Newsletter n8 2015(settembre ottobre)
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Newsletter n8 2015(settembre ottobre)
Settembre/Ottobre 2015 Premio De@Terra: nuovo riconoscimento per le "Donne in Campo" della Cia, vincono le nostre Deborah Armiento e Chiara Lo Bianco 1 Due esempi di innovazione ed ecosostenibilità agricola "rosa": dal metodo di coltivazione sinergica all'apertura di un Organic Farm Hotel. Arriva un nuovo riconoscimento per le imprenditrici agricole della Cia. De@Terra, il premio promosso dal Mipaaf giunto quest'anno alla XIV edizione e rivolto alle donne la cui storia aziendale si sia distinta per creatività, originalità e multifunzionalità, ha visto infatti tra le sei encomiate due "Donne in Campo" della Confederazione italiana agricoltori: Deborah Armiento, imprenditrice varesina di Travedona Monate, e Chiara lo Bianco, siciliana, attuale presidente della Cia di Siracusa. Il premio De@Terra, conferito il 15 ottobre dal viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero in occasione della Giornata Mondiale della Donna Rurale, esalta l'attitudine all'innovazione e all'eco-sostenibilità delle imprese "rosa", che in dieci anni sono cresciute dal 30,4% al 33,3%. Oggi -ricorda la Cia- le "imprenditrici della terra" sono un piccolo esercito che conduce 532 mila aziende agricole. E si stima che da qui al 2020 le donne saranno alla guida del 40% delle imprese del settore primario. L'azienda biologica di Deborah Armiento, "La Zucca di Cenerentola", utilizza il metodo della coltivazione sinergica, considerato fra i più rispettosi dell'ambiente grazie al mantenimento dell'ecosistema naturale del terreno che si autorigenera grazia alla consociazione di più cultivar selvatiche e coltivate -si legge nelle motivazioni del Premio- che attirano insetti, funghi e microrganismi benefici e allontanano quelli dannosi. Deborah, inoltre, recupera e preserva varietà autoctone, antiche o tradizionali, come trasformazione il fagiolo aziendale in di cui, Brebbia per la e ha un lavorazione laboratorio dei di prodotti (confetture di zucca, di lavanda, di bacche di rosa, mostarda di more, sciroppo ai fiori di sambuco, di tarassaco, di tiglio, pesto di ortiche, formaggi, succhi) viene utilizzato un metodo naturale senza uso di pectina o altri additivi alimentari. L'azienda agricola biologica di Chiara Lo Bianco, ubicata a Cassibile in provincia di Siracusa, si estende per circa 150 ettari tra colture in campo aperto e in serra, arance e limoni (femminello siracusano) ed è completamente autonoma nel consumo di energia grazie alla centrale fotovoltaica di 130 KW posta su tetto del magazzino. Chiara, anche grazie ai suoi studi all'estero, ha dato un forte impulso all'internazionalizzazione dell'azienda: oggi esporta in tutt'Europa, senza intermediazioni i prodotti bio coltivati in azienda (scarole, finocchi, limoni, arance, zucchine, meloni, carote, cipolle). Nel 2008 poi, insieme al marito, ha aperto l'Organic Farm Hotel "La Casa di Melo" nel rigoglioso agrumeto dell'azienda. L'albergo, primo nel Sud Italia a essere inserito nel circuito europeo "Bio Hotels", rientra in un progetto eco-sostenibile dove il cibo servito è interamente fatto in casa e le materie prime sono 100% provenienti da agricoltura biologica. I menù seguono completamente la stagionalità dei prodotti. 2 Donne e giovani insieme per l'agricoltura del futuro - Daniela Giarin e Michela Brogliato elette Presidenti di Agia e Donne in Campo Veneto “L’impegno delle imprese giovani e delle imprese femminili su innovazione e multifunzionalità unito ad un nuovo impegno sul ricambio generazionale è il fondamento per costruire l’agricoltura del futuro”. E’ quanto ha affermato il presidente Cia Veneto Flavio Furlani nell’aprire le assemblee regionali dei giovani agricoltori di Agia-Cia e di Donne in Campo veneto che si sono tenute il 20 ottobre scorso a Montegaldella. L’incontro a cui hanno partecipato la Presidente nazionale di Donne in Campo Mara Longhin e la Presidente nazionale Agia Maria Pirrone, è’ stato un momento di confronto in cui numerose testimonianze concrete hanno dato il senso di cosa fare significa agricoltura multifunzionale oggi in Veneto. La relazione della presidente Longhin ha evidenziato attraverso i dati lo stato dell’arte dell’agricoltura veneta: “Dal 1982 al 2010 è stato consumato il 50% di Sau (superficie agricola utilizzata), i seminativi rappresentano ancora il 70% e i vigneti sono cresciuti raggiungendo oggi in media i 2 ettari; ma la nostra regione rappresenta il 6,8% della Sau nazionale e l’età media degli agricoltori è 62 anni. L’innovazione – ha affermato Longhin- parte dai giovani e dalle donne che attraverso la multifunzionalità e le attività connesse, dalla trasformazione dei prodotti alle fattorie didattiche, dall’agriturismo ai prodotti di qualità ed alla vendita diretta, producono un forte valore aggiunto e praticano una visione etica di salvaguardia del territorio, dell’ambiente, delle relazioni sociali”. Si è passati - ha continuato la Longhin- “dall’orientamento alla produzione all’orientamento al mercato. Un passaggio epocale che dobbiamo gestire in termini sostenibili sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Dobbiamo puntare all’etica e riprenderci il gusto della rappresentanza, il senso di identità e di appartenenza”. La presidente Agia Maria Pirrone ha puntato l’attenzione sulla necessità per i giovani che non hanno la terra, di poter lavorare e creare la propria azienda: “Chi non ha eredi potrebbe pensare alla società di affiancamento in modo da consegnare ai giovani agricoltori anche un patrimonio di conoscenza. Anche all’interno dell’associazione dobbiamo puntare sul continuo coinvolgimento e sulla condivisione di un percorso”, ha concluso la presidente. La riunione si è conclusa con l’elezione dei gruppi dirigenti delle due componenti del sistema Cia: presidente di Agia Veneto è stata eletta Daniela Giarin (Alessandro Menin nominato vicepresidente); presidente di Donne in Campo Veneto è stata eletta Michela Brogliato (Milena Prando nominata vicepresidente). 3 Donne in Campo Calabria: il 26 settembre a Crotone l’iniziativa “Canapa Può” Grande successo per l’iniziativa “Canapa Può” promossa presso il PalaMilone di Crotone e che ha visto una forte protagonismo della Confederazione Italiana Agricoltori e di Donne In Campo. Per Antonella Greco imprenditrice agricola della Sila, relatrice per l’evento e Presidente Regionale di Donne in Campo Calabria: “la produzione di Canapa è importante per tante aziende agricole come fonte di integrazione del reddito e come contributo per una corretta pratica agronomica tramite le rotazioni agrarie”. Antonella ha illustrato nel suo intervento infatti la propria esperienza di imprenditrice agricola di un’azienda zootecnica biologica di alta quota e che vede proprio la produzione della canapa come coltura da rinnovo importante per preparare un prato. Particolarmente interessante per gli allevamenti zootecnici di qualità. Tante le testimonianze all’iniziativa sulle potenzialità della canapa in agricoltura ma anche sulle difficoltà presenti a partire da una confusa e oramai datata legislazione antidroga. L’iniziativa molto partecipata ha visto la massiccia presenza del mondo dell’associazionismo, di accademici, sindaci, amministratori regionali e degli Onorevoli Parentela e Oliverio della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Donne in Campo Liguria: l’11 ottobre a Sarzana la seconda edizione di “La Terra e le sue Donne” Una bellissima giornata di sole ha accompagnato l’evento firmato Donne in Campo CIA Liguria! “LA TERRA E LE SUE DONNE” alla sua seconda edizione, si è svolta domenica 11 ottobre all’interno della Fortezza Firmafede di Sarzana, splendida location, nel centro storico di Sarzana, nella splendida Val di Magra. Tutto era “rosa”, ben 40 stand tra aziende agricole, artigianato, hobbisti, professionisti, associazioni, artisti. Una giornata per ritrovarci tutte insieme, ma anche conoscerci e per farci conoscere, per fare rete: sì perché l’Associazione Donne in Campo è formata soprattutto da imprenditrici agricole, ma è aperta a tutte le Donne. 4 Fin dai primi passi all’interno della Fortezza, il numeroso pubblico si è visto contornato da un mondo di Donne appassionate. Ha potuto apprezzare i prodotti della Terra, i prodotti realizzati dalle mani d’oro delle hobbiste, splendidi dipinti. A fare gli “onori di casa”, sulla porta principale della Fortezza che si apre sulla bellissima Piazza d’Armi, 5 capre di razza Garfagnina (Apuana) dell’Azienda Il Caprile di Elena Incerti. Aziende agricole della Liguria e della vicina Toscana hanno messo in mostra i prodotti delle loro Terre. I fiori di Olimpia e gli ortaggi di Barbara da Sarzana, gli ortaggi di Maria Luisa da Lerici, le confetture e l’olio di Sondra da Castelnuovo Magra, i formaggi di Elena da Carrara, il vino, il miele e l’aceto di mele di Cinzia dalla Garfagnana, le creme, il miele e le caramelle di Piera da Massa, il miele e i liquori di Augusta dalle Cinque Terre, gli abiti e gli accessori di lana d’alpaca di Giorgia dalla Val di Vara, le patate e i legumi delle Valli di Pignone di Maura , le torte di verdura e i distillati di Francesca da Carro, marmellate e rose antiche di Maria Angela da Fosdinovo e tanto tanto altro ancora. Tra le tante eccellenze della giornata, graditissime ospiti sono state le aziende di Albenga di Marina e Ivana che hanno arricchito l’offerta dei prodotti con le loro piantine aromatiche e i pregiati pomodori Cuore d’Albenga. Tanti anche i prodotti artigianali dai cesti fatti a mano alle candele, alle saponette create con olio e aromatiche, e i tantissimi oggetti delle hobbiste. Apprezzatissimi i laboratori di orto-terapia e i laboratori creativi per bambini, dove grandi e piccini si sono potuti divertire in libertà, creando il loro “Giardino segreto” insieme a Cristiana e percorrendo il percorso orto-sensoriale realizzato con piantine aromatiche e accompagnato da Roberta Botti.Novità di successo è stato il laboratorio di “Zucca in fiore” realizzato da Simona e poi ancora il laboratorio per bambini della Libreria L’Altro Luogo di Sarzana. Non poteva mancare l’ angolo dedicato benessere. Da Cogoleto (GE) è tornata Laura Lorenzini con il suo massaggio sonoro che ha incantato numerose donne e bambini. Elena invece si è occupata di far rilassare bimbi e mamme con le sue sedute di yoga e le ragazze dell’associazione Nativamente hanno potuto intrattenere i bimbi che hanno visto nascere e le loro mamme creando tutte insieme i “Cerchi di Donna”. Sismia, tra una saponetta e un cesto fatto a mano ha svolto le sue lezioni di Pilates. Valore aggiunto alla manifestazione è stato dato dalla preziosa presenza dell’Associazione Vittoria che si occupa delle Donne vittime di violenza, con la quale Donne in Campo Cia Liguria ha stretto un’importante rapporto di collaborazione e l’Associazione Telethon che ci ha pregiato della loro presenza. L’Associazione Aronne nei giardini esterni ha portato i suoi cuccioli in cerca di famiglia, riuscendo a farne adottare molti. All’interno dell’iniziativa, non poteva mancare un angolo dedicato all’arte. Ed ecco “Ritratti di Donne”, della giovanissima artista Sara Porro che ha messo in mostra i suoi graziosi dipinti. 5 Ad allietare il momento della pausa pranzo, in un angolo della galleria principale, il ristorante 89 Verticale di Sarzana che con i prodotti freschi e di stagione delle aziende agricole locali ha preparato ottime prelibatezze. Un nuovo importante successo per “La Terra e le sue Donne” che, con la splendida Fortezza Firmafede a farne da cornice, ha conferito alla manifestazione una magica atmosfera. Donne in Campo Cia Liguria ringraziano sentitamente l’Amministrazione del Comune di Sarzana tutta, in special modo la Dott.ssa Elisabetta Ravecca, vice-sindaco, e la Dott.ssa Sara Accorsi Assessore al Commercio, alle quali va dato merito di aver permesso la realizzazione di questa iniziativa, conferendoci la possibilità, a noi gradita, di poter far divenire questa giornata, un appuntamento fisso. Un ringraziamento particolare a tutte le Donne che hanno condiviso con noi l’intera giornata, e a tutte un arrivederci al prossimo anno! La Terra e le sue Donne …Un’importante vetrina a 360° sul mondo delle Donne in Campo. “Il pianea ci nutre”: martedi 13 ottobre a Lecco la Festa regionale di Donne in Campo Lombardia All'insegna della sostenibilità ambientale e delle buone pratiche agricole si è svolta a Brivio (Lc), il 13 ottobre, presso l'azienda "Amici Cavalli", l'ottava edizione della Festa regionale di Donne in Campo-Cia Lombardia. "Scegliendo il tema della festa, quest'anno si è partiti dal concetto che il pianeta ci nutre e ci ha sempre offerto frutti. Per questo dobbiamo coltivare nel rispetto dell'ambiente e dell'etica del produrre", ha spiegato Giovanna Brambilla che gestisce insieme al marito e alla figlia Giulia la fattoria Amici Cavalli, punto di riferimento per gli amanti degli animali e dell'agricoltura biologica.Brambilla ha ricordato che ormai gli abitanti delle città hanno superato quelli delle campagne e tocca alle Donne in Campo promuovere iniziative per facilitare i rapporti con la "terra". "Il sistema agricolo-industriale è lineare e animato principalmente dal principio del consumare e sprecare, lontano dai ritmi della natura che sono invece ciclici -ha proseguito Brambilla-. Tutto questo porta spesso a produrre senza riflettere sui metodi che vengono usati per coltivare e poi acquistare il cibo. Dobbiamo invece rimettere al primo posto il cibo come nutrimento". Nel corso del dibattito che si è aperto si sono poi affrontati i temi legati a una produzione agricola sostenibile, etica, attenta alla biodiversità e alla fertilità e soprattutto responsabile.Altri temi dibattuti sono stati quelli dell'alimentazione sana come prevenzione e rimedio all'istaurarsi di malattie e problemi metabolici, quello sui danni sulla salute e sull'ambiente derivanti dall'uso di alcuni diserbanti come ad esempio il Glifosate che è usato anche per la manutenzione del verde. Alla festa hanno partecipato anche alcune guardie ecologiche, che hanno accompagnato le partecipanti in una passeggiata nel parco dell'Adda, illustrando uno studio fatto sull'osservazione delle rondini e sul monitoraggio eseguito in un gruppo di cascine del parco di Montevecchia e della Valle del Curone, confinante col parco Adda 6 Nord. Dallo studio emerge che anche le rondini, importanti segnalatrici della qualità dell'ambiente, stanno diminuendo, forse anche perché sono mutati gli habitat favorevoli al loro insediamento. Le vecchie stalle, i portici, i fienili offrivano ripari che sembra non siano sostituibili dai nuovi fabbricati di tipo industriale.All'iniziativa hanno portato il loro contributo anche il presidente di Cia Alta Lombardia, Adonis Bettoni e il presidente di Cia Est Lombardia Luigi Panarelli. La giornata poi si è chiusa con il tradizionale scambio dei semi e una seduta di danze in cerchio. Donne in Campo Lombardia: domenica 18 ottobre a Milano “La Fattoria nel Castello” In piazza Del Cannone (Castello Sforzesco) a Milano, protagoniste le imprenditrici agricole con le “eccellenze” dell’agricoltura lombarda per l’intera giornata, dalle 10.00 alle 18.30 Anche quest’anno “La Fattoria nel Castello” la tradizionale iniziativa organizzata da Donne in Campo Lombardia in collaborazione con la altre associazioni femminili agricole a Milano in Piazza del Cannone giunta alla sua quindicesima edizione è stata un successo. Nonostante la giornata uggiosa, questo splendido spazio, tra il Castello Sforzesco ed il parco Sempione è stato meta di moltissimi visitatori cittadini milanesi e moltissimi turisti in visita alla città che hanno acquistato i prodotti delle aziende agricole e partecipato alle degustazioni guidate ed ai laboratori didattici. Quest’anno inoltre “la fattoria” è stata anche la meta dove trascorrere una domenica diversa di un folto gruppo di ragazzi ospitati in un centro per disabili che hanno partecipato con entusiasmo, ai laboratori, alle degustazioni ed anche agli acquisti. “La Fattoria nel Castello” è organizzata dalle tre Associazioni femminili agricole Donne in Campo CIA Lombardia, Donne Impresa Coldiretti, Confagricoltura Donna Lombardia. L’evento, che fa parte degli eventi EXPO in Città e che si svolge con il patrocinio del Comune di Milano, della e con il sostegno del Consorzio di Tutela Grana Padano. Più di 60 Regione Lombardia, di Expo, provenienti da tutte le province lombarde hanno offerto una vasta gamma di prodotti: dal miele, ai formaggi, dalle marmellate, ai salumi, dalla frutta al vino. Inoltre dall’anno scorso aperta anche ad alcune aziende, la Fattoria è stata aziende provenienti da altre regioni che hanno portato al Castello i loro prodotti tipici. Per i bambini giochi e laboratori creativi a cura di alcune Fattorie Didattiche Lombarde e “merende guidate”; per gli adulti, degustazioni condotte da esperti del settore. 7 Donne in Campo Mantova: concluso con successo il quarto percors “le donne del gusto”. Il 3 ottobre nell’ambito del progetto “le donne nutrono il mondo” di Donne in Campo Mantova con il sostegno della Camera di Commercio, si è svolta la giornata dedicata all’Oltrepò Mantovano nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano. Dalla produzione del latte nell’azienda agricola di Fausto Bianchera e Morena Torelli a Suzzara, all’allevamento dei cavalli ed alla produzione delle mostarde nell’azienda Corte Villoresi di Daniela Zapparoli a Gonzaga, all’allevamento suinicolo per la produzione di salumi tipici di qualità nell’azienda Corte Valle San Martino della famiglia Mezza a Moglia, dove si è potuto gustare un ottimo pranzo, alla visita alla Latteria Vò Grande di Pegognaga dove si produce il Parmigiano Reggiano, accompagnati dal suo presidente Luigi Panarelli, si è potuto realmente avvicinarsi alle produzioni tipiche di questa zona. Ma oltre alle produzioni si sono potuti apprezzare anche la cura della biodiversità, delle tradizioni agricole e dei vecchi mestieri nell’orto botanico e nel museo contadino dell’azienda Mezza e dovunque si è visto come, in questa zona, colpita dal terremoto del 2012, che ha lasciato ben visibili i suoi segni, siano riprese senza indugi le attività e le iniziative dell’agricoltura. La giornata si è conclusa con un momento che ha emozionato: la firma di Donne in Campo su una forma di Parmigiano Reggiano della Latteria Vò Grande. L’associazione si prefigge, nei prossimi anni, di partire da questa bella esperienza allargandola ad altre realtà. Il progetto si conclude quest’anno a Mantova con un corso di cucina per rivalutare anche i piatti dimenticati: una iniziativa basata sul “baratto dei saperi” organizzata da Donne in Campo presso il Consorzio Agrituristico Mantovano. 8 Donne in Campo Emilia Romagna: IN CAMMINO PER WIRIKUTA. Minacciato il santuario della Biodiversità. Il popolo Wixarika, conosciuto anche col nome HUICHOL è poverissimo e di origini antiche. Le sue genti sono disseminate in numerose, piccole comunità sparse negli immensi deserti messicani, ma sono ancora capaci di riconoscere un’appartenenza culturale unitaria grazie al culto che li lega alla loro terra. Questa terra si chiama WIRIKUTA: il luogo in cui ogni cosa, pianta, animale o minerale è rispettata e adorata e dove, dall’inizio dei tempi questo popolo si ritira almeno una volta all’anno per pregare. Ma Wirikuta è anche un santuario della biodiversità, in cui vive un’enorme quantità di specie di piante desertiche, uniche al mondo e in cui è praticata un’agricoltura tradizionale che valorizza le risorse naturali in maniera del tutto sostenibile. Una, cento, mille Wirikut. Come in Messico anche in Italia, la terra, sia essa modellata da secoli di pratiche agricole tradizionali, sia essa ancora preservata nella sua forma originaria col suo prezioso carico di biodiversità, è un bene prezioso e inalienabile. In essa affondano le radici delle nostre tradizioni e quindi della nostra identità culturale. Tuttavia, il consumismo è spesso dimentico del rispetto e della gratitudine che si deve alla terra, fonte unica di vita. Dal 2010 Wirikuta è stata presa di mira da una multinazionale mineraria che vuole sventrarla per estrarre l’argento di cui è ricco il sottosuolo. Un progetto da cento milioni di dollari che causerebbe il prosciugamento delle povere falde acquifere, inquinamento, attuazione di colture estensive industriali, devastazione degli ecosistemi e, infine, la rovina delle comunità indigene che da sempre vivono in questa regione in un delicato equilibrio con la natura e le sue risorse. Per sostenere le politiche a salvaguardia della terra contro il suo sfruttamento non sostenibile e il suo degrado, Donne in Campo, insieme ad altre associazioni, nell’ambito dell’iniziativa DIAMO VOCE… che si è tenuto presso il Circolo Culturale Ca’ de Mandorli, San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, in data venerdì 18 settembre 2015 alle ore 20, hanno promosso il convegno TERRE VIOLATE | In cammino per Wirikuta a sostegno della campagna Salviamo Wirikuta, luogo sacro a una delle più antiche etnie esistenti al mondo e santuario mondiale della biodiversità. 9 DONNE IN ... CUCINA": a Mantova quattro appuntamenti per cucinare insieme rivalutando piatti dimenticati A Mantova, presso la sede del Consorzio Agrituristico Mantovano, Strada Chiesanuova 8, si sono tenuti quattro incontri organizzati da Donne in Campo est Lombardia, in collaborazione con CIA, dal titolo "Donne in... cucina". Donne chef di agriturismi e componenenti dell'associazione Donne in Campo sono stati le docenti di queste lezioni, con lo scopo di cucinare insieme rivalutando anche i piatti territoriali dimenticati. Al termine di ogni serata sono stati degustati insieme i piatti preparati. Le Donne in Campo di Savona aderiscono alla kermesse culturale "Doors" Si è svolta industrialeambientale il 17 ottobre, espositiva Baseco, a presso della Villanova l’area piattaforma d’Albenga, “Doors”, un’iniziativa di promozione culturale, di valorizzazione del territorio e di avvicinamento all’arte nelle sue forme più disparate, promossa dall’Associazione Culturale Zerovolume. Tra uno sguardo e l’altro alle tele e alle sculture di giovani talenti artistici, nei numerosi intervalli dovuti al cambio di sottofondo musicale, tra la presentazione del libro “Dove nascono le onde” dell’avvocato savonese Massimo Botta e quella di nuovi contenitori per la raccolta di tappi da sughero, di cellulari e di cialde del caffè, i partecipanti all’evento hanno potuto deliziare il loro palato assaggiando le meravigliose creazioni culinarie, tutte autunnali e di prossimità, preparate da “Donne in campo”, associazione femminile della Confederazione Italiana Agricoltori. Questa presenza ha così ancor più rafforzato il rapporto di sinergia, creatosi circa un anno fa, grazie a una convenzione siglata da Mirco Mastroianni, presidente Cia Savona e Silvestro Catelli, amministratore unico della Baseco s.r.l. in merito allo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dalle aziende agricole associate all’organizzazione. 10 Queste ultime, infatti, a seguito della stipula di un contratto, possono conferire gli scarti derivanti dal loro lavoro all’ecocentro di Villanova secondo i prezzi a peso stabiliti nell’accordo sottoscritto. Donne in Campo Padova: due giornate di corso di “Love marketing”, il nuovo modello di business. Si sono svolte a Padova, presso la sede Cia, due giornate di formazione dal titolo “love marketing”. Il corso ha affrontato il tema su come commercializzare il proprio prodotto con un approccio al business che raggiunge gli obiettivi economici usando consapevolmente l’energia creatrice dei sentimenti e dell’amore. Durante il corso si e' sottolineato come 'Business ed etica' non siano incompatibili richiamando un tema caro all'Associazione Donne in Campo che nel 2012 nel corso della sua Assemblea Nazionale affermo' con forza attraverso le parole della Presidente Longhin che "l’approccio ETICO non entra in contraddizione rispetto alle funzioni aziendali ma anzi diventa un punto di forza che crea innovazione e differenziazione. Dunque l’importanza dell’Etica come valore trasversale fondamentale nella costruzione del modello imprenditoriale oggi sta diventando più che mai un fattore e valore differenziale positivo". La dove l'alleanza fa la differenza Coltivare la terra e allevare animali in modo biologico e nel rispetto dell’ambiente si può. Parola di Renata Lovati, presidente Donne in Campo Lombardia … su NoiDonne di Tiziana Bartolini “Sono sempre stata ambientalista e, da imprenditrice agricola, vivevo le contraddizioni di non riuscire a produrre in modo naturale e biologico”. Renata Lovati, presidente di Donne in Campo/Cia Lombardia, non ha dubbi: quella biologica non solo è un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della salute, ma è anche sostenibile economicamente. “C'è voluto coraggio a riconvertire un’azienda di vacche da latte fondata nel 1980 portandola totalmente al biologico: tutti i tecnici ci sconsigliavano. Ci dicevano che non era possibile produrre latte se non ricorrendo all'aiuto della chimica. Il coraggio ci é stato dato dai 11 cittadini, riuniti nei gruppi di acquisto solidale, che si sono impegnati ad acquistare i nostri prodotti”. Nel 2009 la grande decisione di passare alle produzioni naturali modifica anche le modalità di vendita e il latte, che prima era conferito all'industria, viene in parte lavorato da un piccolo caseificio producendo formaggi freschi e yogurt. La conversione al biologico dell’azienda Cascina Isola Maria è fatta per contaminazione, se così si può dire, ed è bello ascoltare il racconto di Renata. “Un nostro vicino aveva iniziato a far fare la raccolta nell'orto direttamente ai cittadini. Oggi è di moda, ma dieci anni fa era un percorso agli inizi. Il Parco Sud, dove sorge la nostra azienda, è uno dei più grandi parchi agricoli europei con i suoi originari 47mila ettari. Nel 2009, con l'idea di immaginare un cambiamento, venne creato un distretto di economia solidale a partire dai contadini disponibili ad aderire al progetto. L'accordo consisteva nell'impegno dei cittadini nel comperare i nostri prodotti biologici favorendo la produzione di formaggi, carne, uova, riso, farine biologiche, frutta e ortaggi. La cosa bella é stata che si sono poi aggiunte altre cascine. In tutto nel parco siamo una ventina di aziende biologiche e chi ha fatto questa scelta non è tornato indietro. Si è creato un grosso fermento culturale che è stato uno stimolo per noi. Abbiamo investito nella multifunzionalità perché volevamo dimostrare che invece della monocultura si poteva fare altro”. Una scommessa vinta, dunque, e nuovi obiettivi da raggiungere. “Oggi la nostra lotta è la difesa di una zona conosciuta in tutta Europa: chiediamo di preservare il territorio e di non costruire una nuova strada, che nelle intenzioni della Regione Lombardia sarebbe la chiusura dell’anello a sud di Milano con un sistema di nuove tangenziali, e vogliamo far capire che la viabilità può essere riqualificata. Il fronte che contrasta questa opera è vasto, insieme a noi ci sono anche dei sindaci”. Non è una donna dai mezzi toni, Renata, ed è stata sorpresa quando l’assemblea regionale di Donne in Campo nella sua regione l’ha scelta come presidente. “È stato significativo che abbiano sostenuto una persona che ha le mie idee. Nel mio programma ho scritto che volevo avvicinare l'agricoltura al mondo ambientalista: evidentemente tra le donne Cia c'è una grande sensibilità. Penso che se si crede nelle proprie idee, piano piano i risultati arrivano”. Quindi il cambiamento è possibile! “Sì, certo, ma bisogna fare molto a livello scolastico. In questi decenni l'impatto della chimica e stato devastante anche sul piano culturale e all'università non si offrono alternative”. Chiedo a Lovati come vede possibile uno sviluppo su più ampia scala delle produzioni biologiche. “La grande distribuzione sta cominciando a capire e anche noi stiamo lavorando sulla logistica, tutti dobbiamo fare uno sforzo e mirare a modelli economici sostenibili. Sappiamo che è un lavoro lungo, ma se le persone prendono coscienza, poi difficilmente tornano indietro”. E l’Expo, che senso e utilità ha avuto? “Premetto che ho aderito al comitato no expo, rilevando forti contraddizioni nel consumo di suolo agricolo e di risorse che forse si sarebbero potute usare per 12 aiutare le economie più deboli. Ciononostante può aver avuto una sua utilità, soprattutto per lo scambio e per gli incontri che ha permesso (ho conosciuto donne straordinarie, imprenditrici formidabili), poi i convegni sono stati interessanti. Spero che i messaggi lanciati non cadano nel vuoto. In relazione all’Expo, inoltre, è stata vinta una battaglia grazie alla mobilitazione dei cittadini : è stata abbandonata l’idea di fare le vie d' acqua attraverso alcuni parchi cittadini. Hanno realizzato parcheggi rimasti inutilizzati perché la gente arriva a Expo con i mezzi pubblici. Da un certo punto di vista, però, questo è la dimostrazione che quando insegni alla gente a fare cose diverse, poi le fa...”. Dicevi di aver conosciuto molte colleghe, imprenditrici agricole come te, venute a Milano anche da molto lontano. Come vedi il lavoro delle donne nell’agricoltura? “Come donne abbiamo una sensibilità maggiore e riuscire ad unirsi sarebbe un bel messaggio. Noi siamo riuscite a fare tante iniziative. Penso al baratto dei saperi, una bella esperienza attraverso la quale le donne hanno scoperto di avere la capacità di auto-formarsi partendo dalle proprie conoscenze. Con l’aiuto della nostra coordinatrice Chiara Nicolosi, oltre ai mercati contadini organizziamo molte iniziative di formazione professionale, incontri con le scuole. Ad ottobre al castello visconteo c’è ‘La fattoria del castello’, un grande evento unitario, forse unico in Italia, che riunisce le tre associazioni femminili di categoria: Cia, Coldiretti e Confagricoltura. Quando ci si incontra tra imprenditrici agricole difficilmente si parla di reddito”. La solita difficoltà a relazionarsi con il denaro… “No, è che le donne hanno puntato su altro, hanno fantasia. Penso che certe volte sollevare il problema del reddito sia una scusa per continuare a fare nello stesso modo, per non sperimentare”. Qual è il grande nemico dell’agricoltura? “È l'omologazione, il pensare che tutti si debba produrre allo stesso modo, il nemico è la mancanza di curiosità e la mancanza della voglia di informarsi”. Biodiversità anche nelle idee e nell’anima, quindi. È la ricetta di Renata Lovati, che dialoga con il futuro e non ha paura di dialogarci. COLTIVARE IL PAESAGGIO “Se la terra è considerata un bene comune, gli sforzi per trasmettere la bellezza dei paesaggi agricoli rimangono uno dei fini principali dell'agricoltore; e la riscoperta della contadinità può farci studiare i saperi agronomici e zootecnici che hanno contraddistinto l'agricoltura non ancora industrializzata. Ripiantare siepi e filari, reintrodurre le rotazioni colturali, ripristinare la fertilità dei suoli, ridurre l'uso dei pesticidi e dei farmaci veterinari, sono obiettivi che possono essere condivisi da tutti i tipi di agricoltura. E l'agricoltura naturale, biologica, biodinamica possono essere da stimolo anche per migliorare l'economia delle nostre aziende”. Renata Lovati 13 Approvata legge su agricoltura sociale: ecco le principali novità Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata approvata in via definitiva la legge sull'agricoltura sociale. "Dotare l'Italia nell'anno di Expo di una legge sull'agricoltura sociale - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - non è solo una buona notizia, è una grande opportunità e il riconoscimento del lavoro che migliaia di esperienze portano avanti ogni giorno sui territori. L'agricoltura sociale è un concreto strumento di riabilitazione ed inclusione, non soltanto una opportunità economica. Con questo provvedimento abbiamo rimesso al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi economici e responsabilità sociale. Allo stesso tempo rafforziamo le opportunità di crescita della multifunzionalità delle aziende agricole, contribuendo allo sviluppo sostenibile dei nostri territori. Ringrazio il Parlamento per il lavoro fatto in questi mesi per centrare questo importante obiettivo"."Dopo anni di attesa - commenta il Vice Ministro Andrea Olivero - oggi abbiamo dato il giusto riconoscimento a quanti, con passione e professionalità, hanno saputo coniugare l'imprenditorialità agricola con la responsabilità sociale. Sono molto riconoscente nei confronti dei parlamentari che hanno fattivamente collaborato alla proficua conclusione dell'iter della legge, a partire dal primo firmatario on. Fiorio, ma ancor più lo sono nei confronti di tutti i nostri imprenditori di Agricoltura Sociale che hanno aperto la strada ad un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo. Inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, fattorie didattiche, agri-nido e agri-asilo: tanti modi per concepire la multifunzionalità anche in ambito sociale. Sono certo che questa legge aiuterà l'intero comparto agricolo a crescere nella sostenibilità economica, ambientale e soprattutto sociale". Le principali novità: - Viene introdotta la definizione di agricoltura sociale. In questo ambito rientrano le attività che prevedono: a) l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale; b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l'uso di risorse materiali e immateriali dell'agricoltura; c) prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante; d) iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche; - le Regioni, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell'agricoltura sociale; - le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale; - i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche; - gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli; - gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata; - viene istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf. È chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione. Alimentazione: Pignedoli (Pd), presentato Ddl per introdurre a scuola educazione al valore del cibo. Il testo presentato prevede un Piano nazionale sperimentale da inserire all'interno dei piani triennali scolastici. Di seguito il comunicato diffuso dalla senatrice Pignedoli il 14 ottobre. "A seguito di un importante dibattito aperto nei mesi scorsi a Reggio Emilia sui temi del cibo e della ristorazione collettiva, quest'oggi al Senato abbiamo presentato un disegno di legge a mia prima firma che punta ad introdurre nel sistema di istruzione l'educazione al valore del cibo, sottolineando le molteplici valenze degli alimenti, a iniziare da quelle salutistiche, agroambientali, culturali e sociali. Per mesi ad Expo abbiamo parlato di "Nutrire il pianeta, energia per la vita", un titolo che contiene un grande messaggio di sintesi del rapporto tra uomo, ambiente e la centralità del cibo. Io credo che i grandi cambiamenti culturali, però, non possano avvenire solo per decreto, ma devono procedere passo dopo passo, partendo dall'infanzia. Per questo è importante educare i ragazzi a un corretto stile vita che tenga insieme un'alimentazione sana e un approccio del cibo globale, inteso come agricoltura, salute, educazione". Lo afferma la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama, che nel corso della conferenza stampa ha ricordato che il prossimo 16 ottobre si celebrerà la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. "Negli anni di grande industrializzazione 14 - spiega la senatrice del Pd - si è persa la consapevolezza della connessione tra cibo e agricoltura, tra quello che mangiamo e la sua origine. Se non conosciamo il tempo dedicato alla nascita di un prodotto, quanto bene naturale è stato investito, acqua, terra, quale micro clima, allora non potremo mai conoscere la differenza di valore tra ciò che viene prodotto in modo standard in tre minuti e quello che ha bisogno di mesi per maturare. Su questo l'Emilia Romagna è pioniera. Già da diversi anni in molte scuole sono state adottate pratiche di educazione al valore del cibo, come nelle tante scuole del reggiano che hanno intrapreso percorsi importantissimi che dovrebbero essere riportati su scala nazionale. A questo servirà l'approvazione del disegno di legge che, infatti, prevede l'istituzione di mense didattiche, laboratori della biodiversità, distributori automatici di frutta e latte in sintonia con progetti europei per stimolare la crescita di consumo di frutta e latte per lanciare una sfida di contrasto alla crescita di obesità tra i bambini. La proposta iniziale - conclude Pignedoli - è quella di istituire un piano nazionale sperimentale, per il quale cercheremo di trovare spazi utili già nella prossima legge di stabilità". Il disegno di legge è stato sottoscritto, tra gli altri, dalla Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, dalla Presidente della commissione sanità Emilia De Biasi e dalla senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale Pd. Biodiversità: bene approvazione ddl in Senato, tutelare il nostro grande patrimonio agricolo Il presidente della Cia, Dino Scanavino: "Da sempre facciamo della tutela della biodiversità il fondamento della nostra visione. Perché biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell'agricoltore come imprenditore custode e multiruolo, capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, il territorio e i suoi prodotti tipici". Un altro passo avanti verso l'approvazione definitiva della legge sulla biodiversità agricola e alimentare: la Cia-Confederazione italiana agricoltori saluta con soddisfazione l'approvazione in Senato del ddl in materia, che ora torna alla Camera per la terza lettura. "La Cia, da sempre, fa della tutela della biodiversità il fondamento della sua visione dell'agricoltura -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- perché biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell'agricoltore come imprenditore ‘multiruolo' capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, di qualificarlo attraverso l'attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura". Per questo "crediamo molto in questo disegno di legge continua Scanavino- che finalmente definisce un quadro normativo unico, prevedendo misure fondamentali per la difesa e la valorizzazione della biodiversità, come l'istituzione di un'Anagrafe nazionale ‘ad hoc' e l'avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità a sostegno delle azioni degli agricoltori custodi". "L'Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale del continente europeo -ricorda il presidente della Cia-. Un patrimonio che va salvaguardato, rappresentando un valore aggiunto della produzione agricola che merita di essere sostenuto, anche economicamente". 15 La ricetta del mese. Cantucci toscani, un classico della tradizione LA RICETTA INGREDIENTI: 300 gr di zucchero, 4 uova, 500 gr di farina, 150 gr di mandorle, una bustina di lievito per dolci. PROCEDIMENTO: Sono relativamente semplici da fare, anche se l’elemento principale per la buona riuscita della ricetta è soprattutto la tecnica della cottura. Si sbattono bene le uova con lo zucchero, si aggiunge la farina, il lievito. Quando il composto è L’impasto va ben omogeneo suddiviso in si aggiungono filoncini le mandorle. lavorandolo su una spianatoia infarianta. I “filoncini” vanno disposti su una teglia precedentemente ricoperta da carta da forno. La teglia va messa nel forno già caldo a una temperatura di 180° e i filoncini dovranno cuocere per circa 20 minuti. A questo punto toglierli dal forno e tagliare i filoncini obliquamente in modo da ottenere i cantucci Disporli nuovamente nella teglia e cuoverli ancora nel forno per 2 o 3 minuti. Si servono, ovviamente, con un buon vinsanto toscano. 16