Organizzazioni Governative

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Organizzazioni Governative
Collaborazione tra C.R.
e O.G./O.N.G.
Barbara Gobbat
Istruttore nazionale D.I.U.
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Nel corso degli anni il numero di
organizzazioni operanti nella sfera
umanitaria solo proliferate.
Se da un lato, ciò comporta una migliore
capacità di rispondere alle situazioni di
crisi, dall’altro possono creare
confusione, duplicati, competizione ed
incomprensioni.
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Organizzazioni Governative
• Organizzazioni nate, gestite e finanziate
dai governi dei paesi che ne fanno parte.
• Si occupano delle materie più disparate
(questioni politico-militari, economicofinanziarie, sviluppo sociale, diritti
umanitari, protezione ambientale, settore
scientifico-tecnico)
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È difficile schematizzare e trovare
un’unica classificazione per l’universo
delle oltre 150 Organizzazioni
Internazionali intergovernative
esistenti.
Una possibile ripartizione si basa sul
criterio della “famiglia di appartenenza”,
secondo cui si hanno quattro diversi
gruppi:
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Organizzazioni Governative
Internazionali
• Il Sistema delle Nazioni Unite: Segretariato
ONU, UNICEF, FAO, UNESCO…
• le Istituzioni Finanziarie Internazionali:
FMI, Banca Mondiale, Banche Regionali di
Sviluppo…
• l'Unione Europea: Commissione, Parlamento,
Corte, Banca di Ricostruzione e Sviluppo,
Banca degli Investimenti…
• tutte le altre Organizzazioni Internazionali:
OMC, OCSE, NATO, Consiglio d'Europa…
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O.N.G.
organizzazioni – nazionali o internazionali – che
sono indipendenti dal governo del Paese dove
sono state istituite
l’espressione O.N.G. è stata menzionata per la
prima volta nell’ambito delle N.U.
Art. 71 della Carta Costituzionale dell’ONU
prevede infatti la possibilità che il Consiglio
Economico e Sociale possa consultare
“organizzazioni non governative interessate alle
questioni che rientrano nella sua competenza”
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Caratteri di un’O.N.G.
• carattere privato
• assenza di profitto nell'attività
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O.N.G. di cooperazione
allo sviluppo
Libere associazioni, create da
privati cittadini che, per
motivazioni di carattere ideale
o religioso, intendono
impegnarsi a titolo privato e
diretto, per dare un contributo
alla soluzione dei problemi del
sottosviluppo, principalmente
quelli del “sud del mondo”.
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O.N.G. italiane
Legge n° 49 del 26 febbraio 1987
“Nuova disciplina della cooperazione
dell’Italia con i P.V.S.”
Art. 28
riconoscimento di
idoneità delle O.N.G.
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Riconoscimento idoneità
• Essere regolarmente e correttamente
costituite
• Avere come fine quello di svolgere attività di
cooperazione allo sviluppo a favore delle
popolazioni del terzo mondo
• Non proseguire scopi di lucro
• Destinare ogni provento, anche derivante da
attività commerciali accessorie o da altre
forme di autofinanziamento, per i fini
istituzionali per cui sono state costituite.
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Presso il Ministero degli Affari Esteri
esiste l’elenco completo delle O.N.G.
riconosciute idonee ai sensi della Legge
49/1987.
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• ACAV - Associazione Centro Aiuti Volontari
Cooperazione Sviluppo Terzo Mondo
• CEVI - Centro di Volontariato Internazionale
• EMERGENCY
• GRUPPO ABELE
• INTERSOS - Organizzazione Umanitaria per
l’Emergenza
• LEGAMBIENTE
• MEDICI SENZA FRONTIERE
• UN PONTE PER…
• WWF ITALIA
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Per contribuire a un funzionamento più
efficiente degli interventi umanitari, il
CICR si consulta e coordina con molte
organizzazioni internazionali e non
governative operanti negli stessi
contesti, pur mantenendo la loro
indipendenza.
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In quest’ottica si è giunti a standardizzare
un codice di condotta per l’attività
umanitaria
“Codice di condotta per il Movimento
internazionale di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa e per le O.N.G.
durante le operazioni di soccorso in caso
di catastrofe”
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Che cos’è il
“Codice di condotta”?
Il Codice di condotta, redatto nel 1994,
è un insieme di principi fondamentali
indirizzati alle organizzazioni
partecipanti alle attività umanitarie
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• Il codice di condotta ha come obiettivo
di preservare principi di comportamento
del Movimento di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa.
• Non riguarda le questioni operative nel
dettaglio, per esempio come calcolare le
razioni alimentari o come installare un
campo peri rifugiati.
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• Intende soprattutto salvaguardare i
criteri d’indipendenza e di efficacia ai
quali aspirano le O.N.G. e il Movimento
internazionale di Croce rossa e
Mezzaluna rossa nel fornire soccorsi in
caso di catastrofe.
• Si tratta di un codice volontario, la cui
applicazione si basa sulla determinazione
di ogni organizzazione che vi aderisce di
rispettare le norme che lo definiscono.
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In caso di conflitto armato, il codice di
condotta sarà interpretato e applicato
in conformità al Diritto Internazionale
Umanitario.
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Com’è strutturato il Codice?
• Principi di condotta
• Appendice I: Raccomandazioni ai governi
dei Paesi sinistrati
• Appendice II: Raccomandazioni ai
governi donatori
• Appendice III: Raccomandazioni alle
organizzazioni internazionali
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I 7 Principi
• Umanità: …opera per prevenire ed alleviare in
ogni circostanza le sofferenze degli uomini…
• Imparzialità: …non fa alcuna distinzione di
nazionalità, razza, religione, di condizione
sociale o di appartenenza politica…
• Neutralità: …si astiene dal prendere parte alle
ostilità così come, anche in tempo di pace, alle
controversie d'ordine politico, razziale,
religioso e ideologico…
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• Indipendenza: …Le Società Nazionali di Croce
Rossa svolgono le loro attività umanitarie
come ausiliarie dei poteri pubblici e sono
sottoposte alle leggi in vigore dei rispettivi
paesi…
• Volontarietà: …La Croce Rossa è un movimento
di soccorso volontario e disinteressato…
• Unità: …In un paese non può esserci che
un'unica Società di Croce Rossa o di
Mezzaluna Rossa…
• Universalità: …Il Movimento Internazionale
della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è
universale…
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Principi di condotta
1. L’imperativo umanitario è la priorità
assoluta.
2. L’aiuto viene dato senza alcuna
considerazione di razza, credenza o
nazionalità del beneficiario, e senza
nessun tipo di discriminazione. Le priorità
per l’assistenza sono determinate solo in
funzione dei bisogni.
3. L’aiuto non sarà vincolato a nessuna
convinzione politica o religiosa.
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4. Le Organizzazioni coinvolte non dovranno
servire da strumento alla politica estera
dei governi.
5. Le culture e i costumi delle popolazioni
sinistrate devono essere rispettati.
6. Gli interventi devono essere fondati sulle
capacità locali.
7. I beneficiari dei programmi devono
essere coinvolti nella gestione dei
soccorsi.
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8. I soccorsi devono sia servire a soddisfare
i bisogni essenziali che a limitare le
vulnerabilità future.
9. Le Organizzazioni devono essere
responsabili sia nei confronti dei
beneficiari delle attività che dei donatori.
10. Nelle attività d’informazione e di
promozione delle Organizzazioni, le
vittime delle catastrofi devono essere
presentate come essere umani degni di
rispetto e non come oggetti di
commiserazione.
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Appendice I: Raccomandazioni ai
governi dei Paesi sinistrati
1. I governi dovranno riconoscere e rispettare
l’azione indipendente, umanitaria ed imparziale
delle Organizzazioni
2. I governi ospitanti dovranno facilitare l’accesso
rapido delle Organizzazioni alle vittime delle
catastrofi
3. I governi dovranno facilitare l’arrivo dei soccorsi
e la trasmissione rapida delle informazioni
4. I governi dovranno cercare di fornire un servizio
coordinato d’informazione e di pianificazione
5. In caso di conflitto armato, le operazioni di
soccorso sono determinate dalle disposizioni del
diritto internazionale umanitario
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Appendice II: Raccomandazioni
ai governi donatori
1. I governi donatori devono riconoscere e
rispettare l’azione indipendente, umanitaria
ed imparziale delle Organizzazioni
2. I governi donatori devono, quando forniscono
dei fondi, garantire l’indipendenza delle
operazioni
3. I governi donatori devono utilizzare i lori
strumenti diplomatici per aiutare le
Organizzazioni ad ottenere l’accesso alle
vittime delle catastrofi
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Appendice III: Raccomandazioni
alle organizzazioni internazionali
1.
le O.G. dovranno riconoscere le O.N.G., locali
e straniere, come dei partner preziosi
2. Le O.G. dovranno aiutare i paesi sinistrati a
stabilire un quadro generale per il
coordinamento dei soccorsi internazionali e
locali in caso di catastrofe
3. Le O.G. dovranno estendere alle O.N.G. la
protezione assicurata alle istituzioni delle
Nazioni Unite
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Relazioni con le O.G.
Il CICR ha lo status di osservatore
all’Assemblea Generale delle N.U., coopera con
OCHA (Ufficio delle N.U. per il coordinamento
degli affari umanitari) ed inoltre partecipa
alla Commissione Permanente inter-agenzia
con le varie agenzie umanitarie delle N.U. e le
O.N.G. operanti in campo umanitario.
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•
•
•
•
Il CICR inoltre coordina le sue attività a
quelle di organizzazioni come:
UNHCR: Alto Commissariato ONU per i
rifugiati
UNICEF: Fondo delle Nazioni Unite per
l'Infanzia
WFP: World Food Programme
WHO: World Health Organization
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•
•
•
•
•
•
In più, il CICR mantiene relazioni regolari
con :
Consiglio d’Europa
OCSE: Organizzazione per la Sicurezza e
la Cooperazione in Europa
OAU: Organizzazione per l’Unità Africana
OIC: Organizzazione della Conferenza
Islamica
OAS: Organizzazione degli Stati americani
Lega degli Stati Arabi
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Relazioni con le O.N.G.
Il CICR ha recentemente adottato una
strategia volta a sviluppare le sue relazioni
con il settore privato in un modo coerente:
• stabilire un dialogo basato sulla promozione
dei principi umanitari
• diffondere il proprio “know how” attraverso
scambi di competenze
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E la C.R.I.?
Come Società Nazionale si attiene alle
disposizioni del CICR
può comunque partecipare ad interventi
umanitari specifici in collaborazione con
altre organizzazioni
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Alcuni esempi di collaborazione
TURCHIA
1999: due potenti terremoti distruggono la zona nordoccidentale dell’Anatolia Centrale.
La C.R.I. con ECHO (Ufficio Umanitario della
Commissione Europea ) è intervenuta per distribuire
50.000 pacchi d’igiene. Per ogni famiglia ha realizzato
una scheda identificativa.
Recentemente sono stati approvati due progetti:
formazione di un corpo permanente di Volontari del
Primo soccorso e realizzazione di un centro di
assistenza psico-sociale.
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MAURITANIA
Paese fortemente colpito dalla siccità in cui la C.R.I. è
intervenuta per far fronte al problema della
malnutrizione.
Il progetto di lotta alla povertà e di sicurezza alimentare
ha come obiettivo generale di contribuire alla riduzione
della prima ed al miglioramento della seconda.
La strategia d’intervento d’intervento della C.R.I. prevede
la collaborazione dell’UNDP (Programma per lo Sviluppo
delle Nazioni Unite) e di controparti locali come il
Commissariato per i diritti dell’uomo, la CDHLCPI (Lotta
contro la povertà e l’inserimento) ed il CSA (Commissariato
per la sicurezza alimentare).
Inoltre, in questi ultimi anni sono nate diverse cooperative
integrate che perseguono l’obiettivo di migliorare la qualità
della vita dei beneficiari.
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PERU’
Dal 2001, la CRI interviene in Perù con un programma
a favore del Centro Medico di Uchiza, in
collaborazione con la O.N.G. “Volontari per il mondo” e
la diocesi di Huanuco
Gli obiettivi sono la realizzazione di un laboratorio di
analisi, di un ambulatorio medico e dentistico, di una
farmacia e l’adeguamento della struttura sanitaria a
day-hospitale per una ventina di posti letto.
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NIGER
L’UNICEF sta operando in collaborazione con il
Governo, le ONG partner – tra cui Medici senza
frontiere, World Vision, Save the Children - e con le
altre Agenzie delle Nazioni Unite quali il Programma
Alimentare Mondiale (WFP), l’Organizzazione per
l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), e
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO),
per curare i bambini malnutriti e per ridurre gli
effetti dell’insicurezza alimentare sulle famiglie.
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“Senza il volontariato, la società
sarebbe più povera, più arida, meno
umana.
Il motivo dominante di questa
azione è l’uomo, la sua dignità,
secondo l’impegno del fondatore
della Croce Rossa Henry Dunant:
soccorrere tutte le sofferenze
umane senza distinzioni di
nazionalità, di razza, di religione, di
condizione sociale o di
appartenenza politica.”
Carlo Azeglio Ciampi
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Grazie dell’attenzione
e che ne dite di 10’ di
pausa?
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