Marco Castelli
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Marco Castelli
Pagina 1 Numero 23 – Settembre 2014 Buongiorno, sono lieto di trasmettervi GeneralicarNews di Settembre 2014. In questo numero vi presentiamo le due ricerche presentate al Convegno Internazionale RCAR, che si è tenuto in Colombia, dal 22 al 26 Settembre. Generalicar ha illustrato i risultati tecnici ottenuti nell’area di test condotta in quest’ultimo anno nell’utilizzo del Neck Injury Tool, il sistema per il calcolo della probabilità di lesione da colpo di frusta, in un incidente. Generalicar ha inoltre presentato la ricerca condotta nell’ambito del materiale di consumo ed il nuovo algoritmo di calcolo, integrabile in SiVa (Sistema Integrato Valutazione Automotive). Come ormai di consueto in chiusura, un articolo di pura tecnica legato al mondo delle due ruote. Confidando nel vostro interesse e gradimento, vi invio i miei migliori saluti. Marco Castelli Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 2 Numero 23 – Settembre 2014 In questo numero: RCAR2014: Ricerca sul costo dei materiali di consumo .............................p.3 Neck Injury Tool: La fase di test si estende all’Europa! .............................p.7 Ciclistica Motocicli: molto più che “qualche numero”..............................p.10 Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 3 Numero 23 – Settembre 2014 RCAR 2014: Ricerca sul costo dei materiali di consumo Quattro anni fa, al convegno RCAR tenutosi ad Oslo (Norvegia), Generalicar era finalmente pronta per presentare il proprio tempario tecnico SiVa (Sistema integrato Valutazione automotive). I vantaggi erano da subito molteplici ed evidenti. Dal fatto che si tratta di un applicativo web (e pertanto immediatamente accessibile tramite l’utenza dedicata) per proseguire con aspetti più tecnici e rilevanti: tempi di stacco-riattacco forniti dalle Case Costruttrici, tempi di lattoneria e verniciatura rilevati sperimentalmente da Generalicar, possibilità di indicare l’area interessata dal danno, senza dimenticare che si tratta di un sistema estremamente affidabile e valido in quanto certificato dalla società SGS. Allo stato attuale, tutti i periti di Generali Italia (340 uffici) utilizzano il tempario SiVa per la stima del danno materiale ed entro la fine del 2014, esso verrà impiegato da tutte le carrozzerie convenzionate della rete Generali Italia (1650 strutture). Tramite SiVa si è determinato il corretto ammontare delle ore di manodopera necessario per eseguire un accurato ripristino del danno. In seguito a tale variazione dei tempi di lavorazione, si è posto il problema di valutare attentamente i costi dei materiali di consumo utilizzati per la verniciatura i quali, facendo riferimento ai sinistri dell’anno 2013, incidono per una quota non trascurabile dell’11% sul costo medio del danno materiale. In Italia, già il tempario Ex-Ania stima il costo dei materiali di verniciatura sulla base delle ore necessarie alla verniciatura stessa, ovvero esprimendo la quota in “€/h”. SiVa è stato inizialmente realizzato con la medesima logica al fine di evitare l’introduzione contemporanea di troppe modifiche sul mercato, comprensibilmente più ostiche da far accettare. Perciò, Generalicar ha svolto una ricerca volta a definire il reale costo dei materiali di verniciatura e a stabilire se la modalità attualmente adottata sia tecnicamente appropriata o meno. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 4 Numero 23 – Settembre 2014 Per svolgere questa importante ricerca sono stati considerati due Marchi di produttori di vernici professionali con differenti caratteristiche: come noto infatti, la quantità di prodotto necessaria a coprire una data superficie (attribuendole nel contempo la giusta tinta) dipende da varie caratteristiche, e quindi dal marchio utilizzato. Per ottenere risultati che rispecchino la media del mercato, Generalicar ha preso in considerazione i due marchi che presentano caratteristiche del prodotto diametralmente opposte, per poter ottenere, attraverso una media dei risultati sperimentali, un risultato rappresentativo dell’intero mercato. Sono state utilizzate nella ricerca quattro categorie di lamierati esterni del veicolo: cofani, porte, parafanghi e paraurti; essi si differenziano intrinsecamente non solo per forma e dimensione, ma anche per quanto riguarda “l’orientamento” sul veicolo (tendenzialmente orizzontale o verticale), fattore che va ad incidere ulteriormente sulla quantità di materiale necessario per la verniciatura. Per ciascuna famiglia sono stati analizzati cinque esemplari di diverse dimensioni. Infine, sono state selezionate sette tinte di base a doppio e triplo strato (la quantità di base necessaria a coprire una determinata superficie è strettamente dipendente dal tipo di colore), e per ogni applicazione di prodotto, Generalicar ha ripetuto per tre volte il ciclo di verniciatura al fine di migliorarne il valore statistico. Mediamente, in termini numerici gli scostamenti tra le due vernici selezionate si traducono in una differenza di circa 50% in termini di peso di prodotto necessario, e del 30% in termini di costo. Precisiamo che in media la base colorata ha un’influenza percentuale del 58% sulla spesa di verniciatura rispetto al 16% del fondo ed al 26% del trasparente, pur pesando in termini di massa solo il 40% del complesso dei prodotti applicati. Ma la ricerca su questo argomento non si conclude qui…, considerando sinistri reali per i quali la riparazione del veicolo è stata svolta presso Generalicar, è stata presa nota di tutto il materiale di consumo necessario per portare a termine il processo riparativo, considerando anche elementi quali guanti, nastro Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 5 Numero 23 – Settembre 2014 adesivo, piattelli per lucidatrice e di carteggiatura, ecc. Una volta legati i dati sperimentali con i listini dei rispettivi fornitori, sono stati suddivisi in tre famiglie in base all’attività: Finitura, Mascheratura e Restanti; in questo modo sarà possibile addebitare o meno i costi delle tre famiglie solo nei casi in cui esse risultino necessarie. L’implementazione delle curve ottenute, all’interno del tempario SiVa, potrà consentire in futuro l’adozione di un approccio molto più accurato e tecnico dell’attuale per definire i costi dei materiali di verniciatura associati a ciascun sinistro; sarà pertanto sufficiente: selezionare il componente coinvolto nel sinistro, il processo riparativo (sostituzione, riparazione o sfumatura) ed il tipo di vernice del veicolo (doppio o triplo strato), ed il sistema utilizzando la curva correlata a ciascuno di questi input, fornirà il costo totale dei materiali necessari alla sua verniciatura. Il sistema tiene inoltre conto del fatto che, in caso di particolare sostituito, se ne prevede la verniciatura con ciclo completo sia sulla superficie esterna che su quella interna; diversamente dalla riparazione, quando il ciclo di verniciatura è limitato alla sola superficie esterna e dipendente dall’estensione del danno scontornato. Di seguito riportiamo un confronto tra due differenti tipologie di danno, che hanno coinvolto la fiancata di due city car. Il primo relativo alla Chevrolet Spark, implica la sostituzione del parafango anteriore e delle due porte, con sfumatura del parafango posteriore. Il secondo relativo alla Fiat Panda, prevede la riparazione con verniciatura completa del parafango e della porta anteriore, con sfumatura della porta posteriore. Queste due riparazioni, sono eseguibili nel medesimo tempo: 7,6h di verniciatura, ma è facilmente intuibile, in base al numero di particolari coinvolti e richiesti in sostituzione, che non necessitano della stessa quantità di prodotto verniciante. Possiamo quindi concludere che le ore di verniciatura non sono l’unica variabile che determina il costo dei materiali di consumo: è necessario infatti anche conoscere il ciclo applicato, il tipo di intervento riparativo e le dimensioni del componente. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 6 Numero 23 – Settembre 2014 Neck Injury Tool: La fase di test si estende all’Europa! L’applicativo sviluppato da Generalicar per la valutazione della probabilità di lesioni derivanti da colpo di frusta prosegue nel suo sviluppo a pieno ritmo. Il nome ufficiale del sistema sarà NIT, acronimo di facile interpretazione che sta per Neck Injury Tool. Non è un caso che l’applicativo sia stato battezzato in lingua anglosassone, infatti negli ultimi mesi esso è stato coinvolto in un progetto su larga scala, a livello Europeo, sulla falsariga di quanto sperimentato con ottimi risultati in Italia. Come ricorderete, in precedenti articoli del GeneralicarNews, abbiamo esposto come i Centri di Liquidazione Danni di Napoli e Verona siano stati coinvolti, a partire dai primi mesi del 2014, in un test pilota volto a valutare l’efficacia del tool; ebbene, grazie all’interfaccia user-friendly dell’applicativo, i liquidatori sono stato in grado di utilizzarlo in modo celere e corretto. Sono inoltre emerse alcune considerazioni molto utili volte a migliorare il prodotto: in particolare, stando alle novità introdotte da una recente normativa italiana, sarebbe utile per i gestori dei sinistri conoscere anche la durata dei sintomi (numero di giorni con disabilità temporanea del 100/75/50/25%); si tratta di un campo che verrà sviluppato in un futuro prossimo. Il Neck Injury Tool avrà molteplici applicazioni: i risultati forniti dall’applicativo possono essere utili per i Medici legali (al fine di valutare le lesioni temporanee e le spese mediche associate), ma anche per i sinistri privi dell’accertamento documentale fornito da un medico legale; infine, l’applicativo è raccomandabile nell’eventualità di cause legali, in quanto la percentuale di rischio di lesione fornita dal tool è un elemento addizionale utile a definire la strategia da seguire. Come accennato, sulla scorta dei riscontri positivi ottenuti nel nostro Paese, Generalicar sta sviluppando un progetto per esportare il Neck Injury Tool in svariati Paesi d’Europa in collaborazione con il Global Claims Management di Generali. A tal fine, l’applicativo è stato tradotto in diverse lingue ed implementato con le modifiche adeguate. Il test pilota attualmente in corso ha lo scopo di stabilire l’utilità del tool in contesti differenti tanto a normative, quanto a politiche liquidative. I primi Paesi che hanno iniziato ad utilizzare l’applicativo sono Spagna, Austria e Svizzera; questa fase pilota prevede che i liquidatori analizzino un totale di 25 sinistri tra quelli già chiusi. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 7 Numero 23 – Settembre 2014 Alcune interessanti statistiche relativi ai sinistri del Gruppo Generali in Europa mettono in luce che la grande maggiornaza dei tamponamenti (oltre il 70%) avviene con i veicoli allineati, e che la vettura tamponata è priva di traversa sacrificale posteriore solamente nel 40% delle situazioni. La distribuzione dei rapporti di massa tra le due parti coinvolte rivela invece che nel 23% dei sinistri i veicoli hanno massa equiparabile, nei restanti casi la vettura tamponante è più leggera o più pesante con differenze che arrivano in alcuni casi fino al 50%. Per quanto riguarda la classificazione dei sedili secondo l’ente Euroncap, parametro come noto molto rilevante al fine della valutazione del rischio di lesione, in ben l’86% dei casi il rating è assente o di livello “poor”, e solo nei casi restanti è di livello superiore (“marginal” o “good”). Il Neck Injury Tool relaziona il livello dei danni subiti dal veicolo tamponato con le accelerazioni medie rilevate sperimentalmente durante i crash test svolti da Generalicar, e restituisce l’output basandosi anche sulla posizione assunta dall’occupante della vettura: combinando i fattori “posizione del corpo” (che può essere piegato in avanti, all’indietro o standard) e “posizione del poggiatesta” (basso, alto oppure standard), si ottiene un totale di nove setup impostabili nell’applicativo. Il grafico riporta i risultati ottenuti nella fase pilota per i sinistri analizzati; si deduce, come è d’altro canto intuibile, che a prescindere dal setup impostato all’aumentare del livello di danno subito dal veicolo tamponato aumenta anche la probabilità di lesioni per gli occupanti. Più interessante osservare come il corpo del conducente piegato in avanti costituisca decisamente il fattore di aggravio preponderante a parità di danno del veicolo; la situazione è resa ancora più critica dal posizionamento basso del poggiatesta, che non frena opportunamente il movimento del collo provocandone l’iperestensione. Anche il grafico successivo si presta a spunti interessanti: esso riporta, per tre determinati valori (5, 10 e 20%) di probabilità di lesione per colpo di frusta (WIP), la percentuale di sinistri in cui ciascuno dei particolari dell’auto sia stato danneggiato. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 8 Numero 23 – Settembre 2014 È quindi giustificabile che all’aumentare del Wip aumenti anche la probabilità di danneggiamento di un dato elemento dell’autoveicolo; inoltre si evidenzia come anche con basse probabilità di lesione, le parti più esterne del veicolo ed atte ad assorbire l’energia dell’impatto siano coinvolte con una alta frequenza: per esempio, ad un Wip di solo 5% corrisponde una probabilità di danneggiamento del paraurti posteriore che sfiora il 70% (valore che supera il 90% considerando un Wip doppio). In conclusione, l’applicativo è stato in grado di calcolare la probabilità di colpo di frusta nel 75% dei casi analizzati, pertanto il livello dei danni considerati in questa fase pilota è adatto per lo strumento. Il diagramma a torta riassume i rischi di lesione stimati, e mette in evidenza come in quasi la metà delle situazioni tale valori si attesti sotto la soglia del 5%, e solo nel 19% dei casi supera la soglia del 10%. Ottenuti questi risultati incoraggianti, i colleghi coinvolti hanno fornito anche alcuni feedback volti a sfruttare al massimo le potenzialità del NIT; in particolare è stata avanzata la richiesta di poter selezionare nel tool le informazioni relative alle posizioni di conducente e poggiatesta con un apposito menu a tendina, poichè in alcuni Paesi è possibile avere a disposizione questi parametri. Inoltre è stato proposto di sostituire la dicitura “% rischio lesione” con una valutazione verbale, che può essere più utile per il gestore dei sinistri durante la fase di negoziazione per fornire un giudizio esplicito sulla probabilità di lesione. Terminata la fase pilota, il Neck Injury Tool di Generalicar è pronto ad evolversi, migliorandosi ulteriormente per venire incontro alle esigenze ed alle richieste dei vari Paesi Europei intenzionati ad avvalersi di questo utile strumento. Continueremo quindi a sviluppare l’argomento anche sui prossimi numeri del GeneralicarNews. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 9 Numero 23 – Settembre 2014 Ciclistica Motocicli: molto più che “qualche numero” Mentre Generalicar si appresta a portare a termine entro breve la preparazione del Corso Motoveicoli da erogare ai periti della propria Rete, in questo articolo intendiamo riprendere alcuni concetti geometrici che stanno alla base dell’impostazione progettuale di ogni motociclo o ciclomotore. Il primo parametro da citare, indipendentemente dal tipo di telaio che adotta il veicolo, è sicuramente l’interasse; con questo termine (comunemente indicato anche con “passo”) si indica semplicemente la distanza tra le proiezioni al suolo dei perni ruota anteriore e posteriore. Sebbene concettualmente si tratti di un parametro dimensionale all’apparenza banale, in realtà esso incide profondamente sul comportamento del mezzo e sulla sua guidabilità; è infatti intuibile come un motociclo “lungo” (con interasse elevato) risulti “più difficile da far curvare” e quindi da un lato meno maneggevole, dall’altro poco sensibile ai fattori esterni che tendono a scompensarne l’assetto; pertanto tendenzialmente motocicli più sportivi e leggeri tendono a favorire la guidabilità, al contrario dei mezzi da turismo o custom (stile HarleyDavidson, per intendersi con un riferimento universalmente noto) che privilegiano altri aspetti come l’ospitalità a bordo o lo stile particolare. Altro elemento di importanza notevole è l’inclinazione del cannotto di sterzo, ovvero l’angolo formato tra il piano verticale e l’asse del cannotto stesso; si tratta di una quota peculiare dei veicoli a due ruote (eventualmente, anche non a motore), infatti questa inclinazione sugli autoveicoli (intrinsecamente più stabili per via dei quattro punti di appoggio al suolo) è molto meno marcata rispetto ai 21 gradi -o ben più- dei motoveicoli. l’Offset, o Avanzamento (distanza tra la linea passante per il centro delle sedi dei due steli forcella e la parallela passante per il centro del perno del cannotto di sterzo) è similmente un parametro di confronto utile in campo motociclistico ma non definibile per il ramo auto. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 10 Numero 23 – Settembre 2014 Offset ed inclinazione del cannotto concorrono (ma non da soli!) a definire un parametro vitale: l’Avancorsa. Essa (indicata con “a” nella figura sottostante) è definita come distanza al suolo tra il punto di contatto dello pneumatico (in condizioni normali, la verticale passante per il centro della ruota) e la proiezione dell’asse di sterzo; si tratta di una quota fondamentale e conoscerne il valore (espresso in mm), per i più esperti, è spesso sufficiente ad intuire buona parte del comportamento dinamico del veicolo per quanto riguarda il sempre presente dilemma progettuale dell’individuazione del più appropriato mix tra maneggevolezza e stabilità. Va da sé che, per come è definita questa grandezza, essa risulta enormemente influenzata dal diametro dei cerchi ruota: un piccolo scooter con cerchi da 10” o 12” ha per forza di cose valori di avancorsa nettamente inferiori a, per esempio, un mezzo per il fuoristrada specialistico con cerchio anteriore da 21”. Un eventuale confronto risulta più pertinente considerando veicoli della medesima categoria: per esempio, da anni ormai lo standard per i cerchi dei motocicli stradali è la misura di 17”. In misura inferiore, ma non irrilevante, l’avancorsa è influenzata anche dalla spalla (ossia “l’altezza laterale”) dello pneumatico installato (per esempio 190/55 = 19cm di larghezza e 55% di 19cm di spalla). In merito agli pneumatici, è interessante far notare come pur a parità di dimensioni nominali vi possano essere differenze sostanziali per quanto riguarda il loro profilo, che può essere più o meno “appuntito” e prediligere la rapidità di discesa in piega piuttosto che la stabilità sul dritto e la resa chilometrica. Tuttavia il discorso legato agli pneumatici è decisamente complesso (dopo tutto, essi costituiscono l’unico punto di contatto per garantire l’aderenza con la strada e pertanto sono sviluppati con la massima cura!) e coinvolge altri fattori come mescola e pressioni di gonfiaggio e merita di essere approfondito in futuro. Spostandoci verso la parte posteriore, una delle quote di riferimento è la Lunghezza del forcellone, cioè la distanza tra il perno ruota posteriore ed il punto di ancoraggio del forcellone sul telaio (o sul motore); una quota analoga si può individuare per i motocicli che sfruttano un albero cardanico al posto del tradizionale forcellone e per gli scooter, su cui la trasmissione è parte integrante di un carter motore oscillante. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 11 Numero 23 – Settembre 2014 Tendenzialmente, entro certi limiti l’aumento della lunghezza del forcellone va a favorire la motricità del veicolo (ossia consente di scaricare più facilmente a terra la potenza). L’altra quota caratteristica è l’Angolo del forcellone stesso, ossia l’angolo che si genera tra il piano orizzontale e la linea formata congiungendo il perno ruota posteriore ed il punto di ancoraggio sul telaio (o sul motore); anch’esso influisce, in fase dinamica, sulle forze di trazione. Come accennato, la progettazione di un motoveicolo coinvolge contemporaneamente tutti i parametri elencati finora, ed anche svariati altri che non abbiamo analizzato; una volta noti la disposizione e gli ingombri del motore, nonché le caratteristiche del telaio, i tecnici hanno il non facile compito di individuare il giusto compromesso tra le grandezze (che, come visto, si influenzano e si limitano a vicenda) al fine di ottenere sul “prodotto finito” il comportamento desiderato, anche in base alla destinazione d’uso del motoveicolo in oggetto. Con la medesima attenzione, lo stesso reparto della stessa Casa Costruttrice potrebbe progettare uno scooter, una moto da turismo e una supersportiva, ma avendo in mente per forza di cose target di utilizzo completamente differenti. Un grosso aiuto in questa direzione è stato fornito negli anni più recenti dalla rapidissima evoluzione dei software di simulazione. Sebbene essi non possano sostituire le fasi di collaudo in strada e su piste di prova del motoveicolo, sono estremamente apprezzati in quanto garantiscono una forte riduzione dei tempi di sviluppo e dei costi associati, nonché la possibilità di simulare la variazione di un solo parametro e valutarne l’influenza sul comportamento complessivo. Per concludere, tutto ciò che abbiamo visto finora è reso ancora più complesso dal fatto che le quote geometriche non sono parametri statici, uguali in ogni circostanza, perché al contrario durante la fase dinamica esse si modificano e si influenzano reciprocamente, in funzione del peso totale trasportato, di come esso è distribuito, dello stile di guida adottato e dei trasferimenti di carico in accelerazione e frenata. Approfondiremo queste complesse ma interessanti tematiche in un prossimo articolo dedicato. Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione Pagina 12 Numero 23 – Settembre 2014 Generali Innovation Center for Automobile Repairs RCAR Member Via C. Pisacane, 48 20016 PERO (MI) Tel. 02 38100356 web site: www.generalicar.com Direttore Marco Castelli [email protected] Resp. Centro Sperimentale Ricerca e Formazione Tecnica Ing. Andrea Mondini [email protected] Resp. Studi e Consulenza Tecnica Automotive Ing. Giorgio Ighina [email protected] Resp. Formazione e Ricerca Redazione GeneralicarNEWS Ing. Luca Ventola [email protected] Documento di proprietà Generali Innovation Center for Automobile Repairs Vietata la diffusione e la riproduzione