sigaro toscano cresce all`estero e presidia 30 paesi

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sigaro toscano cresce all`estero e presidia 30 paesi
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 3 Ottobre 2012 - N. 273
44 Impresa & territori
Auto. L’alleanza segna un +12% a settembre - La recessione arriva in Germania (-11%)
Dal 29 ottobre al 9 novembre
EMBLEMA
Sigaro Toscano
cresce all’estero
e presidia 30 Paesi
Fiat-Chrysler e la 500
crescono negli Stati Uniti
Il credito facile
rilancia il mercato
ma Gm e Ford
segnano il passo
Andrea Malan
Chrysler prosegue la crescita negli Usa (grazie anche
all’avanzata di Fiat) mentre il LingottoperdecolpiinGermania,dovelevenditediautosegnanoilprimo consistente ribasso del 2012.
Nel mercato Usa, il più importante per Fiat-Chrysler, i marchi
della casa di Auburn Hills hanno
venduto 142mila veicoli a settembre (Fiat comprese) contro i
127mila di un anno prima (+12%);
il bilancio dei nove mesi vede 1,25
milioni di consegne contro 1,01
nel 2011 (+24%). Il marchio Fiat,
rappresentatodalla500,hasegnato un +51% a settembre a quasi
4.200 unità (+136% a quasi 33mila
nei nove mesi). In particolare, le
vendite del modello 500 Cabrio
sono cresciute del 44%, quelle
della Fiat 500 del 52%, mentre il
nuovo modello Turbo è atteso
dai concessionari nel mese di ottobre. Bene anche i brand americani: +5% per Chrysler, +10% per
Jeep, +4% per i furgoni Ram e
+18% per Dodge, con il contributo della nuova Dart. Buone performance di Chrysler anche neglialtri due grandimercati nordamericani: Canada (+2% a 19.555
unità) e Messico (+10% a 8.171).
Chrysler ha una fabbrica in Messicoedue inCanada,dovela setti-
INTERVISTA
manascorsaha raggiunto l’accordo con il sindacato Caw per il
nuovo contratto di lavoro.
«Il miglior settembre dal 2007
negli Usa e il 30˚aumento consecutivo annosu anno» sottolinea il
comunicato Chrysler, che prevede per l’intero settore un ritmo di
venditaa settembreparia14,9 milioni di unità su base annua (camion inclusi); ancora più ottimista la rivale Ford, che stima in 15
milioni il bilancio finale 2012. Il
mercato Usa aveva raggiunto un
piccodi17,8 milioninel2000, aveva "tenuto" quota 17 milioni fino
al 2006 per poi crollare a 10,6 milioni nel 2009, anno della bancarotta pilotata di Gm e Chrysler.
Quest’ultima (controllata al
58,5% daFiat) a settembreha fatto
meglio delle due rivali di Detroit:
Ford ha segnato un livello di vendite sostanzialmente pari al 2011
(-0,1%a circa 175mila unità), mentre il suo bilancio annuale resta
positivo: +5,4% a 1,69 milioni; il
leader di mercato General Motors ha incrementato le vendite
dell’1,5% a 210mila unità (+3,4% a
1,967 milioni a fine settembre).
Ilmesedisettembrehavistoperò un complessivo guadagno di
quotedapartedeimaggioricolossi stranieri. La Toyota ha aumentato le vendite del 42%, dopo che
nel 2011 era ancora penalizzata
dalle conseguenze di terremoto e
tsunami in Giappone; la marca
Volkswagen ha segnato un +38%,
la Hyundai è cresciuta del 15 per
cento. La crescita del mercato
complessivo è stimata al 12% (gli
ultimi dati sono attesi nella notte). Prosegue, favorita dall’aumento del prezzo della benzina,
FrancoMasera
LA SCALATA DELLA 500
Il buon prodotto
si vende sempre
L
a 500 prosegue la propria
scalata al mercato Usa. Le
vendite della piccola di casa
Fiat sono cresciute del 51% a
settembre e del 136% in nove mesi.
Con più di 32mila unità già
immatricolate, l’obiettivo di
50mila a fine anno (compresi
Messico e Canada) è a portata di
mano. Dopo una partenza lenta
nel 2011, anche per la rete di
distribuzione ridotta, la 500 si è
messa a correre. I concessionari
Usa arruolati per la 500 avranno
a disposizione dal 2013 la 500L, in
arrivo dalla Serbia, che dovrebbe
aggiungere un po’ di benzina.
Il passo successivo e più
importante sarà lo sbarco del
marchio Alfa Romeo, sul quale
però sono ancora molti i dubbi:
quando arriverà la nuova Giulia?
Sarà abbastanza Alfa Romeo
anche se verrà prodotta in
America? Il successo della 500
dimostra che un prodotto buono
si vende bene dovunque, anche in
momenti difficili (lo dimostra il
debutto della Peugeot 208 in
Italia) e anche, come nel caso
della 500, in un mercato molto
diverso da quello per cui era stato
pensato: nel 2007 il ritorno di Fiat
negli Usa era di là da venire... Le
novità devono però arrivare al
momento giusto. Temporeggiare
troppo può anche far perdere
buone occasioni. (A.Mal.)
lo spostamento della domanda
dai light truck (pick up e Suv) alle
auto vere e proprie: per Chrysler
le vendite di queste ultime sono
cresciute del 27% a fronte di un
+6% dei truck, ma la tendenza è
trasversale per tutti i costruttori.
La ripresa del mercato Usa è
spinta da tassi di interesse bassi,
incentivi da parte dei costruttori
e domanda accumulata negli anni scorsi. «Non c’è dubbio che la
politicamonetaria espansiva aiuti l’industria» dice Paul Ballew,
capo economista alla Dun & Bradstreet. Secondo la società di
consulenza J.D. Power and Associates il numero di acquirenti
che compra l’auto a credito
(59%) è superiore ai tempi d’oro
pre-crisi (53% nel 2007).
Se la congiuntura americana
resta brillante, da questa parte
dell’Atlantico è arrivata ieri
una cattiva notizia: il mese di
settembre è stato il peggiore
dell’anno per le vendite di auto
in Germania, il più grande mercato europeo. Secondo i dati forniti dalla Kba le immatricolazioni sono scese dell’11% a 250mila
unità; il bilancio dei primi nove
mesi scivola quindi in negativo
dell’1,8% a 2,359 milioni.
Imarchidel Lingotto(compresiquelliUsa)hannopersopiù della media (-20,5%) con una quota
del 2,6% dal 2,9% del 2011; il calo è
in linea con la marca Volkswagen
e migliore del -22% di Ford o del
-25% di Opel. Anche in Germania,
come da noi, spicca in positivo la
performance dei marchi coreani
Hyundai e Kia (+19% e +15%, rispettivamente).
«Leinfrastrutture materialisono essenziali per il futuro del Paese.
Le infrastrutture immateriali lo sono altrettanto. E hanno costi di realizzazione e tempi di elaborazione
assai più contenuti. Il recupero di
competitività, o almeno il cambiamento della percezione del Sistema
Italia sullo scenario internazionale,
passaprima dituttoda queste».
Franco Masera, senior advisor di
Kpmg,sottolineailpassaggio,ormai
avvenutonell’economiainternazionale,dalcapitalismodellamanifatturapuraesemplice all’economiadellaconoscenza,dovegliassetintangibilidiventanoilfattorechefalievitareil valore delle merci. Un processo
chegiàcaratterizzainmanierastrutturale la parte a più alto valore aggiunto del made in Italy. Un processo, però, da esplicitare. E verso cui,
ROMA
Dai 4,5 milioni di sigari
venduti all’estero nel 2006 ai
12 milioni attesi per il 2012.
Nei numeri dell’export c’è
una componente significativa delle nuove strategie di
Manifatture Sigaro Toscano, che lancia oggi sul mercato cinque nuovi sigari.
Al presidio italiano, rappresentato da una filiera
che esprime circa 200 coltivatori, 1.800 addetti, un cen-
QUESTA SERA L’EVENTO
Il portafoglio dell’azienda
si amplia con cinque
Toscanello Scelto
dei territori dove
si coltiva il Kentucky
NuovaCigperglioperaidiPomigliano
Nuova cassa integrazione per gli operai della newco Fabbrica Italia
Pomigliano (nella foto, lo stabilimento), che saranno interessati da
due settimane di stop dal 29 ottobre al 9 novembre prossimi, con
rientro l’11 novembre. Lo riferiscono fonti sindacali, che hanno
ricevuto la nuova comunicazione dalla Fiat mentre a Pomigliano
sono ancora in corso le due settimane di Cig: gli operai, infatti,
rientreranno in fabbrica lunedì 8 ottobre. I lavoratori avevano già
effettuato due settimane di stop a fine agosto
SenioradvisorKpmg
IMAGOECONOMICA
Paolo Bricco
TOSCANA
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Lo sviluppo passa dalla suggestione
sostiene Masera, orientare le politiche. Una idea che sarà al centro del
convegno del prossimo 9 ottobre,
nello stabilimento dell’Agusta Westland di Vergiate, vicino a Varese,
in cui alcuni rappresentanti dell’imprenditoria italiana (dagli Illy ai Barilla,finoaiBenetton)edel management nazionale (Andrea Guerra di
Luxottica) incontreranno, fra gli altri,politicicomeilministrodelloSviluppo economico Corrado Passera
eil sottosegretario del governo BerlusconiGianniLetta.
Perché è così urgente investire
nelle infrastrutture immateriali
perrilanciare la competitività?
Perché la redditività vera, oggi, si
faconlaquotadivaloreimmateriale
del bene. Pensi ad alcune scarpe da
basket o da atletica. Il costo industriale unitario è poca cosa. Esiste
unmarginelegatoalbrandeallasug-
Kpmg. Franco Masera
BENI IMMATERIALI
«Nel mercato globale
gli asset intangibili sono
il fattore che fa lievitare
il valore delle merci»
gestioneemotivachedaessopromana. Un incremento del valore internocheèl’unicoingradodipermettere ai Paesi avanzati di non farsi
schiacciare dai Paesi emergenti, dove il costo del lavoro è sensibilmenteminore.Unfenomenocheillusso,
la moda e l’interior design italiano
riesconogiàainterpretare bene.
Dunque, voi proponete una
accentuazione degli sforzi, privati e pubblici, sul tema dei servizi all’industria e dell’incremento della componente di servizio nella manifattura.
Perquantoconcernelamanifattura,intuttiisuoiaspetti,ècosì.Pensia
un’industria di trasformazione comel’agroalimentare.Eataly,l’iniziativa dell’imprenditore torinese Oscar
Farinetti,haprovocatounsignificativoeffettoditrascinamentoperl’intera filiera. Soprattutto sui mercati
Tabacco. Le prospettive per il 2012
esteri.Stimiamocheil60%delfatturatodiEatalysitrasferiscaallafiliera
sottostante.Apiccoliproduttori,raffinati e di nicchia, che difficilmente
sarebbero arrivati a New York, sulla
QuintaStrada,oaTokyo.
Quanto peserebbe un maggiore sfruttamento delle infrastrutture già esistenti?
Molto. Guardi le rotte aeree. La
Spagna ha il doppio dei point to
point continentali. Una nuova rotta
comeBrindisi-Londra ha bisognodi
un finanziamento pari al 10% del
prezzo del biglietto e ha ricadute
economiche positive anche di
70/80volte rispettoal finanziamento. Questo vale per tutti i settori.
Ogni anno nelle Baleari arrivino 28
milioni di passeggeri in aereo e in
Sardegna solo 6 milioni e mezzo.
Questielementi di leva non valgono
solo per il turismo ma anche per la
manifatturaavanzata eilterziario.
Il rischio Paese dipende anche
da vincoli strutturali.Per esempio
leinfrastrutturemateriali,cherendonolapiattaformalogisticaitaliana meno efficiente di quanto non
potrebbeessere.
Sicuramente il tema delle infrastrutture fisiche è complesso. Ma
esiste anche un pacchetto di infrastrutture immateriali che potrebbe cambiare rapidamente le cose.
Basti pensare all’utilizzo di internet. Secondo Google, le imprese
italiane che utilizzano la rete come
negozio virtuale registrano ricavi
in aumento del 20%. Ma le Pmi che
hanno una presenza on line sono
meno del 20 percento.
Quali sono le altre infrastruttureimmaterialisucuipuntare?
Innanzitutto, le politiche di marchioedidistribuzione.Sitrattadisistematizzare e di rendere possibile
perpezziinteridelsistemaproduttivo quanto fatto in passato da singole imprese private, per esempio Benetton e Technogym. Inoltre, bisogna agire sul costo del capitale, con
un più forte connubio fra Sace e
Cdp e con un maggior impegno diretto dello Stato nell’assicurare formedigaranziaaicrediti,consentendoun minor costo del debito.
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tro di ricevimento del tabacco e due manifatture, si sta
accompagnando una progressiva crescita dei volumi espressi all’estero:
l’export e il duty free nel
2011 hanno ontribuito per il
7% del fatturato, che nel
complesso è stato pari a 80
milioni di euro, e lo scorso
anno sono stati raggiunto 10
milioni di pezzi venduti.
L’andamento del primo semestre del 2012, +20%, se
confermato spingerebbe
l’export intorno a 12 milioni.
Il portafoglio dell’azienda, nata nel 2006 in seguito
dell’acquisizione da parte
del Gruppo Industriale Maccaferri del ramo d’azienda relativo ai sigari di British
American Tobacco, si amplia con cinque Toscanello
Scelto dei territori dove si
coltiva il Kentucky (Veneto,
Valdichiana, Valtiberina, La-
TIRRENIA
Onorato
si dimette
dal Cda
Inattese dimissioni, ieri
sera, di Vicenzo Onorato, patrondiMoby,dal cdadiTirrenia-Cin. Con l’armatore escono anche anche il figlio Alessandro e il comandante Giuseppe Savarese (resta, invece, Luigi Parente). La decisione di Onorato, che rimette
all’improvviso in discussione
l’assetto (e il futuro) di Tirrenia, privatizzata da pochi me-
Innovazione. Iniziativa dell’Ambasciata italiana a Ottawa
BREVI
Alleanza Italia-Canada
Dal Territorio
LUTTO
Marzio Bartoloni
Addio a Parizzi,
papà del Pendolino
C’è una nuova rotta che
può unire Italia e Canada: è
quella dell’innovazione dove
far navigare alleanze scientifiche e far fiorire tante start up.
Lo ha capito l’ambasciata italiana in Canada che ieri ha organizzato a Ottawa insieme
all’universitàdiCarletonunincontroperaccendereiriflettori su quanto sta facendo il nostro Paese – a partire dal pacchetto di incentivi per le start
up e l’agenda digitale che sarà
varato a giorni dal Governo
con il decreto sviluppo-bis – e
favorire l’avvio di nuove partnership scientifiche.
All’incontro erano presenti
i rappresentanti del Governo
e delle istituzioni scientifiche
canadesie italiane e un parterre fatto di investitori e venture capital. Oltre a Unicredit
che ha presentato il suo progetto «Il talento delle idee».
«È stata un’occasione importante per dare visibilità al nostro Paese qui in Canada dove
c’è forte attenzione per la nostra capacità innovativa e le
nostre Pmi che vengono viste
come un modello», ha spiegato l’ambasciatore Andrea Me-
loni. Il Canada è diventato negli ultimi anni una delle zone
più calde dell’innovazione,
grazie all’apertura internazionale ai capitali di rischio e a
una vera e propria politica di
caccia ai talenti internazionali. Un fronte, questo, su cui il
Governo canadese sta scommettendo molto anche grazie
a un programma («Visa Start
up») che concede visti speciali agli stranieri che immigrano nel Paese per creare attivi-
LA COLLABORAZIONE
L’obiettivo è favorire l’avvio
di nuove partnership
scientifiche: focus
su pacchetto incentivi per
le start up e agenda digitale
tà imprenditoriali innovative.
Da qui l’iniziativa dell’ambasciata italiana che già da due
anni organizza incontri tematici sull’innovazione (nel 2010
sull’aerospazio e l’anno scorso sullo scambio tra università) per incentivare alleanze e
partnership. Come dimostrano un accordo sull’automoti-
ve tra il nostro Cnr e l’agenzia
che finanzia la ricerca canadese e quello tra il Politecnico di
Torino e l’Università di Toronto sulla ricerca e la formazione nell’ingegneria.
A Ottawa era presente anche UniCredit che ha messo in
vetrina una delle start up selezionate dal progetto «Il talento delle idee», organizzato insieme ai Giovani imprenditori
diConfindustria: si tratta della
«D-Orbit» che ha brevettato
un dispositivo da installare sui
satelliti prima di mandarli in
orbita per ripulire lo spazio
dai "rottami spaziali". «Siamo
molto orgogliosi di essere
l’unica banca italiana selezionata per partecipare a questa
importante iniziativa canadese, è la conferma – ha spiegato
Alessandro La Porta, responsabile territorial relations di
UniCredit – che il nostro progetto sta diventando un esempio virtuoso per le imprese e
per gli investitori che credono
nel made in italy». Nei giorni
scorsi Unicredit ha lanciato
anche una linea di servizi per
favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese.
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Si è spento all’età di 88 anni
l’imprenditore Eugenio
Parizzi, protagonista
dell’innovazione legata al
settore dei treni. Tra le
invenzioni di Parizzi, classe
1924, originario di Alseno
(Piacenza), ci sono il
dispositivo antipattinaggio
elettronico europeo per le
carrozze ferroviarie, la
progettazione e realizzazione
delle unità di trazione per la
linea 3 della metropolitana
milanese ma soprattutto il
"pendolino Parizzi", l’Etr 460,
varato nel 1994 in
collaborazione con Fiat
Ferroviaria. Nel 2009 il
Politecnico di Milano lo
insignì della laurea magistrale
ad honorem in ingegneria
dell’automazione, con una
lectio intitolata «La ricerca e
lo sviluppo per un’impresa
famigliare».
ALTO ADIGE
Dall’Enel
un «lab» verde
Un accordo per sviluppare
innovazione tecnologica
nella generazione da fonti
zio, Campania) che saranno
presentati stasera in un evento al museo Maxxi di Roma
dal presidente del gruppo
Maccaferri, Gaetano Maccaferri, e dal presidente di Manifatture Sigaro Toscano,
Aurelio Regina.
«L’impegno sui mercati
esteri ci ha portato a presidiare 30 Paesi – spiega il direttore generale di Mst Andrea Marazzi – ma contemporaneamente non trascuriamo il nostro ruolo sul territorio. Abbiamo raddoppiato i prezzi di acquisto così da
assorbire, come Mst, gli impatti negativi dovuti al quasi
azzeramento dei contributi
da parte della Ue, investendo per il raccolto 2012 circa
12 milioni di euro per gli acquisti di tabacco in Italia».
Mst assorbe la maggior
parte del Kentucky prodotto
in Italia, per produrre complessivamente, tra mercato
interno ed export, 160 milioni di sigari nelle manifatture
di Lucca e Cava de’ Tirreni.
Nell’ultimo triennio il fatturato ha fatto segnare lievi aumenti, da 76 milioni del 2009
a 78 milioni del 2010 e 80 del
2011. Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda è stato pari a 2 nel 2009, a
1,9 nel 2010 e a 1,7 nel 2011.
È laSpagna il primo mercato esetro, con 2,6 milioni pezzi venduti nel 2011 e un incremento del 4% rispetto al
2010. Segue la Francia con 2
milioni e 350mila pezzi e un
incremento del 6% rispetto
al 2010. Tra i mercati extraeuropei spiccano Australia,
Giappone, Canada, Turchia,
Israele, Libano. In ordine di
tempo, gli ultimi Paesi in cui
Mst è sbarcata con il Toscano sono Repubblica Ceca,
Svezia, Turchia, Ungheria,
Montenegro, Bulgaria.
C.Fo.
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si, da quanto trapela, è dovuta
a profonde divergenze di opinione createsi tra l’armatore
di Moby e l’ad di Cin, Ettore
Morace, sulla gestione della
compagnia. Ci sarebbero, tra
l’altro, punti di vista discordanti sulle politiche sindacali
di Tirrenia. Un nodo centrale
per Onorato, che ha sempre
coltivato buoni rapporti con i
sindacati. Moby detiene il
40% delle quote Tirrenia e ha
diritto a esprimere 4 consiglieri, su 11 del cda. Il nome di
coloro che sostituiranno i dimissionari «sarà comunicato
da Moby in tempo utile».
R.d.F.
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rinnovabili è stato firmato
dall’ad di Enel Green Power,
Francesco Starace,
dall’assessore all’Innovazione
della Provincia di Bolzano,
Roberto Bizzo, e dal direttore
del Tis - Techno Innovation
Park di Bolzano - Hubert
Hofer. Sarà attivato un Green
innovation point per
condividere idee, progetti,
prodotti e servizi. Si parte da
un condensatore di energia
solare, una turbina ad asse
orizzontale per piccoli salti
d’acqua e pannelli solari per
serre con funzione
antiparassitaria.
POST TERREMOTO
Altri 50 milioni
per la competitività
Le regioni italiane hanno
costituito un ulteriore
contributo di solidarietà di 50
milioni di euro per le zone
terremotate, attraverso la
riprogrammazione dei
Programmi operativi del
Fondo sociale europeo.
All’Emilia-Romagna
andranno 45,7 milioni di euro
che serviranno a rafforzare
ulteriormente le politiche per
l’occupazione e la
competitività del Por
2007-2013. Nei 54 Comuni
terremotati emiliani il 14,8 per
cento della popolazione ha
temporaneamente perso il
lavoro e il 15,6 per cento ha
perso il proprio reddito.