La casa del sole

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La casa del sole
BOLIVIA
La casa del sole
Bollettino di aggiornamento sui progetti di Amici dei Bambini in Bolivia
Anno 2010 –Numero 2 (Marzo-Aprile)
Carissimi amici e sostenitori,
Da consueto appuntamento, siamo felici di inviarVi il nostro aggiornamento online INTI WASI e
ringraziaVi ancora una volta per il Vostro sostegno e l’aiuto che sempre ci offrite.
Con l’augurio sincero di una Pasqua trascorsa in famiglia e tra i propri cari, in questo numero vi
daremo qualche aggiornamento sulle nostre attivitá di progetto e riporteremo parole e racconti
di storie vere vissute dai nostri beneficiari.
Vi raccontaremo, inoltre, delle attivitá realizzate da giovani volontari boliviani che lavorano con
gli adolescenti istituzionalizzati e appoggiano costantemente i nostri progetti.
A seguire la lettera di un ragazzo che vive nella città di Potosí indirizzata alla sua sostenitrice,
una signora italiana che lo accompagna da quando era solo un bambino e viveva ancora in istituto.
Chiudiamo questo secondo numero di INTI WASI riportando l’introduzione del documento di
denuncia redatto nell’incontro nazionale del network Il Melograno sulle condizioni di vita dei
minori in istituto e fuori e sui tabú che ancora condizionano l’accoglienza familiare.
Vi auguriamo buona lettura, in attesa del prossimo numero di INTI WASI
Sommario:
1. Racconti di vita
2. Volontari al fianco degli adolescenti istitutzionalizzati
3. Lettere dal Mondo
4. Incontro nazionale di Cochabamba – riflessioni comuni
Racconti di vita
Questa è la storia di un bambino che ha vissuto in instituto per otto lunghi anni della sua vita e
che purtroppo ci è ritornato dopo l’invano tentativo di un reinserimento familiare con la zia.
F. è nato da una relazione occasionale della madre dalla relazione con un uomo sposato. Sotto le
pressioni e le accuse della famiglia della moglie, l’uomo, in un gesto estremo decide di togliersi la vita
avvelenandosi. La madre di F. si prende cura di lui come puó fino ai tre anni, per poi anche lei suicidarsi
come aveva fatto prima il padre.
F. è stato riconosciuto legalmente solo dal nonno materno di cui porta il cognome. Dopo la morte della
mamma ha vissuto con i nonni materni fino ai 5 anni, quando appare la nonna paterna che rivendica il
bambino e porta senza consenso dei nonni materni il bambino a vivere con sé e la sua familia. F. resta
con loro fino ai sette anni, quando viene nuovamente riportato a casa dei nonni materni dove inizia a
vivere con la zia Silvia.
La zia contribuiva al sostento della famiglia lavorando come venditrice ambulante di frutta e piú volte
a settimana dallo Yugas si recava alla cittá di La Paz per vendere i suoi prodotti. F. ha sempre
accompagnato la zia in questi spostamenti, fino a quando non si è allontanato dal posto di vendita della
zia perdendosi nella cittá di La Paz. Dopo qualche giorno è stato ritrovato dalla Defensoria della Niñez
che l’ha portato nell’istituto José Soria. Da qui compiuti i dieci anni è stato trasferito nell’istituto
Ciudad del Niño.
Quando Amici dei Bambini ha preso in carico il caso di F. ha súbito avviato le indagini familiari e
contattato la zia che vive ancora nello Yungas. Nel corso degli incontri tanto con F. che con la zia è
peró emerso che la loro relazione non é mai stata semplice e che la zia non era mai stata
particolarmente affettuosa con F.
A seguito del riavvicinamento familiare, la zia ha richiesto alle autoritá locali il reinserimento
familiare del bambino. Tuttavia la procedura di reinserimento è stata sospesa quando l’equipe di Amici
dei Bambini ha scoperta che la zia non si occupava piú di vendita di frutta ma era coinvolta in attivitá
non legali e che la richiesta di inserimento di F. non era dettata dall’amore di una zia per il nipote ma
dalla necessitá di manodopera nella sua nuova attivitá.
E’ stato dunque deciso di trasferire F. in un instituto di una comunitá di Santa Cruz gestito sempre
dalla congregazione della Ciudad del Niño Jesús. In questo centro ha la possibilitá di avvicinarsi a
modelli positivi di famiglia ancora vivi in piccole comunitá indigene come questa. Avrá inoltre la
possibilitá di studiare e apprendere una professione.
Tanti sono i bambini con storie simili che non finiscono con “ ..e furono felici e contenti per sempre”.
Sono i bambini come F., i bambini abbandonati due volte e per i quali non c’è una famiglia sostituta
pronta ad accoglierli.
Volontari a fianco degli adolescenti istituzionalizzati
Da qualche mesi agli adolescenti beneficiari dell’istituto Ciúdad del Niño si sono aggiunti 29
adolescenti accolti nell’istituto di La Paz a gestione diretta del SEDEGES, Feliz Mendes Arco.
Questi 29 giovani beneficeranno di tutte le componente dell’intervento di accompagnamento
psicosociale, di formazione professionale ed inserimento lavorativo e sociale avviato da Amici dei
Bambini grazie alla collaborazione della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Cariplo.
L’equipe multidisciplinare di Amici dei Bambini in coordinamento con l’equipe técnica di quest’istituto,
ha giá avviato il lavoro di raccolta dati, sistematizzazione delle informazioni, colloqui con gli
adolescenti beneficiari e definizione del progetto di vita e di un intervento personalizzato di
accompagnamento e inserimento sociale e lavorativo.
Contemporáneamente anche per questi nuovi beneficiari sono state programmate e realizzate uscite
con volontari locali impegnati in questo progetto.
Le attivitá di uscita realizzate con i beneficiari dell’istituto Ciudad del Niño hanno mostrato quanto
sia importante per questi ragazzi creare dei vincoli affetti che non abbiano le stesse dinamiche
dell’istituto ma che siano un contatto e dei ponti
verso la comunitá e quanto c’è al di lá delle mura
dell’istituto: il Mondo reale.
Le attivitá dei volontari non solo hanno aiutato i
nostri beneficiari promuovendo la loro autostima e
la capicitá di relazionarsi con loro coetanei e con
persone esterne all’istituto, ma hanno creato vincoli
affettivi importati anche per gli stessi volontari che
per la prima volta si sono affacciati su una finestra
mai aperta: adolescenti e giovani come loro che non
hanno mai ricevuto il sostegno e l’amore di una
famiglia.
Per il 17 aprile è previsto il primo incontro di
riflessione e scambio tra volontari. L’equipe di
Amici dei Bambini si riunirá con i volontari per
parlare di quest’esperienza ed avere cosí
riscontri sulle attivitá svolte finora e
suggerimenti e pareri su quelle future.
Si vuole riflettere sul ruolo del volontario e
soprattutto sul tipo di relazione che si crea con il
beneficiario e come questa possa essere in parte
una risposta all’abbandono e una forma di
accoglienza affettiva e familiare.
Lettere dal Mondo
Questa lettera è stata scritta da un ragazzo di Potosí per la sua sostenitrice italiana. A seguire
riportiamo alcuni dei paragrafi piú emozionanti.
“Cara mamma C.
Mamma C. sono molto contento di scriverti questa lettera, era da tempo che ti volevo scrivere.
Voleva chiederti come stai? Prego Dio e gli chiedo sempre che si prenda cura di te, mi preoccupo
molto per te e vorrei essere sicuro che tu stia bene.
Qui a Potosí fa molto freddo e piove molto. Un pó di tempo fa non sono stato molto bene, ma adesso
sto molto meglio.
All’universittá sono al terzo semestre. Mi manca ancora molto per terminare ma continuo anche grazie
a te, che sempre mi offri il tuo appoggio.
Non so come ringraziarti ma spero un giorno di poterlo fare di persona.
Ho sempre saputo che tu sei la mamma migliore del mondo e sono molto felice di poterti scrivere.
Sempre sarai nel mio cuore, il tuo nome e il tuo viso non li dimenticherò mai e un giorno proverò a
cercarti non importa la distanza…
Ti saluto con affetto,
ciao mamma C. , prenditi cura di te.
Ti voglio tanto bene “
W.
Incontro nazionale di Cochabamba – riflessioni comuni
Carissimi amici e sostenitori, come sapete lo scorso ottobre nella cittá di Cochabamba si sono
incontrati i gruppi di giovani ex istituzionalizzati e di famiglie accoglienti nazionali che fanno parte
della rete Il Melograno. L’incontro di due giorni é stato un momento di rafforzamento e promozione
del network a livello nazionale che ha reso possibile la redazione di un documento che denuncia le
condizioni di vita dentro e fuori dell’istituto e le difficoltá ed i tabú delle famiglie adottive nazionali.
In questo numero di INTI WASI vorremmo condividere con voi l’introduzione a questo documento di
denuncia dell’abbandono che risponde alla domanda
“Da chi dipende il presente ed il futuro dei bambini, bambine ed adolescenti in stato di
abbandono?”
“Dalla società nella sua totalità.
E’ lo Stato che dovrebbe farsi carico di questa reale emergenza attraverso politiche e leggi che
rafforzino e sostengano le famiglie e che offrano adeguato supporto nell’accoglienza transitoria o
definitiva di un minore in stato di abbandono: uno Stato che realmente si faccia garante dei diritti di
tutti i bambini, bambine, adolescenti e giovani istituzionalizzati, perché possano ritornare il prima
possibile ad essere figli e perché abbiano una vita degna, tanto, durante la loro permanenza in istituto
quanto, all’uscita da questi e nel loro inserimento in società.
La responsabilità è dello Stato e di tutte le istituzioni pubbliche e private che lavorano
quotidianamente in questo ambito, così come degli operatori familiari, dei centri di accoglienza e degli
educatori ed operatori che vi lavorano.
Tuttavia, il presente ed il futuro di questi minori dipende anche da ciascuno di noi; da tutte le
persone e le famiglie che vogliono un futuro migliore e che si impegnano per garantire l’infanzia e la
crescita completa di ciascun individuo”.
Il sogno di un care-leaver
“Avere una famiglia, una casa e stare un giorno insieme ai miei fratelli riunito ad
una tavola a condividere un pranzo e in mezzo a noi mia mamma”
“Tener una familia, una casa y poder algún día estar con mis hermanos en
una mesa y compartir una comida y al medio de nosotros mi mamá”
In redazione: Stefania Pisano, Coordinatrice Paese, Amici dei Bambini Bolivia
Velia Dominguez, Operatore SAD, Amici dei Bambini Bolivia
Anahi Moreno, segreteria Melograno Bolivia
Reyna Chocquetilla, Assistente Sociale, Amici dei Bambini Bolivia
PER INFORMAZIONI E COMUNICAZIONI: Ai.Bi. BOLIVIA Calle Abdón Saavedra 2180 piso 2 A. Bolivia Email: [email protected]
La Newsletter “Inti Wasi” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori del progetto “PICCOLI ANGELI”. Si
tratta di un servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea è quella di trasmettere via e-mail la
newsletter contenente estratti dei report settimanali redatti dai volontari espatriati e notizie relative all’andamento del
progetto. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che consente di raggiungere un
grande numero di utenti a un costo minimo.
Se l’idea riscontra il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa è necessario che comunichi la Sua e-mail
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dedicate al progetto “Piccoli Angeli”.