Numero 26 – Giugno 2015 Buongiorno, sono lieto di
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Pagina 1 Numero 26 – Giugno 2015 Buongiorno, sono lieto di trasmettervi GeneralicarNews di Giugno 2015. Questo ricco numero riporta le impressioni delle maggiori novità emerse in occasione della visita del personale tecnico del nostro Centro ad Autopromotec, importante manifestazione biennale del settore automotive che si tiene a Bologna. Inoltre dedichiamo un articolo al tema della taratura dei sistemi elettronici, necessaria per il ripristino dei dispositivi di assistenza alla guida, argomento che sta assumendo sempre maggiore importanza. Infine, spazio alla tematica domestica della “casa connessa”, con tutte le novità e le ricerche in corso da parte di Generali Innovation Center. Confidando nel vostro interesse e gradimento, vi invio i miei migliori saluti. Marco Marello Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 2 Numero 26 – Giugno 2015 In questo numero: Generali Innovation Center a Bologna in visita ad Autopromotec……...…p.3 L’elettronica mai così vicina:Radar e telecamere in aiuto al conducente...p.7 Smart Home: maggiore sicurezza in una casa connessa………..….…..p.11 Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 3 Numero 26 – Giugno 2015 Generali Innovation Center a Bologna in visita ad Autopromotec Nel mese di Maggio, le persone di Generali Innovation Center hanno visitato Autopromotec, manifestazione internazionale espressamente dedicata al settore automotive specializzata nell’aftermarket, nella componentistica, nella riparazione e nella manutenzione. L’evento si tiene ogni due anni all’interno del quartiere fieristico di Bologna. Tra l’altro, l’edizione 2015 della rassegna è risultata la più importante sul fronte del numero di espositori, che sono stati complessivamente quasi 1600 dei quali oltre il 40% di provenienza estera: dall’America al “far east”, in rappresentanza sia di aziende consolidate che di realtà emergenti. Quest’anno, inoltre, per la prima volta è stata istituita una “area-paese”, dedicata alla Turchia, con svariate aziende espositrici riunite sotto il coordinamento dell’Associazione nazionale degli esportatori del settore in modo da massimizzare le potenzialità di nuovi rapporti di business con questo Paese. Autopromotec è difatti una vetrina di grande rilevanza per presentare al pubblico specializzato le novità dell’industria dell’auto: ed è proprio in quest’ottica che, come altri 100.000 tecnici durante i cinque giorni di apertura, abbiamo visitato la manifestazione per la valutazione delle nuove proposte del mondo automotive nel più ampio senso del termine. In ambito assicurativo è di tradizionale interesse l’aspetto legato al furto degli autoveicoli: per questo motivo abbiamo approfondito l’argomento concentrandoci sulla proposta della ditta anglosassone OBD Blocker. Nel Regno Unito, con oltre 300.000 furti in un anno, per ciascuno dei quali viene stimato un tempo medio di effrazione inferiore a 20 secondi, la tematica è molto sentita. Buona parte di tali reati è resa possibile dall’accesso alla porta di diagnosi: il malintenzionato, provvisto di adeguata strumentazione (di facile reperibilità anche sul web), collegandosi alla presa OBD (On-Board Diagnostics) del mezzo, ne forza un avvio in modalità “di emergenza”, che consente di sbloccare le porte ed avviare il motore senza alcuna difficoltà supplementare. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 4 Numero 26 – Giugno 2015 In questo modo, un canale d’accesso nato per agevolare il riparatore nella diagnosi del veicolo si rivela invece una comoda scorciatoia per il ladro. Il prodotto brevettato OBD Blocker si prefigge di risolvere questo problema: si tratta per l’appunto di un modulo di dimensioni contenute da fissare alla connessione nell’abitacolo, al posto della porta originale, e che sul lato accessibile è protetto da manomissioni e collegamenti da parte di strumentazioni indesiderate. Il modulo viene bloccato durante la fase di installazione con una guaina speciale, che richiede un tempo stimato di circa un quarto d’ora per la sua rimozione, del tutto inaccettabile da parte del malintenzionato. Un fattore degno di nota è che questo strumento non impedisce in alcun modo la normale lettura dei dati di bordo da parte di un riparatore autorizzato: in dotazione al cliente è infatti fornita una coppia di “tag” che fanno le veci di una “serratura” e permettono in caso di reale necessità l’utilizzo regolare della porta OBD. Il produttore ha già avviato in patria alcune collaborazioni in ambito assicurativo, di cui seguiremo le evoluzioni per darvene conto; Generali Innovation Center ha infatti in programma di incontrare il distributore italiano per conoscere maggiori dettagli del dispositivo, tra cui il prezzo. L’edizione 2015 di Autopromotec ha largamente sviluppato anche la questione relativa all’”essere sempre connessi” creando una sorta di dialogo costante tra veicolo e guidatore; le applicazioni telematiche possibili risultano pressoché infinite, e noi abbiamo approfondito la proposta di Texa, che si chiama CARe. Il nome sottolinea volutamente un doppio aspetto: da un lato la propria vocazione automobilistica, e dall’altro la volontà di “prendersi cura” del conducente. L’installazione è immediata ed agevole, grazie alle dimensioni estremamente compatte (spessore di 20mm) che ne permettono il fissaggio praticamente su qualunque autoveicolo senza interferenze (scomode ed antiestetiche) con le coperture plastiche della porta OBD stessa. Il dispositivo costituisce di fatto un “ponte” di collegamento tra il veicolo, il proprietario e la rete di officine Texa; si tratta di un elemento da inserire nella presa OBD, che raccoglie i dati delle Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 5 Numero 26 – Giugno 2015 centraline elettroniche di bordo e può connettersi tramite Bluetooth sia allo smartphone del conducente che alla centrale operativa Texa. I vantaggi riguardano entrambe le parti: il meccanico/carrozziere dispone di un prodotto innovativo che permette di fidelizzare il cliente tenendo sotto controllo lo stato di manutenzione del mezzo anche per interventi di routine quali tagliandi e sostituzione degli pneumatici. Il proprietario del veicolo può essere non solo costantemente informato direttamente sul proprio dispositivo mobile circa lo “stato di salute” dell’automobile, ma anche tenere d’occhio lo stile di guida del (o dei) conducente - ad esempio per ridurre potenzialmente i consumi o valutare la condotta dei figli (ogni strumento può essere connesso a 7 dispositivi). In ogni caso, l’aspetto più innovativo ed interessante riguarda la possibilità di utilizzare CARe come piattaforma di scatola nera. In tal senso, la miniaturizzazione del dispositivo si rivela decisiva: esso infatti contiene al suo interno il sistema accelerometrico incaricato di identificare il crash, e quindi compattezza e leggerezza sono parametri essenziali per evitare fenomeni di vibrazioni ed oscillazioni che comprometterebbero facilmente le registrazioni. La copertura GPS e Gsm è invece demandata allo smartphone del cliente, sul cui display compare anche la nota per la richiesta di soccorso alla centrale operativa. Da un lato si evitano costi di trasmissione dati telefonici supplementari (poiché si sfrutta il piano tariffario del dispositivo mobile), dall’altro è inevitabile che l’efficacia dell’intero sistema sia subordinata alla presenza durante la guida dello smartphone, nonché di attivazione della connessione Bluetooth e del GPS. Il prezzo del dispositivo di 99€ è comprensivo di 6 mesi di servizio, alla scadenza dei quali è previsto un canone di 2.5€ mensili. Per quanto riguarda il mondo della riparazione in senso più “tradizionale”, siamo rimasti colpiti dalla proposta di Eurosider di Grosseto in merito al processo di verniciatura. Il nome Nitrotherm spray ne anticipa il principio di funzionamento: questa tecnologia infatti si basa sull’aumento della percentuale di azoto nell’aria compressa comunemente impiegata nel processo di verniciatura. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 6 Numero 26 – Giugno 2015 Come si ottiene ciò, e soprattutto quali sono i vantaggi del suo impiego? Sostanzialmente lo scopo della centrale Nitrotherm spray è quello di prelevare l’aria compressa dall’accumulatore già presente in carrozzeria, arricchirne la percentuale di azoto tramite processo di permeazione selettiva ed utilizzare questo fluido come prodotto di spinta per l’applicazione della vernice. L’azoto è un gas inerte che, una volta ionizzato e riscaldato, consente di controllarne in modo costante i parametri di temperatura ed umidità nell’arco dell’intera giornata ed in modo indipendente dalle variazioni climatiche. Tali fattori sono assai critici per la buona riuscita del ciclo di verniciatura. In questo modo invece l’arricchimento di azoto è determinante per consentire allo stesso tempo risparmio di tempo e di prodotti vernicianti, uniti a garanzia di qualità e ripetibilità del lavoro e al rispetto dell’ambiente. Eurosider valuta in alcuni mesi il tempo necessario a rientrare dell’investimento iniziale. Sottolineiamo anche che il sistema non è “invasivo”, poiché viene interposto tra le attrezzature a disposizione nella struttura, senza costosi investimenti aggiuntivi; Nitrotherm spray è predisposto inoltre per l’eventuale impiego in parallelo su più cabine di verniciatura tramite l’installazione di moduli supplementari (TopSpray). Sicuramente si tratta di un sistema innovativo e che va tenuto in considerazione in vista di una possibile ampia diffusione nel prossimo futuro. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 7 Numero 26 – Giugno 2015 L’elettronica mai così vicina: Radar e telecamere in aiuto al conducente Come accennato nell’articolo precedente, una sezione di ampie dimensioni di Autopromotec è stata dedicata ad accogliere i principali “attori” internazionali che operano nel settore dei sistemi elettronici installati sui veicoli. Quest’area è risultata assai frequentata, visto il sempre crescente numero di vetture dotate di sistemi di assistenza alla guida, quali radar e telecamere, che hanno lo scopo di evitare un impatto. Questi dispositivi permettono alla vettura di avere uno standard di sicurezza più elevato; non a caso l’EuroNCAP li ha inseriti come sistemi da testare durante le prove di sicurezza per ottenere le cinque stelle. Tra i diversi sistemi possiamo trovare: Adaptive Cruise Control, un radar montato nella parte anteriore del veicolo che permette di mantenere la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede e frenare la vettura in caso di emergenza; Lane Assist, un sistema che grazie ad una telecamera allocata sul parabrezza avverte il conducente in caso di fuoriuscita dalla corsia di marcia, Night Vision, che tramite una telecamera a raggi infrarossi permette di avere una visuale ottimale in caso di guida notturna su strade poco illuminate. Va evidenziato il fatto che fino a poco tempo fa questi sistemi venivano montati solo su vetture di alta gamma; oggi invece vengono installati a richiesta anche su vetture utilitarie quali Fiat Panda, Volkswagen UP, Ford Fiesta ecc..., e in alcuni casi addirittura di serie. Visionando il mercato europeo notiamo come in Germania dispositivi di questo tipo sono montati su circa il 40% delle vetture di nuova immatricolazione. Generali Innovation Center segue da diversi anni l’evolversi di questi sistemi valutando l’impatto che essi possono avere con il mondo assicurativo e riparativo, perché se è vero che tali sistemi aiutano il conducente a prevenire un impatto, quando esso si verifica, il danneggiamento dei Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 8 Numero 26 – Giugno 2015 sensori può far salire in modo consistente il costo del sinistro. La tabella riportata di seguito contiene a tal proposito un’indicazione relativa al costo dei ricambi di alcuni dei sistemi di assistenza maggiormente diffusi: Nel caso in cui una vettura dotata di questi dispositivi abbia un impatto, anche se gli stessi non risultassero danneggiati, si presenta quasi sempre la necessità di effettuare una taratura. Un esempio tra tutti potrebbe essere un urto di lieve entità in cui si rende necessario staccare e riattaccare il paraurti, o ancora una sostituzione di un parabrezza. Al termine di queste operazioni il riparatore si vedrà costretto a effettuare la taratura dei sistemi; ciò comporterà un tempo e un costo aggiuntivo. Il costo delle tarature varia in funzione del numero dei sistemi tarati, per tale motivo possono essere richiesti degli importi a forfait, che oscillano tra i 150 e i 250€. Il tempo di taratura varia in base al tipo di sistema che si intende tarare, si può avere un tempo che varia da 0,5 ore per un sistema semplice fino a 1,5 ore per un sistema più complesso. Al termine della taratura viene emesso un certificato, che garantisce la corretta calibrazione dei sistemi, in quanto una taratura non eseguita o eseguita non correttamente non consente il corretto funzionamento dei sistemi. Radar e telecamere sono sempre e comunque da tarare? È da sottolineare che alcune case costruttrici hanno immesso sul mercato dei dispositivi di assistenza alla guida che non necessitano di una taratura statica tramite strumento, ma solo di un determinato numero di km di marcia del veicolo – taratura a costo zero! Ad esempio Ford su alcuni sistemi prevede una taratura su strada con cinque minuti di guida. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 9 Numero 26 – Giugno 2015 Generalicar durante l’erogazione dei corsi di elettronica forma la rete peritale su queste nuove tecnologie, mettendola a conoscenza dei sistemi montati e del loro funzionamento. Durante la formazione viene sensibilizzata la rete ad usare un approccio corretto per quantificare il danno di elettronica che, a differenza di altri danni, non può essere stimato se non con l’ausilio di appositi sistemi di diagnosi. Ma chi può effettuare la taratura di questi dispositivi, e come si effettua? Fino a poco tempo fa questi dispositivi potevano essere tarati solo dalla rete ufficiale dei costruttori auto, in quanto per eseguire correttamente la procedura bisognava disporre del sistema di diagnosi della casa e di una strumentazione dedicata con una serie di pannelli diversificati per radar o telecamere. Inoltre, per alcuni modelli di vetture, prima di procedere con la taratura elettronica si rende necessario effettuare un controllo assetto e geometrie del veicolo, al fine di essere sicuri che durante l’operazione le sospensioni ed i loro angoli caratteristici siano conformi. Il processo di calibratura varia in base al tipo di sistema; generalmente dopo aver verificato gli angoli caratteristici della meccanica, il veicolo viene posizionato di fronte ad un pannello calibrante. Una volta collegato lo strumento di diagnosi al veicolo ed aver cancellato la memoria dei guasti, i radar e le telecamere inquadreranno i pannelli e cosi facendo il sistema di diagnosi indicherà all’operatore come regolare i dispositivi. Al termine della procedura il sistema darà conferma dell’avvenuta taratura. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 10 Numero 26 – Giugno 2015 Queste innovative metodologie di lavoro hanno spinto alcuni produttori di attrezzature a creare dispositivi universali che possano essere utilizzati da riparatori indipendenti. In occasione di Autopromotec, Hella Gutmann ha presentato il suo pannello di taratura universale, che utilizzato con il sistema di diagnosi della stessa casa, risulta compatibile con la gran parte delle vetture che montano dispositivi quali radar e telecamere, sostituendo all’occorrenza i pannelli che si diversificano per marchio. Il prezzo dell’attrezzatura completa, pannello e tester di diagnosi, oscilla intorno ai 10.000€, prezzo non eccessivo se si considera che si avrà a disposizione un tester che potrà essere utilizzato per diversi scopi. Questo dispositivo è già stato acquistato non solo da riparatori indipendenti, ma anche da Car Glass, che ha voluto attrezzare la propria rete rendendola in grado di sostituire i parabrezza e tarare gli eventuali dispositivi senza dover dipendere dai concessionari. Anche Bosch alla fiera Autopromotec ha presentato il suo pannello di taratura, il quale però non risulta essere ancora commercializzato in Italia, e ad ora può essere utilizzato per tarare solo le auto di alcuni marchi, tra cui il gruppo Volkswagen. Considerando che molti riparatori non dispongono ancora di uno strumento di diagnosi, l’approccio con queste nuove tecnologie dovrà essere gestito tramite percorsi formativi che, oltre ad insegnare il corretto utilizzo delle strumentazioni, permetteranno al riparatore di effettuare diagnosi in maniera autonoma. Generali Innovation Center si è dotata pertanto di uno di questi strumenti di taratura innovativi multimarca e grazie alla sua esperienza e compentenza nel settore dell’elettronica automotive, è pronta ad offrire al mercato formazione dedicata e specialistica ai diversi attori del settore, interessati ad ampliare il proprio business. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 11 Numero 26 – Giugno 2015 Smart Home: maggiore sicurezza in una casa connessa L’automazione domestica è un concetto che ha radici piuttosto datate, eppure è solo da alcuni anni che si sente parlare con maggiore frequenza di domotica, “Smart Home” e “Home Box”. Il grande sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha favorito la nascita di aziende che forniscono prodotti volti a rendere l’abitazione una “Smart Home” e, quindi, agevolare il controllo, la protezione e l’automazione domestica. Questi prodotti si basano sulla logica dell’Internet of Things, ovvero dispositivi connessi tra di loro, che permettono all’utente di ottenere varie informazioni e gestire l’ambiente domestico su più fronti. Dal punto di vista assicurativo, è sicuramente interessante soffermarsi sul valore aggiunto che questi dispositivi (chiamati spesso Home Box) possono fornire in termini di sicurezza e prevenzione. Ad esempio, guardando a mercati più sviluppati del nostro, negli Stati Uniti un cliente che assicura la propria casa dotata di un sistema domotico ha, in genere, sconti che si aggirano intorno al 10-15%. Anche in Italia esistono già polizze casa abbinate a prodotti telematici da installare nell’abitazione. Stiamo parlando di una sorta di “scatole nere per la casa” che attraverso vari sensori disposti nell’abitazione, hanno il compito di prevenire e monitorare varie tipologie di rischio. Attualmente, alcune compagnie assicurative hanno già in commercio in Italia dei dispositivi telematici di sicurezza, associati a delle polizze casa. Nello specifico, il Gruppo BNP Paribas Cardif, il Gruppo Intesa San Paolo, Groupama e Poste Italiane hanno lanciato sul mercato dei prodotti, con caratteristiche simili tra loro. Il pioniere in questo ambito è stato il Gruppo BNP Paribas – Cardif, il quale alla fine del 2013 ha lanciato sul mercato H@bitat HomeBox, un prodotto assicurativo (sottoscrivibile online) con Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 12 Numero 26 – Giugno 2015 telematica integrata e un servizio di assistenza: dopo aver sottoscritto la polizza, viene fornita al cliente una Home Box che consente di monitorare l’ambiente domestico e ricevere un aiuto tempestivo in caso di pericolo o di riparazioni urgenti. La tipologia di polizza base associata al dispositivo telematico prevede la copertura in caso di danni provocati da allagamento, incendio o cortocircuito (danno elettrico). Habit@t Homebox è un prodotto che può essere installato dal cliente stesso ed è costituito da: 1 unità centrale GSM con alimentatore interno e batteria interna di backup 1 rilevatore wireless di fumo 2 rilevatori wireless di presenza di acqua L’unità centrale, monitora anche l’eventuale assenza di corrente elettrica in casa. Nel momento in cui uno dei sensori rileva un’anomalia, ad esempio la presenza di fumo, l’informazione è inviata alla centralina che provvede sia ad inoltrarla ad una Centrale Operativa che ad avvertire in autonomia il cliente. Inoltre, proprio per il cliente è disponibile un’applicazione per smartphone che, tra le varie funzioni, consente di controllare lo stato dei sensori installati in casa, avere lo storico di tutte le segnalazioni di allarme e richiedere l'intervento del centro assistenza. Questa tipologia di prodotto rappresenta un’importante svolta dal punto di vista della concezione della polizza casa, anche se risulta un prodotto “base” e sicuramente migliorabile. Un passo avanti è stato fatto dal Gruppo Intesa San Paolo che, nel suo dispositivo aCasaConMe, ha aggiunto ai sensori di allegamento e di fumo, un sensore volumetrico all’interno della centralina per monitorare eventuali intrusioni indesiderate e, quindi, associarvi un sistema di allarme contro il rischio furto. Fin qui abbiamo citato solo alcuni esempi di Home Box, ma è opportuno evidenziare che, dai grandi colossi dell’elettronica a nuove start-up, il numero di fornitori di dispositivi telematici nel settore della domotica è in grande aumento. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 13 Numero 26 – Giugno 2015 Al fine di comprendere le caratteristiche, le potenzialità e i campi di applicazione dei dispositivi Home Box, in Generali Innovation Center abbiamo incontrato diversi fornitori. Nel primo incontro ci è stata presentata la Home Box della Digicom, un’azienda specializzata in ingegneria delle telecomunicazioni, che possiede un reparto per la produzione dei dispositivi elettronici per la casa. La loro Home Box nella versione base possiede sensori di allagamento, fumo e rilevatore di assenza di corrente, ma nella versione più evoluta si integrano anche sensori di gas/monossido e apparecchi di videosorveglianza e anti intrusione. Oltre alla produzione, si occupano anche della logistica: distribuzione, malfunzionamenti, rientro e ricondizionamento dei dispositivi. Tenendo conto della partnership con il gestore della Centrale Operativa, si può affermare che questa azienda ha un prodotto sicuramente pronto per il mercato assicurativo. Citiamo anche la Smartdhome, un’altra azienda che abbiamo incontrato. Rispetto alla precedente, propone un prodotto di differente concezione. Infatti MyVirtuoso Home, questo è il nome del loro prodotto, è stato concepito per la vendita al cliente finale (tramite la rete di distribuzione Leroy Merlin), puntando non solo sulla sicurezza domestica, ma anche a monitoraggio e contenimento dei consumi delle utenze. Il dispositivo MyVirtuoso Home, è composto da una centralina che raccoglie i dati di svariate tipologie di sensori wireless (la varietà e il numero di sensori è quindi scelto dall’utente). L’azienda prevede anche un’applicazione per smartphone, un sito per il cliente finale ed, eventualmente, una piattaforma web per l’analisi e il monitoraggio dei dispositivi da parte della Compagnia. Seppur non nasca per soddisfare le esigenze assicurative, MyVirtuoso è sicuramente un prodotto interessate, anche nell’ottica di offrire al cliente la possibilità di ottenere un risparmio sulle bollette di gas e luce. Grazie agli incontri con i produttori, siamo riusciti a definire che un prodotto telematico ideale per scopi assicurativi dovrebbe: essere di facile istallazione per il cliente (con tecnologia plug and play e senza opere murarie) Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 14 Numero 26 – Giugno 2015 interfacciarsi wireless con sensori al fine di monitorare fughe di gas, fumo, allagamenti e sbalzi di tensione elettrica prevedere sensori/telecamere per monitorare eventuali intrusioni essere collegato ad una centrale operativa costantemente attiva, per ricevere avvisi automatici o richieste d’aiuto da parte del cliente (alle spalle della quale potrà agire un network di riparatori “convenzionati”) essere associato ad una App multifunzionale per smartphone utilizzabile dal cliente essere scalabile e flessibile per integrare diversi tipi di sensori in base alle esigenze del cliente (ad esempio sensori/attuatori per il risparmio energetico) prevedere la possibilità di essere associato ad attuatori automatici che intervengono in caso di guasto, come ad esempio elettrovalvole che chiudono automaticamente l’afflusso di gas in caso di perdite rilevate dal sensore (in questo caso ci sarebbe lo svantaggio della necessità di una istallazione da parte di un tecnico) inviare le informazioni e gli allarmi registrati dai sensori ad un datacenter che permetta la consultazione degli stessi da parte della Compagnia Quest’elenco definisce a grandi linee le caratteristiche fondamentali per un prodotto completo, ma dall’esperienza della vita quotidiana, tutti noi sappiamo che non sempre i dispositivi elettronici rispettano ciò che promettono. In merito alle prestazioni e all’affidabilità delle Home Box, ci si potrebbe domandare: Un sensore dedicato al danno da fenomeno elettrico, quali informazioni fornisce come output? Un sensore di fumo posto in prossimità dei fornelli in cucina è destinato a generare frequenti falsi allarmi inducendo così l’utilizzatore ad escluderlo? Le connessioni wireless tra sensori e centralina sono affidabili? E le distanze di connessione dichiarate dal fornitore sono attendibili in tutti i casi? In caso di diffusione di questi apparati, come potranno essere evitate le interferenze? Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 15 Numero 26 – Giugno 2015 Questi e altri argomenti, saranno oggetto di test presso il nuovo laboratorio di Generali Innovation Center che sarà creato appositamente per le prove di nuovi prodotti (come ad esempio la Home Box) e per ricerche sulle metodologie e tempistiche di riparazione in ambito Rami Elementari. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 16 Numero 26 – Giugno 2015 Generali Innovation Center for Automobile Repairs RCAR Member Via C. Pisacane, 48 20016 PERO (MI) Tel. 02 38100356 web site: www.generalicar.com Dirigente Responsabile Marco Marello [email protected] Resp. Centro Sperimentale Ricerca e Formazione Tecnica Ing. Andrea Mondini [email protected] Resp. Formazione e Ricerca Ing. Luca Ventola [email protected] Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione