Come funziona il sistema francese --IL VELINO CULTURA-

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Come funziona il sistema francese --IL VELINO CULTURA-
Come funziona il sistema francese
--IL VELINO CULTURA--
Roma - A Parigi, all’interno del ministère de la Culture et de la Communication, esistono due
strutture: la Direction du patrimoine competente oltre che per la tutela, anche per la gestione dei
monumenti e delle aree archeologiche e la Direction des musées a cui spetta la supervisione dei
musei. Un organigramma che si può definire a specchio: alla Direction du patrimoine fa capo la
Cassa nazionale dei monumenti storici e dei siti che si occupa delle opere e delle aree
archeologiche; alla Direction des musées (Dmf) fa capo l’Unione nazionale dei musei. La Dmf
esercita poteri di indirizzo, controllo e gestisce il personale di circa mille musei in Francia. Per la
gestione dei musei nazionali, è assistita da un organismo di tipo aziendale: l’Unione dei musei
nazionali (Réunion nationale des musées), un ente pubblico dal 1991, che predispone, con strumenti
di carattere privatistico, i servizi come banchi di vendita, caffetteria, ristoranti, riscuote le tasse
d’ingresso, organizza le mostre e finanzia le acquisizioni, per tutti i musei nazionali. In questo modo
si procura le risorse necessarie alle proprie attività istituzionali che riguardano principalmente il
finanziamento delle acquisizioni.
Le mansioni della Direction des musées sono state fissate con il decreto del 5 agosto 1991. Essa si
occupa dell'acquisto di opere d'arte; della conservazione, tutela, restauro, studio e arricchimento
delle collezioni e dello sviluppo della ricerca; della diffusione e presentazione delle collezioni per il
pubblico; della preparazione e attuazione delle politiche in materia di formazione dei professionisti
del museo; delle questioni scientifiche e tecniche di gestione delle collezioni di oltre mille musei
appartenenti a enti locali e associazioni di categoria; dell’osservazione del mercato e circolazione
delle opere; della cooperazione internazionale in tutti i settori riguardanti le attività museali; della
definizione e attuazione del quadro legislativo e regolamentare dei musei e delle collezioni
pubbliche; del monitoraggio della circolazione dei beni culturali ai sensi della legge del 31
dicembre 1992, modificata dalla legge del 10 luglio 2000, ora codificata nel Codice dei beni
culturali. A presiedere la Direction des musées è Marie-Christine Labourdette (designata l’11 luglio
2008), quarantaseienne, laureata all’Iep Parigi ed ex studente dell’Ena, la prestigiosa scuola della
pubblica amministrazione d’oltralpe. Amministratrice della Ville de Paris è stata segretario generale
dell’Accademia di Francia a Roma nel 1999, e dal 2003 è direttore regionale degli Affari culturali
della Borgogna. Insomma un direttore che ha le mani in pasta sia nella gestione
dell’amministrazione che dei beni museali. La Dmf tiene sotto la propria ala anche i musei gestiti
dagli enti proprietari (in prevalenza locali) che assiste sul piano finanziario, scientifico e tecnico
facendo si che le collettività locali continuino a beneficiare del concorso finanziario dello Stato.
Un vero e proprio esempio di decentramento, insomma, dove le collettività locali e le associazioni
amministrano e gestiscono liberamente, mentre lo Stato garantisce la coordinazione dei metodi, il
rigore delle norme scientifiche e la conservazione delle raccolte. Per quanto riguarda i costi, in
Francia vige un principio di libera amministrazione. Non esiste cioè un regolamento nazionale sul
costo dei biglietti: i musei principali possono applicare tariffe agevolate per i giovani e ridurre il
prezzo d’ingresso nel pomeriggio. Molte sono le iniziative museali per promuovere i siti culturali, al
di là delle riduzioni già presenti. Due settimane fa proprio il presidente Nicolas Sarkozy ha
annunciato la decisione di rendere gratuito l'ingresso ai musei pubblici per tutti i giovani al di sotto
dei 25 anni a partire dal 4 aprile, primo giorno delle vacanze di Pasqua. Tra le altre novità proposte
anche il rafforzamento della materie artistiche nelle scuole medie e nei licei e la creazione di un
nuovo, grande Museo della storia di Francia. Il primo ministro Francois Fillon ha inoltre avanzato
l'idea di creare una sorta di passaporto culturale riservato ai giovani, che potrà garantire loro il
libero accesso a tutte le istituzioni culturali del paese. Il sistema francese propone anche altre
agevolazioni: ad esempio la tessera Paris Museum Pass (simile alla nostra Roma Pass) valida due,
quattro o sei giorni che fornisce un accesso libero, diretto e illimitato a più di 60 musei e
monumenti di Parigi e dell'Ile-de-France.
Al Louvre, oltre alle tariffe previste e alle esenzioni per studenti, gruppi e visite guidate, esiste la
carta Louvre Jeunes, con cui, al costo di 15 euro annui, i minori di 26 anni hanno l’accesso
illimitato alle collezioni permanenti e temporanee e godono di una serie di riduzioni sulle attività e i
servizi. Va poi ricordata la Société des Amis du Louvre: diventando “amici del Louvre” si
contribuisce all’arricchimento delle collezioni e al miglioramento della gestione del museo e allo
stesso tempo si ottengono diversi vantaggi come l’accesso illimitato e la partecipazione a diversi
eventi. Per essere membro aderente bastano 50 euro l’anno, ma si può scegliere anche di diventare
membro societario (100 euro) o benefattore (650 euro). Un’iniziativa simile è stata promossa anche
dal Musée d’Orsay, con la sua Carte Blanche: spendendo 42 euro l’anno si ottiene l’accesso
illimitato e senza attesa alle esposizioni permanenti e temporanee, alle conferenze e ai corsi di storia
culturale.