scuola per l`infanzia “ mamma pajetta “

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scuola per l`infanzia “ mamma pajetta “
DIREZIONE DIDATTICA STATALE -COLLEGNO 3° CIRCOLO
Viale dei Partigiani, 36 – 10093 Collegno (To)
Tel./Fax 011.4153222
e-mail: [email protected]
SCUOLA PER L’INFANZIA
“ MAMMA PAJETTA “
PROGETTO DIDATTICO
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IL TERRITORIO
La scuola si trova a Collegno, città situata alla periferia ovest di Torino.
Collegno è la romana “Ad Quintum” poiché era situata a cinque miglia di distanza da
“Augusta Taurinorum”. Di quel periodo si ritrovano le tracce nelle fondamenta di
alcune chiese, in antiche sepolture e nei tracciati di alcune strade.
Nell’alto Medioevo, assunse il nome di “Collegium”.
Appartenne ai marchesi di Susa e ai conti di Torino e poi ai Savoia che, nel 1599, la
concessero in feudo ai conti Provana.
Il nucleo più antico del comune, sorge sulla sponda destra della Riva Riparia, ma
moderni quartieri residenziali si sono estesi verso sud, già a partire dagli anni
sessanta come conseguenza dello sviluppo industriale della vicina metropoli e nell’arco
di alcuni anni è divenuta parte integrante dell’hinterland torinese.
Nell’ultimo dopoguerra la città si è sviluppata urbanisticamente con la formazione di
zone industriali e di nuovi quartieri residenziali, raggiungendo la cifra di circa 50.000
abitanti, in buona parte non originari della città.
Della comunità collegnese, fanno parte anche numerosissime famiglie straniere:
cittadini provenienti dall’est europeo, dai paesi arabi e del medio oriente, filippini,
coreani, americani. Vi è anche la comunità Rom del Campo Nomadi situato in via Don
Milani.
L’attività economica prevalente è di tipo industriale, con particolare riferimento al
settore dell’indotto dell’auto. Massiccia è la presenza di attività di tipo artigianale e di
piccole aziende, con una presenza rilevante di medie e grandi imprese.
Si rileva, inoltre, la progressiva scomparsa dell’attività agricola a fronte della presenza
sul territorio di ampie zone di tipo agricolo; crescono le aziende del terziario e sono
presenti circa 500 esercizi commerciali.
Dal punto di vista urbanistico ed abitativo, il territorio di Collegno è fortemente
disomogeneo.
Ad una vastissima area rurale a nord, si contrappone la parte più urbanizzata della
Città lungo l’asse di corso Francia, dando una sostanziale continuità abitativa con
Torino, Grugliasco e Rivoli.
Sempre a nord, oltre al fiume e separato dal corpo principale della Città, si sono
sviluppati i nuovi quartieri, a prevalente edilizia popolare di “Villaggio Dora” e di
“Savonera”, dove si trovano ancora parecchie abitazioni di tipo rurale.
Il CIRCOLO DIDATTICO
“ Il Circolo, con l’apporto delle competenze professionali ed educative del personale e
con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle Istituzioni e della Società
Civile, è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne
l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, per il raggiungimento
degli obiettivi educativi validi a conseguire le finalità istituzionali.
Si impegna, inoltre, a elaborare e promuovere progetti e strumenti volti a garantire la
continuità tra i diversi ordini e gradi della scuola, nell’ottica di uno sviluppo armonico
della personalità degli alunni” ( dalla Carta dei Servizi della scuola).
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LA SCUOLA “MAMMA PAJETTA”
La scuola per l’infanzia “Mamma Pajetta”, è situata in via Roma 102 e accoglie i
bambini del quartiere Santa Maria e delle zone ad esso limitrofe.
Essa è collocata in posizione centrale tra Corso Francia, importante asse di
collegamento con i comuni limitrofi e Viale XXIV Maggio, zona commercialmente e
socialmente molto attiva.
Il livello socio – culturale della popolazione è medio - alto; le attività professionali
prevalenti sono in ambito operaio ed impiegatizio, con commercianti e liberi
professionisti.
È una zona ad elevata densità di popolazione, con un buon indice di incremento delle
nascite, anche dovuto alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi nelle vicinanze;
questo fatto ha portato ad un elevato numero di nuovi iscritti e alla formazione di una
lunga lista d’attesa. Ciò ha richiesto l’apertura, nell’anno scolastico 2001-2002, della
quarta sezione.
La scuola venne aperta negli anni 70 con sede in una struttura prefabbricata che
venne usata fino al 1981. L’anno dopo fu inaugurata, a fianco della prima, la nuova
scuola. Gli architetti, che richiesero anche il parere delle insegnanti, predisponendo il
progetto strutturale dell’edificio organizzarono lo spazio d’ogni sezione in modo
funzionale, organico e compatibile con le esigenze didattiche.
Nel corso dell’anno scolastico 2001/02 è stata architettonicamente e strutturalmente
allestita la quarta sezione con lo scopo di accogliere le numerose richieste di iscrizione
da parte delle famiglie residenti nel territorio del Circolo ed, in particolare, nel
quartiere che nel corso degli ultimi anni è andato espandendosi.
Così, il vecchio atrio della scuola è stato adibito ad aula, mentre l’antibagno ed i
servizi igienici, sono stati ricavati da altri locali attigui e preesistenti.
Manca, tuttavia, la zona adibita a dormitorio e ciò comporta non pochi disagi.
Le tre sezioni già esistenti, sono dotate di uno spazio abbastanza ampio: una vasta
area suddivisibile da porte, disimpegni e divisettes nella quale si svolgono le diverse
attività didattiche, il pranzo, il riposo e la pulizia personale, Essa é dotata di grandi
vetrate che le danno luminosità e vista sul giardino circostante al quale si può
accedere in modo autonomo da ogni sezione e dove si svolgono alcune attività
curricolari (giardinaggio, utilizzo di materiali, raccolta differenziata, composit…).
Nel giardino cui vi sono la sabbiera e lo scivolo e alcune zone delimitate che le
insegnanti hanno preparato ad orto nei quali i bambini conducono esperienze di
giardinaggio, preparazione e semina del terreno, coltivazione d’ortaggi e contatto con i
piccoli animali abitanti del giardino.
Tutte le sezioni si aprono sul salone centrale che funge anche da spogliatoio per i
bambini e viene usato in occasione di feste, per le rappresentazioni teatrali, per
momenti di gioco. Vi sono, inoltre, alcuni spazi più limitati: la cucina, dove il personale
addetto raziona i pasti; il locale in cui si trovano l’armadio del materiale medico e
alcuni scaffali in cui viene riposto materiale vario; lo spogliatoio per il personale non
docente e magazzino del materiale di pulizia; la camera blindata e i servizi igienici per
gli adulti.
Nel piano seminterrato c’è la sala appositamente allestita come “stanza di
psicomotricità”.
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ORGANIZZAZIONE INTERNA
La scuola per l’infanzia accoglie bambini di tre, quattro e cinque anni, suddivisi in
gruppi di età eterogenea, maschi e femmine fino ad un massimo di 28 alunni per
sezione e di 20 nel caso sia iscritto un bambino in situazione di handicap.
La scuola ha tre sezioni di 28 alunni ed una di 20 alunni.
La scuola è aperta dal lunedì al venerdì per un totale giornaliero di 10 ore.
Sono previsti anche un servizio di pre e di post – scuola svolto da personale esterno,
gestito dall’Associazione “SPAZIOMNIBUS”.
L’orario delle insegnanti è di 25 ore settimanali di docenza e viene strutturato in modo
da permettere il maggior numero di ore e di giorni di compresenza per favorire
l’accoglienza ed il lavoro con il “gruppo sezione” e/o con gruppi meno numerosi di
bambini.
L’organico è costituito da otto insegnanti titolari a cui si aggiunge l’insegnante con il
titolo idoneo all’insegnamento della religione cattolica e di tre collaboratrici scolastiche
a tempo pieno e di una collaboratrice a tempo parziale.
LA GIORNATA SCOLASTICA
7.30 – 8.15
8.15 – 9.00
9.00 – 9.15
9.15 – 10.15
10.15 – 10.30
10.30
11.50
13.00
13.40
–
–
–
–
11.45
13.00
13.30
15.30
15.40 – 16.00
16.00 – 16.15
16.15 – 17.30
pre – scuola
ingresso per tutti. I bambini vengono accolti dalle insegnanti nelle
sezioni e si organizzano in una attività libera
accoglienza. Momento in comune; presa delle presenze e
organizzazione dell’attività successiva
attività a piccolo o grande gruppo. Gioco libero o guidato
dall’insegnante secondo il progetto educativo, tenendo conto degli
interessi e degli stimoli dei bambini
pulizia personale e breve colazione. Nei giorni programmati,
suddivisione dei bambini per le attività a piccolo gruppo
attività in sezione o attività a piccolo gruppo
preparazione e pranzo
pulizia personale e gioco libero in sezione
riposo. Nella stanza dei materassi con un clima positivo, sereno,
adeguato, ascolto di favole, racconti, brani musicali per agevolare il
rilassamento, il riposo ed il sonno dei bambini.
risveglio, riordino delle coperte e dei cuscini e consumazione della
merenda.
Gioco libero
accoglienza dei genitori e uscita
post scuola
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La Scuola, Agenzia educativa che, riconosce il bambino come soggetto centrale e
attivo, stipula con la Famiglia un Patto di fiducia, di rispetto degli specifici ruoli, di
alleanza educativa e formativa, di condivisione e di collaborazione e promuove:
IL PROGETTO DIDATTICO
Che viene definito dalle insegnanti del plesso, sulla base dei Programmi Didattici per la
Scuola dell’Infanzia emanati dal Ministero della Pubblica Istruzione, in particolare “I
Nuovi Orientamenti” del 1991 e le più recenti “Indicazioni per il curricolo” del 2007,
sulla base delle quali, gruppi di lavoro formati da docenti di scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria di primo grado del Territorio, hanno preparato curricola specifici
per le singole discipline, secondo i quali, nel corso dell’anno scolastico 2008 – 2009,
verrà condotta la sperimentazione.
Nella stesura del Progetto didattico si tiene, inoltre, conto della realtà di ogni bimbo,
del suo vissuto, delle sue abitudini, dei suoi interessi, delle sue priorità. riconoscendo
il bambino come soggetto attivo.
Muovendo dall’osservazione costante dei bambini e dalla loro conoscenza, nei primi
mesi di ogni anno scolastico le insegnanti individuano un argomento, un tema
conduttore, uno sfondo integratore (cfr
Nuovi Orientamenti) che consentirà di
svolgere in modo adeguato ed in rapporto all’età, ai tempi di crescita, di attenzione,
di apprendimento e di ricerca di conoscenza di ogni bambino gli argomenti peculiari
espressi dai singoli Campi d’Esperienza.
In particolare, per il corrente anno scolastico si proseguiranno le attività legate al
tema del tempo e si avrà cura di affrontare tematiche legate agli stati d’animo, alle
emozioni avvalendosi di opportune ed adeguate modalità e metodologie.
Si attuerà un percorso didattico sperimentale in ambito scientifico, secondo le linee
indicate nelle schematizzazioni relative.
Il Progetto didattico promuove, “la formazione integrale della personalità del
bambino …persegue l’acquisizione di capacità e di competenze comunicative,
espressive, logiche, operative…l’equilibrata maturazione delle componenti
affettive, cognitive, sociali e morali della personalità…”; anche attraverso la
predisposizione di attività, nelle quali il bambino è soggetto attivo, impegnato a fianco
dei propri pari e degli adulti di riferimento; in cui agisce e ricerca e acquisisce abilità
nell’uso dei diversi strumenti procedurali, comunicativi, espressivi e relazionali.
Ogni attività proposta in questa programmazione, sia essa svolta in sezione o con
modalità di “laboratorio”, per un piccolo o più numeroso gruppo di bambini risponde
alle caratteristiche suindicate.
Attività diversificate secondo le specifiche peculiarità educative delle insegnanti, svolte
con molteplicità d’approccio, di strumenti e di metodo; secondo tempi e ritmi resi
flessibili ed articolati dall’eterogeneità del gruppo dei bambini, dei loro interessi e delle
modalità di apprendimento.
Attività che sono svolte non solo nell’ambito del “gruppo sezione”, ma anche con
gruppi numericamente meno numerosi di bambini d’età omogenea.
La costituzione della propria identità, la capacità di instaurare rapporti soddisfacenti
con gli altri, l’acquisizione e il rispetto delle norme di comportamento e di relazione e
la consapevolezza di sé, matura nei bambini attraverso una molteplicità di situazioni
che anche la scuola, con la famiglia, l’ambiente sociale e il territorio, offre.
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Un contesto scolastico concretamente motivante al confronto con gli altri, alla
collaborazione , al rispetto ed alla condivisione delle regole della vita comunitaria ed al
rispetto delle diversità.
Ogni momento della giornata è una occasione per riflettere sui valori della socialità,
dell’etica ed è vivibile e trasversale a tutte le attività:
¾ -raccolta dei dati che costituiscono la storia di ogni bambino;
¾ -esplorazione del luogo in cui i bambini vivono ed al quale appartiene la
scuola per conoscerne gli aspetti, le norme che la regolano, le abitudini,
le tradizioni;
¾ -la cura e la gestione dell’ambiente;
¾ -giochi per il controllo dell’aggressività nei momenti di conflitto;
¾ -giochi con regole precise e predeterminate, per comprenderle, impararle
e rispettarle;
¾ -partecipazione con i bambini ad iniziative di solidarietà;
¾ -collaborazione reciproca.
Proprio perché si ha cura di predisporre attività che siano globalmente coinvolgenti,
appare evidente che la motricità e la corporeità sono componenti essenziali, gli
strumenti indispensabili nel processo di crescita e di maturazione complessiva di ogni
bambino, promuovendo ” la presa di coscienza del valore del corpo” inteso come parte
della personalità in tutte le sue forme e condizioni: funzionale relazionale, cognitiva,
comunicativa e pratica.
Attraverso l’immagine del proprio corpo, il bambino costruisce l’immagine di sé;
attraverso il “corpo vissuto” esplora, conosce e prende coscienza di sé, per giungere
poi alla rielaborazione mentale e alla rappresentazione anche grafica del proprio corpo
statico ed in movimento.
La metodologia privilegiata di ogni esperienza è il GIOCO. Esso racchiude in sé aspetti
cognitivi, relazionali, socializzanti, creativi e motori.
Predisponendo spazi adeguati, come la stanza di psicomotricità e i materassi per il
gioco, il bambino potrà progettare e sperimentare diverse e varie forme di gioco
motorio.
Così, anche con lo stimolo e con l’aiuto dell’insegnante potrà “sperimentarsi”:
-dai giochi liberi, ai giochi con precise regole da rispettare;
-dai giochi simbolici , a quelli imitativi;
-dai giochi con il solo corpo, a quelli con materiali ed attrezzi;
-dai giochi espressivo- drammatici, ai giochi appartenenti alla tradizione
popolare;
-dai gioghi individuali, ai giochi a coppie, di squadra, in gruppo…
La nostra attenzione, nel nostro ruolo di registi dell’attività educativa, verrà posta
nell’allestire giochi motori stimolanti e ricchi di opportunità, ed in cui nessun aspetto
sarà lasciato al caso, ma sarà parte di una precisa strategia educativa (gradi di
difficoltà, la presenza o meno di regole definite, l’uso di oggetti o attrezzi) e darà
significato all’esperienza.
IMPOSTAZIONE METODOLOGICA: LA CONOSCENZA INTEGRATA
Il progetto didattico si basa su un modello curricolare di tipo aperto, integrato, fondato
sulla strategia della ricerca e che punta, più che sulle tassonomie e sul preconfezionamento dei contenuti in unità didattiche, sugli aspetti metodologici della
programmazione.
Impostazione che si fonda sulla consapevolezza che “ le garanzie di scientificità non si
fondano tanto sulla scansione precisa di ciò che il bambino deve imparare e di come lo
deve imparare, ma dall’opportunità che gli viene garantita di riflettere su esperienze
che lo rendono gradualmente sempre più autonomo, nell’imparare ad apprendere ciò
che ancora non sa “.
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E’, quindi, una programmazione delle attività che non emargina quelle esperienze che
sembrano servire meno di altre assunte elettivamente a generare conoscenza ed
apprendimento, perchè è una programmazione che si fonda sul presupposto che ogni
esperienza è educativa se, valorizzata e collegata ad altre, viene considerata in un
quadro di riferimento più ampio.
Si basa sulla consapevolezza che il bambino non viene a scuola privo di esperienze, di
conoscenze e di saperi, perche il bambino “sperimenta, conosce e sa”, fin dall’inizio
della sua vita.
La scuola deve perciò sapersi innestare sulla storia del bambino utilizzando le
esperienze già acquisite o in fase d’acquisizione e deve recuperare, valorizzandolo e
rinforzandolo, il metodo sperimentale del bambino.
Lo strumento principale è senz’altro il gioco.
Esso è per il bambino l’approccio naturale nei confronti della realtà “ il gioco
rappresenta in quest’età una risorsa privilegiata d’apprendimento e di
relazioni.....favorisce rapporti attivi....consente al bambino di trasformare la
realtà....di rivelarsi in una molteplicità di desideri e funzioni....”
Il gioco è il modo d’azione che attraversa tutti i campi d’esperienza e che facilita nel
bambino processi di sperimentazione e di ricerca, d’analisi e di conoscenza, di
integrazione ed interrelazione tra attività motorie e cognitive.
Attraverso esso, il bambino esplora la realtà, amplia il campo delle proprie esperienze,
predispone i propri interventi ed elabora le rappresentazioni.
Con il gioco il bambino conosce e attraverso le nuove conoscenze crea nuove
opportunità di gioco e di apprendimento in un continuo processo di ricerca - azione
che lo caratterizzano come essere in crescita.
E’ il processo di ricerca - ipotesi, utilizzo di strumenti adeguati, verifica, conferma e
consolidamento dell’acquisito - l’ulteriore strumento dei percorsi di sviluppo del
bambino in cui non vi è separazione tra pensiero e azione, tra conoscenza e azione,
tra teoria e prassi.
La scuola si pone come il luogo privilegiato in cui si migliora e si potenzia il metodo
della ricerca. Dove si ricerca il “perché” delle cose, dove ogni stimolo è considerato,
dove si adotta un atteggiamento sperimentale.
E’ necessario però, che gli eventi casuali che hanno il diritto di venir considerati, siano
collegati o ricondotti ad altri elementi della realtà o dell’esperienza a disposizione, in
un processo per cui il bambino accresce le proprie conoscenze ed apprende,
incorporando e collegando quello che “sa” già e “conosce già” con il “nuovo saper” che
ha a disposizione.
“ Si lavora sempre sul vicino, sul più vicino, ma man mano che le conoscenze
aumentano, il confine del vicino si allarga, le mani, gli occhi si allungano”. (
Tonucci F.)
Il cibo rimanda alla fonte da cui ha origine e al processo produttivo che lo ha
elaborato; la scuola e la casa, il percorso dall’una all’altra, rimandano al quartiere che
rimanda alla città....
Questi sono solo alcuni esempi concreti di ricerca, ma indubbiamente, la ricerca
d’ambiente proprio perché è endogena, in altre parole tutta interna alla realtà in cui si
vive, ed è immanente nell’esperienza del bambino, offre notevoli opportunità.
E’ la conoscenza integrata raggiungibile attraverso esperienze d’interrelazione tra
azione e pensiero che traggono spunto e si sviluppano nella realtà ambientale e socioculturale dei bambini e che proprio per questo contengono un alto valore educativo.
Nella ricerca è il bambino che assume un ruolo attivo come scopritore ed
organizzatore dei dati accumulati ed è fondamentale che sia impostata maggiormente
su esperienze dirette e concrete che più si avvicinano al “ vissuto “ del bambino.
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In questa situazione il ruolo dell’insegnante è quello di coordinatore del gruppo di
lavoro dei bambini e di regista delle attività.
IL PERCORSO DIDATTICO
La progettazione delle attività educative orientate alla ricerca - azione deve tener
conto di quattro momenti essenziali:
• MOMENTO CONOSCITIVO delle caratteristiche dei bambini, della loro realtà e
ambito d’esperienza (consente di progettare le attività successive);
• MOMENTO DELLO SCAMBIO DI ESPERIENZE in modo da favorire la scoperta e
l’incontro con altri;
• MOMENTO DELLE ESPERIENZE COMUNI in modo da stimolare l’esplorazione e la
conoscenza dell’ambiente esterno e provare nuove esperienze;
• MOMENTO DELLA FORMALIZZAZIONE in modo da favorire, anche attraverso la
simbolizzazione (che è così uno strumento e non un obiettivo, un prodotto), la
ricostruzione dell’intero percorso fino ad avere memoria dell’esperienza stessa che
diviene così, ripercorribile e riutilizzabile.
ATTIVITA' IN SEZIONE E/O DI “LABORATORIO”
GENERALMENTE A PICCOLO GRUPPO
Lo "spazio sezione" viene anche strutturato in "angoli per attività"
diversificati e specifici, per svolgere attività con gruppi di bambini.
Tutte le discipline dell’area hanno come elemento fondamentale il
laboratorio, inteso sia come luogo fisico (aula o altro spazio
attrezzato), sia come momento in cui l’alunno è attivo:
• Formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze
• Progetta e sperimenta
• Discute e argomenta le proprie scelte
• Impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi
formulate
• Negozia e costruisce significati interindividuali
• Porta a conoscenze temporanee e a nuove aperture la
costruzione delle conoscenze personali e collettive
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EDUCAZIONE AI RAPPORTI DI PACE, COME STILE EDUCATIVO...
Quando parliamo di educazione ai rapporti di pace non intendiamo un'area specifica di
insegnamento bensì uno stile educativo, una rinnovata concezione del quotidiano
rapporto tra adulto e bambino basato sull'osservazione, sull'ascolto attivo di diverse
caratteristiche proprie di ogni bambino, nonché dei suoi diversi tempi di crescita e di
maturazione.
Una scuola che accetta e valorizza le conoscenze e le abilità di ciascuno dei bambini è
una scuola che educa alla diversità.
La diversità diventa così un valore, una ricchezza a cui si può attingere per fare più
ricco il lavoro.
Una scuola di diversi, riconosciuti, accettati e difesi come tali è una scuola di confronto
e quindi una scuola democratica e di democrazia.
L'educazione ai rapporti così intesa ha come obiettivi:
™ La conoscenza, la fiducia e la valorizzazione di sé e degli altri.
Aiutare il bambino ad avere una buona sicurezza significa in primo luogo valorizzarlo,
cioè apprezzare le qualità positive che possiede, aiutando il bambino stesso a
conoscersi e ad esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni... "raccontandosi".
La valorizzazione aiuta il piccolo ad avere fiducia in sé e gli consente di superare senza
timore e perciò senza mobilitare aggressività difensiva (quella messa in atto da adulti
e bambini quando, in mancanza di sicurezze, consideriamo ogni persona situazione
nuova, diversa, imprevista, una minaccia da cui difendersi...), gli ostacoli, gli
insuccessi le frustrazioni.
Solo chi ha fiducia nelle proprie competenze sa rispettare quelle degli altri, dialogare e
collaborare...
™ La capacità di comunicare.
La comunicazione è senza dubbio la struttura portante dei rapporti interpersonali.
Il riconoscimento dell'altro passa proprio attraverso la comunicazione, lo scambio, la
condivisione delle emozioni e dei sentimenti.
E' perciò fondamentale che il bambino sia messo nella condizione di poter comunicare
ovvero di potersi esprimere, verbalmente e non, senza timore di vedersi rifiutato o
giudicato dagli altri.
™ La capacità di cooperare.
L'educazione ai rapporti di pace passa attraverso la costruzione di una personalità
nella quale prevalgono gli atteggiamenti positivi di cooperazione e negoziazione,
anziché di competizione, antagonismo e prevaricazione.
E' importante, a tal fine, una valorizzazione del gioco e del lavoro di gruppo visti come
momenti che permettono al bambino di incontrarsi con le opinioni altrui, facilitando un
decentramento da sé e dalle proprie posizioni e favorendo il dialogo, la comunicazione
e perciò la condivisione e la comprensione degli altri.
™ La capacità di riconoscere, analizzare e gestire i conflitti.
Nella nostra cultura il conflitto è erroneamente vissuto come un elemento agonistico,
per cui ci devono essere un vincitore e un vinto mentre il conflitto, una volta portato
alla luce e fatto esplodere, può implicare un miglioramento per entrambe le parti in
causa, e rappresentare quindi un importante elemento di crescita.
Sarà necessario quindi aiutare i bambini a trasformare l'esperienza, a volte
indubbiamente dolorosa del litigio, in una dinamica di competenza al conflitto, dove
l'altro non viene trasformato in nemico, bensì mantenuto in un rapporto di vicinanza,
di empatia... empatia intesa come la capacità di assumere il punto di vista di un altro
comprendendone e condividendone lo stato emotivo ed affettivo.
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E' importante che i bambini possano cercare da soli di risolvere i conflitti, in modo da
dover sperimentare praticamente quali "mosse" strategiche siano efficaci, che
cerchino il dialogo, che trasformino il conformismo in creatività per poter uscire dalla
logica della pace intesa come esortazione ai buoni sentimenti e quindi moralistica.
E' bene inoltre accettare l'ipotesi che non sempre il conflitto può e deve essere risolto,
a volte la soluzione arriva solo se e quando cambiano le circostanze che lo hanno
determinato e che ne hanno impedito un'analisi obiettiva.
Concludendo possiamo dire che l'educazione ai rapporti di pace va intesa quindi non
come contenuto ma come orientamento pedagogico (...abbiamo esordito parlando di
"stile educativo"), fatto di buona gestione dei conflitti, di capacità di ascolto e di
relazione, creatività ed elaborazione costruttiva delle diversità...dove l'insegnante ha
un ruolo di regia, di facilitatore di processi formativi e di apprendimento.
In conformità a queste indicazioni di metodo, tracciamo le linee del percorso didattico
su cui le Insegnanti della Scuola intendono articolare le attività educative.
Dai Campi d’esperienza
“I Campi d’esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati
dall’azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico – culturali.
Le Scuole…articoleranno i campi d’esperienza alfine di favorire il percorso educativo di
ogni bambino, aiutandolo a orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e
delle attività. Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le
esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento
per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza
diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permettono al bambino(guidato..)
di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti e di avviare processi di
simbolizzazione e formalizzazione.
Nell’approccio globale, si delineeranno i saperi disciplinari e i loro alfabeti…
L’insegnante si muoverà orientandosi con attenzione e responsabilità, nel creare
occasione e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo di competenze inteso
in modo globale ed unitario.”
Ogni attività proposta ha in sé caratteri di trasversalità rispetto ai campi d’esperienza.
Tracciamo di seguito le definizioni dei campi d’esperienza e l’indicazione di alcune
possibili attività che in più casi, generalmente, li contengono tutti o in parte e
potrebbe esserci un allargamento ad altri non contemplati inizialmente vista la
possibilità di modificazione spontanea da parte dei bambini.
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Le relazioni
•
Il sé e l’altro
Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
La scuola dell’infanzia è oggi un sistema pubblico integrato che rispetta le scelte
educative delle famiglie e realizza il senso nazionale ed universale dell’istruzione.
Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo
sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare
nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire, imparare a conoscersi e
a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche
sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità…
Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e
governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti, avere fiducia di
sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere
nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le
emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana;
partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie
scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili.
Sviluppare la competenza, significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso
l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria
esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e
rappresentando fatti….; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere…
Sviluppare il senso della cittadinanza, significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la
necessità a gestire i contrasti attraverso regole condivise che si definiscono attraverso
le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista
dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri….”
Traguardi per lo sviluppo di competenza:
• Il bambino, sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie
esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato;
• sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia
e della comunità e sviluppa un senso di appartenenza;
• ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e di quelli degli altri,
dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il proprio comportamento.
(tratto da “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo
dell’istruzione”
Ministero dell’Istruzione – 2007)
Attività specifica a carattere trasversale:
Finalità
Il bambino, supera le difficoltà del distacco,
esprime ed elabora contenuti emotivi,
promuove il senso di appartenenza, sviluppa un senso di responsabilità individuale e
di gruppo,
rafforza gli atteggiamenti di fiducia, collaborazione e amicizia,
riconosce, descrive e condivide emozioni, si apre ed è sensibile alle emozioni altrui,
rafforza la fiducia in sé e negli altri,
stabilisce relazioni positive con i pari e con gli adulti
Obiettivi trasversali
Il bambino, si organizza nella cura delle proprie cose e della propria persona,
si esprime spontaneamente sui propri vissuti personali e sa rielaborare i contenuti di
un racconto.
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Campo
Il sé e l’altro
Le grandi
domande, il senso
morale, il vivere
insieme
Obiettivi
Riconoscere le proprie
emozioni
Considerare che le
emozioni degli altri
possono essere diverse
dalle proprie
superare
Gradualmente la
posizione egocentrica
Attribuire un nome alle
proprie emozioni
Comprendere e
rispettare le regole del
vivere insieme
Il corpo in
movimento
Identità,
autonomia e
salute
Comprendere il
linguaggio non verbale
Comprendere le
espressioni e la mimica
Esprimere le emozioni
Orientarsi nello spazio
Linguaggi,
creatività,
espressione
Gestualità, arte,
musica,
multimedialità
Esprimere e
comunicare le proprie
emozioni con linguaggi
verbali e non (grafico –
pittori, mimico –
gestuale – prossemica)
Ascoltare il racconto
degli altri
Rispettare le opinioni
altrui
Rispettare i turni di
parola
Scoperta ed utilizzo di
diverse tecniche grafico
- pittoriche
I discorsi e le
parole
Comunicazioni,
lingua, cultura
La conoscenza del
mondo
Ordine, misura,
spazio,tempo,
natura
Competenze
Saper:
essere consapevole
delle
proprie emozioni,
distinguere le proprie
dalle
emozioni degli altri,
controllare la propria
emotività,
costruire rapporti
positivi con i pari e
gli adulti,
essere consapevole
della propria unicità,
comprendere
l’importanza del
rispetto delle regole
della vita comune,
saper collaborare
con gli altri,
essere autonomo
nello svolgimento dei
compiti assegnati
Attribuire significato
corretto alle
espressioni del volto,
Controllare il proprio
corpo nelle situazioni
di gioco,
Imitare i movimenti,
Muoversi nello spazio
attività
A piccolo / grande
gruppo
Drammatizzazione
Conversazioni
Giochi motori
Giochi di ruolo
Utilizzare diversi
linguaggi espressivi
per comunicare
pensieri, idee,
emozioni,
Verbalizzare i propri
bisogni,
Rispettare il bisogno
di comunicazione
degli altri,
Nominare
correttamente le
emozioni,
Descrivere se stesso
anche graficamente
Ascolto
Racconto
Conversazione
Elaborazioni grafico –
pittoriche
Fruizione ed invenzione
di suoni e ritmi anche
per rappresentare le
emozioni
Identificazione di
simboli e di termini che
esprimano in modo
adeguato le emozioni
Invenzione e
costruzione di
personaggi fantastici
Utilizzare materiali
diversi,
Individuare proprietà
dei materiali,
Esprimere le
sensazioni
propriocettive,
Cogliere le relazioni
tra eventi/emozioni
Manipolazione di
materiali diversi
Progettazione,
formulare domande,
individuare risposte
12
Ascolto e rielaborazione
di racconti, di fiabe,
miti..
Giochi di mimica
Osservazioni a specchio
Costruzione,
scomposizione ,
ricostruzione di
immagini
Percorsi motori
Momenti particolari:
le Feste
Le feste che si susseguono ogni anno sono per tutte le componenti della scuola –
docenti, non docenti, alunni e famiglie - occasione di scoperta e nuova conoscenza.
Attraverso questi momenti, i bambini hanno l’opportunità di vivere con
consapevolezza alcuni avvenimenti della comunità sociale. Infatti,vivere momenti di
festa a scuola significa anche aprirsi ulteriormente al territorio, condividere momenti
di aggregazione e di socializzazione, che coinvolgono, non solo le famiglie, ma tutta la
comunità.
La nostra scuola prevede generalmente due momenti essenziali di festa intesi proprio
come specifico momento di incontro tra le famiglie, attraverso i bambini e la scuola.
FESTA di NATALE:
si svolge nella settimana che precede la chiusura della scuola
per le festività di fine anno.
I locali della scuola vengono addobbati e, generalmente, viene preparato l’albero di
Natale.
Nel rispetto di tutti, non ci sono, generalmente, particolari riferimenti ad aspetti
religiosi.
Tutti i bambini con le loro insegnanti e con il personale, accolgono i famigliari (uno per
ogni bambino) nel grande salone centrale.
Dopo un momento di canti, danze, intrattenimento, ogni gruppo si reca nella rispettiva
sezione e viene servito il pranzo – importante momento conviviale e festoso - al
quale partecipano anche i genitori (l’invito solo ad uno di essi è imposto dal servizio di
refezione).
In genere vi è l’intrattenimento di un Babbo Natale che distribuisce piccoli pensierini
(dolciumi, libri e/o giochi per la sezione) decisi con i genitori ed acquistati con il fondo
cassa, a tutti i bimbi.
FESTA di FINE ANNO scolastico:
si svolge entro la prima settimana del mese
di giugno.
È il momento di saluto ai compagni che l’anno scolastico successivo entreranno in
prima elementare, ma rappresenta anche il saluto prima delle vacanze estive.
Si organizza nel pomeriggio in orario extra scolastico, in modo da permetterne la
partecipazione a tutti i genitori, fratelli, nonni…
Vengono predisposte le modalità per alcuni giochi che i bambini conoscono molto
bene. Ogni gioco ha come partecipanti i bambini e i loro genitori. I piccoli sono il
pubblico dei sostenitori, mentre le insegnanti hanno la funzione di “registi”…
Negli ultimi anni ai giochi è sempre seguita la merenda al sacco o la cena.
Non sempre la festa si svolge nei locali della scuola.
Possono essere individuate méte di interesse comune a tutti i partecipanti e facilmente
raggiungibili.
13
Esperienze motorie
•
Il corpo e il movimento
Identità, autonomia, salute
GIOCO SPONTANEO – GIOCO SIMBOLICO –
GIOCHI DI MOVIMENTO
Nell'impostazione dei diversi momenti educativi che compongono la giornata nella
scuola dell'infanzia. si pone particolare attenzione nel predispone momenti di "gioco
libero e spontaneo" sia in spazi a ciò eventualmente predisposti (la casetta, il
teatrino, i travestimenti), sia dando l'opportunità ai bambini anche aiutati
dall'insegnante. di vivere e comporre tutta o parte della sezione per giochi di ruolo,
giochi imitativi.
Giochi in cui il "fare come..." in un clima spontaneo e disinibito di rispetto reciproco
fra i bambini e nei ruoli scelti, possa far emergere le potenzialità latenti,
consentendone l'interiorizzazione e la loro presa di coscienza.
Un gioco in cui il presupposto non è "l'adattamento al reale, ma l'assimilazione del
reale all'io"Il gioco simbolico associa alle caratteristiche di libertà e spontaneità elementi
determinanti nel processo di acquisizione della propria identità ed autonomia:
o il corpo intero: generalmente nel gioco simbolico e nel gioco di
drammatizzazione il bambino utilizza il proprio corpo in modo globale,
coinvolgendolo in ogni sua parte;
o la gradualità: ogni bambino può usare il proprio corpo secondo il grado di
conoscenza raggiunto. senza doversi misurare con gli adulti e i compagni;
o non ci sono figure leader: non ci sono i protagonisti stabiliti. L'insegnante non
esprime giudizi di merito, non misura la bravura, ma valorizza di volta in volta
le espressioni di ogni bimbo;
o uso cosciente del corpo: nel momento in cui il bambino sceglie una propria
forma espressiva e la confronta con gli atteggiamenti degli altri, compie un
notevole sforzo di analisi sull'uso del proprio corpo.
Il corpo diviene mezzo comunicativo ed espressivo (la gestualità. l'espressività
mimica. il linguaggio parlato e quello dei movimenti a corpo intero o segmentato);
o diviene mezzo di ricerca della forma di linguaggio che in quella particolare
situazione permette l'espressione migliore, più compresa;
o sviluppa la capacità di assunzione di ruoli diversi e dei processi di
identificazione-proiezione;
o permette la partecipazione a giochi drammatici di gruppo e lo scambio dei ruoli;
o promuove il controllo e la gestione dei moti affettivi ed emotivi;
o promuove lo sviluppo delle capacità creative ed inventive.
Così, ad esempio:
o giochi per vivere, esplorare e conoscere lo spazio;
o strisciare, gattonare, rotolare, camminare, liberamente o in un percorso
guidato;
o movimenti ritmici e sequenziali (panca - sedia - panca);
o saltellare e/o saltellare da - a; salire...; scendere...;
14
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
camminare sulla punta dei piedi, in avanti, indietro, in equilibrio. -.
camminare con andature diverse;
giocare a prendere e a lanciare;
giocare con teli, con funi, con cerchi e con piccoli attrezzi;
giocare usando le diverse parti del corpo per muoversi, rotolare...
fare le capriole, giocare con i cuscini, fare la lotta sui materassi, rispettando le
regole predefinite, nel rispetto di sé e degli altri;
fare percorsi motori alternando le andature, muovendosi a destra - a sinistra,
incontrando ostacoli...
fare percorsi diversificati e graduati per difficoltà;
giocare in un labirinto per attuare strategie risolutorie ...
All'interno di questo percorso educativo e di ricerca, un aspetto particolare è quello
della strutturazione di "percorsi motori" che aiutino i bambini a sperimentare lo spazio
e l'ambiente giocando con il loro corpo, per poi acquisire concetti topologico - spaziali
e concetti logici.
Attraverso l'uso degli spazi potremo scoprire che i suoi elementi possono avere diversi
utilizzi. Così i tavoli vengono adoperati per pranzare, per disegnare, per passare sotto
o camminare sopra, possono essere le basi per i salti sui materassi che possono
essere utilizzati per il riposo, ma anche per fare le capriole e la lotta.
All'interno dello spazio più vasto possiamo delimitare zone o usare strutture dalle quali
sia possibile entrare o uscire, salire o scendere, andare davanti o dietro, passare sotto
o sopra, cercando modi, posture, regole, ritmi diversi e graduali.
Possiamo costruire con i bambini delle "piste" per dinamiche e strumenti differenti:
le rotaie per il trenino, le gallerie e le buche per le biglie, le strade per le macchinine, i
salti e le cascate per l'acqua che aiuteranno i bambini ad assumere concetti relativi
alle misure, alle distanze, all'orientamento spaziale...
Attività specifica:
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Le insegnanti che propongono e che conducono l’attività hanno seguito i Corsi di
formazione triennale su ”Attività psicomotoria in ambito educativo” basato sul modello
di Bernard Aucouturier e finanziato dall’Assessorato alle Politiche Educative del
Comune di Collegno, ed articolato in iter formativi dal 1996/2000 e dal 2002/2005,
che hanno coinvolto le partecipanti in una ricerca indirizzata non solo all’acquisizione
degli aspetti teorici, ma anche nella formazione personale basata su esperienze di
vissuto corporeo, verso il raggiungimento di una maggior consapevolezza sia
personale che professionale nel cogliere i bisogni, le richieste d’aiuto, le difficoltà dei
bambini, in situazioni che richiedono sempre capacità di elaborazione teorica,
concettuale ed emotiva; iniziativa, creatività e disponibilità al confronto.
Le due aree della formazione teorica e personale, sono state integrate dalla
formazione pratica svolta, ricoprendo ruoli di volta in volta diversi come osservatrici,
o co- conduttrici o addette alle riprese, per poter sperimentare ogni modalità, avere i
differenti “punti d’osservazione” della seduta.
Attualmente le insegnanti del nostro Circolo che hanno seguito il Corso, proseguono il
loro studio in modalità di formazione permanente, attraverso incontri di studio,
supervisione e consulenza con docente esperto. Questa parte viene finanziata dal
Circolo con i fondi per l’Autonomia da destinare alla formazione dei docenti e a livello
cittadino, dall’Assessorato.
15
Nelle scuole del Circolo, le sedute vengono condotte per i bambini delle sezioni – classi
dalle
maestre che hanno seguito l’iter formativo e dalle stesse, per gli alunni delle sezioni e
classi
le
cui
insegnanti
titolari
non
hanno
la
formazione.
La psicomotricità per le finalità e per gli obiettivi che si pone e per le peculiarità, è
indirizzata ai bambini fino ai 7/8 anni; quindi si svolge nella scuola per l’infanzia e
nella prima classe della scuola primaria.
Prevede:
- il coinvolgimento di gruppi di bambini, di età omogenea
- la condivisione e la collaborazione tra le insegnanti conduttrici e tutti gli insegnanti
titolari delle sezioni interessate
- il coinvolgimento dei genitori in momenti definiti (all’inizio e al termine
dell’attività), poiché si ritiene indispensabile fornire loro elementi di conoscenza e
di riflessione sul percorso svolto
Introduzione
La Pratica psicomotoria, secondo il modello di Bernard Aucouturier, è nata in Francia
circa 30 anni fa e si è sviluppata in Italia a partire dalla metà degli anni 70.
Attualmente è praticata da specialisti formati attraverso iter formativi triennali presso
le scuole italiane di Pratica psicomotoria, con la supervisione scientifica del prof. B.
Aucouturier.
La proposta dell’attività di Pratica psicomotoria offre ai bambini la possibilità di uno
spazio di crescita integrativo a quello scolastico e familiare, differenziato da
essi, ma allo stesso tempo complementare, e permette agli adulti che li
accompagnano nel loro percorso di crescita, la possibilità di approfondire la loro
conoscenza e seguirne l’evoluzione.
Il progetto trae origine dalla frequente rilevazione dei danni provocati da un mancato
intervento tempestivo sulle difficoltà legate alla crescita. Solo età “critiche” o
situazioni critiche mettono in luce l’esistenza di conflitti interni non risolti, di paure non
superate, di disagi interiori.
Individuare precocemente le difficoltà può permettere di creare e fornire in un tempo
adeguato l’aiuto necessario, e ciò può evitare successive difficoltà.
Fornire un aiuto per superare le “fatiche” proprie di un percorso evolutivo complesso
come quello della crescita, non significa “patologizzare”, ma operare nell’ambito della
salute, con l’obiettivo di conservare e favorire quell’equilibrio armonico sul piano
psico-fisico e nel rapporto con gli altri e il mondo che si identifica con lo stato di
ben-essere.
Il progetto si articola in diversi momenti: uno rivolto ai bambini e uno agli
adulti che sono partecipi della loro crescita: insegnanti e genitori.
Il coinvolgimento delle famiglie nasce anche dall’osservazione, in molti anni di attività
nel campo della psicomotricità, del livello di complessità e di cambiamento che
investe l’ambiente di crescita del bambino: sia per la strutturazione della famiglia, sia
per le condizioni delle scelte sul piano economico, sia per la comparsa di una pluralità
etnica e razziale nell’ambito sociale.
E’ quindi fondamentale fornire alle famiglie opportunità di confronto, verifica e
cooperazione educativa. Si tratta di potenziare quella rete di relazioni bambinofamiglia- scuola che è alla base di una responsabilità educativa condivisa.
Si attribuisce all’intervento psicomotorio particolare valore non tanto come
apportatore di nuove e ulteriori indicazioni e soluzioni, quanto promotore di uno spazio
mentale- fisico- affettivo- relazionale per un percorso di espressione e di ricerca.
16
•
•
Poiché la ricerca è già parte integrante del percorso di crescita dei bambini
(esplorazione, sperimentazione, ecc.), non è necessario normalmente stimolare
tale processo, ma è necessario permetterlo e sostenerlo: curare lo spazio
fisico, affettivo - relazionale che lo ospita, prestando attenzione che sia
adeguato allo sviluppo della persona. Laddove si mostrano delle difficoltà, si
tratta di intervenire perché sia superato l’ostacolo e sia permesso il refluire del
normale processo. E’ la possibilità dell’espressione e della ricerca che conduce il
bambino verso i tre obiettivi generali attribuiti a tale attività, e cioè:
comunicazione, creazione e concettualizzazione, che si completano e
arricchiscono vicendevolmente.
La concezione di persona, e quindi anche di bambino, che sottende a tutta
l’attività psicomotoria è quella di “globalità” esistenziale (intesa come
connessione tra struttura somatica, psico - affettiva, emotiva, cognitiva,
spirituale) e del suo manifestarsi in un modo di essere e agire originale,
definito come “espressività psicomotoria”, che investe e risente di tutta la
storia affettiva, anche la più profonda, della persona.
Su tali presupposti si basa la preferenza per una non standardizzazione dei percorsi e
per la valorizzazione delle differenze individuali, intese nella loro originalità.
Si valorizzano le possibilità di espressione, più che di controllo e di ripetizione, e si
estendono anche alla dimensione non verbale.
Dal punto di vista tecnico è specifico avvalersi di spazi, tempi, materiali, delle
competenze dello psicomotricista e di una “situazione relazionale” volta
all’accoglienza e all’ascolto dell’altro, in un processo dinamico, in costante e
continua evoluzione che è tale proprio perché si basa sull’unicità e sull’originalità
dell’espressività psicomotoria di ogni bimbo.
Nello “spazio” della psicomotricità, con un adeguato rapporto numerico
bambini/adulto, con percorsi adeguati e diversificati, è facilitata la comunicazione, lo
scambio, la collaborazione, l’ascolto e l’aiuto nelle situazioni di bisogno grandi o
piccole, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali.
Il tempo, se organizzato bene, aiuta a strutturare il desiderio, il vissuto emozionale;
scandisce precisamente la seduta e definisce come il bambino impara ad aspettarsela,
attraverso i rituali dell’inizio, i momenti di gioco effettivo e i rituali finali; il tempo
assegna il ritmo alle sedute, costituisce il ciclo di incontri che il bambino sa di doversi
aspettare perché pattuito fin dall’inizio.
“(…) ogni emozione va fatta passare attraverso il tempo e lo spazio:” ( da Maestra,
guardami…di G. Nicolodi, ed. CSIFRA ).
La dimensione del gruppo, come dimensione di operatività, che permette a un certo
numero di persone di contribuire alla realizzazione di un compito comune esprimendo
le proprie originali capacità, competenze e caratteristiche personali.
Una dimensione quindi cooperativa nel rispetto delle singole personalità, che utilizza
come risorsa la diversità e che tende al superamento delle condizioni di fissità.
Obiettivi didattici ed educativi
¾ fornire ai bambini uno spazio di espressione psico-motoria
¾ accogliere e rispondere ai bisogni del bambino
¾ promuovere la ricerca di nuove tappe da conquistare attraverso la
sperimentazione, la progettualità, la trasformazione, la realizzazione
¾ favorire lo sviluppo delle capacità espressive, creative e comunicative, in ambito
motorio, simbolico, cognitivo, affettivo e relazionale
¾ fornire agli adulti di riferimento, elementi di conoscenza e di riflessione sul
percorso svolto dai bambini e sul senso della loro espressività psicomotoria
relativamente all’esperienza fatta.
17
Presso la scuola è stata allestita una stanza, seguendo i criteri seguenti che fanno
riferimento alle tappe di maturazione e di sviluppo dei bambini:
•
•
•
Spazio per il gioco senso-motorio (maturazione dell’espressività corporea)
Spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva)
Spazio per le attività di rappresentazione (decentrazione e maturazione sul
piano cognitivo)
•
Spazio per il gioco senso - motorio (maturazione dell’espressività corporea)
9 materiale: scala per il salto, materassi e scivolo
9 finalità: facilitare l’esperienza del piacere senso motorio a livello
propriocettivo, enterocettivo e labirintico nel salto da differenti altezze, con i
giochi di
equilibrio/disequilibrio, di scivolamento, di rotolamento, di
trascinamento, in una situazione di sicurezza che viene garantita dalla
presenza dell’adulto che allestisce lo spazio in maniera adeguata e
“riconosce” le espressioni spontanee del bambino.
• Spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva)
9 materiale: parallelepipedi e cubi di gommapiuma colorati, teli colorati di diverse
dimensioni, peluche, cuscini morbidi
9 finalità: possono essere utilizzati per costruzioni da “vivere” attraverso la via
corporea (costruire, trasformare, distruggere, ricostruire); l’utilizzo richiede
l’attivazione del movimento per sollevare spingere trascinare sovrapporre e
insieme la progettazione e la realizzazione del gioco stesso. L’adulto in questo
spazio supporta la realizzazione del progetto del bambino intervenendo se
necessario facilitando l’espressione dell’immaginario del bambino e accogliendo
riconoscendole le emozioni che emergono.
•
Spazio per le attività di rappresentazione (decentrazione e maturazione sul
piano cognitivo)
9 materiale: pongo o plastilina, per modellare; legnetti multipli e sottomultipli
per costruire; fogli e colori per disegnare
Modalità dell'intervento
Il momento iniziale, seduti in cerchio, è dedicato al dialogo. Qui l'adulto può cogliere
lo stato d'animo dei bambini, le loro esigenze e le proposte di gioco; quindi presenta
loro l'ambiente-palestra nel quale si giocherà e i materiali a disposizione (palloni,
corde, cubi di gommapiuma, stoffe...). Questi ultimi, per il fatto di non essere
strutturati, permettono ai bambini un investimento sul piano sensoriale, motorio,
simbolico e rappresentativo. Le consegne e le regole date riguardano soprattutto la
cura di sé e degli altri.
Il gioco che segue è libero e spontaneo, lo spazio è trasformato di volta in volta, da
adulti e bambini, così come cambiano le situazioni, secondo delle esigenze e degli
obiettivi.
L’adulto non inventa i contenuti dell’attività ma organizza lo spazio, il tempo, il
materiale della seduta, dà la sua disponibilità perché il bambino possa scegliere la
modalità di gioco a lui congeniale o evolvere nell’esperienza.
La chiusura dell'attività è di nuovo in cerchio. Si conclude con un’elaborazione verbale
o rappresentativa (disegnando, manipolando pongo, costruendo con le costruzioni di
18
legno) per aiutare il bambino ad uscire emotivamente dall'esperienza vissuta ed
esprimerla con altri linguaggi.
Organizzazione del lavoro
Le sedute di psicomotricità per tutti i bambini delle sezioni saranno condotte dalle
insegnanti con la preparazione specifica.
Le sedute si svolgeranno a partire dal mese di novembre, al termine del periodo degli
inserimenti nella scuola e dopo il primo periodo di accoglienza. Ciò contribuirà ad una
miglior valutazione al momento della formazione dei gruppi di bambini.
Partecipano all’attività, per la sua organizzazione e nella condivisione degli obiettivi e
delle modalità, oltre che per la partecipazione agli incontri di verifica della stessa,
tutte le colleghe delle sezioni.
L’attività si svolgerà sempre in orario scolastico, nei giorni di martedì e giovedì, dalle
ore 10.45 alle ore 11,45 circa.
Gli incontri in itinere con le insegnanti e con i genitori si svolgeranno nei giorni fissati
dal Collegio dei docenti ed in orario extra scolastico.
Procedimenti metodologici
Il lavoro si sviluppa e si articola secondo due distinti livelli:
1. Organizzazione dell’attività con gruppi di bambini che verranno accompagnati
dalle loro insegnanti in sala di psicomotricità. Il gruppo resterà invariato per
tutto il periodo dell’attività, così come resterà tale il giorno della settimana
stabilito per ogni gruppo. Nella formulazione del calendario, si avrà cura di
evitare il più possibile interruzioni dell’andamento delle sedute programmate.
ƒ L’attività è realizzata con gruppi formati da un numero di bambini compreso tra
8 e 11. Il numero viene definito in rapporto alle necessità dei bambini e tiene
conto delle situazioni di difficoltà.
ƒ I gruppi sono formati da bambini di età omogenea. Per la formazione dei
gruppi, si tiene anche conto del sesso, delle caratteristiche personali e delle
dinamiche relazionali rilevabili nell’ambito scolastico.
ƒ Per ogni ciclo si prevedono 6 incontri.
2. Il secondo livello di lavoro prevede momenti e situazioni utili ad una conoscenza
diretta e a una partecipazione – condivisione, da parte degli insegnanti e dei
genitori all’attività svolta con i bambini.
Sono previsti incontri sia per il personale insegnante sia per i genitori; hanno le
seguenti modalità e finalità:
Personale insegnante
•
Un incontro iniziale finalizzato:
a) Alla comune definizione degli aspetti organizzativi ed operativi
b) Alla prima conoscenza dei bambini e alla composizione del gruppo
• Due incontri di discussione ed elaborazione del materiale raccolto in fase di
osservazione, e/o di collegamento con l’ambito scolastico e di sintesi sul
percorso dei bambini.
Genitori
• Un incontro iniziale, di informazione sulla metodologia utilizzata e sulle
condizioni dell’attuazione dell’attività con i bambini.
• Un incontro finale, descrittivo del percorso evolutivo tracciato dal gruppo
di bambini nel corso dell’attività.
19
GLI ASPETTI LINGUISTICI
•
I discorsi e le parole
Comunicazione, lingua, cultura
I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e
il mondo, a conversare e dialogare..
La lingua diventa, via via, uno strumento con il quale giocare ad esprimersi in modi
personali, creativi e sempre più articolati. Lo sviluppo di competenze linguistiche è
indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza.
Per realizzare queste finalità estese e trasversali, è necessario che la lingua sia
oggetto di specifiche attenzioni da parte di insegnanti e genitori.
La lingua italiana, costituisce particolarmente nella fascia d’età dei bimbi che
frequentano la scuola dell’infanzia, (fino ai 6 anni d’età) il primo strumento di
comunicazione e di accesso ai saperi. In seguito, a partire generalmente dalla scuola
primaria, la lingua scritta rappresenterà un mezzo importante per l’organizzazione del
pensiero e della riflessione.
I bambini utilizzano il linguaggio per:
raccontare, dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze, chiedere
spiegazioni, spiegare il proprio punto di vista e parere, progettare, lasciare tracce…
L’insegnante sollecita le pratiche linguistiche che mettano in condizione i bambini di
scambiare punti di vista, confrontare le proprie interpretazioni intorno a fatti ed
eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare, condividere con gli altri le proprie
opinioni.
Dai traguardi per lo sviluppo di competenze
• il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana, arricchisce e
precisa il proprio lessico
• sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie
emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri,
attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo sempre più in modo differenziato e
appropriato nelle diverse attività
• racconta, inventa, ascolta e comprende la narrazione e la lettura di storie
• dialoga e discute, chiede spiegazioni e spiega
• usa il linguaggio per progettare attività e per definire le regole
• sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti
compiuti nei diversi campi d’esperienza
• partecipa a scambi comunicativi con i pari e gli adulti (conversazioni,
discussioni, scambi anche espressi a livello grafico) attraverso messaggi
semplici, legati il più possibile alla situazione
• produce “tracce”, anche attraverso l’uso di linguaggi non verbali, grafico –
pittorico, espressivo
• è in grado di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative,
sostenendo le proprie idee con un linguaggio appropriato
• riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta
la pluralità linguistica e il linguaggio poetico
• è consapevole della propria lingua materna
20
Attività specifica: Un percorso nel mondo dei libri - LA BIBLIOTECA Riteniamo importante che, sin da piccoli, i bambini abbiano la possibilità di avvicinarsi
ai libri, intesi come strumento di gioco e di conoscenza, e siamo convinte che la scuola
dell’infanzia, insieme alla famiglia, giochi un ruolo fondamentale per stimolare ed
accrescere nel bambino il piacere dell’ascolto di un racconto che diventerà, in futuro, il
piacere della lettura.
A tal fine, grazie anche alla collaborazione ed al finanziamento dei genitori, ogni
sezione della scuola dispone di una piccola biblioteca che mette a disposizione dei
bimbi libri di fiabe, libri sulla natura, sul corpo umano, libri di ricerca, d’arte, libri di
sole immagini accanto ai libri creati dai bambini.
IN SEZIONE
I libri sono sempre a disposizione ed i bimbi ne dispongono in modo libero ed
autonomo, sia durante l’arco della giornata a scuola, sia potendoli portare a casa, in
questo secondo caso il tutto è regolato, come in ogni biblioteca, da procedure di
scelta, registrazione e restituzione del libro.
In alcuni momenti l’insegnante legge con i bambini, conducendoli alla scoperta delle
diverse parti in cui è composto il libro, all’osservazione delle immagini, alla loro
interpretazione e alla loro lettura attraverso un gioco in cui è la sola immagine
l’elemento costitutivo del racconto ed in cui la trama può variare a seconda
dell’interpretazione che dell’immagine viene data.
E’ una lettura con la quale si stimolano l’osservazione, la fantasia, l’uso del linguaggio
verbale, gestuale, grafico - pittorico, via, via, più ricchi ed articolati.
Con la lettura da parte dell’insegnante, o con il suo racconto, si desidera aiutare il
bambino a migliorare le proprie capacità in merito all’ascolto, all’attenzione e a
comprendere ed interpretare il significato delle immagini di un testo narrato. Ad
individuare, attraverso l’analisi di un’immagine e/o all’ascolto di un racconto, i
protagonisti principali, i diversi personaggi e a riconoscere l’articolarsi dei tempi e dei
luoghi.
Se all’ascolto si associa la drammatizzazione del racconto, attraverso l’interpretazione
teatrale il bambino, in un processo di riconoscimento e di interiorizzazione dei ruoli e
dei tempi, affina le proprie capacità espressive e comunicative, anche attraverso
l’espressione dei sentimenti, delle emozioni e dei bisogni ed acquisisce importanti
competenze relative alla sequenzialità degli avvenimenti e alla loro verbalizzazione.
LA BIBLIOTECA DEL PLESSO: IL PRESTITO SETTIMANALE
Questo percorso nel mondo dei libri si propone di rendere più organiche e ricche le
proposte di lettura, racconto e narrazione che quotidianamente i bambini
sperimentano con piacere. Le attività qui progettate sono rivolte alla scoperta di
diversi generi (storie brevi, più lunghe, che “fanno paura”, che “fanno ridere”, storie
profumate, storie inventate..) storie che cercano di far nascere il gusto personale, di
consolidare il piacere di ascoltare le storie e di collegare la lettura ad attività di
animazione (spettacolo teatrali, uso di pupazzi, di burattini, marionette); uso della
drammatizzazione come forma espressiva.
Il percorso prevede anche il coinvolgimento dei genitori attraverso un’esperienza di
lettura per i propri bimbi, cercando di far emergere e valorizzare gli aspetti affettivi
che entrano in gioco quando un adulto legge racconta storie.
Obiettivi formativi
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Vivere la lettura come esperienza importante e ricca anche dal punto di vista
dell’affettività
Ascoltare con piacere i racconti e le storie lette e/o narrate
Arricchire il linguaggio
Sviluppare l’immaginazione e la fantasia
Apprezzare e dare senso alla lettura fatta dall’adulto
Rispettare i tempi ed i modi dell’ascolto
Rispettare l’oggetto: il libro
Saper comunicare esperienze e conoscenze
Saper cogliere un ‘idea, saperla rappresentare e comunicare
Acquisire consapevolezza del valore affettivo e cognitivo di un libro
Saper dare il proprio contributo di idee e di conoscenza
Organizzazione
Viene utilizzato uno spazio apposito nel salone, lo spazio appunto della Biblioteca,
esterno alla singola sezione, ma facilmente raggiungibile e identificabile come luogo in
cui si può consultare e scegliere il libro da portare a casa.
A chi è rivolto: a tutti i bambini ed ai loro genitori, nonni per la gestione del prestito e
della restituzione settimanale
Tempi: l’attività con i libri è un momento importante; ad esso viene dedicato un
tempo adeguato e per ogni singola sezione, nella mattinata del mercoledì, a partire
dal mese di novembre.
Oggetti e materiali: libri di genere narrativo (poesia, filastrocche, racconti, fiabe,..) e
caratteristiche diverse, con o senza parti scritte: libri gioco, cartonati..
Da anni, aderiamo anche ad alcune delle iniziative proposte dalla Biblioteca Civica di
Collegno e presenti nel catalogo “Scuola e Città”.
A ciò si aggiunge l’esperienza ormai consolidata della “Mostra del libro”, allestita
ogni anno per una settimana circa in primavera, in tutte le scuole elementari del
Circolo.
I bambini, anche quelli della scuola dell’infanzia, hanno la possibilità di visitare la
mostra sia con le proprie insegnanti ed i propri compagni, sia con i genitori e di
sfogliare libri di autori per bambini come anche libri realizzati dai bambini stessi
all’interno delle proprie scuole.
Anche questa è un’occasione per avvicinarsi ai libri ed imparare ad amarli.
FACCIAMO UN LIBRO
La scelta di programmare un’attività specifica per la costruzione del libro è nata dalla
convinzione che l’educazione al libro non può essere lasciata al caso ma deve
cominciare in tenera età.
E’ attraverso la costruzione che si impara a conoscere il libro: con diversificate
esperienze libere e guidate se ne analizzano le parti e di ognuna di esse si scopre e si
comprende lo scopo.
E’ importante dare ai bambini la possibilità di avvicinarsi al libro come ad un oggetto
da esplorare, smontare, inventare e rimontare; in modo che la loro attenzione non sia
solo rivolta ai contenuti, ma anche alla copertina, alle immagini, ai materiali con cui è
fatto.
Ipotesi di lavoro
I libri possono trattare di qualsiasi argomento. Tuttavia i libri di racconti o storie
inventati dai bambini hanno una particolare importanza poiché è tramite le stesse
storie che, nei primi
anni i bambini acquisiscono la maggior parte delle capacità linguistiche.
Il commento delle storie espresse con immagini da parte dei bambini è visto come un
gioco particolarmente interessante è ha lo scopo di sviluppare nei bambini della
22
Scuola dell’Infanzia il piacere di leggere prima che il libro diventi solo esclusivamente
”libro di testo” e che, quindi, venga vissuto come un’impostazione esclusivamente
scolastica.
Obiettivi didattici ed educativi
Obiettivi cognitivi
• Capire come è fatto un libro
• Conoscere le parti di un libro
• Rispettare l’oggetto libro
• Saper leggere le immagini
• Saper realizzare semplici produzioni personali utilizzando varie tecniche
• Facilitare l’abbinamento testo - illustrazione secondo criteri logici e creativi
Obiettivi rivolti all’attività di manipolazione
• Affinare la capacità fine e la coordinazione oculo - manuale
• Affinare la capacità di piegare, ritagliare e disegnare
Tanti tipi di libri
I libri che costruiremo possono appartenere a tipologie diverse ed essere costituiti da:
• Sequenze di immagini, disegni e forme, senza alcuna parola scritta
• Assemblaggi di materiali
• Racconti di un esperienza o di una storia
• Raffigurazioni di canzoncine o filastrocche
Durante ogni proposta di realizzazione e costruzione del libro, si terranno presenti gli
interessi dei bambini in riferimento al loro livello di sviluppo.
23
ATTIVITA’ DI MANIPOLAZIONE ED ESPRESSIVE
•
Linguaggi, creatività, espressione
Gestualità, arte, musica, multimedialità
In ogni sezione viene allestito uno spazio con tavolini, ripiani, contenitori per i
materiali naturali e gli attrezzi specifici che si offre ai bambini come luogo privilegiato
di sperimentazione, di conoscenza e di relazione. I materiali sono lasciati a
disposizione dei bambini che, da soli, a piccoli gruppi con il sostegno dell'insegnante
come coordinatore, possono giocare ed esprimere e sperimentare le proprie curiosità;
formulare ipotesi verificabili subito; utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite
in nuove situazioni; acquisire la capacità di tener conto delle esperienze altrui;
acquisire concetti e conoscenze specifiche in relazione ai materiali usati e alle loro
reazioni con agenti diversi (aria, acqua. calore, luce).
Illustriamo schematicamente l'elenco, certamente incompleto, dei materiali, degli
strumenti e delle attività che formano le linee guida del percorso educativo che si
intende seguire.
MATERIALI: acqua, terra, sabbia, ghiaia e pietre di diverse dimensioni, foglie e
conchiglie. farine, sale, colla, carta di giornale, tappi, stoffe, bottoni, plastilina, pasta
di sale, das, creta
ATTREZZI E STRUMENTI: cucchiai, mestoli. palette. forbici, coltelli, imbuti, setacci,
bottiglie e vasetti, barattoli di capienza diversa e caraffe graduate, cassettine,
bilancia...
ATTIVITA': osservare, manipolare, toccare, "pasticciare", mescolare, annusare.
assaggiare, diluire. Separare, miscelare, tingere e colorare, riempire e svuotare,
togliere, dividere e raggruppare...
Il bambino generalmente, prova piacere nel manipolare: modellare, giocare con la
materia significa modellare la realtà esterna, una sua azione lascia un’impronta e
questa è un’importante espressione di sé. Quando il bambino traccia dei segni o lascia
delle impronte non ha di mira alcun risultato di carattere grafico o plastico, ma
soprattutto cerca di saggiare la resistenza del materiale che si trova di fronte.
Teniamo presenti nel nostro lavoro i tempi di maturazione dei bambini, differenti
anche per fasce d’età.
A tre anni, la rappresentazione espressiva della realtà si basa sulla percezione e sulla
discriminazione percettiva della forma – colore – spazio. Il bambino si diverte a
manipolare. L’attività predominante è per un puro piacere cinetico.
A quattro anni, il bambino incomincia a individuare le forme geometriche e riconosce
forme di oggetti a lui familiari. Per mezzo dell’esperienza tattile, percepisce forme
curve, tonde, dritte, chiuse ed aperte; fornisce spiegazioni verbali più attendibili e
ricche in relazione al proprio prodotto, ha una maggiore rappresentazione ed
immaginazione di ciò che fa.
24
A cinque anni, il bambino amplia e perfeziona le caratteristiche già espresse a quattro
anni. Dalle prime manipolazioni puramente motorie, passa all’esecuzione di lavori che
seguono un progetto preciso. La ricchezza di particolari e di espressività procede di
pari passo con l’acquisizione di abilità percettive e di conoscenze.
Importanza particolare hanno, inoltre, i giochi e le attività legate all'uso dell'acqua,
non solo per quanto riguarda la cura e l'attenzione per la propria persona, ma per ciò
che l'acqua rappresenta nel vissuto di ogni persona..
A tal proposito si propone ai bambini (che le insegnanti vestono in modo opportuno) di
giocare in bagno, nei lavandini, con l'acqua per fare giochi sulla galleggiabilità degli
oggetti, per poter fare i travasi del liquido da contenenti diversi, per avere diverse
esperienze tattili; o verrà proposto durante le attività e i giochi in giardino per
permettere la costruzione delle dighe, per bagnare l'orto, per manipolare la terra e la
sabbia bagnate.
Attività specifica: disegno, coloro, dipingo..
Desideriamo porre particolare attenzione su un'altra attività che viene proposta ai
bambini e che ci sembra particolarmente ricca di spunti significativi, sia per quanto
riguarda l'acquisizione di conoscenze e competenze specifiche, sia per l'acquisizione di
autonomie.
Ogni sezione è dotata di materiale per colorare e dipingere e
creatività.
Pennarelli. matite colorate, pastelli a cera, acquarelli, tempere e
diverso formato, colore e spessore, cartoncino, carta per collage;
forbici e colla, pasta e stoffa, con i quali dare forma alla creatività,
grafico - pittorico.
dare spazio alla
pennelli, carta di
giornali e riviste,
dal punto di vista
Nella prima infanzia i bambini non hanno ancora una sufficiente esperienza grafo –
motoria e le loro produzioni denunceranno livelli di incapacità, ma saranno in ogni
caso un mezzo necessario per acquisire apprendimento. Prima di essere
un’espressione creativa il disegno è per loro un mezzo di comunicazione, un
linguaggio piacevole e gioioso, un modo di acquisire conoscenza. Il bambino
s’impegna anche nel tentativo di riprodurre le cose e ciò gli serve per fare esperienze
percettive e per dargli consapevolezza di come queste sono fatte.
Il fare all’interno di un’attività resta comunque sempre legato al gioco e può essere
modificato dalle rielaborazioni spontanee dei bambini lasciando così aperta la
possibilità di esprimere liberamente la propria creatività che può essere lo specchio di
desideri, paure, curiosità e quant’altro può emergere dagli elaborati artistici.
Tutte le proposte vengono quindi date come suggestioni riservandosi ciononostante la
possibilità di guidare il bambino alla sperimentazione, aiutandolo e sostenendolo in
tutte le difficoltà.
OBIETTIVI
• Conoscere materiali e strumenti
• Conoscere i colori e le infinite possibilità di mescolarli
• Utilizzare i colori con il corpo
• Esprimere le emozioni con i colori
• Raccontare e raccontarsi attraverso il disegno
• Esprimere con la pittura la musica
• Aumentare la coordinazione grafo – motoria
• Delineare e utilizzare lo spazio
25
•
•
•
•
•
Assumere atteggiamenti di curiosità ed esplorazione
Capacità di eseguire una consegna
Conoscere i colori primari
Conoscere i colori derivati
Sperimentare nuove tecniche di pittura e nuovi materiali
ATTIVITA’
♦ Dipingere con il corpo
♦ Dipingere con gli attrezzi
♦ Colorare le emozioni
♦ Osservare gli elaborati
♦ Ascolto della musica
♦ Creare nuovi colori
♦ Utilizzare materiali naturali
♦ Disegnare con la pasta da modellare
♦ Colorare la musica
♦ Costruire strumenti per giocare
Attività specifica per i bambini dell’ultimo anno,
il laboratorio di CERAMICA
La creta è il materiale ideale per la scuola dell’infanzia perché costa poco e se ne può
quindi usare una notevole quantità, è riciclabile ,è estremamente maneggevole se
usata nella giusta consistenza ed è piacevole da manipolare. La creta riassume in se le
caratteristiche e i requisiti della sabbia, che è molto più piacevole lavorare quando è
bagnata, dell’acqua e del fango, della neve, della cacca, della mollica del pane.
La creta può essere lavorata con dolcezza (lisciata, plasmata con i polpastrelli,
smussata) e con violenza, può essere penetrata con le dita e con gli oggetti. Permette
al bambino di esprimere una carica di aggressività non indifferente, che viene così
canalizzata attraverso questa attività. Incidere ,frantumare, scolpire, dare pugni,
schiacciare, sono tutti atti che rivolti verso il materiale indicano un atteggiamento di
aggressività, ma questa aggressività espressa diventa positiva perché dà il via ad un
processo di riparazione.
Sporcarsi e maneggiare liberamente un materiale plastico come la creta, aiuta il
bambino ad affrontare e superare eventuali complessi indotti dall’ambiente educativo.
Pur tenendo presente che il lavorare liberamente, il potersi sporcare, non significa
“dover comunque sporcare o danneggiare le cose”.
OBIETTIVI:
Nostro intento è quello di potenziare l’emotività, la socialità,,la creatività del bambino
oltre agli aspetti tattili e sensoriali e cognitivi.
a)
b)
c)
d)
e)
EMOTIVITÀ: aggressività, affettività, paure, inibizioni
SENSORIALITÀ: neuro – motoria, visiva, spaziale, cromatica e cinetica
SOCIALITÀ: rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente
INTELLETTUALITÀ: esperienza, conoscenza, apprendimento e linguaggio
CREATIVITÀ: indipendenza ed originalità del procedimento, acquisizione di
tecniche
Per i bambini di cinque anni
™ manipolazione pura;
™ lastre astratte con oggetti di recupero (bassorilievi), impronte con ingobbio,
dopo la cottura prove di colore;
26
™
™
™
™
™
™
™
lastre con salamini in rilievo;
maschere; ciotole;
salamini in verticale;
in base al piano di lavoro creazioni tridimensionali;
piccole storie, filastrocche, canzoni con lastre in sequenza;
coloritura di ceramiche; piastrelle già pronte;
preparazione mosaico;
™ MANIPOLAZIONE PURA
Della manipolazione pura si è già parlato, si prevede per tutte le età un periodo di
approccio con la creta senza finalità precise da raggiungere. Durante la
manipolazione si coglierà il momento opportuno per raccontare la storia di questo
materiale: dove si trova, come è stato scoperto, l’uso che ne hanno fatto gli uomini
primitivi e attraverso quali procedimenti viene sottoposta prima di essere lavorata.
E’ interessante notare come anche nella manipolazione le conquiste del bambino
procedano gradualmente come nella storia della cultura umana (l’ontogenesi
ricapitola la filogenesi).
™ LASTRE ASTRATTE CON OGGETTI DI RECUPERO (bassorilievi)
™ IMPRONTE CON INGOBBIO, PROVE DI COLORE DOPO LA COTTURA
E’ possibile arricchire una lastra di creta (pizza) con impronte, tracce, texture
(nelle impronte e nelle tracce viene interessata solo una parte della superficie di
argilla, le texture, invece, ricoprono in modo uniforme tutta la superficie). Tutto si
può utilizzare per lasciare un’impronta sulla creta (mani, piedi, foglie, chiodi,
bottoni, cerniere, conchiglie, tappi, ecc.). La ricerca nell’ambiente di materiali
adatti a questo scopo può risultare ricca di stimolazioni atte ad accrescere lo
sviluppo intellettivo e creativo del bambino. Le impronte hanno il pregio di poter
essere realizzate con estrema facilità, inoltre risultano spesso di notevole effetto
soprattutto se colorate. Si possono colorare usando l’ingobbio (terra bianca con
acqua), che si stende prima della cottura. L’ingobbio si può usare in positivo o in
negativo e dà un effetto di contrasto con la terra, che cuocendo diventa rossa.
Dopo la cottura si possono decorare gli oggetti con dei sotto smalti colorati, che
vanno fissati con una seconda cottura.
™ FORMINE IN PIATTO E VERTICALE
Possiamo utilizzare come formine gli stampi che usualmente servono per fare i
biscotti o qualsiasi altro oggetto che non sia molto profondo e che abbia una forma
semplice. Eventualmente si può provare a realizzare, con i bambini più grandi, dei
calchi in gesso.
™
SERPENTE
Il serpente è facilmente realizzabile dai bambini più piccoli, perché partendo da
una forma semplice come il salamino, si procede con leggere varianti fino ad
arrivare alla creazione di animali stilizzati. Il salamino si può lasciare così com’è
aggiungendo solo gli occhi e la bocca, oppure si possono formare tante palline e
incollarle insieme.
™
COLLANE
Si fanno palline di creta e si fa passare un chiodo dentro esse. Le collanine possono
avere effetti chiaro - scuri usando creta rossa e bianca
™ LASTRE CON SALAMINI IN RILIEVO
Sulle lastre i bambini, oltre che lasciare impronte e tracce, possono contornare le
sagome del loro disegno con i salamini. Anche in questo caso, per creare effetti
cromatici, si può usare l'ingobbio sia bianco che colorato.
™ MASCHERE
Si parte da una lastra (strato di creta rullato) disposta sul tavolo. I bambini
possono disegnarvi un volto e quindi procedere con varie tecniche: svuotando
27
occhi, bocca, naso, o applicando salamini su questi organi (bassorilievo), oppure,
se vogliamo fare una maschera in rilievo si parte da una palla di creta, si
modellano occhi, naso, bocca e successivamente si svuota con un cucchiaio dal
retro, in modo da ottenere uno spessore che non creerà problemi di cottura.
Le maschere offrono lo spunto per gustose caricature e possono anche servire
all'insegnante e al bambino per verificare lo schema corporeo (del volto in
particolare). Anche le maschere potranno essere colorate. La realizzazione dei
capelli offre diverse soluzioni molto simpatiche (ad es. facendo passare la creta
attraverso un colino).
™ CIOTOLE
Si possono realizzare tazze, brocche, bottiglie, caraffe, uova ecc.. Si comincia dalla
solita palla e con un dito o con una miretta si svuota e si allarga. Esternamente si
può renderla levigata usando un cucchiaio o un altro oggetto adatto a battere
leggermente senza lasciare un'impronta definita. Si può decorare con forchette,
chiodi ecc. (tipo graffito) e colorare.
™ PUPAZZI VARI
Si possono realizzare in piano o in verticale usando palline, cubetti, sfoglie,
salamini. Praticamente i bambini utilizzano tutte le forme apprese. I vari elementi
vengono tenuti insieme dalla barbottina (creta secca sbriciolata, diluita con acqua)
che abbia consistenza fangosa.
E' importante ricordare che non è possibile realizzare animali con gambe lunghe e
sottili, nelle forme piene, inoltre, è importante procedere allo svuotamento
dell'oggetto, affinché si elimini il rischio delle bolle d'aria che farebbero scoppiare
l'oggetto in cottura e affinché l'oggetto sia più leggero. Quindi, per forme molto
grosse (corpo, testa, pance grosse) si procede partendo dalla sagoma a
tuttotondo, poi con un filo metallico si taglia in mezzo e si svuotano i due settori
con una miretta, quindi, si riuniscono i due pezzi con la barbottina.
™ SALAMINI IN VERTICALE
Sovrapponendo i salamini ed incollandoli ad ogni strato si possono realizzare figure
in verticale (vasi, brocche, basi per lumi ecc.). Volendo ottenere uno
“sbordamento” della parete verso l'interno si devono incollare salamini di
circonferenza sempre minore, se, anziché restringere l'apertura, si volesse
allargarla, si useranno salamini di circonferenza sempre maggiore e s’incolleranno
verso l'esterno.
™ IN BASE AL PIANO DI LAVORO
I Bambini di cinque anni progettano volentieri i loro lavori prima di eseguirli. Il
progetto può diventare l'occasione per ampliare l'attività plastica e collegarla alle
altre attività didattiche. Si possono realizzare in creta soggetti inerenti
all'argomento svolto nel piano di lavoro. E' possibile fare anche un discorso di
gruppo (tenendo presente l'individualità e la creatività dei singoli), assegnare ruoli
e compiti, usare strumenti più precisi e realizzare lavori in grande, tipo plastici. La
conquista della tridimensionalità e la soluzione di problemi percettivi e cognitivi
permettono l'esecuzione di lavori più realistici e una maggiore ricchezza di
particolari.
Il prodotto del bambino è inserito in un processo lavorativo piuttosto lungo e
questo lo aiuta nella acquisizione nel concetto di tempo. Egli impara a dilazionare
nel tempo il suo lavoro e a controllare la sua ansia di verificare il risultato ultimo
del prodotto.
Ci auguriamo che il contatto con la creta e, più in generale, con le attività di
laboratorio, si rifletta in un comportamento più sociale, autonomo e responsabile. Il
bambino, infatti, ha la possibilità di apprendere regole non scritte e non dette, perché
direttamente coinvolto in un processo lavorativo in cui s’impegna in prima persona e
28
in cui è indispensabile il rispetto dell'ambiente, del proprio e altrui lavoro, della propria
e altrui persona.
..Facciamo scienze…
•
La conoscenza del mondo
Ordine, misura, spazio, tempo, natura
I bambini esplorano la realtà, imparando ad organizzare le proprie esperienze
attraverso azioni consapevoli, quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare,
l’orientarsi, il rappresentare con parole e con disegni.
Concretamente il bambino, comincia a costruire competenze trasversali, quali:
osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare i significati, chiedere
spiegazioni, riflettere, ipotizzare (fare domande), discutere soluzioni, cogliere il punto
di vista degli altri in relazione al proprio, riflettere sulla misura, sull’ordine, sulla
relazione.
29
•Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a
organizzarsi gradualmente nel tempo e nello spazio,
Spazio e tempo sono legati
tra loro nell’esperienza
fondamentale del movimento,
le cui caratteristiche di durata,
estensione e rapidità
costituiscono per i bambini
sia elementi di analisi degli
stessi movimenti direttamente
osservati, sia criteri di
interpretazione del
cambiamento in generale.
I bambini acquisiscono consapevolezza del proprio corpo attraverso una
corrispondente consapevolezza del mondo e viceversa: la prima organizzazione
fisica del mondo esterno ( forma, movimento, luce, calore..) si sviluppa in
stretta e reciproca corrispondenza con i canali di percezione e motricità.
Il bambino mette in relazione le funzioni interne e le funzionalità esterne di
qualunque organismo vivente e si accosta alla consapevolezza delle
trasformazioni della materia, mettendole in relazione con le esperienze del
proprio corpo.
•
•
•
•
•
•
Il bambino acquisisce via, via capacità operative, progettuali e manuali che
utilizza in contesti di esperienza – conoscenza per un approccio scientifico ai
fenomeni
Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, in particolare all’esperienza che fa
in sezione, in attività anche di piccolo gruppo, nel gioco, in famiglia
Impara ad identificare anche da solo gli elementi, gli eventi, le relazioni in gioco
senza rendere banali la complessità dei fatti e dei fenomeni
Si pone domande esplicite ed individua problemi significativi da indagare, a
partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, da ciò che trae dai mezzi
di comunicazione, dai libri..
Formula ipotesi – pone domande e traccia previsioni, da solo, ma anche con la
guida dell’insegnante ed in collaborazione con i compagni
Osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio – temporali,
misura, utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti,
argomenta, deduce, prospetta soluzioni ed interpretazioni, prevede alternative,
produce rappresentazioni grafiche, analizza e racconta in forma chiara ciò che
ha fatto e imparato
30
•
•
Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico
che è ambiente di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente
sociale e naturale, di cui man mano conosce ed apprezza il valore.
Ha cura del proprio corpo, con scelte adeguate di comportamento e di abitudini
Proposta di attività:Tra tempo reale e virtuale – Le dimensioni del tempo
Quale percezione hanno del tempo i bambini? Di che cosa è fatto? Come è vissuto?
Nella società attuale in cui la dimensione del tempo è stravolta dalla modalità della
velocità e della simultaneità in cui pare accadano tutti i fatti, i bambini non sempre
riescono ad istaurare un corretto rapporto tra il passato, il presente ed il futuro.
I ritmi della vita sociale impongono, in molti casi, un susseguirsi frenetico di “cose da
fare” in cui, a volte, si perde di vista ciò che veramente si vorrebbe o no, fare.
Il tempo - scuola, deve essere pienamente fruibile dai bambini. A loro, è data la
possibilità di avere tempi distesi, tempi per prendersi cura di sé, per pensare e parlare
con gli amici, in modo che la giornata non sia una corsa verso la“produttività”, ma una
piacevole “passeggiata” in un paesaggio bellissimo: le nostre Sezioni, con locali curati,
luminosi, accoglienti, dove trovare tanti giochi ed opportunità ad apprendere in un
ambiente ricco e stimolane.
Tutto ciò contribuisce a costruire l’identità del bambino; ad interiorizzare le autonomie
man mano acquisite; a scandire il consolidamento e l’acquisizione delle competenze.
Su ciò si fonda la nostra progettazione didattica e la programmazione annuale, in cui
l’argomento “il tempo” sia trasversale a tutti i Campi d’esperienza.
Le varie dimensioni del tempo.
I bambini vivono le esperienze nel tempo e si trovano a percepire la dimensione
temporale su piani diversi.
9 La dimensione del tempo reversibile, che si ripete ciclicamente, nella giornata,
nell’alternanza del
giorno/notte, nella settimana, nei mesi, nelle stagioni.
I tempi ciclici della natura che possono essere osservati, commentati, rilevati,
documentati,evidenziano le modificazioni nel tempo.
ƒ Dell’ambiente – cicli stagionali..
ƒ Delle piante – crescita, fioritura…
ƒ Dell’abbigliamento
ƒ Delle abitudini nell’uomo
ƒ Degli adattamenti, nel regno animale
ƒ Dei fenomeni atmosferici..
9
La dimensione logica e consequenziale di eventi e storie che porta a
collocare le esperienze nella categoria del tempo per ordinarle e sistematizzarle,
per rappresentare la realtà con coerenza e con l’uso di parole che collegano le
azioni al tempo e a dare una sistemazione logica ai fatti (fenomeni, eventi, storie,
fiabe, racconti…)
9
La dimensione psicologica, legata alle dinamiche affettive che conducono
a percepire il passato come memoria – di esperienze, sensazioni, percezioni (la
storia personale) - ed il futuro come attesa, aspettativa, anticipazione..
9 La dimensione misurabile, con strumenti (clessidre, calendari, orologi..)
facilmente leggibili e la successiva rappresentazione con segni convenzionali,
concordati da tutti
Aree d’apprendimento
Campi d’esperienza
Il sé e l’altro
Obiettivi formativi per aree
Rispettare e amare l’ambiente naturale, gli animali e le piante e le
31
diverse forme di vita
Saper tener conto del punto di vista degli altri
Comprendere le relazioni tra habitat e vita vegetale e animale
Parlare del sonno, delle emozioni, dei sogni
Conoscere la propria storia e le proprie origini
Cercare risposte sulla vita, sulla crescita, sullo sviluppo
Riflettere sui valori del risveglio e della vita
Amare e rispettare la natura nella prospettiva ecologica
Collaborare con i pari d’età e rispettarne le opinioni
Rispettare le regole nel corso delle diverse attività
Il corpo in movimento
Identità, autonomia, salute
Muoversi in situazioni inconsuete, anche dal punto di vista climatico
Percepire e riconoscere posizioni e direzioni
Coordinare la motricità globale del corpo
Coordinare la motricità fine
Riflettere sulle reazioni del corpo alle diverse condizioni climatiche
(freddo, caldo..)
Cogliere il rapporto fra temperatura, corpo e abbigliamento
Sviluppare destrezza ed agilità nei movimenti
Coordinare i propri movimenti per un fine utile
Risolvere problemi motori da soli o in gruppo (percorsi, differenti
modalità motorie..)
Coordinare i movimenti nelle attività esplorative
Affinare la motricità fine per: costruire, plasmare, travasare….
Rappresentare lo schema corporeo in modo completo e strutturato
Muoversi seguendo ritmi
Linguaggi,
creatività,
espressione
Gestualità,arte,
musica,multimedialità
I linguaggi e le parole
Descrivere verbalmente situazioni, eventi, fenomeni ed esperienze
Ascoltare e comprendere discorsi, racconti e testi narrativi
Comprendere e ripetere filastrocche, rime, canzoni..
Esprimersi correttamente
Formulare ipotesi e confrontarle con altri
Partecipare alla conversazione di gruppo
Aumentare la fiducia nelle proprie capacità comunicative
Disegnare un paesaggio nelle diverse e distinte condizioni stagionali
Osservare e cogliere la diversità dei colori tipici stagionali
Realizzare oggetti e situazioni ambientali con materiali plastici
Disegnare e riprodurre frutti, foglie, alberi con i colori adatti
Comprendere i discorsi ed i messaggi degli altri
Confrontare le proprie idee con quelle degli altri
Drammatizzazione di una storia ascoltata
Arricchire il repertorio lessicale
Utilizzare tecniche diversificate
Sviluppare la creatività, l’immaginazione e l’inventiva nelle attività
costruttive
Leggere, descrivere e commentare immagini (disegni, cartoline,
diapositive, filmati, opere pittoriche..)
La conoscenza del mondo
Ordine, misura, spazio, tempo,
natura
Raggruppare e classificare per uguaglianza nella forma e nel colore
Sperimentare la costruzione di insiemi
Ordinare,classificare e quantificare oggetti
Osservare e riconoscere frutti ed ortaggi anche in relazione alle
diverse stagioni
Fare e rappresentare i percorsi degli animali
Osservare e descrivere i fenomeni della natura nelle diverse stagioni
32
Collocare persone ed eventi nel tempo
Ricostruire ed elaborare successioni e contemporaneità
Registrare la scansione del tempo
Cogliere il senso del tempo e della ciclicità: giorno/notte, stagioni,
mesi..
Progettare e pianificare azioni ed esperienze
Risolvere problemi operativi
Scoprire e osservare i fenomeni naturali anche quelli metereologici
Formulare ipotesi e confrontarle con gli altri
Osservare, individuare e riconoscere alcune piante, alcuni fiori,
animali (insetti, uccelli..)
Affinare le capacità percettive
Raccogliere dati su un ambiente naturale, ordinarli, catalogarli,
organizzarli..
Usare simboli di rappresentazione
Scoprire le relazioni tra i diversi elementi della natura (ecologia)
Riconoscere e distinguere ambienti diversi (marino, montano…)
Confrontare gli ambienti naturali per coglierne uguaglianze e
differenze
Denominare e classificare frutti, animali, insetti, pesci..
Misurare la crescita di una piante
Individuare relazioni spaziali nei diversi ambienti e in natura
Registrare la scansione del tempo
Attività specifica relativa al curricolo in via di sperimentazione
ARGOMENTO: Il corpo umano
TRAGUARDI
•
•
•
•
•
Raggiungere
una buona
autonomia
personale.
Riconoscere i
segnali del
corpo; sapere
che cosa fa
bene, che cosa
fa male.
Conoscere il
proprio corpo, le
differenze
sessuali e di
sviluppo.
Conseguire
pratiche corrette
di cura di sé, di
igiene e di sana
alimentazione.
Provare
piacere nel
OBIETTIVI
Acquisizione del
concetto di specie
→ famiglia
•
Acquisizione del
concetto di identità
PROPOSTE di
PERCORSO
•
•
Il corpo
e la
comunicazione •
•
Saper raccontare
la storia di un
vivente,
collocandola su
tempi lunghi
Il corpo
•
Acquisizione dello dall’esterno
schema corporeo
33
•
•
PROPOSTE di
LAVORO
Autoritratti;
ritratti dei
compagni, dei
genitori; giochi a
specchio…
Osservazione
del viso e del
corpo, della
mimica facciale e
corporea, delle
espressioni, della
gestualità, della
prossemica…
Prime indagini
sulle crescite:
dove e come si
cresce
Ricerca di indizi
sulla struttura del
corpo: parti molli
e dure, flessibili e
rigide; palpeggi..
ABILITA’
•
Guardare per
somiglianze e
differenze
•
Rappresentare e
descrivere con
disegni a parole
•
Guardare per
somiglianze e
differenze
•
Rappresentare e
descrivere con
disegni e parole
•
•
•
•
movimento e in
diverse forme di
attività e di
destrezza.
Sapersi
coordinare in
giochi individuali
e di gruppo che
richiedono l’uso
di attrezzi e il
rispetto delle
regole, fuori e
dentro la scuola.
Controllare la
forza del corpo,
valutare il rischio
e sapersi
coordinare con
gli altri.
Saper
esercitare le
potenzialità
sensoriali,
conoscitive,
relazionali,
ritmiche ed
espressive del
corpo.
Conoscere le
diverse parti del
corpo e saperlo
rappresentare in
stasi e in
movimento.
•
•
Osservare e
interpretare
processi
Sentire il
corpo
•
•
•
Osservare e
interpretare
processi
Sapersi muovere
nello spazio
•
Riconoscere le
interazioni spaziotempo
•
Osservare le
modalità del
movimento;
•
Descrivere il
movimento con più
linguaggi
Il corpo
dall’interno
•
•
•
•
Il corpo, lo
spazio e il
movimento
•
Percezione
globale, scatole
buie, oggetti
nascosti con
riconoscimento di
forme; oggetti e
loro proprietà
(liscio come,
ruvido come,
freddo come,…)
Star bene –
Star male: Cosa
ti fa star
bene/male?
Come fai a capire
che stai
bene/male?..
Esperienze
controllate di
mangiare e bere,
di respirare,
esperienze
sensoriali
Che cosa c’è
nel corpo? Cosa
si sente in bocca
(come si ingoia,
come sarà fatta
la pancia vuota o
piena,…)
Le sagome
Fare
esperienze di
percorsi lineari e
modulati
Percorsi con
oggetti e
materiali diversi
•
•
Saper
rappresentare
l’interno di un corpo
(parti piene e parti
vuote)
•
Saper raccontare i
processi
•
Saper
rappresentare con
disegni il passaggio
del cibo
•
•
•
•
Individuare
relazioni tra spazio
e tempo
•
Individuare
modalità per
rappresentare la
durata di un tempo
e la sua variazione
in relazione ai
percorsi e/o ai gesti
Gare di velocità •
su percorso
•
cambiando lo
spazio o il
tempo; gare per •
arrivare primi ad
un traguardo
senza dare il
percorso, e gare
per arrivare
ultimi; gare di
contemporaneità.
•
Esecuzione di
movimenti ritmici
insieme o da soli
•
•
Il corpo, il
tempo e il
movimento
34
Ricostruire e
riconoscere la
complessità
dell’individuo
Prime
organizzazioni e
percezioni dello
spazio
Acquisizione dello
spazio e dei suoi
concetti logici
Rappresentazione
e costruzione di
percorsi, del
movimento sui
percorsi e del corpo
che si muove, con
disegni e materiali
Cominciare a
simbolizzare
Rappresentazione
di movimenti ritmici
Rappresentazione
di movimenti lenti
Spiegazione e
rappresentazione di
azioni o gesti
rallentati o accelerati
ARGOMENTO: Ambiente
OBIETTIVI
Orientamento nello
spazio circostante;
•
Accorgersi e
raccontare :
-le caratteristiche dei
diversi luoghi in relazione
alle diverse attività, alle
ritualità
Accorgersi dei
diversi ruoli ( chi c’è,
cosa fa.)
Alcune PROPOSTE
DI PERCORSO
Alcune PROPOSTE DI
LAVORO
ABILITA’
•
•
La scuola come
ambiente
acquisire
consapevolezza
dell’esplorazione del
•
esplorare lo spazio
mondo attraverso il
•
rilevarne le
proprio corpo
caratteristiche e le
•
incominciare a
regole che lo
guardare per
governano
somiglianze e
attraverso giochi
differenze i diversi
percorsi
ambienti della propria
domande \inchieste ( chi
vita quotidiana
sei, che cosa fai) alle
saper intervenire
varie figure di riferimento •
interventi in
discussioni per mettere
in evidenza somiglianze
e differenze dei luoghi,
dei ritmi, degli incontri
della vita a casa, a
scuola, a casa dei nonni
ecc
•
Rappresentare e
descrivere con disegni
e parole
35
Accorgersi dello spazio
attraverso il gioco e
l’esplorazione guidata
•
Accorgersi dei diversi
modi di vivere degli
individui che
condividono lo stesso
spazio
•
Accorgersi della
ciclicità degli eventi e
delle diverse tappe degli
individui osservati
•
•
•
Uscire all’aperto
esplorare lo spazio
esterno
•
giochi di percezione
•
Rappresentare e
descrivere con disegni
e parole oggetti.
situazioni
Osservazioni
sistematiche (per un
lungo periodo)
Costruzioni di ambienti
prime idee di relazioni
tra individui e ambienti
Attraverso la “cura”
degli animali scoprire
cosa occorre fare
perché gli animali
“stiano bene”
•
Osservare e
interpretare processi di
vita
•
Saper raccontare la
storia di un vivente,
collocandola su tempi
lunghi
Allevamento di
piccoli animali
•
Esprimere
consapevolezze
dell’utilizzo del proprio
corpo, nella sua
globalità, per scoprire
le sensazioni, per
ricordare sensazioni,
per raccontare
emozioni che ci
vengono dal mondo
esterno
•
Ricordare aspetti,
relazioni, situazioni per
iniziare a trovare
somiglianze e
differenze ( di
struttura, di spazio, di
ruoli ecc)
•
Proporre modifiche
alle attività per capire
meglio
•
sa riflettere sui
risultati ottenuti
confrontando
•
ARGOMENTO: LA MATERIA: proprietà e trasformazioni
OBIETTIVI
Riconoscere le diverse
proprietà della materia
PROPOSTE DI PERCORSO PROPOSTE DI LAVORO
Le proprietà della materia Raccogliere e manipolare
oggetti e materiali di varia
natura
Preparare le collezioni
(carte di caramelle,
bottoni, conchiglie…)
Classificare per proprietà
ABILITA’
Cercare parole che
esprimano proprietà
degli oggetti o parti di
oggetti (ruvido, molle,
liscio, lungo,…)
Guardare per proprietà
Operare confronti
Ordinare
Iniziare a riconoscere
le proprietà dei
materiali e degli
oggetti
36
La struttura della materia
e le sue trasformazioni
Attività:
Iniziare a costruire
Sminuzzare, tritare,
modelli di aggregazioni
impastare, aggregare,
amalgamare, miscelare,
separare, … (polpette)
Approccio alla misurai di
grandezze
Cercare parole per
raccontare e definire le
diverse trasformazioni
(consistenze, impasti,
pesi, …)
Porre domande, fare
considerazioni, individuare
gesti e strumenti per
sminuzzare, rompere,
mescolare, ecc.
Percorsi con l’acqua:
spruzzi, schizzi, gocce,
travasi, filtraggi,
interazioni con oggetti e
materiali (assorbimenti,
passaggi, galleggiamenti),
…
Percorsi con l’aria: attività
all’aria aperta,
rigonfiamenti di palloncini,
bolle, …
ESPLORIAMO LA NOSTRA CITTA’
La predisposizione e l’organizzazione di questa parte d’attività vedono coinvolte tutte
le insegnanti della scuola.
La motivazione a volgere l’attenzione anche su questo particolare aspetto della ricerca
d’ambiente
nasce da alcune considerazioni:
• Ogni persona è una storia, dalla nascita ad oggi e oltre…
• La maggior parte delle famiglie dei bambini che frequentano la scuola sono
residenti nella città da pochi anni e, per motivi di lavoro, trascorrono la maggior
parte della giornata in luoghi diversi (Torino o altri comuni della cintura
metropolitana);
• La città nel suo aspetto globale non è vissuta e quindi non è conosciuta;
• Nella maggior parte dei casi, i bambini sono trasportati a scuola e non hanno
consapevolezza della sua ubicazione in relazione al territorio;
• L’esplorazione dell’ambiente oltre i confini della scuola permettono di inserire le
nostre attività in un contesto più ampio ed articolato, anche in raccordo con gli
ordini di scuola ai quali siamo collegati;
37
• Attraverso l’attività i bambini avranno modo di raggiungere apprezzabili traguardi
non solo in relazione all’acquisizione di conoscenze specifiche ai singoli campi
d’esperienza, ma soprattutto in merito alla propria autonomia, alla propria identità
e alle proprie competenze.
MODALITA’ E TEMPI
Entrambi gli aspetti del progetto vedranno coinvolti tutti i bambini anche se con tempi
e modi diversi.
La nostra scuola é il punto di partenza e l’individuazione delle mete e della loro
successione nel “calendario“ delle passeggiate non é stato casuale, ma risponde ad
alcuni criteri che di questa ricerca rappresentano il senso e la motivazione.
• l’individuazione delle abitazioni dei bambini;
• la visita alle altre scuole dell’infanzia e/o elementari che sono vicine e alle quali ci
riferiamo;
• la conoscenza dei servizi per la collettività presenti sul territorio;
• i centri di interesse pubblico, come la biblioteca,...;
•
•
•
•
•
Abbiamo così individuato le mete per le nostre “ passeggiate “:
il nostro quartiere;
le scuole Fresu, Don Milani, Boselli..;
la stazione ferroviaria;
la biblioteca;
il Parco cittadino
Abbiamo, inoltre, programmato altre “ gite “ particolarmente
rilevanti:
• il parco delle cicogne- riserva LIPU a Racconigi
• la visita guidata alla caserma dei Vigili del Fuoco a Grugliasco;
• Il Parco regionale della Mandria a Venaria Reale
• Il Centro di produzione RAI a Torino
Il prospetto delle uscite è indicativo. Potrà subire eventuali variazioni.
STRUMENTI
La cartina topologica della città di Collegno in cui sono evidenziate le nostre mète e
sulla quale seguiremo il percorso; la macchina fotografica
Giochi d’orientamento spaziale come i percorsi motori, i labirinti, la rilevazione dei
tragitti sulle mappe e la preparazione di queste.
Utilizzo delle fotografie e delle cartine topologiche per inventare percorsi fantastici su
mappe immaginarie.
Particolare attenzione si avrà nell’individuazione dei tempi opportuni per la
verbalizzazione, il racconto, l’esposizione delle emozioni, dello svolgimento e del
vissuto relativo all’esperienza.
VERIFICA DELL’ATTIVITA’
Ogni “uscita” sarà programmata insieme ai bambini e sarà individuata la mèta. Dopo
le passeggiate si avrà cura di rielaborare l’esperienza attraverso la conversazione, il
racconto attraverso gli elaborati dei bambini e la catalogazione del materiale raccolto
durante l’esperienza (fotografie, disegni, ..)
La riproduzione dei suoni e dei rumori della città attraverso giochi sonori.
38
In relazione ai diversi Campi d’Esperienza, sono stati individuati i seguenti obiettivi da
raggiungere attraverso l’acquisizione della:
Corpo e movimento / spazio, ordine e misura
• capacità di camminare in gruppo seguendo i percorsi stradali e le regole di
comportamento relative;
• capacità di rielaborare esperienze vissute con linguaggio verbale, grafico - pittorico
e manipolativo;
• capacità di tener conto dei punti di riferimento per muoversi nello spazio;
• capacità a ridefinire il percorso sulla mappa topologica;
• capacità di orientamento;
• capacità di osservazione in merito all’ambiente, alla natura e ai cambiamenti che su
di essa producono le stagioni, la presenza dell’uomo, la presenza di attività
lavorative diversificate..;
• capacità nella risoluzione di strategie procedurali nell’individuazione delle mete.
I discorsi e le parole / messaggi, forme e media
• capacità di ascolto;
• capacità di osservare i percorsi stradali e di riconoscere e rispettare la segnaletica;
• capacità nella riproduzione e rielaborazione grafica e pittorica, rispettando i colori
della realtà;
• possibilità a sviluppare la creatività personale anche attraverso la combinazione di
forme e colori;
• capacità a distinguere grafici, mappe, fotografie e opere d’arte;
• capacità di verbalizzazione e di esposizione del vissuto in modo sequenziale;
• capacità ad esprimere emozioni, opinioni e sentimenti, anche rispetto all’esperienza
vissuta;
• capacità di ascolto della realtà attraverso il riconoscimento dei suoni, dei rumori e
riconoscimento della loro provenienza.
Il se e l’altro
• capacità di mettersi in relazione al mondo esterno;
• possibilità di conoscere le tradizioni e la storia della propria città, individuando i
contesti ed i ruoli che in essa assumono le persone;
• capacità di rispettare le regole di vita comune;
• dimostrare disponibilità alla condivisione delle esperienze, alla collaborazione, al
confronto e alla solidarietà.
Le cose, il tempo e la natura
possibilità a conoscere il quartiere nella sua struttura spaziale;
possibilità di maturare una coscienza ecologica;
capacità a collocare gli eventi in un ordine spazio - temporale;
saper riconoscere e saper distinguere le categorie degli esseri viventi, del mondo
vegetale e di quello animale;
• saper porre in relazione gli elementi, per individuarne le somiglianze, le differenze e
le interazioni.
•
•
•
•
Attività specifica:
il giardino e l’osservazione dei fenomeni naturali
La scuola dispone di una vasta area esterna che essendo stata predisposta in modo
opportuno, offre ai bambini diverse opportunità d’utilizzo:
39
•
•
•
•
•
•
•
•
•
l’orto per la preparazione del terreno alla semina, per la coltivazione di ortaggi,
fiori e grano
i contenitori per la sabbia, per i giochi con l’acqua e con la sabbia, le
costruzioni..
il giardino, il prato, gli alberi alcuni dei quali sono da frutto, per l’osservazione e
lo studio dell’ambiente naturale, dei suoi abitanti e dei fenomeni ad esso collegati
Si predispongono percorsi educativi rivolti a:
individuare l’ambiente naturale come luogo di scoperta e ricerca
favorire atteggiamenti scientifici
facilitare e stimolare l’acquisizione di competenze attraverso esperienze motivanti
e coinvolgenti quali la manipolazione e la preparazione del terreno, la semina,
l’irrigazione, la cura e la raccolta del prodotto; il riutilizzo degli scarti
facilitare il contatto con la natura e gli animali per favorirne la conoscenza ed il
rispetto
favorire l’acquisizione di concetti specifici attraverso l’osservazione:
9 la diversità tra gli organismi viventi,
9 le articolazioni temporali ,
9 le nozioni logiche relative al tempo atmosferico, allo spazio, alla quantità,
9 le leggi della riproduzione,
9 i concetti logico – matematici relativi alle grandezze, alla ripartizione degli
spazi,
9 elaborazione di strategie,
9 ricerca di strumenti e di metodi operativi idonei
Attrezzi e strumenti:
pale, secchielli, palette, zappe, rastrelli, annaffiatoi e secchielli, contenitori di diverse
misure, formine, barattoli, paletti e funicelle per delimitare, per misurare, sementi…
Modalità di verifica
Saranno opportunità di verifica dell’andamento delle attività relative al progetto
didattico e di confronto, gli incontri periodici finalizzati del team docente e gli incontri
con i genitori, oltre, naturalmente, le “risposte” che ad essa forniranno i bambini.
Si ritiene fondamentale prevedere nel calendario scolastico, relativo agli incontri
collegiali, la possibilità di porre all’ordine del giorno la relazione sullo svolgimento in
itinere delle attività.
Pubblicizzazione dei risultati
Si darà a percorso ultimato sia relazionando al Collegio dei Docenti, che al gruppo di
lavoro sulla psicomotricità, sia durante gli incontri programmati con i genitori.
Il materiale raccolto dalle insegnanti documenterà l’attività svolta.
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