Estasi mistica e pienezza creativa - Gina

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Estasi mistica e pienezza creativa - Gina
Omar Galliani
Estasi mistica e pienezza creativa.
Per Santa Teresa d’Ávila
Roma Tempietto del Bramante
22 aprile – 30 maggio 2016
Mostra promossa da: Università degli Studi Roma Tre,
Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Real Academia de
España en Roma
A cura di: Mario Panizza e Otello Lottini
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net
Un evento d’arte e spiritualità
nel Tempietto del Bramante,
presso il complesso monumentale della Real Academia de España en Roma
Comunicato Stampa
Questa mostra costituisce un evento unico, perché, in via del tutto eccezionale, l’Ufficio
Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia e la Real Academia de España en Roma
hanno consentito a un grande artista italiano, Omar Galliani, di presentare, all’interno
dello straordinario scenario espositivo nel Tempietto del Bramante presso Real
Academia de España en Roma la mostra “Estasi mistica e pienezza creativa. Omaggio
a Santa Teresa d’Ávila”.
La mostra è stata ideata e realizzata con il contributo scientifico e culturale
dell’Università Roma Tre e, in particolare con l’apporto del Rettore-architetto, Mario
Panizza e di Otello Lottini, docente e Curatore della “Collezione d’Arte Contemporanea”
dello stesso Ateneo.
Lo straordinario privilegio conseguito ha consentito a Omar Galliani di confrontarsi
con due figure geniali dell’architettura e dell’ esperienza religiosa rinascimentale: Santa
Teresa d’Ávila, sublime mistica spagnola di cui ricorre il quinto centenario della nascita,
e il Tempietto del Bramante al Gianicolo, uno dei luoghi simbolo della Cristianità e di
Roma, nonché capolavoro architettonico, divenuto subito modello del tempio cristiano
rinascimentale, all’origine degli analoghi edifici religiosi dell’epoca in tutta l’Europa.
Galliani si è fatto affascinare da questo confronto ravvicinato e potente. E lo ha
affrontato partendo da un focus di grande fascino: l’immagine romantica
dell’artista che crea le sue opere, che esprime la sua pienezza creativa, solo
quando riesce a raggiungere uno stato di sublimazione di se, di trance si direbbe
oggi, molto simile all’estasi mistica. E non a caso questa mostra assume il titolo di
“Estasi mistica e pienezza creativa”.
L’artista nel ri - creare l’esperienza mistica e spirituale della Santa, si è mosso su
una dinamica interpretativa, in cui la coscienza creativa di oggi ingloba nel suo
segno i valori spirituali e morali, espressi da Santa Teresa. Avendo ben presenti
anche i valori simbolici e storico - formali dello spazio, che ospita le opere.
I quattro lavori che ha creato per questa sua istallazione site specific offrono una
concentrazione di segni (tutti appartenenti al repertorio formale di Galliani),
realizzata con raffinata depurazione della materia. A voler esprimere una
profonda e complessa lettura dell’evento mistico di Santa Teresa e del contesto
spaziale, che si precisa come dinamica spirituale, tensione emozionale e finezza
artistica.
Per questo confronto, Galliani ha scelto di operare su materiali diversi (tavola,
marmo, legno dorato) e diversificati, dal punto di vista formale e strutturale (quadri
e sculture).
I quadri sono tre: uno frontale, ai piedi dell’altare, e due laterali (tutti autoportanti,
per rispetto del luogo), realizzati in punta di matita su tavola: sono disegni,
realizzati con la tecnica originale messa a punto da Galliani, all’inizio degli anni
Novanta del secolo scorso e che costituisce un vero e proprio idioletto linguistico,
cioè un segno lampante e riconoscibile della sua creatività.
Anche il lavoro di scultura (presente da sempre nelle realizzazioni di Galliani,
seppure praticato in modo più discontinuo), viene però usato (come in questo
caso), in funzione dell’arricchimento significante, formale e ideale, dell’idea
progettuale.
L’immagine della Santa si incontra nelle tavole laterali, ed è colta nell’istante
dell’abbandono mistico, mentre la tavola centrale, che raffigura un mazzo di rose,
è collocata ai piedi dell’altare. E’ come una offerta e un dono mistico dell’artista
all’immagine di San Pietro, che sovrasta l’altare, e si collega anche
simbolicamente, attraverso sottili relais di materiali e di tecnica artistica,
all’immagine di Santa Teresa.
La freccia mistica, in legno dorato, che fuoriesce dal foro, in corrispondenza del
luogo della crocifissione dell’Apostolo, proietta la sua ombra sulla Santa,
realizzando un ulteriore collegamento tra Santa Teresa e San Pietro, tra testo e
contesto, verrebbe da dire.
Infine, anche le due piume di angelica purezza, in marmo di Carrara, collocate ai
piedi delle due immagini della Santa, realizzano un significativo contrasto
semantico tra la terra e il cielo, tra la leggerezza dell’angelo (enunciata in forma
metonimica) e la pesantezza della materia terrena (la pietra, il marmo).
Per l’artista e per i promotori, l’obiettivo della mostra è quello “di presentare al
pubblico italiano l’esperienza religiosa e culturale della grande mistica spagnola
del XVI secolo, nella convinzione che, nel contesto di globalizzazione e di crisi
economica attuale, la sua esperienza mistico - religiosa (ben relazionata anche
con una frenetica attività pratica e con una straordinaria e “descuidada” scrittura)
costituisca ancora una significativa risorsa culturale ed emozionale”.
Informazioni e prenotazioni:
Ufficio Stampa:
Università degli studi Roma Tre
Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia
Real Academia de España en Roma
In collaborazione con:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo – Padova tel. (+39) 049.663499
[email protected] (Stefania Bertelli).