IL NEOCLASSICISMO e U. FOSCOLO

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IL NEOCLASSICISMO e U. FOSCOLO
UGO FOSCOLO (1778-1827)
Autore complesso in cui si trovano tracce dei tre movimenti culturali presenti in Europa tra la
fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento: l’Illuminismo, il Neoclassicismo e il Romanticismo.
IL NEOCLASSICISMO
Verso la fine del Settecento, contemporaneamente alla diffusione dell’Illuminismo, in Italia e in
Europa si diffonde una nuova corrente culturale e artistica: il Neoclassicismo.
Il Neoclassicismo, come rivela il suo nome, manifesta un forte interesse per la cultura classica,
cioè per la cultura delle antiche civiltà greca e romana. Gli artisti neoclassici infatti si
propongono di imitare nelle loro opere l’arte classica, ritenuta perfetta.
Il Neoclassicismo nasce dopo le sorprendenti scoperte archeologiche delle città di Ercolano e
Pompei (1740), distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C.; scoperte che fanno rinascere
la passione per le civiltà classiche.
Il Neoclassicismo si diffonde in tutta Europa e poi raggiunge anche l’America.
Esso interessa tutti i campi artistici: l’architettura, la pittura, la scultura, la letteratura e il teatro;
i campi espressivi più utilizzati sono però la pittura (il cui massimo rappresentante è il pittore
francese Jacques Louis David) e la scultura, che raggiunge il massimo livello con lo scultore
italiano Antonio Canova.
Nota bene: imitare è diverso da copiare, anche i neoclassici lo sanno: essi infatti intendono
riprodurre nelle loro opere l’equilibrio e l’armonia antiche, non intendono copiare riproducendo
solamente l’aspetto esteriore delle opere antiche.
Quali sono i principi dell’arte e della poesia neoclassica?
la razionalità (per questo il Neoclassicismo si situa in continuità con la filosofia
illuministica)
il rifiuto dell’arte barocca tanto in voga nel XVII secolo, perché irregolare,
eccessiva, bizzarra e poco razionale (ricca per esempio di giochi di parole,
paragoni e metafore)
la semplicità, l’armonia e l’eleganza, di cui gli antichi sono ritenuti maestri.
la passione per la mitologia antica (i miti erano racconti con cui gli antichi
intendevano trasmettere messaggi universali: il mito di Ulisse, per esempio,
voleva esemplificare il potere dell’intelligenza umana, che è in grado di superare
ostacoli di ogni tipo.)
In Italia i più importanti rappresentanti della poesia neoclassica sono i poeti Ugo Foscolo e
Vincenzo Monti, i quali, tuttavia, danno vita a due esperienze poetiche molto diverse: nelle loro
opere essi ricercano l’armonia e l’eleganza, che sono tendenze neoclassiche, ma Foscolo
anticipa alcune idee che saranno proprie del Romanticismo vero e proprio: è un precursore,
cioè un anticipatore, del Romanticismo.
IL PREROMANTICISMO DI FOSCOLO
Ugo Foscolo è un autore che realizza i principi neoclassici nello stile, ma anticipa idee
tipicamente romantiche. Esse sono:
1. la disperazione causata dalla situazione storica a lui contemporanea, provocata dal fatto
che la Rivoluzione Francese è fallita e ha lasciato il posto all’impero napoleonico; a questa
delusione per Foscolo si unisce la disperazione causata dalla particolare situazione dell’Italia,
divisa in tanti staterelli e sottomessa al dominio degli stranieri.
Nell’epoca di Foscolo il “fallimento” della Rivoluzione francese genera una profonda delusione,
perché la Rivoluzione francese aveva indotto molte persone a sperare che l’assolutismo e le
tirannidi potessero lasciare il posto alla libertà e alla democrazia dei popoli, invece la
Rivoluzione si era poi trasformata nel regime personale di Napoleone e nella Restaurazione.
2. Conflitto tra l’intellettuale e la società: Foscolo è in contrasto con la classe borghese, che
dopo la Rivoluzione Francese si era affermata come classe-guida della società, perché egli
non approva gli ideali di questa classe, interessata soltanto al proprio utile, al guadagno e alla
ricchezza.
IL LEGAME DI FOSCOLO CON L’ILLUMINISMO
Il desiderio di libertà e di giustizia che Foscolo sente in sé sono invece ideali propri
dell’Illuminismo.
LA VITA DI UGO FOSCOLO
a. Il contesto storico foscoliano
Ugo Foscolo vive in un periodo storico difficile: l’Italia è soggetta al dominio di Napoleone, che
dopo essere sceso in Italia divide la penisola in repubbliche poste sotto il suo controllo e poi le
riunisce nel “Regno d’Italia”.
RICORDA:
- Rivoluzione francese (1789-1795)
- Esperienza napoleonica (1796-1815)
- Congresso di Vienna (1814-1815), che apre il periodo della Restaurazione,
caratterizzato dal ritorno al trono dei sovrani cacciati da Napoleone.
- Le ondate rivoluzionarie che nel 1820-1821 e nel 1830-1831 agitano l’Europa.
b. La vita
- Ugo Foscolo (il vero nome era Niccolò Foscolo) nacque nel 1778 a Zacinto (oggi
Zante), un’isola del mar Ionio, che a quell’epoca era possedimento della Repubblica
veneta (oggi invece appartiene alla Grecia).
- (Nota bene: nel XVIII secolo in Italia la Lombardia è soggetta al dominio degli Austriaci;
il Piemonte e la Sardegna formano il Regno di Sardegna retto dai Savoia; nel centro
Italia ci sono il Granducato di Toscana, lo Stato della Chiesa e i ducati di Parma e di
Piacenza. Nel Sud Italia c’è il regno dei Borboni.)
- La madre era greca; per questo motivo e per il fatto di essere nato in terra greca,
Foscolo si sentì sempre molto legato alla civiltà e alla cultura greca antica.
- Alla morte del padre la famiglia conobbe gravi difficoltà economiche e si dovette
stabilire a Venezia, dove Foscolo poté studiare la lingua e la letteratura italiana.
- Sono gli anni della Rivoluzione Francese: Foscolo si entusiasma per gli ideali di libertà
e di uguaglianza da essa propugnati.
- Quando Napoleone scese in Italia nel 1796, Foscolo si schierò dalla sua parte,
credendolo un liberatore, e scrisse l’ode “A Bonaparte liberatore”.
- Dopo il Trattato di Campoformio (1797) con cui Napoleone cedeva all’Austria Venezia e
si prendeva la Lombardia, Foscolo rimase profondamente deluso, interpretò questo
atto come un tradimento da parte di Napoleone, e si rifugiò a Milano, in volontario
esilio.
- Decise poi di arruolarsi nell’esercito napoleonico e viaggiò in Italia e in Europa; Foscolo
si pose al seguito di Napoleone perché aveva intuito che nonostante tutto Napoleone
stava introducendo in Europa importanti riforme, come l’abolizione delle strutture
feudali, e aveva compreso che il regime napoleonico era il regime più moderno
nell’Europa dell’epoca.
Nota bene: la Rivoluzione francese in realtà non era stata sconfitta, perché grazie a essa
per la prima volta gli ideali di libertà dell’individuo e dei popoli, di uguaglianza e di
democrazia si diffusero in tutta Europa; Napoleone stesso, come Foscolo aveva intuito,
diffuse nei territori da lui conquistati alcune delle idee maturate durante la Rivoluzione,
come appunto la necessità di abolire il sistema feudale.
-
Dopo la sconfitta definitiva di Napoleone a Waterloo (1815) e il rientro degli austriaci a
Milano, Foscolo preferì andarsene in esilio a Londra rifiutando la proposta austriaca di
dirigere una rivista culturale; a Londra morì in miseria nel 1827.
LE OPERE DI FOSCOLO
Nel 1802 Foscolo pubblica la sua prima opera, il romanzo “Le ultime lettere di Jacopo
Ortis”, un romanzo epistolare (esso infatti è costituito dalle lettere che Jacopo scrive all’amico
Lorenzo Alderani), e di carattere autobiografico.
TRAMA: Jacopo Ortis è un giovane patriota italiano che, deluso, dopo il Trattato di
Campoformio, si rifugia sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e si innamora, ma il suo è un
amore impossibile, perché Teresa è già promessa in sposa a Odoardo, che è l’esatto contrario
di Jacopo: un borghese freddo e gretto. Jacopo allora si suicida.
Il romanzo è un’opera pre-romantica, infatti anticipa due importanti temi che saranno centrali
nel Romanticismo vero e proprio:
1. la delusione per la situazione storica, in modo particolare per l’Italia soggetta al dominio
straniero
2. il conflitto tra l’intellettuale e la società: Jacopo è respinto dalla classe borghese
interessata solo al guadagno e al denaro, e infatti deve rinunciare a Teresa, che, pur
essendo innamorata di Jacopo, deve sposare Odoardo per via degli interessi
economici del padre.
Nel 1803 Foscolo pubblica le “Poesie”, che comprendono:
- due odi (un’ode è un componimento poetico che tratta di argomenti importanti in uno stile
elevato); esse sono opere tipicamente neoclassiche, caratterizzate dalla presenza del mito e
da uno stile raffinato.
- 12 sonetti, di carattere autobiografico; in queste poesie le idee dominanti sono:
1. la sofferenza per l’esilio
2. l’importanza degli affetti familiari, della tomba e della poesia, che rende eterna la
materia cantata e il poeta stesso.
Scritti nel 1806 e pubblicati nel 1807, “I Sepolcri” sono l’opera più importante di Foscolo. Si
tratta di un poemetto di 295 endecasillabi sciolti, cioè non in rima. “I Sepolcri” vennero scritti
da Foscolo dopo la pubblicazione dell’editto napoleonico di Saint-Cloud (1804), che stabiliva
che per motivi igienici i cimiteri dovessero essere collocati fuori dalle città e che non potessero
essere apposte iscrizioni sulle tombe.
Foscolo nel poemetto riflette sul significato e sull’importanza delle tombe e anche sul
significato della vita umana:
- Foscolo, come la maggior parte degli illuministi, non crede in Dio e nell’aldilà e perciò
nell’opera afferma che le tombe sono importanti, perché consentono a chi muore una
forma di sopravvivenza dopo la morte nel ricordo dei suoi cari.
- Secondo Foscolo, inoltre, le tombe hanno una funzione civile e politica, perché
ricordano ai vivi le imprese compiute dai defunti e spingono i vivi a imitare le virtù degli
antichi nell’epoca presente priva di ideali.
- La poesia ha un ruolo affine a quello delle tombe, perché, quando il tempo fa
scomparire le tombe, è la poesia che conserva la memoria dei defunti e delle loro
azioni, e che le rende eterne: secondo Foscolo la poesia ha il potere di rendere
immortale il ricordo di ciò di cui parla, del poeta stesso e dei valori in cui egli crede: è
l’unico modo per sconfiggere il tempo e la morte.