L`investment Forum di Allianz Global Investors: Sovraperformare in

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L`investment Forum di Allianz Global Investors: Sovraperformare in
L‘investment Forum di Allianz Global Investors:
Sovraperformare in uno scenario di tassi bassi
Investment
Forum
Gennaio 2015
La prima volta che abbiamo identificato la financial repression come il tema dominante che avrebbe influenzato l’andamento futuro di economie e mercati finanziari è stato durante il nostro Investment Forum del 2012
a Hong Kong. Tre anni più tardi, gli esperti di investimento di AllianzGI si sono ritrovati ancora una volta in
questa dinamica città per approfondire come si è evoluto il nostro scenario a lungo termine per i mercati
finanziari: la financial repression è ancora in atto ora che le politiche monetarie del G4 cominciano a divergere? Gli sforzi in termini di riforme aiuteranno finalmente l’Asia a cambiare il modello di sviluppo del
passato? In che modo i cambiamenti demografici influenzano le prospettive della crescita globale? Quali le
implicazioni di investimento per noi gestori attivi e, soprattutto, per i nostri clienti?
Andreas Utermann
Global CIO
Understand
Financial repression ancora in atto
Il nostro scenario macroeconomico e di mercato a
medio e lungo termine rimane incentrato sulla
comprensione delle politiche delle Banche Centrali
nel G4. Con l'economia mondiale che continua a
soffrire per gli elevati livelli di leverage e la crescita
modesta, ci aspettiamo che la politica monetaria a
livello globale rimanga accomodante se non
espansiva. Allo stesso tempo, per essere efficaci le
misure di politica monetaria nei mercati sviluppati
dovranno essere accompagnate da riforme di carattere fiscale e sul lato dell'offerta: le une non possono esistere senza le altre.
In questo contesto, riteniamo che gli approcci monetari divergenti tra le nazioni del G4 - con la Banca
Centrale Europea e la Banca del Giappone da un
lato, e la Federal Reserve statunitense e la Banca
d’Inghilterra dall’altro - possano continuare a seguire percorsi diversi senza contraddire la nostra prospettiva globale di politiche monetarie
“finanziariamente repressive”. Anche con un immi-
Documento illustrativo di approfondimento che non costituisce
offerta al pubblico di prodotti finanziari
nente rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed,
la Banca Centrale americana ha ancora una lunga
strada da percorrere per riportare i tassi ai livelli
storici, e rimarrà volentieri "dietro la curva " per
assicurarsi il raggiungimento del suo doppio mandato. Ma essendo più avanti in tale processo rispetto alle altre economie, ci aspettiamo che il dollaro
continui a rafforzarsi.
Crescita modesta, ma generalizzata; non prevista
deflazione a livello globale
Ad ogni Investment Forum, l'inflazione, o la sua
mancanza, hanno sempre costituito argomenti
chiave. Quest'anno, abbiamo discusso a lungo su
come i cambiamenti demografici e un modello di
sviluppo in Asia ormai datato stiano contribuendo
in modo significativo ad alimentare le pressioni
deflazionistiche. Tuttavia, vediamo segnali a supporto della nostra opinione per cui sebbene l'inflazione rimarrà contenuta, non prevediamo una
deflazione, nel senso di un lungo rallentamento
economico accompagnato dalla contrazione dei
prezzi al consumo.
Il calo significativo del prezzo del petrolio apparentemente risulta deflazionistico, ma il fatto che sia
legato a un eccesso di offerta piuttosto che a una
domanda modesta dovrebbe tradursi in un’azione
di stimolo – insieme ad una politica monetaria
accomodante – a supporto della crescita economica. Inoltre, gli Stati Uniti sono tornati ad essere l’economia più forte del mondo e proseguono il recupero post crisi finanziaria, passando dalla convalescenza alla guarigione, sino a tornare in piena salute: la re-industrializzazione è in corso e stiamo assistendo ad un’incoraggiante crescita dei posti di
lavoro tra i segmenti a salario più alto.
In Europa, si vedono segnali di stabilizzazione, anche se i dati provenienti dal Giappone continuano a
deludere.
di trend demografici1 simili e nuove sfide anche in
altre economie. Nei prossimi 20 anni la maggior
parte dei Paesi sviluppati e di quelli emergenti evidenzieranno un significativo incremento del numero di pensionati, con un aumento della quota di
popolazione non appartenente alla forza lavoro.
Infatti, il 2013 è stato il primo anno che ha registrato una restrizione della popolazione professionalmente attiva nei Paesi sviluppati, escludendo il
Giappone2. La combinazione di forza lavoro in calo
e incremento del numero dei pensionati, insieme ai
minori consumi, influenzerà l’andamento della
crescita economica e potenzialmente anche i mercati finanziari, laddove gli investitori più anziani
sposteranno la propria allocation verso asset meno
rischiosi.
Riforme strutturali decisive per la trasformazione
dell'Asia
Con Hong Kong sullo sfondo dell’Investment Forum, gran parte della nostra agenda è stata dedicata alle molteplici opportunità ed alle sfide che caratterizzano questa area geografica. Data la contrazione dei surplus commerciali, abbiamo valutato la
sostenibilità del modello "North Asian Development": una serie di politiche basate sulla sostituzione delle importazioni e sulla promozione delle
esportazioni, in presenza di bassi rendimenti reali
che facilitano l'accesso al credito da parte delle
aziende.
Senza dubbio cercare di anticipare come i mercati
finanziari saranno influenzati da questi fattori è
molto complesso. Dobbiamo poi considerare che i
cambiamenti demografici rappresentano un mega
-trend in corso, ma non una strada necessariamente già tracciata. Alcuni paesi potrebbero decidere di
incoraggiare flussi immigratori netti, sebbene la
risposta più sostenibile ed efficace sia la promozione di misure volte ad accrescere il tasso di natalità,
come è avvenuto in Svezia. Inoltre, se è complesso
intervenire al fine di aumentare la forza lavoro attiva, sono tuttavia possibili misure volte almeno al
contenimento degli effetti dell’invecchiamento
della popolazione. Possono essere affrontate alcune rigidità strutturali nel mercato del lavoro, e le
riforme previdenziali possono rendere l’età pensionabile più flessibile, o anche posticiparla.
In tale contesto, è stato incoraggiante riflettere su
quanto la Cina, guidata dal premier Xi Jinping, stia
compiendo notevoli passi avanti per quanto riguarda la liberalizzazione dei mercati finanziari e le
riforme nel settore dei servizi, avendo l’obiettivo
della transizione verso un'economia maggiormente guidata dai consumi. In realtà, lo sforzo riformistico si respira in tutta l’area asiatica, con l'India che
sta avviando la riforma del mercato del lavoro, la
Tailandia che sta annunciando la politica di investimento "Thailandia Plus One" e l'Indonesia che aumenta la spesa per infrastrutture, solo per citare
alcuni esempi. Il messaggio è chiaro: il modello del
passato sembra aver fatto il suo corso.
Importanti cambiamenti demografici a livello
globale
Spostandoci poi verso un’altra regione asiatica, ci
siamo focalizzati anche sullo sforzo del Giappone di
fare i conti con una popolazione sempre più anziana, un fenomeno che potrebbe essere precursore
Per esempio, se a partire da oggi sino al 2020 nella
zona Euro, Germania esclusa, fossero adottate riforme per avvicinare il tasso di partecipazione della
forza lavoro ai valori del mercato tedesco, la forza
lavoro nell’area aumenterebbe di quasi il 7%, con
un incremento netto di 9 milioni di persone. Inoltre, come abbiamo osservato in uno dei nostri primi Investment Forum, le innovazioni guidate dalla
tecnologia offrono l’opportunità di sostenere la
produttività e l’efficienza nel lungo periodo.
Per gli investitori individuali, gli effetti dei cambiamenti demografici non potrebbero essere più significativi: siamo infatti in un contesto di rendimenti obbligazionari estremamente bassi, mentre
le aspettative di vita aumentano e la forza lavoro
cendo3. In tale scenario, che Peter Drucker ha sin-
tetizzato nella sua celebre osservazione secondo
cui nel mondo moderno il rischio di morire troppo
presto continuerà a cedere il passo al rischio “di
non morire abbastanza presto”, si rafforza l’esigenza di disporre di soluzioni di investimento innovative di sostituzione del reddito.
Act
Vantaggi della gestione attiva
Le sfide analizzate in questo e nei precedenti
Investment Forum continuano a evidenziare il nostro valore aggiunto come investment manager
attivi, capaci di convertire le nostre analisi e competenze in chiare soluzioni di investimento per i nostri
clienti:
 In un mondo caratterizzato da modesti livelli di
crescita e tassi stabilmente bassi, gli investitori
nel prossimo futuro dovrebbero attendersi rendimenti di mercato (beta) più contenuti. Di
conseguenza, la generazione di sovraperformance (alpha) è destinata ad essere una componente sempre più rilevante del rendimento
complessivo degli investimenti. Approcci più
attivi – per esempio portafogli caratterizzati da
maggiori livelli di “active share” e strategie che
consentano lo sfruttamento dei premi per il
rischio – possono supportare nella generazione
di alpha sostenibile.
 Alla luce dei possibili impatti significativi su
rendimenti e volatilità legati ai rischi geopolitici,
nonché delle maggiori attese per la volatilità
indotta dai livelli di liquidità, gli investitori dovrebbero considerare soluzioni di investimento
altamente diversificate, multi-asset e con un’attenta gestione del rischio.
 Gli approcci tradizionali per colmare il cosiddetto “gap previdenziale” non risultano più efficaci: i livelli delle pensioni pubbliche sono già
molto bassi e destinati a ridursi ulteriormente,
mentre i rendimenti obbligazionari reali sono
in territorio negativo e non svolgono più il ruolo
tradizionale del passato di rappresentare una
fonte di reddito durante la vita pensionistica.
Come conseguenza, continuiamo ad aumentare la nostra offerta di soluzioni che supportino
gli investitori in pensione, durante la fase cosiddetta di decumulo della ricchezza.
Conclusioni di investimento
Queste le conclusioni cui siamo giunti con riferimento alla valutazione di quali investimenti offrano
valore a noi e ai nostri clienti:
 In uno scenario che si conferma di financial
repression, con i Treasury statunitensi ed i Bund
tedeschi sopravvalutati, rimane valida la nostra
principale convinzione: il rischio più grande è
non assumere alcun rischio.
 I mercati finanziari potranno ancora offrire
opportunità di investimento interessanti, ma
sarà necessario un approccio più selettivo.
 Lo scenario per le obbligazioni dei mercati
emergenti e le valute rimane positivo per gli
investitori con un orizzonte di lungo periodo. I
rendimenti nominali sono attraenti e molte
valute sono sottovalutate in relazione al loro
potere d’acquisto.
 Gli asset dell’area Euro dovrebbero strutturalmente beneficiare di un’unione monetaria più
stretta, delle ristrutturazioni a livello delle imprese e dei bassi rendimenti.
 In un contesto di crescita modesta e rendimenti molto contenuti, i dividendi rimangono un
elemento fondamentale per i rendimenti azionari.
 Dividendi, obbligazioni high-yield e debito dei
mercati emergenti possono inoltre supportare
la generazione di rendimento.
 Le strategie caratterizzate da un comprovato
premio al rischio superiore nel lungo termine,
come le small-cap globali, potrebbero fornire
rendimenti addizionali.
 Gli investitori istituzionali con un orizzonte di
lungo periodo dovrebbero prendere in considerazione i premi di illiquidità.
 Le strategie “liquid alternative” – come le strategie long/short e market-neutral – e “illiquid
alternative” possono offrire opportunità di rendimento, non essendo esposte, o comunque
essendolo in misura limitata, al beta di mercato.
La gestione attiva – conclude Andreas Utermann,
Global Chief Investment Officer di AllianzGI – si
conferma essere la sfida ma anche la principale
opportunità per questo e i prossimi anni.
1. Per maggiori informazioni sui trend demografici si consulti l’ultimo «United World Populations Prospect»
2. UN Population Division, 2012 Revision
3. UN Population Division, 2012 Revision
L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento
del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
I rendimenti passati non sono indicativi dei quelli futuri. Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variare senza preavviso nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. I dati contenuti nel presente documento derivano da fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze
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