GDO Report 2015-2016

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GDO Report 2015-2016
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Consulting
GDO Report 2015-2016
Evidenze e future tendenze nella Grande Distribuzione Organizzata
RetaiLabİt
Dicembre 2015
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RetaiLabİt in sintesi...
I
II
COS’È
RetaiLabİt nasce nel 2010 per approfondire la conoscenza del settore retail tramite
l’applicazione di tecniche di misurazione delle performance, che permettano la valutazione di risultati passati e la previsione dei trend futuri
DI COSA SI OCCUPA
Studi, analisi, progetti aventi a riferimento il mondo della Grande Distribuzione
(Organizzata e Specializzata)
Indagini teoriche ed empiriche sui legami tra le leve di Customer Relationship Management, la qualità delle relazioni con i clienti, le performance aziendali
PROGETTI E PUBBLICAZIONI (2011-2014)
III
Report sul Retail Abbigliamento
GDO Report (I, II, III)
Pubblicazioni su Riviste Specialistiche della Grande Distribuzione (Largo Consumo,
GDO News, Beverage & Grocery), amplificate dal blog RetailWatch.it
GDO Report 2014 - Evidenze e future tendenze nella Grande Distribuzione Organizzata
IV
PROSSIME USCITE (2016)
GDO Report 2016
Gianluca Meloni
[email protected]
Tel. 327/4519134
Professore a Contratto presso l’Università Bocconi
Senior Lecturer dell’Area Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare SDA Bocconi
Redaelli Stefano
Consulente dgm
2
[email protected]
Tel. 327/4519135
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Executive Summary
Il GDO Report di DGM Consulting intende fornire:
store, libero servizio e hard discount (Federdistribuzione).
1) evidenze sulle dinamiche passate e presenti del settore
I dati contenuti nel GDO Report possono anche essere
italiano della Grande Distribuzione Organizzata, che diano
presentati eseguendo aggregazioni differenti da quelle
indicazione di possibili cambiamenti nel comparto;
riportate, e possono essere richiesti a DGM Consulting.
2) una comparazione tra
Il documento presenta
i soggetti prescelti per
dapprima un’analisi del
l’analisi, e tra questi e i
mercato della grande
valori medi del mercato,
distribuzione
per l’identificazione del-
con attenzione alle dina-
le eccellenze gestionali
miche passate e presen-
in atto;
ti, e ai possibili sviluppi
3)
una
valutazione
in
Italia
futuri.
dell’impatto di variabili
Successivamente, proce-
esogene
perfor-
de ad analizzare le azien-
mance aziendali future,
de del campione selezio-
in ipotesi di perfetta
nato, sia a livello aggre-
continuità
gato, sia per gruppi, sia
sulle
strategica,
per rintracciare le prossime tendenze.
Il report indaga i più re-
singolarmente.
I dati pubblici sono stati
dapprima elaborati nella
centi risultati economico-finanziari di un campione di 84
loro componente storica e vengono in seguito utilizzati
delle maggiori società della grande distribuzione, ritenuto
come base di proiezione per l’ottenimento dei possibili
altamente rappresentativo delle dinamiche interne al com-
valori economici, patrimoniali e finanziari degli esercizi
parto, e li proietta nel biennio 2015-2016. Il fatturato totale
2015 e 2016, ipotizzando un’omogeneità di rete di vendita
del panel rappresenta nel 2014 circa il 70,8% dell’intero giro
e una perfetta continuità tattico-strategica.
d’affari italiano dei canali ipermercati, supermercati, super-
3
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Le evidenze
DOMANDA
IL PASSATO
SPESA MEDIA MENSILE
FAMILIARE PER ALIMENTI E
BEVANDE IN CONTRAZIONE
DAL 2011, ANCHE SE A
TASSI SEMPRE MINORI.
IL FUTURO
LO STATO DEL
MERCATO
CONTRAZIONE DEL VOLUME
D’AFFARI DEL COMMERCIO AL
DETTAGLIO DAL 2010, CONDIZIONATO
SU TUTTO IL PERIODO DAL SETTORE
NON ALIMENTARE, E DAL 2012 ANCHE
DA QUELLO ALIMENTARE.
CONSUMI
COMPLESSIVI
DEGLI ITALIANI SONO
PREVISTI IN RIALZO SIA
NEL 2015 SIA NEL 2016.
OFFERTA
2
LE AZIENDE
IL PASSATO
4
LA
CONTRAZIONE
DELLE
VENDITE E’ ACCOMPAGNATA
DA UNA DIMINUZIONE DEI
PUNTI VENDITA AD ECCEZIONE
DEI
DISCOUNT
CHE
CONTINUANO A CRESCERE.
IL FUTURO
MALGRADO LA CONTRAZIONE COMPLESSIVA DEL
MERCATO, IL CAMPIONE MOSTRA UNA CRESCITA
MODESTA,
CON
RICAVI
COMPLESSIVI
CHE
AUMENTANO DAL 2013 AL 2014 DELLO 0,67%.
I RISULTATI COMMERCIALI DEL CAMPIONE - IN IPOTESI
DI CONTINUITA’ STRATEGICA - SONO PREVISTI IN
AUMENTO SIA NEL 2015 SIA NEL 2016.
REDDITIVITA’ DEL CAPITALE INVESTITO IN CALO DI 1,13
PUNTI PERCENTUALI DAL 2013 AL 2014 A CAUSA DELLA
CONGIUNTA
DIMINUZIONE
DELL’EFFICIENZA
OPERATIVA E DELL’EFFICIENZA STRUTTURALE.
REDDITIVITA’ ATTESA DEL CAPITALE INVESTITO IN
AUMENTO NEL 2015 (+0,39 PUNTI PERCENTUALI) PER
EFFETTO DELLA CRESCITA DELLA REDDITIVITA’ DELLE
VENDITE. STABILE IL RONA PREVISTO NEL 2016.
FREE CASH FLOW OPERATIVO NEGATIVO A CAUSA
DELLA RIDUZIONE DEI DEBITI COMMERCIALI E DEL
TREND DEGLI INVESTIMENTI CHE NON SI ARRESTA
(RISTRUTTURAZIONE O APERTURA DEI PUNTI
VENDITA).
FREE CASH FLOW OPERATIVO PREVISTO IN
MIGLIORAMENTO NEL BIENNIO DI PREVISIONE, MA
ANCORA NEGATIVO.
MIGLIORAMENTO DELL’EQUILIBRIO PATRIMONIALE
DAL 2013 AL 2014, IN QUANTO DIMINUISCE LA
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA E AUMENTANO I
MEZZI PROPRI.
NELLO STESSO PERIODO RIMANGONO STABILI I TEMPI
MEDI DI RIENTRO DAL DEBITO FINANZIARIO .
RIMANE STABILE L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE.
MIGLIORAMENTO DEI TEMPI STIMATI DI RIENTRO DAL
DEBITO FINANZIARIO .
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CREAZIONE DI VALORE NELLA GESTIONE? REDDITO OPERATIVO (EBIT) vs FATTURATO
Nel 2014 il campione di aziende analizzato presenta un
due quadranti troviamo i casi ibridi, cioè player che mo-
calo dell’EBIT del 27,96% a fronte di un leggero aumento
strano un aumento dei ricavi totali associato ad un decre-
del fatturato (+0,67%). Il panel, preso nel suo complesso,
mento del margine operativo e viceversa.
denota quindi un’inefficienza gestionale in quanto l’auLe società che occupano i quadranti superiori della matrice
mento dei ricavi totali non si traduce in un aumento del
(crescita dell’EBIT), sono meno numerose e relativamente
risultato operativo, che anzi è in contrazione.
più piccole rispetto alle rimanenti. Tra queste, coloro che
Nel quadrante in alto a destra della matrice sottostante
registrano anche un parallelo aumento dei ricavi totali,
compaiono le società che mostrano tassi di crescita positi-
ottengono un reddito operativo medio più elevato.
vi sia del fatturato che dell’EBIT. Tuttavia per parlare di
N.B.: per una migliore rappresentazione grafica, nelle ma-
efficienza gestionale l’aumento dei ricavi deve essere ac-
trici sono stati esclusi i cosiddetti outlier, ossia società che
compagnato da un pari o maggiore aumento del reddito
hanno fatto registrare performance molto positive o mol-
operativo. Nel quadrante in basso a sinistra, al contrario, si
to negative. Gli assi tracciati in colore rosso delimitano
trovano le società che hanno fatto registrare un decre-
l’andamento dei player rispetto ai risultati medi del cam-
mento sia del fatturato che dell’EBIT, mentre negli altri
80%
60%
pione.
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
11 (outlier compresi)
€ 4.058.657.038,00
€ 64.307.708,00
€ 368.968.821,64
€ 5.846.155,27
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
28 (outlier compresi)
€ 22.795.493.437,00
€ 763.795.183,00
€ 814.124.765,61
€ 27.278.399,39
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
25 (outlier compresi)
€ 23.660.752.899,00
-€ 288.622.046,00
€ 946.430.115,96
-€ 11.544.881,84
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
20 (outlier compresi)
€ 16.839.317.924,00
€ 96.506.317,00
€ 841.965.896,20
€ 4.825.315,85
Incremento dell’EBIT (2013-2014)
40%
20%
0%
-20%
-40%
-60%
-80%
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
Incremento del FATTURATO (2013-2014)
5
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EFFICIENZA COMMERCIALE o OPERATIVA? COSTO DEL VENDUTO vs COSTI OPERATIVI
Mettendo ora a confronto le aziende che manifestano
piuttosto che dell’incidenza dei costi relativi al consumo di
maggiore e/o minore efficienza a causa delle variazioni
merci, al fine di migliorare la propria marginalità .
delle incidenze dei costi commerciali e dei costi operativi
sul fatturato, si può notare l’esistenza di una relazione
inversa fra queste due tipologie di impatti sulla marginalità. Le aziende posizionate nel quadrante in alto a sinistra
della matrice sottostante (circa il 39% delle società che
compongono il campione) fanno registrare buone performance di marginalità mediante saving sul costo del venduto ma cattivi risultati in termini di incidenza dei costi operativi sul fatturato. Specularmente, le aziende che si posizionano nel quadrante in basso a destra (circa il 31% del totale
del campione) sono le aziende che hanno adottato una
Incremento dell’incidenza sul fatturato dei COSTI OPERATIVI (2013 -2014)
strategia mirata alla riduzione del peso dei costi operativi
8%
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
6% FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
switch di costo sottostante le tattiche e le negoziazioni
adottate nel corso del processo di acquisto. In particolare,
da una parte, ci sono operatori che a fronte di sconti da
fornitori (in cambio, ad esempio, di una consegna al centro
di distribuzione), potrebbero aver speso di più per il presidio, la logistica, e il trasporto necessari per la consegna
della merce ai singoli punti vendita delle proprie reti.
Dall’altra parte, le aziende che hanno sostenuto (in proporzione) meno costi operativi di gestione, potrebbero
aver “investito” figuratamente questo risparmio in un servizio più corposo da parte del fornitore (come, per ripren-
33 (outlier compresi)
€
32.867.715.257
€
782.231.393
€
995.991.371
€
23.703.982
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
19 (outlier compresi)
€
20.423.298.635
-€
304.210.220
€
1.074.910.454
-€
16.011.064
6 (outlier compresi)
€
3.009.122.928
€
36.717.130
€
501.520.488
€
6.119.522
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
26 (outlier compresi)
€
11.054.084.478
€
121.248.859
€
425.157.095
€
4.663.418
4%
2%
0%
-2%
-4%
-6%
-8%
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
-4%
6
Questa relazione di trade-off si può spiegare attraverso lo
-3%
-2%
-1%
0%
1%
2%
3%
4%
Incremento dell’incidenza sul fatturato del COSTO DEL VENDUTO (2013-2014)
5%
6%
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dere l’esempio precedente, una delivery puntuale diretta-
BEST PRACTICE
mente al punto vendita della rete).
Al fine di individuare le società che dal 2013 al 2014 hanno
conseguito le performance migliori, è stato deciso di svol-
Fra i due cluster di aziende, le società che compongono il
primo gruppo strategico hanno un dimensionamento medio più grande (il fatturato medio 2014 sfiora il miliardo di
euro), ipotetico segnale di maggiore potere contrattuale,
a fronte di un reddito operativo medio di circa 23,7 milioni
di Euro. Al contrario, il secondo insieme di imprese mostra
una dimensione commerciale media nettamente inferiore
(425 milioni di Euro) ed un EBIT medio di 4,6 milioni di
Euro.
Al fine di dedurre quale fra le due tattiche messe a punto
dalle aziende del campione analizzato nel biennio 20132014 sia in grado di generare i risultati reddituali migliori, è
utile intercettare la variazione di marginalità operativa di
ogni operatore di ciascun gruppo. La tattica di efficienza
operativa risulta leggermente migliore infatti le società
che perseguono la strategia di saving sui costi del venduto
ottengono un aumento medio di marginalità pari allo
0,05%, fra queste 19 aziende su 33 aumentano il loro rapporto EBIT/Fatturato nel biennio 2013-2014, registrando un
aumento medio di marginalità di 0,31 punti percentuali. I
player che invece seguono la tattica di efficienza operativa
mostrano un miglioramento medio di marginalità pari a
0,14%, fra questi 11 aziende su 26 aumentano il loro rapporto EBIT/Fatturato ottenendo una crescita media di marginalità pari a 0,93 punti percentuali.
Infine, solo 6 aziende su tutto il campione considerato
riescono a raggiungere congiuntamente le due efficienze
(quadrante in basso a sinistra della matrice).
gere l’analisi non sull’intero campione, ma su un insieme di
player che rispettano i seguenti requisiti:
 aumento del fatturato dal 2013 al 2014;
 aumento del risultato operativo superiore al tasso di
crescita delle vendite dal 2013 al 2014;
 EBIT 2013 positivo.
Delle 84 aziende che compongono il panel, solo 21 registrano tali performance. Di queste, come si può evincere
dalle tabelle a pagina successiva, 4 mostrano la capacità di
diminuire l’incidenza sul fatturato sia dei costi commerciali
sia dei costi operativi, 10 riescono ad essere efficienti nella
gestione grazie alla diminuzione dell’incidenza sul fatturato dei costi commerciali, parzialmente compensata dall’aumento dell’incidenza dei costi operativi . Al contrario sono
7 le società che mostrano la capacità di aumentare il reddito operativo più dell’aumento dei ricavi, diminuendo
l’incidenza dei costi operativi.
Anche in questo caso, come già evidenziato dall’analisi
dell’intero panel, le società che mettono in pratica una
strategia di saving sul costo del venduto hanno un dimensionamento medio maggiore, mentre le società che seguono la strategia di saving sui costi operativi sono quelle che
mediamente aumentano di più la redditività delle vendite.
Ciò significa che la strategia che porta i risultati migliori è
quella che mira alla riduzione dei costi operativi, tuttavia, il
rapporto fra reddito operativo e fatturato è mediamente
più alto per le società seguono la strategia di efficienza
commerciale.
7
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EFFICIENZA COMMERCIALE E OPERATIVA
Società
L'ABBONDANZA S.R.L.
MEGAHOLDING S.R.L.
MULTICEDI S.R.L.
SUPERMERCATI MARTINELLI S.R.L.
Incidenza sul Fatturato
Costi
Costi
Commerciali
Operativi
-0,64%
-0,25%
-0,24%
-0,43%
-0,18%
-0,21%
-0,62%
-0,13%
EFFICIENZA COMMERCIALE
Società
ACIL S.R.L.
ROSSETTO TRADE S.P.A.
F.LLI POLI S.P.A.
ASPIAG SERVICE S.R.L.
ALI' S.P.A.
MAGAZZINI GABRIELLI S.P.A.
IPERAL S.P.A.
LEM MARKET S.P.A.
MAIORANA MAGGIORINO S.P.A.
ESSELUNGA SPA
Incidenza sul Fatturato
Costi
Costi
Commerciali
Operativi
-9,83%
9,61%
-0,97%
0,61%
-0,80%
0,76%
-0,73%
0,70%
-0,68%
0,58%
-0,55%
0,46%
-0,34%
0,18%
-0,23%
0,11%
-0,16%
0,07%
-0,01%
0,01%
EFFICIENZA OPERATIVA
Società
GRUPPO ENZO FERI' S.R.L.
MULTICEDI MCN SOC. CONS. A R.L.
GARGIULO & MAIELLO S.P.A.
VIVO FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
PREMIUM PRICE ITALIA S.R.L.
GRANDI MAGAZZINI E SUPERMERCATI IL GIGANTE S.P.A.
BRENDOLAN ALIMENTARI - S.R.L.
8
Incidenza sul Fatturato
Costi
Costi
Commerciali
Operativi
1,75%
-1,80%
1,79%
-1,79%
0,64%
-1,74%
0,18%
-1,24%
0,47%
-0,62%
0,04%
-0,30%
0,20%
-0,29%
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Indice
1. Analisi del mercato (2009-2015)
1.1 Le misure del mercato
pag. 10
1.2 Le misure economico-finanziarie
pag. 15
2. Analisi delle singole aziende e Best Practice (2011-2013)
Allegati
2.1 Una overview
pag. 23
2.2 Focus on: i gruppi d’acquisto
pag. 27
pag. 29
9
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1. Analisi del mercato
(2010-2016)
1.1 Le misure del mercato
Al fine di condurre una analisi delle performance del mer-
ca decrescente dal 2008, toccando nel 2014 il valore indi-
cato retail in Italia , e nello specifico della Grande Distribu-
cizzato delle vendite più basso nel corso del periodo ana-
zione Organizzata, è bene partire da una panoramica delle
lizzato. Parlando in termini assoluti, il giro d’affari risulta
sue evoluzioni dimensionali (risultati di vendita complessivi
essere di circa 212 miliardi di Euro nel 2014, in calo dell’1,53%
e per macro-categoria merceologica), procedere con l’ana-
rispetto al 2013 (dati FederDistribuzione).
lisi degli equilibri macroeconomici della sua domanda
(consumi, comportamenti d’acquisto, confronto tra prezzi
sostenuti dai consumatori e dalle imprese), e terminare
con la segmentazione dei risultati della sua offerta
(tipologia distributiva, formato commerciale).
Il settore alimentare - che nel 2014 genera circa il 54% del
fatturato totale (dati FederDistribuzione) - ha risentito
meno della decrescita delle vendite rispetto al settore non
alimentare, anche a causa dei bisogni primari e fisiologici
della popolazione.
LE PRINCIPALI EVIDENZE
Procedendo con la segmentazione del mercato retail se-
I) LO STATO DEL MERCATO: Contrazione del volume
condo le sue tipologie distributive ed evidenziandone l’an-
d’affari del commercio al dettaglio, fortemente con-
damento dall’anno 2008, si osserva da un lato la continuità
del fenomeno di cannibalizzazione dei negozi di piccole
dizionato dal settore non alimentare.
superfici da parte delle aziende della Grande Distribuzione
Il trend del fatturato del commercio al dettaglio alimenta-
Specializzata (GDS) e Non Specializzata (GDnS), al fine di
re e non alimentare mostra nel suo complesso una dinami-
mantenere i propri livelli di vendita o di limitarne la contraIndice delle vendite del commercio al dettaglio per macro-categoria merceologica, base
2010=100
Indice delle vendite totali del commercio al dettaglio, base 2010=100
Settore Alimentare
Settore Non Alimentare
101,71
101,43
99,83
99,98
100,28
100,01
99,67
99,98
100,53
100,74
99,60
101,30
99,19
97,51
98,53
98,48
95,47
94,38
95,75
93,23
92,10
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
10
2012
2013
2014
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
2012
2013
2014
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Andamento delle vendite totali del commercio al dettaglio per tipologia distributiva
GDnS
GDS
Spesa media mensile familiare per alimenti e bevande (€)
Altri
€ 462
€ 460
€ 449
€ 447
€ 446
€ 439
€ 436
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
zione. Dall’altra parte, se le società della prima modalità di
dal 2013, gli acquisti alimentari continuano a diminuire dal
distribuzione manifestano una crescita nel quinquennio ad
2011 anche se a tassi di decrescita inferiori, lasciando presa-
eccezione di un leggero calo nel biennio 2012-2013, quelle
gire un’imminente inversione di tendenza nei prossimi an-
della seconda tipologia (all’interno della quale sono pre-
ni. Dal 2013 al 2014 una famiglia ha speso mediamente
senti gli attori della GDO) si caratterizzano per una sostan-
3,33€ in meno al mese per acquistare alimenti e bevande.
ziale stagnazione fino al 2012 e da un calo sia nel 2013 sia
nel 2014, che le porta a raggiungere un livello inferiore ri-
Questa differenza negativa si può spiegare andando ad
isolare dalla spesa totale l’effetto provocato dalla variazio-
spetto a quello registrato nel 2008.
ne dei prezzi sostenuti dal consumatore finale per l’acqui-
II) LA DOMANDA PASSATA: Spesa media mensile
sto di generi alimentari. Questo indice risulta essere sem-
familiare per alimenti e bevande a segno rosso, tut-
pre inferiore rispetto a quello dei prezzi sopportati dai
tavia la decrescita sta rallentando.
rispettivi produttori sin dal mese di Luglio 2010. Ciò sta ad
indicare che le imprese distributive si fanno parzialmente
In un contesto economico in cui la spesa media mensile
carico dell’aumento dei prezzi.
familiare complessiva ha toccato nel 2014 il secondo peggior valore dal 2008 (2.489€ al mese), crescendo dello 0,7%
Gli scostamenti calcolati anno su anno mettono in luce la
variazione monetaria del volume di acquisto per beni ali-
Indice delle vendite totali del commercio al dettaglio, base 2010=100
PREZZI AL CONSUMO
PREZZI ALL'INDUSTRIA
115
110
105
100
95
90
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
11
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Scostamenti di spesa media mensile familiare per alimentari e bevande
2008 vs 2007 2009 vs 2008 2010 vs 2009 2011 vs 2010 2012 vs 2011 2013 vs 2012 2014 vs 2013
-€ 13,88
-€ 24,97
€ 2,43
-€ 2,65
-€ 23,79
-€ 18,06
-€ 3,84
€ 23,22
€ 8,31
€ 0,73
€ 13,39
€ 11,34
€ 10,33
€ 0,51
€ 9,34
-€ 16,66
€ 3,16
€ 10,74
-€ 12,45
-€ 7,74
-€ 3,33
∆Volume / Mix di acquisto
∆ Prezzo al consumo
∆ Totale Spesa
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
mentari al netto dell’inerziale aumento del prezzo. I 3,33€
che gli italiani iniziano ad essere fiduciosi nella ripresa eco-
di minore spesa dal 2013 al 2014 corrispondono ad una mi-
nomica.
nore spesa effettiva di 3,84€, parzialmente compensata da
una crescita dei prezzi pari a 0,51€. La tendenziale riduzione dei consumi a partire dal 2007 (con la sola eccezione del
delta 2010-2009) mostra due trend comportamentali dei
consumatori, difficilmente identificabili separatamente:
essi hanno speso di meno perché hanno acquistato meno
unità di prodotto (delta volume) e/o hanno comprato panieri di generi alimentari aventi prezzo inferiore (delta
mix).
LA DOMANDA FUTURA: I consumi complessivi degli
italiani, già in crescita nel 2014, sono previsti aumentare, anche se rimangono inferiori al livello del 2008.
A causa della mancanza di dati prospettici istituzionali relativi al solo comparto dei generi alimentari e bevande, è
stata costruita una previsione dell’andamento della spesa
media mensile familiare complessiva. La crescita del 2015
(+1,46%) e del 2016 (+1,84%) è trainata in principalmente
Tuttavia, l’indagine congiunturale sul clima di fiducia dei
dall’aumento dell’inflazione (rispettivamente +0,96% e
consumatori realizzata nell’ambito del progetto armoniz-
+1,14%) e in parte dall’aumento dei consumi reali
zato dell'Unione Europea, rivela un crescente ottimismo
(rispettivamente +0,5% e +0,7%).
da parte degli italiani specialmente nel corso del biennio
2012-2014. Posto 100 come numero indice nel 2010, notiamo un andamento decrescente del clima di fiducia dei consumatori dal 2009 al 2012 (minimo storico negli ultimi 15
anni) e poi un’inversione di tendenza sinonimo del fatto
100
l’indice NIC dei prezzi al consumo (utilizzato per il forecast) cresce dal 2012 fino a metà 2013, rimane stabile durante i primi tre trimestri del 2014 e poi riprende ad aumentare.
Spesa media mensile familiare complessiva (€)
Clima di fiducia dei consumatori dal 2008 (numero indice base 2010=100)
100,52
Come è possibile osservare dal grafico a pagina successiva,
99,32
€ 2.648
€ 2.640
€ 2.604
95,78
93,88
€ 2.571
€ 2.592
€ 2.550
€ 2.525
€ 2.489
90,44
€ 2.471
85,79
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
12
2012
2013
2014
2008
2009
2010
2011
2012
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
2013
2014
2015
2016
www.dgmco.it
Previsione degli indici dei prezzi al consumo (NIC) e dei prezzi all’industria per i generi alimentari (base 2010=100)
PREZZI AL CONSUMO
un’inversione di tendenza solo per
PREZZI ALL'INDUSTRIA
Grandi superfici e Catene specializza-
114
112
te, che registrano un aumento del
110
fatturato aggregato dell’1,61%. La GDO
108
soffre di un ulteriore ridimensiona-
106
104
mento dei ricavi delle vendite (-1,04%)
102
100
pari a circa 1 miliardo di Euro.
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
Nello specifico, l’ammontare di questa
variazione negativa è assegnabile in quota parte agli
III) L’OFFERTA: Decrescita del giro d’affari della
scaffali dei generi alimentari e a quelli dei beni non alimen-
Grande Distribuzione Organizzata e diminuzione dei
tari: i primi perdono 800 milioni di Euro, i secondi 200 mi-
punti vendita. Il Discount è l’unico canale distributi-
lioni di Euro circa.
vo in espansione.
Fatturato (in mld di €) per canale
Per avere una chiara
GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA
indicazioni circa le dimensioni della Grande
GRANDI SUPERFICI E CATENE SPECIALIZZATE
107,1
Distribuzione Organizza-
97,3
95,7
97,1
91,4
ta (ovvero Ipermercati,
Supermercati e Super-
ALTRI
96,4
95,4
88,0
85,3
72,3
store, Libero servizio,
Hard discount, Grandi
Superfici non specializzate), è necessario cal-
33,3
31,9
31,0
31,5
2011
2012
2013
2014
19,1
colare il suo fatturato
aggregato e confrontarlo con quello di Grandi
2000
Fatturato (in mld di €) della Grande Distribuzione Organizzata per macro-categoria merceologica
superfici e Catene specializzate e con quello
ALIMENTARE
84,5
84,4
degli Altri operatori del
NON ALIMENTARE
84,0
83,2
mercato (ovvero Ambulanti, Internet, Door to
63,6
door, Vendite per corrispondenza,
Vari).
A
fronte del generale calo
delle vendite fra il 2011
ed il 2013 che ha colpito
trasversalmente tutte e
8,7
12,9
12,7
12,4
12,3
tre le tipologie distributive, nel 2014 si nota
2000
2011
2012
2013
2014
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Federdistribuzione
13
www.dgmco.it
Indice delle vendite totali della Grande Distribuzione Non Specializzata per formato commerciale, base 2010=100.
Ipermercati
Supermercati
Discount
150
140
130
120
110
100
90
80
70
Gen-2011
Mag-2011
Set-2011
Gen-2012
Mag-2012
Set-2012
Gen-2013
Mag-2013
Set-2013
Gen-2014
Mag-2014
Set-2014
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Federdistribuzione
L’ulteriore segmentazione delle vendite della Grande Di-
permette di investire e di far trovare all’interno sempre
stribuzione non specializzata per formato commerciale
più qualità dei prodotti freschi, nonché la presenza di mar-
permette di cogliere la netta superiorità dell’andamento
chi riconosciuti, nonostante rimanga sempre la logica
dei Discount, con caratterizzazione sia annuale che stagio-
“Every day low price”. Inoltre anche l’ambiente tende ad
nale. Quest’ultimo canale manifesta una crescita continua
essere più simile a quello di Ipermercati e Supermercati (si
dal 2010 a differenza dei Supermercati che decrescono sia
passa da Hard a Soft Discount) consentendo di aumentare
nel 2013 che nel 2014. Gli Ipermercati, invece, registrano
l’affluenza e la frequenza. Il ruolo del Discount sta cam-
una contrazione dal 2009 anche se mantengono il primato
biando: non è più il luogo ove “comprare saltuariamente a
nei mesi di Dicembre.
prezzi più bassi”, bensì ove “fare la spesa di tutti i giorni”.
Le dinamiche evidenziate dall’andamento delle vendite,
Numero di Punti Vendita per formato commerciale.
Discount
vengono confermate anche analizzando il numero di punti
vendita, che nel complesso diminuiscono, passando da
28.904 nel 2012 a 27.668 nel 2014 (dati FederDistribuzio-
Libero Servizio
Supermercati e Superstore
Ipermercati
2.531
15.079
2000
6.887
192
ne), sintomo di chiusure da parte dei player di minor dimensioni e/o la rifocalizzazione sul territorio da parte degli
operatori della GDO. Il Discount è l’unico canale distributivo che aumenta i punti di vendita dal 2012, raggiungendo
nel 2014 un numero quasi doppio rispetto al 2000.
4.560
15.128
2012
8.823
393
I motivi di questa progressiva crescita sono molteplici.
L’assortimento dimezzato rispetto alle altre tipologie di-
4.698
14.470
2013
8.683
381
stributive (generalmente un discount espone a scaffale la
metà delle referenze presenti all’interno di un supermercato di pari metratura e, inoltre, “fatte esclusivamente per il
discount”) consente una migliore gestione dei costi; ciò
14
4.830
13.872
2014
8.588
378
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Federdistribuzione
www.dgmco.it
1.2 Le misure economico-finanziarie
In assenza di dati economici, patrimoniali e finanziari pun-
più possibile eventuali discrepanze legate a trasferimenti
tuali sul settore aggregato della Grande Distribuzione Or-
infragruppo e all’applicazione di condizioni differenti ri-
ganizzata italiana, si è proceduto a ricostruire i risultati di
spetto a quelle di mercato. All’interno del campione sono
un campione che fosse il più rappresentativo possibile del-
rilevabili realtà estremamente eterogenee sia per ragione
le dinamiche interne al comparto. Per fare questo, sono
sociale (es.: cooperative, società per azioni, ecc.), sia per
stati raccolti e riclassificati i dati economico-finanziari con-
dimensioni (partendo dai 7.917 milioni di Euro di ricavi delle
tenuti nei bilanci di 84 delle maggiori società del comparto
vendite e altri ricavi di Esselunga S.p.A. fino ad arrivare ai
della grande distribuzione (il cui elenco è riportato nella
circa 1.157 milioni di Euro di S.I.P.A. S.r.l., società apparte-
tabella in allegato). Si è proceduto dunque ad aggregare
nente al gruppo Vegè).
gli ultimi dati di bilancio disponibili ad oggi, quelli relativi
all’esercizio 2014, in modo tale da comporre un Conto Economico ed uno Stato Patrimoniale dell’intero settore. I
valore raccolti presentano un fatturato totale aggregato
(Ricavi delle vendite ed Altri ricavi) nel 2014 pari a 67,3 miliardi di Euro, a fronte di una rilevazione di Federdistribuzione del giro d’affari 2014 dei canali Ipermercati, Super-
IL PASSATO: LE PRINCIPALI EVIDENZE
I) Malgrado la continua contrazione del mercato dal
2011, il campione manifesta una crescita moderata
nel biennio 2011-2012, con ricavi complessivi quasi
costanti nel 2013 e 2014.
mercati/Superstore, Libero Servizio, Hard Discount (tra
Questa tendenza di moderata crescita si può spiegare ana-
“Alimentare” e “Non alimentare”), di circa 95,4 miliardi di
lizzando il panel di aziende selezionate, il quale è compo-
euro.
Il campione qui presentato sarebbe, secondo
queste rilevazioni, rappresentativo del 70,8%
dell’intero mercato.
I bilanci utilizzati, ove
redatti e pubblicamente
disponibili, sono quelli
consolidati di gruppo, in
modo tale da evitare il
Dati espressi in milioni di Euro
15
www.dgmco.it
sto sia dalle società di grandi dimensioni sia dalle società
II) Redditività del capitale investito in calo di 1,13
appartenenti ai principali gruppi d’acquisto che quindi so-
punti percentuali dal 2012 a causa della diminuzione
no più rappresentative del mercato della Grande Distribu-
congiunta dell’efficienza operativa (redditività delle
zione Organizzata in Italia e che risentono meno della
vendite) e dell’efficienza strutturale (turnover del
stringente congiuntura economica.
capitale investito).
Dal 2012 al 2014 la diminuzione dell’incidenza della quota di
Efficienza operativa della gestione in riduzione. La
altri ricavi (inclusivi dei premi erogati a fine anno) sui ricavi
redditività delle vendite, in diminuzione dal 2010 ad esclu-
lascia intendere un possibile spostamento di valori mone-
sione del 2012, registra - 0,41 punti percentuali nel 2014. Le
tari tra gli operatori GDO e i loro fornitori “dall’esterno
motivazioni sottostanti sono riconducibili
all’interno della fattura” , che confermerebbe le evidenze
della rilevanza - tra i costi operativi - del costo del persona-
attese in seguito all’introduzione dell’art.62 del “Decreto
le che raggiunge nel 2014 l’incidenza sui ricavi di vendita
Liberalizzazioni”, mentre la diminuzione dell’incidenza
più alta del periodo analizzato (10,04%) - condizionata an-
degli acquisti sui ricavi è sinonimo che il mercato del com-
che dalla crescita strutturale del costo del lavoro nel con-
mercio al dettaglio sta sempre più razionalizzando e cen-
testo economico italiano (totale dipendenti al netto dei
tralizzando le attività di contrattazione con le aziende ali-
dirigenti nelle imprese con almeno 500 dipendenti, ope-
mentari al fine di avere una forza contrattuale maggiore.
TURNOVER
RONA
ROS
4,82%
4,31%
4,34%
3,63%
2,50%
1,81%
1,62%
1,67%
1,43%
1,02%
2,67
2,66
2,61
2,55
2,45
2010
2011
2012
2013
2014
Costo del Personale
Costo del Personale/Fatturato
9,62%
9,60%
9,64%
9,84%
10,04%
€6.033
€6.254
€6.460
€6.586
€6.765
2010
2011
2012
2013
2014
Costo del personale: dati espressi in milioni di Euro
16
all’aumento
www.dgmco.it
Indice del costo del lavoro medio per ora lavorata - base 2010=100
2014 (+4,58%). Esso è composto dalla somma di Capitale
Indice del costo del lavoro per dipendente (al netto della Cig)- base 2010=100
Circolante Operativo Netto (CCNO), Attivo Fisso Netto
+1,08%
(AFN) e saldo fra Crediti/Debiti Diversi. Come si può osser-
+4,71%
vare dal grafico il CCNO e il saldo fra Crediti/Debiti Diversi
+3,65%
+0,91%
+2,96%
sono negativi per tutto il periodo in osservazione, in quanto le passività sono maggiori in calore assoluto delle attivi-
+0,74%
+3,19%
tà. Tuttavia, se il saldo fra Crediti/Debiti Diversi si mantiene
pressoché costante, il CCNO - che nel 2014 induce la ridu-
+0,75%
2010
2011
2012
2013
zione del Capitale Investito Netto di oltre 2,8 miliardi di
2014
euro - mostra una dinamica in miglioramento nel quin-
Fonte: elaborazione di DGM Consulting su dati Istat
ranti nel settore commercio al dettaglio in esercizi non
quennio considerato. Infine, l’Attivo Fisso Netto, che costi-
specializzati).
tuisce la parte preponderante del CIN, aumenta in ciascun
anno, ad eccezione del 2013, crescendo di 5,26 punti per-
Analizzando il margine d’intermediazione commerciale di
centuali dal 2010 al 2014.
primo livello in valore assoluto, si
osserva che esso aumenta dal 2013 al
2014 (+0,47%) in quanto il costo degli
Attivo Fisso Netto (AFN)
Capitale Circolante Netto Operativo (CCNO)
Crediti e Debiti Diversi
Tasso di crescita del CIN
acquisti, al netto delle variazioni di
magazzino, cresce meno dell’aumen-
+4,58%
+2,45%
+5,26%
+3,46%
to di fatturato. Tuttavia è da sottolineare il fatto che il costo degli acquisti decresce nell’ultimo anno.
€29.021
€28.833
€27.976
Infine, aumenta anche il peso del
-€ 1.363
-€ 1.379
€29.549
€28.742
-€ 1.289
-€ 1.312
-€ 1.266
costo per servizi e godimento dei
beni di terzi nei confronti dei ricavi di
vendita.
-€ 4.813
2010
Efficienza strutturale in contra-
Crediti Commerciali
zione. Il Turnover del Capitale Investito Netto (CIN) è in tendenziale
-€ 4.932
2011
-€ 2.817
-€ 3.169
-€ 4.007
2012
2013
Debiti Commerciali
2014
Rimanenze
€12.618
€11.923
€11.232
€10.338
calo dal 2010 al 2014, ed è passato
€10.254
nell’ultimo biennio da 2,55 a 2,45 (il
CIN “ruota” 2,45 volte sui ricavi, cioè
1€ di capitale investito permette di
generare 2,41€ di fatturato).
Il Capitale Investito Netto registra un
€4.907
€4.518
€2.490
€2.717
€2.581
€5.162
€5.015
€4.761
€2.409
€2.334
aumento del 16,7% dal 2010 al 2014
con tassi di crescita che raggiungono
i livelli più alti nel 2012 (+5,26%) e nel
2010
2011
2012
2013
2014
Dati espressi in milioni di Euro
17
www.dgmco.it
Il Capitale Circolante Operativo Netto, negativo in tutto
Queste ultime evidenze di miglioramento della posizione
l’arco temporale analizzato a causa della netta superiorità
creditoria/debitoria del campione di aziende della GDO
in valore dei debiti commerciali rispetto ai crediti commer-
trovano conferma analizzando le variabili che compongo-
ciali, è in miglioramento (passa da –4,93 miliardi di euro a
no il CCNO sotto forma di tempistiche di loro
–2,82 miliardi di euro nel 2014). Tale dinamica è dovuta alla
“esaurimento/consumo”: i giorni medi di incasso dei credi-
decrescita del valore dei debiti commerciali (che scendono
ti commerciali sono tendenzialmente stabili seppur in leg-
del 18,7% dal 2011), più marcata della decrescita dei crediti
gero calo, i giorni medi di pagamento dei debiti commer-
commerciali, a conferma dunque delle intenzioni economi-
ciali diminuiscono fortemente (passando da 86 giorni nel
che che hanno indotto all’introduzione dell’art.62 del
2011 a 68 nel 2013 per poi stabilizzarsi) e i giorni medi di
“Decreto Liberalizzazioni”, che tuttavia sembrano oramai
giacenza delle rimanenze in magazzino manifestano un
essere state assimilate. Inoltre, le rimanenze hanno subito
andamento sostanzialmente piatto.
un progressivo incremento, passando da 4,52 miliardi di
Procedendo con l’analisi dell’Attivo Fisso Netto, seconda
euro nel 2010 a 5,24 miliardi di euro nel 2014.
delle due determinanti che compongono il Turnover del
85
Capitale Investito Netto, si evince che è aumentato com-
86
plessivamente del 5,6% dal 2010 al 2014, crescendo di circa
75
68
Tempi medi di
Incasso (gg)
67
3,7 punti percentuali nel primo triennio e stabilizzandosi
nel secondo (+1,8%). Le motivazioni sottostanti sono ricon-
35
36
14
15
34
36
Tempi medi di
Pagamento (gg)
37
ducibili all’incremento dal 2010 al 2014 delle immobilizzazioni materiali (+7,29%) e delle immobilizzazioni finanziarie
2010
2011
14
2012
13
2013
Tempi medi di
Giazenza in
Magazzino (gg)
12
(+5,62%). Calcolando, inoltre, la sua rotazione sui ricavi di
vendita, si osserva che è in leggera crescita, ad eccezione
dell’ultimo anno di analisi.
2014
Attivo Fisso Netto (AFN)
Rotazione AFN
2,15
2,09
€29.021
€28.742
€29.549
2012
2013
2014
2,02
2,07
€27.976
€28.833
2010
2011
Attivo Fisso Netto: dati espressi in milioni di Euro
18
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III) Free Cash Flow Operativo negativo a causa della
riduzione dei debiti commerciali e del trend degli
investimenti che non si arresta. Rimane buono l’equilibrio patrimoniale, peggiora leggermente la stima dei tempi di rientro dal debito finanziario.
teriali, continua a drenare cassa contribuendo a un Free
Il Flusso di Cassa Operativo Netto cumulato dei player del-
ad accensioni di debiti finanziari a breve e lungo termine,
la Grande Distribuzione Organizzata è diminuito negli ulti-
per poi ridursi nel 2014. L’aumento della Posizione Finan-
mi anni principalmente per il maggiore e più veloce rimbor-
ziaria Netta, compensata in parte da un continuo aumento
so dei loro debiti commerciali. Questo ha determinato un
dei mezzi propri, determina una crescita, dal 2010 al 2013,
“contraccolpo” finanziario nell’anno 2012, in parte supera-
degli anni stimanti in cui è possibile ripagare i debiti finan-
to negli anni successivi. Inoltre la gestione degli investi-
ziari (calcolati come PFN/EBITDA).
Cash Flow Operativo di segno negativo.
Nonostante il flusso di cassa aziendale negativo, le disponibilità liquide continuano ad aumentare fino al 2013, grazie
menti, in particolare in immobilizzazioni materiali e imma-
FLUSSO DI CASSO OPERATIVO LORDO
Variazione Crediti commerciali
Variazione Scorte
Variazione Debiti commerciali
Variazione Altri debiti/Altri crediti
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO NETTO
+/- Disinvestimenti/Investimenti mat. e imm.
+/- Disinvestimenti/Investimenti imm. fin.
Variazione Altri impieghi/fonti
FREE CASH FLOW OPERATIVO
FLUSSO DI CASSA DOPO COMPONENTI
STRAORDINARIE
FLUSSO DI CASSA
FREE CASH FLOW TO EQUITY
Calcolo Cassa
2014-2013
2013-2012
€ 2.146.218.357
€ 2.402.738.148
€ 2.498.273.729
2012-2011
€ 2.467.312.518
€ 160.235.949
-€ 54.278.771
€ 272.389.160
-€ 153.576.530
-€ 147.121.283
-€ 253.462.204
€ 145.626.311
-€ 389.015.355
-€ 366.012.716
-€ 529.617.907
-€ 1.342.789.021
€ 661.554.862
€ 62.462.792
-€ 81.715.457
€ 23.032.949
-€ 71.593.999
€ 1.855.783.099
€ 1.483.663.809
€ 1.596.533.128
€ 2.514.681.496
-€ 2.181.834.237
-€ 1.865.917.745
-€ 2.090.751.703
-€ 2.676.760.082
-€ 541.334.098
€ 310.187.643
€ 69.332.617
-€ 55.287.548
-€ 122.703.727
-€ 105.096.636
-€ 243.247.796
-€ 100.868.377
-€ 990.088.963
-€ 177.162.929
-€ 668.133.754
-€ 318.234.511
-€ 889.759.776
-€ 160.417.526
-€ 507.204.853
-€ 287.515.097
-€ 893.034.314
-€ 314.022.587
-€ 746.649.769
-€ 514.136.935
€ 696.508.204
-€ 167.367.061
-€ 673.095.440
-€ 376.610.012
€ 1.120.408.893 € 1.280.370.237 -€
PFN
2,40
2,54
2011-2010
714.568.519 -€
476.817.951
PFN/EBITDA
2,75
2,93
2,92
€7.235
€7.611
€8.284
€8.452
€7.755
2010
2011
2012
2013
2014
Posizione Finanziaria Netta: dati espressi in milioni di Euro
19
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IL FUTURO: LE PRINCIPALI EVIDENZE
crescita della redditività delle vendite e di una sostanziale stabilità del turnover del capitale investito.
I) I risultati commerciali del campione analizzato - in
Nel 2016 il RONA rimane pressoché stabile (-0,07%).
ipotesi di continuità strategica rispetto al passato sono previsti in crescita sia nel 2015 che nel 2016. La
Efficienza operativa della gestione in leggera crescita nel
timida ripresa registrata nel 2014, sembra quindi es-
2015 e stabile nel 2016. La redditività delle vendite, nel
sere confermata nel prossimo biennio.
2015, inverte il trend al ribasso aumentando di 0,15 punti
percentuali per poi mantenersi stabile nel 2016 (-0.04 p.p.).
L’andamento in crescita del fatturato nel 2015 (+1,46%) si
La causa scatenante il lieve miglioramento nel 2015 è la
spiega osservando le dinamiche previste dei prezzi al con-
sostanziale stabilità dell’incidenza attesa del costo del per-
sumo e dei consumi reali totali, che sono le variabili ma-
sonale sui ricavi di vendita e della variazione negativa delle
croeconomiche utilizzate per stimare il trend futuro dei
rimanenze di magazzino che incrementa la marginalità
ricavi totali. Dal 2014 al 2015 si evidenzia una variazione
d’intermediazione commerciale che a sua volta condiziona
positiva di entrambi, rispettivamente +0,96% e +0,5%
positivamente la redditività operativa. Al contrario, nel
(elaborazioni statistiche su dati Istat). Nel 2016 il fatturato
2016, la crescita stimata del peso del costo del personale si
del panel vede un incremento più rilevante (+1,84%) deter-
riflette quasi di pari importo nella leggera erosione di mar-
minato dall’aumento stimato dell’inflazione che ha impat-
ginalità.
to sul consumatore finale (+1,14%) e dalla previsione della
Il costo del lavoro è stato previsto sommando la sua cresci-
spesa media delle famiglie italiane (+0,7%).
ta nominale (+0,5% fonte European Commission) sommato
II) Redditività attesa del capitale investito in aumen-
ad elaborazioni statistiche sui dati Istat relativi all’indice
to nel 2015 (+0,39 punti percentuali) per effetto della
del costo del lavoro per dipendente.
Ricavi di Vendita
5.204
+0,67%
5.226
5.131
5.057
5.035
-0,19%
Altri Ricavi
+1,46%
+1,84%
61.828
61.869
62.297
63.206
64.369
2012
2013
2014
2015
2016
Dati espressi in milioni di Euro
20
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TURNOVER
RONA
ROS
4,34%
3,63%
2,89%
2,82%
1,02%
1,17%
1,13%
2,50%
1,67%
1,43%
2,61
2,55
2,45
2,47
2,50
2012
2013
2014
2015
2016
Costo del Personale
Costo del Personale/Fatturato
9,64%
9,84%
10,04%
10,03%
10,10%
€6.460
€6.586
€6.765
€6.855
€7.029
2012
2013
2014
2015
2016
Costo del Personale: dati espressi in milioni di Euro
Efficienza strutturale in aumento. Il turnover del capitale
piuttosto che dell’andamento atteso del Capitale Circolan-
investito è previsto crescere leggermente sia nel 2015, pas-
te Netto Operativo, che rimane sostanzialmente stabile e
sando da 2,45 a 2,47, sia nel 2016, raggiungendo un valore
negativo nel 2015, mentre peggiora leggermente nel 2016.
di 2,50. Questa dinamica si deve alla crescita attesa del CIN
Infine, anche il saldo previsto di Crediti/Debiti diversi si
che avanza ad un tasso inferiore rispetto a quello delle
attesta sui valori negativi degli anni precedenti.
vendite, oltre che rispetto agli anni consuntivi. In altre parole, il campione di aziende oggetto di analisi riesce a generare
a livello di giro d’affari più di
Attivo Fisso Netto (AFN)
Capitale Circolante Netto Operativo (CCNO)
Crediti e Debiti Diversi
Tasso di crescita del CIN
quanto investe sia nel 2015
+0,65%
+0,78%
+4,58%
+2,45%
(tasso di crescita del fatturato
pari a +1,46% a fronte di un tasso
di crescita del CIN pari a 0,78%)
sia nel 2016 (rispettivamente
€29.021
€30.060
€29.803
€29.549
€28.742
+1,84% e +0,65%). L’aumento
Netto è
-€ 1.266
-€ 1.289
previsto del Capitale Investito
-€ 1.312
-€ 1.368
-€ 1.331
principalmente figlio
dello sviluppo atteso dell’Attivo
Fisso Netto (circa +1% annuo),
-€ 4.007
2012
-€ 3.169
2013
-€ 2.817
2014
-€ 2.855
2015
-€ 2.908
2016
Dati espressi in milioni di Euro
21
www.dgmco.it
III) Free cash flow operativo previsto in migliora-
in immobilizzazioni materiali (apertura e/o ristrutturazione
mento che tuttavia rimane negativo in entrambi gli
dei punti vendita) che continua a crescere in continuità
anni di forecast. Stabilità dell’equilibrio patrimoniale
con gli anni precedenti.
e leggero miglioramento dei tempi stimati di rientro
Il ricorso all’indebitamente finanziario, previsto continuo
dal debito finanziario nel 2015.
negli anni di forecast, non determina un peggioramento
Il flusso di cassa operativo netto migliora negli anni di pre-
della Posizione finanziaria Netta, in quanto in entrambi gli
visione per l’aumento dei debiti commerciali che invertono
anni i debiti finanziari sono compensati da un proporziona-
il loro trend, manifestando che gli operatori del campione
le aumento delle liquidità immediate, a loro volta incre-
hanno oramai superato gli effetti provenienti dall’introdu-
mentate dal flusso di cassa positivo.
zione dell’art. 62 del “decreto liberalizzazioni”. Inoltre
rispetto al 2014, nel biennio di previsione il reddito operati-
Infine, il pay-back period si riduce nel 2015, anno in cui l’E-
vo è maggiore. Per quanto riguarda la gestione degli inve-
BITDA aumenta del 5% rispetto all’anno precedente, per
stimenti, la voce più preponderante rimane l’investimento
poi stabilizzarsi nel 2016.
FLUSSO DI CASSO OPERATIVO LORDO
Variazione Crediti commerciali
Variazione Scorte
Variazione Debiti commerciali
Variazione Altri debiti/Altri crediti
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO NETTO
+/- Disinvestimenti/Investimenti mat. e imm.
+/- Disinvestimenti/Investimenti imm. fin.
Variazione Altri impieghi/fonti
FREE CASH FLOW OPERATIVO
FLUSSO DI CASSA DOPO COMPONENTI
STRAORDINARIE
FLUSSO DI CASSA
FREE CASH FLOW TO EQUITY
Calcolo Cassa
2016-2015
2015-2014
2014-2013
2013-2012
€ 2.194.600.440
€ 2.186.877.882
€ 2.146.218.357
€ 2.402.738.148
-€ 126.978.907
-€ 98.430.222
€ 160.235.949
-€ 54.278.771
-€ 96.367.217
-€ 75.364.963
-€ 147.121.283
-€ 253.462.204
€ 275.880.377
€ 212.372.364
-€ 366.012.716
-€ 529.617.907
-€ 6.410.470
-€ 7.625.338
€ 62.462.792
-€ 81.715.457
€ 2.240.724.223
€ 2.217.829.722
€ 1.855.783.099
€ 1.483.663.809
-€ 2.170.130.407
-€ 2.132.752.881
-€ 2.181.834.237
-€ 1.865.917.745
-€ 66.345.506
-€ 65.693.311
-€ 541.334.098
€ 310.187.643
-€ 65.785.434
-€ 81.540.121
-€ 122.703.727
-€ 105.096.636
-€ 61.537.124
-€ 62.156.591
-€ 990.088.963
-€ 177.162.929
€ 42.129.879
€ 39.637.403
-€ 889.759.776
-€ 160.417.526
€ 101.709.829
€ 64.343.097
-€ 893.034.314
-€ 314.022.587
€ 67.069.102
€ 35.078.584
€ 696.508.204
-€ 167.367.061
€ 1.234.224.665 € 1.013.236.268 € 1.120.408.893 € 1.280.370.237
PFN
PFN/EBITDA
2,93
2,92
€8.284
€8.452
2012
2013
2,75
2,76
2,72
€7.755
€7.720
€7.653
2014
2015
2016
Posizione Finanziaria Netta: dati in milioni di Euro
22
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2. Analisi delle singole aziende e Best Performer
(2013-2014)
2.1 Una overview
L’analisi iniziale sulle 84 aziende del campione classifica i
(I) EFFICIENZA GESTIONALE: MIGLIORI PERFOR-
player sulla base dei risultati da essi ottenuti nel corso
MANCE in INTERMEDIAZIONE COMMERCIALE o in
dell’ultimo anno consuntivo. Si è partiti analizzando il del-
OPERATIVITÀ AZIENDALE?
ta di EBIT nel periodo 2013-2014 rispetto alla speculare
variazione dei ricavi (efficienza gestionale), e si è procedu-
EFFICIENZA GESTIONALE
to con due scomposizioni, o drill-down: la divisione
Nel 2014 l’EBIT complessivo del campione registra un calo
dell’efficienza gestionale in efficienza commerciale ed ope-
pari a 3,75€ ogni 1000€ di fatturato generato rispetto al
rativa (I); la successiva divisione dell’efficienza operativa in
2013. Delle 84 aziende componenti il panel, 25 aziende
efficienza di personale ed efficienza di struttura e funzio-
aumentano l’EBIT di più di un euro ogni mille di fatturato
namento (II).
rispetto all’anno precedente; 48 lo riducono mentre 11 lo
Tutti i risultati in oggetto sono stati analizzati calcolando
mantengono stabile. Fra le singole società, quella che fa
la variazione delle rappresentative voci di conto economi-
registrare il più netto miglioramento nel corso del 2014 è
co, ogni mille euro di fatturato. Questo ragionamento per-
Dico S.p.A. che ha generato 56,79€ in più di EBIT ogni
mette dunque una comparazione tra le efficienze ottenute
dalle diverse aziende, e, tra queste e le efficienze medie
del campione, calcolate a partire dal conto economico
1000€ di fatturato rispetto al 2013, seguita da 3M S.r.l.
(+48,14€), una società appartenente al gruppo d’acquisto
Vegè.
cumulato dell’insieme di aziende in analisi.
EFFICIENZA COMMERCIALE
Si sottolinea che l’analisi svolta non mira ad evidenziare le
Nel 2014 il campione di aziende presenta un leggero peg-
società migliori in termini assoluti, ma quelle che hanno
gioramento di efficienza commerciale, aumentando l’inci-
dimostrato , nell’ultimo anno, di saper migliorare più delle
denza del costo del venduto di 0,53€ per ogni 1000€ di fat-
altre i propri valori economici.
turato. Ciò è frutto di un aumento di efficienza negli acqui-
Dopo una overview generale del campione, ci si concentra
sti (-1,88€) a fronte di una perdita di efficienza nella gestio-
su un gruppo più ridotto di aziende che hanno ottenuto
ne del magazzino (+2,4€). Delle 84 aziende del campione,
buoni risultati anche a valori assoluti e che rispettano alcu-
37 evidenziano un saving nella propria gestione commer-
ni standard quantitativi, così da effettuare un confronto
ciale pari a più di un euro ogni mille euro di ricavi; 2 si man-
solo fra player che, si presume, abbiano operato senza la
tengono stabili; 45 registrano un peggioramento. La socie-
necessità di dover mettere in pratica manovre straordina-
tà che registra il decremento più rilevante del costo del
rie e non ricorrenti.
venduto è Acil S.r.l. (società appartenente al gruppo di
acquisto C3) con -98,27€.
23
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rale fisiologia di una azienda in crescita: è normale osserva-
EFFICIENZA OPERATIVA
re (in ipotesi di espansione) un aumento concorde sia dei
Nel 2014 il campione mostra una perdita di efficienza ope-
costi relativi ad acquisto e gestione delle materie prime,
rativa con costi che rispetto al 2013 aumentano di 3,23€
sia dei costi inerenti allo svolgimento delle attività gestio-
ogni 1000€ di fatturato. Prendendo nel complesso le socie-
nali. Non a caso, dei 48 palyer del campione che aumenta-
tà del panel, emerge che 28 player generano un saving in
no il proprio fatturato, 32 registrano un aumento conte-
termini di costi operativi (pari a più di un euro ogni 1000€
stuale del livello dei costi sia commerciali che di gestione
di fatturato) 4 rimangono stabili e 52 mostrano un peggio-
operativa. Ad esempio, Supermercati Tosano Cerea S.r.l.,
ramento.
(società del gruppo di acquisto C3) che mostra un aumenTerminata l’analisi dell’impatto delle macro-categorie di
to del costo del venduto pari a 16,7% e un tasso di crescita
costo sulla marginalità aziendale, è possibile riscontrare un
dei costi operativi del 18%, ha aperto nel corso del 2014 un
peggioramento - leggero per quanto riguarda l’efficienza
nuovo ipermercato.
commerciale e più marcato per quanto riguarda l’efficien-
(II) EFFICIENZA OPERATIVA: PIÙ SAVING DI COSTO
za operativa - anche mettendo a fuoco l’andamento delle
poste contabili in valore assoluto. Nel 2014, il campione
nei costi del PERSONALE o nei costi di STRUTTURA E
registra un costo del venduto aggregato pressoché stabile
FUNZIONAMENTO?
ma comunque in aumento (+0,74%, come dal 2012) ed un
EFFICIENZA OPERATIVA
valore aggregato dei costi operativi che sale del +2,02% a
Scomponendo ulteriormente l’efficienza operativa, l’au-
fronte di una timida crescita del fatturato pari a +0,67%.
mento dei costi operativi fra il 2013 ed il 2014, è dovuto
Come si può notare nella matrice sottostante, esiste una
alla crescita sia del costo del personale sia dei costi di
relazione diretta fra la dinamica dei costi commerciali e dei
struttura e funzionamento, rispettivamente più alti di
costi operativi. Questa assunzione è giustificata dalla natu25%
Incremento COSTI OPERATIVI (2013-2014)
20%
15%
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
19 (outlier compresi)
€
12.306.616.690
€
26.460.422
€
647.716.668
€
1.392.654
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
33 (outlier compresi)
€
33.222.540.393
€
713.362.116
€
1.006.743.648
€
21.617.034
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
17 (outlier compresi)
€
16.613.662.307
-€
176.106.115
€
977.274.253
-€
10.359.183
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
15 (outlier compresi)
€
5.211.401.908
€
72.270.739
€
347.426.794
€
4.818.049
10%
5%
0%
-5%
-10%
-15%
-20%
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
Incremento del COSTO DEL VENDUTO (2013-2014)
24
20%
25%
30%
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2,01€ e di 1,22€ ogni 1000€ di fatturato.
zi, ammortamenti, accantonamenti e oneri diversi di ge-
La società che registra migliori performance è Dico S.p.A,
che riduce i suoi costi operativi in proporzione al fatturato
di 60,75€. Tale risultato è generato dall’abbattimento dei
costi di struttura e funzionamento, -49,14€ ogni 1000€ di
fatturato, e dalla diminuzione del costo del personale, 11,61€ ogni 1000€ di fatturato.
stione), il campione denota un aumento degli stessi di
1,22€ per ogni 1000€ di fatturato. Solo 28 aziende delle 84
che compongono il panel mostrano nel 2014 una loro riduzione, 10 li mantengono stabili, mentre per 46 player si
legge un aumento.
La società che mostra la maggior capacità di efficienza è
Nuova Distribuzione S.p.A. (società associata al gruppo di
EFFICIENZA DI PERSONALE
acquisto Selex) che rileva una contrazione di questa tipoFocalizzando l’attenzione sul costo del personale, 58
logia di costi di 62,08€ per ogni 1000€ di fatturato.
aziende delle 84 che compongono il panel registrano un
suo aumento, 11 lo mantengono stabile e 15 lo riducono di
Osservando le variazioni puntuali delle specifiche voci di
costo operativo in valore assoluto, tra il 2013 e il 2014, si
più di un euro ogni mille di fatturato.
registra una certa eterogeneità nella gestione contrattuaNel suo complesso il campione analizzato mostra un’ineffi-
le delle risorse umane. Infatti, il posizionamento incrociato
cienza di costo sul lato delle risorse umane (+2,01€ ogni
delle società in riferimento all’andamento dei costi del
1000€ di fatturato), l’azienda che diminuisce in maggior
personale e dei costi di struttura e funzionamento è al-
misura il costo del personale è Acil S.r.l., che diminuisce
quanto diverso. Ciò significa che spesso al costo del perso-
tale voce di 18,27€ per ogni 1000€ di fatturato generati.
nale dipendente si affianca quello del personale interinale
EFFICIENZA DI STRUTTURA E FUNZIONAMENTO
(che rientra nei costi di struttura e funzionamento), le cui
Spostand0 l’attenzione sui di struttura e funzionamento,
(in cui rientrano costi per servizi, godimento di beni di ter-
Incremento COSTI DI STRUTTURA E FUNZIONAMENTO (2013-2014)
30%
25%
20%
policy di gestione sono diverse e variabili da player a
player.
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
15 (outlier compresi)
€
7.449.789.945
-€
43.645.382
€
496.652.663
-€
2.909.692
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
34 (outlier compresi)
€
34.718.130.452
€
687.618.121
€
1.021.121.484
€
20.224.062
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
15 (outlier compresi)
€
12.318.349.942
-€
91.241.730
€
821.223.329
-€
6.082.782
N° AZIENDE
FATTURATO TOTALE
EBIT TOTALE
FATTURATO MEDIO
EBIT MEDIO
20 (outlier compresi)
€
12.867.950.959
€
83.256.153
€
643.397.548
€
4.162.808
15%
10%
5%
0%
-5%
-10%
-15%
-20%
-25%
-30%
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
Incremento del COSTO DEL PERSONALE (2013-2014)
25
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BEST PRACTICE
S.p.A. si focalizza sulla strategia di riduzione dei costi
La tabella sottostante riporta tutte le società che hanno
mostrato essere capaci di generare efficienza nella gestio-
operativi (-3€ ogni 1000€ di fatturato), in particolare
sull’abbattimento dei costi di struttura e funzionamento.
ne aziendale nell’ultimo anno, con fatturato in aumento e
Fra le società che rispettano i requisiti sopra citati, quella
reddito operativo già positivo nel 2013.
che fa registrare il più netto miglioramento nell’aumento
Concentrando la nostra attenzione sui principali operatori
del mercato della grande distribuzione in termini di quote
di mercato, possiamo citare come eccellenze Esselunga
S.p.a, Aspiag Servive S.r.l., Grandi e Alì S.p.A., e Magazzini
e Supermercati Il Gigante S.p.A.. Le prime tre migliorano
la loro redditività operativa concentrandosi sulla strategia
di saving di costi commerciali; ad esempio Aspiag Service
S.r.l. riduce di 7,35€ il costo del venduto ogni 1000€ di fatturato. Al contrario Magazzini e Supermercati Il Gigante
AZIENDE
GARGIULO & MAIELLO
S.P.A.
VIVO FRIULI VENEZIA
GIULIA S.P.A.
L'ABBONDANZA S.R.L.
SUPERMERCATI
MARTINELLI S.R.L.
MEGAHOLDING S.R.L.
MULTICEDI S.R.L.
ROSSETTO TRADE S.P.A.
GRANDI MAGAZZINI E
SUPERMERCATI IL
GIGANTE S.P.A.
ACIL S.R.L.
IPERAL S.P.A.
PREMIUM PRICE ITALIA
S.R.L.
LEM MARKET S.P.A.
MAIORANA
MAGGIORINO S.P.A.
ALI' S.P.A.
MAGAZZINI GABRIELLI
S.P.A.
BRENDOLAN
ALIMENTARI - S.R.L.
F.LLI POLI S.P.A.
GRUPPO ENZO FERI'
S.R.L.
ASPIAG SERVICE S.R.L.
ESSELUNGA SPA
MULTICEDI MCN SOC.
CONS. A R.L.
26
VARIAZIONE EBIT
OGNI 1000€ DI
RICAVI
VARIAZIONE
CONSUMO MERCI
OGNI 1000€ DI
RICAVI
del risultato operativo è Gargiuolo & Mariello S.p.A,
(azienda facente parte del gruppo di acquisto Vegè) che
nel corso del 2014 ha generato 11,01€ in più di EBIT ogni
1000€ di fatturato rispetto al 2013. Analizzando la scomposizione dell’efficienza gestionale, la società che registra
performance migliori nella diminuzione del costo del venduto è Acil S.r.l. con -98,27€ ogni 1000€ di ricavi, mentre sul
fronte dell’efficienza operativa troviamo Gruppo Enzo Ferì
S.r.l. (azienda appartenente al gruppo Vegè) con –17,97€.
VARIAZIONE COSTI VARIAZIONE
DI STRUTTURA
PERSONALE OGNI
OGNI 1000€ DI
1000€ DI RICAVI
RICAVI
VARIAZIONE ALTRI
COSTI OPERATIVI
OGNI 1000€ DI
RICAVI
11,01
6,43
-17,43
-2,48
-14,96
10,60
1,83
-12,43
0,19
-12,62
8,91
-6,39
-2,52
-3,29
0,77
7,45
-6,17
-1,28
5,79
-7,07
6,75
3,93
-2,43
-1,84
-4,31
-2,09
-3,71
-0,58
-0,60
-1,50
3,68
-9,73
6,06
6,14
-0,08
2,63
0,37
-3,00
1,47
-4,47
2,17
1,63
-98,27
-3,42
96,10
1,79
-18,27
1,86
114,37
-0,07
1,48
4,70
-6,18
-0,81
-5,37
1,22
-2,33
1,11
-0,48
1,59
0,96
-1,61
0,65
-1,72
2,37
0,95
-6,77
5,82
2,98
2,85
0,92
-5,52
4,61
1,00
3,60
0,88
1,98
-2,86
-4,67
1,81
0,48
-8,03
7,55
19,30
-11,74
0,48
17,49
-17,97
0,79
-18,76
0,32
0,08
-7,35
-0,14
7,03
0,06
3,39
0,64
3,64
-0,58
0,02
17,90
-17,92
-0,04
-17,88
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2.2 Focus on: i gruppi d’acquisto
Le 84 società che compongono il panel analizzato sono
di 56,79€ ogni 1000€ di ricavi generati, non viene conside-
state aggregate in base al gruppo di acquisto di riferimen-
rato come best performer in quanto nel 2014 registra un
to. Il campione è stato quindi suddiviso in 14 gruppi (Agorà
EBIT negativo.
Network, Auchan-Sma, Bennet, C3, Carrefour, Coop, Eurospin, Esselunga, Finiper, Gruppo Tuo, Gruppo Sun, Gruppo
Pam, Selex, Vegè) più un insieme denominato “Altri”, in
cui confluiscono le società non facenti parte a nessun
gruppo di acquisto oltre alle società che pur essendo parte
di un gruppo, da sole non sarebbero rappresentative del
suo andamento economico-finanziario (per questo motivo
Scomponendo la variazione dell’EBIT nelle componenti di
costo che partecipano alla sua generazione, risulta che il
gruppo Sun è quello che maggiormente riesce a fare saving sul costo del venduto. Infatti, dal 2013 al 2014 migliora
la sua efficienza commerciale diminuendo di 9,22€ i costi
per gli acquisti ogni 1000€ di fatturato, seguito da Eurospin e Agorà Network.
si è deciso di non identificare separatamente il consorzio
Despar Italia e Conad).
Relativamente all’efficienza operativa, è ancora il gruppo
Vegè che si dimostra il più capace a ridurre tali costi, ab-
L’analisi dei gruppi ricalca l’analisi già effettuata per le singole aziende e mira ad evidenziare quale gruppo d’acquisto ha dimostrato di saper migliorare i propri risultati reddituali, coniugando buone dinamiche di indebitamento.
N.B.: i risultati della presente analisi per gruppi sono attenuati dal fatto che ciascun conto economico e stato patrimoniale di gruppo è stato costruito aggregando i dati di
bilancio delle singole società. Ciò non permette l’elisione
dei rapporti infragruppo e non consente di cogliere appieno le possibili sinergie in atto fra i diversi operatori.
I) Il gruppo d’acquisto che migliora maggiormente la propria efficienza gestionale dal 2013 al 2014, aumentando il
proprio fatturato e partendo da un reddito operativo positivo, è il gruppo Vegè.
battendo di 1,15€ ogni 1000€ di fatturato i costi di struttura
e funzionamento mantenendo stabili i costi per il personale. Focalizzando l’attenzione su questa voce di costo, si
nota come solo il gruppo Tuo riesce a registrare una sua
diminuzione dal 2013 al 2014.
Spostando il focus sui costi di struttura e funzionamento
(in cui rientrano costi per servizi, godimento di beni di terzi, ammortamenti, accantonamenti e oneri diversi) è Finiper a registrare il miglior risultato, diminuendo questa tipologia di costi di 2,99€ ogni 1000€ di fatturato generato,
seguita da Selex e C3.
Nel 2014, Coop, con il 18,34%, risulta essere il gruppo più
grande in termini di quota di mercato relativa al fatturato,
calcolata sui ricavi aggregati del panel, mentre in termini di
Esso infatti aumenta di 1,44€ l’EBIT ogni 1000€ di fatturato
quota di mercato sul reddito operativo, Esselunga (52,65%)
generato. Il gruppo Tuo, che aumenta il reddito operativo
ed Eurospin (37,07%) generano circa il 90% dell’EBIT totale.
27
www.dgmco.it
(1) = (2)+(3)
SOCIETA'
VARIAZIONE EBIT
OGNI 1000€ DI
RICAVI
GRUPPO TUO
VEGE'
ESSELUNGA
EUROSPIN
AGORA' NETWORK
SELEX
C3
GRUPPO SUN
FINIPER
CARREFOUR
ALTRI
BENNET
GRUPPO PAM
COOP
AUCHAN-SMA
(2)
(3) = (4)+(5)
VARIAZIONE
CONSUMO MERCI
OGNI 1000€ DI
RICAVI
€ 56,79
€ 1,44
€ 0,08
-€ 0,21
-€ 0,53
-€ 0,90
-€ 1,05
-€ 1,85
-€ 2,01
-€ 5,14
-€ 5,74
-€ 5,82
-€ 6,42
-€ 6,62
-€ 19,37
(4)
(5)
VARIAZIONE COSTI VARIAZIONE
DI STRUTTURA OGNI PERSONALE OGNI
1000€ DI RICAVI
1000€ DI RICAVI
€ 3,96
-€ 0,23
-€ 0,14
-€ 4,73
-€ 3,69
€ 0,08
-€ 1,90
-€ 9,22
-€ 1,26
-€ 2,92
€ 2,37
-€ 0,44
€ 2,30
€ 1,52
€ 3,34
-€ 60,75
-€ 1,21
€ 0,06
€ 4,94
€ 4,21
€ 0,81
€ 2,94
€ 11,07
€ 3,27
€ 8,06
€ 3,37
€ 6,26
€ 4,12
€ 5,10
€ 16,03
VARIAZIONE ALTRI
COSTI OPERATIVI
OGNI 1000€ DI
RICAVI
-€ 11,61
-€ 0,06
€ 0,64
€ 2,89
€ 5,63
€ 2,54
€ 4,57
€ 0,24
€ 6,26
€ 0,93
€ 0,47
€ 3,46
€ 1,40
€ 3,99
€ 5,19
-€ 49,14
-€ 1,15
-€ 0,58
€ 2,06
-€ 1,42
-€ 1,73
-€ 1,63
€ 10,84
-€ 2,99
€ 7,13
€ 2,90
€ 2,80
€ 2,72
€ 1,11
€ 10,83
II) Mettendo in relazione i risultati reddituali e il gra-
III) I gruppi Esselunga e C3 registrano i più convin-
do di indebitamento dell’anno 2014 si nota come Eu-
centi tempi medi di rientro dal debito finanziario
rospin registri la redditività più alta sostenuta da
(pay-back period), inferiore all’anno.
un’ottimo equilibrio patrimoniale.
Se consideriamo il trend dell’indicatore, si nota come il
La matrice a lato posiziona i gruppi di acquisto rispetto alla
gruppo C3 riduce costantemente il pay-back period dal
media dei valori dell’anno 2014 del campione preso nel
2012, mentre per Esselunga si registra una dinamica oppo-
suo complesso, considerando sull’asse delle ordinate l’in-
sta. Al di sotto della media del panel, troviamo anche i
cidenza dell’EBIT sul fatturato e sull’asse delle ascisse il
gruppi Sun, Vegè e Selex. I gruppi Eurospin, Agorà Net-
rapporto fra posizione finanziaria netta e i mezzi propri.
work e Carrefour, invece, mostrano una posizione finan-
La redditività operativa dei gruppi Eurospin, Esselunga,
ziaria netta negativa (cioè liquidità immediate superiori ai
Agorà Network, C3, Selex
debiti finanziari), dal 2010 al 2014.
e Vegè è superiore rispet-
6,00%
EUROSPIN
to alla media del campione e un tasso di indebita-
ESSELUNGA
4,00%
C3
mento minore. Fra questi,
SELEX
facendo un confronto con
ed Esselunga riescono ad
aumentare il rapporto fra
EBIT e fatturato, ma peg-
EBIT / FATTURATO
il 2013, solo i gruppi Vegè
2,00%
AGORA' NETWORK
BENNET
VEGE'
FINIPER
ALTRI
GRUPPO PAM
0,00%
GRUPPO SUN
COOP
-2,00%
CARREFOUR
giorano, anche se leggermente, il rapporto fra po-
-4,00%
AUCHAN-SMA
sizione finanziaria netta e
mezzi propri.
-6,00%
-0,40
-0,20
0,00
0,20
0,40
0,60
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA / PATRIMONIO NETTO
28
0,80
1,00
www.dgmco.it
ALLEGATO A) – Le società che compongono il panel
GRUPPO DI
APPARTENENZA
N. SOCIETA' (RAGIONE SOCIALE)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
F.LLI POLI S.P.A.
IPERAL S.P.A.
SOGEGROSS S.P.A.
TIGROS SPA
AUCHAN S.P.A.
SMA S.P.A.
ACIL S.R.L.
BRENDOLAN ALIMENTARI - S.R.L.
DADO S.P.A.
D'AMBROS IPERMERCATO SPA
GROS CIDAC - S.R.L.
LEM MARKET S.P.A.
MAIORANA MAGGIORINO S.P.A.
NEW DISTRIBUTION S.R.L.
PREMIUM PRICE ITALIA S.R.L.
ROSSETTO TRADE S.P.A.
SISAVENETA S.R.L.
SUPERMERCATI MARTINELLI S.R.L.
SUPERMERCATI TOSANO CEREA S.R.L.
VIVO FRIULI VENEZIA GIULIA S.P.A.
DI PER DI S.R.L.
GS S.P.A.
S.S.C. S.R.L.
CONAD ADRIATICO SOCIETA' COOPERATIVA
CONAD CENTRO NORD SOCIETA' COOPERATIVA
CONAD DEL TIRRENO Soc.Coop.
DAO soc. coop.
NORDICONAD Soc.Coop.
SICILCONAD
COOP ADRIATICA SOC. COOP. a r.l.
COOP CENTRO ITALIA, SOCIETA' COOPERATIVA
COOP CONSUMATORI NORDEST SOCIETA' COOPERATIVA
COOP ESTENSE
COOP LIGURIA SOCIETA' COOPERATIVA DI CONSUMO
COOP LOMBARDIA SOCIETA' COOPERATIVA
COOP SICILIA S.P.A.
Nova Coop
UNICOOP FIRENZE società cooperativa
UNICOOP TIRRENO SOCIETA' COOPERATIVA
ASPIAG SERVICE S.R.L.
G.A.M. spa
L'ALCO S.p.A.
AGORA' NETWORK
AUCHAN-SMA
C3
CARREFOUR
CONAD
COOP
DESPAR
GRUPPO DI
APPARTENENZA
N. SOCIETA' (RAGIONE SOCIALE)
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
IPER MONTEBELLO S.P.A.
UNES MAXI S.P.A.
FAMILY MARKET S.P.A.
ITALMARK S.P.A.
MAGAZZINI GABRIELLI S.P.A.
SUPERMERCATI CADORO S.P.A
DICO S.P.A.
ALI' S.P.A.
ARCA - SOCIETA' PER AZIONI
CE.DI MARCHE SOCIETA' COOPERATIVA
DIMAR S.P.A.
GRANDI MAGAZZINI E SUPERMERCATI IL GIGANTE S.P.A.
L'ABBONDANZA S.R.L.
MAXI DI S.R.L.
MEGAHOLDING S.R.L.
NUOVA DISTRIBUZIONE S.P.A.
ROBERTO ABATE S.P.A.
SUPER ELITE S.P.A
UNICOMM - S.R.L.
3M - S.R.L.
CARAMICO GAETANO & C. S.P.A.
COLONIAL SUD S.P.A.
COMMERCIALE GICAP S.P.A.
DETERCART LOMBARDO SRL
G.F.E. DISTRIBUZIONE ASSOCIATA S.R.L.
GAMBARDELLA S.R.L.
GARGIULO & MAIELLO S.P.A.
GROSSY S.R.L.
GRUPPO ENZO FERI' S.R.L.
MARKET INGROSS S.R.L.
MIGROSS S.P.A.
MULTICEDI MCN SOC. CONS. A R.L.
S.I.P.A. S.R.L. DI FIORAVANTI
BENNET S.P.A.
ESSELUNGA SPA
EUROSPIN ITALIA S.P.A.
GRUPPO PAM S.P.A.
ALFI - S.R.L.
COAL - SOCIETA' COOPERATIVA A R.L.
MULTICEDI S.R.L.
PENNY MARKET ITALIA S.R.L.
PRIX QUALITY SPA
FINIPER
GRUPPO SUN
GRUPPO TUO
SELEX
VEGE'
BENNET
ESSELUNGA
EUROSPIN
GRUPPO PAM
ALLEGATO B) – I dettagli delle previsioni di bilancio
CONTO ECONOMICO
Ricavi delle vendite
Consumo merci
Margine d'intermediazione commerciale I
Altri ricavi
Margine d'intermediazione commerciale II
Personale
Margine a valore aggiunto
Servizi e godimento beni terzi
Altri costi
EBITDA
Ammortamenti
Accantonamenti
EBIT
Proventi finanziari
Oneri finanziari
Rettifiche finanziarie
Partite straordinarie
Reddito lordo
Imposte
Utile/perdita di terzi
Reddito netto
2016
€ 64.369.383.563
€ 51.867.157.596
€ 12.502.225.967
€ 5.225.621.076
€ 17.727.847.043
€ 7.028.930.445
€ 10.698.916.599
€ 7.322.929.820
€ 559.562.151
€ 2.816.424.628
€ 1.979.916.472
€ 109.761.682
€ 726.746.474
€ 879.895.302
-€ 585.376.593
-€ 234.938.759
€ 103.667.003
€ 889.993.427
€ 621.824.187
€ 19.111.992
€ 249.057.247
2015
€ 63.206.386.059
€ 50.949.305.905
€ 12.257.080.154
€ 5.131.206.869
€ 17.388.287.024
€ 6.855.079.645
€ 10.533.207.378
€ 7.190.622.369
€ 549.452.230
€ 2.793.132.780
€ 1.944.144.218
€ 107.778.556
€ 741.210.005
€ 801.712.809
-€ 546.313.125
-€ 230.693.989
€ 101.793.993
€ 867.709.693
€ 606.254.898
€ 18.633.464
€ 242.821.330
2014
€ 62.296.852.020
€ 50.301.646.057
€ 11.995.205.963
€ 5.057.369.278
€ 17.052.575.241
€ 6.765.496.641
€ 10.287.078.600
€ 7.087.149.979
€ 541.545.663
€ 2.658.382.958
€ 1.916.168.163
€ 106.227.633
€ 635.987.162
€ 737.528.921
-€ 513.429.135
-€ 227.374.324
€ 100.329.187
€ 733.041.811
€ 512.164.601
€ 15.741.565
€ 205.135.645
2013
€ 61.868.795.658
€ 49.929.841.682
€ 11.938.953.976
€ 5.034.755.088
€ 16.973.709.064
€ 6.585.914.972
€ 10.387.794.092
€ 6.960.317.825
€ 546.435.741
€ 2.881.040.526
€ 1.834.466.129
€ 163.794.915
€ 882.779.482
€ 626.545.453
-€ 495.111.012
-€ 285.039.502
€ 16.745.403
€ 745.919.824
€ 478.302.378
€ 13.902.040
€ 253.715.406
2012
€ 61.827.958.678
€ 50.029.460.274
€ 11.798.498.404
€ 5.204.379.936
€ 17.002.878.340
€ 6.459.584.347
€ 10.543.293.993
€ 6.990.078.616
€ 543.042.707
€ 3.010.172.670
€ 1.833.781.829
€ 146.422.603
€ 1.029.968.238
€ 599.631.231
-€ 456.835.441
-€ 382.240.706
€ 160.928.901
€ 951.452.223
€ 511.898.941
€ 11.973.666
€ 427.579.616
2011
€ 60.004.087.882
€ 48.773.128.369
€ 11.230.959.513
€ 5.113.262.505
€ 16.344.222.018
€ 6.254.153.691
€ 10.090.068.327
€ 6.608.220.877
€ 479.494.602
€ 3.002.352.848
€ 1.875.057.416
€ 156.981.799
€ 970.313.633
€ 561.543.244
-€ 426.184.581
-€ 361.980.501
€ 30.719.414
€ 774.411.209
€ 535.040.330
€ 16.860.025
€ 222.510.854
2010
€ 58.134.984.959
€ 46.841.919.508
€ 11.293.065.451
€ 4.598.609.127
€ 15.891.674.578
€ 6.033.293.563
€ 9.858.381.015
€ 6.397.906.474
€ 452.182.907
€ 3.008.291.634
€ 1.772.061.222
€ 185.655.780
€ 1.050.574.632
€ 563.717.880
-€ 356.246.551
-€ 226.921.965
€ 68.906.226
€ 1.100.030.222
€ 576.747.170
€ 33.205.798
€ 490.077.254
29
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STATO PATRIMONIALE
Crediti commerciali
Altri crediti
Rimanenze
Debiti commerciali
Altri debiti
Ratei e risconti attivi
Ratei e risconti passivi
CAPITALE CIRC NETTO OPERATIVO
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
ATTIVO FISSO NETTO
TFR
Altri fondi e accantonamenti
CAPITALE INVESTITO NETTO
Crediti diversi
Debiti diversi
Capitale Investito Netto (CIN) complessivo
Capitale sociale
Riserve
Capitale e riserve di terzi
Risultato netto portato a nuovo
Risultato netto dell'esercizio
Risultato netto dell'esercizio di terzi
Patrimonio netto
Cassa
Att. Fin. non immob.
Debiti vs Soci a BT
Debiti Fin. a BT
Debiti vs Soci a LT
Debiti Fin. a LT
Posizione finanziaria netta (PFN)
Totale Fonti
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
€ 2.411.136.806
€ 2.367.573.455
€ 2.334.250.931
€ 2.409.463.189
€ 2.581.091.486
€ 2.716.778.549
€ 2.490.018.906
€ 4.202.593.458
€ 4.126.662.861
€ 4.067.280.565
€ 4.169.114.653
€ 3.883.538.806
€ 4.038.210.118
€ 4.214.234.887
€ 5.333.715.959
€ 5.237.348.742
€ 5.161.983.779
€ 5.014.862.496
€ 4.761.400.292
€ 4.907.026.603
€ 4.518.011.248
€ 10.592.166.791
€ 10.400.792.215
€ 10.254.405.777
€ 10.337.555.469
€ 11.231.817.236
€ 12.618.328.791
€ 11.922.927.043
€ 4.345.576.701
€ 4.267.062.747
€ 4.205.660.109
€ 4.481.637.115
€ 4.081.654.723
€ 3.951.593.972
€ 3.996.957.969
€ 414.276.179
€ 406.791.220
€ 401.065.818
€ 384.255.421
€ 443.924.200
€ 425.954.985
€ 323.113.329
€ 331.635.632
€ 325.643.787
€ 321.060.498
€ 327.946.516
€ 363.285.048
€ 449.623.265
€ 438.106.154
-€ 2.907.656.723
€ 2.445.536.460
-€ 2.855.122.470
€ 2.436.365.981
-€ 2.816.545.291
€ 2.427.229.889
-€ 3.169.443.341
€ 2.423.034.933
-€ 4.006.802.223
€ 2.368.737.379
-€ 4.931.575.773
€ 2.400.816.747
-€ 4.812.612.796
€ 2.465.480.043
€ 20.865.136.593
€ 20.684.093.137
€ 20.504.620.566
€ 20.243.149.448
€ 20.265.995.386
€ 19.976.946.144
€ 19.110.580.182
€ 6.749.098.503
€ 6.682.752.996
€ 6.617.059.685
€ 6.075.725.587
€ 6.385.913.230
€ 6.455.245.847
€ 6.399.958.299
€ 30.059.771.556
€ 1.235.723.404
€ 29.803.212.114
€ 1.205.159.507
€ 29.548.910.140
€ 1.189.410.338
€ 28.741.909.968
€ 1.201.358.773
€ 29.020.645.995
€ 1.228.860.949
€ 28.833.008.738
€ 1.239.384.776
€ 27.976.018.524
€ 1.278.275.858
€ 742.344.513
€ 728.932.161
€ 718.442.895
€ 722.970.554
€ 636.770.099
€ 723.071.465
€ 628.066.961
€ 25.174.046.916
€ 1.086.964.886
€ 25.013.997.975
€ 1.108.570.334
€ 24.824.511.616
€ 1.130.605.230
€ 23.648.137.300
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€ 23.148.212.724
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€ 21.938.976.724
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€ 21.257.062.909
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€ 505.352.081
€ 535.012.316
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€ 592.720.041
€ 25.783.675.638
€ 2.019.689.380
€ 25.617.216.228
€ 2.019.689.380
€ 25.420.104.530
€ 2.019.689.380
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€ 22.538.349.922
€ 1.811.627.760
€ 21.784.842.108
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€ 12.431.538.287
€ 12.431.538.287
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€ 636.797.957
€ 636.797.957
€ 636.797.957
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€ 429.708.489
€ 433.870.991
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€ 1.897.977.281
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€ 18.633.464
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€ 13.902.040
€ 11.973.666
€ 16.860.025
€ 33.205.798
€ 18.130.617.286
€ 6.437.433.730
€ 17.897.088.774
€ 5.203.209.065
€ 17.664.898.492
€ 4.189.972.797
€ 15.854.478.764
€ 3.935.355.772
€ 15.440.205.792
€ 3.573.480.418
€ 14.927.098.181
€ 3.365.405.134
€ 14.550.200.379
€ 3.515.241.877
€ 7.452.996.746
€ 7.452.996.746
€ 7.452.996.746
€ 6.587.204.878
€ 5.668.709.995
€ 6.591.353.798
€ 6.918.335.006
€ 10.858.573.371
€ 10.858.573.371
€ 10.858.573.371
€ 10.767.033.313
€ 10.381.055.303
€ 11.267.247.943
€ 11.849.650.266
€ 6.206.303.297
€ 5.128.758.418
€ 4.238.298.009
€ 4.273.992.059
€ 3.255.225.897
€ 2.455.506.796
€ 2.567.294.018
€ 281.874.229
€ 281.874.229
€ 281.874.229
€ 150.417.610
€ 195.589.519
€ 71.517.941
€ 118.992.108
€ 4.196.737.931
€ 4.107.127.247
€ 4.019.429.972
€ 3.782.831.910
€ 3.694.666.875
€ 3.773.737.993
€ 3.132.282.220
€ 7.653.058.352
€ 7.720.127.454
€ 7.755.206.038
€ 8.451.714.242
€ 8.284.347.181
€ 7.611.251.741
€ 7.234.641.729
€ 25.783.675.638
€ 25.617.216.228
€ 25.420.104.530
€ 24.306.193.006
€ 23.724.552.973
€ 22.538.349.922
€ 21.784.842.108
RENDICONTO FINANZIARIO
REDDITO OPERATIVO
- Imposte
Risultato operativo dopo le imposte
Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti
FLUSSO DI CASSO OPERATIVO LORDO
Variazione Crediti commerciali
Variazione Scorte
Variazione Debiti commerciali
Variazione Altri debiti/Altri crediti
FLUSSO DI CCNO
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO NETTO
+/- Disinvestimenti/Investimenti mat. e imm.
+/- Disinvestimenti/Investimenti imm. fin.
Variazione Altri impieghi/fonti
FREE CASH FLOW OPERATIVO
Gestione Straordinaria
FLUSSO DI CASSA DOPO COMPONENTI
STRAORDINARIE
Oneri e Interessi Finanziari
FLUSSO DI CASSA
Flusso di Gestione Finanziaria (Mezzi Propri)
FREE CASH FLOW TO EQUITY
2016-2015
2015-2014
2014-2013
2013-2012
2012-2011
2011-2010
€ 726.746.474
€ 741.210.005
€ 635.987.162
€ 882.779.482
€ 1.029.968.238
€ 970.313.633
€ 621.824.187
€ 606.254.898
€ 512.164.601
€ 478.302.378
€ 511.898.941
€ 535.040.330
€ 104.922.287
€ 134.955.107
€ 123.822.561
€ 404.477.104
€ 518.069.297
€ 435.273.303
€ 2.089.678.154
€ 2.051.922.775
€ 2.022.395.796
€ 1.998.261.044
€ 1.980.204.432
€ 2.032.039.215
€ 2.194.600.440
€ 2.186.877.882
€ 2.146.218.357
€ 2.402.738.148
€ 2.498.273.729
€ 2.467.312.518
-€ 126.978.907
-€ 98.430.222
€ 160.235.949
-€ 54.278.771
€ 272.389.160
-€ 153.576.530
-€ 96.367.217
-€ 75.364.963
-€ 147.121.283
-€ 253.462.204
€ 145.626.311
-€ 389.015.355
€ 275.880.377
€ 212.372.364
-€ 366.012.716
-€ 529.617.907
-€ 1.342.789.021
€ 661.554.862
-€ 6.410.470
-€ 7.625.338
€ 62.462.792
-€ 81.715.457
€ 23.032.949
-€ 71.593.999
€ 46.123.783
€ 30.951.841
-€ 290.435.258
-€ 919.074.339
-€ 901.740.601
€ 47.368.978
€ 2.240.724.223
€ 2.217.829.722
€ 1.855.783.099
€ 1.483.663.809
€ 1.596.533.128
€ 2.514.681.496
-€ 2.170.130.407
-€ 2.132.752.881
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-€ 66.345.506
-€ 65.693.311
-€ 541.334.098
€ 310.187.643
€ 69.332.617
-€ 55.287.548
-€ 65.785.434
-€ 81.540.121
-€ 122.703.727
-€ 105.096.636
-€ 243.247.796
-€ 100.868.377
-€ 61.537.124
-€ 62.156.591
-€ 990.088.963
-€ 177.162.929
-€ 668.133.754
-€ 318.234.511
€ 103.667.003
€ 101.793.993
€ 100.329.187
€ 16.745.403
€ 160.928.901
€ 30.719.414
€ 42.129.879
€ 39.637.403
-€ 889.759.776
-€ 160.417.526
-€ 507.204.853
-€ 287.515.097
€ 59.579.950
€ 24.705.694
-€ 3.274.538
-€ 153.605.061
-€ 239.444.916
-€ 226.621.838
€ 101.709.829
€ 64.343.097
-€ 893.034.314
-€ 314.022.587
-€ 746.649.769
-€ 514.136.935
-€ 34.640.727
-€ 29.264.513
€ 1.589.542.518
€ 146.655.526
€ 73.554.329
€ 137.526.923
€ 67.069.102
€ 35.078.584
€ 696.508.204
-€ 167.367.061
-€ 673.095.440
-€ 376.610.012
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CHI SIAMO:
DGM Consulting nasce nel 2003 per volontà dei due soci fondatori, Andrea Dossi e Gianluca
Meloni, con l'obiettivo di costruire un luogo in cui convogliare e sviluppare il bagaglio di conoscenze professionali, di ricerca e didattiche maturate nel corso degli anni nell'area del
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Grazie a questo impegno, DGM ha avviato e concluso un numero crescente di progetti che
ne testimoniano la sua evoluzione anche in termini di servizi offerti e di settori presidiati. Oggi DGM, pur volendo rimanere una realtà capace di garantire un servizio customizzato e rispettoso delle esigenze dei propri clienti, si propone come community professionale nel
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