Effetto Striscia» ed è record di ascolti

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Effetto Striscia» ed è record di ascolti
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SPETTACOLI
Sabato 7 Marzo 2015 Corriere della Sera
Il Volo
I tre «tenorini» del Volo (foto) sono stati nominati ambasciatori
dell’Unicef. La cerimonia è avvenuta in diretta su Rai1 nel corso
della trasmissione «Porta a porta», alla presenza del
Presidente dell’Unicef Italia, Giacomo Guerrera, che ha
consegnato a Piero Barone (21 anni), Ignazio Boschetto (20) e
Gianluca Ginoble (20) la pergamena dove vengono nominati
ambasciatori. Obiettivo? «Sensibilizzare e coinvolgere i giovani
sui problemi dell’infanzia, testimoniando e promuovendo con il
loro impegno nel mondo della musica la solidarietà e il
sostegno alle iniziative» del fondo delle Nazioni Unite per
I vincitori di Sanremo
ambasciatori
Unicef per l’infanzia
l’infanzia. Guerrera ha poi rivolto ai tre talentuosi artisti un
«affettuoso ringraziamento e un benvenuto nella grande
famiglia dell’Unicef». La nomina ha titolato i tre vincitori del
Festival di Sanremo come i più giovani ambasciatori Unicef tra
tutti i personaggi che in passato hanno ricevuto il prestigioso
incarico. Ma le soddisfazioni per i tre cantanti non sono finite.
Dopo aver ricevuto il Disco d’oro per il singolo «Grande amore»
(oltre 25 mila copie vendute), il trio ha ricevuto ieri lo stesso
riconoscimento per l’album «Sanremo Grande amore», uscito
lo scorso 17 febbraio.
MasterChef
4,8%
Lo share
dell’ultima
puntata di
«MasterChef»,
il talent di Sky
Uno che è stato
visto da
1.462.763
spettatori, un
record per il
programma.
L’anno scorso
furono
1.430.080 ma
con uno share
leggermente
più alto (5,1%)
«Effetto Striscia»
ed è record di ascolti
Sky: sulle anticipazioni la parola agli avvocati
Finale senza sorpresa. Come indicato da Striscia, a vincere la quarta
edizione di MasterChef è stato Stefano
Callegaro, agente immobiliare 43enne,
residente dalle parti di Rovigo. Si porta
a casa 100.000 euro, la possibilità di scrivere un libro (edito da Rizzoli) e soprattutto la certezza di aprire un ristorante
con la sua compagna, il suo sogno.
Anche se gli uffici legali di Sky stanno
ancora valutando la decisione se presentare o meno delle denunce, cade
una delle accuse: il procurato danno.
Perché alla fine l’effetto Striscia non ha
danneggiato il cooking show. Questa è
stata la finale più vista in termini di
spettatori: 1.462.763 con uno share del
4,8%, contro 1.430.080 dell’anno scorso,
ma con uno share leggermente più alto
(5,1%). Se qualcuno ha violato il segreto
sul vincitore, non è stato Stefano: «Non
MILANO
è stato poi tanto difficile mantenere il
segreto, a forza di convincermi che dovevo stare attento a non dire nulla avevo
quasi rimosso questa cosa, al punto che
quando ho guardato il programma su
Sky in tv, mi sono emozionato e sono rimasto senza parole come se davvero
stessi vincendo in quel momento».
Si chiude un’edizione e se ne apre già
un’altra, perché sono iniziati i casting
per MasterChef 2016. Il format sarà registrato quest’estate — Ricci ha promesso niente spoiler: «la bellezza delle
provocazioni sta nella loro unicità» — e
vedrà aggiungersi un nuovo giudice —
lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo, quello di Cucine da incubo — ai riconfermati Cracco, Barbieri e Bastianich.
R. Fra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Trionfo Al centro il vincitore Stefano, abbracciato dalla sua compagna. Alle sue spalle Nicolò, secondo classificato
Ricci: «Lo sberleffo è il nostro dna
Gli attacchi del web? Violenza»
L’intervista
«È stato un sacrilegio,
una provocazione, per verificare ancora una volta il funzionamento della comunicazione. Io
fino alla proclamazione del
vincitore non ero sicuro, non
c’è stata nessuna spifferata dall’interno. Il veggente sono io».
Antonio Ricci, autore di
«Striscia», ha svelato in anticipo il vincitore di «MasterChef». Lo ammetta: qualcuno
le ha rivelato il finale?
«No. Nel weekend ho avuto
la disgrazia che mia figlia piccola si sia guardata tre volte la
puntata di MasterChef. Mi sono messo a guardarlo anche io
e ho dato la classifica: la narrazione del programma portava a
MILANO
quella soluzione. Lo avrebbe
capito qualunque allievo della
Scuola Holden di Baricco. Non
mi sento un genio».
Dunque solo una provocazione, uno sberleffo?
«Un ballon d’essai. Nel servizio abbiamo preso delle precauzioni, si parlava di un veggente, uno ai livelli di Paolo
La classifica
La classifica di
«Striscia»:
Stefano, Nicolò e
Amelia. A destra
Antonio Ricci
Brosio: era il piano B, la via
d’uscita. Se non ci azzeccavo, la
colpa era di Brosio e saremmo
andati a menarlo. Però social,
giornali e blog per essere letti
devono togliere ogni dubbio. E
la supposizione è stata data per
certa perché si sapeva che il
programma era registrato.
Nessuno si è chiesto quali prove avessimo fornito».
Twitter ha emesso la sua
sentenza: Ricci colpevole.
«L’Isis è già tra noi, inutile
impedire gli sbarchi se c’è chi
sul web ha augurato a Max Laudadio che la figlia si impiccasse
con il filo spinato. C’è chi agisce
in nome di Maometto e chi in
nome di MasterChef».
Si è parlato di mancanza di
rispetto nei confronti degli
spettatori.
«La mancanza di rispetto è
quella di chi si mette in queste
condizioni: perché non l’hanno fatto in diretta? La mancanza di rispetto potrebbe anche
essere far risultare i tre giudici
delle persone carismatiche e
non dei baccalà come due su
tre di loro sono, e lo dico con
affetto sincero, soprattutto per
il baccalà alla vicentina. Quando sono andati in diretta l’anno
scorso è stato un mezzo disastro, ma se li vedi dopo un bel
montaggio sembrano tutta
un’altra cosa. E poi è evidente
che per lo spettacolo è meglio
la Scuola

Non c’è
mai stata
nessuna
spifferata
dall’interno
del talent
show
Il veggente
sono io
Il commento
A pagina 63
il commento
di Aldo Grasso
sulla puntata
finale di
«MasterChef»
ricorrere a semiprofessionisti
piuttosto che a cuochi della domenica».
Così ha rovinato il finale.
«La bellezza è nella narrazione non nel finale. Nella vita c’è
un unico finale, la morte, conosciuto da tutti: bisognerebbe
indignarsi su Twitter».
Avete fatto il gioco del programma?
«In realtà hanno fatto più o
meno l’ascolto dell’anno scorso: sono abbonati. È chiaro, però, che gli abbiamo fatto
un’enorme pubblicità gratuita.
Se sei grosso non vai a creare
curiosità, come abbiamo fatto
noi, su un fenomeno comunque piccolo come quello di
MasterChef. Noi lo facciamo
perché nel dna di Striscia c’è la
provocazione. Abbiamo sollevato anche un altro problema
di fondo: un cronista che viene
a conoscenza di una notizia la
deve dare o no?».
Renato Franco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12 - 15 MARZO 2015 • SESTA EDIZIONE
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