cedere per la realizzazione complessiva dell`ammodernamento e
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cedere per la realizzazione complessiva dell`ammodernamento e
Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9339 AI RESOCONTI cedere per la realizzazione complessiva dell’ammodernamento e del raddoppio della strada statale n. 106 « ionica », il cui completamento è essenziale al recupero socio-economico dell’intera Calabria ionica, e se, nelle more della conclusione dei lavori, non ritenga oramai improcrastinabile individuare possibili soluzioni per far fronte ai disagi ed ai pericoli causati dal lavori di ammodernamento, anche predisponendo la messa in sicurezza dei relativi cantieri con passaggi pedonali e segnalatori. (3-01429) LEONE, LUPI e STRADELLA. — Al Ministro delle infrastrutture. — Per sapere – premesso che: lo storico ritardo accumulato dal nostro Paese in materia di infrastrutture, specie di trasporto, rappresenta un handicap gravissimo per il sistema economico e costituisce un ostacolo grave alla mobilità delle persone e delle merci in tutto il territorio nazionale e da e per l’estero; a questi gravi problemi ha dato una risposta concreta il Governo Berlusconi, con il varo della cosiddetta « legge obiettivo », finalizzata alla realizzazione o al completamento delle grandi opere indispensabili anche per consentire al nostro Paese di essere adeguatamente collegato in ambito europeo e per scongiurare i pericoli incombenti di declino economico; le incertezze e le forti contraddizioni politiche e ideologiche presenti nella composita maggioranza che sostiene il Governo attualmente in carica, hanno determinato rallentamenti gravissimi o addirittura cancellazione di grandi opere essenziali per il Paese, avviate dal Governo di centrodestra nel corso della XIV legislatura; è stata cancellata inopinatamente la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, essenziale per la Sicilia e per tutto il Mezzogiorno d’Italia, ed è stata messa a forte rischio, in particolare, la realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 in parallelo sono stati lesinati i finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche grandi e piccole, sacrificate sull’altare di una spesa corrente il cui incremento appare inarrestabile –: come intenda superare la situazione di stallo nella realizzazione del programma delle grandi opere, con particolare riguardo alle problematiche legate al tronco ferroviario ad alta velocità TorinoLione. (3-01430) * * * INTERNO Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che: il Cpta di Gradisca d’Isonzo – sito nell’ex caserma Polonio – è stato nei mesi scorsi ristrutturato in ragione di alcune sue modificate finalità d’uso; le modifiche sono servite in parte a colmare un suo sottoutilizzo. Infatti si è passati da una media di 50 trattenuti al giorno a mesi di sovraffollamento dei locali. Tale sovraffollamento è dovuto al fatto che una parte della struttura (il reparto femminile) è stata adibita a centro di prima accoglienza. Questo ha creato una inaccettabile sovrapposizione fra uno spazio destinato ad accogliere e uno a trattenere; nonostante detto sovraffollamento risulta agli interpellanti un ampliamento del centro con altri 150 posti destinati a richiedenti asilo; il 30 agosto scorso si sono verificati diversi episodi di fuga dei trattenuti, numerosi tentativi di fuga, scontri, e che come risulta dalle informazioni, degli organi di stampa, si è verificato qualche intervento sproporzionato da parte delle Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9340 AI RESOCONTI Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 forze dell’ordine, attraverso l’uso di lacrimogeni, che hanno portato anche all’ospedalizzazione di una bambina di 8 mesi « ospite » della struttura; se non ritenga di rivedere i termini della convenzione con l’attuale ente gestore, valutandone la sostituzione con altro ente; con l’ingresso della Slovenia nella cosiddetta « area Schengen » cesserà il ruolo frontaliero del Cpta. Inoltre risulta agli interpellanti che gran parte delle persone che in questi mesi vi sono transitate, molti in attesa di veder accolta domanda di asilo o di essere rimpatriati coattivamente nei supposti paesi di provenienza, provenivano dal meridione d’Italia; se non ritenga necessario aprire una indagine suppletiva sulla gestione passata del centro, rendendo pubblica una verifica sulle modalità di trattenimento finora attuati sul livello di assistenza e di cura alla persona garantiti e sui costi che ne sono derivati. l’ente gestore del centro si è dimostrato inadatto al proprio compito. Ne sono riprova ripetute rimostranze in merito all’assistenza legale, psicologica, sanitaria, spesso sfociate in momenti di forte tensione. Inoltre, sempre secondo quanto risulta agli interroganti, non sembrano essere garantite le regole di trasparenza richieste da recenti direttive ministeriali; gli enti locali del territorio, regione, provincia e comune, contrari da anni all’apertura di tale struttura, hanno reiterata la richiesta di cessazione dell’attività del Cpta; in data 5 dicembre 2007 risultano scadere i tempi della convenzione fra ente gestore (Cooperativa la Minerva) e prefettura locale –: se non risulti necessario sospendere l’attività del Cpta, nonché l’ultimazione del centro di identificazione per richiedenti asilo; se non ritenga necessario, prima di una decisione definitiva in merito, la consultazione delle forze sociali e politiche del territorio, del mondo dell’associazionismo e dell’informazione, e dei parlamentari che hanno avuto l’opportunità di visitare il centro; se non ritenga di consentire ai consiglieri regionali e agli operatori più rappresentativi delle associazioni che si occupano di immigrazione di poter effettuare visite al Cpta, come avviene per simili strutture in altre regioni; (2-00841) « Migliore, Siniscalchi, Sperandio ». Frias, Interrogazione a risposta immediata: MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: l’escalation di crimini commessi da cittadini stranieri presenti sul nostro territorio non accenna a diminuire, dopo il gravissimo omicidio di Giovanna Reggiani, la donna aggredita, seviziata e gettata in un fosso nella periferia romana da parte di un immigrato romeno di 24 anni, Romulus Nicolae Mailat; le notizie di cronaca ci riferiscono di un altro fatto gravissimo, la morte di un medico milanese, aggredito durante la notte tra il 12 ed il 13 novembre 2007 nella sua abitazione in zona Fiera a Milano, da parte di rapinatori, che, secondo le prime informazioni, proverrebbero dall’Est europeo; il medico, di 64 anni, è spirato praticamente tra le braccia del figlio per le conseguenze dell’aggressione a scopo di rapina, essendo stato imbavagliato con del nastro adesivo che gli avrebbe impedito di respirare; di fronte a fatti di tale efferatezza il Governo non mostra di voler assumere Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9341 AI RESOCONTI Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 nessuna iniziativa ed anzi si appresta a dare il via libera, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del cosiddetto « decreto-flussi 2007 », a ben 170.000 ingressi di cittadini extracomunitari nel nostro Paese, che si aggiungerebbero ai moltissimi neocomunitari provenienti dalla Romania, che stanno affluendo da inizio anno in Italia, a seguito della decisone del Governo italiano di non applicare nessuna moratoria nei confronti dei cittadini neocomunitari; (C.P.T.) di Gradisca d’Isonzo venga utilizzato anche quale Centro Permanente di Accoglienza (C.P.A.), ponendo quale condizione un diverso trattamento meno restrittivo per gli ospiti in regime di CPA; il citato decreto-flussi prevede, inoltre, una procedura di presentazione delle domande di assunzione degli stranieri per nulla trasparente, che affida di fatto ai patronati e alle associazioni di categoria il sostanziale monopolio della gestione degli invii telematici delle richieste di assunzione; assume particolare rilievo, in tale quadro, ricordare brevemente che il CPT di Gradisca d’Isonzo ha aperto il 7 marzo con la limitazione della sua capienza a 50 unità, a causa dell’impossibilità di assegnare personale a Gorizia; è appena il caso di sottolineare che, a fronte di una disoccupazione assai elevata nel nostro Paese ed in particolare nelle aree del Sud, il Governo attualmente in carica preferisce programmare massicci arrivi di manodopera extracomunitaria, invece che impegnarsi a risolvere il problema della disoccupazione dei cittadini italiani –: se il Governo italiano non ritenga di dover sospendere l’avvio della procedura di ingresso di lavoratori stranieri prevista dal decreto-flussi per il 2007, sospendendone l’imminente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, e di dover adottare una moratoria per gli ingressi in Italia dei cittadini neocomunitari provenienti dai Paesi dell’Est Europa di recente entrati a far parte dell’Unione europea. (3-01422) Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: I Commissione: D’ALIA e COMPAGNON. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: il dipartimento delle Libertà Civili del Ministero dell’interno ha stabilito che il Centro di Permanenza Temporanea dei 220 immigrati ospitati attualmente nella struttura – che ha una capienza massima di 248 unità – 112 si trovano nella nuova area riconvertita a C.P.A. e 136 nella sezione rimasta adibita a C.P.T.; per la vigilanza dal 7 marzo 2006 sono aggregati a Gorizia 30 operatori dal Reparto Mobile di Padova che sono integrati nella vigilanza da Carabinieri e Finanzieri; la vigilanza si svolge nell’arco delle 24 ore ed è organizzata in cinque turni; inoltre, da quando è stato incrementato il numero degli ospiti in regime restrittivo di C.P.T. e in regime di C.P.A. sono stati incrementati di 5 unità gli operatori della Polizia di Stato, che sono stati poi sottratti con l’inizio del campionato di calcio, riportando il numero del personale vigilante al numero iniziale; al CPT-CPA non è ancora operativa una sezione del Gabinetto di Polizia Scientifica che eviti che gli immigrati vengano accompagnati a piccoli gruppi in Gorizia presso la Caserma Massarelli per il loro foto segnalamento; in aggiunta a ciò non esiste una forza di pronto impiego che possa prontamente intervenire in caso di necessità; infine nella Regione e nella Provincia di Gorizia, a differenza di altre dove sono dislocate strutture similari, non è presente un reparto mobile; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9342 AI RESOCONTI venerdı̀ 21 settembre il Sottosegretario Rosato ha annunciato a Gradisca la riduzione del numero di ospiti del centro dal 2008; domenica 23 settembre una cinquantina di immigrati irregolari egiziani sono saliti sui tetti degli edifici del CPT di Gradisca d’Isonzo e per disperderli poliziotti e carabinieri hanno impiegato alcuni lacrimogeni. Alcuni di loro, naufragato il tentativo di fuga, hanno sfogato la rabbia sulle strutture del centro danneggiando e saccheggiando la mensa ed il magazzino –: se e come intenda porre rimedio a questa gravosa carenza di strutture e personale in un territorio cosı̀ impegnato nella lotta all’immigrazione clandestina. (5-01764) MASCIA, FRANCO RUSSO e FRIAS. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: esiste una procedura d’infrazione avviata dall’Unione Europea circa la legislazione, sulla sicurezza privata che sanziona l’Italia, risalente al 3 aprile del 2002 e conosciuta sin dal 2003; la disciplina vigente risale al testo unico legislativo sulla sicurezza approvato con regio decreto 18 giugno 1931 n. 773; il regio decreto 26 settembre 1935 n. 1952, convertito in legge 19 marzo 1936 n. 508, ha disciplinato in via generale il servizio delle guardie particolari giurate e all’articolo 7 ha previsto in capo al Ministro, di concerto con quello di Grazia e Giustizia, una potestà regolamentare ampia in materia –: se risponda a verità la volontà di riformare per decreto ministeriale la regolamentazione dell’attività del servizio della formazione delle guardie particolari giurate e, se si, con quali interlocutori lo si stia facendo e che tempi siano stati previsti e se non si ritenga che questo settore necessiti di una riforma complessiva e organica. (5-01765) Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 BOSCETTO e PAOLO RUSSO. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: in data 1o agosto 2007 la Prefettura di Napoli ha inviato al sindaco del Comune di Torre del Greco il provvedimento n. I/13431/Area 1-ter/OSP, con il quale il signor Prefetto ha disposto nei confronti della società Arzano Multiservizi, aggiudicataria del servizio di igiene pubblica, l’applicazione delle misure interdittive antimafia, con specifiche motivazioni; il provvedimento era finalizzato all’adozione dei consequenziali provvedimenti verosimilmente di competenza del sindaco; il sindaco di Torre del Greco, tanto prospettato, adottava, secondo quanto comunicato dalla Prefettura di Napoli il consequenziale provvedimento interdittivo antimafia, prot. n. I/13431/Area 1-ter/OSP, disponendo, tra l’altro, l’indizione di nuova procedura di gara finalizzata alla scelta di altro soggetto aggiudicatario; l’intera questione è stata oggetto, comunque, già di precedente carteggio intercorso tra il Comune di Torre del Greco e il suddetto Ufficio Territoriale del Governo, come dalla lettera del 18 gennaio 2007 spedita dall’amministrazione di Torre del Greco, allora rappresentata dal Prefetto, dottor Ennio Biasco, indirizzata al Prefetto di Napoli; con la precisa nota del 18 gennaio 2007, nel compiegare documenti trasmessi al Comune, da parte del dirigente del locale Commissariato di pubblica sicurezza, si rappresentavano timori che i dipendenti della N.U., oggetto del passaggio di cantiere tra la ditta IGICA e la nuova affidataria, avessero potuto interferire addirittura con le attività concorsuali poste in essere dal Comune stesso, cosı̀ come si evince agevolmente nella prima parte della lettera medesima, nella quale non veniva richiesta certificazione antimafia nei confronti della società Arzano Multiservizi, poiché tale attività era stata compiuta, con esito favorevole, ai fini della Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9343 AI RESOCONTI stipula del contratto d’appalto sottoscritto in precedenza tra il Comune e l’ATI GESENU Spa – Arzano Multiservizi Spa, in cui quest’ultima assumeva la posizione di mandante, mentre quella di mandataria rimaneva in capo alla GESENU Spa; dagli accertamenti della Prefettura di Napoli, disposti attraverso il GIA, risulta che il condizionamento produttivo della misura di rigore applicata è riferito ai dipendenti del cantiere di Torre del Greco, che proprio sulla base di quanto definito dal Prefetto di Napoli, comunicato al Comune di Torre del Greco con lettera, prot. 1080 del 31 luglio 2007, dovevano, all’esito delle allora attività negoziali in atto, essere trasferite alla nuova azienda; l’azienda predetta, pertanto, paradossalmente, non per addebiti riconducibili alla stessa – che in sede di partecipazione ed aggiudicazione della gara, infatti non sono stati rilevati – ma esclusivamente perché obbligata al passaggio di cantiere degli operai predetti, si trovava oggettivamente in contrasto con la normativa antimafia, determinando da parte della Prefettura l’applicazione delle misure interdittive conseguenti; la gara aggiudicata all’ATI GESENU – Arzano Multiservizi presentava un’unica partecipante ed esattamente la Società GESENU (mandataria) di Perugia, verosimilmente ignara delle difficoltà ambientali presenti nella locale realtà comunale torrese, come lo potrebbe essere qualsiasi altra azienda che in futuro potrà aggiudicarsi il medesimo servizio e che inevitabilmente per una situazione che ha tutti i contorni di una vicenda a dir poco kafkiana si troverà nella medesima condizione; siffatta situazione ha determinato l’impossibilità per il Comune di Torre del Greco di affidare il servizio di igiene pubblica alla ditta che legittimamente ne aveva diritto ma per di più per ben tre volte ha indetto nuove gare che sono andate tutte inevitabilmente deserte; sempre il sindaco di Torre del Greco in data 14 ottobre 2007 ha inviato al Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 signor Prefetto di Napoli e all’Autorità del Commissariato per l’emergenza rifiuti, rappresentate in entrambe le vesti dallo stesso signor Prefetto di Napoli, una dettagliata e specifica istanza, in cui si chiedeva un urgentissimo incontro teso alla risoluzione delle delicate tematiche esposte, che per la peculiarità della loro natura non potevano essere demandate unicamente alle determinazioni dell’amministrazione comunale, chiedendo, inoltre, indicazioni di una ditta che, in luogo della precedente, svolgesse il delicato servizio di igiene urbana, nonché il percorso da seguire per espungere dal cantiere di Torre del Greco quei lavoratori che, come si legge nel provvedimento a firma del succitato signor Prefetto, risulterebbero collegati a gruppi di criminalità organizzata; diversamente sottacendo la particolare situazione soggettiva dei lavoratori, oggetto del futuro passaggio di cantiere, si sarebbe procurato anche alla nuova ditta aggiudicataria un grave danno economico per effetto dell’inevitabile ripetersi del provvedimento interdittivo analogo a quello indicato; a tali gravissime difficoltà si aggiunga che l’amministrazione comunale di Torre del Greco ha posto in essere svariati tentativi di affidare al Consorzio di Bacino NA 4 – Cosmarino 4 il ciclo integrato dei rifiuti, che pur se condivisi dal suo Commissario straordinario (dottor A. Senni) non è mai stato trasferito alla gestione del cantiere stesso, nonostante i pareri favorevoli espressi in tal senso dal Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, nonché dal Prefetto di Napoli; attualmente, pure in presenza di una terribile crisi emergenziale sull’intero territorio per il mancato conferimento dei rifiuti in discarica e nella contestuale difficoltà di affidare al Consorzio di Bacino, come per legge il servizio, il Comune di Torre del Greco ha dovuto ancora una volta individuare una ditta privata solo per 45 giorni, incaricata della raccolta e del trasferimento in discarica dei rifiuti, a solo scopo di garantire l’igienicità e salubrità Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9344 AI RESOCONTI dei cittadini. In merito si sottolinea che la ditta benché operativa da subito ha incontrato notevolissime difficoltà operative; a tutt’oggi nel Comune di Torre del Greco di circa novantamila abitanti permane una difficilissima e preoccupante situazione sia di ordine pubblico che di condizioni igienico-sanitarie, aggravata da recenti arresti di alcuni componenti del summenzionato cantiere –: quali provvedimenti urgenti intenda adottare nello specifico per consentire all’amministrazione comunale di espungere dal cantiere di Torre del Greco quei lavoratori che, come si legge nel provvedimento a firma del succitato signor Prefetto, risulterebbero collegati a gruppi di criminalità organizzata e se non intenda indicare quali procedure debbano essere seguite per consentire l’affidamento del servizio di igiene urbana senza incorrere nelle problematiche indicate in premessa. (5-01766) ADENTI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: lo scorso 9 novembre è stato presentato dal Ministero dell’interno un Piano di riorganizzazione che comporterà la chiusura di 30 uffici (13 della Polizia stradale e 17 della Polizia ferroviaria); tale previsione lascia ipotizzare un significativo ridimensionamento delle forze di polizia sul territorio che, alla luce della crescente domanda di sicurezza che viene dai cittadini, preoccupa fortemente; il 28 luglio 2004 è stata inaugurata la sede del Distaccamento Polizia Stradale di Stradella e tale nuovo reparto avrebbe dovuto contribuire ad accrescere i servizi per i cittadini dell’Oltrepò, che vede nella città di Stradella uno dei comuni più grandi ed importanti del comprensorio, già sede della Compagnia CC, Brigata GdF, Giudice di pace, Ufficio del Registro e Ospedale Civile; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 risulta che tra i possibili uffici che saranno chiusi potrebbe rientrare anche quello sopra citato di Stradella, a solo 3 anni dall’apertura; tale reparto si trova a circa 900 metri dall’uscita del casello autostradale di Broni-Stradella dell’Autostrada A/21 che corre in quel tratto parallela alla strada statale 10, e nei fatti tale reparto garantisce fondamentali servizi di sicurezza su questa importante arteria viabilistica della provincia di Pavia; nel caso di chiusura del Distaccamento di Polizia Stradale di Stradella le competenze ad esso affidate ricadrebbero sul Distaccamento di Alessandria che dista notevolmente dai tratti stradali e autostradali su cui attualmente opera il reparto di Stradella; già negli scorsi mesi la Provincia di Pavia, che presenta uno tra i più alti tassi di microcriminalità del Paese, è stata oggetto della chiusura di un altro importante reparto di Polizia, ovvero quello della Polfer di Mortara –: se risponda al vero che nell’ambito del Piano di riorganizzazione presentato dal Ministero lo scorso 9 novembre sia prevista la chiusura del Distaccamento di Polizia Stradale di Stradella o se, al contrario, il Ministero, pur valutando una eventuale riorganizzazione delle forze di Polizia, intenda invece garantire risorse e mezzi al territorio della Provincia di Pavia, già privato della sede della Polfer di Mortara, affinché possano essere prestati, anche alla luce dei dati relativi alla criminalità e alla microcriminalità in questa area, adeguati servizi di sicurezza. (5-01767) COTA. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: si è appreso dello smantellamento dal 1o dicembre 2007 della direzione interregionale della Polizia di Stato sita a Torino in Piazza Crimea n. 7, che aveva funzioni ispettive, di controllo e decentrate di carattere organizzativo ed amministrativo; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 9345 AI RESOCONTI tutte le predette funzioni adesso torneranno a Roma, contraddicendo i principi del decentramento, peraltro costituzionalmente previsti; tale decisione comporterà inevitabilmente ulteriori difficoltà nel contrasto alla criminalità nella città di Torino e nel territorio piemontese, posto che più lontano vengono prese le decisioni, meno efficace è la loro attuazione –: quali siano le Sue determinazioni in ordine all’esigenza che tali centri decisionali non vengano smantellati ed in relazione alle esigenze di dotazioni e di personale delle forze di polizia per affrontare la situazione di emergenza per l’ordine pubblico vissuta da Torino e da tutto il Piemonte. (5-01768) Interrogazioni a risposta scritta: RAMPELLI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: da qualche mese, nella zona dei Colli Portuensi, all’interno del Municipio XVI di Roma, sono in sensibile aumento rapine, scippi e minacce nei confronti di cittadini e commercianti; tale stato di disagio e di insicurezza è stato più volte segnalato alle forze dell’ordine da parte della popolazione residente nonché da diversi consiglieri municipali; il territorio di competenza della stazione dei Carabinieri di Villa Bonelli risulta essere di vaste proporzioni, sia in termini di densità abitativa che per espansione territoriale; le zone interessate riguardano i quartieri di Corviale (zona Serpentone), Casetta Mattei, Trullo, Magliana Nuova e parte dei Colli Portuensi, con una popolazione che ammonta a circa 220 mila unità; i citati riferimenti territoriali già soffrono di gravi situazioni di illegalità, legate ad abusivismo commerciale, microcrimi- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 nalità, immigrazione clandestina, prostituzione e traffici di droghe e di armi, stanziamenti abusivi di nomadi, ma anche e soprattutto di gravi carenze di risorse a disposizione delle forze dell’ordine, sia umane che materiali e logistiche; sembrerebbe che la stazione dei Carabinieri di Villa Bonelli sia composta da 22 uomini con tre soli mezzi a disposizione; non è chiara, inoltre, la suddivisione di competenza territoriale esistente tra le diverse stazioni dell’Arma dei Carabinieri: in particolare, i cittadini del Trullo non comprendono i motivi per cui un lato di Via Monte delle Capre – tristemente nota per fatti di cronaca – compete alla citata stazione Villa Bonelli, mentre l’altro lato dello stesso piccolo viale risulta sotto la giurisdizione del Comando Torrino Nord –: se non ritenga opportuno istituire con urgenza un posto di polizia mobile all’interno del Municipio XVI, al quale spetteranno gli interventi straordinari e non pianificati, gli interventi d’urgenza e di soccorso, il fermo o l’arresto di persone, nonché il servizio di pattuglia con compiti di prevenzione e repressione; se non ritenga opportuno convocare il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza al fine di valutare l’opportunità di attivare una nuova stazione dei Carabinieri nella zona Colli Portuensi-Trullo; quali ulteriori iniziative intenda intraprendere per garantire una maggiore vigilanza e sicurezza nelle aree interessate. (4-05601) MIGLIORI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: anche da voci autorevoli dei Sindacati di Polizia proviene la notizia circa l’incredibile imminente chiusura del distaccamento della Polizia Stradale sito in Bagni di Lucca (LU), nell’ambito di una drastica riduzione della Polizia Stradale in Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 9346 AI RESOCONTI Toscana cosı̀ come deciso dalla Legge Finanziaria per il 2007 dal Governo Prodi; tale decisione risulta incomprensibile e penalizzante per la Media Valle del Serchio e la Garfagnana influendo negativamente sia sull’ordinato Governo della mobilità che per la sicurezza dei cittadini –: quali iniziative urgenti si intendano assumere per scongiurare tale scelta. (4-05604) GASPARRI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: dal quotidiano Repubblica del 9 novembre 2007 si apprende che malgrado « il tanto sbandierato potenziamento dei controlli su strada, elemento cardine del nuovo decreto-legge sulla sicurezza stradale », in seguito ai numerosi tagli previsti dalla Legge Finanziaria 2008 il Ministero dell’interno ha previsto un piano di « razionalizzazione » che di fatto porterà alla riduzione dei presidi di Polizia; il programma prevede complessivamente la chiusura di 31 uffici di Polizia in tutta Italia, tredici della Polstrada e diciotto della Polizia Ferroviaria; tale notizia ha suscitato l’indignazione di tutti i sindacati di Polizia che hanno sottolineato come questo provvedimento andrà ad inficiare il livello della sicurezza sulle strade e sulle ferrovie –: quali provvedimenti intenda assumere, anche alla luce dei sanguinosi fatti che quotidianamente avvengono sulle strade italiane, affinché non vengano effettuate riduzioni di organico nonché di presidi riguardanti la Polstrada e la Polizia Ferroviaria; in particolare quali iniziative si intendano intraprendere per la Calabria dove, risulta all’interrogante che stiano per chiudere, fra gli altri, i presidi della Polstrada di Soverato, Rossano e Trebisacce attraversati dalla strada statale n. 106 sulla quale si verificano ormai quasi quotidianamente incidenti mortali. (4-05615) * * * Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2007 LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE Interrogazione a risposta immediata: FABRIS, SATTA, DEL MESE, GIUDITTA, D’ELPIDIO, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, ADENTI, AFFRONTI, MORRONE, PICANO, ROCCO PIGNATARO, LI CAUSI e CAPOTOSTI. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: l’articolo 37 del decreto legislativo n. 276 del 2003 disciplina la possibilità di ricorrere al lavoro intermittente (o a chiamata) per particolari periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno; si tratta di una disposizione particolarmente importante e utile per tutti gli operatori di quei settori che necessitano di un surplus di personale in particolari periodi, spesso a cadenza ciclica, come nel caso di ristoratori, albergatori e operatori commerciali, in genere nei periodi di maggior afflusso turistico; si tratta, inoltre, di una norma cruciale grazie alla quale viene evitato da molte aziende il ricorso al lavoro nero per sopperire alle esigenze di surplus di personale; pur tuttavia, non sembra che gli effetti benefici prodotti per l’economia nazionale da tale norma abbiano ottenuto adeguata considerazione nell’ambito del protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività –: se quanto descritto dalla presente interrogazione corrisponda al vero e in tal caso quali iniziative il Governo intenda assumere per venire incontro alle esigenze di tutti quegli operatori economici e commerciali che si avvalgono di prestatori di lavoro per particolari periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno, considerata la necessità di dover abbattere l’annoso problema derivante dall’ampliamento delle sacche di lavoro nero in molti settori dell’economia nazionale. (3-01421)