Marco Castelli
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Marco Castelli
Pagina 1 Numero 17 – Marzo 2013 Buongiorno, sono lieto di trasmettervi il GeneralicarNEWS di Marzo 2013. Come anticipato nel CestarNews di fine anno, il Cestar (CEntro STudi Auto Riparazioni), ha modificato la propria denominazione in Generali Innovation Center for Automobile Repairs. In questo numero vi presenteremo i risultati delle ricerche condotte in questi mesi, dall’Osservatorio per le Nuove Tecnologie, nel campo dei dispositivi telematici. In particolare abbiamo testato ALLIE, la nuova scatola nera da OBD prodotta da Allianz Telematics, abbiamo inoltre esaminato una delle prime blackbox apparse sul mercato, dotate di telecamera. Analizzeremo i pro e i contro di entrambe le soluzioni. Daremo inoltre ampio spazio alla diagnosi elettronica dei telai nel campo dei motoveicoli. Generalicar in questi mesi, nell’ambito della preparazione di un nuovo corso sui motocicli, ha avuto la possibilità di analizzare molteplici dispositivi presenti sul mercato. Vi anticipo che a breve seguirà un numero speciale di GeneralicarNEWS, con quattro articoli di pura tecnica, incentrati su tematiche emerse durante la visita presso il Salone dell’Auto di Ginevra e il MotoDays, Fiera del Motociclo di Roma. Confidando nel vostro interesse e gradimento, vi invio i miei migliori saluti. Marco Castelli Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 2 Numero 17 – Marzo 2013 In questo numero: Allie, testata per voi!!..................................................................... …..……..p.3 Video Camera a bordo del veicolo, è già realtà!.....…………...……………p.6 La diagnosi del telaio nei motoveicoli: tutto occhio ed esperienza?!………p.9 Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 3 Numero 17 – Marzo 2013 Allie, testata per voi!! Allie è una black box, realizzata dalla Allianz Telematics S.p.A., composta da: un accelerometro un localizzatore GPS un modulo GSM con SIM dedicata L’abbonamento base (129 €) include due anni di utilizzo (con possibilità di rinnovo a 39 €/anno) e permette l’attivazione dei seguenti servizi: Localizzazione del veicolo e percorrenze Notifica nel caso in cui la vettura è stata spostata o esce/entra da una zona scelta Avviso nel caso in cui il veicolo supera una velocità preimpostata Assistenza in caso di guasto o incidente Report di crash in caso di sinistro stradale Durante il Motor Show 2012 (dal 4 al 9 dicembre), Allie è stata commercializzata ad un prezzo promozionale di 49 € per l’abbonamento base. Genialloyd sempre nello stesso periodo fino al 31/12/2012, commercializzava il dispositivo ad un prezzo di 99€. Autorizzando Genialloyd a verificare il proprio comportamento di guida, era possibile ottenere fino al 40% di sconto da Genialloyd su un nuovo preventivo di polizza. L’installazione di Allie a bordo del veicolo risulta rapida e semplice; può infatti essere eseguita dal cliente, il quale sarà facilitato nella ricerca della porta OBD-II da uno schema inviatogli via email dopo l’acquisto del dispositivo. Se l’utente non è in grado di effettuare la procedura di installazione in modo autonomo, potrà recarsi presso un centro Carglass®, dove la scatola verrà montata ad un costo di 15/20 Euro. Tuttavia l’installazione della scatola nella porta OBDII presenta alcuni inconvenienti. Il primo riguarda l’accuratezza delle accelerazioni rilevate dal dispositivo; la struttura in plastica, a cui va agganciato il dispositivo, non è certamente un fissaggio rigido e introduce Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 4 Numero 17 – Marzo 2013 infatti forti oscillazioni nelle rilevazioni. Inoltre, l’installazione del dispositivo potrebbe ostacolare la chiusura della copertura in plastica che solitamente protegge e nasconde la porta OBD-II, lasciando in vista la scatola nera (aspetto sicuramente negativo in caso di furto del veicolo). Il dispositivo ha certamente dei punti di forza, tra i quali evidenziamo: la facile e rapida installazione nella porta OBD-II, una applicazione per smartphone gratuita, ben strutturata e facile da usare, una estesa campagna pubblicitaria attraverso tutti i mezzi di comunicazione di massa, riviste tecniche, stand in zone commerciali e fiere. Di contro molti servizi dell’App sono a pagamento (circa 0,50 € ad attivazione) e la generazione del report di crash è a pagamento (circa 40 € per report). Generalicar ha acquistato il dispositivo per eseguire alcuni test, con l’obiettivo di analizzare la qualità delle accelerazioni rilevate all’EDR (Event Data Recorder) in esame, l’accuratezza della tracciabilità del percorso del veicolo, l’efficienza del servizio relativo ai report di crash e delle altre funzioni a disposizione. Alcune considerazioni emerse nell’analisi preliminare: la scatola non recupera informazioni dalla porta di diagnosi: l’inserimento nella OBD-II, infatti, serve semplicemente ad alimentare il dispositivo. Non riesce a identificare il veicolo su cui è installata. L’assegnazione dispositivo-vettura deve essere specificata via web. Allie è dotata di un processo di calibrazione statica, che avviene non appena si inserisce il dispositivo nella presa, e di una dinamica che dura all’incirca 15-20km, che permette al dispositivo di capire il suo orientamento in vettura. Per quanto riguarda le prove di crash, Generalicar ha eseguito 11 crash in cui l’accelerazione di impatto ha superato i 2 g (soglia di rilevazione assunta dal dispositivo). Tuttavia Allie ha rilevato solo 6 di essi, il 54,5% dei crash realizzati. Per poter valutare l’accuratezza delle accelerazioni rilevate dal provider sono stati acquistati, tramite web, i report relativi a tre test: crash posteriore con carrello (12 Km/h), crash frontale su barriera (15 Km/h), crash laterale destro con carrello (15 Km/h). Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 5 Numero 17 – Marzo 2013 In tutti i crash analizzati, l’accelerazione di picco riscontrata dal dispositivo testato è significativamente inferiore a quella rilevata dagli accelerometri di Generalicar. Riguardo le accelerazioni registrate da Allie nel crash frontale, si nota la presenza un picco molto alto (8.81 G) lungo l’asse z subito dopo l’impatto; questo è dovuto alle elevate oscillazioni derivanti dall’installazione del dispositivo nella porta OBD-II. Dall’analisi numerica inoltre è emerso che il dispositivo testato sottostima il contenuto energetico dell’impatto, con uno scarto tra l’11 e il 17% rispetto agli accelerometri di Generalicar. La tabella a lato mostra dunque la distribuzione dei 3 crash test rilevati dal dispositivo Allie, in termini sia di accuratezza rispetto al picco di accelerazione che di contenuto energetico registrato. Il dispositivo tende a non registrare i crash che superano di poche unità la soglia dei 2 g, probabilmente a causa della scarsa qualità dell’accelerometro e del fissaggio poco stabile della scatola: dai test effettuati, il valore minimo oltre il quale viene registrato un crash da Allie si assesta tra 4.2 e 6.3 g (a differenza dei 2 g dichiarati). Al di là dei limiti mostrati dal dispositivo in esame, da questa analisi sono emersi diversi spunti interessanti per le scatole nere del futuro. Una applicazione polifunzionale per smartphone rende una black box, agli occhi del cliente, decisamente più utile ed accattivante. L’installazione di una black box nella porta OBD facilita di molto l’installazione ma rende poco affidabili le registrazioni delle accelerazioni. Una black box, che acquisisca informazioni relative al veicolo dalla porta OBD, sarebbe molto utile sia in caso di crash sia per implementare i servizi usufruibili dal cliente; per poter ovviare ai limiti della soluzione testata si potrebbe realizzare una configurazione che preveda una Black box inserita nella porta OBD e un accelerometro esterno dotato di batteria e collegamento bluetooth. I tecnici di Generalicar sono infatti al lavoro, in questi mesi, per proporre al Gruppo Generali nuove soluzioni per il futuro. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 6 Numero 17 – Marzo 2013 Video Camera a bordo del veicolo, è già realtà! Il DVR CVWL-C143 nasce come strumento di autodifesa dell’automobilista contro le frodi in caso di sinistro. Negli ultimi tempi paesi come Cina e Russia hanno registrato una rapidissima diffusioni di strumenti del tutto simili a quello testato. È un prodotto cosiddetto «white-box», assemblato senza appartenere ad un marchio preciso. Le caratteristiche più interessanti: - La presenza di un accelerometro interno - Doppia videocamera per esterno ed interno vettura - Il prezzo di vendita contenuto (99 € su ebay e circa 50 € su sito dell’importatore) All’interno della scatola bianca sono inclusi: • Il DVR • Il kit di fissaggio al parabrezza • Cavo di alimentazione dalla presa a 12 V dell’accendisigari • Antenna GPS esterna Per poter registrare, il DVR ha bisogno di una scheda di memoria microSD di classe 6 o superiore fino a 32 GB di capacità, che però non è fornita insieme all’apparecchio. Se il DVR è collegato alla presa dell’accendisigari, esso si accende e spegne automaticamente insieme al quadro degli strumenti. Il segnale GPS si aggancia in tempi brevi, purché l’antenna sia stata inserita prima dell’accensione del DVR. Il DVR registra i filmati in formato .avi con risoluzione 640x480 pixel per entrambe le telecamere, con una frame rate di 30 fotogrammi al secondo. Tali caratteristiche producono file molto pesanti (un minuto di filmato corrisponde a circa 60-100 MB) che rendono molto costosa un’eventuale trasmissione tramite rete GPRS di tali file ad una centrale operativa. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 7 Numero 17 – Marzo 2013 Si può affermare che la qualità delle immagini sia sufficientemente buona per lo scopo. In condizioni di luce (indipendentemente dal tempo atmosferico) si riesce ad individuare nitidamente tutti i veicoli visibili attraverso il parabrezza, mentre talvolta risulta difficile scorgere qualcosa attraverso il lunotto posteriore. Se il DVR è installato correttamente, la prospettiva della telecamera interna è tale da permettere comunque l’individuazione di eventuali oggetti che possono urtare dai lati dell’auto. In condizioni di buio, dalla camera frontale si vede bene tutto ciò che è illuminato dai proiettori dell’automobile e dall’illuminazione stradale. Solamente se l’automobile transita sotto un lampione, l’illuminazione è sufficiente da permettere di riconoscere ciò che sta avvenendo all’interno. Per riprodurre i video su PC (o Macintosh) bisogna estrarre la scheda dal DVR e inserirla in un lettore di schede microSD. L’unico modo per accedere ai dati è avviare il lettore ADR X2 Player (presente all’interno della memoria), il cui metodo di funzionamento può essere assimilato a ciò che avviene per trasferire i file musicali su iPod tramite il software iTunes. La caratteristica del lettore multimediale ADR X2 di essere esportabile tramite la scheda microSD ed installabile su qualunque PC, si rivela molto interessante poiché non c’è bisogno di avere un collegamento internet né di acquistare in licenza programmi particolari. A differenza dei provider delle scatole nere, in caso di impatto il DVR “CVWL-C143” non produce un file report in formato .pdf, con indicazione del punto e direzione di impatto. La prova di un eventuale sinistro è costituita esclusivamente dallo studio del file video registrato sulla scheda microSD. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 8 Numero 17 – Marzo 2013 La finestra (5) contestualizza le coordinate GPS mostrandole su una mappa prelevata da Google Maps. In condizioni normali viene spostata la mappa, centrandola di volta in volta nelle coordinate indicate in (3). È possibile anche usare la modalità Street View di Google Maps e in questo caso a muoversi non è la mappa, bensì il cursore. Il grafico delle accelerazioni (7) mostra le rilevazioni dell’accelerometro interno sincronizzate con il filmato. Mediante i test condotti in Generalicar, è stato possibile determinare che l’accelerometro è dotato di un fondo scala pari a 2 g; il dispositivo può quindi svolgere al massimo una funzione di “on/off”, relativamente all’accadimento di un crash, ma non può di certo fornire l’andamento accurato delle accelerazioni subite lungo i tre assi. Le caratteristiche delle accelerazioni e la qualità sono state investigate mediante prove di crash test, frontali, posteriori e laterali, tra vetture e con carrello rigido. Nei 10 crash test realizzati, a causa del limitato fondoscala, lo scarto tra il picco di accelerazione, rilevato dai dispositivi Generalicar e quello mostrato dal DVR risulta essere in media del 60%. In un solo caso su dieci, il DVR non ha rilevato l’impatto. Occorre inoltre tener conto che la struttura di fissaggio al parabrezza non è un corpo totalmente rigido, ma le varie viti di fissaggio hanno comunque un leggero gioco elastico che influisce sulle accelerazioni “sentite” effettivamente dal DVR. La dinamica dell’impatto nei video registrati è molto chiara in caso di urti frontali e laterali, il risultato è invece scadente se si vuol capire cosa è accaduto nel retro del veicolo, con la videocamera interna abitacolo. In definitiva il rapporto prestazioni/costo è discretamente buono, ovviamente è passibile di miglioramenti sensibili, ma come strumento di autodifesa personale dell’automobilista medio può costituire già un buon compromesso. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 9 Numero 17 – Marzo 2013 La diagnosi del telaio nei motoveicoli: tutto occhio ed esperienza?! Che cosa fa si che la moto freni, curvi e acceleri in modo uniforme e prevedibile? E’ la geometria della ciclistica. Sono le relazioni tra angolo di sterzo, avancorsa, diametro dei pneumatici, angolo del forcellone e alcune altezze che rendono una moto guidabile oppure no. Da quanto detto si deduce che il telaio è uno dei componenti più critici di un motoveicolo: è infatti indispensabile sottoporre il telaio ad accurati controlli geometrici, allo scopo di rilevare l’esistenza e l’entità di eventuali deformazioni. Solo dopo l’acquisizione di tali informazioni il riparatore è in grado di stabilire se è necessaria la sostituzione del telaio o se invece è possibile procedere alla riparazione dello stesso; appare evidente come in questa fase decisionale giochino un ruolo fondamentale la disponibilità di strumenti di controllo idonei. A differenza del campo automobilistico, nel mondo della riparazione moto le case costruttrici non forniscono prescrizioni e/o informazioni tecniche dettagliate relative alla riparazione. Questa situazione crea non poche difficoltà sia lato riparatore che perito. Dal punto di vista del riparatore, non disponendo di prescrizioni e indicazioni chiare da parte della casa costruttrice, non può fare altro che diagnosticare lo stato della ciclistica di una moto o di uno scooter, con metodi poco trasparenti e di dubbia interpretazione, spesso basati solo su ispezioni visive, o mediante prove di stabilità del veicolo marciante su strada. Per analizzare l’integrità di queste componenti il mercato offre diverse soluzioni per realizzare dei controlli di precisione: le più classiche è diffuse sono quelle che prevedono lo smontaggio dei singoli componenti da analizzare, con l’utilizzo di banco di riscontro e/o di tracciatura. In particolar modo il telaio denudato viene fissato ad un banco e mediante l’utilizzo di dime, il riparatore può verificare il corretto posizionamento di determinati punti nello spazio. Tuttavia è evidente che tali strumentazioni impongono di lavorare su un telaio “nudo” e ciò comporta un notevole lavoro prima di poter procedere alla misurazione. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 10 Numero 17 – Marzo 2013 Da non molto però il mercato offre strumenti elettronici, che permettono di verificare lo stato di molteplici componenti a moto montata. Ciò che promettono questi dispositivi è di riuscire a determinare la presenza di un danno su telai, telaietti posteriori, forcelle e forcelloni, senza dover smontare nulla o quasi. In tale modo si riesce ad avere un’indicazione chiara e certificata sullo stato del componente, in tempi rapidissimi. Generalicar, nell’ambito della preparazione di un nuovo corso incentrato sui motocicli, ha avuto la possibilità di vedere all’opera tre dispositivi, diversi per tecnologie costruttive e approccio alla verifica del danno, ma accumunati dallo stesso obiettivo: Diagnosticare lo stato di un telaio moto a seguito di un sinistro, a moto montata. Il primo strumento analizzato è il Touch Bike, prodotto nato da una collaborazione tra le aziende Spanesi e Rotobike. Il sistema è costituito principalmente da un preciso braccio articolato che “tocca” alcuni punti prefissati del veicolo (senza smontare organi meccanici!) e trasmette i dati ad un computer: i valori così rilevati vengono confrontati con quelli contenuti in un “data-base” e si potrà avere un riscontro sulle quote geometriche. Non fa altro che confrontare il valore misurato con quello nominale, dichiarato dalla casa costruttrice, di determinati punti del telaio. Dall’immagine a lato si nota come il sistema evidenzi se il cannotto di sterzo abbia subito un arretramento o un allungamento, rispetto all’asse del perno del forcellone, e allo stesso tempo se ha subito una rotazione. Il database presenta più di 1000 motoveicoli: purtroppo solo 200 di essi presentano una scheda che permette di misurare il telaio a moto montata; per tutti gli altri occorre denudare il telaio. Inoltre il sistema può stampare una certificazione della misurazione eseguita consentendo così all’operatore di offrire un servizio di qualità al proprio cliente. Il tempo totale impiegato per realizzare una diagnosi del telaio (fase di allestimento inclusa), con questo strumento è di circa 15min, la diagnosi è fattibile anche con moto su cavalletto laterale e lo Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 11 Numero 17 – Marzo 2013 strumento è anche trasportabile, anche se gli ingombri e il peso (85kg) non sono ridottissimi. Se i vantaggi sono notevoli, il prezzo non è da meno, circa 20.000€. Il secondo sistema visionato è il “MEGA M.A.X. Scheibner”, commercializzato in Italia dall’azienda Teknodima di Calco (LC). Il sistema è composto da: una struttura principale a “U rovesciata” da fissare al pivot del forcellone del veicolo. È dotato di due “camere di rilevazione” a raggi infrarossi e di un sistema di misurazione laser per il centraggio dello strumento rispetto all’asse longitudinale del veicolo. Obiettivo e relativo supporto snodato da montare sugli organi di sterzo, con varie regolazioni e punti di fissaggio possibili. L’obiettivo deve essere installato in modo da risultare visibile dalle due telecamere a infrarossi, presenti sulla struttura principale. Anche in questo caso i valori rilevati vengono confrontati con quelli contenuti in un “data-base” (circa 1300 motoveicoli presenti) e si potrà avere un riscontro sulle quote geometriche. Il sistema richiede una fase di preparazione per la diagnosi più lunga del precedente; oltre al fissaggio della struttura, occorre sottolineare che spesso può risultare necessario rimuovere il cupolino e la strumentazione per fissare l’obiettivo sugli organi di sterzo. Il tempo di una diagnosi preparazione esclusa è di circa 20min. Tra i vantaggi va evidenziato che anche questo sistema permette di lavorare con la moto posta sul cavalletto laterale; non necessita inoltre di regolazioni di precisione: l’algoritmo interno al sistema triangola automaticamente i dati rilevati per il possibile confronto con quelli di riferimento. Anche questo strumento come il precedente può diagnosticare lo stato di forcelloni e telaietti posteriori, lavorando per simmetria e può produrre un report per certificare lo stato del componente. Da sottolineare la buona trasportabilità dello strumento, che permette al riparatore di poter realizzare diagnosi a Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 12 Numero 17 – Marzo 2013 domicilio, ad esempio presso grandi concessionario di moto usate. Il prezzo sul mercato è di circa 13.000€ + IVA. Il terzo sistema è prodotto in Australia, il “GMD COMPUTRACK”, importato in Italia da A.Engineering di Verbania. Il sistema si compone di una struttura principale di supporto, sopra la quale è montato un dispositivo Teodolite. Esso può spostarsi da una estremità all’altra lungo un tratto di binario lungo circa un metro. Applicando dei marker in punti specifici della ciclistica, è possibile, tramite una lettura ottica di essi, utilizzando il teodolite ed il metodo della trilaterazione, verificare le geometrie delle moto in esame. I dati ottenuti vengono elaborati da un software, che esegue un controllo di ortogonalità dei punti rilevati, elaborando un risultato e un report, che può essere positivo o negativo, ma senza confrontare i dati con un database. L’assenza di una banca dati di riferimento, è senza dubbio la sua particolarità; il sistema valuta i disallineamenti delle singole componenti della moto, senza fare riferimento a dati in memoria presenti in un database. È presente inoltre una struttura ausiliaria di sostegno, per la parte centrale del motoveicolo, il quale deve avere entrambe le ruote sollevate da terra. È un semplice supporto in acciaio, non indispensabile se la moto è provvista di cavalletto centrale, ma utile per le successive misurazioni. Piccola staffa da fissare alle forcelle anteriori, possibilmente vicino alle piastre di sterzo. La diagnosi è fattibile con lo smontaggio di pochi componenti (in alcuni casi, carena per rendere “visibili” al sistema alcuni punti specifici di telaio e steli forcella, o controscudo scooter). Con questo strumento è possibile verificare anche la geometria del telaietto posteriore, del forcellone, lo svergolamento delle forcelle ed eventuali disallineamenti delle ruote. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 13 Numero 17 – Marzo 2013 La preparazione alla diagnosi è di certo abbastanza lunga e laboriosa. Anche la sola diagnosi risulta più lunga dei due precendenti strumenti, circa 30 min. Il prezzo a causa delle presenza del teodolite non può che essere molto alto, circa 40.000€. Gli alti livelli di costo di questi dispositivi elettronici e l’assenza di una prescrizione di casa madre, nell’accertamento del danno, non consentiranno di certo una rapida diffusione di questi strumenti sul mercato. Occorre però sottolineare che la rilevazione tra i diversi punti critici del telaio, anche se approssimata, realizzata con un’asta millimetrata, un metro flessibile o un calibro, è indispensabile per l’accertamento del danno. Le suddette misure prese sia sul lato destro che sinistro del motoveicolo, sono di grande utilità, anche in assenza di disegni quotati e riferimenti, poiché se poste a confronto tra loro, consentono comunque di verificare la corretta simmetria del telaio. Prima quindi di discutere sul tema riparazione o sostituzione, è auspicabile sia dal punto di vista delle Compagnie Assicuratrici, sia del consumatore, per una maggiore trasparenza che i riparatori siano in grado di certificare con strumenti e report adeguati, lo stato di un telaio; attività che nel settore della riparazione auto, anche se con le sue difficoltà è di certo molto più diffusa. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 14 Numero 17 – Marzo 2013 Generali Innovation Center for Automobile Repairs RCAR Member Via C. Pisacane, 48 20016 PERO (MI) Tel. 02 38100356 web site: www.generalicar.com Direttore Marco Castelli [email protected] Resp. Ufficio Studi e Consulenza Tecnica Automotive Ing. Giorgio Ighina [email protected] Resp. Ufficio Tecnico Ing. Andrea Mondini [email protected] Area Tecnica e Formazione Redazione GeneralicarNEWS Ing. Luca Ventola [email protected] Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione