Visualizza - Scoliosi Ricerca

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Prof. Paolo Raimondi
Università di L’Aquila
Facoltà di Scienze Motorie
Sintesi delle lezioni
per gli studenti
2ª Parte
Cifosi non strutturate in età adulta
La vita di relazione ha portato ad una
ipodinamicità in cui la postura
maggiormente utilizzata è quella in
“chiusura”. Cioè in avvicinamento
inserzionale. Basta pensare alla postura seduta per
constatare il lavoro in accorciamento dei mm.
toracici, allungamento dei mm. dorsali,
accorciamento dei mm. posteriori della coscia. Negli
adulti le complicanze sono la risalita del diaframma
con conseguente riduzione della capacità vitale.
Le principali forme di cifosi:
cifosi dorsali con aumento della cifosi fisiologica;
verticalizzazioni o inversioni lombari.
Immagini:archivio Raimondi
Le cifosi dorsali con aumento della curva
Immagini:archivio Raimondi
Le posture lavorative e la vita sedentaria
sono caratterizzate da un deficit
qualitativo della muscolatura dorsale, del
cingolo scapolo-omerale e addominale.
E’ frequente la concomitanza con difetti
visivi. In questi soggetti si notano alcune
problematiche che agiscono sulla c.v.
Alterazioni legamentose: è presente un
progressivo allungamento dei leg.
interspinosi, del leg .long. post. a cui fa
riscontro una formazione di tessuto
fibroso del leg. longitudinale anteriore,
sempre accorciato che tende alla
calcificazione.
Alterazioni muscolari: ipotonotrofia di tutti
i motori delle scapole, delle spalle,
dell’erector spinae. Tali deficit non sono
rilevabili in emg, perché sono quantitativi
e non a carico della conduzione.
Alterazioni discali: non presumibili dalla sintomatologia
relativa delle alterazioni discali. Il continuo carico
agisce su una progressiva disidratazione dovuta
alla difficoltà di reflusso.
Espressioni cliniche: la contrattura muscolare insorge
dopo fatica o in funzione di un movimento di estensione,
flessione, rotazione del busto accompagnato da uno
sforzo dei muscoli delle scapole. L’irradiazione parte
dalla nuca e può irradiarsi alle spalle/scapole.
Immagini:archivio Raimondi
Espressioni radiografiche: gli elementi
radiologici di maggior interesse sono:
l’aumento del grado di cifosi a cui
corrisponde un aumento della lordosi
cervicale e contatto dei processi spinosi
C5,C6,C7. A livello dorsale non si notano
evidenti alterazioni discali.
Invece è proporzionale all’età del soggetto la produzione
di osteofiti. Questa produzione ossea è determinata
dalla calcificazione delle inserzioni del leg. long.
anteriore, dell’anello fibroso ed ha significato
biomeccanico dettato dall’eccessiva anteriorizzazione
della linea di forza di gravità
Immagini:archivio Raimondi
Le verticalizzazioni o cifosi lombari
L’atteggiamento in flessione si osserva a
carico dell’emicurva inferiore L2-3/S1 e
del sacro che tende a verticalizzare. E’
caratteristico di soggetti che stabilmente
usano la postura seduta e, ovviamente ,
dalle suppellettili che si usano e da
attività lavorative (tante).
Immagini:archivio Raimondi
Alterazioni legamentose: analoghe a
quelle del tratto dorsale. Il leg. long.
posteriore lo spinge verso la faccia
posteriore dei dischi.
Alterazioni muscolari: tensione notevole con tendenza
all’ischemia e ipotrofia degli estensori dorsali della
colonna lombare. Accorciamento ed e ipotonotrofia dei
mm. addominali solo in forma quantitativa.
Alterazioni discali: possibili spostamenti posteriori del
nucleo che tende a localizzarsi posteriormente
esercitando una pressione sull’anulus
con le dovute conseguenze.
Immagini:archivio Raimondi
Espressioni cliniche: Il dolore e la
limitazione funzionale può riguardare
la colonna lombare in due modi.
Dolore dovuto a contrattura
muscolare o dolore dovuto a
cedimento delle strutture discali.
Espressioni radiografiche: verticalizzazione RL
accompagnata spesso da atteggiamento scoliotico
antalgico. Nelle forme ataviche accanto a fenomeni
artrosici ci sono eversioni osteofitarie marginali,
calcificazioni inserzionali legamentose, riduzione degli
spazi intersomatiuci
Immagini:archivio Raimondi
cifolordosi
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Insellatura
lombare
Forte
aumento
Sensibile
aumento
Leggero
aumento
Compenso
Riduzione
Inversione
Immagini:archivio Raimondi
Le cifolordosi sono una combinazione di due
difetti del rachide sul piano sagittale. Questa
combinazione è spesso presente nelle cifosi
Scheuermann dorsi curvi giovanili, ipercifosi.
Proprio l’ipercifosi, la quale tende a modificare l’equilibrio del rachide, provoca un aumento della lordosi lombare e di quella cervicale.
La morfologia evidenzia un collo proteso in
avanti e una anteriorizzazione delle spalle.
Dal punto di vista clinico quando l’ipercifosi dorsale
precede o provoca l’iperlordosi lombare, l’ipercifosi
misurata (Cobb) sarà maggiore dell’iperlordosi. Quando
invece è l’iperlordosi che precede l’ipercifosi, il grado di
curvatura della colonna lombare sarà nettamente
superiore a quello della colonna dorsale (Del Torto).
In questi soggetti se gli addominali sono
deboli gli spinali lombari, al contrario,
lottando senza sosta per impedire la
caduta avanti del tronco, divengono
raccorciati e molto tonici. L’insufficienza
dei glutei ha una parte di responsabilità
dello spostamento del bacino avanti.
Altre cause sono la lussazione
congenita dell’anca, una infiammazione
con retrazione dello psoas.
L’insufficienza dei mm. addominali è la causa principale della
deviazione. La parete addominale rilasciata lascia cadere i viscere
in avanti e il baricentro si sbilancia in avanti. Per ristabilire
l’equilibrio il tronco si sposta indietro accentuando la lordosi e per
ricondurre l’asse visivo sull’orizzontale si genera una curva
dorsale di compenso dando luogo alla cifolordosi.
Immagini:archivio Raimondi
dorso
piatto
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Insellatura
lombare
Forte
aumento
Sensibile
aumento
Leggero
aumento
Compenso
Riduzione
Inversione
É una alterazione che mostra la colonna
vertebrale perfettamente verticale e le curve
sono annullate. In tal caso la colonna è
sottoposta a forti forze di compressione.
Mancano i presupposti di elasticità, dovuti alle
curve, per attenuare le componenti dinamiche
agli impulsi d’urto. I segni sono una colonna
dorsale piatta, una colonna lombare con
riduzione della curva lombare. L’aumento in altezza del
muro anteriore dei corpi vertebrali all’apice della cifosi
provoca una deformazione strutturale e rigida. Si abbina
spesso alla scoliosi con torsione. Il dorso piatto o cavo si
presenta spesso senza curve (è difficile stabilire l’apice),
con il torace piatto, proiettato in avanti, e con una
notevole riduzione del diametro anteroposteriore. Le
spalle sembrano larghe e cadenti verso dietro.
Immagini:archivio Raimondi
La sindrome del dorso piatto risulta essere
tanto più ricco quanto più è grave il grado
di ipolordosi lombare e/o di ipocifosi
dorsale. Questi pazienti potrebbero riferire:
rigidità, rachialgia, principalmente in
regione dorsale alta e lombare bassa,
coxalgia, gonalgia, dolenzia nella parte
anteriore delle cosce, espressione della
postura innaturale di questi soggetti e dello
stato di affaticamento muscolare. Spesso questi
pazienti, riferiscono difficoltà nel passare dalla posizione
assisa a quella ortostatica e l’inverso. Inoltre, lamentano
facile stancabilità e difficoltà nel mantenere a lungo la
posizione ortostatica. La colonna dorsale è situata
nel fondo di una incavatura fra le due scapole
abbassate in adduzione.
Immagini:archivio Raimondi
La colonna cervicale, prendendo appoggio
su vertebre orizzontali perde la sua
curvatura. In pazienti di sesso femminile,
quando la patologia raggiunge quadri
abbastanza importanti, si possono
presentare fenomeni di alterazione
dell’angolo di antiversione dell’utero.
In particolare i pazienti affetti da D.P.
presentano una maggiore incidenza di
“ernia/noduli di Schmorl” o ernia
intraspongiosa; l’ipolordosi lombare e\o
l’ipocifosi dorsale aumenta lo stato di
parallelismo delle limitanti vertebrali,
causando, assieme alla maggiore rigidità dell’intero
sistema biomeccanico, una maggiore compressione
assiale a carico dei nuclei polposi.
Immagini:archivio Raimondi
Immagini:archivio Raimondi
La patologia non sempre da luogo a
manifestazioni sintomatologiche.
Nella forma giovanile infatti essa evolve in
maniera pressoché asintomatica, non
manifestando sintomatologia algica, che
ne rappresenta il sintomo più evidente ed
invalidante, nè le caratteristiche alterazioni
posturali. Sovente infatti essa risulta
essere subdola dal punto di vista clinico,
potendo dunque essere asintomatica. Una
diagnosi precoce permette di intraprendere
programmi di trattamento in grado di
prevenire o ritardare l’evoluzione della
patologia,evitando i disturbi algici e
posturali da essa derivanti.
inversione delle curve
cifosi lombare
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Insellatura
lombare
Forte
aumento
Sensibile
aumento
Leggero
aumento
Compenso
Riduzione
Inversione
E’ l’inversione della curva fsiologica lombare e
nella maggior parte dei casi è accompagnata
da una compensazione dorsale in lordosi o
dorso piatto. In posizione seduta, la cifosi
lombare aumenta in seguito alla contrazione
degli ischio-tibiali. La flessibilità della colonna è
invertita perché l’estensione si localizza a
livello toracico e la flessione a livello lombare.
Le scapole sono staccate. La cifosi lombare
tende a fissarsi e a divenire dolorosa a causa
di contratture e compressioni delle radici
nervose. Dal punto di vista meccanico le forze
di scarico si localizzano esclusivamente sulla parte
anteriore dei corpi vertebrali e il disco viene proiettato
indietro facendo forza sulle fibre dell’anulus che tendono
a cedere. Le lesioni discali evolvono rapidamente.
Immagini:archivio Raimondi
cifosi
totale
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Insellatura
lombare
Forte
aumento
Sensibile
aumento
Leggero
aumento
Compenso
Riduzione
Inversione
Cifosi totale. In genere è una malattia
conseguente al rachitismo. Le cause
principali sono:
•scarsa rigidità dell’osso;
•rilassamento del sistema legamentoso;
•postura seduta abituale;
•alterazione rachitica;
•camminare troppo precocemente,
le ultime due cause, di ordine meccanico, hanno
effetti deformanti solo su un rachide indebolito
da rachitismo. La curva dorso-lombare, è
regolare, arrotondata dato che il suo vertice si
trova molto in basso. In seguito alla posizione
del bacino retroverso ne risulta il cedimento
degli addominali. Questa cifosi in genere è
morbida e sparisce con la crescita.
Immagini:archivio Raimondi
Immagini:archivio Raimondi
Tutte le alterazioni possono volgere verso
l’alto o verso il basso dando origine a due
tipologie di cifosi. La cervico-dorsale e la
dorso lombare. Per la cifosi cervico-dorsale
l’apice cifotico rimane C7 ma si estende
verso l’alto. Ne deriva un collo di cigno.
Al di sotto della cifosi la curva lombare si
estende su un sacro in lieve antiversione.
La cifosi dorso-lombare mostra una curva
dorsale accentuata, estesa verso il basso e
coinvolge il passaggio dorso-lombare, ivi
comprese le prime vertebre lombari.
L’aspetto è quello di un dorso rotondo.
L’apice della curva è verso C8/C9 a volte su
D10. Il sacro resta normalmente orientato e
la lordosi lombare non subisce variazioni.
inversione delle
curve e miste
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Insellatura
lombare
Forte
aumento
Sensibile
aumento
Leggero
aumento
Compenso
Riduzione
Inversione
Spesso accade che si trovino combinate
tra loro una cifosi lombare e un dorso
piatto o un dorso con curva invertita, dato
che un difetto compensa l’altro. Di solito la
cifosi lombare può indurre un dorso piatto
e questo una cifosi dorso-cervicale. Negli
adulti dove si riscontrano raramente,
queste forme sono caratterizzate da una limitazione più
o meno marcata dell’estensione lombare. Questo
irrigidimento lombare può opporsi in modo meccanico
alla collocazione pelvi-lombare.
Soggetto astenico. Si presenta con un portamento
rilasciato e con tutte le curve modificate. In genere
è ipotonico ma può volontariamente correggersi.
Nelle varie posture d’esame non evidenzia il
mantenimento del difetto.
Immagini:archivio Raimondi
Dorso cavo. È una
alterazione di origine
deformante ossea e la
curva cifotica è completamente assente. La curva lombare può
essere evidente o ridotta associata al tratto
dorsale. Le scapole sembrano staccate
dal dorso e la mancanza di stabiliz-zazione le
porta in avanti anteriorizzando le spalle.
Proiezione
del tronco
avanti e
indietro
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Corigliano, Don Gnocchi,
FI, con modifiche.
Anteriorizzazione
spalle e
proiezione
del collo
in avanti
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
DEFORMITA’ TORACICHE
Anche le alterazioni toraciche si
accompagnano spesso al dorso curvo
astenico e osteocondritico con
un’incidenza del 30%. Esistono delle
deformità toraciche in protrusione e altre
in depressione. Sono delle vere
alterazione ossee dove solo l’intervento
chirurgico può avere successo abbinato
alla riabilitazione respiratoria
I difetti sono conosciuti con il
nome di “pectus excavatum” e “pectus
carinatum”. Il primo conosciuto
con il nome di torace a imbuto, il
secondo con il nome di petto carenato.
Il petto ad imbuto si trova in percentuale di 1/500~1000
bambini e in alcune famiglie è presente in più membri.
Si sospettano meccanismi ereditari.
Anche le scoliosi possono
accompagnare questo
difetto nel 10% circa di casi. Il difetto
si nota dopo la nascita poi
progredisce fino all’adolescenza. A
causa del problema meccanico
l’addome sporge in avanti. E’ in
corrispondenza xifo-sternale.
Esistono varie forme di torace ad imbuto a seconda
di come si manifesta la deformità. Comunque più
facilmente la deformità si trova nell’emitorace di dx.
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
La migrazione dello sterno verso il basso si
spostano le spalle avanti divenendo curve e
arrotondate. Il meccanismo spinge le strutture
mediane verso l’interno così che i polmoni sono
compressi e in alcuni casi il cuore si sposta
lateralmente. Questo aumenta la cifosi e favorisce
l’addome prominente.
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Mentre l'entità degli effetti fisiologici del
“pectus.. ” rimane motivo di dibattito nella
comunità medica, le difficoltà psicologiche
che i pazienti incontrano sono evidenti e
tuttavia c'è ancora scarsità di informazioni
disponibili al riguardo nella letteratura
scientifica. Alcuni pazienti sono in grado
di accettare la loro deformità e di viverci.
Tuttavia molti pazienti con un “pectus..” soffrono di una
immagine negativa di se stessi e di scarsa fiducia in sè.
Immagini:A. Corigliano Don Gnocchi FI con modifiche
Depressione
mediana al
livello dello
sterno
Immagini:A. Corigliano Don Gnocchi FI con modifiche
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Erroneamente ai genitori viene detto che il difetto
migliorerà nel tempo con opportuni esercizi fisici, che
l’intervento è pericoloso, che si tratta solo di un
problema estetico. Nessuna di queste affermazione
corrisponde al vero. Al giorno d'oggi, la correzione
chirurgica del “pectus..” può essere effettuata con una
scarsi effetti collaterali, bassi costi, minime limitazioni
nell'attività fisica e con una altissima percentuale di
soddisfazione. L'esercizio fisico è essenziale nel post
operatorio per contribuire al successo definitivo
dell'operazione. L'esercizio farà in modo che i polmoni si
riespandano al loro volume e alla loro forma e funzione
normale. Gli sport di contatto (pugilato, Karate, lotta
libera e simili) devono essere evitati per almeno sei mesi
per garantire che tutte le ossa si siano consolidate
Torace ad imbuto +
cifosi toracica
Alterazione toracica
sin. Arresto dello
sviluppo del
pettorale di sin.
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Correzione
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Risultati
chirurgici
Corigliano, Don Gnocchi,
FI, con modifiche.
È importante riconoscere che anche la
malformazione di tipo carinatum produce una
cassa toracica molto rigida che obbliga il torace
a rimanere quasi fermo in una posizione di
inspirazione spinta. Per cui, anche in questo
caso, la meccanica respiratoria è inefficiente.
Anche se il cuore è in una posizione normale,
c'è perdita di funzionalità polmonare in questi
pazienti, ed anche essi tendono a sviluppare
enfisema e ad avere infezioni polmonari. La più
frequente lamentela è l’esporsi in pubblico
Intervento
chirurgico
Jean Claude de MAUROY Clinique du Parc - Lyon
Centre Européen de la Colonne Vertébrale
Clinique du Parc - Lyon (France)
Valutazione antero postero laterale
ATTEGGIAMENTI VIZIATI: sono vizi estetici
dell’adolescenza che alterano la statica e la
dinamica del corpo.
PARAMORFISMI: il significato etimologico del
termine è “al di là” (para) della forma (morfe).
Sono una serie di difetti lievi che, comunque, se non
trattati possono provocare seri danni. Possiamo
elencarli nel modo che segue:
•portamento rilassato
•collo di cigno
•spalle anteriorizzate
•atteggiamenti cifotici e dorso curvo
•scapole alate
•rigidità delle spalle
•spalle spioventi
•spalle ad attacapanni
•torace a botte
•rigidità scapolo-omerale e lombo sacrale
•addome ptosico
•spalle asimmetriche
Le alterazioni morfologiche (paramorfismi)
sono delle alterazioni che si ripercuotono sulla statica e
sulla dinamica dell’organismo e si verificano quando un
qualsiasi fattore di disturbo interviene su un soggetto
con stati costituzionali predisponenti.Tutti i paramorfismi
se non curati possono sfociare in gravi alterazioni. La
maggior parte delle alterazioni dell’età evolutiva si
vogliono non conseguenti a carenze o debolezza
muscolare, ma dipendenti da acquisizioni di schemi
motori errati, fissati nel S.N.C. cui consegue una
mancata strutturazione dei meccanismi di controllo.
I paramorfismi sono caratterizzati da modificazioni
funzionali che comportano quasi sempre uno squilibrio
muscolare non irreversibile. Una razionale chinesiterapia
fornisce una reale possibilità d’intervento.
Soggetto astenico
In genere si presenta rilasciato con un
aumento delle curve, disequilibri dei
baricentri e un aspetto in cui si
possono ritrovare tutta la serie di
paramorfismi. Volontariamente il soggetto
giovane può autocorreggersi. Il trattamento
consiste soprattutto in un lavoro di rinforzo
muscolare generale con particolare
attenzione alla muscolatura addominale e
spinale. Anche un lavoro localizzato al
cingolo scapolo omerale rinforzando la
muscolatura adduttoria delle scapole è utile.
Da non trascurare il controllo posturale.
Spalle addotte e anteriorizzate
Il soggetto può presentarsi con i monconi delle spalle
volti verso l’avanti per la predominanza dei piccoli
pettorali e una deficienza dei muscoli adduttori delle
scapole. Può presentare anche una iperlordosi o un
dorso curvo. Spostandosi in avanti il moncone della
spalla facilita il dorso curvo ma anche le
scapole alate. Il trattamento consiste nel
rinforzare la muscolatura dorsale, allungare
la muscolatura del piccolo pettorale per cui
capo
tutti gli studi di extrarotazione delle braccia,
anteriorizzato
a ventaglio, semiflesse con mani a lato delle
spalle, ecc., sono molto utili. Questi soggetti,
ovviamente possono essere portatori anche
di altre problematiche della CV
Corigliano, Don Gnocchi,
FI, con modifiche.
Scapole alate
La causa è sempre una predominanza dei muscoli
pettorali e una deficienza dei muscoli adduttori della
scapola. Anche il gran dentato partecipa alla
costituzione di questo paramorfismo. Questo avviene
perché gli adduttori delle scapole
quali angolare, sottospinoso, gran
dentato, romboide trapezio, non
hanno un buon trofismo. Il trattamento è simile al precedente.
Occorre rinforzare tutti i muscoli
adduttori delle scapole già citati e
allungare i pettorali. Anche il
rinforzo del gran dentato è una
pratica indispensabile.
Immagini:archivio Raimondi
Rigidità delle spalle
La causa principale è un accorciamento dei muscoli
ma soprattutto dei legamenti che interessano
l’articolazione. La rigidità in genere si estende
anche all’anca e alle altre principali articolazioni.
Spalle spioventi
È dovuto al disequilibrio muscolare del
cingolo ove si genera un aumento di tono dei
fasci scapolari del muscolo trapezio o un
aumento di tono muscolare dei fasci spinali
che si inseriscono sulla nuca. Può essere
causato anche da grave ipotrofia del
trapezio dell’elevatore della scapola nelle
zone superiori e laterali. Il trattamento, consiste nello
irrobustire il trapezio e l’elevatore della scapola.
Immagini:archivio Raimondi
Spalle ad attaccapanni
È dovuto ad un aumento di tono dei
trapezi. Può anche essere dovuto ad
enormi tensioni dello stesso muscolo. Il
trattamento consiste in esercitazioni di
spinta delle spalle verso il basso.
Spalle e scapole asimmetriche
Può essere una espressione di pseudo scoliosi ma
spesso è dovuta ad uno scarso controllo motorio.
Spesso si combina con forme diverse.
Anche ad una scoliosi. Il trattamento è
quello di eseguire studi di autocontrollo
posturale, di proiezione indietro delle
scapole, riequilibrio dei fasci del trapezio.
Immagini:archivio Raimondi
IL PIANO DI LAVORO
Essere una guida semplice e comprensibile.
Essere individualizzato.
Individualizzato ma praticato con almeno altri due allievi
Comprendere almeno 10 esercizi e devono
avere la durata di cinque minuti l’uno per standardizzare
la lezione.
Durare almeno 20 lezioni
(modificabile ogni qual volta sia necessario),
questo perché l’esercizio è svolto in maniera corretta
solo dopo alcune lezioni.
Dopo che il soggetto ha imparato a controllare
il proprio atteggiamento, deve essere messo
in condizione di mantenerlo in posizione di disequilibrio
per abbassare sempre di più il livello di partenza dello
stimolo motorio (esercizi di ginnastica propriocettiva).
Gli esercizi di muscolarizzazione vanno fatti sempre in
postura corretta.
Principi di trattamento dei paramorfismi
1. Il movimento mobilizzante deve superare il
limite della posizione normale (eccetto che nel
controllo posturale)
2. Una curva vertebrale è più debole e più cedevole nel
movimento che l’accentua che in quello che la corregge.
Particolare attenzione bisognerà porre nella correzione
delle deformazioni a più curve facendo precedere
l’immobilizzazione di una curva, prima di procedere alla
mobilizzazione dell’altra.
3. In un soggetto quasi mai una deformazione si trova
isolata dovremo quindi ricercare sempre
le cause che hanno determinato le deformazioni.
4. Non procedere mai con gli esercizi tonificanti se prima
non si è raddrizzato il segmento in causa.
5. La deve sempre aver inizio dalla posizione in decubito
per giungere alla deambulazione.
6. È necessario favorire al massimo la decontrazione e il
rilassamento.
7. È preferibile scegliere un gruppo di esercizi
essenziali, specifici, ben fatti, piuttosto che numerosi
esercizi impropri e mal eseguiti, la chinesiologia si
distingue per la qualità, non per la quantità degli
esercizi.
8. La scelta dei movimenti deve essere adeguata al
caso.
9. Il movimento deve essere localizzato con precisione.
10. Assume grande importanza la ripetizione dosata dei
movimenti prescelti. Contrazioni ripetute più volte di
seguito fanno aumentare l’irrorazione sanguigna delle
fibre muscolari, con notevole apporto di sostanze
nutritive. La ripetizione, poi, conseguente alla presa di
coscienza dell’esercizio, esercita la memoria neuro
muscolare. Le cellule nervose pervengono così
automaticamente a stimolare il movimento correttivo.
Da ricordare che:
•il vizio posturale è corregibile volontariamente;
•il paramorfismo può essere corretto con esercitazioni di
mobilizzazioni e trofismo
•il dismorfismo può essere contenuto o al massimo
ridotto.
FASI DI TRATTAMENTO CINESITERAPICO
fasi
dorso
curvo
rigido
dorso
curvo
semirigido
1
mobilizz.
passiva
2
mobilizz.
attiva
3
presa di
presa di
coscienza coscienza
dorso
curvo
lasso
atteggiam.
scoliotico
mobilizz.
attiva
4
trofismo
trofismo
trofismo
5
posturale posturale
posturale
posturale
Rachide toracico rigido:
1° fase o fase di mobilizzazione passiva.
Questa fase è molto delicata e occorre attenzione
nell’applicarla perché è lo stesso operatore che aiuta
il soggetto
Immagini: da S.Pivetta
Il trattamento delle alterazioni del rachide toracico non è
semplice. In prima istanza occorre valutare il soggetto
per stabilire le fasi di lavoro a cui esso deve essere
sottoposto e, il lavoro stesso, s’inquadra sempre in
rapporto alla gravità del difetto. Esso pertanto si può
suddividere in fasi tenendo presente, come indirizzo la
tabella di lavoro presentata.
La mobilizzazione passiva è basata su movimenti veloci
e su contrazioni di tipo isotonico che vengono aiutate
dall’operatore, il quale, forza il movimento oltre il limite
articolare che può raggiungere il soggetto. Lo scopo è
quello di vincere le resistenze dovute alla forte rigidità di
cui è affetto il soggetto che da solo non riuscirebbe a
vincere.
Tutti gli esercizi di ginnastica debbono tendere
all’estensione del rachide dorsale e alla conseguente
apertura della gabbia toracica avendo cura di non
interessare la muscolatura cervicale e lombare che
agirebbe sulle curve lordotiche.
L’operatore dovrà valutare la resistenza che
si oppone al movimento ed evitare di forzare quando
avverte un blocco. La mobilizzazione può essere
praticata sia con il tutore che senza. Si possono
abbinare esercizi respiratori. Occorre verificare sempre
che non vi siano delle compensazioni. Infatti la difficoltà
di tutte le esercitazioni è quella di evitare il compenso
cervicale e il compenso lombare. Per questo sono
preferibili le mobilizzazioni in postura prona o in postura
seduta dove si può controllare almeno una curva.
fasi
dorso
curvo
rigido
dorso
curvo
semirigido
1
mobilizz.
passiva
2
mobilizz.
attiva
3
presa di
presa di
coscienza coscienza
dorso
curvo
lasso
atteggiam.
scoliotico
mobilizz.
attiva
4
trofismo
trofismo
trofismo
5
posturale posturale
posturale
posturale
Rachide toracico semirigido:
è presente in genere nell’adolescente e nel
giovane. Si applica una mobilizzazione cauta
e non è contemplata la mobilizzazione passiva per cui
si inizia dalla 2° fase, cioè dalla mobilizzazione attiva.
Immagini: da S.Pivetta
La mobilizzazione è cauta, i movimenti sono
relativamente veloci basati su contrazioni
isotoniche, dirette a vincere la resistenza dovuta
alla rigidità. La durata di questa fase può variare in
rapporto alla resistenza opposta dalla colonna e
dura dai 2/3 mesi a 2/3 anni con una media ottimale
di 4/6 mesi.
Tutti gli esercizi di mobilizzazione che si praticano
nei casi di rigidità di tutti i difetti. La tecnica è
diversa dalle esercitazione “psicomotorie” perché si
utilizza la fissazione meccanica così da localizzare
in maniera precisa l’allungamento muscololegamentoso.
fasi
dorso
curvo
rigido
dorso
curvo
semirigido
1
mobilizz.
passiva
2
mobilizz.
attiva
3
presa di
presa di
coscienza coscienza
dorso
curvo
lasso
atteggiam.
scoliotico
mobilizz.
attiva
4
trofismo
trofismo
trofismo
5
posturale posturale
posturale
posturale
Dorso curvo lasso:
è presente in soggetti con muscolatura debole ma
soprattutto priva di un buon tono muscolare per cui,
tale soggetto, inizia il trattamento dalla 4° fase, cioè
dal trofismo.
Immagini: da S.Pivetta
Gli esercizi di trofismo si prefiggono principalmente lo
scopo di stabilizzare nel tempo l'azione correttiva
ottenuta attraverso l'educazione e il mantenimento
della postura corretta. Sono pertanto da scartare le
tecniche che si prefiggono lo scopo esclusivo di
irrobustire eccessivamente i muscoli erettori del rachide.
Il trofismo serve per rinforzare i muscoli ed è articolato
su movimenti lenti e su contrazioni di tipo isometrico, di
tipo isotonico, o miste (isotonico-isometrico). Cioè,
all’inizio dell’esercitazione, il lavoro muscolare è
isotonico e si trasformano in contrazioni isometriche alla
conclusione dell’esercizio. Le contrazioni possono
essere anche “cloniche”, cioè, di breve escursione ma
veloci nella esecuzioni. Il tempo minimo necessario è di
almeno 8 mesi con oscillazioni fino a 2/3 anni. Segue la
fase di attività posturale.
fasi
dorso
curvo
rigido
dorso
curvo
semirigido
1
mobilizz.
passiva
2
mobilizz.
attiva
3
presa di
presa di
coscienza coscienza
dorso
curvo
lasso
atteggiam.
scoliotico
mobilizz.
attiva
4
trofismo
trofismo
trofismo
5
posturale posturale
posturale
posturale
Atteggiamento cifotico:
Il lavoro è indirizzato solo alla fase posturale perché
l’unico problema di questo soggetto è la mancanza di
conoscenza del proprio corpo.
Es. la mancanza di un buon
equilibrio dei muscoli anteriori e
posteriori del bacino incide su un
buon assetto deambulatorio.
Il controllo automatico della postura
E’ la parte fondamentale del trattamento; si prefigge lo
scopo di conseguire modificazioni delle risposte centrali
alle risposte propriocettive; - esercizi di controllo del
posto di lavoro (posizione corretta nel banco scolastico;
trasporto corretto della cartella scolastica; ecc.
Immagini: da S.Pivetta
La respirazione è un momento molto importante
nell'effettuazione degli esercizi di sbloccaggio. Il
movimento viene associato all'atto espiratorio perché ciò
permette un completo rilassamento dei muscoli coinvolti
nel movimento e quindi un'ampia escursione
di tutti i segmenti della colonna dorsale.
Il trattamento nelle forme lievi
Qualunque sia l'eziologia, la ginnastica posturale è un
intervento opportuno ed indispensabile e si pone il
compito di operare dall'interno una ricostruzione di
schemi posturali errati assunti e fissati a livello del
S.N.C. Gli esercizi preposti in maniera individualizzata
devono servire da processo creativo e di apprendimento. Lo schema operativo, potrebbe essere il seguente:
Il trattamento chinesiologico è sempre
indispensabile e serve a:
-evitare un sicuro aggravamento della
deformità;
-ridare la naturale mobilità al rachide;
-ridurre la contrattura muscolare;
-migliorare il trofismo dorsale;
-diminuire la cifosi toracica.
Gli errori, durante l’esecuzione degli esercizi, non sono
un fattore negativo ma di arricchimento motorio