Marco Castelli
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Marco Castelli
Pagina 1 Numero 18 – Giugno 2013 Buongiorno, sono lieto di trasmettervi il GeneralicarNEWS di Giugno 2013. In questo numero analizzeremo insieme i risultati dei crash test condotti sino ad oggi, nell’ambito del progetto “Colpo di Frusta”, volti a determinare un legame statistico tra i danni presenti sulla vettura e le accelerazioni subite dagli occupanti. Entreremo nel mondo dei cristalli, con una ricerca sui parabrezza, che sarà presentata al convegno annuale RCAR, che si terrà in Malesia nel mese di Settembre. Lo studio, nato su esplicita richiesta di GBS AL, si pone come obiettivo di: valutare la qualità dei parabrezza forniti e delle installazioni effettuate, da alcuni centri specializzati, rapportando il tutto al costo del servizio offerto. Di certo ricorderete la ricerca presentata nel 2010 al convegno RCAR, riguardante la verniciatura dei proiettori in caso di graffio o abrasioni. Il prodotto ha subito delle evoluzioni ed ora promette di rendere la lente “autopulente”. Vi illustreremo quindi i risultati del test condotto da Generalicar. Confidando nel vostro interesse e gradimento, vi invio i miei migliori saluti. Marco Castelli Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 2 Numero 18 – Giugno 2013 In questo numero: Crash Test Colpo di Frusta: Le prime statistiche..........................…..……..p.3 Ricerca RCAR 2013 – Un parabrezza vale l’altro?........…………....………p.6 Proiettore Verniciato: ora anche “autopulente”!.............................………p.9 Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 3 Numero 18 – Giugno 2013 Crash Test Colpo di Frusta: Le prime statistiche Nell’ambito del progetto “Colpo di Frusta”, con l’intento di determinare un legame statistico tra i danni riscontrabili sul veicolo e le accelerazioni subite dagli occupanti, Generalicar continua giorno dopo giorno a realizzare crash test per accrescere l’affidabilità del proprio database. Rispetto a quanto ipotizzato in partenza, in seguito ai primi risultati ottenuti, si è costatato che la classificazione dei veicoli nelle tre classi City/Berlina/SUV (CestarNEWS di Settembre 2012), non era quella più appropriata per il nostro scopo. Un esempio concreto possono darlo le seguenti vetture: Volvo V70 e Nissan Qashqai. Se ci si ferma al profilo delle due vetture, la prima rientra a pieno titolo nell’ampia categoria delle berline, mentre la seconda deve essere considerata di certo come un SUV. Se andiamo ad analizzare la massa delle stesse, ci accorgiamo che: la V70 pesa 1556Kg contro i 1390Kg del Qashqai, circa 170kg in più. È chiaro che essendo l’accelerazione strettamente connessa alla massa del veicolo, si possono verificare delle incongruenze, qualora si cerchi di correlare il picco registrato a bordo del veicolo e la classe di appartenenza dello stesso. Per una maggiore accuratezza del sistema, l’evento di crash sarà quindi classificato in base al rapporto tra la massa della vettura tamponata e quella della tamponante. Un passo in avanti è stato compiuto anche nell’analisi delle accelerazioni rilevate a bordo del veicolo. Oltre al picco registrato dagli accelerometri da crash test, Generalicar ha introdotto un ulteriore parametro, l’integrale dell’accelerazione d'impatto (parametro che incontreremo più volte all’interno dell’articolo), corrispondente alla velocità acquisita dal veicolo tamponato immediatamente dopo l’urto. Questo parametro è certamente rappresentativo Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 4 Numero 18 – Giugno 2013 dell’evento, è in grado di fotografare e sintetizzare meglio di altri il crash eseguito e garantisce una buona correlazione in funzione del rapporto di massa. Nel grafico a lato si nota il trend in funzione del rapporto tra le masse, in tutti i crash realizzati sino ad ora. In azzurro sono rappresentati i crash a 5km/h, in rosso quelli a 8, in verde a 11, mentre in viola a 15km/h. A parità di velocità d’impatto, il valore dell’integrale dell’accelerazione diminuisce all’aumentare del rapporto Massa Tamponata/Massa Tamponante; fisicamente, infatti, a parità di ogni altra condizione, all’aumentare della massa del veicolo tamponato, l’energia trasferita allo stesso nel crash diminuisce. Dopo aver appurato l’importanza dell’integrale dell’accelerazione, si è deciso di suddividere i crash in dodici classi, accomunandoli in base all’integrale e al rapporto di massa. Nel grafico di fianco sono rappresentate le curve di quattro crash, con simile rapporto di massa ed integrale. Da queste accelerazioni è stata ricavata la curva di accelerazione media (curva di colore rosso nel grafico) andando a mediare i valori d’integrale, picco e tempo di picco delle accelerazioni dei quattro crash. Con la procedura appena descritta, è stato creato un profilo di accelerazione medio per ogni classe. Sarà quindi possibile andare a calcolare la probabilità di lesione da colpo di frusta per ogni classe immettendo il corrispondente profilo di accelerazione medio, nel software di simulazione Madymo (software multibody per il calcolo delle lesioni degli occupanti). A questo punto, si è reso necessario quantificare il danno materiale (della vettura tamponata) da attribuire ad ogni classe: in Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 5 Numero 18 – Giugno 2013 questo modo sarà possibile assegnare ad un sinistro reale, in base ai danni del veicolo tamponato, una classe e quindi, il rischio di lesione da colpo di frusta. Per far ciò, sono stati analizzati i danni delle vetture tamponate in tutti i crash effettuati presso Generalicar. Da questa classificazione è possibile fare diverse considerazioni. Ad esempio, nei crash con veicoli con traversa posteriore, si osserva che il pavimento non è mai stato danneggiato (primo grafico sulla destra); nei crash con vetture senza traversa posteriore, invece, si nota come non siano mai stati riportati danni sui longheroni (secondo grafico sulla destra). Questo si può spiegare, pensando alla dinamica delle due vetture che entrano in contatto, in seguito ad un urto centrato: se la vettura tamponata ha la traversa, in questo tipo di impatti, l’energia dell’urto che interessa la traversa, va in parte a scaricarsi sui longheroni, posizionati in corrispondenza degli attacchi della traversa; se invece, il veicolo tamponato è privo di traversa posteriore, il valore di energia dissipata nell’urto, è maggiore nella parte centrale (perciò c’è una maggiore probabilità di riscontrare danni al pavimento posteriore). A proposito dell’analisi dei danni nei crash effettuati fin ora, un’altra considerazione degna di nota, riguarda l’individuazione di un valore di soglia dell’integrale dell’accelerazione, oltre il quale, la traversa posteriore si è sempre danneggiata. Come detto in precedenza, l’analisi dei danni dei crash test, è servita per associare ad un sinistro reale, una classe e quindi un profilo di accelerazione medio. Per la classificazione dei danni dei crash test, e per facilitare la determinazione dell’importanza dei danni riscontrati in un sinistro reale, verrà associato un punteggio (che rappresenti la gravità del danno) ai componenti solitamente coinvolti in un urto da tergo. Il software andrà a sommare questi punteggi, assocerà automaticamente una classe di accelerazione (grazie al confronto dei punteggi dei danni e al rapporto di massa), ed infine mostrerà la probabilità di lesione da colpo di frusta di quel sinistro. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 6 Numero 18 – Giugno 2013 Ricerca RCAR 2013 – Un parabrezza vale l’altro? Nel corso del 2011, le Compagnie del Gruppo Generali hanno complessivamente gestito l’apertura di oltre 80.000 sinistri relativi a danni ai cristalli auto. Se paragonato al totale sinistri cristalli dei due anni precedenti, scopriamo che questo dato è in continua crescita, circa 5.000 sinistri in più nell’arco di due anni. La percentuale di canalizzazione dei sinistri cristalli è in crescita, passando dal 71% nel 2009 al 77% nel 2011. Al di là dei numeri, un ulteriore aspetto da non dimenticare riguarda i costi associati alla riparazione o sostituzione dei cristalli, che rimangono decisamente elevati. L’analisi dei costi associati alla gestione del sinistro mette in evidenza differenze tra i vari fornitori; vi è una inoltre una percentuale vicina al 10% di parabrezza sostituiti dopo essere stati precedentemente riparati. Inoltre, un confronto preliminare tra i costi associati ai parabrezza sostitutivi, ha confermato una certa disparità tra i fornitori: in riferimento ai ricambi di venti modelli di autovetture particolarmente diffuse sul mercato, tra i due fornitori testati vi è una differenza media quantificabile in oltre 100€ a cristallo. In tal senso si inserisce perfettamente la ricerca che Generalicar sta svolgendo in questi mesi, e che una volta ultimata verrà presentata alla convention RCAR 2013, che si terrà in Malesia nel mese di Settembre. In particolare, l’ obiettivo della ricerca in corso consiste nel valutare la qualità dei parabrezza forniti e delle installazioni effettuate da alcuni centri specializzati, nella zona di Milano e provincia. Operativamente, su cinque differenti vetture verrà riprodotto, con l’ausilio di un punteruolo, un danno assimilabile a quello derivante dall’urto con un sasso durante la normale marcia su strada; viene poi fatto eseguire l’intervento di sostituzione o riparazione del cristallo (a seconda dell’estensione Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 7 Numero 18 – Giugno 2013 e tipologia del danno). A questo punto si procede verificando la centratura del cristallo, l’eventuale presenza di residui di colla o frammenti di vetro e la resistenza alle infiltrazioni d’acqua. Si è reso pertanto opportuno effettuare una serie di confronti sui ricambi che vengono utilizzati. Non tutti sono a conoscenza del fatto, che i moderni parabrezza sono costituiti generalmente da vetro laminato stratificato, ovvero formato accoppiando due lastre di vetro e da una pellicola adesiva di materiale polimerico, in genere polivinilbutirrale (PVB). Questo strato plastico modifica le prestazioni meccaniche, termiche ed acustiche del vetro, ma soprattutto permette una certa elasticità e impedisce il distacco dei frammenti di vetro in caso di urto. Il principale obiettivo dell’evoluzione dei cristalli per autovettura, riguarda infatti la necessità di evitare o minimizzare le lesioni dovute alla frammentazione del vetro in caso di grave incidente. Quelli attuali non si frantumano, anzi tendono a rimanere un unico pezzo anche se il vetro si rompe. Il parabrezza viene fissato perimetralmente alla carrozzeria mediante guarnizioni e collanti, e contribuisce alla rigidità complessiva del veicolo, risultando in tal modo essenziale per la sicurezza. A questo punto, è bene precisare che come da contratto i parabrezza che vengono installati dalle società convenzionate, non è detto che siano necessariamente i medesimi forniti dalla Casa Costruttrice in linea di montaggio; in modo conforme alla norma CE 1400/2002, questi Network possono installare “… pezzi di ricambio originali o di qualità corrispondente …” ovviamente omologati per la Comunità Europea. Le prove attualmente in corso di svolgimento al Generalicar, alcune delle quali svolte in collaborazione con l’Università degli studi di Genova, sono volte ad indagare alcuni parametri propri dei cristalli al fine di individuare eventuali differenze qualitative tra i parabrezza di primo equipaggiamento e quelli utilizzati dai distributori. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 8 Numero 18 – Giugno 2013 In particolare, ci si è concentrati su: Prova di Luminosità: ponendo le vetture in un locale chiuso al buio, oscurando tutti i cristalli eccetto il parabrezza, si va a rilevare l’intensità luminosa del fascio prodotto dai proiettori, sia sulla superficie esterna che interna del parabrezza ed in prossimità del poggiatesta dei sedili anteriori (all’altezza degli occhi di un ipotetico conducente), per confrontare il grado di abbattimento della luce tra il ricambio originale e quello derivante dai nostri fornitori. Un ulteriore parametro di contronto è lo spessore del cristallo: mediante l’utilizzo di un micrometro, i diversi parabrezza testati vengono misurati in diversi punti caratteristici. Mediante un pendolo rigido e ricavando dai parabrezza dei provini di forma quadrata, Generalicar simulerà la reazione dei cristalli in caso di colpo di sasso. Presso i laboratori dell’Università di Genova, i ricercatori stanno sottoponendo i provini ai seguenti test: prova di abrasione superficiale con sabbia, che verrà realizzata esponendo il campione all’azione abrasiva del corindone, utilizzando una sabbiatrice. Verranno effettuate osservazioni (con documentazione fotografica) delle superfici ogni cinque secondi di esposizione. Invecchiamento artificiale mediante raggi UV ed un test di flessione statica su tre punti, permettono ai tecnici di Generalicar di avere un quadro completo sulla qualità dei parabrezza installati dai fornitori del Gruppo. I risultati delle prove saranno presentati in anteprima sul prossimo numero di GeneralicarNEWS. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 9 Numero 18 – Giugno 2013 Proiettore Verniciato: ora anche “autopulente”! Nel 2010 l’allora Cestar presentò al convegno RCAR una ricerca volta a determinare la qualità nel tempo, l’efficacia e la sicurezza di un intervento di verniciatura, della lente di un proiettore in policarbonato, utile in presenza sia di graffi e abrasione che di opacizzazione da raggi UV. Sono stati testati due prodotti e i risultati per il bicomponente furono sorprendentemente positivi (bicomponente: prodotto verniciante la cui azione di polimerizzazione è attivata tramite un catalizzatore). La luminosità di un proiettore trattato, non risultava diversa dall’originale, l’adesione dello strato di vernice non mostrava cali nel tempo ed infine non provocava alterazioni nella rigidezza del policarbonato. Ma la tecnica va avanti… L’azienda Alkemia, che ha dato vita al prodotto testato, a circa tre anni di distanza dal lancio sul mercato di quest’ultimo, è pronta per presentare la sua evoluzione; portando nel mondo della verniciatura le nanotecnologie, oltre a garantire tutte le caratteristiche del predecessore, il nuovo e.headlights Self Cleaning promette di rendere la lente “autopulente”. Il fenomeno dell’idrorepellenza delle foglie di alcune piante come il loto, è nota da molti anni. I botanici che hanno studiato questo meccanismo, hanno appurato che in effetti queste piante posseggono un meccanismo naturale di pulizia: il principio si basa sulla rugosità superficiale causata dalle microstrutture in combinazione con una superficie altamente idrofoba. Oggi mediante le nanotecnologie si cerca di riprodurre l'effetto loto in vernici, tegole, tessuti ed altre superfici che resteranno pulite e asciutte come le foglie del loto. Generalicar per valutare le differenze tra i due prodotti, ha utilizzato per il test due proiettori originali, verniciando il primo con il prodotto testato nel 2010 e il secondo con l’evoluzione nanotecnologica. Il ciclo di lavorazione è il medesimo: il Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 10 Numero 18 – Giugno 2013 proiettore viene carteggiato con grane diverse fino alla finissima P1500, poi si è pronti per applicare mediante aerografo, il trasparente catalizzato. Il prodotto verniciante viene fatto essiccare mediante l’utilizzo di lampade IR per 15min. Il tempo per realizzare la riparazione è di circa 30min. Al termine della riparazione, i due proiettori verniciati sono stati sottoposti al test sulla luminosità, per verificare eventuali variazioni di trasparenza, apportate dall’applicazione dello strato di vernice. Il prodotto originale, conferma i risultati ottenuti in passato, il calo di luminosità rispetto al caso non verniciato è trascurabile e quantificabile in meno del 10%. La luminosità, rilevata sul proiettore verniciato con il nuovo prodotto nanotecnologico, è maggiore rispetto al caso non trattato di circa il 20%. Valutato il flusso luminoso, si verifica la reazione dei due proiettori verniciati in presenza di sporco. Il test è stato eseguito versando sulla calotta dei due proiettori della vernice. L’immagine sottostante ne mostra il comportamento in due istanti di tempo: immediatamente dopo aver versato il prodotto e dopo 1min. Il risultato è evidente. Lo sporco ha meno possibilità di aderire sulla superficie trattata con il nuovo prodotto, primo sin istante dal si notano le differenze. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 11 Numero 18 – Giugno 2013 Dopo un minuto senza alcun intervento esterno, la superficie è del tutto pulita. Mentre il proiettore trattato con il prodotto classico, presenta ancora evidenti riflessi di colore rosso. A lato il dettaglio della superficie trattata con il nuovo prodotto, il quale permette al liquido versato di “ritirarsi” a formare piccole goccioline, facilmente asportabili. La ricerca va avanti: la facilità di pulizia, in presenza di sostanze grasse e oleose, il potere autopulente in caso di polvere e residui di acqua fangosa, le proprietà anti graffio e la resistenza all’acqua e agli agenti chimici, stanno spingendo i tecnici a valutarne l’applicazione anche su particolari di carrozzeria. Magari in futuro, il deposito di insetti sul frontale dell’auto, i piccoli graffi e la resina degli alberi non saranno più un problema. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 12 Numero 18 – Giugno 2013 Generali Innovation Center for Automobile Repairs RCAR Member Via C. Pisacane, 48 20016 PERO (MI) Tel. 02 38100356 web site: www.generalicar.com Direttore Marco Castelli [email protected] Resp. Ufficio Studi e Consulenza Tecnica Automotive Ing. Giorgio Ighina [email protected] Resp. Tecnico Ing. Andrea Mondini [email protected] Area Tecnica Redazione GeneralicarNEWS Ing. Luca Ventola [email protected] Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione