LA TESSERA PROFESSIONALE EUROPEA (EPC): PROCEDURA E

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LA TESSERA PROFESSIONALE EUROPEA (EPC): PROCEDURA E
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LA TESSERA PROFESSIONALE EUROPEA (EPC): PROCEDURA E
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Procedura. Al fine di chiarire le procedure previste, si fa l’esempio di un farmacista italiano
richiedente la tessera professionale Ue al fine di prestare la propria attività lavorativa,
temporaneamente o stabilmente, in un altro Paese UE (art. 5 bis-sexies).
Tale farmacista dovrà inoltrare richiesta attraverso uno strumento online fornito dalla Commissione
UE, il c.d. ECAS dove il farmacista crea un account personale protetto. La registrazione ad ECAS
si effettua sulla seguente pagina web:
https://webgate.ec.europa.eu/cas/login?loginRequestId=ECAS_LR-22568919CyKqYqgypzsyTfGSdgjhGVVHsf7xtRXMb2WrQb5zqNf8ocAJfrzgOw3a7BBJlVifVmVXLvCd5
MmcCt6dxwdAQIG-PHslUMVSXYCWheMLZVloAGSzeBKCvcT2jZ7UkUDTU0JszmEElmzuXfGR0b93gewju4.
Successivamente occorrerà completare il proprio profilo con i dati personali ed i recapiti. Nel caso
in cui, dopo la registrazione all’ECAS, non si venga automaticamente reindirizzati alla pagina web
della EPC (European Professional Card) per completare il profilo, allora occorrerà andare al
seguente indirizzo https://ec.europa.eu/epc/ dove sarà possibile inserire tutti i propri dati personali.
A questo punto è possibile compilare e caricare la domanda di tessera UE inserendo tutte le
informazioni ed i documenti richiesti dalla normativa in vigore (ovvero Allegato II del
Regolamento di esecuzione n.2015/983 – riportato, per opportuna conoscenza, alla fine del presente
documento) ed, eventualmente, ulteriori documenti richiesti sia dal Ministero della Salute che dallo
Stato ospitante (ad esempio una copia semplice o certificata di un documento).
La domanda, completa di tutti gli allegati, viene inoltrata al Ministero della Salute che, al momento
della ricezione, ha i compito di validarne il contenuto al fine di preparare il c.d. fascicolo sanitario
del richiedente ed inserirlo nel sistema europeo. Tale sistema denominato IMI – Internal Market
Information, svolge la funzione di raccolta e di snodo delle informazioni relative a tutti i farmacisti
europei richiedenti la tessera.
Una volta che il fascicolo è stato inserito nel sistema IMI, lo Stato membro prescelto dal farmacista
per svolgere la sua pratica professionale (ovvero lo Stato ospitante) rilascerà la tessera professionale
europea (ovvero il certificato elettronico), che darà al farmacista italiano il diritto di firmare il
contratto di lavoro con il titolare di farmacia del Paese ospitante.
I farmacisti europei che intendano spostarsi, per la prima volta, sul territorio italiano per svolgere
una prestazione temporanea, devono informarne il Ministero della salute almeno 30 giorni prima
l’inizio della prestazione, tramite apposita dichiarazione scritta specificando il tipo di prestazione
che intendono svolgere e la copertura assicurativa di cui dispongono. Tale dichiarazione ha validità
annuale rinnovabile. Per quanto concerne i documenti da allegare alla dichiarazione leggasi l’art.
10.2 del testo coordinato.
Copia di tale dichiarazione è inviata dal Ministero della Salute all’Ordine dei farmacisti competente
territorialmente, che provvede ad un’iscrizione del farmacista europeo in un’apposita sezione
dell’Albo. Tale iscrizione non comporta oneri di iscrizione alla previdenza obbligatoria.
Tempi. Il Ministero della Salute deve accusare ricevuta entro 7 giorni dal ricevimento della
domanda comunicando le tariffe applicate. Se la domanda è incompleta può richiedere l’inoltro di
documenti e informazioni mancanti.
Per la richiesta di stabilimento il Ministero della Salute ha 1 mese di tempo dall’invio di ricevuta
ricezione della domanda per inoltrare il fascicolo all’IMI, ovvero inviarla al Paese ospitante.
Il Paese ospitante ha 1 mese di tempo, con la regola del silenzio/assenso, per rilasciare la tessera,
termine prorogabile di altre 4 settimane.
Pertanto, in caso di accettazione della domanda l’intero processo per la concessione definitiva della
tessera professionale non potrà durare più di 95 giorni.
Leggermente diversi i tempi per la concessione della tessera in caso di prestazione temporanea o
occasionale. Il Ministero della Salute ha in questo caso 3 settimane dall’invio di ricevuta ricezione
della domanda. Se non vi sono dubbi da parte del Paese ospitante la procedura si chiude in 1 mese.
Se invece il Paese ospitante ha dubbi sulla autenticità della dichiarazione, allora può chiedere
ulteriori informazioni o l’invio di copie semplici o certificate di documenti. In questo caso il
Ministro della Salute ha un 1 mese di tempo per effettuare le verifiche ed il Paese ospitante altri 3
mesi per il rilascio della tessera.
L’intera procedura in questo caso, pertanto, si chiude in poco più di 4 mesi.
Tariffe. Ai farmacisti che inoltrano la domanda di tessera professionale europea verrà applicata
una tariffa sulla base del costo effettivo del servizio, secondo modalità da stabilire con Decreto del
Ministero della Salute entro il 10 Aprile 2016. Anche il Paese ospitante può stabilire una tariffa per
il rilascio della tessera (ad es. l’Irlanda chiede tra 150 e 540 €, Slovenia e Finlandia 150 €, UK 109
£, Grecia 36,98 €).
Meccanismo di allerta. La tessera professionale contiene anche le sanzioni disciplinari e penali
che limitano o vietano, anche solo a titolo temporaneo, l’esercizio dell’attività professionale del
farmacista. Sarà l’Ordine a comunicare le sanzioni, in 3 giorni da quando ne viene a conoscenza,
direttamente nel sistema IMI al fine di informare tutte le Autorità competenti degli Stati membri.
La medesima comunicazione deve essere inviata al farmacista a cui è stata comminata la sanzione.
Le Autorità giudiziarie hanno pertanto l’obbligo di comunicare all’Ordine dei farmacisti tutte le
decisioni relative a sanzioni penali.
Grazie allo strumento online sarà poi possibile controllare, anche da parte dei terzi interessati,
l’esistenza di eventuali sanzioni a carico del singolo farmacista. In pratica, i titolari di farmacia, i
consumatori, i pazienti, le autorità pubbliche e “altre parti interessate” potranno verificare la
validità della tessera al seguente indirizzo web: https://ec.europa.eu/epc/public/validity?locale=it.
Nel caso di presenza di sanzioni a carico di quel farmacista il sistema visualizzerà un messaggio che
inviterà i terzi interessati a prendere contatto con il Ministero della salute.
Centro di assistenza. È istituto un Centro di assistenza presso il Dipartimento per le politiche
europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ciò al fine di fornire assistenza ai farmacisti e
agli altri professionisti per ogni problema relativo alla concreta applicazione delle disposizioni del
D.Lgs. n.15/2016. Per informazioni contattare Giovanna Corrado tel. 06-67795322 [email protected].
Conoscenze linguistiche. Il Ministero della Salute dovrà verificare la conoscenza della lingua
italiana per i farmacisti europei che vogliono stabilirsi nel nostro Paese. Tale controllo deve essere
effettuato solo dopo il rilascio della tessera e dovrà essere proporzionato all’attività da eseguire. Il
Ministero della Salute potrà, approvando apposito atto amministrativo, stabilire il livello linguistico
necessario per il corretto svolgimento della professione di farmacista.
Allo stesso modo, al farmacista italiano che inoltra domanda di tessera, può venire richiesto dallo
Stato ospitante documenti comprovanti la conoscenza della lingua. Non allegare tali documenti,
tuttavia, non può comportare il rifiuto al rilascio della tessera.
25.6.2015
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
L 159/41
ALLEGATO II
Documenti richiesti per il rilascio della tessera professionale europea
A. RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE A FINI DI STABILIMENTO
1. Riconoscimento automatico (titolo III, capo III, della direttiva 2005/36/CE)
I seguenti documenti sono richiesti per il rilascio della tessera professionale europea ai sensi del regime:
a) prova della nazionalità del richiedente (carta di identità o passaporto o altra prova accettata conformemente
alle disposizioni nazionali dello Stato membro di origine); se la prova della nazionalità non menziona il luogo
di nascita, documento che attesti il luogo di nascita del richiedente; per i cittadini di paesi extra-SEE,
documento comprovante che il cittadino del paese terzo può godere dei diritti di cui alla direttiva 2005/36/CE
a norma della legislazione pertinente dell'UE, ad esempio la direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio (1), la direttiva 2003/109/CE del Consiglio (2), la direttiva 2004/83/CE del Consiglio (3) o la
direttiva 2009/50/CE del Consiglio (4);
b) titolo di formazione e, se del caso, certificato che accompagna il titolo di formazione;
c) uno dei seguenti certificati a seconda della professione e della situazione del richiedente:
i)
certificato di conformità di cui all'allegato VII, punto 2, della direttiva 2005/36/CE, se il titolo di
formazione soddisfa le condizioni di formazione richieste;
ii) certificato di cambiamento di denominazione di cui all'articolo 23, paragrafo 6, della direttiva
2005/36/CE, nei casi in cui il titolo di formazione non corrisponde ai titoli di cui all'allegato V,
punto 5.2.2 o 5.6.2, della direttiva 2005/36/CE, ma la qualifica soddisfa le condizioni di formazione
richieste;
iii) certificato sui diritti acquisiti di cui all'articolo 23, 33 o 33 bis della direttiva 2005/36/CE, attestante che il
titolare delle qualifiche ha esercitato effettivamente e lecitamente la professione in oggetto almeno per il
periodo minimo richiesto, nonché le prescrizioni specifiche di tali articoli, se la formazione è iniziata
prima delle date di riferimento di cui all'allegato V, punto 5.2.2 o 5.6.2, della direttiva 2005/36/CE e se il
titolo di formazione non soddisfa tutte le condizioni di formazione richieste;
d) documenti richiesti a norma dell'allegato VII, punto 1, lettere da d) a g), della direttiva 2005/36/CE.
(omissis)
B. PRESTAZIONE DI SERVIZI SU BASE TEMPORANEA (titolo II della direttiva 2005/36/CE)
I seguenti documenti sono richiesti in caso di prima prestazione di servizi o in caso di mutamento oggettivo della
situazione del richiedente ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 2, della direttiva 2005/36/CE:
a) prova della nazionalità e altri documenti di cui alla parte A, punto 1, lettera a);
b) nei casi di cui all'articolo 6, paragrafo 2, terzo comma, del presente regolamento, un attestato che certifichi lo
stabilimento legale nello Stato membro di origine di cui all'articolo 7, paragrafo 2, lettera b), della direttiva
2005/36/CE;
c) i documenti richiesti conformemente all'articolo 7, paragrafo 2), lettera b), riguardanti il diritto del titolare di
esercitare una professione e altri documenti richiesti conformemente all'articolo 7, paragrafo 2, lettere da c) ad e),
della direttiva 2005/36/CE;
d) se lo Stato membro ospitante applica la verifica preliminare delle qualifiche ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 4,
della direttiva 2005/36/CE, documenti contenenti informazioni supplementari sulla formazione di cui alla
parte A, punto 2, lettere c) e d), del presente allegato.