Canzoni Alpine - Gruppo Alpini Caravaggio
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Canzoni Alpine - Gruppo Alpini Caravaggio
Canzoni Alpine CANTI DEGLI ALPINI Molto famosi sono i canti degli alpini, le canzoni che gli alpini cantavano durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, cori che sono passati alla storia in quanto sono una testimonianza delle sofferenze e delle battaglie affrontate dagli alpini nel nome dell'Italia. Gli alpini sono il corpo dell'esercito italiano che tradizionalmente vive e combatte sulle montagne; proprio per questo il repertorio delle loro canzoni è il più caratteristico. Il senso di appartenenza è sempre stato molto forte in questo corpo: lo testimonia il successo che riscuotono i raduni nazionali delle "penne nere", a cui aderiscono vecchie e giovani leve. Nei canti degli alpini ritroviamo entusiasmo e senso di solidarietà, gioia di stare insieme e orgoglio di appartenenza; non mancano tuttavia momenti di malinconia. SIGNORE DELLE CIME Dio del cielo, Signore delle cime un nostro amico hai chiesto alla montagna ma Ti preghiamo, ma Ti preghiamo su nel Paradiso, su nel Paradiso lascialo andare per le Tue montagne Santa Maria, Signora della neve copri col bianco tuo soffice mantello il nostro amico, nostro fratello su nel Paradiso, su nel Paradiso lascialo andare per le Tue montagne TRENTATRE Dai fidi tetti del villaggio i bravi alpini son partiti; mostran la forza ed il coraggio nei loro volti franchi e arditi. Son dell'Alpe i bei cadetti, nella robusta giovinezza dai loro baldi e forti petti spira un'indomita fierezza. O, valore alpin, difendi sempre la frontiera, e là sui confin tien sempre alta la bandiera. Sentinella, all'erta per il suol nostro italiano, dove amor sorride e più benigno irradia il sol. Là tra le selve e i burroni, là tra nebbie fredde e il gelo, piantan con forza i loro picconi le vie rendon più brevi. E quando il sole brucia e scalda le cime e le profondità, il fiero Alpino scruta e guarda, pronto a dare i “Chi va là?” O, valore alpin, difendi sempre la frontiera, e là sui confin tien sempre alta la bandiera. Sentinella, all'erta per il suol nostro italiano, dove amor sorride e più benigno irradia il sol. STELUTIS ALPINIS « Se tu vens cà sù ta' cretis, là che lôr mi àn soterât, al è un splàz plen di stelutis: dal miò sanc 'l è stât bagnât. Par segnâl une crosute jé scolpide lì tal cret: fra chês stelis nàs l'arbute, sot di lôr jo duâr cuièt. Ciol sù, ciol une stelute: je 'a ricuarde il néstri ben, tu 'i darâs 'ne bussadute, e po' plàtile tal sen. Quant che a ciase tu sês sole e di cûr tu preis par me, il miò spirt atòr ti svole: jo e la stele sin cun té. » SUL PONTE DI PERATI Sul ponte di Perati, bandiera nera, è il lutto degli Alpini che fan la guerra. E' il lutto della Julia che va alla guerra, la meglio gioventù che va sotto terra. Nell'ultimo vagone, c'è l'amor mio, col fazzoletto bianco, mi dà l'addio. Quelli che son partiti, non son tornati, sui monti della Grecia, sono restati. Sui monti della Grecia c'è la Voiussa, del sangue della Julia s'è fatta rossa. SUL CAPPELLO Sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera che a noi serve da bandiera su pei monti a guerreggiar. ohilalà Evviva evviva il reggimento Evviva evviva il Corpo degli Alpin. Su pei monti che noi saremo coglieremo stelle alpine per portarle alle bambine farle piangere e sospirar. ohilalà Su pei monti che noi andremo pianteremo l’accampamento, brinderemo al reggimento: Viva il Corpo degli Alpin. ohilalà MONTE CANINO Non ti ricordi quel mese d'Aprile Quel lungo treno che andava al confine Che trasportavano migliaia degli alpini Su-su correte: è l'ora di partir Dopo tre giorni di strada ferrata Ed altri due di lungo cammino Siamo arrivati sul Monte Canino E col sereno ci tocca riposar Se avete fame guardate lontano Se avete sete la tazza alla mano se avete sete la tazza alla mano che ci rinfresca: la neve ci sara'. FIGLI DI NESSUNO Noi siam nati chissà quando chissà dove allevati dalla pubblica carità senza padre senza madre senza un nome e noi viviam come gli uccelli in libertà. Figli di nessuno tra le rocce noi viviam ci disprezza ognuno perché laceri noi siam ma se c'è qualcuno che ci sappia comandar e dominar figli di nessuno anche a digiuno saprem marciar. Un coro di fantasmi vien giù dai monti. E' il canto degli alpini che sono morti. Alpini della Julia in alto il cuore! Sul Ponte di Perati c’è il tricolore. Sul Ponte di Perati c’è il tricolore. LA TRADOTTA La tradotta che parte da Torino a Milano non si ferma più, ma la va diretta al Piave, cimitero della gioventù. Siam partiti siam partiti in ventisette, solo in cinque siam tornati qua, e gli altri ventidue son morti tutti a San Donà. A Nervesa a Nervesa c'è una croce, mio fratello l'è disteso là, io ci ho scritto su "Ninetto" che la Mamma lo ritroverà. Cara suora cara suora son ferito, a domani non ci arrivo più; se non c'è qui la mia mamma, un bel fiore me lo porti tu. VA L’ALPIN SU L’ALTE CIME 1. Va l'alpin su l'alte cime, passa al volo lo sciator; dorme sempre sulle cime, sogna mamma e casolar. 2. Fra le rocce e fra i burroni sempre lesto è il suo cammin; quando passa la montagna pensa sempre al suo destin. 3. Pensa, alpin, al tuo destino: - c'è il ghiacciaio da passar! mentre vai col cuore tranquillo, - la valanga può cascar. 4. Pensa, alpin, la tua casetta, - chè la rivedrai ancor, e pensa alla tua bambina, - orgogliosa del tuo amor. 5. Cantiam uniti una canzone - la canzone dell'alpin, e cantiamo con orgoglio: «questo è il battaglione alpin!». DA UDIN SIAM PARTITI Da Udin siam partiti da Bari siam passati Durazzo siamo scesi in Grecia destinati. Ci tocca di partire con la tristezza in cuor, lasciando la morosa con gli altri a far l'amor. La Grecia terminata, a Udin siam tornati, che tosto per la Russia noi siamo destinati. E partiremo ancora con la tristezza in cuor lasciando la morosa con gli altri a far l'amor. Motorizzati a pie', la piuma sul cappel, lo zaino affardellato, l'Alpin l'e` sempre quel Era una notte che pioveva Era una notte che pioveva e che tirava un forte vento: immaginatevi che grande tormento per un alpin che sta a vegliar. A mezzanotte arriva il cambio accompagnato dal capoposto: “Oh sentinella torna al tuo posto, sotto la tenda a riposar!” Quando fui stato sotto la tenda Sentii un rumore giù per la valle, sentivo l’acqua giù per le spalle, sentivo i sassi a rotolar. Mentre dormivo sotto la tenda sognavo d’essere con la mia bella e invece ero di sentinella fare la guardia allo stranier. CIMITERO DI ROSE Sotto le cime di quegli alti monti la mamma mia riposa tra i fior... i fiori più belli e più profumati di quelle montagne dove io sono nà! Quando piccino sul letto di foglie sempre dormivo accanto a lei diceva: «Ricordati e portami un fiore quando sarò anch'io vicino al tuo papà!» La mamma è morta: io devo partire devo partire e andar lavorar... e devo lasciare i miei cari monti come faremo a portarle quel bel fior... Ho seminato un campo di rose nel cimitero abbandonà... La neve dei monti sciogliendosi al sole di quel cimitero i fiori bagnerà! MONTE GRAPPA Monte Grappa tu sei la mia patria, sopra te il nostro sole risplende, a te mira chi spera e attende, i fratelli che a guardia vi stan. Contro te s'infranse il nemico che all'Italia tendeva lo sguardo, non si passa un cotal baluardo affidato ad italici cuor. Monte Grappa tu sei la mia patria, sei la stella che addita il cammino, sei la gloria, íl volere, il destino che all'Italia ci fa ritornar. O montagna per noi tu sei sacra, giù di lì scenderanno le schiere che irrompenti a spiegate bandiere l'invasore dovranno cacciar. Ed i giorni del nostro servaggio che scordammo mordendo il freno, in un forte avvenir sereno, noi ben presto vedremo mutar. Le tue cime fur sempre vietate per il pié dell'odiato straniero, dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero che pugnando più volte tentò. La candida neve che d'inverno ti ricopre di splendido ammanto, tu sei puro ed invitto col vanto che il nemico non lasci passar. MONTE PASUBIO Su la strada del Monte Pasubio, lenta sale una lunga colonna, bomborombom bom bomborombom, L'é la marcia de chi non torna de chi se ferma a morir lassù. Ma gli alpini non hanno paura, bomborombom bom bomborombom. Su la cima del Monte Pasubio, soto i denti ghé ze 'na miniera, bomborombom bom bomborombom. Zé j alpini che scava e spera de ritornare a trovar l'amor. Ma gli alpini..... Su la strada del Monte Pasubio, zé rimasta soltanto 'na croce, bomborombom bom bom orombom, no se sente mai più 'na voce, ma solo el vento che basa i fior. Ma gli alpini ... LA TRADOTTA La tradotta che parte da Torino a Milano non si ferma più, ma la va diretta al Piave, cimitero della gioventù. Siam partiti siam partiti in ventisette, solo in cinque siam tornati qua, e gli altri ventidue son morti tutti a San Donà. A Nervesa a Nervesa c'è una croce, mio fratello l'è disteso là, io ci ho scritto su "Ninetto" che la Mamma lo ritroverà. Cara suora cara suora son ferito, a domani non ci arrivo più; se non c'è qui la mia mamma, un bel fiore me lo porti tu. AMICI MIEI Quando ti prende la malinconia Pensa che c’è qualcuno accanto a te. Vivere non è sempre poesia, Quante domande senza un perché ! Ma l’amicizia, sai, è una ricchezza, è un tesoro che non finirà. Metti da parte questa tua tristezza. Canta con noi, la tristezza passerà. AMICI MIEI Sempre pronti a dar la mano Da vicino e da lontano: Questi son gli amici miei. AMICI MIEI, Pochi e veri amici miei. Mai da soli in mezzo ai guai: Questi son gli amici miei. Quando ritorna la malinconia Questa canzone canta insieme a noi. La tua tristezza poi se ne andrà via E scoprirai in noi gli amici tuoi. A volte basta solo una parola Detta ad un amico che è un po’ giù, Fare un sorriso che in alto vola. Torna la vita, di nuovo si va su. AMICI MIEI Sempre pronti a dar la mano Da vicino e da lontano: Questi son gli amici miei. AMICI MIEI, Pochi e veri amici miei. Mai da soli in mezzo ai guai: Questi son gli amici miei. IL TESTAMENTO DEL CAPITANO il capitan della compagnia l'è ferito sta per morir emanda a dire ai suoi alpini che lo vengan aritrovar i suoi alpini ghe mandan a dire che non hanno scarpe per marciar o con le scarpe o senza scarpe i miei alpini li voglio qua. e così fu stato alla mattina i suoi alpini sono arriva cosa comanda signor capitano che noi adesso siamo arriva io comando che il mio corpo in 5 pezzi sia taglia il primo pezzo alla mia mamma che si ricordi del suo figliol il secondo pezzo al battaglione che si ricordi del suo capitan il terzo pezzo alla re d'Italia che si ricordi del valor alpino il quartopezzo alla mia bella chhe si ricordi del suo primo amor l'ultimo pezzo alle montagne che lo fioriscano distelle e fior ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI COMMISSIONE CORI E FANFARE SEZIONE DI BERGAMO