Marostica - ana valsusa

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Marostica - ana valsusa
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. In L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 2, DCB Vicenza
ANNO XXXIX - N.110 - SETTEMBRE 2016
PERIODICO QUADRIMESTRALE DELL’A.N.A - SEZIONE DI MAROSTICA - DIREZIONE E REDAZIONE: VIA CARMINI, 7 - MAROSTICA
E
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
IN PELLEGRINAGGIO ALL’ORTIGARA
’ sempre bello tornare tra i miei alpini
all’Ortigara.
Saluti,
pacche sulle spalle, sorrisi. Oggi, 24 maggio 2016
è una giornata speciale:
arriva a rendere omaggio
alla Madonnina del Lozze
il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’
la prima volta che un Capo
dello Stato viene quassù,
nella cattedrale degli alpini,
e la cosa desta una forte
emozione tra tutti i presenti. Si sente in lontananza
il rombo dei due AB 212
che, partiti dall’aeroporto
di Asiago, portano il Presidente. Sulla zona di atterraggio, risistemata e pulita
per l’occasione dagli alpini
nel corso della settimana,
atterra senza difficoltà il
primo mezzo, scarica i passeggeri e riparte per far posto al secondo. Quest’ultimo approccia come il
precedente ma, quando
mancavano una decina di
metri al tocco, una folata
di vento lo fa scarrocciare
in maniera violenta. Il bravissimo pilota controlla la
sbandata ed atterra senza
problemi ma penso che i
passeggeri, una volta scesi, avranno benedetto il
suolo che calpestavano.
Scende il Presidente e ad
accoglierlo ci sono il presidente Favero ed i presidenti di Marostica ed Asiago,
Sbalchiero e Biasia, che
lo conducono sul sentiero
che porta alla Madonnina,
tra due ali di alpini, gagliardetti, Vessilli. Ad attenderlo, di fianco alla stele
della Madonnina, il labaro
dell’Associazione
Nazio-
nale Alpini ed un picchetto
armato in divisa d’epoca.
Il corazziere si prepara per
la deposizione del cuscino
di fiori. La cerimonia è breve. Uno squillo di attenti, la
deposizione del cuscino di
fiori, il Presidente che quasi
s’inginocchia per sistemare
i nastri, il silenzio d’ordinanza. Il Presidente si gira
verso l’Ortigara e Favero,
con un cenno mi chiama
accanto a loro. Mi presento al Presidente Mattarella:
“Buongiorno Presidente,
continua a pag. 15
VITA SEZIONALE
2
L
ASTI - LA PRIMA ADUNATA DA PRESIDENTE
’Adunata Nazionale
è l’avvenimento più
importante dell’anno
per gli Alpini. I gruppi impiegano mesi per organizzarsi nel migliore dei modi.
Per me, come presidente
sezionale, è stato il debutto
ufficiale di fronte alla nostra
Sezione, alle altre sezioni
consorelle, oltre che alla
Sede Nazionale. E’ stato un
evento molto sentito, vissuto con molta tensione ed
impegno, dalla partecipazione agli eventi statutari,
al collegamento con le altre
Sezioni, con autorità, alpini
e conoscenti. Si cerca di
partecipare con dignità a
tutte le attività ufficiali cercando di ben figurare visto
che, oltre a rappresentare
se stessi, si rappresenta
soprattutto la propria Sezione. Marostica ha portato
a sfilare circa 360 persone
con altrettante che operavano nei nostri campi e ci
applaudivano dai bordi della strada. Una grande emozione alla partenza quando
ti accorgi che la Sezione
ha radunato molti alpini
ed hai inquadrati anche 5
Alpini in Armi, capeggiati
dal colonnello Del Favero
e dalle due nostre Alpine,
oltre a numerosi sindaci.
L’emozione diventa soddisfazione quando vedi che
i bravi rappresentanti del
nostro servizio d’ordine
hanno inquadrato bene la
sfilata e ci facciamo notare belli e ordinati come
sempre. Il massimo dell’emozione è quando passi
davanti alle tribune, dove
trovi a ricevere il saluto le
Il saluto del Presidente... ma l’alfiere paga da bere!
autorità capeggiate dal nostro Presidente Nazionale,
il comandante delle truppe
Alpine, il presidente di Regione, il Presidente della
Provincia,
l’immancabile
assessore regionale Elena Donazzan e molte altre
autorità, per finire poi con
il saluto a tutta la Sezione, anche se questa volta
è stato un po’ troppo ravvicinato, ma d’altronde il
servizio d’ordine così aveva predisposto. Per il resto solo cronaca: arrivo il
venerdì mattina con il mio
gruppo, in breve montaggio del campo e pranzo in
un locale non molto lontano da Asti. Poi di corsa
il rientro per partecipare
all’emozionante sfilata con
la bandiera di Guerra del 2°
Reggimento Alpini, conclusasi con la resa degli onori
nella piazza principale di
Asti, la visita al campo degli Alpini per l’alzabandiera
e per ritrovare vecchi amici. Al pomeriggio la messa
solenne in Cattedrale celebrata dal Vescovo di Asti,
poi la visita al campo del
gruppo di Villaraspa per la
cena ed infine il concerto
del nostro coro ANA Marostica, che ha dimostrato
il suo valore ed è stato applaudito alla grande da tutti
i presenti. Domenica breve
visita alle tribune, dove ho
salutato amici ed autorità
come i Presidenti di Regione e Provincia e numerosi
presidenti ed ex presidenti di Sezioni vicine. Devo
esprimere la solita nota
negativa, cioè la presenza
d’innumerevoli trabiccoli,
che le forze dell’ordine non
possono fermare. Peccato
perché rovinano la festa a
molte persone, intralciano le vie con l’aggiunta,
quest’anno, anche di un incidente mortale per le acrobazie di questi intrusi, visto
che molti dei loro occupanti non hanno neanche fatto
il militare. Un vero peccato
che i relativi capigruppo e
presidenti di Sezioni non
s’impegnino per eliminare
definitivamente il problema,
visto che non possono non
esserne al corrente. Una
bella Adunata, con il cuore
un po’ triste perché nessuno dell’ANA Nazionale si è
ricordato che il giorno della
sfilata ricorrevano esattamente cento anni dall’inizio
della Strafexpedition, quindi anche dall’inizio dell’esodo che ha portato più di
40.000 altopianesi ad abbandonare la loro terra ed
a rifugiarsi in pianura perché le loro case venivano
occupate dall’esercito Austroungarico. La mia prima
Adunata da Presidente di
Sezione: un’emozione che
ricorderò con piacere per
molto tempo.
Giovanni Sbalchiero
VITA SEZIONALE
N
el decimo anniversario
dell’inaugurazione della Cappella in onore di S.ta Zita
a Vezzena, anche la nostra
Sezione, assieme alle consorelle Sezioni vicentine,
ha partecipato ai festeggiamenti con il Vessillo
sezionale ed i Gagliardetti
dei Gruppi di Lusiana e di
Fontanelle. La cerimonia si
è svolta in un contesto particolarmente ricco di ricordi
storici legati agli eventi del
Centenario della Grande
Guerra. I gruppi della Sezione di Trento, che hanno
organizzato la cerimonia,
hanno partecipato in modo
I
3
SANTA ZITA 2016
esemplare
dimostrando
grande interesse e rinnova-
ta sensibilità ai valori della
pace e della ritrovata ami-
cizia con tutti i popoli.
Virgilio Boscardin
GLI ALPINI DEL TRIVENETO A GORIZIA
l raduno triveneto degli
alpini a Gorizia, il 19 giugno 2016, trova la sua
collocazione ideale all’interno delle manifestazioni
per commemorare il centenario della Grande Guerra,
ricordando l’ingresso nel
capoluogo isontino delle
truppe italiane nel 1916.
Gorizia, trovandosi nella linea del fronte già all’inizio
del conflitto, come le nostre terre dell’Altopiano dei
Sette Comuni, ha vissuto
situazioni molto drammatiche per le battaglie sostenute dai nostri soldati sulle
vicine alture del Carso e le
sofferenze subite dalla popolazione a causa del pro-
fugato. Quest’anno Gorizia
ricorda i cento anni dall’unione all’Italia: era infatti
l’agosto 1916 e fu l’unica
città degli imperi centrali ad
essere conquistata durevolmente, almeno fino alla
ritirata di Caporetto. Ciò
che lega la regione friulana alle truppe di montagna
è un vincolo che parte da
molto lontano perché questa terra è la “madre patria”
della leggendaria Divisione
Julia, il cui nome le deriva
dalle legioni alpine dell’impero romano. Il raduno triveneto ha fatto confluire
a Gorizia più di trentamila
alpini, accompagnati da
molti amici e simpatizzanti
SI RICORDA DI EVITARE DI
INVIARE MATERIALE CARTACEO
IN REDAZIONE E DI USARE LA
POSTA ELETTRONICA.
INVIARE I FILES ALL’INDIRIZZO:
[email protected]
con un sentimento e spirito di Corpo che lega la città alle truppe alpine per la
presenza storica del 9° e 3°
Reggimento Alpini. La nostra Sezione era presente
anche in questa occasione. Inquadrata fin dall’ammassamento, apriva la sfilata il neoeletto Presidente
Giovanni Sbalchiero, a
scorta d’onore del Vessillo
sezionale accompagnato
dai Consiglieri sezionali. A
seguire un lungo striscione
con la scritta:
“SFILANO GLI ALPINI
DELLA TERRA VICENTINA
FEDELI CUSTODI DEI
SUOI EROI” - SEZIONE DI
MAROSTICA.
Nelle prime file non mancava l’ex presidente Fabio
Volpato in compagnia dei
sindaci di Lusiana e Conco, conferendo prestigio al
nostro Vessillo ed a tutta
la Sezione rappresentata
dagli alpini di tutti i diciotto
Gruppi. Nel rivolgere il nostro grazie ai sindaci presenti, esprimiamo l’auspicio
di una loro partecipazione
più ampia a rappresentare
il nostro territorio sezionale, compatibilmente con i
loro impegni istituzionale e
personali. La loro presenza
è apprezzata anche come
testimonianza e memoria
per le manifestazioni ricadenti negli anni del centenario della Grande Guerra.
I gruppi alpini di Lusiana e
Valle di Sopra, onorati anche dalla presenza del Presidente Sbalchiero con la
moglie, hanno consumato
il “rancio conviviale” entro
le mura di una città unica,
Palmanova, città fortezza
costruita dalla Repubblica
di Venezia nel ‘500.
Anche in quest’occasione
i nostri raduni e le nostre
adunate ci offrono occasioni importanti per visitare le
nostre belle città storiche,
ma soprattutto per camminare insieme, vivere i nostri
valori alpini ed arricchire
la nostra “millenaria civiltà
cristiana” di cui gli alpini
continuano ad esserne valida testimonianza.
Sergio Decimo Cantele
VITA SEZIONALE
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4 GIUGNO 1916 - 4 GIUGNO 2016
CERIMONIA PER IL CENTENARIO DELLA 1a BATTAGLIA DELLE MELETTE
L
a pace non è mai
scontata ma si
costruisce giorno
per giorno.
Quante volte abbiamo udito o letto questa frase e i
concetti che ruotano attorno ad essa. L’abbiamo letta, abbiamo alzato le spalle, sorriso amaramente e,
pensando all’ultimo gesto
di terrore, abbiamo voltato
la pagina del giornale o
spento il televisore. Poi ci
siamo alzati dalla sedia,
abbiamo aperto un rubinetto, dal quale usciva acqua
calda con la quale ci siamo
lavati le mani, aperto un frigorifero per bere un bicchiere d’acqua fresca e acceso il forno elettrico per
scaldare la polenta. Cento
anni fa niente di tutto questo era scontato. L’acqua
si attingeva al pozzo, serviva in ugual misura per bere
e per lavarsi, il fuoco sul
camino era l’unico mezzo
per scaldare le vivande e,
per chi combatteva in trincea, non c’erano neanche
queste primitive comodità,
ma solo le pallottole delle
mitragliatrici che rischiavano di provocare uno squarcio sanguinoso nella tenera
carne del proprio corpo.
Non c’era neanche la pace.
E questi soldati, di entram-
bi gli schieramenti in lotta,
potevano immaginare che
cento anni dopo uomini
che oggi sono i loro figli, i
loro nipoti, ognuno portando con orgoglio il suo copricapo, un fez di colore
rosso ed un cappello con
una lunga penna d’aquila,
si sarebbero incontrati per
pregare assieme per la
pace e poi mangiare e bere,
brindando in allegria proprio alla pace ritrovata?
Sono queste le riflessioni
che ci siamo scambiati durante la cerimonia che si è
tenuta a Malga Slapeur domenica 4 giugno con Aldo
Stevanin, un mio amico di
Roma, anche se il cognome tradisce le comuni radici venete. Il suo pellegrinaggio lo ha portato sulle
Melette, là dove cento anni
prima, il 7 giugno 1916, il
bisnonno Col. Giovanni
Riva, comandante del 1°
Battaglione della Brigata
Sassari, moriva colpito da
una granata austriaca, forse lanciata dal nonno o bisnonno di un altro partecipante alla cerimonia, che
un tempo sarebbe stato
dall’altra parte del filo spinato. E guardando quei fez
bosniaci allineati, i cappelli
degli alpini, i baschi dei
rappresentanti della Sassa-
L’Imam musulmano, il pastore protestante ed il prete
cattolico. Tre fedi per un solo DIO...
I Fez rossi a presso il monumento a Malga Slapeur
ri, ci sono venute in mente
le parole del Ten. Alfredo
Graziani, ufficiale della
Sassari, che così ricorda
quei giorni: “Un nuovo assalto. Eccoli là! Gesummaria! Quanti sono! Fitti e
compatti come una falange; coi loro fez rossi, che li
fanno rassomigliare ai nostri bersaglieri, le punte
delle loro baionette brillano
ai raggi del sole già alto, e
corrono, maledetti, come
corrono!”. Arrivano ai sassarini e agli alpini, che cercano in quei frangenti di
difendere con ogni mezzo
le trincee delle Melette, gli
ordini del comandante del
gruppo di difesa, il Col.
Oreste Pirio Stringa. L’abbraccio con suo nipote Romeo è oggi ancor più carico di significato, siamo
legati ormai da una sincera
amicizia e, noi che non siamo alpini, condividiamo valori ed emozioni che travalicano tempo e distanze.
Certo, gli alpini li conosciamo bene. Uno se lo è ritrovato in famiglia, e che Alpino, il leggendario Pirio
Stringa, l’uomo che ha dato
il suo nome alla Selletta più
famosa dell’Altopiano; l’altro gli alpini li conosce da
un decennio ormai, e con
costanza cerca di farseli
amici. E a volte ci riesce.
L’abbraccio che scambio
con il “Direttore” Vittorio
Brunello è altrettanto ricco
di sentimento. Non pensavo di incontrarti qui, Vittorio, ma se i nostri incontri
sono rari, è anche vero che
avvengono sempre nei momenti dove le emozioni rischiano di farci cadere nella retorica, mentre è solo
comunione di ideali e condivisione di valori alpini. Intanto alle undici inizia la
cerimonia, organizzata con
passione e competenza
dall’Associazione
Amici
della Storia di Foza, numerose le rappresentanze delle associazioni dei combattenti di tutte le nazioni allora
in guerra. Il nostro Esercito
ha inviato un picchetto di
Alpini del Battaglione Morbegno, uomini e donne che
oggi servono con altrettanta serietà la Patria, e poi gli
Alpini della Sezione A.N.A.
di Asiago, tanti i gagliardetti A.N.A., anche quello di
Marostica, Fanti della Sezione Fanti dell’Altopiano e
della Brigata Sassari; sono
presenti i rappresentanti
della Croce Nera Austriaca
di Graz, della Stiria, ma soprattutto il Segretario alla
Difesa dello Stato della Bosnia Erzegovina accompagnato da una folta delegazione politica e militare
VITA SEZIONALE
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4 GIUGNO 1916 - 4 GIUGNO 2016
CERIMONIA PER IL CENTENARIO DELLA 1a BATTAGLIA DELLE MELETTE
da pagina 3
Foto di gruppo dei partecipanti alla cerimonia di Selletta Stringa.
della nazione nata dalla disgregazione dell’ex Jugoslavia. E proprio il suo discorso ha efficacemente
richiamato
l’importanza
della “pace”, ricordando a
tutti noi che solo venti anni
fa quella nazione si disgregava con una violenta e
sanguinosa guerra civile,
che sotto gli occhi europei
a Srebrenica si perpetrava
una strage di civili, uomini,
donne e bambini, uccisi a
migliaia nel silenzio e
nell’indifferenza. Un ricordo
forte, per chi ne ha colto il
significato, che ha accompagnato i consueti onori
militari, gli alzabandiera, gli
inni nazionali, e che doveva
portare a quello che è stato
il momento di più alto significato morale e civile: la comune preghiera innalzata a
Dio da un sacerdote cattolico, un pastore protestante
ed un imam mussulmano.
Anticipando di due mesi
quello che sarà un caloroso
invito di Papa Francesco a
seguito dei terribili atti terroristici di questa triste
estate europea, a Malga
Slapeur si è concretamente
dato al mondo un vivo segnale di riconciliazione attraverso la comune preghiera.
Lo
avrebbero
creduto, cento anni fai,
quegli uomini che in quelle
stesse ore si stavano cercando come cacciatori per
uccidersi? Eppure lo abbiamo vissuto noi, circa trecento persone che hanno
avuto la fortuna di assistere
a questo momento così
profondo di umanità, tanto
che le corone deposte davanti al monumento di Malga Slapeur, una delle quali
portata con fierezza dalla
nipote del Col. Giovanni
Riva, che portava al petto
la sua medaglia d’argento,
erano veramente un sincero e commovente omaggio
a tutti i Caduti di qualsiasi
nazionalità. Ma un’altra cerimonia, più intima, ci attendeva. Lo sappiamo, lo
diciamo con forza da sempre, siamo qui “per non dimenticare”. E gli Alpini non
dimenticano. Con il mio
amico Aldo ed un altro suo
parente, un anziano nipote
diretto del Col. Giovanni
Riva, ci incamminiamo as-
sieme ai parenti del Col.
Stringa, i nipoti Romeo e
Franco, e al picchetto d’onore degli Alpini del Battaglione Morbegno per una
semplice cerimonia da
compiersi alla Selletta
Stringa. Si aggiungono a
noi in silenzio, temendo di
recare disturbo, dei giovani
uomini. Giunti alla selletta,
un minuto di raccoglimento
carico di silenzio e di deferente ricordo, precede una
breve locuzione con la quale ho ricordato i due Ufficiali attraverso le loro lettere
testamento, la cui profonda
lucidità e umanità sono ancora oggi sprone a noi tutti,
e non solo ai familiari, per
continuare a tramandare
valori come famiglia, solidarietà, rettitudine, che
oggi sembrano triturati nella banalizzazione del tempo moderno. Dopo la consegna delle targhe ricordo
ai familiari, scopriamo chi
sono quei silenziosi ragazzi: sono i pronipoti del Sergente Maggiore Antonio
Longoni del Battaglione Alpini Morbegno, caduto
anch’egli sulle Melette il 7
giugno 1916 e anch’esso
medaglia d’argento come il
Col. Riva, morto lo stesso
giorno. È incredibile come
a cent’anni di distanza lo
spirito di quei combattenti
si materializzi attraverso i
ricordi di tre famiglie che,
conosciutesi solo oggi,
possono condividere esperienze di uomini di cent’anni fa. Ed allora, è stato una
volta di più un privilegio poter rispondere alle loro domande su quanto accaduto
nella prima battaglia delle
Melette, far comprendere
come alpini e sassarini siano giunti qui sull’altopiano,
a combattere e morire. Non
meno interesse dimostravano i giovani Alpini in armi
del Morbegno, chiedendo
ed informandosi, qualcuno
ricordando una analoga cerimonia che avevamo organizzato con il Gruppo Alpini
di Foza sul Monte Cornone.
Allora questi nuovi Alpini
non sono così diversi dai
veci, il Presidente Favero
può guardare con fiducia al
futuro
dell’Associazione
Nazionale Alpini. E mentre
il mio amico, nel suo personale viaggio nella storia
della famiglia, trovava un
senso alle tante lettere del
bisnonno custodite dalla
madre, che porteranno
quanto prima ad una pubblicazione editoriale di primario interesse, un ultimo
quesito si presentava alla
mente. Fra cento anni, ci
sarà ancora bisogno di
commemorare per ribadire
il concetto di Pace? E soprattutto, cosa dovranno
commemorare fra cento
anni i futuri Alpini?
Paolo Volpato
6
I
l 9-10 luglio 2016 si è
tenuto l’annuale Pellegrinaggio al Monte Ortigara, celebrazione che si
ripete ogni anno il secondo
fine settimana di luglio. Le
celebrazioni sono iniziate
sabato 9 luglio al Sacrario
del Laiten di Asiago. Una
bella cerimonia, con le tre
sezioni organizzatrici, Asiago, Marostica e Verona a
guidare molte altre sezioni,
provenienti da tutta Italia,
in sfilata fino all’Ossario.
Qui la deposizione dalla
corona a ricordo dei Caduti di ambo le parti, poi
lo scioglimento. Domenica
mattina alle 06.00 partenza della colonna dei mezzi
dalla Piazza di Asiago. Con
piacere ho ospitato nel mio
fuoristrada il Presidente nazionale e il consigliere nazionale Massimo Bonomo,
il nostro consigliere di riferimento. Lungo il percorso,
all’altezza del Rifugio Tre
Fontane, il Gruppo di Santa
Caterina offriva, come sempre, il caffè a tutta la colonna. All’arrivo alla Colonna
Mozza, troviamo l’area che
la nostra Protezione Civile
VITA SEZIONALE
PELLEGRINAGGIO ORTIGARA 2016
aveva delimitato per la cerimonia, utilizzando il massimo dello spazio possibile.
Il cerimoniere, consigliere
Nazionale Renato Genovese, aveva già iniziato lo
schieramento. Erano presenti, oltre al presidente
Favero, il comandante delle
truppe alpine generale C.A.
Federico Bonato, il Labaro
nazionale scortato dal consiglio direttivo nazionale,
l’immancabile assessore
regionale Elena Donazzan,
un picchetto armato del 7°
rgt alpini, il gonfalone della
Regione Veneto ed i gonfaloni di molti comuni della
zona. Vi erano inoltre due
delegazioni straniere: una
Slovena ed una Austriaca.
La S. Messa è stata officiata da Don Rino Massella ,
concelebrata dal cappellano militare Sloveno don
Milan Pregelj e allietata
dal Coro Ana Marostica.
Alla fine della celebrazione
eucaristica la lettura della preghiera dell’Alpino da
parte del capogruppo di
Asiago Bruno Cunico. Alla
fine deposizione della corona alla Colonna Mozza,
accompagnata dal presi-
dente nazionale Favero, dal
generale Bonato, dall’assessore Donazzan e dai
sindaci di Asiago ed Enego
in rappresentanza di tutti
gli amministratori presenti.
A seguire ci siamo recati al
cippo Austriaco per deporre ancore una corona da
parte degli Italiani ed una
corona da parte Austriaca,
portata da due alfieri del
59° “Rainer” di Salisburgo
e scortate dalle autorità
tra cui il Comandante del
59° Rainer. E’ seguita poi
una breve cerimonia alla
lapide del Tenente Ferrero
e poi anche alla lapide del
Tenente Giovanni Cecchin.
Alle 11,30 dopo la S. Messa
presso la chiesetta del Lozze, si sono ripetuti gli onori
ai caduti con deposizione
della corona d’alloro, e si
sono tenuti i discorsi ufficiali del generale Bonato
e del presidente Nazionale
Sebastiano Favero. Finita
la parte cerimoniale tutti
nelle tende refettorio per il
pranzo servito dal gruppo
di Pianezze e preparato dai
nostri addetti della cucina
che ringraziamo per l’ottimo servizio reso. Alla fine
un saluto alle autorità e agli
amici Sloveni e Austriaci intervenuti con la consegna
delle nostre “striscette di
campagna”. Una grande
emozione per una cerimonia a cui avevo partecipato
tante volte, ma mai vissuta in prima persona con la
responsabilità della buona
riuscita, che ti fa tirare un
sospiro di sollievo quando tutti se ne sono andati
e vedi il rifugio chiudersi.
Peccato solo le non molte
sezioni presenti, una trentina in tutto e solo 15 dal
Triveneto.
Giovanni Sbalchiero
VITA SEZIONALE
OPERAZIONE ORTIGARA 2016
I
lavori di recupero delle trincee della zona di
battaglia
dell’Ortigara
sono iniziati nel 2006 per
opera dell’allora presidente
della sezione di Marostica
Roberto Genero in stretta
collaborazione con la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”. Sono proseguiti fino al
2012, dove sono stati aperti diverse centinaia di metri
di trincee, liberate caverne
e postazioni di artiglieria e
mitragliatrici, posti di osservazione. Oltre a questo
sono stati ricostruiti camminamenti e muri a secco,
liberate molte trincee da
mughe, erbacce e ligustri,
individuati e portati alla
luce postazioni, ricoveri e
I
7
posti di comando e magazzini ecc. Il dato progressivo
delle ore lavorate dai volontari supera le 20.000 con
il coinvolgimento di oltre
1.500 volontari provenienti
da più di 30 sezioni italiane e l’intervento di delegazioni di volontari sloveni e
austriaci. Dal 2013 i lavori
sono solo di manutenzione ordinaria, per evitare
che quanto recuperato non
ritorni come prima col decorrere del tempo, basta
vedere in primavera quanto
la neve distrugge in un solo
anno. Questo cambiamento di attività ha ridotto di
molto le squadre dei volontari, che s’iscrivono per venire a passare alcuni giorni
facendo la sola manuten-
zione. Questo perché da
una parte diventa rilevante
l’impiego di decespugliatori e attrezzi per eliminare la
vegetazione che ricresce,
nascondendo di nuovo i
manufatti recuperati, e che
necessita di essere eliminata nell’anno successivo
per non dargli il tempo di
irrobustirsi e richiedere l’uso di strumenti più tecnici
e difficili, se non pericolosi,
da utilizzare. D’altro canto
si riduce la manodopera
necessaria per pulire da
sassi e detriti che cadono
nel frattempo nelle opere recuperate anche se è
necessario ancora questo
tipo di intervento. Diviene
comunque necessario, per
i prossimi anni, continuare
a garantire l’afflusso di volontari, magari con qualche
turno in più di quest’anno,
ed è nostro compito cercare di ottenere qualche contributo, per riattrezzarci con
qualche mezzo in più e magari riuscire a recuperare i
costi della manutenzione.
Giovanni Sbalchiero
MAROSTICA SUONA E CANTA AI CARMINI
l coro A.N.A. Marostica,
diretto dal M° Mariano
Zarpellon, con i Cantori di Marostica, diretto dal
M° Albano Berton, accompagnati dalla carezzevole
danza del gruppo DanzaMarostica si sono esibiti
nell’incantevole
cornice
della Scalinata dei Carmini per l’evento “Marostica
Suona e canta ai Carmini”.
L’introduzione è stata affidata alla soave voce narrante di Laura Primon, dove
racconta la serata “sulla
scalinata fra i broli... nuovo
canto dell’anima, per non
dimenticare”.
Scalinata
gremita di persone attente
e coinvolte da un’atmosfera di semplicità dove i valori
sociali trasmessi con il canto degli Alpini e con canti
d’ispirazione popolare hanno saputo coinvolgere e
travolgere con positività la
serata culturale. Erano presenti Il sindaco della Città,
Marica Dalla Valle, il Vicesindaco Simone Mattesco,
il presidente della Sezione
ANA Giovanni Sbalchiero,
accompagnato dai vicepresidenti Luigi Chiminello e Fortunato Pigato. Nel
suo intervento il sindaco
Dalla Valle, dopo i saluti di
rito, ringrazia ed esprime
come nella serata si siano
respirati importanti e significativi valori: l’umiltà di
saper ascoltare e apprezzare la semplicità di come
canto e danza ricordano
modalità di espressione
ad altissimo valore culturale, ribadendo l’importanza
significativa dove Alpini e
Cantori fondendosi creano
una sinergia positiva che
porta ad un significativo ed
importante esempio per la
società. Ricorda, il sindaco
Marosticense, la cerimonia
del pellegrinaggio sull’Ortigara, animata dal Coro Sezionale, ed invita i cittadini
presenti a salire su questi
luoghi dove si possono
rivivere con intensità ed
emozione i luoghi toccati e
straziati dalla grande guerra, e solo qui si può respirare un profondo senso di
pace e serenità. Insomma,
anche questa volta la fanno
da padrone i valori, oramai
offuscati in questa confusa
società, e resta “a noi, armati come siamo di fede
e di amore” di impegnarci
per dar modo di coinvolgere, trasmettendo la nostra passione, con umiltà e
trasparenza confermando
che assieme si possono
fare cose immensamente
piacevoli e ricche di soddisfazioni.
Stefano Castegnaro
L’ANGOLO DELLA STORIA
8
IL CIMITERO DEL CAVALLETTO E LA STORIA DEI FRATELLI BRITTAIN
Scritta in primavera, ma comunque una potente
riflessione sul nostro passato...
D
a Granezza, per
la piccola strada
asfaltata che porta
dall’Altopiano verso la pianura di Schio e di Thiene,
scendiamo verso valle. E’
una giornata di sole, brillante e potente che scioglie le ultime nevi, ancora
resistenti su alcuni avvallamenti. I prati sono invasi
da fiori di crocus, di primule
e di ciuffi di bucaneve che
evidenziano la loro leggiadria, sul prato, sotto la curva della strada. Il paesaggio montano è particolare,
così diverso per le rocce
carsiche, distese a strati sui
prati come un dolce di sfoglia. Fa contrasto l’erba novella con il suo colore verde
smeraldo. Conosciamo, da
sempre, queste montagne,
siamo nati più in basso, in
paesi sorti fra le prime balze della collina; osservare
questa natura per noi è un
fatto istintivo, ne facciamo
parte inconsciamente… In
basso, luccicanti ai raggi
del sole, le pozze d’acqua
vibrano con i loro riflessi
argentei; disseteranno le
mucche al pascolo, che
emigreranno sull’Altopiano,
fra pochi giorni. I rospi, padroni dello stagno, nuotano
placidamente, come scolaretti in una piscina. Ecco, in
fondo, sepolto dal bosco,
protetto da grandi alberi
d’abete, il cimitero inglese.
Sui muri, che lo circoscrivono, di granito massiccio,
macchie di muschio, provocate dall’umidità dell’inverno. Le lapidi bianche,
perfettamente
allineate,
fanno contrasto al verde
dell’erba del prato, pronta
ad una crescita rigogliosa.
Oltrepassiamo il cancello
Lia ed io, con l’emozione
che ci attanaglia il cuore.
Si percepisce, in questo
silenzio quasi assoluto, il
senso della tragedia e la
nostra impotenza verso la
morte così manifesta. Queste piccole lapidi, ricavate
dai marmi delle scogliere di
Dover, portano incisi brevi cenni sulla vita di questi
ragazzi. Colpisce l’età dei
morti, 20, 21, 25, 30, 36
anni ed il periodo, fra il luglio ed il novembre 1918,
quando la guerra era alla
fine. Ciò ci addolora; bastava ancora poco tempo,
qualche sorgere del sole
e qualche notte di luna,
questi ragazzi avrebbero
potuto fare ritorno alle loro
case. Purtroppo il destino
sarà stato l’appuntamento
con il tiro, troppo preciso
di un cecchino o l’esplosione di una granata. Il loro
cuore è rimasto muto qui in
montagna. L’oppressione
sale nel leggere i nomi così
poco usuali, foresti: amici venuti a sostegno degli
italiani, al loro fianco nelle
trincee, a difesa di un suolo a loro sconosciuto, obbedendo al più alto senso
della lealtà. La gratitudine
sale ed il nostro pensiero ripercorre, cento anni dopo,
quando dopo un viaggio
estenuante, fra lingue e paesaggi inusuali, sono stati
comandati a difesa di questi monti. Immaginiamo le
loro lettere inviate a casa,
con i racconti dell’incontro
con queste comunità, in
prevalenza cimbri, molto
simili per caratteri e comportamenti ai celti delle loro
regioni. Il comune amore
per la natura e per le cose
semplici, il piacere di stare
assieme, le mani riscaldate
da un forte caldo bicchiere
di vino. Ricordavano a loro
le frequentazioni dei pub e
la birra scura. Anche i racconti e le favole ruotavano
su storie di folletti e di gnomi, molto simili a quelli di
casa. Gente dura, insom-
LA LETTERA DI VERA BRITTAIN
Edward Harold Brittain
Vera Brittain
Che strano, com’è strano – ho pensato, quando ho
guardato con un lancinante dolore al petto il tuo nome
tra le file di pietre oblunghe – che tutti i miei anni passati, l’infanzia, della quale io non ho nessuno, ora, con cui
condividere il ricordo, possano essere sepolti in questa
tomba sulla cima di una montagna, nel silenzio sublime,
nel canto irreale della serenità di queste remote foreste!
Chi avrebbe potuto immaginare che il bambino nato
in una tranquilla, normale famiglia provinciale britannica avrebbe finito brevemente i suoi giorni in
una battaglia tra le alte foreste di uno sconosciuto altopiano italiano? A Venezia avevo comprato alcuni boccioli di rosa e una piccola felce in un vaso
e l’ho piantata nel prato accanto alla tomba.
Oh, Edward, sei così solo qui, perché non posso rimanere a far compagnia alla tua tomba per sempre, su
questo altopiano dove vi è pace e dignità, lontano dal
mondo e dagli sforzi inutili di ricostruire la civiltà?
ma, come lo erano loro;
ritrovata la pace, sarebbero ritornati, forse su queste terre, per rivedere, con
l’occhio della pace, le albe
ed i tramonti e scoprire che
gli alberi, divelti e scorticati dal furore della guerra,
si erano riappropriati del
territorio ricostituendo la
distesa delle foreste perenni. Io e Lia camminiamo di
fronte alle lapidi e ci viene
in mente la storia dei fratelli Brittain. Lui, il Capitano
Edward Harold Brittain, 11°
Battaglione dei Sherwood
Foresters, colpito a morte
da un cecchino nel Giugno
1918 a San Sisto, a sud-est
d’Asiago. Scriveva delle
sue sofferenze alla sorella
Vera, crocerossina in Belgio, al seguito dell’esercito
inglese. Vera, scrittrice e
donna coraggiosa, perse
lui, il suo fidanzato e tanti
cari amici. Nel 1920, volle
visitare a Granezza la tomba di suo fratello ed alla
sua morte, nel 1970, chiese che le sue ceneri fossero disperse nello stesso
cimitero militare inglese di
Granezza. Ora riposano
vicini, cuori inglesi, nei boschi dell’Altopiano. Così,
quando andiamo per i boschi, non dimentichiamo,
quando possibile, di visitare questi cimiteri piccoli
e silenziosi che raccontano
storie d’onore e di sacrificio
di questi ragazzi, che noi
consideriamo anche nostri
figli.
Giuliano Pivotto
VITA DEI GRUPPI
9
CROSARA
MOMENTI DI VITA
ASSOCIATIVA
I
momenti
associativi
che hanno interessato il
gruppo Alpini di Crosara in questi mesi riguardano l’Adunata Nazionale ad
Asti, la visita all’Ortigara
del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
il raduno triveneto a Gorizia
e la partecipazione alla cerimonia al Rifugio Contrin.
Il 14 e il 15 maggio sono
stati per il Gruppo Alpini
di Crosara un momento di
aggregazione in quanto ci
siamo ritrovati per l’Adunata Nazionale ad Asti. Siamo
partiti alle prime ore di sabato 14 e l’arrivo ad Asti è
coinciso con le prime luci
dell’alba per trovare le strade e gli accessi alla città ancora liberi e poter campeggiare in uno spazio idoneo
che, come di consueto, degli amici alpini della nostra
sezione ci riservano. Verso
le nove tutto era sistemato
e funzionante. Successivamente, abbiamo potuto
visitare le vie e piazze del
centro, ammirando ed assaporando quanto la città
ci proponeva con la sua architettura unica e diversa.
Avevamo esposto il nostro
striscione con il nome del
gruppo e quindi molti alpini e famigliari sono venuti
a trovarci nel pomeriggio e
fino a sera, sempre graditi
ospiti. Domenica mattina,
giornata splendida, alle 11
circa ci siamo recati in zona
ammassamento, nel luogo
assegnato alla nostra sezione e, verso le ore 12, è
iniziata anche per la nostra
sezione la sfilata. Asti ed i
suoi cittadini hanno riservato una calda accoglienza e
noi, orgogliosi nelle nostre
maglie tricolori, in mezzo
a tanti applausi, ci siamo
sentiti protagonisti.
Il 24 maggio, invece, alcuni componenti del gruppo
erano presenti al Monte
Ortigara, in occasione della
visita del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella. Abbiamo seguito
il suo arrivo in elicottero,
dopo la cerimonia ad Asiago, l’arrivo nelle vicinanze
della Baita Cecchin e la
breve salita fino alla Madonnina dove è stato reso
onore ai Caduti. Il Presidente Mattarella, accompagnato dal Presidente
Nazionale, Favero non si è
fermato molto tra noi ma la
sua presenza è stata sicuramente significativa. La
compostezza degli alpini
presenti ha messo a suo
agio anche il servizio d’ordine. Nel tratto di ritorno
dal monumento della Madonnina, il Presidente si
è soffermato volentieri a
stringere decine di mani
degli alpini presenti. Un
grazie perciò al Presidente
per la sua presenza nei luoghi della Grande Guerra.
Altro appuntamento per
il nostro gruppo è stata la
partecipazione al raduno
triveneto a Gorizia il 19 giugno con un numero di alpini
addirittura superiore all’adunata di Asti. Un grazie al
nostro capogruppo Romolo Costenaro che ha organizzato e coordinato il tutto
trasformando il viaggio in
una gita molto apprezzata
dai partecipanti.
Il 26 giugno ancora una
rappresentanza del gruppo di Crosara al Rifugio
Contrin ad Alba di Canazei.
Partenza di buon mattino,
tempo incerto, arrivo ad
Alba e salita a piedi sotto
un cielo inclemente. Arrivati
al rifugio, il cielo si è schiarito e subito dopo è uscito
il sole in tempo per la cerimonia. Il consigliere Lorenzo Pozzato ha presenziato
con il vessillo della nostra
sezione assieme al gagliardetto del nostro gruppo
di Crosara ed ai tanti altri
vessilli e gagliardetti presenti. La Santa Messa ha
concluso la cerimonia. Abbiamo poi posto una nuova
cornice alla foto del nostro
ex Presidente di Sezione
Luigi Menegotto nel sacello di S. Maurizio attiguo al
rifugio. Un gesto doveroso
di riconoscenza per quanto
egli si sia impegnato nelle
commissioni per la conduzione e il rinnovamento del
rifugio stesso. Per noi alpini
la giornata è proseguita poi
in sana compagnia.
Giorgio Pozzato
VITA DEI GRUPPI
10
LUSIANA
LA GRANDE GUERRA A LUSIANA
LA STEFEXPEDITION
A
nche il nostro territorio è stato coinvolto
in modo diretto dalla
Grande Guerra, in particolare a partire dalla primavera del 1916, giusto cento anni fa, a seguito della
Strafexpedition scatenata
dall’esercito Austroungarico sui nostri altipiani a
partire dai primi di maggio.
Già fin dai primi bombardamenti, che avevano colpito
anche alcune contrade del
nostro territorio, la popolazione aveva compreso la
gravità della tragedia che
si stava abbattendo anche
nel nostro paese. Non solo
per le classi dei coscritti
che erano state mobilitate fin dallo scoppio della
guerra, ma anche per il movimento di truppe e d’iniziative di vario genere che,
giorno dopo giorno, vedevano Lusiana sempre più al
centro delle operazioni belliche avendo il fronte ormai
alle porte di casa. Infatti,
vista la grave prospettiva
di un possibile sfondamento delle nostre linee di difesa estrema, venne dato
l’ordine alla popolazione di
abbandonare in tutta fretta
le proprie abitazioni raccogliendo le poche cose che
potevano portare con sé.
Le testimonianze orali che
ci sono state trasmesse dai
testimoni diretti di quei tragici momenti portavano ancora viva tutta la sofferenza
Lapide a Pria dell’Acqua
Il Ten. Gen. Mambretti a Lusiana
patita in quei giorni quando
una lunga teoria di povere
donne con i bambini piccoli
e qualche animale, che veniva subito requisito, si diressero verso i paesi vicini
della pianura vicentina sperando di poter trovare un
po’ di sicurezza e di aiuto.
L’esperienza del profugato
fu particolarmente dolorosa per la nostra popolazione, anche se di minor durata rispetto agli altri paesi
dell’Altopiano. La tragedia
della guerra colpiva per la
prima volta anche gli inermi civili in forma altrettanto
violenta alla pari dei soldati. E’ così che si venne
creando una totale unità
di sentimenti e di relazioni
fra chi combatteva al fronte e chi in vario modo era
coinvolto in attività militari:
per i lavori stradali, per i
trasporti, per la costruzione
delle trincee sui monti Linta, Coste, Corgnon, Burniche e per tutti i servizi che
venivano richiesti alla popolazione. Per buona sorte
l’avanzata dell’esercito austroungarico si esaurì ben
presto a costo dell’eroica
resistenza dei nostri soldati
che impedirono lo sfondamento nella pianura vicentina resistendo con imprese di grande eroismo e di
coraggio estremo su tutto
l’arco del fronte a noi più
vicino. Le avanguardie Austroungariche raggiunsero
la località Pria dell’acqua
lungo la valle di Granezza.
Le testimonianze più significative degli scontri che si
sono succeduti anche sul
nostro territorio nei mesi
successivi sono testimoniati dai numerosi reperti
tuttora presenti: trincee,
gallerie, strade, postazioni
varie, cimiteri inglesi, lapidi… Una serie enorme
di elementi di varia natura
che, uniti ai reperti così diffusi nel nostro Altopiano, ci
testimoniano l’immane tragedia vissuta dalle nostre
popolazioni cento anni fa.
Virgilio Boscardin
VITA DEI GRUPPI
11
LUSIANA
IL MILITE NON PIU’ IGNOTO
INIZIATIVE UTILI PER IL CENTENARIO
DELLA GRANDE GUERRA
I
l nostro Gruppo ha promosso, in collaborazione
con i docenti ed il Comitato Genitori dell’Istituto
Comprensivo “Padre Mario
Pozza” di Lusiana, alcune iniziative specifiche per
il recupero dalla memoria
storica nel centenario della Grande Guerra, rivolte
agli alunni delle classi 4 e 5
elementare e 1 e 2 media.
Dopo un incontro di presentazione dei fatti ed una
prima ricognizione diretta
ai monumenti, guidati dai
Proff. Virgilio Boscardin e
Sergio Decimo Cantele,
con la collaborazione attiva
del gruppo della Protezio-
ne Civile di Lusiana, sono
state fatte alcune uscite
sui luoghi più significativi
del nostro territorio, dove
esistono ancora i segni
della guerra: trincee, gallerie, cisterne per l’acqua,
mulattiere, postazioni per
i cannoni, ancoraggi per
le teleferiche, lapidi e resti
di cimiteri di guerra… Gli
alunni hanno dimostrato
grande interesse, partecipando in modo attivo alle
spiegazioni che venivano
offerte e facendo molte domande dirette a conoscere
meglio la vita dei soldati e le
loro condizioni in tempo di
guerra. In tal modo la me-
moria storica può risultare
meglio compresa e condivisa anche dalle giovani
generazioni spesso così
lontane da questi avvenimenti. Altre visite guidate
sono in programma per il
prossimo anno anche per
poter accrescere ulteriormente le conoscenze degli
alunni sui temi che hanno
coinvolto in modo diretto e
molto doloroso quasi tutte
le famiglie del nostro paese. on tale iniziativa, sicuramente molto utile anche
se impegnativa, si è voluto
dare seguito anche al progetto promosso dalla Sede
Nazionale dell’ANA: “Un
Milite non più ignoto”, con
la speranza di poter sviluppare ulteriori iniziative anche da parte di altri gruppi
della nostra Sezione.
A cura di V. Boscardin
SCHIAVON
ESCURSIONE AL MONTE CAVIOJO ED
AL MONTE CIMONE
P
er il piacere della Montagna e per
il centenario della
grande guerra il capogruppo ed amico Luca Campesan ha organizzato questa
bellissima escursione. Partiti in quattro all’imbrunire,
ci siamo trovati presto immersi nel bosco sui sentieri
che i nostri eroici soldati
della prima guerra si trovavano a percorrere per
proteggere la nostra patria
dagli austriaci. Il dislivello,
la ripiditá e il buio hanno
reso magica questa salita
fino all’arrivo nel bivacco
del monte Caviojo, dove ci
siamo rifocillati e riposati
per un po’di ore, godendo
di una vista meravigliosa
su Arsiero. Alle prime luci
dell’alba ci siamo re immersi nel bosco, per raggiungere, passando per la
Cima Neutra e per molte
trincee, gallerie e baraccamenti che riportano alla
mente i sacrifici fatti dai
nostri “ padri” l’ossario del
monte Cimone. Arrivati sul
Monte Cimone, siamo stati
accolti da quattro cuccioli
di camoscio che pascolavano alla base dell’ossario. Ci hanno scrutato con
curiosità, come a ricordarci che la montagna è casa
loro. Questo luogo sacro,
costruito nel cratere causato dalla mina austriaca che
alle 5:45 del 23 settembre
1916 portò via molte vite,
fa sentire al visitatore tutto
il dolore che i nostri soldati
hanno sopportato. Leggendo le targhe che spiegano
i tragici eventi, le emozioni
si sono fatte sentire e, con
qualche brivido e gli occhi
lucidi, abbiamo reso onore ai nostri caduti con un
momento di riflessione. Da
lì si può facilmente capire
come l’accesso a quelle
postazioni fosse assolutamente impossibile e quanti
sacrifici e gesti eroici furono fatti da ragazzi, forse
incoscienti forse con poche
alternative, ma certamente
con un senso del dovere ai
giorni nostri sconosciuto.
Enrico Zorzin
12
VITA DEI GRUPPI
MARSAN
25 APRILE
Il 25 aprile il nostro gruppo si è ritrovato, con la
comunità di Marsan,
presso la chiesetta di S.
Agata per celebrare questo importante anniversario. All’alzabandiera è
seguita la S. Messa e,
successivamente, è stata deposta una corona ai
caduti sotto la lapide, situata all’esterno dell’abside, dedicata alla memoria dei caduti di tutte
le guerre. Presenti per
l’occasione il consigliere
comunale Angela Bernardi e l’oratore ufficiale,
il nostro past president
Fabio Volpato. Nel suo
intervento Volpato ha
sottolineato come le attuali generazioni abbiano
ricevuto in consegna un
mondo nuovo ed è nostro compito ringraziare
chi ci ha preceduto mantenendo vivo il ricordo
del loro sacrificio per l’amor di patria e di libertà.
E’ importante ricordare
quanto avvenuto in quel
periodo, anche attraverso i racconti di episodi
accaduti localmente, affinché le nuove generazioni si uniscano ancora
di più per preservare il
patrimonio di valori su
cui è basata la nostra
costituzione.
ADUNATA NAZIONALE
AD ASTI.
Nel preparare il materiale da inviare al giornale
sezionale ci siamo resi
conto che il lavoro più
difficile è quello di scegliere la foto da allegare.
Tante le immagini che ci
ricordano i bei momenti
vissuti durante l’adunata
nazionale ad Asti. Adunata vuol dire incontrare
vecchi amici ma anche
occasione di farsene dei
nuovi. Asti è stata l’occasione di incontrare
Salvatore e la sua famiglia che ci hanno dato la
possibilità di sostare in
un bel posto fornendoci
l’allacciamento di acqua
e corrente elettrica. Ma
non solo. Ogni giorno
i nostri “vicini” si sono
presentati con qualcosa. Neanche il tempo
di piantare le tende che
subito la nostra nuova
vicina si è presentata
con del brasato al barolo a cui sono seguiti nei
giorni successivi un ragù
con funghi porcini, sugo
all’amatriciana,
ravioli freschi fatti in casa…
e tanto tanto barbera!
Ogni sera alla nostra
tavolata si aggiungeva
sempre qualcuno pronto a condividere con noi
alcune ore in allegria.
Abbiamo conosciuto Daniele, la moglie Francesca e il piccolo Raffaele
che prima della nostra
partenza hanno voluto
consegnarci una lettera
nella quale esprimono
il loro dispiacere per la
nostra partenza e la volontà di venirci a trovare
quanto prima “per poter cenare ancora una
volta con una così allegra compagnia!”. Prima
di lasciare Asti è stato
quindi doveroso da parte
nostra lasciare ai nostri
nuovi amici un ricordo
dei quattro giorni passati
assieme; abbiamo donato alcune copie del libro
dei 90 anni della nostra
sezione e strappato la
promessa di ritrovarci,
magari già l’anno prossimo, a Treviso. Infine,
per la cronaca, la nostra
squadra quest’anno era
composta da nove soci
più cinque aggregati del
gruppo di Fellette, capitanati dall’alfiere Nino,
ormai nostri compagni
da parecchi anni alle
adunate nazionali.
ORTIGARA.
Martedì 5 luglio ore
16.06 “Operazione Rifu-
VITA DEI GRUPPI
13
MARSAN
gio Cecchin conclusa”.
Questo il messaggio
WhatsApp, con tanto di
servizio fotografico con
il quale il nostro socio
Andrea Chiurato confermava che erano terminati i lavori di tinteggiatura
esterna della baita Cecchin. Lavori che avevano già avuto una prima
tranche il 28 maggio per
tinteggiare gli interni.
All’intervento hanno partecipato Giuliano Basso,
Gianni Campagnolo e il
nostro capogruppo. Un
ringraziamento ad Antonio Zonta che ci ha fornito i materiali a prezzi
super scontati.
Da giovedì 21 a domenica 24 luglio abbiamo
svolto il nostro turno di
servizio presso la baita
Cecchin, che ha visto
impegnati una decina di
soci. Quest’anno dopo
diversi anni non erano
presenti amici alpini per
lavori di ripristino del
progetto Ortigara.
Sabato 23 abbiamo organizzato un’uscita in
collaborazione con l’associazione ‘Amici Ricercatori della Storia’.
Nonostante le previsioni
Foto di gruppo dopo la cerimonia
meteo non fossero delle
migliori una ventina di
persone si sono presentate all’appuntamento.
Purtroppo a metà del
tragitto abbiamo dovuto
desistere e dirigerci velocemente verso la baita
G. Cecchin. Riparati sotto il tendone e cambiati
gli abiti bagnati, nel giro
di poco tempo è arrivato
un pranzo caldo e qualche buon bicchiere che
ci ha fatto dimenticare
la pioggia che continuava incessantemente
a cadere. Domenica 24
in tarda mattinata si è
svolta una breve cerimonia sul monte Lozze per
ricordare quanto stava succedendo proprio
cent’anni prima: esattamente il 24 luglio 1916 si
concludeva la prima battaglia dell’Ortigara.
Abbiamo letto un breve passaggio tratto dal
libro-diario di Paolo Monelli “Le scarpe al sole”.
Nel gergo degli alpini mettere le scarpe al
sole significava morire
in combattimento. Il testo, d’intensa emotività,
racconta un episodio
del 1916, il ricordo degli
istanti che precedevano l’uscita dalla trincea
e poi giù verso la busa
dell’Agnelizza per andare all’attacco. A seguire
un breve momento di
raccoglimento personale, la lettura della preghiera dell’alpino e la
deposizione di un fiore ai
piedi della ‘Madonna del
Lozze’.
Livio Rizzo
Nel centenario della Prima Guerra Mondiale Radio Vicenza racconta quello che successe
100 anni fa attraverso i bollettini dello Stato Maggiore, in collaborazione con Roberto Genero.
Dal lunedì al venerdì alle 18.50 e ogni domenica alle 11.20
Frequenze: Marostica, Bassano: 100.3 - Altopiano di Asiago: 99.8 - Caltrano, Valdastico: 104.7
Le puntate sono disponibili in podcast sul sito www.radiovicenza.com
VITA SEZIONALE
14
SERGIO MATTARELLA - PRESIDENTE DELLA RE
I
TANTO LAVORO PER POCHI MINUTI... MA NE VALEVA LA PENA
n una delle tante riunioni per l’adunata intersezionale di Vicenza, il
presidente della Sezione
di Asiago, Enzo Biasia, ci
informava che a maggio il
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe venuto a rendere omaggio ai caduti dell’Ortigara.
Questa notizia ci ha reso
felici ed orgogliosi ma, allo
stesso tempo, soprattutto
per noi della sezione di Marostica, siamo stati da subito consapevoli dell’impegno gravoso cui andavamo
incontro, a causa delle abbondanti nevicate che hanno imperversato nella zona
in gran parte dell’anno fino
ai primi di aprile, periodo in
cui venne resa nota la data
precisa della visita: martedì 24 maggio 2016. L’idea
del Presidente Nazionale
Sebastiano Favero e del
presidente della Sezione di
Marostica Giovanni Sbalchiero era di far salire al
piazzale Lozze quanti più
alpini possibile, in modo
che il Presidente Mattarella si sentisse parte della grande famiglia alpina.
Da fine aprile il Presidente
Sbalchiero ed io, un paio di
volte la settimana, salivamo
verso passo Stretto per capire fin dove la neve ci permetteva di arrivare. Dopo
vari tentativi, martedì 10
maggio, con il fuoristrada
del Presidente, rischiando
più volte di bloccarci nella
neve, siamo riusciti ad arrivare a circa un Kilometro
dal Passo Stretto. Lasciato
il mezzo, siamo saliti a piedi
fino alla Baita Cecchin. Ci
siamo resi conto subito che
i tratti innevati erano ancora tanti e che, se non s’interveniva adeguatamente,
i mezzi non sarebbero mai
arrivati al piazzale Lozze.
Ci siamo messi in contatto
con la Sezione di Asiago
che si è incaricata di far pu-
Il Capo dello Stato stringe la mano a Giuseppe Comunello
lire la strada dalla neve fino
al piazzale di Passo Stretto,
mentre la Sezione di Marostica si sarebbe occupata
del tratto dalla catena fino
alla Baita. Oltretutto quel
fine settimana c’era anche
l’Adunata Nazionale di Asti,
altro appuntamento importante in un periodo particolarmente intenso d’impegni. Martedì 17 maggio una
piccola squadra, composta
da sei volontari, è salita al
Lozze. La strada era pulita
fino al piazzale ed il nostro
intento era di rendere transitabile il sentiero verso il
rifugio. Dopo qualche ora
di “pala e piccone” abbiamo capito che così non po-
tevamo continuare perché
c’era troppo ghiaccio. Alla
sera siamo tornati sfiniti e
sfiduciati. In una riunione
straordinaria con i referenti
Ortigara, abbiamo composto una squadra di trenta
volontari per il sabato, decisi a salire a tutti i costi
fino al rifugio, in modo da
dare un minimo di assistenza a chi sarebbe salito per
la manifestazione. Grazie
al capogruppo di Laverda,
che ha messo a disposizione una motocarriola, abbiamo potuto caricare su di
essa la tenda e mentre Giuliano Pivotto la portava al
rifugio, il grosso dei volontari spalava. In un paio d’o-
re è stata liberata la strada.
Arrivati a destinazione, ci
siamo divisi in tre squadre:
chi montava la tenda, chi
puliva il rifugio, chi aggiustava steccati e tavoli rotti. Vista la neve presente
al rifugio, abbiamo dovuto montare la tenda nella
zona utilizzata per i dormitori che usano i volontari
del Progetto Ortigara. Alla
sera siamo tornati a casa
stanchi ma consapevoli di
aver fatto un grande lavoro.
Tutto era finalmente pronto
per il grande evento del 24
maggio.
Luigi Chiminello
VITA SEZIONALE
15
EPUBBLICA - SULL’ORTIGARA - 24 MAGGIO 2016
IL PRESIDENTE MATTARELLA IN ORTIGARA
dalla prima pagina
sono il Tenente in congedo
Roberto Genero…”. Le parole mi escono fluide, catturo l’attenzione del Presidente quando racconto del
Gen. Di Giorgio, siciliano
come lui, che guidò l’assalto a q. 2.105 nel 1917.
Mi ascolta attento e segue
le indicazioni che fornisco
sulla topografia dei luoghi
e sullo sviluppo delle ope-
I
razioni. Il responsabile del
cerimoniale mi fa ampi cenni di “tagliare”, il crono programma è rigidissimo e non
si può derogare, l’elicottero è in moto. Il Presidente
mi stringe la mano e mi
ringrazia. C’è solo Il tempo per scattare una foto
di gruppo, per una mezza
promessa di esserci a Treviso l’anno prossimo e per
ricevere una targa lignea
scolpita dall’alpino Marino
Meneghin, di Villa di Molvena, a ricordo della giornata.
Poi, scortato dal presidente Favero, ritorna per lo
stesso sentiero, stretto dal
calore degli alpini che gli si
fanno attorno per salutarlo
e stringergli la mano, ma in
maniera ordinata ed educata, suscitando la sorpresa
ed il compiacimento della
scorta, abituata a ben altre situazioni. Pochi minuti
ancora ed il possente rom-
bo dell’elicottero lo porta
via. La visita sarà durata in
tutto meno di mezz’ora ma
credo che quei trenta minuti per noi alpini abbiano
significato tantissimo, il riconoscimento della nostra
storia pluricentenaria, della
nostra tenacia nell’essere
depositari della memoria e
dei valori che ci hanno reso
quelli che siamo.
Roberto Genero
UNA SCULTURA PER IL PRESIDENTE MATTARELLA
l 24 maggio 2016 sarà
una giornata che resterà
scolpita nella storia del
nostro gruppo. Quest’avventura iniziò circa due
mesi prima quando al capogruppo gli venne l‘idea
di fare un presente al capo
dello stato Mattarella nel
giorno della sua visita in
Ortigara. L’idea fu subito accolta dal Presidente
Sbalchiero e dai nostri due
scultori, i fratelli Meneghin
Sergio e Marino. Però tra il
dire e il fare c’è di mezzo il
mare e, causa la burocrazia
del Quirinale, l’idea fu accantonata ma non messa
nel dimenticatoio. A circa
due settimane dalla data
fatidica arriva una telefonata del presidente Sbalchiero: “Si può fare, però ce la
facciamo in così poco tempo?” Per fortuna la bozza era pronta e gli artisti,
dopo il benestare del pres.
Sbalchiero, si sono messi
all’opera. Le ore di lavoro
notturne non si contano e,
in breve tempo, il progetto
prese forma come prova
su legno. Fatto visionare
ed apportate alcune modifiche venne finalmente
realizzato. Però mancava
qualcosa: una dedica. E
cosa scriviamo? Sarebbe
stato bello portare il nome
della sezione di Marostica
a Roma però non sarebbe
stato giusto. Così si decise
di scrivere: “DA TUTTI GLI
ALPINI D’ITALIA”. Il venerdì antecedente arriva una
doccia fredda. C’è l’ennesima riunione con il capo
del cerimoniale
ra e ci ha indicato il nostro
posto e come si sarebbe
svolta la cerimonia. Gli elicotteri arrivano e la cerimonia inizia, breve, veloce ma
molto sentita. Al termine gli
viene consegnato il quadro
e lui resta molto colpito. Il
tempo vola e, in men che
non si dica, l’elicottero del
ad Asiago e vuole vedere la
scultura. Purtroppo il manufatto era in verniciatura,
non si poteva toccare. E’
bastata una foto che, grazie ai cellulari, è giunta ad
Asiago in tempo e, aggiungendo un po’ di diplomazia
del nostro capo, è stato accettato. Il 24 maggio, all’arrivo al rifugio, siamo andati
a colloquio con il responsabile del cerimoniale che ha
visionato la magnifica ope-
Presidente riprende il volo,
solo il tempo di una stretta
di mano di ringraziamento. Quello che sappiamo
di certo è che al capo del
cerimoniale è stato dato
l’ordine di appendere il
quadro nell’ufficio del presidente. Una soddisfazione
non da poco! Però giornata
non poteva finire così, bisognava ricompensare le
persone che si erano pro-
digate per la realizzazione
di questo evento. Così si è
pensato di realizzare altre
tre sculture uguali a quella
del presidente Mattarella.
La consegna è stata fatta
durante il rinfresco delle
autorità: per primo al presidente nazionale Sebastiano Favero poi ai due presidenti sezionali Giovanni
Sbalchiero e Enzo Biasia
con tanto di foto ricordo.
L’unico rammarico è che
con noi non c’era Sergio
Meneghin, impossibilitato
a venir al Lozze e che ringrazio, assieme al fratello
Marino, per tutto quello
che hanno fatto. Tanti alpini dicevano che non ne
valeva la pena fare tutto
questo per chi, nella veste
di ministro della Difesa, firmò la fine della leva. Credo
però che spetti a noi alpini
dare il giusto insegnamento ai nostri figli, trasmettere
quei valori necessari per
affrontare la vita. Noi alpini
andremo avanti sempre a
testa alta, ”DURI E PURI”,
e continueremo a portare
avanti nel migliore dei modi
le nostre cerimonie sulla
nostra sacra montagna per
NON DIMENTICARE e non
far dimenticare.
Alessandro Fiorio
VITA DEI GRUPPI
16
MAROSTICA CENTRO
ADUNATA NAZIONALE DI ASTI
L
’Adunata del 15
maggio ad Asti ha
visto un numero
ridotto di partecipanti
del gruppo. Non è stato possibile organizzare
il solito pullman, quindi
ognuno si è organizzato singolarmente o con
qualche amico in auto,
mentre per il rancio ci
siamo appoggiati ad
amici di altri gruppi e sezioni. Nonostante questo
tutto è andato per il meglio. Ha partecipato all’a-
dunata anche il nostro
socio Colonnello Remo
Del Favero assieme ad
alcuni atleti dell’Esercito
provenienti da Roma.
Bella è stata la celebrazione della S. Messa in
un Duomo gremito, presieduta dal Vescovo di
Asti e concelebrata con
altri sacerdoti, tra cui
il direttore del giornale
l’Alpino don Bruno Fasani, alla presenza del Labaro Nazionale scortato
dal Presidente Favero e
VISITA DEL
PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
dai Consiglieri Nazionali.
La sfilata del giorno successivo è andata bene e
come sempre la Sezione
di Marostica ha fatto la
sua bella figura sfilando
ordinatamente.
G.M.
INCONTRO EX ALLIEVI SMA 20° ACS 1968
11-12 GIUGNO MANDELLO SUL LARIO
I
l 24 maggio, in occasione della visita ad Asiago del Presidente della
Repubblica Italiana Sergio
Mattarella accompagnato
dal Ministro della Difesa
On. Pinotti per il Centenario
della Grande Guerra, dopo
la visita al Sacrario del Leiten e l’incontro ufficiale con
la città di Asiago, è giunto
in elicottero alla Madonnina del Lozze sorvolando i
campi di battaglia dell’Ortigara. Ad attenderlo c’era
un gran numero di Alpini e
Roberto Genero ha spiegato quanto avvenuto 100
anni orsono su questi luoghi sacri alla Patria. Questa
visita é stata un’esperienza
indimenticabile per i partecipanti visto l’interesse
dimostrato dal Presidente,
che si é intrattenuto affabilmente con i presenti che
si trovavano lungo il breve
percorso che porta dalla
Madonnina alla piazzola
dell’elicottero.
G.M.
D
a una quindicina di
anni, puntualmente
a giugno, viene or-
ganizzato l’incontro degli
ex allievi del 20° corso ACS
dove ci si ritrova sempre
più numerosi nel ricordo di
quel periodo della nostra
gioventù, allora affrontato con riluttanza, ma che
con il passare del tempo
abbiamo apprezzato sempre di più, sopratutto per
quei valori che ci ha la-
razzini, e dello Sten. Bruno
Solidarietà,
date di plotone. Visto che
sciato: Amicizia, Fraternità,
Condivisione.
Quest’anno oltre alle nostre
mogli e al nostro commilitone Don Bruno Fasani direttore del mensile “L’Alpino”,
abbiamo avuto la gradita
partecipazione
Comandante
dell’allora
della
SMA
Generale Morena (99 anni
portati da giovanotto), del
Past President ANA Pa-
Amateis, nostro ComanMandello sul Lario, luogo
dell’incontro di quest’anno,
è anche la sede storica del-
la “Moto Guzzi” ci è stato
aperto il museo nel quale
abbiamo potuto ammirare
queste fantastiche moto
che spaziano dai primi del
1900 ai giorni nostri.
Gianni Meneghin ex allievo
VITA DEI GRUPPI
17
MAROSTICA CENTRO
SANTA CATERINA
COMMEMORAZIONE
GIANNI CECCHIN
LA DELEGAZIONE SLOVENA
AL RIFUGIO TRE FONTANE
I
l 18 giugno 2016, a 99
anni dalla morte, gli Alpini della Sezione di
Marostica hanno rinnovato
il ricordo della M.O.V.M.
Gianni Cecchin, valoroso
ufficiale Marosticense cui
è intitolata la nostra Sezio-
ne. Le sue spoglie mortali
si trovano presso il Tempio Ossario di Bassano
del Grappa, dove ci siamo
recati per, deporre una corona d’alloro in occasione
dell’anniversario .
SALUTI DA RIO
O
ramai da parecchi
anni, in concomitanza con il pellegrinaggio in Ortigara, è ospite
al rifugio “Tre Fontane”
la delegazione slovena.
Quest’anno la delegazione
era composta di una quindicina di partecipanti, capitanati dal gen. Janez Kavar e
dal Col. Fedja Vranicar. Giunti al rifugio venerdì 8 luglio
alle ore 15.00, dopo i saluti
si è effettuato l’alzabandiera
con la gradita presenza del
presidente sezionale Sbalchiero. La cena, molto gradita, ha ripagato le fatiche
del lungo viaggio e, tra un
bicchiere e l’altro, sono stati
intonati vari canti, sia sloveni sia italiani, concludendo
la serata con un ben riuscito
“La Montanara”. Il sabato
sveglia di buon mattino e,
a seguire, visita guidata alla
Dolina degli Sloveni. Poi il ritorno al rifugio alle 13.30 per
il pranzo a base di agnello.
Successivamente ci siamo
recati al Sacrario Militare del
Laiten ad Asiago per la cerimonia in onore dei Caduti.
Al rientro al rifugio ci aspettava un’abbonante cena e
poi tutti a dormire. Domenica 10 luglio sveglia alle 4.30
e, dopo colazione, partenza
per l’Ortigara, alcuni a piedi
altri con il pulmino. Noi del
gruppo alpini siamo rimasti
al rifugio per preparare circa
300 caffè da offrire, come
oramai è tradizione, agli occupanti la colonna dei mezzi fuoristrada che sale alla
Colonna Mozza. Presente il
Presidente Nazionale Favero, don Rino Massella, tutto
il Consiglio Nazionale. Alquanto gradita la presenza del Generale Bonato e
consorte, sempre gentili e
disponibili nei nostri confronti. La colonna ha proseguito per il Monte Ortigara
per l’importante cerimonia
annuale con la presenza di
tanti Vessilli e Gagliardetti.
Al termine della cerimonia
sono state deposte corone
di alloro alle lapidi del ten.
Ferrero e del Ten. Cecchin.
Dopo i saluti con il Gen.
Bonato, l’Ass. Reg. Donazzan ci siamo ripromessi di
trovarci con gli amici sloveni in Novembre sul Monte
Nero.
Armando Galvan
SAN LUCA
ANTONIO CHIMINELLO 1934 - 2015
C
i congratuliamo
con Il nostro socio Alpino Col.
Remo Del Favero che
ci scrive da Rio per farci
partecipi, come responsabile degli Atleti dell’Esercito, per la conquista
delle 4 medaglie (oro e
argento nel judo, argento nei tuffi e bronzo nel
nuoto).
Il Gruppo di Marostica si
congratula dell’impresa
che onora l’Italia e saluta con affetto Remo e
tutti i militari impegnati
alle Olimpiadi.
Non avendo potuto farlo prima, ricordiamo
ora un GRANDE ALPINO.
18
VITA DEI GRUPPI
SANTA CATERINA
CELEBRAZIONE PRIMA BATTAGLIA
DELLE MELETTE
I
l 4 giugno abbiamo partecipato in località Malga Slapeur, ai piedi del
Monte Fior, località teatro
di sanguinosi combattimenti, alla commemorazione del centenario della prima battaglia delle Melette
– giugno 1916. Con la Strafexpedition, nel maggio del
1916, l’esercito A.U. mirava a raggiungere la pianura veneta attraverso la Val
Franzela e colpire le nostre
truppe dislocate sul fronte
friulano.
In questo contesto vogliamo ricordare il triste esodo delle popolazioni civili
dell’Altipiano, profughi in
diverse località italiane,
sopportando tante umiliazioni e sofferenze. A cavallo
tra il 5 e l’8 giugno del 1916,
sui monti Fior e Castelgomberto, quattro battaglioni di
alpini e sei battaglioni della
Brigata Sassari arrestarono
gli agguerriti reparti Austro
Ungarici. Alla Cerimonia,
organizzata dal Comune
di Foza con le associazioni
locali in collaborazione con
la Croce Nera austriaca,
era presente una rappresentanza proveniente dalla regione austriaca della
Stiria, una rappresentanza
della Bosnia Erzegovina
ed un’altra rappresentanza tedesca, oltre ad alcuni
sindaci dell’altipiano e delegazioni di varie associazioni combattentistiche e
d’arma.
Rappresentanti di religione Cattolica, Protestante e
Musulmana hanno recitato
alcune preghiere in ricordo
dei caduti.
Al termine della cerimonia
è stato offerto un rinfresco
a cura dell’Associazione
Amici della Storia di Foza.
Giuliano Galvan
Allo scopo di verificare l’efficenza delle
poste si pregano i lettori di inviare, al
ricevimento di questo numero, una mail
all’indirizzo [email protected] contenente
i seguenti dati: NOME, COGNOME,
INDIRIZZO, DATA DI RICEVIMENTO DI
QUESTO NUMERO DI DAI FIDI TETTI.
A
ADUNATA DI ASTI
nche quest’anno il
gruppo alpini di Santa Caterina ha partecipato alla tradizionale
Adunata in quel di Asti.
Sabato 14 maggio, di
buon mattino, siamo partiti dalla piazza del paese
con pullman via Marostica, ove sono saliti il resto
dei partecipanti. Lungo il
tragitto autostradale, in
prossimità di Piacenza, vi è
stata una sosta intermedia
per consumare un abbondante spuntino. Nel cuore
delle Langhe, in località
Serralunga d’Alba (CN),
famosa per il suo castello,
ci siamo fermati presso un
ristorante, affacciato sui vigneti per pranzare e le cui
portate rispecchiavano un
menù tipico del posto. Già
in occasione dell’80^ Adunata Nazionale di Cuneo
avevamo usufruito dello
stesso ristorante e, come
allora, siamo rimasti molto
soddisfatti. Dopo esserci
rifocillati, abbiamo proseguito per Asti, arrivando
nel tardo pomeriggio, ove
abbiamo predisposto presso la palestra di un istituto
superiore il necessario per
il pernottamento. Successivamente, i partecipanti
in “libera uscita”, hanno
visitato la città ospitante.
In particolare la cittadella
degli alpini, nata nel 2007
e divenuta il tradizionale
luogo d’incontro tra gli alpini in armi ed in congedo.
Allestita in piazza Campo
del Palio dalla Brigata Alpina Taurinense con i più
moderni mezzi, armi ed equipaggiamenti in dotazione
alle truppe alpine. Tra le novità lo spazio dedicato alla
recente missione UNIFIL in
Libano. Anche la mostra di
cimeli proveniente dal Museo Nazionale degli Alpini
di Trento e la presenza dei
rievocatori storici che, con
le loro ricostruzioni, ci han-
no riportato alla realtà degli
alpini nella Grande Guerra,
hanno arricchito ulteriormente questa bella ed interessante iniziativa.
La domenica, giorno della
sfilata, la sveglia di buon
mattino, per i più volenterosi è stata coronata dal
poter vedere l’inizio della
sfilata, caratterizzata dalla
presenza della fanfara alpina, dal reparto alpino in
armi e relativa Bandiera di
Guerra, dal pluridecorato
Labaro Nazionale, dai Gonfaloni dei numerosi comuni
presenti seguiti dalle sezioni estere, etc..
Il successivo appuntamento era nella zona prevista
per l’ammassamento per
chi era interessato a sfilare
con la Sezione.
Una cosa è certa. Ad Asti
eravamo un fiume di penne
nere che hanno sfilato per
più di 2 km lungo il viale
che attraversa la città.
Al termine della sfilata,
dopo aver provveduto nel
frattempo a sgomberare
l’alloggio collettivo, ci siamo riposati e ristorati in un
locale della città ove abbiamo pranzato abbinando il
tutto con un buon barbera.
L’arrivo a Santa Caterina
in nottata ha concluso due
giornate di “tour de force”,
ma sinceramente ne è valsa la pena!
Siamo tutti ritornati ancora più orgogliosi di essere
Alpini, peccato per gli assenti!
Infine, il consiglio direttivo coglie l’occasione per
ringraziare quanti hanno
partecipato e collaborato
alla buona riuscita di questa importante manifestazione e v’invita altrettanto
numerosi alle prossime attività del gruppo.
Giuliano Galvan
VITA DEI GRUPPI
19
MASON
ATTIVITA’
DEL GRUPPO
A
nche quest’anno,
come da tradizione,
abbiamo
partecipato all’Adunata
Nazionale che si è svolta ad Asti. Per tale occasione abbiamo organizzato un pullman e,
considerando la distanza della località che ci
ospitava, una trasferta
di due giorni. Il sabato mattina i nostri alpini
sono parti da Mason e,
dopo la consueta sosta
per l’immancabile colazione alpina, sono giunti
a Castelnuovo don Bosco in provincia di Asti.
In tale località, dopo
aver consumato il pranzo, la comitiva ha fatto
sosta presso la casa dei
Salesiani per depositare i bagagli e visitare la
casa nativa di don Bosco e la vicina Chiesa.
In seguito sono ripartiti
alla volta di Asti. Giunti
in città, hanno dedicato
il tempo alla grande festa che al sabato sera
anticipa l’adunata. La
mattina seguente hanno
partecipato alla consueta sfilata. Momento felice e come sempre toccante il passaggio tra gli
applausi e i “viva gli alpini” scanditi dalla gente che, per ore, segue la
sfilata ai bordi dei viali.
Al termine, dopo essere
giunti al ristorante, hanno consumato un meritato pasto. Nel tardo
pomeriggio sono partiti
per il rientro, giungendo
a Mason in tarda serata.
Foto di gruppo con le massime autorità: il Pres. Favero, il Gen. Abrate
Come sempre una trasferta impegnativa ma
che lascia dei gran bei
ricordi.
Un ringraziamento particolare a don Egidio e a
don Floriano per la disponibilità, l’accoglienza e il supporto logistico
nell’organizzazione
di
quest’ adunata.
Altro evento che ha impegnato il gruppo in
questo periodo è stata la
cena preparata nella nostra sede in occasione
del raduno degli Allievi
Ufficiali del 110° corso
che si è svolto a Marostica. E’ stata una serata bella ed impegnativa
con la partecipazione di
numerose autorità del
mondo alpino: infatti oltre presidente nazionale
Sebastiano Favero, erano presenti anche l’ex
Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale
Biagio Abrate, il direttore responsabile del periodico “l’Alpino” Bruno
Fasani, il presidente sezionale Giovanni Sbalchiero e l’ex presidente
sezionale, nonché nostro iscritto, Fabio Volpato. La serata è iniziata in modo ufficiale con
l›alza bandiera e la deposizione di una corona
d’alloro al monumento ai
caduti presso la nostra
sede. Durante la cena
c’è stato l’intervento
del presidente Favero,
del Generale Abrate, il
saluto del presidente
sezionale Sbalchiero e
del nostro capo gruppo
Francesco Azzolin. Per il
gruppo è stato un onore ed un piacere avere
quali graditi ospiti gli
ex allievi ufficiali e tutte
queste autorità, le quali,
a fine serata, non hanno
fatto mancare complimenti e ringraziamenti
per l›ottima cena servita
e per la bella sede che li
ha ospitati.
In giugno alcuni nostri
associati hanno preso
parte all›adunata del Triveneto a Gorizia.
La seconda domenica di
luglio abbiamo partecipato alla commemorazione in Ortigara dove
il nostro gagliardetto è
stato presente alla cerimonia ufficiale, mentre
il nostro capo gruppo,
con alcuni nostri soci,
hanno collaborato alla
preparazione e distribuzione dei pasti riservati
alle autorità presso il rifugio Cecchin.
Ricordo come sempre
l›apertura della sede il
lunedì pomeriggio e alla
sera il primo e terzo venerdì di ogni mese.
Dario Lazzaretto
VITA DEI GRUPPI
20
VILLA DI MOLVENA
L
CUSTODIA BAITA CECCHIN
’ultima settimana di
luglio, siamo stati
in servizio presso
la Baita Cecchin in Ortigara, grazie ai soliti volontari: Ottorino ed Attilio
con la moglie Lidia. La
settimana non poteva
iniziare meglio, perché
il martedì abbiamo avuto la visita di alcuni soci
del gruppo di Lusiana
che accompagnavano il
presidente Sbalchiero e
lo storico Paolo Volpato. Fortunati coloro che
hanno potuto partecipare a quest’uscita, perché
hanno potuto ascoltare
il racconto di alcune vicende accadute durante
il conflitto in Ortigara fatto da una persona colta
come Paolo. La settimana è corsa via tra il sole
e il temporale. Il venerdì
è arrivato un volontario
alpino da Bolzano per i
lavori di manutenzione
sulle trincee. Causa forza maggiore, quest’anno
è mancato il gruppo di
Brescia, che confidiamo avere con noi l’anno
prossimo.
Sabato sera il sottoscritto, Attilio, il nostro amico
Stefano Remonato ed il
consigliere sezionale di
Molvena, Gianluca Campagnolo, siamo partiti
per un’escursione sulla
cima dell’Ortigara, pas-
sando per il Cippo Austriaco. Volevamo fare
delle foto di sera sulla
Cima. Grazie a Stefano,
sfegatato per la macchina fotografica, che ringraziamo molto per quello che è riuscito a fare.
Inoltre volevamo vedere
se riuscivamo a trovare
due cani husky smarriti
nel pomeriggio nei pressi
della cima dell’Ortigara.
Siamo rientrati verso le
23circa, senza cani, ma
con foto eccezionali. Fortunatamente Attilio, che
conosce bene l’Ortigara,
ha previsto l’arrivo di un
grosso temporale. Infatti,
poco dopo il nostro arrivo in rifugio, il temporale
si è scatenato, e giù acqua e tempesta! La domenica mattina ci siamo
svegliati con una bellissima giornata, troppo bello
per essere vero. Alle ore
9 ennesimo temporale
di circa un›ora e mezza,
giusto il tempo per l’arrivo dei nostri compaesani
da Villa e da Molvena e
del gruppo dell’Asilo del
paese con, a seguito,
Suor Graziella. Grazie a
Luigi Ramon, e alle sue
innumerevoli telefonate, quest’anno abbiamo
avuto anche l’onore di
avere con noi padre Filippo per la S. Messa
Una suggestiva immagine della Colonna Mozza
pomeridiana. Purtroppo
pomeriggio, sono arrivati
e, verso le ore 11,30 ha
sulla cima dell’Ortigara
il tempo è stato tiranno
iniziato a piovere, giusto
il tempo per scattare al-
cune foto sulla Madonnina. E allora tutti sotto
la tenda per mangiare
un’ottima pastasciutta e
gulasch con patate e polenta e assaggiare i dolci che sono arrivati per
l’occasione. Purtroppo,
causa la pioggia persistente, ci siamo adeguati a celebrare la messa
sotto la tenda con tanto
di preghiera dell’Alpino
e il canto Signore delle
Cime, intonato dal no-
stro caro amico Luigino
Scalabrin. La buona noti-
zia è stata che, nel tardo
i due cani husky, ritrovati
da una famiglia, infred-
doliti e pieni di fame.
Così il nostro Francesco
Parise ha fatto saltare in
padella un po’ di pasta
con il ragù e se la sono
mangiata con gusto.
Non mi resta che ringraziare tutti quelli che
si sono adoperati per la
realizzazione di questa
settimana: il responsabile Ortigara Attilio con
Lidia, Ottorino l’aiutante
infaticabile,
Francesco
Parise con la moglie Maria e Luigi Ramon.
Il capogruppo
Alessandro Fiorio
VITA SEZIONALE
21
ADUNATA SEZIONALE 2016
ADUNATA SEZIONALE
A.N.A.MAROSTICA
50° Gruppo Alpini Villaraspa di Mason Vic.
Sabato 17 settembre
Domenica 18 settembre
Ore 19.30 Apertura mostra fotografica
Ore
Ore
Ore
Ore
Ore
Ore 20.30 Esibizione cori
GRUPPO CORALE “HARMONIA NOVA”
“CORO A.N.A. MAROSTICA”
Il Presidente Sezionale
Sbalchiero Giovanni
9.30 Ammassamento
10.00 Sfilata
10.20 Alzabandiera
10.30 Santa Messa
11.15 Resa onori e a seguire
intervento autorità
Ore 17.30 Ammaina bandiera
Il Capogruppo
Pettenon Diego
22
VITA DEI GRUPPI
VALLONARA
ALFREDO DINALE
Sabato 12 marzo l’amministrazione comunale ha
intitolato la pista ciclopedonale di Vallonara ad Alfredo Dinale, nostro illustre
paesano, nato nel 1900,
morto nel 1976 e sepolto
nel cimitero di Vallonara.
E’ stato un ciclista eccezionale, che tutto il mondo ci invidiava, vincitore
di tantissime gare su pista
e tappe al Giro d’Italia. Ma
la perla è stata la Medaglia
d’Oro Olimpica nel 1924 a
Parigi con il quartetto, il più
grande riconoscimento che
un atleta possa ottenere.
Noi del gruppo eravamo
presenti, visto che siamo
amici della figlia Olimpia ed
abbiamo contribuito all’organizzazione, per più di
vent’anni, una gara ciclistica in memoria del suo papà
a Vallonara. Un uomo che
ha scavato le trincee sul
monte Zebio durante la prima guerra mondiale e nella
seconda, sfruttando le sue
doti di ciclista, portava la
posta ai soldati al fronte.
Tutti lo conoscevano come
atleta ma sopratutto come
grande uomo.
ADUNATA ASTI 1 Un altro gruppetto di alpini del gruppo di Vallonara, non per dissociarsi ma
per altro incontro alpino,
sono partiti giovedì mattina e hanno raggiunto San
Damiano d’Asti, un meraviglioso paese a 10 km da
Asti, ospiti della cantina
Franco Francesco, amico
del nostro carissimo Marco
Baù, i quali si sono conosciuti una ventina d’anni fa,
proprio in occasione della
precedente adunata.
Il gruppetto, coordinato dai consiglieri Esterino
Mabilia, Giambattista Rigo
e Mario Gasparotto, e rin-
scambio di gagliardetti finale. La domenica il tempo non prometteva nulla di
buono, ma poi si è aperto e
quindi c’era sempre da fare
con escursionisti che passavano dopo aver visitato
i campi di battaglia. Alle
11 piccola cerimonia alla
Madonnina per ricordare
tutti i caduti, semplice ma
sempre toccante. Iniziata
cantando l’inno d’Italia, il
capogruppo ha letto la preghiera dell’Alpino, una preghiera alla Madonna e, per
concludere, tutti i presenti
hanno cantato “Signore
delle cime”. All’una rancio
per tutti. Ringraziamo tutti i
volontari in particolar modo
Tina, Assunta, Luciana e
Catia.
Gianni Dal Prà
ADUNATA ASTI 2
In ricordo di una medaglia d’ORO: ALFREDO DINALE
forzato da altri alpini arrivati nei giorni successivi,
ha partecipato alle manifestazioni del posto, rappresentando il nostro gruppo
di Vallonara. Un plauso
particolare al nostro socio
Claudio Lunardon che ci
ha raggiunti in bicicletta.
A San Damiano era ospite
anche la Fanfara congedati
della Brigata Alpina Cadore
che sabato sera nella piazza ci ha regalato un meraviglioso concerto. Applausi
al maestro Domenico Vello
e ai due nostri soci Davide
e Gianluca che dal 2003
fanno parte di questa grande fanfara. Nell’occasione
vogliamo ringraziare il sig.
Franco Francesco per la
meravigliosa ospitalità, sue
e di tutta la famiglia, per la
grande generosità ed il suo
buonissimo vino che ha deliziato i nostri palati.
APERTURA BAITA
CECCHIN
Alla prima domenica di luglio, come consuetudine, il
gruppo si dedica all’apertura del Rifugio, che già da
martedì era aperto, grazie
al capogruppo Fabio Costacurta, al vice Silvano,
Silverio, Carletto ed Enrico. La bandiera Italiana
sventolava a cima Caldiera. Come sempre Silvano
aveva fatto il suo dovere.
Sabato sono arrivati a dare
man forte Marino, Alessandro, Gianni, Enrico con il
nostro consigliere sezionale Giuseppe Muraro. Sabato al rancio avevamo ospiti
il gruppo del 110° corso
AUC di Aosta, assieme al
nostro presidente Giovanni
Sbalchiero. Un grande acquazzone a mezzogiorno
ma tutto è filato liscio con
Siamo partiti sabato 14
maggio di buon mattino
destinazione Asti. Lungo il
percorso abbiamo degustato la classica colazione
alpina e successivamente
a Cinzano, in prossimità di
Asti, ci siamo fermati per
il pranzo. Nel pomeriggio,
dopo aver deposto i bagagli in hotel ad Alba, siamo
andati in centro ad Asti.
Alla sera alcuni di noi hanno
partecipato al concerto del
coro ANA di Marostica, che
si è esibito assieme al coro
di Palmanova, una esibizione da “pelle d’oca”. La
domenica mattina ci ha accolto una splendida giornata di sole, anche in questa
occasione sono orgoglioso
del mio gruppo per la numerosa partecipazione. La
sfilata è stata magnifica per
l’entusiasmo della gente
che ci ha applaudito dall’inizio alla fine. Alla sera, siamo stati ospiti a cena dal
nostro socio Esterino pres-
VITA DEI GRUPPI
VALLONARA
23
LAVERDA
ORFEO ROSSI 1930 - 2016
so la cantina della famiglia
Franco Francesco a San
Damiano d’Asti. Dopo l’abbondante cena abbiamo
fatto una piccola cerimonia
con lo scambio dei gagliardetti tra il nostro gruppo e
i rappresentanti del gruppo
ospitante. Il lunedì, facendo
i turisti, abbiamo visitato il
castello di Grinzane Cavour, immerso tra i vigneti.
In quell’occasione ho avuto
un gradito incontro all’uscita del castello: mi si è
avvicinato un alpino con la
moglie e, dopo aver riconosciuto il distintivo di gruppo, mi dice: “ciao alpino di
Marostica ti ricordi di me?”
Era un alpino della sezione
di Bolzano, passato per il
rifugio Cecchin in Ortigara il 2 luglio 2015 dove si
è fermato a mangiare con
noi. Ricevetti ancora ringraziamenti per l’ospitalità alpina offerta. Dopo
questo incontro abbiamo
proseguito la nostra visita
panoramica nella zona dei
vigneti e noccioleti, degustando i prodotti tipici del
territorio di Diano d’Alba.
Ringrazio particolarmente
Sandro Costa per l’ottima
organizzazione.
Fabio Costacurta
Sabato 7 maggio 2016 è “andato avanti” Orfeo Rossi
di anni 86. Prestò servizio militare a Varna di Bressanone negli anni 1951/52, 2° Reggimento Art. Montagna,
Brig. Tridentina. Orfeo è stato il 3° capogruppo nella
storia del Gruppo Alpini di Laverda, dal 1963 al 1988,
ha fatto parte del coro parrocchiale del paese ed è stato Maestro della splendida banda musicale di Laverda,
che per diversi anni, sotto la sua guida, ha accompagnato nelle sfilate delle adunate nazionali la Sezione di
Marostica. Ne danno il triste annuncio la moglie Rosanna, i figli Daria, Nadia, Giuliano e Gianmarco, nostri
soci alpini, la sorella Bruna ed il fratello Argeo, anche
lui nostro socio, generi e nipoti tutti. Il gruppo Alpini
di Laverda porge le più sentite condoglianze a tutta la
famiglia ed è fiero di aver avuto Orfeo prima come capogruppo poi come socio alpino, per le lezioni di vita
ed onestà che è riuscito trasmetterci. CIAO ORFEO.
PER AIUTARE LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO
Conto Corrente numero 0000 0000 9411
presso BANCO DI BRESCIA – Ag. 2 Milano
Intestato a FONDAZIONE A.N.A. ONLUS – Terremoto
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BIC SWIFT BLOPIT22
24
VITA DEI GRUPPI
VILLARASPA
ADUNATA ASTI
L’anno scorso il nostro
Gruppo aveva interrotto la
consuetudine di partecipare all’Adunata Nazionale
con camper e tenda: tanta
la strada da fare, i dubbi
sulla situazione dei campi
e l’accesso alla città, un
numero di partecipanti più
contenuto. Avevamo così
preferito aggregarci all’ottima organizzazione sezionale. Quest’anno la tradizione
è stata opportunamente
ripresa in occasione della
splendida Adunata di Asti.
“Io ho un contatto in città…”, ci ha detto il nostro
socio Mario Pigatto: “…
mia figlia ha studiato all’università a Padova con un
ragazzo di Asti e sono buoni amici”. Detto fatto! La
macchina organizzativa si
è messa subito in moto ed
in poco tempo ci eravamo
assicurati un posto a pochi
passi dal centro di Asti! Il
primo gruppo è partito in
camper il venerdì mattina
di buon’ora. Un secondo
nucleo è partito nel pomeriggio con un furgone ed
un’auto. La famiglia Gaiato
ci aveva riservato un cortile
ed il giardino. Vista la tanta
pioggia ed il tempo incerto,
ci era stato messo a disposizione anche un garage
dove posizionare le brande. Seppure pronti psicologicamente a sfidare l’umidità della tenda, abbiamo
accolto con entusiasmo la
possibilità di sistemarci in
locali in muratura, sentendoci come in Hotel! Dopo
aver preparato il campo e
cenato tutti insieme, abbiamo preso la strada del
centro città e potuto godere del calore dell’Adunata.
Il sabato mattina è stato
dedicato alla visita di Asti
che presenta un bel centro
storico fatto di monumenti e palazzi interessanti.
A mezzogiorno avevamo
preparato un lauto pranzo
da offrire alla famiglia che
ci ha ospitato trascorrendo qualche ora in allegria
con nonni, genitori e nipoti:
tre generazioni che hanno
condiviso con noi racconti
e momenti di allegria. Il pomeriggio è stato invece dedicato alla S. Messa, in uno
stipatissimo Duomo, officiata dal Vescovo di Asti.
Durante la celebrazione,
durante la quale il Vescovo
aveva fatto un commosso ricordo del padre Alpino e dell’intervento degli
Alpini durante l’alluvione,
due tuoni ci avevano fatto
presagire un’uscita poco
agevole. Alla fine della S.
Messa, infatti, un vero e
proprio fortunale ha investito la città, creando un po’
di parapiglia tra la gente.
Il nostro gruppo si è allora
diviso: mentre un piccolo
nucleo decideva di sfidare
le intemperie, rientrando al
campo un po’ bagnato, la
parte più consistente approcciava la situazione in
modo più riflessivo, decidendo di fermarsi in preghiera all’interno del Duomo e affrontando quindi la
via del ritorno con un tempo più clemente. Dopo aver
avuto gradito ospite a cena
il nostro Presidente abbiamo ripreso la via del centro,
andando prima ad ascoltare il nostro coro Sezionale e
partecipando poi alla festa
che aveva inesorabilmente conquistato il centro di
Asti. In mezzo ad un numero forse eccessivo di bancarelle, tanto da ricordare
in alcuni punti più una fiera
che un’Adunata, un sottofondo di fanfare e canti alpini, una marea di tricolori
e di verde si fondevano all’
impressionate numero di
alpini di ogni parte d’Italia.
La notte permetteva di dare
lustro ai nostri soci russatori, i quali, evidenziando
capacità ed abilità impensate, si esibivano in virtuosismi che avrebbero potuto
riempire teatri (mentre hanno rischiato di svuotare camerate…!). L’indomani, fatta la colazione, dopo aver
smontato il campo e preparato i mezzi per il ritorno,
con calma ci siamo diretti
verso l’ammassamento per
poter sfilare con tutta la Sezione di Marostica. Sempre
emozionante e coinvolgente la sfilata, accompagnata da due ali di folla
entusiasta e da una marea
di tricolori. Al termine della
sfilata, dopo aver salutato
e ringraziato chi con tanta
simpatia ci aveva ospitato,
ci siamo messi in marcia
per far ritorno alle nostre
case, non prima però di
aver fatto sosta per la cena
all’agriturismo Cà Roversa
di Poianella. Possiamo affermare di aver preso parte
ad una bellissima Adunata,
rallegrata dalla presenza
dei nostri giovani soci simpatizzanti (alcuni alla prima
esperienza) ed impreziosita
dalla calorosa accoglienza
della famiglia Gaiato. Grazie Asti.
Diego Pettenon
VITA DEI GRUPPI - ANAGRAFE ALPINA
25
PRADIPALDO
S
PER RICORDARE DUE AMICI...
abato 11 e domenica 12 giugno Pradipaldo
è stato svegliato dagli
spari degli oltre 550
partecipanti alla 2°
edizione della gara di
tiro al piattello “MEMORIAL MATTEO CAPAGNOLO e DANILO
FARINA”.
Due amici, Matteo anche nostro socio alpino, che troppo presto
ci hanno lasciato, e
che noi, come gruppo
alpini di Pradipaldo,
in collaborazione con
la Pro-Pradipaldo ed i
cacciatori della riserva alpina di Marostica, abbiamo voluto
ricordare.L’anno scorso siamo partiti un po’
in sordina, ignari del
risultato che avrebbe
potuto avere una gara
di tiro al piattello a
Pradipaldo, ma ci sembrava il modo migliore
per ricordare questi
nostri amici che tanto
amavano la caccia e le
gare di tiro al piattello.
Il successo della prima edizione ci ha fatto
ben sperare al punto
che l’abbiamo riproposta anche quest’anno. L’entusiasmo dei
numerosi partecipanti
che si sono confrontati
in un percorso di caccia su 6 pedane, disposte lungo un tracciato
di circa 300 metri che
si snoda tra i boschi e
i prati delle colline di
Pradipaldo, ci ha dato
ragione e ci invoglia a
continuare nell’organizzare questa manifestazione.
Vincitore assoluto della gara di quest’anno è
stato il tiratore FRANCESCO CECCHETTO,
seguito da Eddi Bulato
e Daniel Canova.
Era prevista anche una
speciale classifica per
i soci ANA della sezione di Marostica, che
ha visto vincitore il socio Stefano Basso.
Il capogruppo di Pradipaldo, Daniele Fantin,
e le famiglie di Matteo
e Danilo, vogliono ringraziare Giovanni Guderzo (presidente della
riserva di caccia alpina
di Marostica), Davide
Crestani
(presidente
della Pro-Pradipaldo)
e tutti quelli che, indistintamente,
ognuno
secondo il proprio tem-
po e le proprie possibilità, ci hanno sostenuto e hanno collaborato
all’ottima riuscita della
manifestazione.
Daniele Fantin
LE NOSTRE GIOIE
MARSAN
Il 21 marzo scorso è nato
Francesco Minuzzo.
Lo annunciano con Gioia
il nostro socio Sebastiano Minuzzo e Giorgio
Vivian (gruppo alpini di
Vallonara).
Al papà Paolo, alla mamma Serena e alla sorellina Anna Sole le più vive congratulazioni dal Gruppo Alpini di Marsan.
Il 23 aprile scorso il nostro socio Giuseppe Rizzo assieme
alla moglie Margherita hanno
festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio. Congratulazioni dal gruppo alpini di
Marsan.
ANAGRAFE ALPINA
26
LE NOSTRE GIOIE
SANTA CATERINA
VALLONARA
Il 7 luglio 2016 è nato Samuele, nipote del nostro capogruppo Gianni Moro. Ai genitori
Ruggero e Mara Marchio ed al
nonno Gianni, unitamente alla
nonna Francesca Frello, i più
sentiti auguri dal gruppo alpini
di S. Caterina.
E’ nato Jacopo, figlio di Giulia
Benacchio e Denis che, con la
sorellina Eulalia, regala tanta
felicità al nonno, nostro socio,
Silvano Benacchio ed alla moglie Tina. Augurissimi da tutto il
gruppo.
40° anniversario di nozze per il nostro socio
Silvano Benacchio e
la moglie Tina. Gli anni
passano e le rughe si accentuano come l’amore
che li lega da sempre,
cosi continui la loro strada insieme.
Armando Dal Bianco, nostro socio, annuncia la nascita delle nipotine Anna e
Sara. Tanti auguri dal gruppo alpini di S. Caterina.
CROSARA
Si è laureata il giorno 08 luglio 2016 in Scienze Economiche e Sociali all’Università di Bolzano Erica Moresco, figlia del nostro socio Roberto e della moglie Angela, congratulazioni dal gruppo alpini di S. Caterina.
Il nostro socio Gian Battista Tres annuncia la nascita
della nipotina Azzurra per la felicità di mamma Chiara
e papà Dorian.
Il giorno 8 Aprile 2016 Elisabetta, figlia del nostro
Consigliere Luogotenente
Giuliano Galvan, ha conseguito la Laurea Magistrale in
Marketing e Comunicazione
d’Impresa presso l’Università degli Studi di Verona,
per la felicità della famiglia.
Congratulazioni Dottoressa!
Il 29 febbraio 2016 è nato Gabriel. Lo annunciano con gioia il nonno Costenaro Stefano,
nostro socio, la nonna Gabriella, la mamma Loretta e il papà
Antonio.
E’ nata Ilary, figlia di Diego Dal Cortivo, e nipote di
Flavio Dal Cortivo nostro
socio.
MAROSTICA CENTRO
Il nostro Consigliere Massimo Muttin con la moglie
Michela annunciano con
immensa gioia la nascita
del primogenito Ettore che
viene condivisa con tutti gli
amici Alpini del Gruppo di
Marostica.
Il nostro socio Guazzo Paolo annuncia la nascita del nipotino Eros per la felicità di mamma Eva, papà Fabio e
del fratellino Dylan.
Giovanni Costenaro, figlio del nostro socio Giampietro, si è laureato in storia moderna all’Università di Trento con voto 110/110 e lode.
Pizzato Raissa, figlia del socio Ivo, si è laureata in ingegneria gestionale a Vicenza.
Il nostro Consigliere Valter Basso con Luciana,
Walter Maroso con Annalberta assieme allo zio
Stefano Basso annunciano la nascita del secondo
nipotino Christian.
Alla mamma Debora, al
papà Michele ed al fratellino Giovanni le congratulazioni dal Gruppo.
ANAGRAFE ALPINA
27
LE NOSTRE GIOIE
PRADIPALDO
VALLE DI SOPRA
Il 23 Luglio 2016 si sono uniti in
matrimonio Thomas e Valentina. Un augurio a VOI per una
lunga e felice vita insieme.
E un augurio anche al nostro
socio Antonio Primon, papà
dello sposo, dal Gruppo Alpini
Pradipaldo.
Il 22 Maggio 2016 è nata la piccola Sofia Garzotto, figlia di Daniela e del nostro socio Massimo e nipote del
nostro socio Franco Garzotto. A tutta la famiglia giungano le felicitazioni da tutto il Gruppo di Valle di Sopra.
I NOSTRI DOLORI - LUTTI NELLE FAMIGLIE DEI SOCI
VILLARASPA
MAROSTICA CENTRO
Il giorno 11 agosto, è mancato Sasso Delfino (Dino)
padre del nostro socio Ugo. Alla moglie Gelmina, ai figli
Maria Dolores, Norberto, Ugo e ai famigliari tutti presentiamo le più sentite condoglianze da parte del Gruppo
di Villaraspa
Il 26 aprile è mancato Giuseppe Cuman fratello del nostro socio Marcellino.
VALLONARA
Il 22 luglio è mancato Ferdinando Martin (Disma) fratello del nostro socio Tito e cognato della nostra madrina Signora Bertilla.
Nel momento più bello della vita, il matrimonio e tanti progetti, la famiglia, ma purtroppo la malattia... Lisa
Costacurta è volata in cielo tra gli angeli. Al funerale
moltissimi alpini del nostro gruppo hanno voluto essere
presenti per dare conforto al marito Michele alla mamma Michela al papà, nostro socio, Orfeo Costacurta, ma
siamo sicuri che da lassù sarà proprio Lisa ad aiutare
tutti i suoi cari a superare questo grande dolore.
Ci ha lasciti Giovanni Maroso il papà del nostro socio
Gianluca Maroso, sentitissime condoglianze da parte di
tutto il gruppo.
Il 22 luglio mancava Giuseppe Moresco (Pino) fratello
del nostro socio Giampietro e suocero del socio Battaglin Giancarlo.
SANTA CATERINA
E’ mancato il papà del nostro socio Sergio Bassan e
nonno del nostro simpatizzante Alberto Bassan.
E’ mancata Caterina Cogo, nonna del nostro consigliere Luca Crivellaro.
Ai famigliari le più sentite condoglianze dal gruppo alpini
Santa Caterina.
I NOSTRI DOLORI - LUTTI SOCI
VALLONARA
Ci ha lasciato un grande alpino, Giuseppe Cuman (Bepi),
che ha voluto sempre un bene
speciale al nostro gruppo, diventando una persona insostituibile per la sua disponibilità e
simpatia. Al funerale eravamo in
tanti e gli abbiamo reso tutti gli
onori che merita un grande alpino. Non lo dimenticheremo nella
sua amata Ortigara, dove cucinava sempre per tutti, e
quando andavamo a legna in montagna e ci offriva sempre il pranzo nella sua casa a Bocchetta Conco. Ciao
caro Bepi sarai sempre un grande esempio per tutti noi.
E andato avanti il nostro socio
Giovanni Busatta, alla moglie
franca sentitissime condoglianze da parte di tutto il gruppo.
28
OSSIGENO PER IL GIORNALE
M. V. - SAN LUCA
Gruppo SAN LUCA Gruppo MAROSTICA CENTRO
Gruppo SANTA CATERINA
Azzolin Franco - VALLONARA Dal Prà Gianni - VALLONARA Gruppo FONTANELLE
€
€
€
€
€
€
€
20
40
30
50
13
17
50
€
€
€
220
650
870
TOTALE NEL PERIODO RIPORTO PRECEDENTE TOTALE AL 30.08.2016 Un sentito ringraziamento a tutti i
sostenitori del nostro periodico!
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
SEDE DI CARRÈ
36010 Carrè (VI) Via Balestri, 14
Tel. 0445 390333 - Fax 0445 390303
FILIALI DI
MALO
36034 Malo (VI) - Via L. Da Vinci, 45
Tel. 0445 580930 - Fax 0445 580097
MASON VICENTINO
36064 Mason (VI) - Via Fosse, 76/78
Tel. 0424 471750 - Fax 0424 471749
VALDAGNO
36078 Valdagno (VI) - Via Enrico Fermi, 33
Tel. 0445 401815 - Fax 0445 401525
M A R O S T I C A
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Tel. 0424 470201
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PERIODICO QUADRIMESTRALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI SEZIONE DI MAROSTICA
PRESIDENTE: GIOVANNI SBALCHIERO DIRETTORE RESPONSABILE: ROBERTO GENERO
HANNO COLLABORATO: MORENO SCANAGATTA - VIRGILIO BOSCARDIN - FEDERICO MERLO
PAOLO VOLPATO - FABIO VOLPATO - DANIELE PIGATO - STEFANO CASTEGNARO
AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE BASSANO DEL GRAPPA N. 4/80
STAMPA: TIPOGRAFIA DAL MASO LINO SRL - MAROSTICA FINITO DI STAMPARE IL 20 SETTEMBRE 2016
TIRATURA COPIE N. 2500
SPEDIZIONE: ABBONAMENTO POSTALE Art. 2, Comma 20/C, L. 662/96 - Filiale Di Vicenza