Il Grande Dittatore - Liceo Classico Statale "Francesco Scaduto"

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Il Grande Dittatore - Liceo Classico Statale "Francesco Scaduto"
Liceo classico “F.Scaduto”- Bagheria-PON 2010-Vedere il pensiero:imparare la filosofia con i
Film-prof. D. Aiello
SCHEDA DI ANALISI DEL FILM
Classe 5° C
alunna Sciortino Maria
data 25/05/2010
1. Il film
Componenti
Titolo
Titolo originale
Regista
Genere
Attori principali
Sceneggiatura
Fotografia
Musica
Data di produzione
Durata
Paese di produzione
Premi
Informazioni
Il grande dittatore
The Great Dictator
Charlie Chaplin
commedia/ storico
Charlie Chaplin: barbiere ebreo/ Adenoid Hynkel
Paulette Goddard: Hannah
Reginald Gardiner: Schultz
Henry Daniell: Garbitsch
Jack Oakie: Benzino Napoloni
J. Russell Spencer
Karl Struss, Roland Totheroh
Charles Chaplin: compositore
Meredith Willson: compositore e direttore musicale
Carmen Dragon: orchestratore
Max Terr: orchestratore e assistente direttore musicale
1940
126 minuti
USA
-Nel 1940 il National Board of Review of Motion Pictures l’ ha
inserito nella lista dei migliori dieci film dell’anno.
- Nel 1997 stato scelto per la preservazione nel National Film
Registry della Biblioteca del congresso degli Stati Uniti.
- Nel 2000 l’ AFI lo ha inserito al trentasettesimo poso nella
classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i
tempi.
1.2– La sceneggiatura del film è originale. Charlie Chaplin si ispirò alla realtà che lo, li circondava.
2. La storia,la struttura narrativa e i personaggi
a) inizio
Il film inizia nel corso di una battaglia della prima guerra mondiale. Il protagonista è un barbiere ebreo
che tenta coraggiosamente di salvare, su un aereo affaticato, il comandante Schultz. Tuttavia l’aereo
consuma subito tutto il carburante e cade su un’enorme buca di fango umido; in tal modo entrambi
riescono a salvarsi, anche se il barbiere perde la memoria e per vent’anni vive in un ospedale, non
sospettando nemmeno quegli enormi cambiamenti che nel frattempo avvenivano nel mondo.
b)svolgimento
Allontanatosi dall’ospedale, il barbiere ritorna nella sua bottega nel ghetto ebreo e si sorprende
dell’atteggiamento dei
militari che scrivevano “jew”, cioè ebreo, sui
vetri del suo negozio.
Egli, contrariamente
agli altri abitanti, reagisce al sopruso,
conquistandosi la
simpatia di Hannah,
anch’ella irritata dai
comportamenti di Hynkel e dei suoi militari, e
sta per essere
linciato dalla Stormtroopers quando il
comandante Schultz,
diventato un alto funzionario del governo di
Hynkel, lo salva
poiché lo riconosce come il soldato che tanti
anni prima gli aveva salvato la vita. Intanto Hynkel desidera conquistare il mondo e chiede ad un
banchiere ebreo di finanziare la sua campagna e a Schultz di sottomettere l’Ostria ma entrambi
rifiutano. Il rifiuto del primo comporta una sua maggiore violenza e oppressione nei confronti degli
ebre; dell’altro, invece, costa la prigionia nel campo di concentramento al comandante, che, però,
riesce a sfuggire e a rifugiarsi nel ghetto. Nascosto nella cantina della lavanderia, Schultz propone
di attentare alla Cancelleria ma alla fine gli ebrei del ghetto si rifiutano di rispondere con la
violenza. Scoperti dall’ennesima ronda delle camice grigie, Schultz ed il barbiere vengono deportati
in un campo di concentramento. Hannah e la sua famiglia vanno in Ostria mentre Hynkel invita
Benzino Napoloni, dittatore di Bacteria già al confine con le sue truppe, per discuterne l’invasione.
Schultz ed il barbiere intanto sono riusciti a fuggire dal campo di concentramento travestiti da
gerarchi di Tomainia e vista l’incredibile somiglianza di quest’ultimo con Adenoid Hynkel, alcuni
militari lo scambiano per il fuhrer e lo accompagnano al confine dove le truppe attendono il comando
per invadere l’Ostria.
c)finale
Ad un tratto, dunque, il barbiere si ritrova al posto di Hynkel e tiene un discorso inaspettatamente
umano e gentile e, rivolgendosi ad Hannah (sempre attraverso la radio), prospetta un futuro diverso
per tutti in nome della democrazia e contro la dittatura fascista.
° TEMPO E AMBIENTE
a) Periodo storico delle vicende narrate
1945
c) Arco di tempo in cui si sviluppa la storia
1918-1944
Nei primi decenni del 1900 emerse un nuovo protagonista sulla scena mondiale: gli Stati Uniti
d’ America. Questa immensa nazione infatti conobbe un notevole sviluppo, diventando una delle
maggiori potenze economiche e politiche a livello internazionale, vivendo così la cosiddetta “età
dell’oro”.
La costruzione del ponte di Brooklyn per collegare
Manhattan al quartiere che diventerà il preferito
dalla comunità italiana emigrata negli USA.
Questa costruzione è uno dei simboli del fervore che caratterizzò gli Stati Uniti. Si trattò però di una
apparente prosperità che celava gravi problemi. Infatti il contrasto fra le grandi città industrializzate
e le cittadine di provincia era ancora molto notevole. Il governo federale non interveniva per regolare e
controllare l’ attività delle banche o delle borse, che prestavano denaro alle industrie. Fu proprio
l’eccessivo aumento della produzione a provocare i primi segni di squilibrio. Il mercato era troppo
piccolo per accogliere quell’ enorme quantità di merce che veniva prodotta. Poiché tutti vendevano e
nessuno comprava le industrie si trovarono cariche di debiti con le banche e licenziarono gli operai, di
conseguenza aumentò drammaticamente il
numero dei disoccupati. Il 24 ottobre del
1929, il “giovedì nero”, si verificò il crollo
della Borsa di New York; ne seguì il crollo
dell’intera economia. Ben presto la crisi si
estese anche in Europa e sul resto del
mondo; tutti i paesi europei cominciarono
ad attuare una politica di protezionismo
doganale per salvaguardare le produzioni
nazionali rispetto a quelle estere. Le
monete nazionali furono inoltre svalutate
per rendere più competitive le
esportazioni, diminuendone il prezzo in
moneta estera e aumentando il costo delle importazioni. Tuttavia la questione non migliorò. [Non a caso
una delle prime idee di Chaplin per il film era una scena in un dormitorio pubblico, che poteva servire a
introdurre il tema dell’ inflazione. Quando infatti, il piccolo ebreo si presenta a pagare il conto legge su
un cartello: “Letto, un milione a notte; bagni, 500.000 extra”.]
Nelle elezioni del 1932 venne eletto presidente Franklin Delano Roosevelt; la sua politica, che è stata
chiamata “New Deal” (“nuovo corso”), si basava soprattutto sull’idea che per fermare la discesa e far
ripartire l’ economia bisognava fare in modo che la gente ricominciasse ad acquistare le merci prodotte
dall’industria e dall’ agricoltura. Per ottenere questo risultato era necessario risolvere il problema della
disoccupazione. Fu lo Stato stesso che assunse alcuni disoccupati per la realizzazione di grandi opere
pubbliche.
Di maggiore tensione fu la situazione verificatasi in Germania, che risentì moltissimo dell’ eccezionale
crescita dell’ inflazione. Qui la crisi del 1929 capovolse radicalmente la situazione, infatti vennero
sospesi dei lavori pubblici e licenziati molti operai. Sfruttando il malcontento causato dalla crisi del
1929 e dal sentimento di profonda umiliazione per le condizioni durissime imposte dai trattati del 1919,
Hitler si impadronì del governo del paese instaurando la dittatura che è poi sfociata nella seconda
guerra mondiale. Le opposizioni furono costrette al silenzio con ogni mezzo e non riuscirono a
organizzarsi anche perché quasi tutta la popolazione aderì al nazismo.
Quindi gli unici due paesi che riuscirono a superare la crisi del ‘29 furono gli USA e la Germania con due
soluzioni apparentemente simili ma in realtà molto opposte. Infatti, anche se entrambi fecero il
massimo per risollevare l’ economia, gli USA rafforzarono la loro democrazia, mentre l’altra creò una
“grande dittatura”.
In primis Hitler elaborò una dottrina che esaltava il nazionalismo e la presunta superiorità genetica e
intellettuale della razza ariana. Oltre all’appoggio della borghesia, conquistata dal programma nazista,
abile nello sfruttare il clima di paura collettiva e di incertezza sul futuro, e dell’esercito, egli si
assicurò quello dei grandi industriali e dei proprietari terrieri. La grande industria aveva bisogno di
denaro e la maggior parte delle banche erano in possesso degli ebrei; inoltre molti proprietari terrieri,
che avevano ipotecato i loro beni a causa della crisi, erano indebitati con creditori ebrei. Dunque
l’ eliminazione di questi ultimi avrebbe risolto tutti i vari problemi.
Nel 1934 Hitler, che era già cancelliere, diventò capo dello Stato e si impadronì di tutti i poteri. La
repubblica cessò di esistere e nacque il Terzo Reich comandato ovviamente da Hitler, capo assoluto
(Fuhrer).
Allo scoppio della guerra, gli Stati Uniti, impegnati a risollevare l’economia, avevano affermato la loro
linea di non intervento negli affari europei,
anche se Roosevelt inviava aiuti militari,
quali aerei e flotte, all’Inghilterra ; il 7
dicembre del 1941 l’ aviazione giapponese
attaccò inaspettatamente la flotta
americana ancorata nelle isole Hawaii a Pearl
Harbor, mentre l’ ambasciatore del Giappone
in USA fingeva di trattare; solo allora Italia
e Germania, alleate del Giappone,
dichiaravano guerra agli USA. Il conflitto si
espanse in tutto il mondo.
Nel 1942, quando gran parte dell’Europa e
quasi tutto il Nordafrica erano sotto
dominio nazista, la
situazione cominciò a mutare: gli Stati Uniti, l’Inghilterra e l’Unione Sovietica iniziarono a vincere delle
battaglie contro la Germania e il Giappone.
Intanto nei paesi sottomessi nacquero i primi partigiani,
gruppi volontari e clandestini che si opponevano al nazismo.
I partigiani svolgevano azioni di sabotaggio contro i
tedeschi e procuravano informazioni alle forze alleate;
contro di loro le autorità naziste moltiplicarono le
rappresaglie, gli arresti e le fucilazioni.
L’ultimo attacco contro Hitler fu sferrato
contemporaneamente da ovest e da est; Berlino venne
circondata mentre sul fiume Elba le truppe americane si
incontravano con quelle sovietiche.
Il 30 aprile 1945 Hitler si tolse la vita, nel suo bunker
sotterraneo, insieme ad altri esponenti del regime. Pochi giorni dopo, le armate tedesche si arresero in
tutta Europa.
La guerra era finita, ma rimaneva in campo il Giappone, che continuava a opporre resistenza e che con
l’azione dei kamikaze facevano apparire la loro sconfitta molto lontana. Gli USA inviarono al Giappone un
ultimo ultimatum che però fu respinto. In queste circostanze, il nuovo presidente americano Harry
Truman decise di usufruire la bomba atomica.
Esse furono sganciate il 6 e il 9 agosto rispettivamente sulla
città di Hiroshima e l’ altra su quella di Nagasaki, provocando
ben 150.000 morti oltre a innumerevoli feriti.
Finalmente il Giappone firmò la resa. Così si terminò la seconda
guerra mondiale, il conflitto più crudele e sanguinoso dell’intera
storia dell’umanità.
SHOAH
Con il termine shoah viene indicato lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti.
L’ideologia nazista si basava sull’affermazione della presunta superiorità genetica -fisica e
intellettuale- della razza ariana, di cui i tedeschi sarebbero stati i migliori rappresentanti. Secondo
Hitler, una delle minacce più gravi alla purezza ariana e all’ integrità e alla potenza della
Germania era “l’infezione ebraica”. In base a questa concezione, gli ebrei venivano considerati u
popolo inferiore e perciò doveva essere eliminato il più presto possibile.
Ciò si sviluppò in forme di persecuzione sempre più violente ai danni dei cittadini ebrei che inizialmente
furono privati dei loro diritti, e nel 1935, con le “leggi di Norimberga”, essi furono esclusi dal diritto
di voto e dagli impieghi pubblici, dall’esercizio
di professioni liberali, dal commercio, dalle
banche, dall’ editoria. Si proibirono i matrimoni
misti tra ebrei e tedeschi e si dichiararono nulli
quelli già celebrati. Dal 1938 la persecuzione
divenne ancora più brutale, infatti si diffuse la
pratica della “arianizzazione” dei beni ebraici,
ovvero il sequestro dei patrimoni appartenenti
agli ebrei: migliaia di case e di negozi ebraici
vennero distrutti e incendiati.
I primi lager comparirono nel 1933; nel 1936 la gestione dei campi fu data alle S.S., SchultzStaffeln cioè pattuglie di protezione.
Nei campi di concentramento e di lavoro ogni categoria in cui erano suddivisi i prigionieri era
individuata da un contrassegno visibile che indicava un preciso gradino della struttura gerarchica
interna: alla base vi stavano gli ebrei (distinti da una stella o un triangolo giallo) destinati a subire
ogni tipo di sopruso da parte dei guardiani del campo; poi gli zingari e gli omosessuali (triangolo
rosa); poi i cosiddetti “asociali”, cioè gli emarginati e i disoccupati (triangolo nero); seguivano gli
avversari politici (triangolo rosso); e ancora i sacerdoti e i testimoni di Geova (triangolo viola); infine
vi stavano i criminali comuni( triangolo verde) che
erano dei detenuti tedeschi ai quali le SS affidavano il
compito di mantenere la “disciplina” tra i prigionieri.
Nel 1939 gli internati erano 25.000. Durante la
seconda guerra mondiale vennero costruiti molti altri
campi, alcuni dei quali anche in Polonia e in Serbia
dove finirono ebrei, prigionieri di guerra sovietici e
partigiani. Gli internati erano costretti ai lavori forzati e
coloro che non resistevano venivano uccisi. Alcuni
vennero addirittura impiegati come cavie in
sperimentazione scientifiche e mediche.
Dopo lo scoppio della guerra furono avviate le procedure per una soluzione radicale del problema
nonché della soluzione finale: lo sterminio di tutti gli ebrei. Dall’estate del 1942 furono azionati veri e
propri campi di sterminio che funzionavano come agghiaccianti fabbriche di morte e servivano
all’uccisione attraverso camere a gas e forni crematori. Essi furono allestiti soprattutto in territorio
polacco e austriaco; qui, i treni blindati trasportavano il loro carico umano che era destinato
immediatamente e interamente all’ assassinio nelle camere a gas.
La SHOAH ha provocato la morte di sei milioni di ebrei! Essa mantiene una sua singolarità storica,
nonostante la storia dell’ umanità abbia conosciuto numerosi odi etnici e nazionalistici.
Protagonista:
I protagonisti sono due,
e del tutto opposti tra
somiglianza fisica,
Uno dei due è un
semplice, piccolino, che
entrambi interpretati da Chaplin
loro ma con una notevole
tanto da non essere distinguibili.
barbiere ebreo, un omino
non crede in se stesso, folle
quand’era in fronte, smemorato in manicomio, con la testa tra le nuvole quando si trovava nel ghetto,
buffo,“timido, inefficiente, pieno di infinite risorse ma sconcertato da un mondo che non ha posto per
lui: se dà un morso a una mela, ci trova un verme; i suoi pantaloni, lacero residuo di eleganza, lo fanno
inciampare; il suo bastone da passeggio arieggia a un chic del tutto ingiustificato; se aziona una leva è
quella clamorosamente sbagliata e ne consegue una catastrofe”. Egli è un uomo che per circa vent’anni
ha vissuto fuori dal mondo; è uno dei pochi che si oppone a Hynkel e alla fine trova il coraggio di
smascherarsi e acquisisce una nota sicurezza, lucidità, e coraggio non appena salito sul palco del potere
tanto da parlare all’ intera umanità da un vero democratico contro la dittatura. Qui, secondo me,
Chaplin fa dire al suo personaggio ciò che in realtà pensa lui, rivelando il suo nobile pensiero.
Ma l’inefficiente barbiere è una figura eroica, ma eroica solo nel senso che sa affrontare tutti i colpi
del destino con pazienza e con spirito indomito; è una figura che emula gli angeli nel suo comportamento
ingenuo e nella sua grande capacità di amare”.
Mentre l’altro protagonista è Hynkel, il grande dittatore,
in cui “l’ angelo di Chaplin diventava un demonio; gi stivali
senza suola si erano trasformati in Reitstieffeln; i
pantaloni sformati in costume da cavallerizzo; il bastone
da passeggio in un frustino; la bombetta in una bustina
militare.”
Altri personaggi importanti:
1. Hannah è una bella lavandaia del ghetto, anch’ella si
oppone all’oppressione nazista. Si innamora del barbiere e
a lei lui si rivolgerà con ottimismo e dolci parole, prima
della conclusione del film: “Dovunque tu sia: abbi fiducia.
Guarda in alto Hannah, le nuvole si diradano, comincia a
splendere il sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità verso
la luce e vivremo in un mondo nuovo. Un mondo più buono,
in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro
avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto,
Hannah. L’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso
la luce di speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi! Guarda in
alto, Hannah, lassù!”.
Il ruolo di Hannah venne scritto per Paulette, allora ancora, anche se per poco, moglie di Chaplin. Il loro
divorzio era ormai imminente, tuttavia la costrinse a rimanere nel set per il ruolo di Hannah. Durante le
riprese tutti avvertivano la tensione che provavano sia Paulette sia Chaplin, ciò nonostante lui lavorava
duramente e consigliava lei stando attento a non lasciar trasparire i cambiamenti evidenti della loro
situazione sentimentale.
2. Schultz,
uomo alto e attraente, salvato dall’ebreo vent’anni prima,
cerca di ricambiare il favore nonostante il ruolo militare che
ricopre. Viene difeso e nascosto dagli ebrei, perché dopo
l’apertura dei campi di concentramento diventerà davvero impossibile salvare anche un solo nazista dal
giudizio della storia.
3.
Benzino Napoloni, dittatore di Bacteria: Hynkel gli espone il
progetto per invadere l’Ostria.
Tra Jack Oakie, nel film Benzino Napoloni, e Chaplin vi era
una grande amicizia. Durante le varie scene del film, Chaplin
era molto competitivo con Oakie. Jack “aveva la pelle dura e
sapeva sopportare gli scherzi di mio padre; papà a sua volta,
lo aveva sempre ammirato moltissimo”, dichiarò Charles
junior, figlio di Chaplin.
3. Significato globale del film
3.1 – Sapresti indicare brevemente qual è la tematica più significativa del film?
Secondo me, la tematica più importante è l’analisi del dittatore in situazione di guerra ma raffigurato
senza armi, senza violenza fisica, non in veste di soldato ma di chi è pazzo, di chi viola la libertà altrui e
prende a calci l’umanità, prende a calci noi. Altre tematiche significative sono l’altruismo, l’aiutare il
prossimo in particolar modo il nemico in un momento di panico, e l’assenza di presunzione che è la
caratteristica per un modello di uomo. Infatti nella parte iniziale del film vi è una scena in cui poco
prima della fine della prima guerra mondiale, il barbiere si prostra a soccorrere Schultz, comandante
avversario. Questa è una scena stupenda, perché nonostante si trovasse in una situazione di agitazione
e di terrore, egli è disposto a correre in aiuto non a un compagno di guerra, non a un speciale amico, ma
a un nemico di battaglia per il quale, dato le condizioni in cui si trovano, potrebbe rischiare anche la
vita. Si incontra il personaggio senza presunzione dopo che, scambiato per il grande dittatore, il
barbiere viene condotto nella piazza principale dell’Ostria, e non appena si poggia sulla sedia, questa si
rompe quindi gliene viene portata un’altra ma invece di aspettare che gli tolgano quella rotta, è lo stesso
finto Hynkel a preoccuparsi di levarla.
Ma il messaggio che Chaplin vuole trasmettere attraverso la creazione di codesto film si deve, a mio
parere, evincere dal discorso finale rivolto all’ umanità:
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore, non è il mio mestiere non voglio
governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani,
uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo
godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In
questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita
può essere felice e magnifica ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i
nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca fra le cose
più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina
dell’abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha
reso duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve
umanità. Più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è
violenza e tutto è perduto. L’ aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura
stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale,
3.2 – Prova ad indicare quali sono i temi che il film affronta:
l’amore; la guerra ; la giustizia, l’incomprensione; il destino; il futuro.
4.Giudizio personale
4.1 – Spiega se e perché ti è piaciuto il film
A mio parere questo è un film straordinario. Il film mi è piaciuto non tanto per la storia narrata ma per
la bravura di tutti gli attori e soprattutto quella di Chaplin, che nell’interpretare il personaggio di
Hitler lo ha ridicolizzato in un modo quasi impercettibile. Anche la fotografia e la musica, secondo me,
hanno reso tale film un capolavoro. Molte sono le scene di profonda riflessione, come la scena dove
Hynkel gioco con il mappamondo. Tante le scene di divertimento e di suspance, in particolar modo la
scena iniziale, Schultz e il barbiere ebreo sull’ aereo, e la scena della scelta, affidata ad una moneta in
un budino, di colui che deve fare l’attentato alla Cancelleria. Chaplin è molto ironico, e proprio dietro la
sua ironia si nasconde tanta intelligenza.
4.2 – A tuo parere,è un film adatto per la discussione a scuola?
Si, decisamente. Bisogna che gran parte della popolazione lo veda assolutamente; il film è, oltre ad un
ottimo mezzo di comunicazione, un meraviglioso esempio di educazione alla vita. I vari dialoghi e i pochi
monologhi trasmettono i veri valori fondamentali. Oramai a tantissime altre cose abbiamo riservato il
primo posto nella insignificante classifica dell’essenzialità. Cose assolutamente di secondaria
importanza. DITEMI: si può essere felici e “viver da Dio” con un cellulare ultimo modello con
videocamera, fotocamera e internet incorporati?? E con indumenti, scarpe e bracciali super firmati e
attinenti alla moda del momento??
Si! Ma assolutamente dopo che si è belli, gioiosi e sereni interiormente. Solamente dopo che abbiamo
acquisito i valori morali che con tanta fatica la gente che ci ama è riuscita a trasmetterci.
Solo allora, dopo che abbiamo compreso che la vera felicità sta nella serenità interiore, nell’essere
qualcuno, nell’essere per avere e non avere per essere, nel coltivare reali ideali, si è padroni del mondo.
Sicuramente Chaplin non si sbagliava ad avere fiducia nell’uomo e a credere in lui, nell’essere convinto
del trionfo della ragione umana e della giustizia, perché secondo me, la situazione che l’intera umanità
sta affrontando in questo periodo renderà il singolo individuo più sincero e più umanista, con una grande
nobiltà d‘animo.
4.3-Inoltre si presta a ulteriori ricerche e approfondimenti culturali e filosofici?
Certamente, penso che la filosofia stia nel capire e percepire i comportamenti di Hynkel che
scherniscono il vero Hitler.
Viene raccontato che durante le riprese in cui Chaplin si immedesimava nel ruolo di Hitler, indossando
l’ uniforme di un personaggio crudele e dispotico, l’ attore apparve immediatamente più freddo e
irritante nei confronti dei suoi colleghi. “E’ solo perché ho addosso questa dannata cosa che mi
comporto così”, spiegò. Questo è indubbiamente un potenziale di approfondimento culturale e filosofico.
Ma lo sono anche le tematiche che vengono affrontate nel discorso finale.
4.4-Secondo te i personaggi del film sono ispirati da culture e visioni della vita diverse tra loro?
Sicuramente. Sono ispirati a Hitler, il grande dittatore, e a un comune ebreo; il primo impersona
l’arroganza, la malvagità, l’odio per chiunque quindi una cultura razzista ed elitaria. Il secondo è ispirato
da sentimenti pacifici, proviene da una cultura democratica, e alla fine sorprende tutti nel cogliere con
grande abilità l’occasione che il destino gli mise lungo la strada.
4.5-Il film pone domande rispetto ai problemi oppure formula risposte e propone soluzioni?
Motiva la risposta.
Il film non incita a porsi domande riguardo i problemi, in quanto già formula risposte, che possono
essere colte dal celebre discorso finale; Chaplin ama l’uomo e crede in lui, nella sua capacità di amare e
ragionare, costui è un profondo umanista, nutre una nobile fiducia nell’uomo e nella ragione umana; con la
sua abilità riesce a mettere a nudo tutto ciò che è un oltraggio alla vita. Qualche domanda tuttavia
potrebbe sempre scaturire, del tipo perché esiste l’odio e chi ha offerto l’opportunità ad un essere
spregevole di calpestare noi tutti…
5. Il Linguaggio del cinema
Il narratore è sia interno che esterno.
Il ritmo del montaggio è vario.
Gli effetti di luce e l’ uso del colore
L’ intero film è in bianco e nero, dunque non ci sono effetti di luce particolari. Solo ombre ed effetti di
chiaro-scuro.
5.4 Prendi in esame la colonna sonora:
La colonna sonora evidenzia in particolar modo il lato comico del film. Gli effetti sonori mutano in base
alle scene.
La musica in questo film è molto meno importante rispetto ai film sonori di Chaplin; è stata scritta in
tre settimane dallo stesso Chaplin con la collaborazione dei suoi segretari, come fece notare suo figlio,
Charles junior, in particolare di Meredith Willson. Nella sua mente sapeva già come sarebbe dovuta
essere la colonna musicale e descriveva le sue idee mediante riferimenti a illustri compositori o a
determinati strumenti.
L’ andamento musicale è alquanto lento quando si vuol far godere lo spettatore di quel determinato
momento, mentre accelera quando lo si vuol preparare a qualcosa di inaspettato, un cambiamento
improvviso.
5.6 Prendi in esame le tecniche cinematografiche:
Le angolazioni sono per lo più orizzontali, e in particolar modo frontali, tre quarti e tre quarti di spalle.
I principali movimenti di macchina sono: camera car, che si utilizza soprattutto nelle scene iniziali;
panoramica a seguire e panoramica a schiaffo; carrellata a precedere ma più frequentemente viene
adoperata la carrellata laterale.
Per quanto riguarda le inquadrature troviamo primi piani, mezzi primi piani, piani medi, moltissimi piani
americani e alcune figure intere.
5.7 La recitazione degli attori è teatrale per la struttura dello sfondo e la disposizione degli oggetti
di ogni singola scena; ma nello stesso tempo è naturale se si considera la bravura inestimabile e la
grande disinvoltura con la quale gli attori recitano.
5.8 Parla della sequenza , a tuo avviso, più importante e/o particolarmente significativa o
indimenticabile…
A mio avviso, la sequenza particolarmente significativa è quella che designa Hynkel che gioca col
mappamondo, destinato a scoppiare tra le sue mani. Questa scena è molto toccante e offre tantissimi
punti di riflessione. Essa sottolinea l’ utilità di Hynkel nel mondo, ovvero il nulla. Gioca, prende a calci,
colpisce perfino con il sedere il mappamondo che rappresenta il mondo in quel momento nelle sue mani.
“Hynkel si avvicina al globo e lo accarezza, come in trance. Le note del Peer Gynt si diffondono lievi
nella stanza.”
Lui lo governa, esso è debole
di fronte alla sua figura.
Da notare l’estrema facilità
che possiede nel saltare dal
pavimento sulla scrivania, e
quando lascia cadere il
mappamondo per terra vuol sottolineare che lui è più potente di questo, tanto da essere capace di
decidere il suo destino. Tuttavia nel prenderlo a calci non rivela alcuna autorità da parte sua né senso di
potere, qui vi è la grandezza del film raffigurata dal contrasto tra la gravità della situazione che
consiste nel decidere i destini del mondo e la banalità con cui lui affronta tali decisioni.
Infatti la persona che simboleggia l’ autorità viene ritratta senza etica e addirittura immorale, dal
carattere dubbio e ambiguo e che diventa niente non appena il mondo di plastica gli esplode mentre ci
gioca.
A questa scena Chaplin dedicò una straordinaria e inimmaginabile attenzione, infatti era straconvinto
che sarebbe rimasta nel ricordo di ognuno di noi come una delle sue scene più meravigliose, dirette e
sensate.
6 Storia del cinema
6.1 Chi è il regista?
Il regista è Charlie Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-surVevey, 25 dicembre 1977), nato da Charles Chaplin Senior e
Hannah Harriette Hill; il padre era un guitto del teatro di varietà
con un debole per l'alcool, invece la madre era una cantante. Il
matrimonio tra i due finì quando Hannah fu scoperta a tradire
suo marito con un altro cantante del Music Hall, Leo Dryden, che
avrebbe portato alla nascita di Wheeler Dryden, fratellastro del
quale Chaplin verrà a conoscenza solo molto più tardi. Il padre
cercò di tenere con sé e con la sua convivente sia il piccolo
Charles sia suo fratello Sydney, di quattro anni maggiore. Ma in
seguito i due bambini
andarono a
vivere con la madre. Per
le precarie
condizioni finanziarie
della famiglia,
Charles e il fratello
Sydney
trascorsero due
anni fra collegi e istituti per orfani a Lambeth. Il padre morì
quando Charlie aveva dodici anni e la madre, affetta da turbe
mentali, venne ricoverata in un istituto. Trascorse gli ultimi
sette anni della sua vita in una villa donatale dai figli in
California.
Comunque le vicende dell'infanzia non impedirono a Chaplin di Chaplin da apprendere proprio dalla madre
l'arte del canto e della
giovane recitazione.
I primi passi sul palcoscenico li mosse assieme a lei alla tenera
età di cinque anni. Nel 1896 durante una recita in un teatro di
varietà Hannah fu sonoramente fischiata e costretta ad
abbandonare il palcoscenico; a sostituirla venne mandato
in scena il piccolo Charlie che ottenne un discreto successo
cantando una canzone popolare dell'epoca: “'E Dunno Where 'E
Are”.
Nel “Il grande dittatore” Chaplin non è più il classico Charlot, l’omino malinconico e rassegnato, inerme e
a volte disperato di cui i suoi pantaloni simboleggiavano “una rivolta contro le convenzioni, i suoi baffi la
vanità dell’uomo, il cappello e il bastone tentativi di dignità, e i suoi scarponi gli impedimenti che lo
intralciavano sempre”. Egli, questa volta, interpreta due personaggi: Adenoid Hynkel, il dittatore di
Tomania, ispirato ad Adolf Hitler e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti.
Grazie a dei suoi vecchi carissimi amici, egli conobbe D. L. James, aspirante scrittore e marxista. Essi
parlavano soprattutto di cinema e della vicinissima guerra contro il fascismo; nel frattempo Chaplin
pensava di girare un film su Hitler. James gli piacque subito soprattutto per la sua statura e poi perché
era un comunista dichiarato; Chaplin volle assumerlo con uno stipendio di ottanta dollari alla settimana
e di farlo alloggiare al Beverly Hills Hotel finché non avrebbe trovato un posto in cui vivere. D. L.
raccontava che il suo amico non leggeva in modo approfondito, ma percepiva in modo straordinario ciò
che avveniva intorno a lui, aveva una specie di sesto senso. Charles si definiva un anarchico, “credeva
nella libertà e nella dignità dell’ uomo, odiava le macchine, anche se era la macchina del cinema che gli
dava da vivere.”
Dopo ben quarantacinque anni
James disse riguardo Chaplin:
“Ovviamente c’ èrano, in lui, delle
Anche lui dominava il mondo, o
era certo una democrazia. Chaplin
assoluto.”
qualità che aveva lo stesso Hitler.
meglio lo creava. E il suo mondo non
era un dittatore, un monarca
In conclusione, secondo me non c’
poche righe Chaplin se non con le
è modo migliore di descrivere in
parole del critico Rudolph Arnheim:
“Charles Chaplin è l’ unico artista
riso mortale. Non il sorrisetto
satirico di chi sottovaluta il
riso profondo del saggio, che
le minacce di morte, perché al di
debolezza fisica, la stupidità, l’
Chaplin avrebbe potuto aprire gli
dallo spettacolo della forza e del
smascherare il nemico comune, il
individuo, il Grande Dittatore.”
in possesso dell’ arma segreta del
compiaciuto, superficiale e pseudo
nemico e ne ignora il pericolo, sì il
disprezza la violenza fisica, anche
là di queste ha scoperto la
inconsistenza del suo antagonista.
occhi di un mondo schiavizzato
successo materiale. Ma invece di
fascismo, ha smascherato un solo
Filmografia: -Charlot pazzo per amore;
-Un mare di guai (1965);
-La parata dell’ allegria (1959);
-La bomba comica (1958);
-Charlotte pericolo pubblico (1958);
-Quel povero diavolo (1955);
-Charlotte Apprendista (1955);
-L’ eterno vagabondo (1954);
-Tutto il mondo ride (1952);
-Monsieur Verdoux (1947);
-Mondo cane (1931);
-Il pellegrino (1923);
-Giorno di paga (1922);
-Charlotte e le spie (1918);
-Charlotte soldato (1918);
-La cura miracolosa (1917);
-Venti minuti d’amore (1914);
-Il monello (1921);
-Sotto la pioggia (1914);
-Un re a New York (1957);
-Luci della città (1931);
-Un mare di guai (1965);
-L’evaso (1917);
-La strada della paura (1917);
-Carmen (1916);
-Gas esilaranti (1914).
6.2 Aggiungi informazioni sul contesto produttivo e/o autoriale, e altre notizie sul film.
Il film è stato rivisto e riscritto almeno cinque volte, da ciò si deduce la complessità e le fatiche che ha
dovuto affrontare il regista prima di giungere alla stesura finale.
E’ il suo primo film parlato, doveva inevitabilmente iniziare con una sceneggiatura sorprendente: scene di
guerra con Reginald Gardiner e quelle dell’ aereo caduto. Prima realizzò tutte le sequenze riguardanti il ritorno
nel ghetto dei soldati ebrei alla fine della prima guerra mondiale. Tutti ricevettero calorose manifestazioni
d’affetto da mogli e parenti, tranne il barbiere che si “aggira solitario per le vie del ghetto” e “ assetato
d’affetto finisce per abbracciare un palo della luce”. In seguito si dedicò a riprendere l’arresto di Hynkel
durante la caccia delle anatre.
L’ultima ripresa è quella del discorso finale in cui il barbiere, confuso per Hynkel dal generale, fu trascinato
nella piazza principale dell’Ostria dove vi si trovavano già tutti i soldati e la folla. Il primo ministro, durante il
suo discorso, proclamava la fine della
democrazia, della libertà e
dell’uguaglianza, ideali inutili per il
progresso dell’umanità. Poi, invita il
finto Hynkel (cioè l’ebreo) a tenere un
discorso. Dopo il primo rifiuto il
comandante Schultz lo incita
dicendogli che quell’occasione era la
sola loro speranza. L’intimorito ebreo
pronuncia il termine speranza
sottovoce da cui riceve l’input per
alzarsi e parlare alla folla e lancia un
messaggio di speranza. Chaplin lavorò
al testo del discorso per ben tre
mesi. Secondo molte persone il
contenuto non era promettente, non
era propizioso al film; tuttavia Chaplin
non si lasciò condizionare da nessuno
e registrò il discorso.
Chaplin dichiarò che non avrebbe realizzato il film se solo avesse potuto immaginare cosa sarebbe accaduto. Il
film ebbe due candidature agli Oscar, come miglior regia e miglior sceneggiatura, ma non vinse alcuna
statuetta.
Codesto film venne vietato in quasi tutta l’Europa dal 1940 al 1945 poiché il potere nazifascista ne proibì la
distribuzione. In Italia uscì nel 1945 dopo la caduta del fascismo, una versione integrale e sottotitolata.
Il film venne censurato di alcune scene quando uscì doppiato nel 1961 (con la voce di Oreste Lionello per
Chaplin) in particolare nella scena del ballo e della ridicola danza tra Napoloni e Hynkel, il personaggio della
moglie di Napoloni fu eliminato totalmente per non urtare la sensibilità della vedova Rachele Mussolini ancora
in vita.
Nel 1990 per un'edizione in videocassetta a cura della Skema video, il film è stato integralmente doppiato con
la voce di Claudio Trionfi per Chaplin. Nel 2002 edizione integrale disponibile per tutti.