Il libro di Mario Tanga e Giacomo Gelati “Cultura

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Il libro di Mario Tanga e Giacomo Gelati “Cultura
LA TERZA CULTURA NERO SU BIANCO
È uscito, a fine 2016, per i tipi della Helicon Editrice di Poppi – Arezzo, “Idee per una carta della
Terza Cultura. Per intendere, fare e comunicare il sapere in modo nuovo”, il testo di Mario Tanga
e Giacomo Gelati, con la collaborazione di Maria Elena Aratoli e Fausto Ghelli, un lavoro eterogeneo
e ricco che raccoglie il lavoro degli autori proprio riguardo alla Terza Cultura, dai fondamenti
epistemologici alle ricadute sul piano comunicativo e didattico.
Questo lavoro, frutto di anni di ricerca e lavoro, vuole configurare una visione radicalmente
nuova e diversa tanto della realtà quanto delle conoscenze che ci formiamo di essa, nonché
dei modi e dei criteri con cui le costruiamo e le trasmettiamo.
Con questo lavoro vogliamo offrire un contributo a quanto fatto e detto da tanti studiosi per
l’affermazione di una Cultura che superi steccati e gerarchie, riconosca il valore e la funzione della
conoscenza autentica, al di sopra di tali gerarchie penalizzanti e pretestuosi formalismi, sia capace
di vedere in controluce, attraverso le specificità delle diverse discipline, l’unità della realtà, del
pensiero, della conoscenza, della comunicazione.
La condivisione e la partecipazione, pur nel confronto dialettico delle diversità, dovranno
animare il popolo di coloro che si riconoscono nel fine di seguir “virtute e canoscenza”,
prescindendo dalle risorse formali adottate, convergendo su un’ideale di cultura come luogo ideale
di libertà del pensiero e di confronto aperto. Tutte le discipline hanno un repertorio di simboli (un
loro dizionario (che siano iconici, verbali, sonori, matematici, o altro poco importa), un insieme di
regole che permette di combinarli e connetterli in sistemi articolati (che sia una grammatica
linguistica, una regola matematica, un canone figurativo o una regola di composizione
armonica/melodica in musica poco importa), dei principi che connettono il simbolo alla realtà di cui
riferisce, dei modelli di formalizzazione/condivisione/comprensione per la loro circolazione. Il
prodotto di ogni attività umana, si sostiene e si spiega, ha valore e funzione testuale, a prescindere
dalla natura del prodotto, e deve fare i conti con co-testo e contesto. Una sorta di “pan-testualità”
della produzione umana, che permette di uscire da un millenario verbo-centrismo, che distorce e
svalorizza tanta parte della comunicazione. Scienza delle reti, scienza della complessità,
strutturalismo, fenomenologia, esternalismo, questi e molti altri sono i riferimenti epistemologici di
cui ci siamo avvalsi, fiduciosi che non ci sono preclusioni di principio alla tessitura di una rete ampia,
fluida e armoniosa che configuri un nuovo paesaggio culturale. Si spera che non resti utopia, ma
trovi invece spazio e cittadinanza dei letterati, degli artisti, degli scienziati, dei tecnici, nel pensare
comune come nelle istituzioni di vario tipo e livello.
Nel libro si segue un percorso forse un po’ eterogeneo e disarticolato, ma che non perde mai di
vista il fil rouge che lo tiene legato e lo guida alla parte conclusiva, in cui si formula un vero e proprio
“Manifesto della Terza Cultura”. Il discorso non poteva non toccare la scuola, luogo elettivo di
trasmissione, di condivisione e di produzione del sapere. Viene presentato un progetto per un “Liceo
della Terza Cultura”, che implementa questa nuova visione. La Finlandia ha nel 2016 lanciato una
riforma che prevede proprio momenti di lavoro interdisciplinare dove le barriere tra le tradizionali
materie sono abolite. In Italia sarebbe più difficile, a causa del persistere tenace degli strascichi della
riforma gentiliana. Specialmente nella scuola superiore, per non parlare delle università, le divisioni
sono nette. Vorremmo mostrare, con la nostra ipotesi, che una scuola diversa è possibile…
La Terza Cultura non è un insieme di contenuti, né tantomeno una ricetta facile e veloce da liquidare
con qualche formuletta, e nemmeno una novità improvvisata, un’invenzione estemporanea
dell’ultim’ora. È un diverso modo di vedere il mondo, la vita, il sapere. Le sue radici sono profonde,
in tutti i campi della conoscenza e sono anche lontane, nel tempo. Ci sono pertanto questioni
filosofiche, metodologiche e storiche che danno corpo e spessore al quadro della terza cultura, che
rendono ragione della sua impostazione.
Quello che troverete qui non è una trattazione sistematica né esaustiva, ma solo alcuni spunti di
riflessione in tal senso.
Quando si fa cultura, questa è regola generale, qualunque tema si affronti, non possiamo mai
considerarlo una faccenda spicciola, isolata, inizio e fine in se stesso. Che siano evidenti o no, ci sono
sempre riferimenti “orizzontali” (con altre questioni vicine e lontane) e “verticali” (con aspetti che
trascendono, emergono o implementano). Ogni tema è insomma il nodo di una rete, nel sistema
delle conoscenze, e questo suo “far nodo” può passare attraverso diverse modalità:



una riflessione critica che lo trascende, ovvero una sorta di meta-conoscenza che oggettiva
la conoscenza stessa (processo che può essere virtualmente reiterato, come in un gioco di
scatole cinesi),
una strutturazione di modalità, strategie, tecnologie (concettuali e materiali) per costruire e
trasmettere la conoscenza, implementandola e dandole attuazione,
una ricostruzione della deriva storica in cui la conoscenza stessa si inserisce, la connessione
di cause ed effetti, la dimensione temporale come fattore costitutivo della questione.
Gli argomenti compresi in questa sezione sono ascrivibili a uno o più di questi punti. Lo si potrà
constatare e vedere come “tutto si tiene”…
Auspichiamo che questo lavoro sia un utile riferimento e soprattutto un punto di partenza e di
convergenza per studiosi il più possibile eterogenei per formazione e metodo di lavoro. Non
crediamo che il nostro sia un punto d’arrivo: vorremmo delineare solo un primo abbozzo, inaugurare
un cantiere, a partire dal quale siano possibili ulteriori sviluppi di questa direzione di ricerca e di
questa visione delle cose, della conoscenza, della condivisione di tale conoscenza. Molti e diversi
sono gli argomenti che abbiamo usato, convinti che solo così potevamo essere coerenti con i nostri
propositi.
SOMMARIO
PREFAZIONE
0. INTRODUZIONE
1. INDURRE, ABDURRE, DEDURRE, GLI STRANI GIOCHI DEL PENSIERO
1.1. L’INDUZIONE, OVVERO LA PAZIENZA E LA CAUTELA
1.2. LA DEDUZIONE, OVVERO LA FIDUCIA NELL’AUTONOMIA DEL PENSIERO
1.3. L’ABDUZIONE, OVVERO IL CORAGGIO CHE CI PORTA ALL’INESPLORATO
1.4. TRE SONO I MODI DEL PENSIERO, MA IL PENSIERO RIMANE UNO…
2. UNO O DUE? QUELLO CHE CI DICE L’ANELLO DI MOEBIUS: DUE È UNO!...
3. I NUMERI CHE RACCONTANO E LE PAROLE CHE CALCOLANO
3.1. IL NUMERO TRA QUANTITÀ E QUALITÀ
4. PRIMUM: CONNEXIO, OVVERO IL VALORE DI RELAZIONALITÀ,
CONTESTUALIZZAZIONE, SISTEMICITÀ E VIA DICENDO
5. LA SCIENZA DELLE RETI COME UNO DEI FONDAMENTI DELLA TERZA CULTURA
6. CONVERGENZE, FUSIONI, TRASLAZIONI, UNIFICAZIONI E SIMILI AMENITÀ.
OVVERO COME L’UNITÀ FA LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA
6.1. PRIMO ESEMPIO O METAFORA: IL CERVELLO
6.2. SECONDO ESEMPIO O METAFORA: LA COLONIA DI API E L’ALVEARE
DELLA CULTURA
6.3. TERZO ESEMPIO O METAFORA: LA RAGNATELA, IL RAGNO E LE MOSCHE
6.4. DAL CERVELLO, DALL’ALVEARE E DALLA RAGNATELA A TUTTO IL RESTO
7. LA TERZA CULTURA OGGI: QUALCHE CENNO SULL’AVVIO…
8. VISIONI TRASVERSALI: LO STRUTTURALISMO
9. IL CASO DELLA MUSICA
9.1. MUSICA E TECNOLOGIA: IL FUTURISMO E IL SEGNO DEL TEMPO
9.2. MUSICA, MATEMATICA E BELLEZZA
C’È SEMPRE MATEMATICA NELLA BELLEZZA…
Il caso della sezione aurea
…E C’È SEMPRE BELLEZZA NELLA MATEMATICA
9.3. LE NOTE, I LOGARITMI, I FRATTALI
10. LA TERZA CULTURA E LA VITA
10.1. LA VITA IN AFORISMI
11. LA TERZA CULTURA IL CORPO
12. I SENSI E I LINGUAGGI: ATTRAVERSANDONE LE DISTINZIONI
12.1. IL RAPPORTO TRA VISTA E UDITO
12.2. IL 6° SENSO, E POI IL 7°, L’8°, IL 9° ETC…
13. L’ESTETICA RADICATA E INCARNATA (ERI), OVVERO EMBODIED EMBEDDED
AESTHETICS (EEAe): UNA SVOLTA EPOCALE NELLA STORIA DELLA CULTURA E
DELLA VITA IN OCCIDENTE1
14. LA TERZA CULTURA E LA PROGETTAZIONE DI UNA NUOVA DIDATTICA
14.1. UN ESEMPIO DI NUCLEO TEMATICO: IL CALCOLO DELLA BELLEZZA E LA
BELLEZZA DEL CALCOLO
14.2. PERCHÉ LA TERZA CULTURA PER IMPLEMENTARE L’IDEA DI UN NUOVO
LICEO
14.2.1 . QUALE TASSONOMIA DEI SAPERI?
14.3. I PUNTI CHIAVE DI QUESTA IDEA IMPLEMENTATA DA UN LICEO DELLA
TERZA CULTURA
1
Il contenuto del presente capitolo è tratto da "Secreta Magazine", n. 3, Gennaio - Marzo 1913,
<https://www.facebook.com/112784018784315/photos/a.112794332116617.15606.112784018784315/6616175039009
61/?type=3>
14.4. PER ENTRARE NEL VIVO DELL’IDEA DI UN LICEO DELLA TERZA
CULTURA
14.5. DALLE TRADIZIONALI “DISCIPLINE” AI NUOVI AMBITI DENOMINATI
“FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO…”
14.5.1. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO ICONICO-VISUALE
14.5.2. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO SONORO
14.5.3. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO VERBALE
14.5.4. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO MATEMATICO
14.5.5. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DELLA FISICA
14.5.6. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DELLA CHIMICA
14.5.7. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DELLA BIOLOGIA
14.5.8. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DELLE SCIENZE
GEOLOGICHE, ASTRONOMICHE E COSMOLOGICHE
14.5.9. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DELLA TECNOLOGIA
14.5.10. FORME E CONTENUTI DEL LINGUAGGIO DI CIVILTÀ E CULTURA
14.6. I LABORATORI
14.6.1. LABORATORIO DI INFORMATICA, LOGICA E MEDIATICITÀ
14.6.2. LABORATORIO DI CORPOREITÀ
14.7. ASPETTI METODOLOGICI DEL CURRICULUM
14.8. LE FINALITÀ DI UN LICEO DELLA TERZA CULTURA
14.8.1. Reticolarità
14.8.2. Multiplanarità
14.8.3. Algoritmicità
14.8.4. Globalità
14.9. LICEO DELLA TERZA CULTURA: DALLE FINALITÀ AGLI INDICATORI
14.10. LA TASSONOMIA DEGLI INDICATORI IN UN LICEO DELLA TERZA
CULTURA
14.10.1. CHIAREZZA
14.10.2. EFFICACIA
14.10.3. RICCHEZZA
14.10.4. ORIGINALITÀ
14.10.5. LOGICA
14.10.6. ESTETICA
14.11. I DESCRITTORI PER UN LICEO DELLA TERZA CULTURA
14.12. PROVE DI ESERCIZIO E DI VALUTAZIONE IN UN LICEO DELLA TERZA
CULTURA
14.13. TIPOLOGIE DI TESTO
14.14. TRANS-TESTUALITÀ, INTERTESTUALITÀ
14.15. METATESTUALITÀ
14.16. IPOTESI DI QUADRO ORARIO DI LINGUAGGI E LABORATORI NEI
CINQUE ANNI DI CORSO
14.17.e-Tabula, UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER UN LICEO DELLA
TERZA CULTURA
14.17.1. e-Tabula, L’IDEA FONDAMENTALE
14.17.2. e-Tabula: DESTINATARI
14.17.3. e-Tabula: CARATTERISTICHE
14.17.4. COMPARAZIONE DI e-Tabula CON ALTRI SISTEMI ESISTENTI
14.17.5. PER DIRE QUALCOSA DI PIÙ SULL’e-Tabula
14.17.6. UN ESEMPIO DI NAVIGAZIONE CON L’e-Tabula DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
14.17.7. L’USO DELL’e-Tabula: ACCENNIAMO QUALCHE ESEMPIO…
14.18. ALCUNE IDEE SULLA FORMAZIONE DEI FORMATORI
DAI PRESUPPOSTI…
…ALLE DIRETTE CONSEGUENZE
14.19. PER FOCALIZZARE UN PO’ SU ALCUNI TEMI CENTRALI…
14.20. …E PER APPROFONDIRE UN PO’ SUL TEMA DEL TEMPO E DINTORNI
14.21. PER UNA MULTIDISCIPLINARITÀ DEL TEMPO: UN’INDICAZIONE DI
ALCUNI POSSIBILI CONTENUTI
14.22. STORIA E SISTEMA: RICAPITOLANDO SULLA LORO RECIPROCITÀ
15. IL MANIFESTO DELLA TERZA CULTURA
I - PERCHÉ LA TERZA CULTURA: COSA È E COSA LA DEFINISCE
II - RIFERIMENTI EPISTEMOLOGICI PER LA TERZA CULTURA
III - RIFERIMENTI PRATICI PER LA TERZA CULTURA
IV - TESTUALITÀ E TEMPORALITÀ DELLA TERZA CULTURA
V - SISTEMICITÀ E CONNETTIVITÀ DELLA TERZA CULTURA
THE MANIFESTO OF THE THIRD CULTURE
Reference points for a new and different way of doing Culture
I – A THIRD CULTURE: WHY, WHAT IT IS AND WHAT DEFINES IT
II – EPISTEMOLOGICAL REFERENCES FOR THE THIRD CULTURE
III – PRACTICAL REFERENCE FOR THE THIRD CULTURE
IV – TEXTUALITY AND TEMPORALITY OF THE THIRD CULTURE
V – SYSTEMIC AND CONNECTIVE FEATURE OF THIRD CULTURE
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- Nuova civiltà delle macchine, Rai-Eri
- Storia della storiografia, Jaca Book
- Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, Gruppo Editoriale L’Espresso