Marostica - ana valsusa
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Marostica - ana valsusa
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 2, DCB Vicenza ANNO XXXIX - N.110 - SETTEMBRE 2016 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELL’A.N.A - SEZIONE DI MAROSTICA - DIREZIONE E REDAZIONE: VIA CARMINI, 7 - MAROSTICA E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN PELLEGRINAGGIO ALL’ORTIGARA ’ sempre bello tornare tra i miei alpini all’Ortigara. Saluti, pacche sulle spalle, sorrisi. Oggi, 24 maggio 2016 è una giornata speciale: arriva a rendere omaggio alla Madonnina del Lozze il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ la prima volta che un Capo dello Stato viene quassù, nella cattedrale degli alpini, e la cosa desta una forte emozione tra tutti i presenti. Si sente in lontananza il rombo dei due AB 212 che, partiti dall’aeroporto di Asiago, portano il Presidente. Sulla zona di atterraggio, risistemata e pulita per l’occasione dagli alpini nel corso della settimana, atterra senza difficoltà il primo mezzo, scarica i passeggeri e riparte per far posto al secondo. Quest’ultimo approccia come il precedente ma, quando mancavano una decina di metri al tocco, una folata di vento lo fa scarrocciare in maniera violenta. Il bravissimo pilota controlla la sbandata ed atterra senza problemi ma penso che i passeggeri, una volta scesi, avranno benedetto il suolo che calpestavano. Scende il Presidente e ad accoglierlo ci sono il presidente Favero ed i presidenti di Marostica ed Asiago, Sbalchiero e Biasia, che lo conducono sul sentiero che porta alla Madonnina, tra due ali di alpini, gagliardetti, Vessilli. Ad attenderlo, di fianco alla stele della Madonnina, il labaro dell’Associazione Nazio- nale Alpini ed un picchetto armato in divisa d’epoca. Il corazziere si prepara per la deposizione del cuscino di fiori. La cerimonia è breve. Uno squillo di attenti, la deposizione del cuscino di fiori, il Presidente che quasi s’inginocchia per sistemare i nastri, il silenzio d’ordinanza. Il Presidente si gira verso l’Ortigara e Favero, con un cenno mi chiama accanto a loro. Mi presento al Presidente Mattarella: “Buongiorno Presidente, continua a pag. 15 VITA SEZIONALE 2 L ASTI - LA PRIMA ADUNATA DA PRESIDENTE ’Adunata Nazionale è l’avvenimento più importante dell’anno per gli Alpini. I gruppi impiegano mesi per organizzarsi nel migliore dei modi. Per me, come presidente sezionale, è stato il debutto ufficiale di fronte alla nostra Sezione, alle altre sezioni consorelle, oltre che alla Sede Nazionale. E’ stato un evento molto sentito, vissuto con molta tensione ed impegno, dalla partecipazione agli eventi statutari, al collegamento con le altre Sezioni, con autorità, alpini e conoscenti. Si cerca di partecipare con dignità a tutte le attività ufficiali cercando di ben figurare visto che, oltre a rappresentare se stessi, si rappresenta soprattutto la propria Sezione. Marostica ha portato a sfilare circa 360 persone con altrettante che operavano nei nostri campi e ci applaudivano dai bordi della strada. Una grande emozione alla partenza quando ti accorgi che la Sezione ha radunato molti alpini ed hai inquadrati anche 5 Alpini in Armi, capeggiati dal colonnello Del Favero e dalle due nostre Alpine, oltre a numerosi sindaci. L’emozione diventa soddisfazione quando vedi che i bravi rappresentanti del nostro servizio d’ordine hanno inquadrato bene la sfilata e ci facciamo notare belli e ordinati come sempre. Il massimo dell’emozione è quando passi davanti alle tribune, dove trovi a ricevere il saluto le Il saluto del Presidente... ma l’alfiere paga da bere! autorità capeggiate dal nostro Presidente Nazionale, il comandante delle truppe Alpine, il presidente di Regione, il Presidente della Provincia, l’immancabile assessore regionale Elena Donazzan e molte altre autorità, per finire poi con il saluto a tutta la Sezione, anche se questa volta è stato un po’ troppo ravvicinato, ma d’altronde il servizio d’ordine così aveva predisposto. Per il resto solo cronaca: arrivo il venerdì mattina con il mio gruppo, in breve montaggio del campo e pranzo in un locale non molto lontano da Asti. Poi di corsa il rientro per partecipare all’emozionante sfilata con la bandiera di Guerra del 2° Reggimento Alpini, conclusasi con la resa degli onori nella piazza principale di Asti, la visita al campo degli Alpini per l’alzabandiera e per ritrovare vecchi amici. Al pomeriggio la messa solenne in Cattedrale celebrata dal Vescovo di Asti, poi la visita al campo del gruppo di Villaraspa per la cena ed infine il concerto del nostro coro ANA Marostica, che ha dimostrato il suo valore ed è stato applaudito alla grande da tutti i presenti. Domenica breve visita alle tribune, dove ho salutato amici ed autorità come i Presidenti di Regione e Provincia e numerosi presidenti ed ex presidenti di Sezioni vicine. Devo esprimere la solita nota negativa, cioè la presenza d’innumerevoli trabiccoli, che le forze dell’ordine non possono fermare. Peccato perché rovinano la festa a molte persone, intralciano le vie con l’aggiunta, quest’anno, anche di un incidente mortale per le acrobazie di questi intrusi, visto che molti dei loro occupanti non hanno neanche fatto il militare. Un vero peccato che i relativi capigruppo e presidenti di Sezioni non s’impegnino per eliminare definitivamente il problema, visto che non possono non esserne al corrente. Una bella Adunata, con il cuore un po’ triste perché nessuno dell’ANA Nazionale si è ricordato che il giorno della sfilata ricorrevano esattamente cento anni dall’inizio della Strafexpedition, quindi anche dall’inizio dell’esodo che ha portato più di 40.000 altopianesi ad abbandonare la loro terra ed a rifugiarsi in pianura perché le loro case venivano occupate dall’esercito Austroungarico. La mia prima Adunata da Presidente di Sezione: un’emozione che ricorderò con piacere per molto tempo. Giovanni Sbalchiero VITA SEZIONALE N el decimo anniversario dell’inaugurazione della Cappella in onore di S.ta Zita a Vezzena, anche la nostra Sezione, assieme alle consorelle Sezioni vicentine, ha partecipato ai festeggiamenti con il Vessillo sezionale ed i Gagliardetti dei Gruppi di Lusiana e di Fontanelle. La cerimonia si è svolta in un contesto particolarmente ricco di ricordi storici legati agli eventi del Centenario della Grande Guerra. I gruppi della Sezione di Trento, che hanno organizzato la cerimonia, hanno partecipato in modo I 3 SANTA ZITA 2016 esemplare dimostrando grande interesse e rinnova- ta sensibilità ai valori della pace e della ritrovata ami- cizia con tutti i popoli. Virgilio Boscardin GLI ALPINI DEL TRIVENETO A GORIZIA l raduno triveneto degli alpini a Gorizia, il 19 giugno 2016, trova la sua collocazione ideale all’interno delle manifestazioni per commemorare il centenario della Grande Guerra, ricordando l’ingresso nel capoluogo isontino delle truppe italiane nel 1916. Gorizia, trovandosi nella linea del fronte già all’inizio del conflitto, come le nostre terre dell’Altopiano dei Sette Comuni, ha vissuto situazioni molto drammatiche per le battaglie sostenute dai nostri soldati sulle vicine alture del Carso e le sofferenze subite dalla popolazione a causa del pro- fugato. Quest’anno Gorizia ricorda i cento anni dall’unione all’Italia: era infatti l’agosto 1916 e fu l’unica città degli imperi centrali ad essere conquistata durevolmente, almeno fino alla ritirata di Caporetto. Ciò che lega la regione friulana alle truppe di montagna è un vincolo che parte da molto lontano perché questa terra è la “madre patria” della leggendaria Divisione Julia, il cui nome le deriva dalle legioni alpine dell’impero romano. Il raduno triveneto ha fatto confluire a Gorizia più di trentamila alpini, accompagnati da molti amici e simpatizzanti SI RICORDA DI EVITARE DI INVIARE MATERIALE CARTACEO IN REDAZIONE E DI USARE LA POSTA ELETTRONICA. INVIARE I FILES ALL’INDIRIZZO: [email protected] con un sentimento e spirito di Corpo che lega la città alle truppe alpine per la presenza storica del 9° e 3° Reggimento Alpini. La nostra Sezione era presente anche in questa occasione. Inquadrata fin dall’ammassamento, apriva la sfilata il neoeletto Presidente Giovanni Sbalchiero, a scorta d’onore del Vessillo sezionale accompagnato dai Consiglieri sezionali. A seguire un lungo striscione con la scritta: “SFILANO GLI ALPINI DELLA TERRA VICENTINA FEDELI CUSTODI DEI SUOI EROI” - SEZIONE DI MAROSTICA. Nelle prime file non mancava l’ex presidente Fabio Volpato in compagnia dei sindaci di Lusiana e Conco, conferendo prestigio al nostro Vessillo ed a tutta la Sezione rappresentata dagli alpini di tutti i diciotto Gruppi. Nel rivolgere il nostro grazie ai sindaci presenti, esprimiamo l’auspicio di una loro partecipazione più ampia a rappresentare il nostro territorio sezionale, compatibilmente con i loro impegni istituzionale e personali. La loro presenza è apprezzata anche come testimonianza e memoria per le manifestazioni ricadenti negli anni del centenario della Grande Guerra. I gruppi alpini di Lusiana e Valle di Sopra, onorati anche dalla presenza del Presidente Sbalchiero con la moglie, hanno consumato il “rancio conviviale” entro le mura di una città unica, Palmanova, città fortezza costruita dalla Repubblica di Venezia nel ‘500. Anche in quest’occasione i nostri raduni e le nostre adunate ci offrono occasioni importanti per visitare le nostre belle città storiche, ma soprattutto per camminare insieme, vivere i nostri valori alpini ed arricchire la nostra “millenaria civiltà cristiana” di cui gli alpini continuano ad esserne valida testimonianza. Sergio Decimo Cantele VITA SEZIONALE 4 4 GIUGNO 1916 - 4 GIUGNO 2016 CERIMONIA PER IL CENTENARIO DELLA 1a BATTAGLIA DELLE MELETTE L a pace non è mai scontata ma si costruisce giorno per giorno. Quante volte abbiamo udito o letto questa frase e i concetti che ruotano attorno ad essa. L’abbiamo letta, abbiamo alzato le spalle, sorriso amaramente e, pensando all’ultimo gesto di terrore, abbiamo voltato la pagina del giornale o spento il televisore. Poi ci siamo alzati dalla sedia, abbiamo aperto un rubinetto, dal quale usciva acqua calda con la quale ci siamo lavati le mani, aperto un frigorifero per bere un bicchiere d’acqua fresca e acceso il forno elettrico per scaldare la polenta. Cento anni fa niente di tutto questo era scontato. L’acqua si attingeva al pozzo, serviva in ugual misura per bere e per lavarsi, il fuoco sul camino era l’unico mezzo per scaldare le vivande e, per chi combatteva in trincea, non c’erano neanche queste primitive comodità, ma solo le pallottole delle mitragliatrici che rischiavano di provocare uno squarcio sanguinoso nella tenera carne del proprio corpo. Non c’era neanche la pace. E questi soldati, di entram- bi gli schieramenti in lotta, potevano immaginare che cento anni dopo uomini che oggi sono i loro figli, i loro nipoti, ognuno portando con orgoglio il suo copricapo, un fez di colore rosso ed un cappello con una lunga penna d’aquila, si sarebbero incontrati per pregare assieme per la pace e poi mangiare e bere, brindando in allegria proprio alla pace ritrovata? Sono queste le riflessioni che ci siamo scambiati durante la cerimonia che si è tenuta a Malga Slapeur domenica 4 giugno con Aldo Stevanin, un mio amico di Roma, anche se il cognome tradisce le comuni radici venete. Il suo pellegrinaggio lo ha portato sulle Melette, là dove cento anni prima, il 7 giugno 1916, il bisnonno Col. Giovanni Riva, comandante del 1° Battaglione della Brigata Sassari, moriva colpito da una granata austriaca, forse lanciata dal nonno o bisnonno di un altro partecipante alla cerimonia, che un tempo sarebbe stato dall’altra parte del filo spinato. E guardando quei fez bosniaci allineati, i cappelli degli alpini, i baschi dei rappresentanti della Sassa- L’Imam musulmano, il pastore protestante ed il prete cattolico. Tre fedi per un solo DIO... I Fez rossi a presso il monumento a Malga Slapeur ri, ci sono venute in mente le parole del Ten. Alfredo Graziani, ufficiale della Sassari, che così ricorda quei giorni: “Un nuovo assalto. Eccoli là! Gesummaria! Quanti sono! Fitti e compatti come una falange; coi loro fez rossi, che li fanno rassomigliare ai nostri bersaglieri, le punte delle loro baionette brillano ai raggi del sole già alto, e corrono, maledetti, come corrono!”. Arrivano ai sassarini e agli alpini, che cercano in quei frangenti di difendere con ogni mezzo le trincee delle Melette, gli ordini del comandante del gruppo di difesa, il Col. Oreste Pirio Stringa. L’abbraccio con suo nipote Romeo è oggi ancor più carico di significato, siamo legati ormai da una sincera amicizia e, noi che non siamo alpini, condividiamo valori ed emozioni che travalicano tempo e distanze. Certo, gli alpini li conosciamo bene. Uno se lo è ritrovato in famiglia, e che Alpino, il leggendario Pirio Stringa, l’uomo che ha dato il suo nome alla Selletta più famosa dell’Altopiano; l’altro gli alpini li conosce da un decennio ormai, e con costanza cerca di farseli amici. E a volte ci riesce. L’abbraccio che scambio con il “Direttore” Vittorio Brunello è altrettanto ricco di sentimento. Non pensavo di incontrarti qui, Vittorio, ma se i nostri incontri sono rari, è anche vero che avvengono sempre nei momenti dove le emozioni rischiano di farci cadere nella retorica, mentre è solo comunione di ideali e condivisione di valori alpini. Intanto alle undici inizia la cerimonia, organizzata con passione e competenza dall’Associazione Amici della Storia di Foza, numerose le rappresentanze delle associazioni dei combattenti di tutte le nazioni allora in guerra. Il nostro Esercito ha inviato un picchetto di Alpini del Battaglione Morbegno, uomini e donne che oggi servono con altrettanta serietà la Patria, e poi gli Alpini della Sezione A.N.A. di Asiago, tanti i gagliardetti A.N.A., anche quello di Marostica, Fanti della Sezione Fanti dell’Altopiano e della Brigata Sassari; sono presenti i rappresentanti della Croce Nera Austriaca di Graz, della Stiria, ma soprattutto il Segretario alla Difesa dello Stato della Bosnia Erzegovina accompagnato da una folta delegazione politica e militare VITA SEZIONALE 5 4 GIUGNO 1916 - 4 GIUGNO 2016 CERIMONIA PER IL CENTENARIO DELLA 1a BATTAGLIA DELLE MELETTE da pagina 3 Foto di gruppo dei partecipanti alla cerimonia di Selletta Stringa. della nazione nata dalla disgregazione dell’ex Jugoslavia. E proprio il suo discorso ha efficacemente richiamato l’importanza della “pace”, ricordando a tutti noi che solo venti anni fa quella nazione si disgregava con una violenta e sanguinosa guerra civile, che sotto gli occhi europei a Srebrenica si perpetrava una strage di civili, uomini, donne e bambini, uccisi a migliaia nel silenzio e nell’indifferenza. Un ricordo forte, per chi ne ha colto il significato, che ha accompagnato i consueti onori militari, gli alzabandiera, gli inni nazionali, e che doveva portare a quello che è stato il momento di più alto significato morale e civile: la comune preghiera innalzata a Dio da un sacerdote cattolico, un pastore protestante ed un imam mussulmano. Anticipando di due mesi quello che sarà un caloroso invito di Papa Francesco a seguito dei terribili atti terroristici di questa triste estate europea, a Malga Slapeur si è concretamente dato al mondo un vivo segnale di riconciliazione attraverso la comune preghiera. Lo avrebbero creduto, cento anni fai, quegli uomini che in quelle stesse ore si stavano cercando come cacciatori per uccidersi? Eppure lo abbiamo vissuto noi, circa trecento persone che hanno avuto la fortuna di assistere a questo momento così profondo di umanità, tanto che le corone deposte davanti al monumento di Malga Slapeur, una delle quali portata con fierezza dalla nipote del Col. Giovanni Riva, che portava al petto la sua medaglia d’argento, erano veramente un sincero e commovente omaggio a tutti i Caduti di qualsiasi nazionalità. Ma un’altra cerimonia, più intima, ci attendeva. Lo sappiamo, lo diciamo con forza da sempre, siamo qui “per non dimenticare”. E gli Alpini non dimenticano. Con il mio amico Aldo ed un altro suo parente, un anziano nipote diretto del Col. Giovanni Riva, ci incamminiamo as- sieme ai parenti del Col. Stringa, i nipoti Romeo e Franco, e al picchetto d’onore degli Alpini del Battaglione Morbegno per una semplice cerimonia da compiersi alla Selletta Stringa. Si aggiungono a noi in silenzio, temendo di recare disturbo, dei giovani uomini. Giunti alla selletta, un minuto di raccoglimento carico di silenzio e di deferente ricordo, precede una breve locuzione con la quale ho ricordato i due Ufficiali attraverso le loro lettere testamento, la cui profonda lucidità e umanità sono ancora oggi sprone a noi tutti, e non solo ai familiari, per continuare a tramandare valori come famiglia, solidarietà, rettitudine, che oggi sembrano triturati nella banalizzazione del tempo moderno. Dopo la consegna delle targhe ricordo ai familiari, scopriamo chi sono quei silenziosi ragazzi: sono i pronipoti del Sergente Maggiore Antonio Longoni del Battaglione Alpini Morbegno, caduto anch’egli sulle Melette il 7 giugno 1916 e anch’esso medaglia d’argento come il Col. Riva, morto lo stesso giorno. È incredibile come a cent’anni di distanza lo spirito di quei combattenti si materializzi attraverso i ricordi di tre famiglie che, conosciutesi solo oggi, possono condividere esperienze di uomini di cent’anni fa. Ed allora, è stato una volta di più un privilegio poter rispondere alle loro domande su quanto accaduto nella prima battaglia delle Melette, far comprendere come alpini e sassarini siano giunti qui sull’altopiano, a combattere e morire. Non meno interesse dimostravano i giovani Alpini in armi del Morbegno, chiedendo ed informandosi, qualcuno ricordando una analoga cerimonia che avevamo organizzato con il Gruppo Alpini di Foza sul Monte Cornone. Allora questi nuovi Alpini non sono così diversi dai veci, il Presidente Favero può guardare con fiducia al futuro dell’Associazione Nazionale Alpini. E mentre il mio amico, nel suo personale viaggio nella storia della famiglia, trovava un senso alle tante lettere del bisnonno custodite dalla madre, che porteranno quanto prima ad una pubblicazione editoriale di primario interesse, un ultimo quesito si presentava alla mente. Fra cento anni, ci sarà ancora bisogno di commemorare per ribadire il concetto di Pace? E soprattutto, cosa dovranno commemorare fra cento anni i futuri Alpini? Paolo Volpato 6 I l 9-10 luglio 2016 si è tenuto l’annuale Pellegrinaggio al Monte Ortigara, celebrazione che si ripete ogni anno il secondo fine settimana di luglio. Le celebrazioni sono iniziate sabato 9 luglio al Sacrario del Laiten di Asiago. Una bella cerimonia, con le tre sezioni organizzatrici, Asiago, Marostica e Verona a guidare molte altre sezioni, provenienti da tutta Italia, in sfilata fino all’Ossario. Qui la deposizione dalla corona a ricordo dei Caduti di ambo le parti, poi lo scioglimento. Domenica mattina alle 06.00 partenza della colonna dei mezzi dalla Piazza di Asiago. Con piacere ho ospitato nel mio fuoristrada il Presidente nazionale e il consigliere nazionale Massimo Bonomo, il nostro consigliere di riferimento. Lungo il percorso, all’altezza del Rifugio Tre Fontane, il Gruppo di Santa Caterina offriva, come sempre, il caffè a tutta la colonna. All’arrivo alla Colonna Mozza, troviamo l’area che la nostra Protezione Civile VITA SEZIONALE PELLEGRINAGGIO ORTIGARA 2016 aveva delimitato per la cerimonia, utilizzando il massimo dello spazio possibile. Il cerimoniere, consigliere Nazionale Renato Genovese, aveva già iniziato lo schieramento. Erano presenti, oltre al presidente Favero, il comandante delle truppe alpine generale C.A. Federico Bonato, il Labaro nazionale scortato dal consiglio direttivo nazionale, l’immancabile assessore regionale Elena Donazzan, un picchetto armato del 7° rgt alpini, il gonfalone della Regione Veneto ed i gonfaloni di molti comuni della zona. Vi erano inoltre due delegazioni straniere: una Slovena ed una Austriaca. La S. Messa è stata officiata da Don Rino Massella , concelebrata dal cappellano militare Sloveno don Milan Pregelj e allietata dal Coro Ana Marostica. Alla fine della celebrazione eucaristica la lettura della preghiera dell’Alpino da parte del capogruppo di Asiago Bruno Cunico. Alla fine deposizione della corona alla Colonna Mozza, accompagnata dal presi- dente nazionale Favero, dal generale Bonato, dall’assessore Donazzan e dai sindaci di Asiago ed Enego in rappresentanza di tutti gli amministratori presenti. A seguire ci siamo recati al cippo Austriaco per deporre ancore una corona da parte degli Italiani ed una corona da parte Austriaca, portata da due alfieri del 59° “Rainer” di Salisburgo e scortate dalle autorità tra cui il Comandante del 59° Rainer. E’ seguita poi una breve cerimonia alla lapide del Tenente Ferrero e poi anche alla lapide del Tenente Giovanni Cecchin. Alle 11,30 dopo la S. Messa presso la chiesetta del Lozze, si sono ripetuti gli onori ai caduti con deposizione della corona d’alloro, e si sono tenuti i discorsi ufficiali del generale Bonato e del presidente Nazionale Sebastiano Favero. Finita la parte cerimoniale tutti nelle tende refettorio per il pranzo servito dal gruppo di Pianezze e preparato dai nostri addetti della cucina che ringraziamo per l’ottimo servizio reso. Alla fine un saluto alle autorità e agli amici Sloveni e Austriaci intervenuti con la consegna delle nostre “striscette di campagna”. Una grande emozione per una cerimonia a cui avevo partecipato tante volte, ma mai vissuta in prima persona con la responsabilità della buona riuscita, che ti fa tirare un sospiro di sollievo quando tutti se ne sono andati e vedi il rifugio chiudersi. Peccato solo le non molte sezioni presenti, una trentina in tutto e solo 15 dal Triveneto. Giovanni Sbalchiero VITA SEZIONALE OPERAZIONE ORTIGARA 2016 I lavori di recupero delle trincee della zona di battaglia dell’Ortigara sono iniziati nel 2006 per opera dell’allora presidente della sezione di Marostica Roberto Genero in stretta collaborazione con la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”. Sono proseguiti fino al 2012, dove sono stati aperti diverse centinaia di metri di trincee, liberate caverne e postazioni di artiglieria e mitragliatrici, posti di osservazione. Oltre a questo sono stati ricostruiti camminamenti e muri a secco, liberate molte trincee da mughe, erbacce e ligustri, individuati e portati alla luce postazioni, ricoveri e I 7 posti di comando e magazzini ecc. Il dato progressivo delle ore lavorate dai volontari supera le 20.000 con il coinvolgimento di oltre 1.500 volontari provenienti da più di 30 sezioni italiane e l’intervento di delegazioni di volontari sloveni e austriaci. Dal 2013 i lavori sono solo di manutenzione ordinaria, per evitare che quanto recuperato non ritorni come prima col decorrere del tempo, basta vedere in primavera quanto la neve distrugge in un solo anno. Questo cambiamento di attività ha ridotto di molto le squadre dei volontari, che s’iscrivono per venire a passare alcuni giorni facendo la sola manuten- zione. Questo perché da una parte diventa rilevante l’impiego di decespugliatori e attrezzi per eliminare la vegetazione che ricresce, nascondendo di nuovo i manufatti recuperati, e che necessita di essere eliminata nell’anno successivo per non dargli il tempo di irrobustirsi e richiedere l’uso di strumenti più tecnici e difficili, se non pericolosi, da utilizzare. D’altro canto si riduce la manodopera necessaria per pulire da sassi e detriti che cadono nel frattempo nelle opere recuperate anche se è necessario ancora questo tipo di intervento. Diviene comunque necessario, per i prossimi anni, continuare a garantire l’afflusso di volontari, magari con qualche turno in più di quest’anno, ed è nostro compito cercare di ottenere qualche contributo, per riattrezzarci con qualche mezzo in più e magari riuscire a recuperare i costi della manutenzione. Giovanni Sbalchiero MAROSTICA SUONA E CANTA AI CARMINI l coro A.N.A. Marostica, diretto dal M° Mariano Zarpellon, con i Cantori di Marostica, diretto dal M° Albano Berton, accompagnati dalla carezzevole danza del gruppo DanzaMarostica si sono esibiti nell’incantevole cornice della Scalinata dei Carmini per l’evento “Marostica Suona e canta ai Carmini”. L’introduzione è stata affidata alla soave voce narrante di Laura Primon, dove racconta la serata “sulla scalinata fra i broli... nuovo canto dell’anima, per non dimenticare”. Scalinata gremita di persone attente e coinvolte da un’atmosfera di semplicità dove i valori sociali trasmessi con il canto degli Alpini e con canti d’ispirazione popolare hanno saputo coinvolgere e travolgere con positività la serata culturale. Erano presenti Il sindaco della Città, Marica Dalla Valle, il Vicesindaco Simone Mattesco, il presidente della Sezione ANA Giovanni Sbalchiero, accompagnato dai vicepresidenti Luigi Chiminello e Fortunato Pigato. Nel suo intervento il sindaco Dalla Valle, dopo i saluti di rito, ringrazia ed esprime come nella serata si siano respirati importanti e significativi valori: l’umiltà di saper ascoltare e apprezzare la semplicità di come canto e danza ricordano modalità di espressione ad altissimo valore culturale, ribadendo l’importanza significativa dove Alpini e Cantori fondendosi creano una sinergia positiva che porta ad un significativo ed importante esempio per la società. Ricorda, il sindaco Marosticense, la cerimonia del pellegrinaggio sull’Ortigara, animata dal Coro Sezionale, ed invita i cittadini presenti a salire su questi luoghi dove si possono rivivere con intensità ed emozione i luoghi toccati e straziati dalla grande guerra, e solo qui si può respirare un profondo senso di pace e serenità. Insomma, anche questa volta la fanno da padrone i valori, oramai offuscati in questa confusa società, e resta “a noi, armati come siamo di fede e di amore” di impegnarci per dar modo di coinvolgere, trasmettendo la nostra passione, con umiltà e trasparenza confermando che assieme si possono fare cose immensamente piacevoli e ricche di soddisfazioni. Stefano Castegnaro L’ANGOLO DELLA STORIA 8 IL CIMITERO DEL CAVALLETTO E LA STORIA DEI FRATELLI BRITTAIN Scritta in primavera, ma comunque una potente riflessione sul nostro passato... D a Granezza, per la piccola strada asfaltata che porta dall’Altopiano verso la pianura di Schio e di Thiene, scendiamo verso valle. E’ una giornata di sole, brillante e potente che scioglie le ultime nevi, ancora resistenti su alcuni avvallamenti. I prati sono invasi da fiori di crocus, di primule e di ciuffi di bucaneve che evidenziano la loro leggiadria, sul prato, sotto la curva della strada. Il paesaggio montano è particolare, così diverso per le rocce carsiche, distese a strati sui prati come un dolce di sfoglia. Fa contrasto l’erba novella con il suo colore verde smeraldo. Conosciamo, da sempre, queste montagne, siamo nati più in basso, in paesi sorti fra le prime balze della collina; osservare questa natura per noi è un fatto istintivo, ne facciamo parte inconsciamente… In basso, luccicanti ai raggi del sole, le pozze d’acqua vibrano con i loro riflessi argentei; disseteranno le mucche al pascolo, che emigreranno sull’Altopiano, fra pochi giorni. I rospi, padroni dello stagno, nuotano placidamente, come scolaretti in una piscina. Ecco, in fondo, sepolto dal bosco, protetto da grandi alberi d’abete, il cimitero inglese. Sui muri, che lo circoscrivono, di granito massiccio, macchie di muschio, provocate dall’umidità dell’inverno. Le lapidi bianche, perfettamente allineate, fanno contrasto al verde dell’erba del prato, pronta ad una crescita rigogliosa. Oltrepassiamo il cancello Lia ed io, con l’emozione che ci attanaglia il cuore. Si percepisce, in questo silenzio quasi assoluto, il senso della tragedia e la nostra impotenza verso la morte così manifesta. Queste piccole lapidi, ricavate dai marmi delle scogliere di Dover, portano incisi brevi cenni sulla vita di questi ragazzi. Colpisce l’età dei morti, 20, 21, 25, 30, 36 anni ed il periodo, fra il luglio ed il novembre 1918, quando la guerra era alla fine. Ciò ci addolora; bastava ancora poco tempo, qualche sorgere del sole e qualche notte di luna, questi ragazzi avrebbero potuto fare ritorno alle loro case. Purtroppo il destino sarà stato l’appuntamento con il tiro, troppo preciso di un cecchino o l’esplosione di una granata. Il loro cuore è rimasto muto qui in montagna. L’oppressione sale nel leggere i nomi così poco usuali, foresti: amici venuti a sostegno degli italiani, al loro fianco nelle trincee, a difesa di un suolo a loro sconosciuto, obbedendo al più alto senso della lealtà. La gratitudine sale ed il nostro pensiero ripercorre, cento anni dopo, quando dopo un viaggio estenuante, fra lingue e paesaggi inusuali, sono stati comandati a difesa di questi monti. Immaginiamo le loro lettere inviate a casa, con i racconti dell’incontro con queste comunità, in prevalenza cimbri, molto simili per caratteri e comportamenti ai celti delle loro regioni. Il comune amore per la natura e per le cose semplici, il piacere di stare assieme, le mani riscaldate da un forte caldo bicchiere di vino. Ricordavano a loro le frequentazioni dei pub e la birra scura. Anche i racconti e le favole ruotavano su storie di folletti e di gnomi, molto simili a quelli di casa. Gente dura, insom- LA LETTERA DI VERA BRITTAIN Edward Harold Brittain Vera Brittain Che strano, com’è strano – ho pensato, quando ho guardato con un lancinante dolore al petto il tuo nome tra le file di pietre oblunghe – che tutti i miei anni passati, l’infanzia, della quale io non ho nessuno, ora, con cui condividere il ricordo, possano essere sepolti in questa tomba sulla cima di una montagna, nel silenzio sublime, nel canto irreale della serenità di queste remote foreste! Chi avrebbe potuto immaginare che il bambino nato in una tranquilla, normale famiglia provinciale britannica avrebbe finito brevemente i suoi giorni in una battaglia tra le alte foreste di uno sconosciuto altopiano italiano? A Venezia avevo comprato alcuni boccioli di rosa e una piccola felce in un vaso e l’ho piantata nel prato accanto alla tomba. Oh, Edward, sei così solo qui, perché non posso rimanere a far compagnia alla tua tomba per sempre, su questo altopiano dove vi è pace e dignità, lontano dal mondo e dagli sforzi inutili di ricostruire la civiltà? ma, come lo erano loro; ritrovata la pace, sarebbero ritornati, forse su queste terre, per rivedere, con l’occhio della pace, le albe ed i tramonti e scoprire che gli alberi, divelti e scorticati dal furore della guerra, si erano riappropriati del territorio ricostituendo la distesa delle foreste perenni. Io e Lia camminiamo di fronte alle lapidi e ci viene in mente la storia dei fratelli Brittain. Lui, il Capitano Edward Harold Brittain, 11° Battaglione dei Sherwood Foresters, colpito a morte da un cecchino nel Giugno 1918 a San Sisto, a sud-est d’Asiago. Scriveva delle sue sofferenze alla sorella Vera, crocerossina in Belgio, al seguito dell’esercito inglese. Vera, scrittrice e donna coraggiosa, perse lui, il suo fidanzato e tanti cari amici. Nel 1920, volle visitare a Granezza la tomba di suo fratello ed alla sua morte, nel 1970, chiese che le sue ceneri fossero disperse nello stesso cimitero militare inglese di Granezza. Ora riposano vicini, cuori inglesi, nei boschi dell’Altopiano. Così, quando andiamo per i boschi, non dimentichiamo, quando possibile, di visitare questi cimiteri piccoli e silenziosi che raccontano storie d’onore e di sacrificio di questi ragazzi, che noi consideriamo anche nostri figli. Giuliano Pivotto VITA DEI GRUPPI 9 CROSARA MOMENTI DI VITA ASSOCIATIVA I momenti associativi che hanno interessato il gruppo Alpini di Crosara in questi mesi riguardano l’Adunata Nazionale ad Asti, la visita all’Ortigara del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il raduno triveneto a Gorizia e la partecipazione alla cerimonia al Rifugio Contrin. Il 14 e il 15 maggio sono stati per il Gruppo Alpini di Crosara un momento di aggregazione in quanto ci siamo ritrovati per l’Adunata Nazionale ad Asti. Siamo partiti alle prime ore di sabato 14 e l’arrivo ad Asti è coinciso con le prime luci dell’alba per trovare le strade e gli accessi alla città ancora liberi e poter campeggiare in uno spazio idoneo che, come di consueto, degli amici alpini della nostra sezione ci riservano. Verso le nove tutto era sistemato e funzionante. Successivamente, abbiamo potuto visitare le vie e piazze del centro, ammirando ed assaporando quanto la città ci proponeva con la sua architettura unica e diversa. Avevamo esposto il nostro striscione con il nome del gruppo e quindi molti alpini e famigliari sono venuti a trovarci nel pomeriggio e fino a sera, sempre graditi ospiti. Domenica mattina, giornata splendida, alle 11 circa ci siamo recati in zona ammassamento, nel luogo assegnato alla nostra sezione e, verso le ore 12, è iniziata anche per la nostra sezione la sfilata. Asti ed i suoi cittadini hanno riservato una calda accoglienza e noi, orgogliosi nelle nostre maglie tricolori, in mezzo a tanti applausi, ci siamo sentiti protagonisti. Il 24 maggio, invece, alcuni componenti del gruppo erano presenti al Monte Ortigara, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Abbiamo seguito il suo arrivo in elicottero, dopo la cerimonia ad Asiago, l’arrivo nelle vicinanze della Baita Cecchin e la breve salita fino alla Madonnina dove è stato reso onore ai Caduti. Il Presidente Mattarella, accompagnato dal Presidente Nazionale, Favero non si è fermato molto tra noi ma la sua presenza è stata sicuramente significativa. La compostezza degli alpini presenti ha messo a suo agio anche il servizio d’ordine. Nel tratto di ritorno dal monumento della Madonnina, il Presidente si è soffermato volentieri a stringere decine di mani degli alpini presenti. Un grazie perciò al Presidente per la sua presenza nei luoghi della Grande Guerra. Altro appuntamento per il nostro gruppo è stata la partecipazione al raduno triveneto a Gorizia il 19 giugno con un numero di alpini addirittura superiore all’adunata di Asti. Un grazie al nostro capogruppo Romolo Costenaro che ha organizzato e coordinato il tutto trasformando il viaggio in una gita molto apprezzata dai partecipanti. Il 26 giugno ancora una rappresentanza del gruppo di Crosara al Rifugio Contrin ad Alba di Canazei. Partenza di buon mattino, tempo incerto, arrivo ad Alba e salita a piedi sotto un cielo inclemente. Arrivati al rifugio, il cielo si è schiarito e subito dopo è uscito il sole in tempo per la cerimonia. Il consigliere Lorenzo Pozzato ha presenziato con il vessillo della nostra sezione assieme al gagliardetto del nostro gruppo di Crosara ed ai tanti altri vessilli e gagliardetti presenti. La Santa Messa ha concluso la cerimonia. Abbiamo poi posto una nuova cornice alla foto del nostro ex Presidente di Sezione Luigi Menegotto nel sacello di S. Maurizio attiguo al rifugio. Un gesto doveroso di riconoscenza per quanto egli si sia impegnato nelle commissioni per la conduzione e il rinnovamento del rifugio stesso. Per noi alpini la giornata è proseguita poi in sana compagnia. Giorgio Pozzato VITA DEI GRUPPI 10 LUSIANA LA GRANDE GUERRA A LUSIANA LA STEFEXPEDITION A nche il nostro territorio è stato coinvolto in modo diretto dalla Grande Guerra, in particolare a partire dalla primavera del 1916, giusto cento anni fa, a seguito della Strafexpedition scatenata dall’esercito Austroungarico sui nostri altipiani a partire dai primi di maggio. Già fin dai primi bombardamenti, che avevano colpito anche alcune contrade del nostro territorio, la popolazione aveva compreso la gravità della tragedia che si stava abbattendo anche nel nostro paese. Non solo per le classi dei coscritti che erano state mobilitate fin dallo scoppio della guerra, ma anche per il movimento di truppe e d’iniziative di vario genere che, giorno dopo giorno, vedevano Lusiana sempre più al centro delle operazioni belliche avendo il fronte ormai alle porte di casa. Infatti, vista la grave prospettiva di un possibile sfondamento delle nostre linee di difesa estrema, venne dato l’ordine alla popolazione di abbandonare in tutta fretta le proprie abitazioni raccogliendo le poche cose che potevano portare con sé. Le testimonianze orali che ci sono state trasmesse dai testimoni diretti di quei tragici momenti portavano ancora viva tutta la sofferenza Lapide a Pria dell’Acqua Il Ten. Gen. Mambretti a Lusiana patita in quei giorni quando una lunga teoria di povere donne con i bambini piccoli e qualche animale, che veniva subito requisito, si diressero verso i paesi vicini della pianura vicentina sperando di poter trovare un po’ di sicurezza e di aiuto. L’esperienza del profugato fu particolarmente dolorosa per la nostra popolazione, anche se di minor durata rispetto agli altri paesi dell’Altopiano. La tragedia della guerra colpiva per la prima volta anche gli inermi civili in forma altrettanto violenta alla pari dei soldati. E’ così che si venne creando una totale unità di sentimenti e di relazioni fra chi combatteva al fronte e chi in vario modo era coinvolto in attività militari: per i lavori stradali, per i trasporti, per la costruzione delle trincee sui monti Linta, Coste, Corgnon, Burniche e per tutti i servizi che venivano richiesti alla popolazione. Per buona sorte l’avanzata dell’esercito austroungarico si esaurì ben presto a costo dell’eroica resistenza dei nostri soldati che impedirono lo sfondamento nella pianura vicentina resistendo con imprese di grande eroismo e di coraggio estremo su tutto l’arco del fronte a noi più vicino. Le avanguardie Austroungariche raggiunsero la località Pria dell’acqua lungo la valle di Granezza. Le testimonianze più significative degli scontri che si sono succeduti anche sul nostro territorio nei mesi successivi sono testimoniati dai numerosi reperti tuttora presenti: trincee, gallerie, strade, postazioni varie, cimiteri inglesi, lapidi… Una serie enorme di elementi di varia natura che, uniti ai reperti così diffusi nel nostro Altopiano, ci testimoniano l’immane tragedia vissuta dalle nostre popolazioni cento anni fa. Virgilio Boscardin VITA DEI GRUPPI 11 LUSIANA IL MILITE NON PIU’ IGNOTO INIZIATIVE UTILI PER IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA I l nostro Gruppo ha promosso, in collaborazione con i docenti ed il Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo “Padre Mario Pozza” di Lusiana, alcune iniziative specifiche per il recupero dalla memoria storica nel centenario della Grande Guerra, rivolte agli alunni delle classi 4 e 5 elementare e 1 e 2 media. Dopo un incontro di presentazione dei fatti ed una prima ricognizione diretta ai monumenti, guidati dai Proff. Virgilio Boscardin e Sergio Decimo Cantele, con la collaborazione attiva del gruppo della Protezio- ne Civile di Lusiana, sono state fatte alcune uscite sui luoghi più significativi del nostro territorio, dove esistono ancora i segni della guerra: trincee, gallerie, cisterne per l’acqua, mulattiere, postazioni per i cannoni, ancoraggi per le teleferiche, lapidi e resti di cimiteri di guerra… Gli alunni hanno dimostrato grande interesse, partecipando in modo attivo alle spiegazioni che venivano offerte e facendo molte domande dirette a conoscere meglio la vita dei soldati e le loro condizioni in tempo di guerra. In tal modo la me- moria storica può risultare meglio compresa e condivisa anche dalle giovani generazioni spesso così lontane da questi avvenimenti. Altre visite guidate sono in programma per il prossimo anno anche per poter accrescere ulteriormente le conoscenze degli alunni sui temi che hanno coinvolto in modo diretto e molto doloroso quasi tutte le famiglie del nostro paese. on tale iniziativa, sicuramente molto utile anche se impegnativa, si è voluto dare seguito anche al progetto promosso dalla Sede Nazionale dell’ANA: “Un Milite non più ignoto”, con la speranza di poter sviluppare ulteriori iniziative anche da parte di altri gruppi della nostra Sezione. A cura di V. Boscardin SCHIAVON ESCURSIONE AL MONTE CAVIOJO ED AL MONTE CIMONE P er il piacere della Montagna e per il centenario della grande guerra il capogruppo ed amico Luca Campesan ha organizzato questa bellissima escursione. Partiti in quattro all’imbrunire, ci siamo trovati presto immersi nel bosco sui sentieri che i nostri eroici soldati della prima guerra si trovavano a percorrere per proteggere la nostra patria dagli austriaci. Il dislivello, la ripiditá e il buio hanno reso magica questa salita fino all’arrivo nel bivacco del monte Caviojo, dove ci siamo rifocillati e riposati per un po’di ore, godendo di una vista meravigliosa su Arsiero. Alle prime luci dell’alba ci siamo re immersi nel bosco, per raggiungere, passando per la Cima Neutra e per molte trincee, gallerie e baraccamenti che riportano alla mente i sacrifici fatti dai nostri “ padri” l’ossario del monte Cimone. Arrivati sul Monte Cimone, siamo stati accolti da quattro cuccioli di camoscio che pascolavano alla base dell’ossario. Ci hanno scrutato con curiosità, come a ricordarci che la montagna è casa loro. Questo luogo sacro, costruito nel cratere causato dalla mina austriaca che alle 5:45 del 23 settembre 1916 portò via molte vite, fa sentire al visitatore tutto il dolore che i nostri soldati hanno sopportato. Leggendo le targhe che spiegano i tragici eventi, le emozioni si sono fatte sentire e, con qualche brivido e gli occhi lucidi, abbiamo reso onore ai nostri caduti con un momento di riflessione. Da lì si può facilmente capire come l’accesso a quelle postazioni fosse assolutamente impossibile e quanti sacrifici e gesti eroici furono fatti da ragazzi, forse incoscienti forse con poche alternative, ma certamente con un senso del dovere ai giorni nostri sconosciuto. Enrico Zorzin 12 VITA DEI GRUPPI MARSAN 25 APRILE Il 25 aprile il nostro gruppo si è ritrovato, con la comunità di Marsan, presso la chiesetta di S. Agata per celebrare questo importante anniversario. All’alzabandiera è seguita la S. Messa e, successivamente, è stata deposta una corona ai caduti sotto la lapide, situata all’esterno dell’abside, dedicata alla memoria dei caduti di tutte le guerre. Presenti per l’occasione il consigliere comunale Angela Bernardi e l’oratore ufficiale, il nostro past president Fabio Volpato. Nel suo intervento Volpato ha sottolineato come le attuali generazioni abbiano ricevuto in consegna un mondo nuovo ed è nostro compito ringraziare chi ci ha preceduto mantenendo vivo il ricordo del loro sacrificio per l’amor di patria e di libertà. E’ importante ricordare quanto avvenuto in quel periodo, anche attraverso i racconti di episodi accaduti localmente, affinché le nuove generazioni si uniscano ancora di più per preservare il patrimonio di valori su cui è basata la nostra costituzione. ADUNATA NAZIONALE AD ASTI. Nel preparare il materiale da inviare al giornale sezionale ci siamo resi conto che il lavoro più difficile è quello di scegliere la foto da allegare. Tante le immagini che ci ricordano i bei momenti vissuti durante l’adunata nazionale ad Asti. Adunata vuol dire incontrare vecchi amici ma anche occasione di farsene dei nuovi. Asti è stata l’occasione di incontrare Salvatore e la sua famiglia che ci hanno dato la possibilità di sostare in un bel posto fornendoci l’allacciamento di acqua e corrente elettrica. Ma non solo. Ogni giorno i nostri “vicini” si sono presentati con qualcosa. Neanche il tempo di piantare le tende che subito la nostra nuova vicina si è presentata con del brasato al barolo a cui sono seguiti nei giorni successivi un ragù con funghi porcini, sugo all’amatriciana, ravioli freschi fatti in casa… e tanto tanto barbera! Ogni sera alla nostra tavolata si aggiungeva sempre qualcuno pronto a condividere con noi alcune ore in allegria. Abbiamo conosciuto Daniele, la moglie Francesca e il piccolo Raffaele che prima della nostra partenza hanno voluto consegnarci una lettera nella quale esprimono il loro dispiacere per la nostra partenza e la volontà di venirci a trovare quanto prima “per poter cenare ancora una volta con una così allegra compagnia!”. Prima di lasciare Asti è stato quindi doveroso da parte nostra lasciare ai nostri nuovi amici un ricordo dei quattro giorni passati assieme; abbiamo donato alcune copie del libro dei 90 anni della nostra sezione e strappato la promessa di ritrovarci, magari già l’anno prossimo, a Treviso. Infine, per la cronaca, la nostra squadra quest’anno era composta da nove soci più cinque aggregati del gruppo di Fellette, capitanati dall’alfiere Nino, ormai nostri compagni da parecchi anni alle adunate nazionali. ORTIGARA. Martedì 5 luglio ore 16.06 “Operazione Rifu- VITA DEI GRUPPI 13 MARSAN gio Cecchin conclusa”. Questo il messaggio WhatsApp, con tanto di servizio fotografico con il quale il nostro socio Andrea Chiurato confermava che erano terminati i lavori di tinteggiatura esterna della baita Cecchin. Lavori che avevano già avuto una prima tranche il 28 maggio per tinteggiare gli interni. All’intervento hanno partecipato Giuliano Basso, Gianni Campagnolo e il nostro capogruppo. Un ringraziamento ad Antonio Zonta che ci ha fornito i materiali a prezzi super scontati. Da giovedì 21 a domenica 24 luglio abbiamo svolto il nostro turno di servizio presso la baita Cecchin, che ha visto impegnati una decina di soci. Quest’anno dopo diversi anni non erano presenti amici alpini per lavori di ripristino del progetto Ortigara. Sabato 23 abbiamo organizzato un’uscita in collaborazione con l’associazione ‘Amici Ricercatori della Storia’. Nonostante le previsioni Foto di gruppo dopo la cerimonia meteo non fossero delle migliori una ventina di persone si sono presentate all’appuntamento. Purtroppo a metà del tragitto abbiamo dovuto desistere e dirigerci velocemente verso la baita G. Cecchin. Riparati sotto il tendone e cambiati gli abiti bagnati, nel giro di poco tempo è arrivato un pranzo caldo e qualche buon bicchiere che ci ha fatto dimenticare la pioggia che continuava incessantemente a cadere. Domenica 24 in tarda mattinata si è svolta una breve cerimonia sul monte Lozze per ricordare quanto stava succedendo proprio cent’anni prima: esattamente il 24 luglio 1916 si concludeva la prima battaglia dell’Ortigara. Abbiamo letto un breve passaggio tratto dal libro-diario di Paolo Monelli “Le scarpe al sole”. Nel gergo degli alpini mettere le scarpe al sole significava morire in combattimento. Il testo, d’intensa emotività, racconta un episodio del 1916, il ricordo degli istanti che precedevano l’uscita dalla trincea e poi giù verso la busa dell’Agnelizza per andare all’attacco. A seguire un breve momento di raccoglimento personale, la lettura della preghiera dell’alpino e la deposizione di un fiore ai piedi della ‘Madonna del Lozze’. Livio Rizzo Nel centenario della Prima Guerra Mondiale Radio Vicenza racconta quello che successe 100 anni fa attraverso i bollettini dello Stato Maggiore, in collaborazione con Roberto Genero. Dal lunedì al venerdì alle 18.50 e ogni domenica alle 11.20 Frequenze: Marostica, Bassano: 100.3 - Altopiano di Asiago: 99.8 - Caltrano, Valdastico: 104.7 Le puntate sono disponibili in podcast sul sito www.radiovicenza.com VITA SEZIONALE 14 SERGIO MATTARELLA - PRESIDENTE DELLA RE I TANTO LAVORO PER POCHI MINUTI... MA NE VALEVA LA PENA n una delle tante riunioni per l’adunata intersezionale di Vicenza, il presidente della Sezione di Asiago, Enzo Biasia, ci informava che a maggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe venuto a rendere omaggio ai caduti dell’Ortigara. Questa notizia ci ha reso felici ed orgogliosi ma, allo stesso tempo, soprattutto per noi della sezione di Marostica, siamo stati da subito consapevoli dell’impegno gravoso cui andavamo incontro, a causa delle abbondanti nevicate che hanno imperversato nella zona in gran parte dell’anno fino ai primi di aprile, periodo in cui venne resa nota la data precisa della visita: martedì 24 maggio 2016. L’idea del Presidente Nazionale Sebastiano Favero e del presidente della Sezione di Marostica Giovanni Sbalchiero era di far salire al piazzale Lozze quanti più alpini possibile, in modo che il Presidente Mattarella si sentisse parte della grande famiglia alpina. Da fine aprile il Presidente Sbalchiero ed io, un paio di volte la settimana, salivamo verso passo Stretto per capire fin dove la neve ci permetteva di arrivare. Dopo vari tentativi, martedì 10 maggio, con il fuoristrada del Presidente, rischiando più volte di bloccarci nella neve, siamo riusciti ad arrivare a circa un Kilometro dal Passo Stretto. Lasciato il mezzo, siamo saliti a piedi fino alla Baita Cecchin. Ci siamo resi conto subito che i tratti innevati erano ancora tanti e che, se non s’interveniva adeguatamente, i mezzi non sarebbero mai arrivati al piazzale Lozze. Ci siamo messi in contatto con la Sezione di Asiago che si è incaricata di far pu- Il Capo dello Stato stringe la mano a Giuseppe Comunello lire la strada dalla neve fino al piazzale di Passo Stretto, mentre la Sezione di Marostica si sarebbe occupata del tratto dalla catena fino alla Baita. Oltretutto quel fine settimana c’era anche l’Adunata Nazionale di Asti, altro appuntamento importante in un periodo particolarmente intenso d’impegni. Martedì 17 maggio una piccola squadra, composta da sei volontari, è salita al Lozze. La strada era pulita fino al piazzale ed il nostro intento era di rendere transitabile il sentiero verso il rifugio. Dopo qualche ora di “pala e piccone” abbiamo capito che così non po- tevamo continuare perché c’era troppo ghiaccio. Alla sera siamo tornati sfiniti e sfiduciati. In una riunione straordinaria con i referenti Ortigara, abbiamo composto una squadra di trenta volontari per il sabato, decisi a salire a tutti i costi fino al rifugio, in modo da dare un minimo di assistenza a chi sarebbe salito per la manifestazione. Grazie al capogruppo di Laverda, che ha messo a disposizione una motocarriola, abbiamo potuto caricare su di essa la tenda e mentre Giuliano Pivotto la portava al rifugio, il grosso dei volontari spalava. In un paio d’o- re è stata liberata la strada. Arrivati a destinazione, ci siamo divisi in tre squadre: chi montava la tenda, chi puliva il rifugio, chi aggiustava steccati e tavoli rotti. Vista la neve presente al rifugio, abbiamo dovuto montare la tenda nella zona utilizzata per i dormitori che usano i volontari del Progetto Ortigara. Alla sera siamo tornati a casa stanchi ma consapevoli di aver fatto un grande lavoro. Tutto era finalmente pronto per il grande evento del 24 maggio. Luigi Chiminello VITA SEZIONALE 15 EPUBBLICA - SULL’ORTIGARA - 24 MAGGIO 2016 IL PRESIDENTE MATTARELLA IN ORTIGARA dalla prima pagina sono il Tenente in congedo Roberto Genero…”. Le parole mi escono fluide, catturo l’attenzione del Presidente quando racconto del Gen. Di Giorgio, siciliano come lui, che guidò l’assalto a q. 2.105 nel 1917. Mi ascolta attento e segue le indicazioni che fornisco sulla topografia dei luoghi e sullo sviluppo delle ope- I razioni. Il responsabile del cerimoniale mi fa ampi cenni di “tagliare”, il crono programma è rigidissimo e non si può derogare, l’elicottero è in moto. Il Presidente mi stringe la mano e mi ringrazia. C’è solo Il tempo per scattare una foto di gruppo, per una mezza promessa di esserci a Treviso l’anno prossimo e per ricevere una targa lignea scolpita dall’alpino Marino Meneghin, di Villa di Molvena, a ricordo della giornata. Poi, scortato dal presidente Favero, ritorna per lo stesso sentiero, stretto dal calore degli alpini che gli si fanno attorno per salutarlo e stringergli la mano, ma in maniera ordinata ed educata, suscitando la sorpresa ed il compiacimento della scorta, abituata a ben altre situazioni. Pochi minuti ancora ed il possente rom- bo dell’elicottero lo porta via. La visita sarà durata in tutto meno di mezz’ora ma credo che quei trenta minuti per noi alpini abbiano significato tantissimo, il riconoscimento della nostra storia pluricentenaria, della nostra tenacia nell’essere depositari della memoria e dei valori che ci hanno reso quelli che siamo. Roberto Genero UNA SCULTURA PER IL PRESIDENTE MATTARELLA l 24 maggio 2016 sarà una giornata che resterà scolpita nella storia del nostro gruppo. Quest’avventura iniziò circa due mesi prima quando al capogruppo gli venne l‘idea di fare un presente al capo dello stato Mattarella nel giorno della sua visita in Ortigara. L’idea fu subito accolta dal Presidente Sbalchiero e dai nostri due scultori, i fratelli Meneghin Sergio e Marino. Però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e, causa la burocrazia del Quirinale, l’idea fu accantonata ma non messa nel dimenticatoio. A circa due settimane dalla data fatidica arriva una telefonata del presidente Sbalchiero: “Si può fare, però ce la facciamo in così poco tempo?” Per fortuna la bozza era pronta e gli artisti, dopo il benestare del pres. Sbalchiero, si sono messi all’opera. Le ore di lavoro notturne non si contano e, in breve tempo, il progetto prese forma come prova su legno. Fatto visionare ed apportate alcune modifiche venne finalmente realizzato. Però mancava qualcosa: una dedica. E cosa scriviamo? Sarebbe stato bello portare il nome della sezione di Marostica a Roma però non sarebbe stato giusto. Così si decise di scrivere: “DA TUTTI GLI ALPINI D’ITALIA”. Il venerdì antecedente arriva una doccia fredda. C’è l’ennesima riunione con il capo del cerimoniale ra e ci ha indicato il nostro posto e come si sarebbe svolta la cerimonia. Gli elicotteri arrivano e la cerimonia inizia, breve, veloce ma molto sentita. Al termine gli viene consegnato il quadro e lui resta molto colpito. Il tempo vola e, in men che non si dica, l’elicottero del ad Asiago e vuole vedere la scultura. Purtroppo il manufatto era in verniciatura, non si poteva toccare. E’ bastata una foto che, grazie ai cellulari, è giunta ad Asiago in tempo e, aggiungendo un po’ di diplomazia del nostro capo, è stato accettato. Il 24 maggio, all’arrivo al rifugio, siamo andati a colloquio con il responsabile del cerimoniale che ha visionato la magnifica ope- Presidente riprende il volo, solo il tempo di una stretta di mano di ringraziamento. Quello che sappiamo di certo è che al capo del cerimoniale è stato dato l’ordine di appendere il quadro nell’ufficio del presidente. Una soddisfazione non da poco! Però giornata non poteva finire così, bisognava ricompensare le persone che si erano pro- digate per la realizzazione di questo evento. Così si è pensato di realizzare altre tre sculture uguali a quella del presidente Mattarella. La consegna è stata fatta durante il rinfresco delle autorità: per primo al presidente nazionale Sebastiano Favero poi ai due presidenti sezionali Giovanni Sbalchiero e Enzo Biasia con tanto di foto ricordo. L’unico rammarico è che con noi non c’era Sergio Meneghin, impossibilitato a venir al Lozze e che ringrazio, assieme al fratello Marino, per tutto quello che hanno fatto. Tanti alpini dicevano che non ne valeva la pena fare tutto questo per chi, nella veste di ministro della Difesa, firmò la fine della leva. Credo però che spetti a noi alpini dare il giusto insegnamento ai nostri figli, trasmettere quei valori necessari per affrontare la vita. Noi alpini andremo avanti sempre a testa alta, ”DURI E PURI”, e continueremo a portare avanti nel migliore dei modi le nostre cerimonie sulla nostra sacra montagna per NON DIMENTICARE e non far dimenticare. Alessandro Fiorio VITA DEI GRUPPI 16 MAROSTICA CENTRO ADUNATA NAZIONALE DI ASTI L ’Adunata del 15 maggio ad Asti ha visto un numero ridotto di partecipanti del gruppo. Non è stato possibile organizzare il solito pullman, quindi ognuno si è organizzato singolarmente o con qualche amico in auto, mentre per il rancio ci siamo appoggiati ad amici di altri gruppi e sezioni. Nonostante questo tutto è andato per il meglio. Ha partecipato all’a- dunata anche il nostro socio Colonnello Remo Del Favero assieme ad alcuni atleti dell’Esercito provenienti da Roma. Bella è stata la celebrazione della S. Messa in un Duomo gremito, presieduta dal Vescovo di Asti e concelebrata con altri sacerdoti, tra cui il direttore del giornale l’Alpino don Bruno Fasani, alla presenza del Labaro Nazionale scortato dal Presidente Favero e VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA dai Consiglieri Nazionali. La sfilata del giorno successivo è andata bene e come sempre la Sezione di Marostica ha fatto la sua bella figura sfilando ordinatamente. G.M. INCONTRO EX ALLIEVI SMA 20° ACS 1968 11-12 GIUGNO MANDELLO SUL LARIO I l 24 maggio, in occasione della visita ad Asiago del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella accompagnato dal Ministro della Difesa On. Pinotti per il Centenario della Grande Guerra, dopo la visita al Sacrario del Leiten e l’incontro ufficiale con la città di Asiago, è giunto in elicottero alla Madonnina del Lozze sorvolando i campi di battaglia dell’Ortigara. Ad attenderlo c’era un gran numero di Alpini e Roberto Genero ha spiegato quanto avvenuto 100 anni orsono su questi luoghi sacri alla Patria. Questa visita é stata un’esperienza indimenticabile per i partecipanti visto l’interesse dimostrato dal Presidente, che si é intrattenuto affabilmente con i presenti che si trovavano lungo il breve percorso che porta dalla Madonnina alla piazzola dell’elicottero. G.M. D a una quindicina di anni, puntualmente a giugno, viene or- ganizzato l’incontro degli ex allievi del 20° corso ACS dove ci si ritrova sempre più numerosi nel ricordo di quel periodo della nostra gioventù, allora affrontato con riluttanza, ma che con il passare del tempo abbiamo apprezzato sempre di più, sopratutto per quei valori che ci ha la- razzini, e dello Sten. Bruno Solidarietà, date di plotone. Visto che sciato: Amicizia, Fraternità, Condivisione. Quest’anno oltre alle nostre mogli e al nostro commilitone Don Bruno Fasani direttore del mensile “L’Alpino”, abbiamo avuto la gradita partecipazione Comandante dell’allora della SMA Generale Morena (99 anni portati da giovanotto), del Past President ANA Pa- Amateis, nostro ComanMandello sul Lario, luogo dell’incontro di quest’anno, è anche la sede storica del- la “Moto Guzzi” ci è stato aperto il museo nel quale abbiamo potuto ammirare queste fantastiche moto che spaziano dai primi del 1900 ai giorni nostri. Gianni Meneghin ex allievo VITA DEI GRUPPI 17 MAROSTICA CENTRO SANTA CATERINA COMMEMORAZIONE GIANNI CECCHIN LA DELEGAZIONE SLOVENA AL RIFUGIO TRE FONTANE I l 18 giugno 2016, a 99 anni dalla morte, gli Alpini della Sezione di Marostica hanno rinnovato il ricordo della M.O.V.M. Gianni Cecchin, valoroso ufficiale Marosticense cui è intitolata la nostra Sezio- ne. Le sue spoglie mortali si trovano presso il Tempio Ossario di Bassano del Grappa, dove ci siamo recati per, deporre una corona d’alloro in occasione dell’anniversario . SALUTI DA RIO O ramai da parecchi anni, in concomitanza con il pellegrinaggio in Ortigara, è ospite al rifugio “Tre Fontane” la delegazione slovena. Quest’anno la delegazione era composta di una quindicina di partecipanti, capitanati dal gen. Janez Kavar e dal Col. Fedja Vranicar. Giunti al rifugio venerdì 8 luglio alle ore 15.00, dopo i saluti si è effettuato l’alzabandiera con la gradita presenza del presidente sezionale Sbalchiero. La cena, molto gradita, ha ripagato le fatiche del lungo viaggio e, tra un bicchiere e l’altro, sono stati intonati vari canti, sia sloveni sia italiani, concludendo la serata con un ben riuscito “La Montanara”. Il sabato sveglia di buon mattino e, a seguire, visita guidata alla Dolina degli Sloveni. Poi il ritorno al rifugio alle 13.30 per il pranzo a base di agnello. Successivamente ci siamo recati al Sacrario Militare del Laiten ad Asiago per la cerimonia in onore dei Caduti. Al rientro al rifugio ci aspettava un’abbonante cena e poi tutti a dormire. Domenica 10 luglio sveglia alle 4.30 e, dopo colazione, partenza per l’Ortigara, alcuni a piedi altri con il pulmino. Noi del gruppo alpini siamo rimasti al rifugio per preparare circa 300 caffè da offrire, come oramai è tradizione, agli occupanti la colonna dei mezzi fuoristrada che sale alla Colonna Mozza. Presente il Presidente Nazionale Favero, don Rino Massella, tutto il Consiglio Nazionale. Alquanto gradita la presenza del Generale Bonato e consorte, sempre gentili e disponibili nei nostri confronti. La colonna ha proseguito per il Monte Ortigara per l’importante cerimonia annuale con la presenza di tanti Vessilli e Gagliardetti. Al termine della cerimonia sono state deposte corone di alloro alle lapidi del ten. Ferrero e del Ten. Cecchin. Dopo i saluti con il Gen. Bonato, l’Ass. Reg. Donazzan ci siamo ripromessi di trovarci con gli amici sloveni in Novembre sul Monte Nero. Armando Galvan SAN LUCA ANTONIO CHIMINELLO 1934 - 2015 C i congratuliamo con Il nostro socio Alpino Col. Remo Del Favero che ci scrive da Rio per farci partecipi, come responsabile degli Atleti dell’Esercito, per la conquista delle 4 medaglie (oro e argento nel judo, argento nei tuffi e bronzo nel nuoto). Il Gruppo di Marostica si congratula dell’impresa che onora l’Italia e saluta con affetto Remo e tutti i militari impegnati alle Olimpiadi. Non avendo potuto farlo prima, ricordiamo ora un GRANDE ALPINO. 18 VITA DEI GRUPPI SANTA CATERINA CELEBRAZIONE PRIMA BATTAGLIA DELLE MELETTE I l 4 giugno abbiamo partecipato in località Malga Slapeur, ai piedi del Monte Fior, località teatro di sanguinosi combattimenti, alla commemorazione del centenario della prima battaglia delle Melette – giugno 1916. Con la Strafexpedition, nel maggio del 1916, l’esercito A.U. mirava a raggiungere la pianura veneta attraverso la Val Franzela e colpire le nostre truppe dislocate sul fronte friulano. In questo contesto vogliamo ricordare il triste esodo delle popolazioni civili dell’Altipiano, profughi in diverse località italiane, sopportando tante umiliazioni e sofferenze. A cavallo tra il 5 e l’8 giugno del 1916, sui monti Fior e Castelgomberto, quattro battaglioni di alpini e sei battaglioni della Brigata Sassari arrestarono gli agguerriti reparti Austro Ungarici. Alla Cerimonia, organizzata dal Comune di Foza con le associazioni locali in collaborazione con la Croce Nera austriaca, era presente una rappresentanza proveniente dalla regione austriaca della Stiria, una rappresentanza della Bosnia Erzegovina ed un’altra rappresentanza tedesca, oltre ad alcuni sindaci dell’altipiano e delegazioni di varie associazioni combattentistiche e d’arma. Rappresentanti di religione Cattolica, Protestante e Musulmana hanno recitato alcune preghiere in ricordo dei caduti. Al termine della cerimonia è stato offerto un rinfresco a cura dell’Associazione Amici della Storia di Foza. Giuliano Galvan Allo scopo di verificare l’efficenza delle poste si pregano i lettori di inviare, al ricevimento di questo numero, una mail all’indirizzo [email protected] contenente i seguenti dati: NOME, COGNOME, INDIRIZZO, DATA DI RICEVIMENTO DI QUESTO NUMERO DI DAI FIDI TETTI. A ADUNATA DI ASTI nche quest’anno il gruppo alpini di Santa Caterina ha partecipato alla tradizionale Adunata in quel di Asti. Sabato 14 maggio, di buon mattino, siamo partiti dalla piazza del paese con pullman via Marostica, ove sono saliti il resto dei partecipanti. Lungo il tragitto autostradale, in prossimità di Piacenza, vi è stata una sosta intermedia per consumare un abbondante spuntino. Nel cuore delle Langhe, in località Serralunga d’Alba (CN), famosa per il suo castello, ci siamo fermati presso un ristorante, affacciato sui vigneti per pranzare e le cui portate rispecchiavano un menù tipico del posto. Già in occasione dell’80^ Adunata Nazionale di Cuneo avevamo usufruito dello stesso ristorante e, come allora, siamo rimasti molto soddisfatti. Dopo esserci rifocillati, abbiamo proseguito per Asti, arrivando nel tardo pomeriggio, ove abbiamo predisposto presso la palestra di un istituto superiore il necessario per il pernottamento. Successivamente, i partecipanti in “libera uscita”, hanno visitato la città ospitante. In particolare la cittadella degli alpini, nata nel 2007 e divenuta il tradizionale luogo d’incontro tra gli alpini in armi ed in congedo. Allestita in piazza Campo del Palio dalla Brigata Alpina Taurinense con i più moderni mezzi, armi ed equipaggiamenti in dotazione alle truppe alpine. Tra le novità lo spazio dedicato alla recente missione UNIFIL in Libano. Anche la mostra di cimeli proveniente dal Museo Nazionale degli Alpini di Trento e la presenza dei rievocatori storici che, con le loro ricostruzioni, ci han- no riportato alla realtà degli alpini nella Grande Guerra, hanno arricchito ulteriormente questa bella ed interessante iniziativa. La domenica, giorno della sfilata, la sveglia di buon mattino, per i più volenterosi è stata coronata dal poter vedere l’inizio della sfilata, caratterizzata dalla presenza della fanfara alpina, dal reparto alpino in armi e relativa Bandiera di Guerra, dal pluridecorato Labaro Nazionale, dai Gonfaloni dei numerosi comuni presenti seguiti dalle sezioni estere, etc.. Il successivo appuntamento era nella zona prevista per l’ammassamento per chi era interessato a sfilare con la Sezione. Una cosa è certa. Ad Asti eravamo un fiume di penne nere che hanno sfilato per più di 2 km lungo il viale che attraversa la città. Al termine della sfilata, dopo aver provveduto nel frattempo a sgomberare l’alloggio collettivo, ci siamo riposati e ristorati in un locale della città ove abbiamo pranzato abbinando il tutto con un buon barbera. L’arrivo a Santa Caterina in nottata ha concluso due giornate di “tour de force”, ma sinceramente ne è valsa la pena! Siamo tutti ritornati ancora più orgogliosi di essere Alpini, peccato per gli assenti! Infine, il consiglio direttivo coglie l’occasione per ringraziare quanti hanno partecipato e collaborato alla buona riuscita di questa importante manifestazione e v’invita altrettanto numerosi alle prossime attività del gruppo. Giuliano Galvan VITA DEI GRUPPI 19 MASON ATTIVITA’ DEL GRUPPO A nche quest’anno, come da tradizione, abbiamo partecipato all’Adunata Nazionale che si è svolta ad Asti. Per tale occasione abbiamo organizzato un pullman e, considerando la distanza della località che ci ospitava, una trasferta di due giorni. Il sabato mattina i nostri alpini sono parti da Mason e, dopo la consueta sosta per l’immancabile colazione alpina, sono giunti a Castelnuovo don Bosco in provincia di Asti. In tale località, dopo aver consumato il pranzo, la comitiva ha fatto sosta presso la casa dei Salesiani per depositare i bagagli e visitare la casa nativa di don Bosco e la vicina Chiesa. In seguito sono ripartiti alla volta di Asti. Giunti in città, hanno dedicato il tempo alla grande festa che al sabato sera anticipa l’adunata. La mattina seguente hanno partecipato alla consueta sfilata. Momento felice e come sempre toccante il passaggio tra gli applausi e i “viva gli alpini” scanditi dalla gente che, per ore, segue la sfilata ai bordi dei viali. Al termine, dopo essere giunti al ristorante, hanno consumato un meritato pasto. Nel tardo pomeriggio sono partiti per il rientro, giungendo a Mason in tarda serata. Foto di gruppo con le massime autorità: il Pres. Favero, il Gen. Abrate Come sempre una trasferta impegnativa ma che lascia dei gran bei ricordi. Un ringraziamento particolare a don Egidio e a don Floriano per la disponibilità, l’accoglienza e il supporto logistico nell’organizzazione di quest’ adunata. Altro evento che ha impegnato il gruppo in questo periodo è stata la cena preparata nella nostra sede in occasione del raduno degli Allievi Ufficiali del 110° corso che si è svolto a Marostica. E’ stata una serata bella ed impegnativa con la partecipazione di numerose autorità del mondo alpino: infatti oltre presidente nazionale Sebastiano Favero, erano presenti anche l’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, il direttore responsabile del periodico “l’Alpino” Bruno Fasani, il presidente sezionale Giovanni Sbalchiero e l’ex presidente sezionale, nonché nostro iscritto, Fabio Volpato. La serata è iniziata in modo ufficiale con l›alza bandiera e la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti presso la nostra sede. Durante la cena c’è stato l’intervento del presidente Favero, del Generale Abrate, il saluto del presidente sezionale Sbalchiero e del nostro capo gruppo Francesco Azzolin. Per il gruppo è stato un onore ed un piacere avere quali graditi ospiti gli ex allievi ufficiali e tutte queste autorità, le quali, a fine serata, non hanno fatto mancare complimenti e ringraziamenti per l›ottima cena servita e per la bella sede che li ha ospitati. In giugno alcuni nostri associati hanno preso parte all›adunata del Triveneto a Gorizia. La seconda domenica di luglio abbiamo partecipato alla commemorazione in Ortigara dove il nostro gagliardetto è stato presente alla cerimonia ufficiale, mentre il nostro capo gruppo, con alcuni nostri soci, hanno collaborato alla preparazione e distribuzione dei pasti riservati alle autorità presso il rifugio Cecchin. Ricordo come sempre l›apertura della sede il lunedì pomeriggio e alla sera il primo e terzo venerdì di ogni mese. Dario Lazzaretto VITA DEI GRUPPI 20 VILLA DI MOLVENA L CUSTODIA BAITA CECCHIN ’ultima settimana di luglio, siamo stati in servizio presso la Baita Cecchin in Ortigara, grazie ai soliti volontari: Ottorino ed Attilio con la moglie Lidia. La settimana non poteva iniziare meglio, perché il martedì abbiamo avuto la visita di alcuni soci del gruppo di Lusiana che accompagnavano il presidente Sbalchiero e lo storico Paolo Volpato. Fortunati coloro che hanno potuto partecipare a quest’uscita, perché hanno potuto ascoltare il racconto di alcune vicende accadute durante il conflitto in Ortigara fatto da una persona colta come Paolo. La settimana è corsa via tra il sole e il temporale. Il venerdì è arrivato un volontario alpino da Bolzano per i lavori di manutenzione sulle trincee. Causa forza maggiore, quest’anno è mancato il gruppo di Brescia, che confidiamo avere con noi l’anno prossimo. Sabato sera il sottoscritto, Attilio, il nostro amico Stefano Remonato ed il consigliere sezionale di Molvena, Gianluca Campagnolo, siamo partiti per un’escursione sulla cima dell’Ortigara, pas- sando per il Cippo Austriaco. Volevamo fare delle foto di sera sulla Cima. Grazie a Stefano, sfegatato per la macchina fotografica, che ringraziamo molto per quello che è riuscito a fare. Inoltre volevamo vedere se riuscivamo a trovare due cani husky smarriti nel pomeriggio nei pressi della cima dell’Ortigara. Siamo rientrati verso le 23circa, senza cani, ma con foto eccezionali. Fortunatamente Attilio, che conosce bene l’Ortigara, ha previsto l’arrivo di un grosso temporale. Infatti, poco dopo il nostro arrivo in rifugio, il temporale si è scatenato, e giù acqua e tempesta! La domenica mattina ci siamo svegliati con una bellissima giornata, troppo bello per essere vero. Alle ore 9 ennesimo temporale di circa un›ora e mezza, giusto il tempo per l’arrivo dei nostri compaesani da Villa e da Molvena e del gruppo dell’Asilo del paese con, a seguito, Suor Graziella. Grazie a Luigi Ramon, e alle sue innumerevoli telefonate, quest’anno abbiamo avuto anche l’onore di avere con noi padre Filippo per la S. Messa Una suggestiva immagine della Colonna Mozza pomeridiana. Purtroppo pomeriggio, sono arrivati e, verso le ore 11,30 ha sulla cima dell’Ortigara il tempo è stato tiranno iniziato a piovere, giusto il tempo per scattare al- cune foto sulla Madonnina. E allora tutti sotto la tenda per mangiare un’ottima pastasciutta e gulasch con patate e polenta e assaggiare i dolci che sono arrivati per l’occasione. Purtroppo, causa la pioggia persistente, ci siamo adeguati a celebrare la messa sotto la tenda con tanto di preghiera dell’Alpino e il canto Signore delle Cime, intonato dal no- stro caro amico Luigino Scalabrin. La buona noti- zia è stata che, nel tardo i due cani husky, ritrovati da una famiglia, infred- doliti e pieni di fame. Così il nostro Francesco Parise ha fatto saltare in padella un po’ di pasta con il ragù e se la sono mangiata con gusto. Non mi resta che ringraziare tutti quelli che si sono adoperati per la realizzazione di questa settimana: il responsabile Ortigara Attilio con Lidia, Ottorino l’aiutante infaticabile, Francesco Parise con la moglie Maria e Luigi Ramon. Il capogruppo Alessandro Fiorio VITA SEZIONALE 21 ADUNATA SEZIONALE 2016 ADUNATA SEZIONALE A.N.A.MAROSTICA 50° Gruppo Alpini Villaraspa di Mason Vic. Sabato 17 settembre Domenica 18 settembre Ore 19.30 Apertura mostra fotografica Ore Ore Ore Ore Ore Ore 20.30 Esibizione cori GRUPPO CORALE “HARMONIA NOVA” “CORO A.N.A. MAROSTICA” Il Presidente Sezionale Sbalchiero Giovanni 9.30 Ammassamento 10.00 Sfilata 10.20 Alzabandiera 10.30 Santa Messa 11.15 Resa onori e a seguire intervento autorità Ore 17.30 Ammaina bandiera Il Capogruppo Pettenon Diego 22 VITA DEI GRUPPI VALLONARA ALFREDO DINALE Sabato 12 marzo l’amministrazione comunale ha intitolato la pista ciclopedonale di Vallonara ad Alfredo Dinale, nostro illustre paesano, nato nel 1900, morto nel 1976 e sepolto nel cimitero di Vallonara. E’ stato un ciclista eccezionale, che tutto il mondo ci invidiava, vincitore di tantissime gare su pista e tappe al Giro d’Italia. Ma la perla è stata la Medaglia d’Oro Olimpica nel 1924 a Parigi con il quartetto, il più grande riconoscimento che un atleta possa ottenere. Noi del gruppo eravamo presenti, visto che siamo amici della figlia Olimpia ed abbiamo contribuito all’organizzazione, per più di vent’anni, una gara ciclistica in memoria del suo papà a Vallonara. Un uomo che ha scavato le trincee sul monte Zebio durante la prima guerra mondiale e nella seconda, sfruttando le sue doti di ciclista, portava la posta ai soldati al fronte. Tutti lo conoscevano come atleta ma sopratutto come grande uomo. ADUNATA ASTI 1 Un altro gruppetto di alpini del gruppo di Vallonara, non per dissociarsi ma per altro incontro alpino, sono partiti giovedì mattina e hanno raggiunto San Damiano d’Asti, un meraviglioso paese a 10 km da Asti, ospiti della cantina Franco Francesco, amico del nostro carissimo Marco Baù, i quali si sono conosciuti una ventina d’anni fa, proprio in occasione della precedente adunata. Il gruppetto, coordinato dai consiglieri Esterino Mabilia, Giambattista Rigo e Mario Gasparotto, e rin- scambio di gagliardetti finale. La domenica il tempo non prometteva nulla di buono, ma poi si è aperto e quindi c’era sempre da fare con escursionisti che passavano dopo aver visitato i campi di battaglia. Alle 11 piccola cerimonia alla Madonnina per ricordare tutti i caduti, semplice ma sempre toccante. Iniziata cantando l’inno d’Italia, il capogruppo ha letto la preghiera dell’Alpino, una preghiera alla Madonna e, per concludere, tutti i presenti hanno cantato “Signore delle cime”. All’una rancio per tutti. Ringraziamo tutti i volontari in particolar modo Tina, Assunta, Luciana e Catia. Gianni Dal Prà ADUNATA ASTI 2 In ricordo di una medaglia d’ORO: ALFREDO DINALE forzato da altri alpini arrivati nei giorni successivi, ha partecipato alle manifestazioni del posto, rappresentando il nostro gruppo di Vallonara. Un plauso particolare al nostro socio Claudio Lunardon che ci ha raggiunti in bicicletta. A San Damiano era ospite anche la Fanfara congedati della Brigata Alpina Cadore che sabato sera nella piazza ci ha regalato un meraviglioso concerto. Applausi al maestro Domenico Vello e ai due nostri soci Davide e Gianluca che dal 2003 fanno parte di questa grande fanfara. Nell’occasione vogliamo ringraziare il sig. Franco Francesco per la meravigliosa ospitalità, sue e di tutta la famiglia, per la grande generosità ed il suo buonissimo vino che ha deliziato i nostri palati. APERTURA BAITA CECCHIN Alla prima domenica di luglio, come consuetudine, il gruppo si dedica all’apertura del Rifugio, che già da martedì era aperto, grazie al capogruppo Fabio Costacurta, al vice Silvano, Silverio, Carletto ed Enrico. La bandiera Italiana sventolava a cima Caldiera. Come sempre Silvano aveva fatto il suo dovere. Sabato sono arrivati a dare man forte Marino, Alessandro, Gianni, Enrico con il nostro consigliere sezionale Giuseppe Muraro. Sabato al rancio avevamo ospiti il gruppo del 110° corso AUC di Aosta, assieme al nostro presidente Giovanni Sbalchiero. Un grande acquazzone a mezzogiorno ma tutto è filato liscio con Siamo partiti sabato 14 maggio di buon mattino destinazione Asti. Lungo il percorso abbiamo degustato la classica colazione alpina e successivamente a Cinzano, in prossimità di Asti, ci siamo fermati per il pranzo. Nel pomeriggio, dopo aver deposto i bagagli in hotel ad Alba, siamo andati in centro ad Asti. Alla sera alcuni di noi hanno partecipato al concerto del coro ANA di Marostica, che si è esibito assieme al coro di Palmanova, una esibizione da “pelle d’oca”. La domenica mattina ci ha accolto una splendida giornata di sole, anche in questa occasione sono orgoglioso del mio gruppo per la numerosa partecipazione. La sfilata è stata magnifica per l’entusiasmo della gente che ci ha applaudito dall’inizio alla fine. Alla sera, siamo stati ospiti a cena dal nostro socio Esterino pres- VITA DEI GRUPPI VALLONARA 23 LAVERDA ORFEO ROSSI 1930 - 2016 so la cantina della famiglia Franco Francesco a San Damiano d’Asti. Dopo l’abbondante cena abbiamo fatto una piccola cerimonia con lo scambio dei gagliardetti tra il nostro gruppo e i rappresentanti del gruppo ospitante. Il lunedì, facendo i turisti, abbiamo visitato il castello di Grinzane Cavour, immerso tra i vigneti. In quell’occasione ho avuto un gradito incontro all’uscita del castello: mi si è avvicinato un alpino con la moglie e, dopo aver riconosciuto il distintivo di gruppo, mi dice: “ciao alpino di Marostica ti ricordi di me?” Era un alpino della sezione di Bolzano, passato per il rifugio Cecchin in Ortigara il 2 luglio 2015 dove si è fermato a mangiare con noi. Ricevetti ancora ringraziamenti per l’ospitalità alpina offerta. Dopo questo incontro abbiamo proseguito la nostra visita panoramica nella zona dei vigneti e noccioleti, degustando i prodotti tipici del territorio di Diano d’Alba. Ringrazio particolarmente Sandro Costa per l’ottima organizzazione. Fabio Costacurta Sabato 7 maggio 2016 è “andato avanti” Orfeo Rossi di anni 86. Prestò servizio militare a Varna di Bressanone negli anni 1951/52, 2° Reggimento Art. Montagna, Brig. Tridentina. Orfeo è stato il 3° capogruppo nella storia del Gruppo Alpini di Laverda, dal 1963 al 1988, ha fatto parte del coro parrocchiale del paese ed è stato Maestro della splendida banda musicale di Laverda, che per diversi anni, sotto la sua guida, ha accompagnato nelle sfilate delle adunate nazionali la Sezione di Marostica. Ne danno il triste annuncio la moglie Rosanna, i figli Daria, Nadia, Giuliano e Gianmarco, nostri soci alpini, la sorella Bruna ed il fratello Argeo, anche lui nostro socio, generi e nipoti tutti. Il gruppo Alpini di Laverda porge le più sentite condoglianze a tutta la famiglia ed è fiero di aver avuto Orfeo prima come capogruppo poi come socio alpino, per le lezioni di vita ed onestà che è riuscito trasmetterci. CIAO ORFEO. PER AIUTARE LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO Conto Corrente numero 0000 0000 9411 presso BANCO DI BRESCIA – Ag. 2 Milano Intestato a FONDAZIONE A.N.A. ONLUS – Terremoto Centro Italia - Via Marsala 9 - 20121 Milano IBAN IT71 L035 0001 6320 0000 0009 411 BIC SWIFT BLOPIT22 24 VITA DEI GRUPPI VILLARASPA ADUNATA ASTI L’anno scorso il nostro Gruppo aveva interrotto la consuetudine di partecipare all’Adunata Nazionale con camper e tenda: tanta la strada da fare, i dubbi sulla situazione dei campi e l’accesso alla città, un numero di partecipanti più contenuto. Avevamo così preferito aggregarci all’ottima organizzazione sezionale. Quest’anno la tradizione è stata opportunamente ripresa in occasione della splendida Adunata di Asti. “Io ho un contatto in città…”, ci ha detto il nostro socio Mario Pigatto: “… mia figlia ha studiato all’università a Padova con un ragazzo di Asti e sono buoni amici”. Detto fatto! La macchina organizzativa si è messa subito in moto ed in poco tempo ci eravamo assicurati un posto a pochi passi dal centro di Asti! Il primo gruppo è partito in camper il venerdì mattina di buon’ora. Un secondo nucleo è partito nel pomeriggio con un furgone ed un’auto. La famiglia Gaiato ci aveva riservato un cortile ed il giardino. Vista la tanta pioggia ed il tempo incerto, ci era stato messo a disposizione anche un garage dove posizionare le brande. Seppure pronti psicologicamente a sfidare l’umidità della tenda, abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di sistemarci in locali in muratura, sentendoci come in Hotel! Dopo aver preparato il campo e cenato tutti insieme, abbiamo preso la strada del centro città e potuto godere del calore dell’Adunata. Il sabato mattina è stato dedicato alla visita di Asti che presenta un bel centro storico fatto di monumenti e palazzi interessanti. A mezzogiorno avevamo preparato un lauto pranzo da offrire alla famiglia che ci ha ospitato trascorrendo qualche ora in allegria con nonni, genitori e nipoti: tre generazioni che hanno condiviso con noi racconti e momenti di allegria. Il pomeriggio è stato invece dedicato alla S. Messa, in uno stipatissimo Duomo, officiata dal Vescovo di Asti. Durante la celebrazione, durante la quale il Vescovo aveva fatto un commosso ricordo del padre Alpino e dell’intervento degli Alpini durante l’alluvione, due tuoni ci avevano fatto presagire un’uscita poco agevole. Alla fine della S. Messa, infatti, un vero e proprio fortunale ha investito la città, creando un po’ di parapiglia tra la gente. Il nostro gruppo si è allora diviso: mentre un piccolo nucleo decideva di sfidare le intemperie, rientrando al campo un po’ bagnato, la parte più consistente approcciava la situazione in modo più riflessivo, decidendo di fermarsi in preghiera all’interno del Duomo e affrontando quindi la via del ritorno con un tempo più clemente. Dopo aver avuto gradito ospite a cena il nostro Presidente abbiamo ripreso la via del centro, andando prima ad ascoltare il nostro coro Sezionale e partecipando poi alla festa che aveva inesorabilmente conquistato il centro di Asti. In mezzo ad un numero forse eccessivo di bancarelle, tanto da ricordare in alcuni punti più una fiera che un’Adunata, un sottofondo di fanfare e canti alpini, una marea di tricolori e di verde si fondevano all’ impressionate numero di alpini di ogni parte d’Italia. La notte permetteva di dare lustro ai nostri soci russatori, i quali, evidenziando capacità ed abilità impensate, si esibivano in virtuosismi che avrebbero potuto riempire teatri (mentre hanno rischiato di svuotare camerate…!). L’indomani, fatta la colazione, dopo aver smontato il campo e preparato i mezzi per il ritorno, con calma ci siamo diretti verso l’ammassamento per poter sfilare con tutta la Sezione di Marostica. Sempre emozionante e coinvolgente la sfilata, accompagnata da due ali di folla entusiasta e da una marea di tricolori. Al termine della sfilata, dopo aver salutato e ringraziato chi con tanta simpatia ci aveva ospitato, ci siamo messi in marcia per far ritorno alle nostre case, non prima però di aver fatto sosta per la cena all’agriturismo Cà Roversa di Poianella. Possiamo affermare di aver preso parte ad una bellissima Adunata, rallegrata dalla presenza dei nostri giovani soci simpatizzanti (alcuni alla prima esperienza) ed impreziosita dalla calorosa accoglienza della famiglia Gaiato. Grazie Asti. Diego Pettenon VITA DEI GRUPPI - ANAGRAFE ALPINA 25 PRADIPALDO S PER RICORDARE DUE AMICI... abato 11 e domenica 12 giugno Pradipaldo è stato svegliato dagli spari degli oltre 550 partecipanti alla 2° edizione della gara di tiro al piattello “MEMORIAL MATTEO CAPAGNOLO e DANILO FARINA”. Due amici, Matteo anche nostro socio alpino, che troppo presto ci hanno lasciato, e che noi, come gruppo alpini di Pradipaldo, in collaborazione con la Pro-Pradipaldo ed i cacciatori della riserva alpina di Marostica, abbiamo voluto ricordare.L’anno scorso siamo partiti un po’ in sordina, ignari del risultato che avrebbe potuto avere una gara di tiro al piattello a Pradipaldo, ma ci sembrava il modo migliore per ricordare questi nostri amici che tanto amavano la caccia e le gare di tiro al piattello. Il successo della prima edizione ci ha fatto ben sperare al punto che l’abbiamo riproposta anche quest’anno. L’entusiasmo dei numerosi partecipanti che si sono confrontati in un percorso di caccia su 6 pedane, disposte lungo un tracciato di circa 300 metri che si snoda tra i boschi e i prati delle colline di Pradipaldo, ci ha dato ragione e ci invoglia a continuare nell’organizzare questa manifestazione. Vincitore assoluto della gara di quest’anno è stato il tiratore FRANCESCO CECCHETTO, seguito da Eddi Bulato e Daniel Canova. Era prevista anche una speciale classifica per i soci ANA della sezione di Marostica, che ha visto vincitore il socio Stefano Basso. Il capogruppo di Pradipaldo, Daniele Fantin, e le famiglie di Matteo e Danilo, vogliono ringraziare Giovanni Guderzo (presidente della riserva di caccia alpina di Marostica), Davide Crestani (presidente della Pro-Pradipaldo) e tutti quelli che, indistintamente, ognuno secondo il proprio tem- po e le proprie possibilità, ci hanno sostenuto e hanno collaborato all’ottima riuscita della manifestazione. Daniele Fantin LE NOSTRE GIOIE MARSAN Il 21 marzo scorso è nato Francesco Minuzzo. Lo annunciano con Gioia il nostro socio Sebastiano Minuzzo e Giorgio Vivian (gruppo alpini di Vallonara). Al papà Paolo, alla mamma Serena e alla sorellina Anna Sole le più vive congratulazioni dal Gruppo Alpini di Marsan. Il 23 aprile scorso il nostro socio Giuseppe Rizzo assieme alla moglie Margherita hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio. Congratulazioni dal gruppo alpini di Marsan. ANAGRAFE ALPINA 26 LE NOSTRE GIOIE SANTA CATERINA VALLONARA Il 7 luglio 2016 è nato Samuele, nipote del nostro capogruppo Gianni Moro. Ai genitori Ruggero e Mara Marchio ed al nonno Gianni, unitamente alla nonna Francesca Frello, i più sentiti auguri dal gruppo alpini di S. Caterina. E’ nato Jacopo, figlio di Giulia Benacchio e Denis che, con la sorellina Eulalia, regala tanta felicità al nonno, nostro socio, Silvano Benacchio ed alla moglie Tina. Augurissimi da tutto il gruppo. 40° anniversario di nozze per il nostro socio Silvano Benacchio e la moglie Tina. Gli anni passano e le rughe si accentuano come l’amore che li lega da sempre, cosi continui la loro strada insieme. Armando Dal Bianco, nostro socio, annuncia la nascita delle nipotine Anna e Sara. Tanti auguri dal gruppo alpini di S. Caterina. CROSARA Si è laureata il giorno 08 luglio 2016 in Scienze Economiche e Sociali all’Università di Bolzano Erica Moresco, figlia del nostro socio Roberto e della moglie Angela, congratulazioni dal gruppo alpini di S. Caterina. Il nostro socio Gian Battista Tres annuncia la nascita della nipotina Azzurra per la felicità di mamma Chiara e papà Dorian. Il giorno 8 Aprile 2016 Elisabetta, figlia del nostro Consigliere Luogotenente Giuliano Galvan, ha conseguito la Laurea Magistrale in Marketing e Comunicazione d’Impresa presso l’Università degli Studi di Verona, per la felicità della famiglia. Congratulazioni Dottoressa! Il 29 febbraio 2016 è nato Gabriel. Lo annunciano con gioia il nonno Costenaro Stefano, nostro socio, la nonna Gabriella, la mamma Loretta e il papà Antonio. E’ nata Ilary, figlia di Diego Dal Cortivo, e nipote di Flavio Dal Cortivo nostro socio. MAROSTICA CENTRO Il nostro Consigliere Massimo Muttin con la moglie Michela annunciano con immensa gioia la nascita del primogenito Ettore che viene condivisa con tutti gli amici Alpini del Gruppo di Marostica. Il nostro socio Guazzo Paolo annuncia la nascita del nipotino Eros per la felicità di mamma Eva, papà Fabio e del fratellino Dylan. Giovanni Costenaro, figlio del nostro socio Giampietro, si è laureato in storia moderna all’Università di Trento con voto 110/110 e lode. Pizzato Raissa, figlia del socio Ivo, si è laureata in ingegneria gestionale a Vicenza. Il nostro Consigliere Valter Basso con Luciana, Walter Maroso con Annalberta assieme allo zio Stefano Basso annunciano la nascita del secondo nipotino Christian. Alla mamma Debora, al papà Michele ed al fratellino Giovanni le congratulazioni dal Gruppo. ANAGRAFE ALPINA 27 LE NOSTRE GIOIE PRADIPALDO VALLE DI SOPRA Il 23 Luglio 2016 si sono uniti in matrimonio Thomas e Valentina. Un augurio a VOI per una lunga e felice vita insieme. E un augurio anche al nostro socio Antonio Primon, papà dello sposo, dal Gruppo Alpini Pradipaldo. Il 22 Maggio 2016 è nata la piccola Sofia Garzotto, figlia di Daniela e del nostro socio Massimo e nipote del nostro socio Franco Garzotto. A tutta la famiglia giungano le felicitazioni da tutto il Gruppo di Valle di Sopra. I NOSTRI DOLORI - LUTTI NELLE FAMIGLIE DEI SOCI VILLARASPA MAROSTICA CENTRO Il giorno 11 agosto, è mancato Sasso Delfino (Dino) padre del nostro socio Ugo. Alla moglie Gelmina, ai figli Maria Dolores, Norberto, Ugo e ai famigliari tutti presentiamo le più sentite condoglianze da parte del Gruppo di Villaraspa Il 26 aprile è mancato Giuseppe Cuman fratello del nostro socio Marcellino. VALLONARA Il 22 luglio è mancato Ferdinando Martin (Disma) fratello del nostro socio Tito e cognato della nostra madrina Signora Bertilla. Nel momento più bello della vita, il matrimonio e tanti progetti, la famiglia, ma purtroppo la malattia... Lisa Costacurta è volata in cielo tra gli angeli. Al funerale moltissimi alpini del nostro gruppo hanno voluto essere presenti per dare conforto al marito Michele alla mamma Michela al papà, nostro socio, Orfeo Costacurta, ma siamo sicuri che da lassù sarà proprio Lisa ad aiutare tutti i suoi cari a superare questo grande dolore. Ci ha lasciti Giovanni Maroso il papà del nostro socio Gianluca Maroso, sentitissime condoglianze da parte di tutto il gruppo. Il 22 luglio mancava Giuseppe Moresco (Pino) fratello del nostro socio Giampietro e suocero del socio Battaglin Giancarlo. SANTA CATERINA E’ mancato il papà del nostro socio Sergio Bassan e nonno del nostro simpatizzante Alberto Bassan. E’ mancata Caterina Cogo, nonna del nostro consigliere Luca Crivellaro. Ai famigliari le più sentite condoglianze dal gruppo alpini Santa Caterina. I NOSTRI DOLORI - LUTTI SOCI VALLONARA Ci ha lasciato un grande alpino, Giuseppe Cuman (Bepi), che ha voluto sempre un bene speciale al nostro gruppo, diventando una persona insostituibile per la sua disponibilità e simpatia. Al funerale eravamo in tanti e gli abbiamo reso tutti gli onori che merita un grande alpino. Non lo dimenticheremo nella sua amata Ortigara, dove cucinava sempre per tutti, e quando andavamo a legna in montagna e ci offriva sempre il pranzo nella sua casa a Bocchetta Conco. Ciao caro Bepi sarai sempre un grande esempio per tutti noi. E andato avanti il nostro socio Giovanni Busatta, alla moglie franca sentitissime condoglianze da parte di tutto il gruppo. 28 OSSIGENO PER IL GIORNALE M. V. - SAN LUCA Gruppo SAN LUCA Gruppo MAROSTICA CENTRO Gruppo SANTA CATERINA Azzolin Franco - VALLONARA Dal Prà Gianni - VALLONARA Gruppo FONTANELLE € € € € € € € 20 40 30 50 13 17 50 € € € 220 650 870 TOTALE NEL PERIODO RIPORTO PRECEDENTE TOTALE AL 30.08.2016 Un sentito ringraziamento a tutti i sostenitori del nostro periodico! SEDE DI CARRÈ 36010 Carrè (VI) Via Balestri, 14 Tel. 0445 390333 - Fax 0445 390303 FILIALI DI MALO 36034 Malo (VI) - Via L. Da Vinci, 45 Tel. 0445 580930 - Fax 0445 580097 MASON VICENTINO 36064 Mason (VI) - Via Fosse, 76/78 Tel. 0424 471750 - Fax 0424 471749 VALDAGNO 36078 Valdagno (VI) - Via Enrico Fermi, 33 Tel. 0445 401815 - Fax 0445 401525 M A R O S T I C A Via A. Volta, 27/29 Tel. 0424 470201 w w w. d a l m a s o . i t [email protected] PERIODICO QUADRIMESTRALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI SEZIONE DI MAROSTICA PRESIDENTE: GIOVANNI SBALCHIERO DIRETTORE RESPONSABILE: ROBERTO GENERO HANNO COLLABORATO: MORENO SCANAGATTA - VIRGILIO BOSCARDIN - FEDERICO MERLO PAOLO VOLPATO - FABIO VOLPATO - DANIELE PIGATO - STEFANO CASTEGNARO AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE BASSANO DEL GRAPPA N. 4/80 STAMPA: TIPOGRAFIA DAL MASO LINO SRL - MAROSTICA FINITO DI STAMPARE IL 20 SETTEMBRE 2016 TIRATURA COPIE N. 2500 SPEDIZIONE: ABBONAMENTO POSTALE Art. 2, Comma 20/C, L. 662/96 - Filiale Di Vicenza