Chrysler, così la soluzione Fiat

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Chrysler, così la soluzione Fiat
VENERDÌ 17 APRILE 2009 ANNO 134 - N. 91
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Mehta: Firenze avrà
il Parco della Musica
di Mariolina Iossa
e Giulia Ziino pag. 12 e 13
di Giulio Giorello
a pagina 41
di Valerio Cappelli
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più il prezzo del quotidiano
Il piano dell’ingresso del Lingotto nel gruppo Usa. Pressing della Casa Bianca sulle banche
Il Pdl: referendum, rinvio possibile
Chrysler, così la soluzione Fiat
Il premier: la Lega
sull’election day
ci avrebbe fatto cadere
Più vicino l’accordo. I sindacati americani soci con il 20%
AZIONISTI IN TUTA
di MASSIMO GAGGI
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
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EURO 1,00
sindacati dell’auto e
la «task force» del Tesoro nuovi azionisti,
insieme alla Fiat, della Chrysler. L’ultima ipotesi per il salvataggio del
gruppo automobilistico di
Detroit dà l’idea di quanto
l’operazione Fiat-Chrysler
stia diventando, per la Casa Bianca, una sorta di laboratorio della riforma
del capitalismo made in
Usa.
La prima impressione è
quella di un pezzo di «capitalismo renano» trapiantato oltre Atlantico. Sindacalisti consiglieri d’amministrazione come nell’esperienza tedesca. Un trust
controllato dal governo
che diventa azionista: una
soluzione che ricorda l’Iri,
la logica originaria delle
Partecipazioni statali. Con
la Fiat che diventa non solo partner tecnologico, ma
anche unico vero garante
della capacità della nuova
azienda di operare in una
logica di mercato. Fino al
punto di indurre il senatore repubblicano del Tennessee Bob Corker, fino a
ieri nemico giurato di Detroit, a dichiararsi favorevole all’intervento della
Fiat e, addirittura, ad affidare il salvataggio a manager europei.
Scenari che un anno fa
sarebbero stati considerati pura fantascienza, si
stanno trasformando nei
progetti operativi che Rattner e Bloom (gli esperti incaricati da Obama di trovare una soluzione) stanno
proponendo alle banche
creditrici e ai sindacalisti
della Uaw.
Se l’operazione funzionerà, negli Usa il modello
Fiat-Chrysler potrebbe essere usato anche in altre situazioni di crisi affrontate
con imponenti iniezioni
di denaro pubblico. Non è
detto che sia la soluzione
giusta: il capitalismo renano ha garantito per decenni una notevole stabilità
del sistema produttivo dell’Europa continentale, ma
non certo i livelli di redditività ai quali il mondo anglosassone è abituato.
Rendimenti elevati che, in
America, non vanno solo
a «ingrassare» i grandi capitalisti, ma sono carburante indispensabile per i
fondi pensione e altri tipi
di risparmio familiare come i fondi per gli studi
universitari dei figli.
Attenti, però, a considerare l’operazione che sta
prendendo forma lungo il
triangolo Washington-Detroit-Torino come un ritorno al passato: anche in
tempi di forti interventi
pubblici antirecessione,
negli Usa vige un rispetto
del denaro del taxpayer
che è un sicuro antidoto
all’assistenzialismo. Ai lavoratori, poi, vengono
chiesti sacrifici enormi: tagli a pensioni, sanità e stipendi (in cambio di quote
della nuova società) fino
ad avere costi di produzione pari a quelli degli stabilimenti più competitivi costruiti dai giapponesi negli «States».
È qui che gli uomini della Casa Bianca fissano il loro ancoraggio all’economia di mercato. Diventa,
così, essenziale anche il
negoziato con le union canadesi che riprenderà lunedì. Con l’italo-canadese
Sergio Marchionne chiamato a svolgere il ruolo di
regista (più o meno) occulto di una vera reinterpretazione dei meccanismi della globalizzazione:
l’incognita canadese su
un’impresa italo-americana che potrebbe estendersi fino a comprendere la
tedesca Opel. Con Obama
che non solo non fa il protezionista, ma benedice.
Fiat: svolta americana nelle trattative con Chrysler.
Giannelli
Sfida in tv
Usa. Accordo più vicino con il possibile ingresso del sindacato Usa
nell’azionariato Chrysler. Verso il
«sì» a Marchionne anche sul punto
più delicato: il taglio del costo del
lavoro
La finta
riparazione
di Santoro
Quota. Il potente sindacato Uaw sarebbe pronto a convertire in azioni la
metà dei 10,6 miliardi vantati come
«obblighi sanitari» verso Chrysler. Significherebbe entrare nel capitale con
una quota di poco superiore al 20%
che, all’inizio, avrà Fiat.
di ALDO GRASSO
Europa. Mercato dell’auto in ripresa in Europa grazie agli incentivi: balzo del 14,7% per le immatricolazioni del gruppo Fiat a marzo
rispetto allo scorso anno. Con addirittura il 213% in più in Germania.
ALLE PAGINE 2 E 3
Caretto, Ferrari, Polato, Taino
Il capo era l’ex giardiniere
I
ntroduzione secca,
polemica, ironica, da
consumato tribuno del
popolo. La puntata di
riparazione di
«Annozero» si è subito
trasformata in una
puntata di rivendicazione:
«Come dice Emilio Fede —
ha sentenziato Michele
Santoro — noi facciamo
vincere Berlusconi. Siamo
come un Tg4 fatto bene».
ROMA — «La Lega Nord avrebbe fatto cadere il governo
se fosse passato l’accorpamento referendum-elezioni
europee». Silvio Berlusconi (nella foto ieri in Abruzzo) rivela
di avere scelto pensando al «bene del Paese». Il referendum
«si terrà assieme ai ballottaggi», il 21 giugno. La decisione
ufficiale, però, verrà presa il prossimo Consiglio dei ministri.
Ma ieri durante il comitato di presidenza del Pdl si è parlato
anche di un rinvio dei referendum, una tesi rilanciata da
Massimo D’Alema. Il Cavaliere ora vuol sondare la Lega Nord
e i gruppi delle opposizioni.
CONTINUA A PAGINA 11
ALLE PAGINE 5 E 6 M.Franco, Fuccaro, Muschella, Trocino, Verderami
In provincia di Milano
Caucaso
Ue da rifondare
MOSCA
L’EUROPA
E LA NORMALE HA BISOGNO
DI UN NUOVO
DITTATURA
CECENA
CHURCHILL
Delitto Ambrosio:
arrestati tre romeni
Gioielliere picchiato
spara al rapinatore
NAPOLI — Presi tre romeni per l’omicidio di Franco
Ambrosio e di sua moglie. Tra loro l’ex giardiniere,
Marius Vasile Acsiniei, 22 anni (sopra nell’immagine
ALLE PAGINE 20 E 21 Bianconi, Bufi
agnfoto).
MILANO — Un gioielliere, Remigio Radolli, 59
anni (nell’immagine Photomasi), ha sparato al
rapinatore che lo aveva aggredito nel suo negozio
A PAGINA 23 Baron, Santucci
di Cinisello Balsamo.
Il caso Condannata per un delitto commesso a 17 anni, ora ne ha 23
La ragazza-pittrice al patibolo in Iran
di VIVIANA MAZZA
Delara Darabi (qui accanto) è una iraniana di 23
anni con la passione per la
pittura. Fra tre giorni sarà
impiccata: nel 2003 aiutò il
fidanzato in una rapina, Delara si dichiarò poi colpevole per difenderlo. Anche
Roxana Saberi (foto a destra) è in carcere: giornalista americana-iraniana, è
accusata di spionaggio.
A PAGINA 15 con un commento di
Isabella Bossi Fedrigotti
Eliminati i killer
Scoperto
complotto
per uccidere
Morales
di GUIDO OLIMPIO
A PAGINA 19
di ANDRÉ GLUCKSMANN
di ULRICH BECK
L’
N
annuncio della fine
della «lotta
antiterrorismo» in
Cecenia significa due
cose insieme: 1. Una
banale constatazione dei
fatti, cioè la fine delle
attività militari. 2. Un
cambio dei piani del
Cremlino, che può ora
dedicarsi alla Georgia.
È però surreale che la
Russia usi l’espressione
«lotta antiterrorismo». Se
l’Inghilterra si ritirasse
dall’Ulster lasciando un
dittatore al posto dell’esercito, l’Europa accetterebbe la definizione «operazione antiterroristica»?
Quello in Cecenia è stato
uno spaventoso macello.
el 1946, tra le macerie di un’Europa
devastata sotto tutti i
punti di vista, morale,
politico e materiale,
Winston Churchill
dichiarava entusiasta:
«Se l’Europa fosse unita
i suoi 400 milioni di
abitanti conoscerebbero
felicità, prosperità e
successo illimitati».
Oggi la minaccia è
l’opposto: se l’Europa si
sgretolasse sotto la crisi
economica globale, i
suoi leader politici e i
suoi 500 milioni di
abitanti sarebbero
schiacciati da infelicità,
povertà e vergogna
senza fine.
CONTINUA A PAGINA 38
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