Gruppo7_GrafFEti_Graffiti a Ferrara

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Gruppo7_GrafFEti_Graffiti a Ferrara
La cultura ed i graffiti.
Helena ha già spiegato che i graffiti sono sempre esistiti ma possiamo vedere che c’è una differenza
fra i graffiti del passato e quelli di oggi. Oggi, ci sono due culture dei graffiti: la cultura originale che
apparteneva alla classe operaia che usava i graffiti per esprimere le loro frustrazioni culturali, e
l’altra che è nata dall’originale e che ha reso i graffiti popolari e lodati dai critici d’arte.
La cultura originale dei graffiti è normalmente associata con il hip-hop e il breaking. Comunque,
l’elemento di graffiti può esistere da solo. È importante capire che ci sia una differenza fra coloro che
realizzano i graffiti occasionalmente e coloro per i quali tale cultura rappresenta invece un modo di
vivere.
I graffiti contribuiscono a un livello politico, sociale e tradizionale. Esiste una cultura diversa in ogni
paese ma quella dei graffiti più famosa del mondo è presente negli Stati Uniti sin dagli anni ‘70. Negli
anni ’90, con la diffusione di Hip Hop, tale cultura ha avuto grande successo. New York è l’ epicentro
del movimento. Dopo la seconda guerra mondiale, la popolazione è aumentata esponenzialmente e
le famiglie della classe media hanno abbandonato la città dopo una recessione industriale e
economica. Rimanevano le famiglie povere, trascurate dal governo e dall’industria. Con il
malcontento, l’ arte veniva vista come un mezzo espressivo e gradualmente il hip-hop, i graffiti e il
breaking si sono fusi per la prima volta. La mancanza di un’individualità tra la gente ha spinto molti
di loro ad affermare la propria esistenza attraverso la creatività . Così i graffiti erano la risposta dei
poveri ai ricchi.I muri sostituiscono le tele del pittore, su cui viene raccontata una storia, una sorta di
manifestazione silenziosa. I graffiti hanno un potere e ormai sono un fenomeno mondiale.
Potevamo osservare una cultura dei graffiti anche nel mondo tedesco, verso la seconda metà del
novecento. Entrambi i lati del Muro di Berlino erano la testimonianza del desiderio ardente della
popolazione di porre fine a quella barriera che divideva l’ Est dall’ Ovest. L’est in modo particolare
era sorvegliato dal regime comunista ma i pochi graffiti che sono riusciti a realizzare, mostrano lo
stesso la voglia di evadere e di aprire un varco nel muro, come testimonia la foto giù riportata: una
macchina che riesce a frantumare il muro accedendo all’ovest. Bisogna precisare che la macchina è
un simbolo di ricchezza e libertà. Dall’ ovest invece vediamo un graffito in cui una folla di gente dall’
est attraversa il muro. Erano presenti anche diversi graffiti anti-comunisti. Il fatto che il lato ovest
fosse completamente coperto di graffiti suggerisce che la gente era più libera di esprimersi.
Nei graffiti del Brazile, troviamo spesso i colori giallo e verde che rappresentano il paese ed il popolo.
Sono vivaci e rivitalizzano i quartieri più poveri delle città.
I graffiti in Giappone riflettono la cultura di manga e animé.
E la cultura dei graffiti sulla striscia di Gaza è intrisa di religione e politica.
Il recente resoconto dato dai media sui graffiti li ha resi attraenti al pubblico. Questo cambiamento
ha trasformato la “decomposizione urbana” ad un’arte pregiata e apprezzata, modificando il
pensiero di molti critici. Ormai persino le grandi imprese del mondo sfruttano i graffiti per la
pubblicità e pagano gli artisti per ricreare i loro logo negli spazi pubblicitari. Nike, Coca Cola, Louis
Vuitton e Sprite hanno usato i disegni dello stile graffiti per le loro campagne di pubblicità sfruttando
il successo del momento. I graffiti hanno ispirato la moda, i film, i tattuaggi e l’arte moderna.
Nonostante, va contro il concetto originale che i graffiti rappresentano il mondo reale.
Nicola Ballerini nel 2005 si è diplomata in grafica pubblicitaria a Brescia.Usa molti mezzi per creare i
suoi pezzi: smalti, acrilici, olio, spray, inchiostro, legno ecc.
Diamond si è laureato in arte all‘Accademia delle Belle Arti di
Roma. Adesso è uno degli artisti più riconosciuti nella capitale.
Come Nicola Ballarini, i suoi lavori sono prestigiosi . Diamond
voleva mostrare al mondo la sua arte è così ha scelto di diventare
un street artist.
L’artista italiano DEM ha detto durante un’intervista che non esiste ancora una forte scena
“underground” di graffiti in Italia ma si sta svillupando.
Adesso ci sono parecchi congressi di writing come il Spray Art Convention 2010 che si trova ogni
anno a Pontedera. Qui insegnano come si eseguono i graffiti e bandiscono un concorso. Però poche
sono le persone che partecipano a tali incontri. Grazie a Internet, negli anni recenti l’acquisto dei
mezzi è stato facilitato e una comunità online di blogs e organizzazioni come www.graffitishop.it e
www.graffitimadeinitaly.net e www.urbantrash.net uniscono gli street artists d’Italia.
http://www.flickr.com/photos/15998539@N06/4540574833/in/photostream/
A Ferrara, c’è un progetto per i giovani che possono "graffiare" sui muri della città, abbellendo vari
angoli e luoghi trascurati di Ferrara. L’organizzazione dice che partecipare a "Graffi a Fe" è semplice:
vieni ad AreaGiovani, proponi un progetto di disegno con le dimensioni necessarie per realizzarlo. Se
poi hai anche individuato il muro su cui realizzare il tuo disegno prova a segnalarlo, magari è proprio
uno di quelli accessibili per questo tipo di iniziativa. È un progetto organizzato che suggerisce che
una cultura di graffiti si stia formando anche qui.
Banksy che rimane anonimo è nato nel 1974 o 1975. I suoi graffiti sono sempre realizzati usando gli
stencil. I suoi stencil creano immagini umoristiche che stimolare lo spettatore a riflettere. Il
messaggio che viene trasmesso di solito è contro la guerra , anti-istituzionale, anti-capitalistico e
favorisce la pace. I soggetti sono animali come scimmie e ratti, ma anche poliziotti, soldati, bambini e
anziani. Lui è il più stimato street artist nel mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire all’
inizio a Bristol, poi a Londra e poi nelle maggiori capitali europee. Nonostante la recente fama
mondiale, Banksy continua a rimanere fuori dalla cultura di celebrità e preferisce che i suoi lavori
siano rivolti sempre alla gente comune. Banksy è un esempio di come la cultura dei graffiti sta
cambiando perché ormai è molto famoso e i suoi lavori sono stimati.
Ho notato che il lavoro dei veri artisti italiani è di una qualità superiore. Penso che i graffiti qui siano
più raffinati ed essi sono usati per abbellire un posto trascurato per esempio e per dimostrare il
talento degli artisti. Non hanno generalmente tema politico poiché gli artisti tendono a realizzare le
loro idee, dando sfogo alla loro immaginazione. Forse è meglio dire che non c’è una cultura di graffiti
qui ma sono i graffiti che riflettono la cultura. Per questo motivo, i graffiti d’Italia continuano a
prendere forma di “TI AMO” o “Inter Milan per sempre” perché gli italiani, secondo me, sono
romantici e il calcio fa una grande parte della cultura.
1. Secondo lei Esiste una cultura di graffiti a Ferrara?
2. I graffiti di Ferrara rappresentano la cultura ferrarese?
3. Lei ha un graffito preferito o a Ferrara o in generale?
4. Conosce alcuni artisti di graffiti famosi?
Marco
1) Secondo me non è che esiste propria una cultura dei graffiti vera e propria qua a Ferrara, ma
neanche in Italia in generale comunque.La gente infatti non li apprezza molto, anche se comunque
sono molto diffusi nelle periferie e sui mezzi pubblici...
2) A Ferrara in particolare non esiste proprio una cultura dei graffiti secondo me: ne ho visti davvero
pochi. Però ho visto i camion delle ditte specializzate a rimuoverli
3)No perché a me in generale non piacciono molto, perché sono abusivi...e a Ferrara ne ho visto solo
uno artistico
4) Personalmente no, però so che c’è Keith Harings, che è un artista famoso e che ha cominciato la
sua carriera con i graffiti ma le opere che realizza sono legali e richieste
Chiara
1) Non saprei, sono a Ferrara da un mese e mezzo e non ho ancora fatto caso ai graffiti di
questa città; forse perché non ce ne sono...o forse sì!? Mi dica lei che magari conosce
codesta bella città da più tempo di me!!!
2)Non penso. Questa città è in stile medioevale e magari dei graffiti andrebbero a compromettere la
sua bellezza!
3)Mi ricordo di quando andai a Firenze due anni fa: stavo camminando per la strada che portava a
Santa Maria Novella e il mio sguardo fu rapito da un giovane che stava creando un graffito su un
muro di mattoni rossi che rappresentava “Medusa” di Caravaggio. Splendido!!!
Adesso che mi ci fa pensare...ricordo anche di quando camminai per la Walk of Fame di Hollywood e
c’era una strada laterale chiusa da una rete metallica e al di lá vi era su un muretto una serie di
graffiti in stile hip pop che raffiguravano delle scritte cubitali molto colorate, anche se non ricordo
bene cosa ci fosse scritto!
4) Non conosco nomi di artisti! Ma so che esistono ragazzi che per far vedere al mondo il loro genio
creativo fanno delle vere e proprie opere d’arte improvvisate su qualsiasi superficie che assomigli ad
un muro!