Scheda Paese STREAM 2013-2015

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Scheda Paese STREAM 2013-2015
DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO
SVILUPPO
QUADRO PAESE “STREAM” 2013-2015
BOLIVIA
(06 giugno 2013)
1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione
La Cooperazione Italiana in Bolivia, avviata formalmente nel 1986, con la firma dell’Accordo di
cooperazione tecnica fra il Governo italiano e quello boliviano, prevede una serie di programmi di sostegno
alle politiche di riduzione della povertà.
I criteri d’identificazione dei settori di intervento, proposti dalla parte boliviana, si basano sulla correlazione
con quanto stabilito dal Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), che descrive e
definisce le strategie di azione, congiuntamente alle priorità individuate dall’attuale Governo diretto dal
Presidente Morales e dal Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de
Erradicación de la Extrema Pobreza). Esse riguardano la riduzione dell’ineguaglianza sociale, il
riconoscimento delle minoranze e la loro inclusione sociale, la garanzia dei servizi basici (educazione e
sanità) e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali. Dal punto di vista economico si fa leva sullo
sviluppo della piccola e media impresa e sulla diversificazione produttiva, mentre si promuove una politica
internazionale che verta sui temi del rispetto delle minoranze e dello sviluppo sostenibile.
Nonostante la crescita economica e i miglioramenti di alcuni indici di sviluppo umano, la Bolivia resta un
Paese di intervento a carattere prioritario a causa della persistente povertà e povertà estrema (soprattutto nelle
aree rurali), e del crescente divario di disuguaglianza tra i settori della società.
L’obiettivo generale della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a migliorare
le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese, attraverso
programmi di sviluppo nei settori della formazione, della salute, dell’accesso e controllo sull’acqua,
dell’ambiente, della sicurezza alimentare, del turismo e della conservazione del patrimonio culturale.
2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di
valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)
In Bolivia sono presenti diversi donatori internazionali tra cui agenzie ONU, l’Unione Europea, Banca
Mondiale. Tali donatori sono riuniti all’interno del GRUS (gruppo di soci per lo sviluppo della Bolivia), a
cui l’Italia partecipa attivamente. Il GRUS, fondato nel 2006, rappresenta uno spazio di coordinamento
composto da organismi bilaterali, intergovernativi e multilaterali presenti in Bolivia e appoggia il Governo
boliviano nel coordinamento e l’armonizzazione degli interventi della Cooperazione Internazionale con lo
scopo di migliorarne l’efficacia, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di
Sviluppo (PND) e degli Obiettivi del Millennio.
In ambito agricolo e di sicurezza alimentare, la Cooperazione Italiana, ha lavorato e continua a lavorare
congiuntamente alla FAO e si prevede di appoggiare il Country Programme del WFP delle Nazioni Unite.
L’Italia è inoltre uno tra gli ideatori e promotori del programma ART-GOLD in Bolivia, implementato da
UNDP. Il programma ha una vocazione multisettoriale e mira a sostenere politiche nazionali di sviluppo
integrale, attraverso un approccio decentralizzato, territoriale e partecipativo, con il coinvolgimento
principale della cooperazione decentrata.
L’UTL di La Paz, oltre a collaborare con varie agenzie del sistema ONU, ha instaurato e implementato
sinergie soprattutto con due grandi entità bancarie internazionali, il IADB (Inter-American Development
Bank) e la CAF (Banca di Sviluppo dell’America Latina), per attivare e supervisionare la realizzazione di
progetti in aree e settori specifici.
3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti
locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento
Le ONG italiane, presenti in quasi tutti i dipartimenti del paese, rappresentano degli attori strategici nel
quadro della cooperazione italiana in Bolivia, soprattutto per il loro stretto rapporto con la società civile. In
Bolivia, l’Italia ha un Coordinamento delle proprie ONG (COIBO). L’esistenza di questo foro, nato nei primi
anni ’90, rende più funzionale ed efficace la collaborazione ed il dialogo tra l’UTL e le ONG, in
considerazione del fatto che su ogni tematica si ha la possibilità di interagire con un interlocutore unitario.
Obiettivo del COIBO è rappresentare una istanza unica di riferimento sui temi della cooperazione per le
ONG stesse, nelle relazioni con l’Ambasciata, l’UTL, nonché con gli altri attori della Cooperazione europea
ed internazionale e la società civile. Di particolare rilevanza è la capacità del COIBO di promuovere assi di
intervento comuni ed iniziative coordinate tra le ONG, con lo scopo di elaborare azioni che abbiano un più
ampio impatto, così come già testimoniato dal tavolo di coordinamento ONG sui temi della gestione delle
risorse idriche e dei diritti umani.
Parallelamente, si riconosce negli Enti territoriali italiani uno strumento d’integrazione sia a livello
orizzontale che verticale, che può interagire in maniera sempre più sistematica con il MAE.
La cooperazione decentrata viene quindi riconosciuta in Bolivia come il sistema attraverso il quale creare
reali sinergie fra l’attività di cooperazione svolta dal Ministero degli Affari Esteri e quella degli Enti locali.
Nel prossimo triennio sarà interesse di questa UTL adottare una strategia Paese che promuoverà un modello
di coinvolgimento integrato di tutti gli attori pubblici e privati che rappresentano le eccellenze di un territorio
e solleciterà anche le controparti locali a privilegiare ed a mettere in campo la dimensione territoriale, allo
scopo di favorire la costituzione di relazioni stabili di filiera economica, commerciale, culturale, tra Italia e
Bolivia (partenariato territoriale).
4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro
coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo
L’obiettivo prioritario della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a
migliorare le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese. La
strategia della DGCS è coerente con le priorità di sviluppo del Paese evidenziate con il Piano Nazionale di
Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), e dal Programma di sradicamento della povertà estrema
(PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza). Questi piani costituiscono un punto di
riferimento strategico per tutti i Donatori.
La Cooperazione Italiana vi partecipa sostenendo:
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Ambiente, intervenendo su due assi prioritari quali la prevenzione degli incendi e la gestione delle
risorse idriche e del suolo.
Agricoltura e Sicurezza Alimentare, focalizzandosi sulla collaborazione al processo di miglioramento
dei modelli di conservazione delle strategie di valorizzazione economica e sociale delle risorse
fitogenetiche; sul rafforzamento delle capacità di gestione dei rischi e la preparazione rispetto ai
disastri naturali che minacciano il settore agricolo; sul rafforzamento delle istituzioni e le politiche
settoriali ed il miglioramento delle infrastrutture e della produttività del settore quinua-camelidi.
Salute pubblica – Salute interculturale, perseguendo i seguenti obiettivi specifici: strutturazione di
una rete di servizi sanitari, sia nell’area urbana sia in quella rurale; miglioramento della qualità
dell’assistenza sanitaria e adeguamento culturale dei servizi sanitari migliorati; modernizzazione
delle facoltà di Scienze della Salute; strutturazione e attivazione di servizi per la prevenzione
dell’abbandono infantile ed il reinserimento sociale dei minori a rischio.
Protezione del Patrimonio culturale e Turismo, sviluppando il turismo comunitario, creando circuiti
turistici tra differenti dipartimenti boliviani per permettere uno sviluppo locale sostenibile e creando
nuovi poli culturali nel paese.
Sviluppo locale e Innovazione, attraverso il programma ART GOLD e sostenendo le Piccole e Medie
Imprese a partire dalla promozione di varie catene di valore già identificate, capacità, servizi e
formulazione di progetti, così come la creazione di una Agenzia di Sviluppo Economico Locale,
sollecitata dal governo dipartimentale.
Inoltre, l’impatto di genere rappresenta una priorità trasversale delle iniziative realizzate nei diversi settori di
intervento. La programmazione in ciascun settore prioritario tiene in considerazione l’impatto sulle questioni
di genere e promuove la partecipazione femminile.
5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi
Il quadro generale di riferimento per la redazione di questa Sezione del documento potrà essere
fornito da eventuali MoU/Accordo o Quadro/Programma Paese e sulle intese intervenute
formalmente o informalmente con le controparti locali. In questa Sezione potrà darsi
informazione, laddove possibile ed eventualmente anche con un’indicazioni di tendenza, dei
risultati attesi dalle iniziative nei settori di intervento (“results based approach”), con importi
finanziari indicativi e degli strumenti e modalità di intervento, tenuto conto del contesto del
Paese beneficiario (alignment - allineamento).
Le aree d’intervento definite in sede di Commissione Mista (CM), i cui criteri di selezione si basano, come
sopraindicato, su quanto stabilito dal Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo) e dal
Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza),
coincidono con le aree di azione delle iniziative italiane di cooperazione allo sviluppo già promosse nel
Paese mediante il canale bilaterale diretto, i progetti ONG promossi, i finanziamenti agli organismi
internazionali e la cooperazione decentrata. Per l’elaborazione e l’implementazione dei singoli
Programmi/Progetti, inoltre, vengono presi come linee guida i Piani Settoriali dei Ministeri competenti per
l’area di intervento.
Concretamente, per il triennio 2013-2015 si prevedono i seguenti interventi:
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Ambiente e Gestione delle risorse idriche (M€ 27,1):
o Programma Trilaterale “Amazonía sin Fuego”, per la prevenzione degli incendi boschivi e
l’implementazione di tecniche alternative al fuoco;
o Riconversione del Credito d’aiuto destinato al “Programma Multiplo Misicuni II”, per
interventi nel settore acqua e gestione dei sistemi fognari.
Agricoltura e Sicurezza Alimentare (M€ 3,9):
o Programma “Collaborazione al processo di miglioramento dei modelli di conservazione
delle strategie di valorizzazione economica e sociale delle risorse fitogenetiche della agro
biodiversità”, per la conservazione del patrimonio genetico della Bolivia e Rafforzare le
competenze istituzionali, umane e strumentali nell’INIAF (Istituto Nazionale per
l’Innovazione Agroforestale) e del Ministero di Sviluppo Rurale e Terre;
o Programma “Sistema Agroalimentare Integrato Quinoa/Camelidi, promozione
dell'Agricoltura Familiare Comunitaria Sostenibile dell'Altopiano Boliviano”, per
raggiungere la sicurezza alimentare con sovranità, a partire dalla produzione integrata di
quinoa e camelidi per rafforzare l'agricoltura familiare comunitaria sostenibile, in accordo
con le politiche nazionali vigenti
Innovazione e Sviluppo Locale (Settore Imprenditoriale, Governance, Microcredito e Microfinanza –
€ 800.000):
o Programma ART GOLD (esecuzione UNDP), mira a sostenere politiche nazionali di
sviluppo integrale, attraverso un approccio decentralizzato, territoriale e partecipativo, con il
coinvolgimento principale della cooperazione decentrata;
o “Articolazione commerciale locale e nazionale diretta alla vendita ed esportazione di fibra di
vigogna nel quadro normativo per il rafforzamento delle comunità gestrici di vigogna
nell’Area naturale di gestione integrata di Apolobamba” (finanziato dal Fondo Generale di
Cooperazione Italiana presso CAF; eseguito da ONG ProgettoMondo MLAL).
o “Sostegno all’Implementazione del Piano Strategico per la Modernizzazione del Servizio
Nazionale di Registro Civile in Bolivia” (Fondo Italiano presso IADB).
Sanità pubblica e Salute interculturale (M€ 26,4):
o Programma “Sostegno allo sviluppo del sistema socio sanitario del Dipartimento di Potosí”,
che intende migliorare il sistema di gestione e qualità dei servizi offerti dall’Ospedale Daniel
Bracamonte e la strutturazione della rete di servizi sanitari, sia nell’area urbana sia in quella
rurale, anche attraverso un adeguamento culturale degli stessi; modernizzare la facoltà di
Scienze della Salute e costruire l’Istituto Boliviano di Biologia d’Altura e l’Istituto di
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Medicina Tradizionale e Interculturale; strutturare e attivare servizi per la prevenzione
dell’abbandono infantile ed il reinserimento sociale dei minori a rischio;
o Programma “Collaborazione al processo di miglioramento degli schemi e delle modalità di
esercizio del diritto alla salute in Bolivia”, ha come obiettivo specifico il miglioramento dei
meccanismi istituzionali di tutela della salute e delle condizioni di esercizio del diritto alla
salute tramite un sostegno al programma di rafforzamento delle reti integrali di salute nelle
aree di intervento.
Turismo e Protezione del Patrimonio culturale (M€ 12,3).
o “Sostegno Istituzionale al Ministero di Cultura - Programma interdipartimentale di gestione
del patrimonio naturale e culturale, implementazione del turismo con base comunitaria e
industrie culturali tra i dipartimenti di Cochabamba e Potosí”; creazione di un circuito
turistico che valorizzi le risorse naturali e culturali delle aree d’intervento;
o “Rafforzamento della capacità di gestione del patrimonio storico – Progetto pilota Cohoni”,
con cui si vuole rafforzare istituzionalmente la conservazione del patrimonio storico,
formare risorse umane in restaurazione e sostenere la gestione municipale nel settore di
pianificazione e promozione;
o “Programma Dinamizzatore del Patrimonio di Cochabamba – Rafforzamento del
mARTadero”, che intende impulsare il sapere, la diffusione e la preservazione e
valorizzazione del patrimonio architettonico della città di Cochabamba con una chiara
finalità sociale.
Si vorrebbero, inoltre, in presenza di nuove risorse finanziarie, formulare interventi nel settore dei diritti
umani e un budget support a favore di UNICEF nel settore delle risorse idriche; ampliare il sostegno al
Programma ART GOLD di UNDP; sostenere i programmi del WFP delle Nazioni Unite; formulare nuovi
interventi di assistenza tecnica a favore del Ministero di Salute boliviano in materia di nutrizione, Sistema
Unico di Salute, Medicina Tradizionale e Interculturale, diffusione di norme di qualità, generazione di
politiche e strategie operative di riabilitazione intorno a malattie sociali (alcolismo,
tossicodipendenza, dipendenza dal tabacco, ecc.); proseguimento con rifinanziamento del
Programma “Amazonía sin Fuego”.
L’Italia continuerà ad incentivare e sostenere la strutturazione del Sistema Italia, favorendo gli interventi
della cooperazione non governativa e decentrata e le loro sinergie con le iniziative della cooperazione
governativa, sia italiana che internazionale.
La creazione di un meccanismo di coordinamento locale attraverso il quale si intende definire il Ciclo di
Progetto delle iniziative promosse dalla Commissione Mista Italia - Bolivia 2009, potrebbe rivelarsi un
valido strumento per soddisfare l’obiettivo generale della presenza italiana in Bolivia, agevolando
l’armonizzazione delle iniziative per il prossimo triennio e incentivandone la sintonia con il Programma
Nazionale di Sviluppo e con il Programma Nazionale di sradicamento della povertà estrema.
Gli ostacoli identificabili sul territorio afferiscono fondamentalmente al piano gestionale di alcune iniziative
concertate con le controparti, a fronte dell’oggettiva precarietà ed instabilità dei referenti all’interno delle
istituzioni boliviane, che rendono spesso difficile il coordinamento con gli attori locali di riferimento. Si
prevede pertanto di elaborare degli appositi meccanismi di controllo e coordinamento che possano
coadiuvare il processo di elaborazione ed implementazione delle iniziative negli specifici settori di
intervento.