Barcellona-Pompeu Fabra-2011-12

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Barcellona-Pompeu Fabra-2011-12
L’ERASMUS A BARCELLONA – UNIVERSITAT POMPEU FABRA Primo e secondo trimestre (settembre-­‐aprile 2012) Perché Barcellona? Decisi di fare domanda in modo assolutamente autonomo, probabilmente senza nemmeno sapere cosa mi sarei aspettato, ma con la consapevolezza dell’utilità che l’Erasmus poteva offrirmi a livello professionale e umano. Quando uscirono le graduatorie capì che quello che desideravo si era fatto realtà e che da lì a pochi mesi sarei partito per la città Erasmus per antonomasia: Barcellona. Perché scelsi Barcellona? E’ una domanda che anche i compañeros spagnoli mi rivolgevano spesso. In primo luogo per il fatto che la Universitat Pompeu Fabra possiede per chi fa comunicazione, strumentazioni, tecnologie e metodi di insegnamento che a Pordenone, è triste dirlo, non esistono. Last but not least, per il fatto che a livello personale una città come Barcellona sarebbe stata la più adatta per sperimentare uno stile di vita diverso dal quale ero sempre stato abituato. Rimango comunque dell’idea che la destinazione non è ciò che rende un Erasmus migliore da un altro, alla fine l’esperienza la costruiscono le persone che la vivono, sia essa in una metropoli o in qualche centro meno conosciuto. Prima di partire. Dopo aver appreso di partire arriva il momento di intraprendere le necessarie pratiche burocratiche e di assistere a riunioni preparatorie, che sono sicuramente utili. Dalla Pompeu Fabra vi arriverà un modulo da compilare on-­‐line, l’application form, in cui specificare i corsi del primo trimestre che volete seguire ma che può essere modificato durante la prima settimana di lezioni. Fatto anche questo bisogna prenotare il volo. Consiglio di partire almeno una settimana prima dell’inizio delle lezioni. Ci sono diverse opzioni: se con Ryanair avete trovato un offerta strepitosa va benissimo, ma tenete in conto che dovete fare stare tutto in due valigie da 20 e 10 chili, e se li superate, il sovraprezzo da pagare può superare quello di un intero biglietto (esperienza personale). Se prenotate in anticipo con Vueling (dal Marco Polo) potete trovare ottimi prezzi, inoltre non sono molto fiscali con il peso e oltre al bagaglio a mano potete portare un altro oggetto in cabina (ad esempio la borsa con il laptop). Anche Air One ora vola da Venezia. Trovare una sistemazione. Un capitolo importante riguarda la scelta dell’alloggio. Se non avete scelto la residenza universitaria (che dal mio punto di vista ve la sconsiglio) la stanza in un appartamento condiviso o l’affitto di un appartamento intero da condividere sono le soluzioni migliori per poter sperimentare la convivenza tra persone di diversi paesi, lingue e culture. Per trovarlo, è utile cercare su siti come loquo.com, idealista.com, buscopiso.com e anche su facebook, cercando i gruppi che racchiudono studenti erasmus che come voi staranno cercando una sistemazione. Il mio consiglio è quello di farvi, pochi giorni prima della partenza, una lista di possibili sistemazioni, in base alla vicinanza alla università/centro e al prezzo che siete disposti a pagare (purtroppo i prezzi degli affitti sono alti, difficilmente troverete posti decenti sotto i 300 euro al mese) e una volta che sarete giunti a destinazione visitare quanti più appartamenti possibile, in modo di verificare di persona il loro stato, dato che a Barcellona si rischia spesso e volentieri di finire nelle famose “stanze senza finestre” o in altri ambienti poco piacevoli. Questa ricerca può essere estenuante e quindi è meglio prenotare qualche giorno in più nell’ostello che avrete accuratamente scelto prima di partire per non correre il rischio di vagabondare con i bagagli per mezza Barcellona o peggio fare compagnia al barbone sulla panchina in qualche parco. Nel frattempo, fate un salto all’università per chiedere eventuali informazioni e soprattutto aderire agli eventi di benvenuto rivolti agli studenti erasmus. L’ESN (Erasmus Student Network) è un’ associazione su scala europea che è presente nelle principali università e si occupa di seguire gli studenti durante questa esperienza. Oltre alle giornate di benvenuto per i nuovi arrivati organizza gite, feste, incontri e offre la possibilità di conoscere molta gente. (http://www.esnalaupf.org/upf/) L’università. A questo punto dovreste aver già trovato una dimora fissa, anche perché iniziano le lezioni. Durante la prima settimana potete seguire i corsi che avete indicato nel learning agreement ma anche altri, dato che c’è la possibilità di fare dei cambi che vi permettono così di scegliere così quelli che più vi interessano prima di iscrivervi definitivamente. I tallers (laboratori) hanno posti limitati per gli studenti erasmus e quindi vengono assegnati ad estrazione, ma anche se non venite presi solitamente i docenti sono disposti ad accettare qualche studente in più. Probabilmente non sarete preparati al fatto che la lingua principale di insegnamento è il catalano. Se pensate che il catalano sia una sorta di dialetto parlato dai vecchietti vi sbagliate di grosso. I catalani, in catalogna, parlano tra di loro in catalano. Questo non vuol dire che parlino solo il catalano, lo spagnolo lo sanno, ma se volete farveli amici condividere la loro lingua è sicuramente uno stratagemma utile. Personalmente sono arrivato a Barcellona con un livello abbastanza buono di spagnolo, grazie anche al corso previsto nel secondo anno a Pordenone e il catalano lo capivo quasi facilmente, alla fine dell’erasmus mi sono accorto che con un corso base lo avrei potuto anche parlare. Quindi prendete in considerazione i corsi che la UPF offre sia di castigliano che di catalano. Un'altra possibilità è quella di aderire al volontariato linguistico (Voluntariat linguistic: http://www.upf.edu/vl/) ossia un programma che permette di scambiare le proprie conoscenze linguistiche con gli studenti locali grazie al sistema del tandem linguistico. Oltre a fare ciò, il VL organizza escursioni gratuite nelle località più interessanti della catalogna mirate sempre alla pratica delle lingue che la UPF utilizza: catalano, castigliano e inglese. I corsi, in particolare quelli pratici, richiedono la preparazione di progetti o esercitazioni individuali o di gruppo che valgono per la valutazione finale. L’eventuale esame (scritto) si può sostenere in catalano o in castigliano e l’appello è unico. Anche la partecipazione e il dibattito in classe sono considerati e quello che ho potuto notare, è che a differenza del sistema italiano c’è più interazione tra alunno e docente durante la lezione al punto tale che gli studenti si rivolgono al professore dandogli del tu e chiamandolo per nome. Tutti i corsi richiedono un impegno da parte dello studente nello svolgimento delle esercitazioni pratiche o nei lavori (relazioni, ricerche, analisi) che il docente assegna e che fanno parte della valutazione finale. L’Universitat Pompeu Fabra ha un sistema bibliotecario efficiente e ricco di materiali, le biblioteche sono aperte tutti i giorni della settimana e con un orario prolungato, durante il periodo di esami chiudono a tarda notte. Nel campus della comunicazione esiste uno sportello per il prestito di materiali e attrezzature necessarie per la realizzazione delle esercitazioni pratiche. La mensa interna a mio parere è ottima. Potete trovare un menù completo per 7 euro circa, oppure con 5 euro e trenta mezzo menù che è comunque abbondante. Il personale è allegro e simpatico, il capo è un personaggio a cui piace interagire in modo scherzoso con gli studenti (soprattutto se sono stranieri, preparatevi!). Gli studenti del posto per qualche motivo preferiscono portarsi il pranzo da casa, che consumano sui tavolini della caffetteria del cortile per poi sdraiarsi per terra al sole fino all’inizio delle lezioni pomeridiane (in perfetto stile STM). Spostarsi Muoversi a Barcellona è facile, anche se in questo ultimo periodo le tariffe per il trasporto urbano sono aumentate. Oltre alla metro che copre praticamente tutta la città io ho utilizzato molto spesso il Bicing: si tratta di un servizio di bike sharing gestito dal comune che con una tariffa annuale di 37 euro vi permette di spostarvi gratis per la prima mezz’ora ed è molto comodo sui tragitti brevi. Per poter utilizzare quest’ultimo servizio è necessario che voi abbiate il NIE, un codice che vi identifica come stranieri che si fermano nel territorio spagnolo per più di tre mesi e che è necessario per tutte quelle operazioni come stipula di contratti, abbonamenti etc. Per le procedure da fare per averlo vi rimando a questo link dell’università: http://www.upf.edu/international/living/formalities.html. Molto utili anche i bus notturni che girano per la città per i rientri a casa dopo una serata, anche i taxi non sono poi così costosi se condivisi con più persone. Cose da fare (oltre a studiare) A Barcellona è difficile annoiarsi. Chi ama le discoteche troverà pane per i suoi denti, club esclusivi o discoteche più popolari. Oltre a questo a Barcellona si svolgono una grande quantità di manifestazioni, concerti e festival, il numero di bar e pub è elevato, i musei sono molti e di tutti i generi. Anche solo girando per il centro ci si può imbattere in situazioni particolari e assistere a spettacoli improvvisati. Insomma, la fama di Barcellona è anche quella di essere una città allegra e piena di vita tanto che è un aspetto che è entrato nell’immaginario collettivo. Conclusioni Con un po’ di nostalgia scrivo questo articolo, a circa un mese dal mio rientro in patria, dopo sette precisi di quella che si può definire l’esperienza più importante mai fatta. Possono sembrare parole scontate e già sentite, ma vi posso assicurare che solo chi l’ha vissuta può capire di cosa sto parlando. Sono sicuro che se partite con il piede giusto, con motivazione, senza aspettative esagerate e superando le inevitabili difficoltà iniziali l’erasmus a Barcellona vi rimarrà nel cuore e solo dopo potrete rendervi conto dell’esperienza straordinaria che vi è stata offerta a livello formativo e umano. Fabio Paolini Altri links utili: Un sito tratto da una tesi di laurea sull’erasmus: http://www.sodeni.it/erasmus/index.html Un blog di italiani che vivono e lavorano a Barcellona sempre aggiornato e ricco di consigli utili: http://spaghettibcn.com/ Sito della televisione catalana TV3, utile da seguire in streaming per prendere dimestichezza con la lingua: http://www.tv3.cat/ Sito ufficiale della città di Barcellona: http://www.bcn.es/