicario, in quanto estremamente chiarificatrici dello spirito che
pervade la scenografia televisiva. Dal testo1 possiamo, estrarre con estrema precisione, dieci riferimenti basilari che
sono da tenere ben presenti durante lo svolgersi dell’intera operazione progettuale. Tali precisazioni sono rivolte a chi si
accinge a progettare una scena che sia emozionale ed efficace, immersa fino in fondo all’interno dello specifico
linguaggio televisivo e che, soprattutto, sia in grado rispondere veramente alle esigenze strutturali congenite al settore
« La scenografia deve prima di tutto essere molto riconoscibile,
avere una importante centralità
(II)
(I)
che però possa essere inquadrata dalle
telecamere in posizioni così differenziate
(III)
tra loro da
creare immagini sempre mutevoli e dinamiche
(IV)
.
L’occhio delle telecamere deve poter arrivare a questa
centralità attraverso filtri e quinte suggestive
diano all’immagine profondità, curiosità
e aspetti sempre nuovi
(VII)
(VI)
(V)
che
,
.
Anche quando l’azione scenica è statica come in un game show,
le telecamere sono in continuo movimento
(VIII)
e
la scenografia deve permettere questo.
Nella sua riconoscibilità non deve annoiare il pubblico
ma a volte sorprenderlo
(IX)
con delle novità che
non sono altro che dei punti di vista differenti
(X)
.
OGGETTO DEL CORSO
FORMATIVITÀ SCENOGRAFIA TELEVISIVA
La prassi di elaborazione del tema si sviluppa in sequenza, praticando una metodologia
progettuale in tre fasi: Ricerca; Composizione; Progettazione, quale riscontro delle competenze
raggiunte.
♣ La progettazione scenica, risolta, completa in tutti i passaggi ed elementi, è
connotativa della personale metodologia attuata e della maturità professionale
raggiunta dal discente
Si producono elaborazioni riscattate da opportune scelte grafico/formali e
confezionate in modo tale da essere referenziali al messaggio specifico
individuato.
1
Alida Cappellini, Giovanni Licheri, Lucia Nigri, Scenografia televisiva: progettare e costruire, edizioni Kappa, Roma 2008, pag. 9.
•
TALK SHOW SETTIMANALE
TEMA
Progettazione di un impianto scenografico da installare in uno studio TV per un
programma televisivo da mandare in onda in prima serata avente cadenza settimanale.
Il programma offre l'occasione di affrontare tematiche di attualità viste da due postazioni
distinte: una generalista l'altra di esperti. Nella scaletta del programma sono previsti
contributi esterni da visualizzare in Studio nel quale è presente il pubblico live; lo studio è
predisposto per la ripresa a 360°.
♣
♣
(♣)
E’ indispensabile prevedere metodi per una sistematica ricerca sul rendimento ottico
che i materiali, anche inusuali, restituiscono in sede di ripresa.
Il lavoro deve essere corredato di documentazione relativa a queste ricerche dei
materiali.
Qualora fosse necessario si realizza un modellino plastico esemplificativo.
PROCESSO DI ELABORZIONE:(in dieci passaggi)
□
IDEAZIONE (processo euristico)
COINVOLGIMENTO DELLE DIFFERENTI COMPETENZE
1
È nell’aria - intuizione (in theós)
2
S/coperta del perché (senso) dello spettacolo
3
Processo di individuazione
Riunioni (condivisione del senso come riferimento)
Scoperta dei riferimenti condivisibili per la produzione dell’intero programma
Il perché di “questo” spettacolo
□
RELAZIONE BREVE
AZIONE DEL TEAM SCENOGRAFICO
4
□
STUDI GRAFICI SULLA COMPOSIZIONE
5
6
□
Ricerca della opportunità (consulenze)
“Trovata” (eureka) delle soluzioni possibili
Composizione generale dell’immagine
Studi sulle opportune connotazioni (RENDER)
Progetto d’insieme (consulenze)
PROGETTO
CORRISPONDENZA DELL’AZIONE IN SITO (situazione)
7
Progettazione degli esecutivi (capitolato)
Consulenze
8
Realizzazione (contemporanea delle diverse componenti)
Direzione dei lavori
9
Montaggio in studio (impianto)
Prove tecniche delle luci; coreografia…
10
... In onda
Confluenza simultanea di tutti i linguaggi presenti
PRESENTAZIONE LAVORI
(finale)
Fase conclusiva di estrema importanza, in quanto si ritiene essenziale editare i lavori in un’efficace confezione poiché questo
requisito è inevitabile nella pratica professionale.