Newsletter n8 2015(settembre ottobre)

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Newsletter n8 2015(settembre ottobre)
Settembre/Ottobre 2015
Premio De@Terra: nuovo riconoscimento per le "Donne in Campo" della Cia,
vincono le nostre Deborah Armiento e Chiara Lo Bianco
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Due esempi di innovazione ed ecosostenibilità agricola "rosa": dal metodo di
coltivazione sinergica all'apertura di un Organic Farm Hotel.
Arriva un nuovo riconoscimento per le imprenditrici agricole della Cia. De@Terra, il premio promosso dal
Mipaaf giunto quest'anno alla XIV edizione e rivolto alle donne la cui storia aziendale si sia distinta per
creatività, originalità e multifunzionalità, ha visto infatti tra le sei encomiate due "Donne in Campo"
della Confederazione italiana agricoltori: Deborah Armiento, imprenditrice varesina di Travedona
Monate, e Chiara lo Bianco, siciliana, attuale presidente della Cia di
Siracusa.
Il
premio
De@Terra,
conferito
il
15
ottobre
dal
viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero in occasione della
Giornata
Mondiale
della
Donna
Rurale,
esalta
l'attitudine
all'innovazione e all'eco-sostenibilità delle imprese "rosa", che in dieci
anni sono cresciute dal 30,4% al 33,3%.
Oggi -ricorda la Cia- le "imprenditrici della terra" sono un piccolo
esercito che conduce 532 mila aziende agricole. E si stima che da
qui al 2020 le donne saranno alla guida del 40% delle imprese del
settore primario. L'azienda biologica di Deborah Armiento, "La
Zucca di Cenerentola", utilizza il metodo della coltivazione sinergica,
considerato fra i più rispettosi dell'ambiente grazie al mantenimento
dell'ecosistema naturale del terreno che si autorigenera grazia alla
consociazione di più cultivar selvatiche e coltivate -si legge nelle
motivazioni del Premio- che attirano insetti, funghi e microrganismi
benefici e allontanano quelli dannosi. Deborah, inoltre, recupera e preserva varietà autoctone, antiche o
tradizionali,
come
trasformazione
il
fagiolo
aziendale
in
di
cui,
Brebbia
per
la
e
ha
un
lavorazione
laboratorio
dei
di
prodotti
(confetture di zucca, di lavanda, di bacche di rosa, mostarda di more,
sciroppo ai fiori di sambuco, di tarassaco, di tiglio, pesto di ortiche,
formaggi, succhi) viene utilizzato un metodo naturale senza uso di
pectina o altri additivi alimentari. L'azienda agricola biologica di Chiara
Lo Bianco, ubicata a Cassibile in provincia di Siracusa, si estende per
circa 150 ettari tra colture in campo aperto e in serra, arance e limoni
(femminello siracusano) ed è completamente autonoma nel consumo di
energia grazie alla centrale fotovoltaica di 130 KW posta su tetto del
magazzino. Chiara, anche grazie ai suoi studi all'estero, ha dato un forte
impulso
all'internazionalizzazione
dell'azienda:
oggi
esporta
in
tutt'Europa, senza intermediazioni i prodotti bio coltivati in azienda
(scarole, finocchi, limoni, arance, zucchine, meloni, carote, cipolle). Nel
2008 poi, insieme al marito, ha aperto l'Organic Farm Hotel "La Casa di Melo" nel rigoglioso agrumeto
dell'azienda. L'albergo, primo nel Sud Italia a essere inserito nel circuito europeo "Bio Hotels", rientra in
un progetto eco-sostenibile dove il cibo servito è interamente fatto in casa e le materie prime sono 100%
provenienti da agricoltura biologica. I menù seguono completamente la stagionalità dei prodotti.
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Donne e giovani insieme per l'agricoltura del futuro - Daniela Giarin e Michela
Brogliato elette Presidenti di Agia e Donne in Campo Veneto
“L’impegno delle imprese giovani e delle imprese femminili su innovazione e multifunzionalità unito ad
un nuovo impegno sul ricambio generazionale è il fondamento per costruire l’agricoltura del futuro”. E’
quanto ha affermato il presidente Cia Veneto Flavio Furlani nell’aprire le assemblee regionali dei giovani
agricoltori di Agia-Cia e di Donne in Campo veneto che si sono tenute il 20 ottobre scorso a
Montegaldella.
L’incontro a cui hanno partecipato la Presidente nazionale di Donne in Campo Mara
Longhin e la Presidente nazionale Agia Maria Pirrone, è’ stato un momento di confronto in cui numerose
testimonianze concrete hanno dato il senso di cosa fare significa agricoltura multifunzionale oggi in
Veneto.
La relazione della presidente Longhin ha evidenziato attraverso i dati lo stato dell’arte
dell’agricoltura veneta: “Dal 1982 al 2010 è stato consumato il 50% di Sau (superficie agricola
utilizzata), i seminativi rappresentano ancora il 70% e i vigneti sono cresciuti raggiungendo oggi in media
i 2 ettari; ma la nostra regione rappresenta il 6,8% della Sau nazionale e l’età media degli agricoltori è
62 anni. L’innovazione – ha affermato Longhin-
parte dai giovani e dalle donne che attraverso la
multifunzionalità e le attività connesse, dalla trasformazione dei
prodotti alle fattorie didattiche, dall’agriturismo ai prodotti di
qualità ed alla vendita diretta, producono un forte valore
aggiunto e praticano una visione etica di salvaguardia del
territorio, dell’ambiente, delle relazioni sociali”. Si è passati - ha
continuato la Longhin-
“dall’orientamento alla produzione
all’orientamento al mercato. Un passaggio epocale che dobbiamo
gestire in termini sostenibili sotto il profilo economico, sociale e
ambientale. Dobbiamo puntare all’etica e riprenderci il gusto della rappresentanza, il senso di identità e
di appartenenza”. La presidente Agia Maria Pirrone ha puntato l’attenzione sulla necessità per i giovani
che non hanno la terra, di poter lavorare e creare la propria azienda: “Chi non ha eredi potrebbe
pensare alla società di affiancamento in modo da consegnare ai giovani agricoltori anche un patrimonio
di conoscenza. Anche all’interno dell’associazione dobbiamo
puntare sul continuo coinvolgimento e sulla condivisione di
un percorso”, ha concluso la presidente. La riunione si è
conclusa con l’elezione dei gruppi dirigenti delle due
componenti del sistema Cia: presidente di Agia Veneto è
stata eletta Daniela Giarin (Alessandro Menin nominato
vicepresidente); presidente di Donne in Campo Veneto è
stata eletta Michela Brogliato (Milena Prando nominata
vicepresidente).
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Donne in Campo Calabria: il 26 settembre a Crotone l’iniziativa “Canapa Può”
Grande successo per l’iniziativa “Canapa Può” promossa presso il PalaMilone di Crotone e che ha visto
una forte protagonismo della Confederazione Italiana Agricoltori e di Donne In Campo.
Per Antonella
Greco imprenditrice agricola della Sila, relatrice per l’evento e Presidente Regionale di Donne in Campo
Calabria: “la produzione di Canapa è importante per tante aziende agricole come fonte di integrazione
del reddito e come contributo per una corretta pratica agronomica tramite le rotazioni agrarie”.
Antonella ha illustrato nel suo intervento infatti la propria esperienza di imprenditrice agricola di
un’azienda zootecnica biologica di alta quota e che vede proprio la produzione della canapa come coltura
da rinnovo importante per preparare un
prato. Particolarmente interessante per gli
allevamenti zootecnici di qualità.
Tante le testimonianze all’iniziativa sulle
potenzialità della canapa in agricoltura ma
anche sulle
difficoltà presenti a partire da
una confusa e oramai datata legislazione
antidroga. L’iniziativa molto partecipata ha
visto
la
massiccia
presenza
del
mondo
dell’associazionismo, di accademici, sindaci,
amministratori regionali e degli Onorevoli Parentela e Oliverio della Commissione Agricoltura della
Camera dei Deputati.
Donne in Campo Liguria: l’11 ottobre a Sarzana la seconda edizione di “La
Terra e le sue Donne”
Una bellissima giornata di sole ha accompagnato l’evento firmato Donne in Campo CIA Liguria!
“LA TERRA E LE SUE DONNE” alla sua seconda edizione, si è
svolta
domenica
11
ottobre
all’interno
della
Fortezza
Firmafede di Sarzana, splendida location, nel centro storico
di Sarzana, nella splendida Val di Magra. Tutto era “rosa”,
ben 40 stand tra aziende agricole, artigianato, hobbisti,
professionisti, associazioni, artisti. Una giornata per ritrovarci
tutte insieme, ma anche conoscerci e per farci conoscere, per fare rete: sì perché l’Associazione Donne in
Campo è formata soprattutto da imprenditrici agricole, ma è aperta a tutte le Donne.
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Fin dai primi passi all’interno della Fortezza, il numeroso pubblico si è
visto contornato da un mondo di Donne appassionate. Ha potuto
apprezzare i prodotti della Terra, i prodotti realizzati dalle mani d’oro
delle hobbiste, splendidi dipinti. A fare gli “onori di casa”, sulla porta
principale della Fortezza che
si apre
sulla bellissima Piazza d’Armi, 5
capre di razza Garfagnina (Apuana) dell’Azienda Il Caprile di Elena
Incerti. Aziende agricole della Liguria e della vicina Toscana hanno messo
in mostra i prodotti delle loro Terre. I
fiori di Olimpia e gli ortaggi di
Barbara da Sarzana, gli ortaggi di Maria Luisa da Lerici, le confetture e
l’olio di Sondra da Castelnuovo Magra, i formaggi di Elena da Carrara,
il vino, il miele e l’aceto di mele di Cinzia dalla Garfagnana, le creme, il
miele e le caramelle di Piera da Massa, il miele e i liquori di Augusta dalle Cinque Terre, gli abiti e gli
accessori di lana d’alpaca di Giorgia dalla Val di Vara, le patate e i legumi delle Valli di Pignone di Maura
, le torte di verdura e i distillati di Francesca da Carro, marmellate e rose antiche di Maria Angela da
Fosdinovo e tanto tanto altro ancora. Tra le tante eccellenze della giornata, graditissime ospiti sono state
le aziende di Albenga di Marina e Ivana che hanno arricchito l’offerta dei prodotti con le loro piantine
aromatiche e i pregiati pomodori Cuore d’Albenga. Tanti
anche i
prodotti artigianali dai cesti fatti a
mano alle candele, alle saponette create con olio e aromatiche, e i tantissimi oggetti delle hobbiste.
Apprezzatissimi i laboratori di orto-terapia e i laboratori creativi per bambini, dove grandi e piccini si
sono potuti divertire in libertà, creando il loro “Giardino segreto” insieme a Cristiana e percorrendo il
percorso orto-sensoriale realizzato con piantine aromatiche e accompagnato da Roberta Botti.Novità di
successo è stato il laboratorio di “Zucca in fiore” realizzato da Simona
e poi ancora il laboratorio per
bambini della Libreria L’Altro Luogo di Sarzana. Non poteva mancare l’ angolo dedicato benessere. Da
Cogoleto (GE) è tornata Laura Lorenzini con il suo massaggio sonoro che ha incantato numerose donne e
bambini. Elena invece si è occupata di far rilassare
bimbi
e mamme con le sue
sedute di yoga e le
ragazze dell’associazione Nativamente hanno potuto intrattenere i bimbi che hanno visto nascere e le loro
mamme creando tutte insieme i “Cerchi di Donna”. Sismia, tra una saponetta e un cesto fatto a mano
ha svolto le sue lezioni di Pilates. Valore aggiunto alla manifestazione è stato dato dalla preziosa presenza
dell’Associazione Vittoria che si occupa delle Donne vittime di violenza, con la quale Donne in Campo Cia
Liguria
ha
stretto
un’importante
rapporto
di
collaborazione e l’Associazione Telethon che ci ha
pregiato della loro presenza.
L’Associazione Aronne
nei giardini esterni ha portato i suoi cuccioli in cerca
di
famiglia,
riuscendo
a
farne
adottare
molti.
All’interno dell’iniziativa, non poteva mancare un
angolo dedicato all’arte. Ed ecco “Ritratti di Donne”,
della giovanissima artista Sara Porro che ha messo in
mostra i suoi graziosi dipinti.
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Ad allietare il momento della pausa pranzo, in un angolo della galleria principale, il ristorante 89
Verticale di Sarzana che con i prodotti freschi e di stagione delle aziende agricole locali ha preparato
ottime prelibatezze. Un nuovo importante successo per “La Terra e le sue Donne” che, con la splendida
Fortezza Firmafede a farne da cornice, ha conferito alla manifestazione una magica atmosfera. Donne in
Campo Cia Liguria ringraziano sentitamente l’Amministrazione del Comune di Sarzana tutta, in special
modo la Dott.ssa Elisabetta Ravecca, vice-sindaco, e la Dott.ssa Sara Accorsi Assessore al Commercio, alle
quali va dato merito di aver permesso la realizzazione di questa iniziativa, conferendoci la possibilità, a
noi gradita, di poter far divenire questa giornata, un appuntamento fisso. Un ringraziamento particolare
a tutte le Donne che hanno condiviso con noi l’intera giornata, e a tutte un arrivederci al prossimo anno!
La Terra e le sue Donne …Un’importante vetrina a 360° sul mondo delle Donne in Campo.
“Il pianea ci nutre”: martedi 13 ottobre a Lecco la Festa regionale di Donne in
Campo Lombardia
All'insegna della sostenibilità ambientale e delle buone pratiche agricole si è svolta a Brivio (Lc), il 13
ottobre, presso l'azienda "Amici Cavalli", l'ottava edizione della Festa regionale di Donne in Campo-Cia
Lombardia. "Scegliendo il tema della festa, quest'anno si è partiti dal concetto che il pianeta ci nutre e ci
ha sempre offerto frutti. Per questo dobbiamo coltivare nel rispetto dell'ambiente e dell'etica del
produrre", ha spiegato Giovanna Brambilla che gestisce insieme al marito e alla figlia Giulia la fattoria
Amici Cavalli, punto di riferimento per gli amanti degli animali e dell'agricoltura biologica.Brambilla ha
ricordato che ormai gli abitanti delle città hanno superato quelli delle campagne e tocca alle Donne in
Campo promuovere iniziative per facilitare i rapporti con la "terra". "Il sistema agricolo-industriale è
lineare e animato principalmente dal principio del consumare e sprecare, lontano dai ritmi della natura
che sono invece ciclici -ha proseguito Brambilla-. Tutto questo porta spesso a produrre senza riflettere
sui metodi che vengono usati per coltivare e poi acquistare il cibo. Dobbiamo invece rimettere al primo
posto il cibo come nutrimento". Nel corso del dibattito che si è aperto
si sono poi affrontati i temi legati a una produzione agricola
sostenibile, etica, attenta alla biodiversità e alla fertilità e soprattutto
responsabile.Altri temi dibattuti sono stati quelli dell'alimentazione
sana come prevenzione e rimedio all'istaurarsi di malattie e problemi
metabolici, quello sui danni sulla salute e sull'ambiente derivanti
dall'uso di alcuni diserbanti come ad esempio il Glifosate che è usato
anche per la manutenzione del verde. Alla festa hanno partecipato
anche
alcune
guardie
ecologiche,
che
hanno
accompagnato
le
partecipanti in una passeggiata nel parco dell'Adda, illustrando uno
studio fatto sull'osservazione delle rondini e sul monitoraggio eseguito
in un gruppo di cascine del parco di Montevecchia e della Valle del Curone, confinante col parco Adda
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Nord. Dallo studio emerge che anche le rondini, importanti segnalatrici della qualità dell'ambiente,
stanno diminuendo, forse anche perché sono mutati gli habitat favorevoli al loro insediamento. Le vecchie
stalle, i portici, i fienili offrivano ripari che sembra non siano sostituibili dai nuovi fabbricati di tipo
industriale.All'iniziativa hanno portato il loro contributo anche il presidente di Cia Alta Lombardia,
Adonis Bettoni e il presidente di Cia Est Lombardia Luigi Panarelli. La giornata poi si è chiusa con il
tradizionale scambio dei semi e una seduta di danze in cerchio.
Donne in Campo Lombardia: domenica 18 ottobre a Milano “La Fattoria nel
Castello”
In piazza Del Cannone (Castello Sforzesco) a Milano,
protagoniste le imprenditrici agricole
con le
“eccellenze” dell’agricoltura lombarda per l’intera giornata, dalle 10.00 alle 18.30
Anche quest’anno “La Fattoria nel Castello” la tradizionale iniziativa organizzata da Donne in Campo
Lombardia in collaborazione con la altre associazioni femminili agricole a Milano in Piazza del Cannone
giunta alla sua quindicesima edizione è stata un successo.
Nonostante la giornata uggiosa, questo splendido spazio, tra il
Castello Sforzesco ed il parco Sempione è stato meta di
moltissimi visitatori cittadini milanesi e moltissimi turisti in
visita alla città che hanno acquistato i prodotti delle aziende
agricole e partecipato alle degustazioni guidate ed ai laboratori
didattici. Quest’anno inoltre “la fattoria” è stata anche la meta
dove trascorrere una domenica diversa di un folto gruppo di
ragazzi ospitati in un centro per disabili che hanno partecipato
con entusiasmo, ai laboratori, alle degustazioni ed anche agli
acquisti. “La Fattoria nel Castello” è organizzata dalle tre
Associazioni femminili agricole Donne in Campo CIA Lombardia,
Donne Impresa Coldiretti, Confagricoltura Donna Lombardia.
L’evento, che fa parte degli eventi EXPO in Città e che si svolge
con
il
patrocinio
del
Comune
di
Milano,
della
e con il sostegno del Consorzio di Tutela Grana Padano. Più di 60
Regione
Lombardia,
di Expo,
provenienti
da tutte le province lombarde hanno offerto una vasta gamma di prodotti: dal miele, ai
formaggi, dalle marmellate, ai salumi, dalla frutta al vino. Inoltre dall’anno scorso
aperta anche ad alcune
aziende,
la Fattoria è stata
aziende provenienti da altre regioni che hanno portato al Castello i loro
prodotti tipici. Per i bambini giochi e laboratori creativi a cura di alcune Fattorie Didattiche Lombarde e
“merende guidate”; per gli adulti, degustazioni condotte da esperti del settore.
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Donne in Campo Mantova: concluso con successo il quarto percors “le donne
del gusto”.
Il 3 ottobre nell’ambito del progetto “le donne nutrono il mondo” di Donne in Campo Mantova con il
sostegno della Camera di Commercio, si è svolta la giornata dedicata all’Oltrepò Mantovano nella zona di
produzione del Parmigiano Reggiano. Dalla produzione del latte nell’azienda agricola di Fausto Bianchera
e Morena Torelli a Suzzara, all’allevamento dei cavalli ed alla produzione delle mostarde nell’azienda
Corte Villoresi di Daniela Zapparoli a Gonzaga,
all’allevamento suinicolo per la produzione di
salumi tipici di qualità nell’azienda Corte Valle
San Martino della famiglia Mezza a Moglia, dove
si è potuto gustare un ottimo pranzo, alla visita
alla Latteria Vò Grande di Pegognaga dove si
produce il Parmigiano Reggiano, accompagnati
dal suo presidente Luigi Panarelli, si è potuto
realmente avvicinarsi alle produzioni tipiche di
questa zona. Ma oltre alle produzioni si sono
potuti
apprezzare
anche
la
cura
della
biodiversità, delle tradizioni agricole e dei vecchi mestieri nell’orto botanico e nel museo contadino
dell’azienda Mezza e dovunque si è visto come, in questa zona, colpita dal terremoto del 2012, che ha
lasciato ben visibili i suoi segni, siano riprese senza indugi le attività e le iniziative dell’agricoltura. La
giornata si è conclusa con un momento che ha emozionato: la firma di Donne in Campo su una forma di
Parmigiano Reggiano della Latteria Vò Grande.
L’associazione si prefigge, nei prossimi anni, di
partire da questa bella esperienza allargandola ad
altre realtà. Il progetto si conclude quest’anno a
Mantova con un corso di cucina per rivalutare
anche i piatti dimenticati: una iniziativa basata sul
“baratto dei saperi” organizzata da Donne in
Campo presso il Consorzio Agrituristico Mantovano.
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Donne in Campo Emilia Romagna: IN CAMMINO PER WIRIKUTA. Minacciato il
santuario della Biodiversità.
Il popolo Wixarika, conosciuto anche col nome HUICHOL è poverissimo e di origini
antiche. Le sue genti sono disseminate in numerose, piccole comunità sparse
negli immensi deserti messicani, ma sono ancora capaci di riconoscere
un’appartenenza culturale unitaria grazie al culto che li lega alla loro terra.
Questa terra si chiama WIRIKUTA: il luogo in cui ogni cosa, pianta, animale o
minerale è rispettata e adorata e dove, dall’inizio dei tempi questo popolo si
ritira almeno una volta all’anno per pregare. Ma Wirikuta è anche un santuario
della biodiversità, in cui vive un’enorme quantità di specie di piante desertiche,
uniche al mondo e in cui è praticata un’agricoltura tradizionale che valorizza le
risorse naturali in maniera del tutto sostenibile.
Una, cento, mille Wirikut. Come in Messico anche in Italia, la terra, sia essa
modellata da secoli di pratiche agricole tradizionali, sia essa ancora preservata
nella sua forma originaria col suo prezioso carico di biodiversità, è un bene
prezioso e inalienabile. In essa affondano le radici delle nostre tradizioni e quindi
della nostra identità culturale. Tuttavia, il consumismo è spesso dimentico del
rispetto e della gratitudine che si deve alla terra, fonte unica di vita. Dal 2010
Wirikuta è stata presa di mira da una multinazionale mineraria che vuole
sventrarla per estrarre l’argento di cui è ricco il sottosuolo. Un progetto da cento
milioni di dollari che causerebbe il prosciugamento delle povere falde acquifere,
inquinamento, attuazione di colture estensive industriali, devastazione degli
ecosistemi e, infine, la rovina delle comunità indigene che da sempre vivono in
questa regione in un delicato equilibrio con la natura e le sue risorse. Per
sostenere le politiche a salvaguardia della terra contro il suo sfruttamento non
sostenibile e il suo degrado, Donne in Campo, insieme ad altre associazioni,
nell’ambito dell’iniziativa DIAMO VOCE… che si è tenuto presso il Circolo Culturale
Ca’ de Mandorli, San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, in data venerdì
18 settembre 2015 alle ore 20, hanno promosso il convegno TERRE VIOLATE | In
cammino per Wirikuta a sostegno della campagna Salviamo Wirikuta, luogo
sacro a una delle più antiche etnie esistenti al mondo e santuario mondiale della
biodiversità.
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DONNE IN ... CUCINA": a Mantova quattro appuntamenti per cucinare insieme
rivalutando piatti dimenticati
A Mantova, presso la sede del Consorzio Agrituristico Mantovano, Strada
Chiesanuova 8, si sono tenuti quattro incontri organizzati da Donne in Campo
est Lombardia, in collaborazione con CIA, dal titolo "Donne in... cucina". Donne
chef di agriturismi e componenenti dell'associazione Donne in Campo sono
stati le docenti di queste lezioni, con lo scopo di cucinare insieme rivalutando
anche i piatti territoriali dimenticati. Al termine di ogni serata sono stati
degustati insieme i piatti preparati.
Le Donne in Campo di Savona
aderiscono alla kermesse culturale
"Doors"
Si
è
svolta
industrialeambientale
il
17
ottobre,
espositiva
Baseco,
a
presso
della
Villanova
l’area
piattaforma
d’Albenga,
“Doors”, un’iniziativa di promozione culturale,
di
valorizzazione
del
territorio
e
di
avvicinamento all’arte nelle sue forme più
disparate,
promossa
dall’Associazione
Culturale Zerovolume. Tra uno sguardo e l’altro alle tele e alle sculture di giovani talenti artistici, nei
numerosi intervalli dovuti al cambio di sottofondo musicale, tra la presentazione del libro “Dove nascono
le onde” dell’avvocato savonese Massimo Botta e quella di nuovi contenitori per la raccolta di tappi da
sughero, di cellulari e di cialde del caffè, i partecipanti all’evento hanno potuto deliziare il loro palato
assaggiando le meravigliose creazioni culinarie, tutte autunnali e di prossimità, preparate da “Donne in
campo”, associazione femminile della Confederazione Italiana Agricoltori. Questa presenza ha così ancor
più rafforzato il rapporto di sinergia, creatosi circa un anno fa, grazie a una convenzione siglata da
Mirco Mastroianni, presidente Cia Savona e Silvestro Catelli, amministratore unico della Baseco s.r.l. in
merito allo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dalle aziende agricole associate all’organizzazione.
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Queste ultime, infatti, a seguito della stipula di un contratto, possono conferire gli scarti derivanti dal
loro lavoro all’ecocentro di Villanova secondo i prezzi a peso stabiliti nell’accordo sottoscritto.
Donne in Campo Padova: due giornate di corso di “Love marketing”, il nuovo
modello di business.
Si sono svolte a Padova, presso la sede Cia, due giornate di
formazione dal titolo “love marketing”. Il corso ha affrontato il tema
su come commercializzare il proprio prodotto con un approccio al
business
che
raggiunge
gli
obiettivi
economici
usando
consapevolmente l’energia creatrice dei sentimenti e dell’amore.
Durante il corso si e' sottolineato come 'Business ed etica' non siano
incompatibili richiamando un tema caro all'Associazione Donne in
Campo che nel 2012 nel corso della sua Assemblea Nazionale
affermo' con forza attraverso le parole della Presidente Longhin che
"l’approccio ETICO non entra in contraddizione rispetto alle funzioni
aziendali ma anzi diventa un punto di forza che crea innovazione e
differenziazione. Dunque l’importanza dell’Etica come valore trasversale fondamentale nella costruzione
del modello imprenditoriale oggi sta diventando più che mai un fattore e valore differenziale positivo".
La dove l'alleanza fa la differenza
Coltivare la terra e allevare animali in modo biologico e nel rispetto dell’ambiente si può. Parola di
Renata Lovati, presidente Donne in Campo Lombardia … su NoiDonne di Tiziana Bartolini
“Sono sempre stata ambientalista e, da imprenditrice agricola, vivevo le contraddizioni di non
riuscire a produrre in modo naturale e biologico”.
Renata Lovati, presidente di Donne in Campo/Cia
Lombardia, non ha dubbi: quella biologica non solo è
un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della salute,
ma è anche sostenibile economicamente. “C'è voluto
coraggio a riconvertire un’azienda di vacche da latte
fondata nel 1980 portandola totalmente al biologico:
tutti i tecnici ci sconsigliavano. Ci dicevano che non era
possibile produrre latte se non ricorrendo all'aiuto della chimica. Il coraggio ci é stato dato dai
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cittadini, riuniti nei gruppi di acquisto solidale, che si sono impegnati ad acquistare i nostri
prodotti”. Nel 2009 la grande decisione di passare alle produzioni naturali modifica anche le
modalità di vendita e il latte, che prima era conferito all'industria, viene in parte lavorato da un
piccolo caseificio producendo formaggi freschi e yogurt. La conversione al biologico dell’azienda
Cascina Isola Maria è fatta per contaminazione, se così si può dire, ed è bello ascoltare il racconto
di Renata. “Un nostro vicino aveva iniziato a far fare la raccolta nell'orto direttamente ai cittadini.
Oggi è di moda, ma dieci anni fa era un percorso agli inizi. Il Parco Sud, dove sorge la nostra
azienda, è uno dei più grandi parchi agricoli europei con i suoi originari 47mila ettari. Nel 2009,
con l'idea di immaginare un cambiamento, venne creato un distretto di economia solidale a
partire dai contadini disponibili ad aderire al progetto. L'accordo consisteva nell'impegno dei
cittadini
nel
comperare
i
nostri
prodotti
biologici favorendo la produzione di formaggi,
carne, uova, riso, farine biologiche, frutta e
ortaggi. La cosa bella é stata che si sono poi
aggiunte altre cascine. In tutto nel parco
siamo una ventina di aziende biologiche e chi
ha fatto questa scelta non è tornato indietro.
Si è creato un grosso fermento culturale che è
stato uno stimolo per noi. Abbiamo investito
nella
multifunzionalità
perché
volevamo
dimostrare che invece della monocultura si
poteva fare altro”. Una scommessa vinta, dunque, e nuovi obiettivi da raggiungere. “Oggi la nostra
lotta è la difesa di una zona conosciuta in tutta Europa: chiediamo di preservare il territorio e di
non costruire una nuova strada, che nelle intenzioni della Regione Lombardia sarebbe la chiusura
dell’anello a sud di Milano con un sistema di nuove tangenziali, e vogliamo far capire che la
viabilità può essere riqualificata. Il fronte che contrasta questa opera è vasto, insieme a noi ci sono
anche dei sindaci”. Non è una donna dai mezzi toni, Renata, ed è stata sorpresa quando
l’assemblea regionale di Donne in Campo nella sua regione l’ha scelta come presidente. “È stato
significativo che abbiano sostenuto una persona che ha le mie idee. Nel mio programma ho scritto
che volevo avvicinare l'agricoltura al mondo ambientalista: evidentemente tra le donne Cia c'è una
grande sensibilità. Penso che se si crede nelle proprie idee, piano piano i risultati arrivano”. Quindi
il cambiamento è possibile! “Sì, certo, ma bisogna fare molto a livello scolastico. In questi decenni
l'impatto della chimica e stato devastante anche sul piano culturale e all'università non si offrono
alternative”. Chiedo a Lovati come vede possibile uno sviluppo su più ampia scala delle produzioni
biologiche. “La grande distribuzione sta cominciando a capire e anche noi stiamo lavorando sulla
logistica, tutti dobbiamo fare uno sforzo e mirare a modelli economici sostenibili. Sappiamo che è
un lavoro lungo, ma se le persone prendono coscienza, poi difficilmente tornano indietro”. E
l’Expo, che senso e utilità ha avuto? “Premetto che ho aderito al comitato no expo, rilevando forti
contraddizioni nel consumo di suolo agricolo e di risorse che forse si sarebbero potute usare per
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aiutare le economie più deboli. Ciononostante può aver avuto una sua utilità, soprattutto per lo
scambio e per gli incontri che ha permesso (ho conosciuto donne straordinarie, imprenditrici
formidabili), poi i convegni sono stati interessanti. Spero che i messaggi lanciati non cadano nel
vuoto. In relazione all’Expo, inoltre, è stata vinta una battaglia grazie alla mobilitazione dei
cittadini : è stata abbandonata l’idea di fare le vie d' acqua attraverso alcuni parchi cittadini.
Hanno realizzato parcheggi rimasti inutilizzati perché la gente arriva a Expo con i mezzi pubblici.
Da un certo punto di vista, però, questo è la dimostrazione che quando insegni alla gente a fare
cose diverse, poi le fa...”. Dicevi di aver conosciuto molte colleghe, imprenditrici agricole come te,
venute a Milano anche da molto lontano. Come vedi il lavoro delle donne nell’agricoltura? “Come
donne abbiamo una sensibilità maggiore e riuscire ad unirsi sarebbe un bel messaggio. Noi siamo
riuscite a fare tante iniziative. Penso al baratto dei saperi, una bella esperienza attraverso la quale
le donne hanno scoperto di avere la capacità di auto-formarsi partendo dalle proprie conoscenze.
Con l’aiuto della nostra coordinatrice Chiara Nicolosi, oltre ai mercati contadini organizziamo
molte iniziative di formazione professionale, incontri con le scuole. Ad ottobre al castello visconteo
c’è ‘La fattoria del castello’, un grande evento unitario, forse unico in Italia, che riunisce le tre
associazioni femminili di categoria: Cia, Coldiretti e Confagricoltura. Quando ci si incontra tra
imprenditrici agricole difficilmente si parla di reddito”. La solita difficoltà a relazionarsi con il
denaro… “No, è che le donne hanno puntato su altro, hanno fantasia. Penso che certe volte
sollevare il problema del reddito sia una scusa per continuare a fare nello stesso modo, per non
sperimentare”. Qual è il grande nemico dell’agricoltura? “È l'omologazione, il pensare che tutti si
debba produrre allo stesso modo, il nemico è la mancanza di curiosità e la mancanza della voglia
di informarsi”. Biodiversità anche nelle idee e nell’anima, quindi. È la ricetta di Renata Lovati, che
dialoga con il futuro e non ha paura di dialogarci.
COLTIVARE IL PAESAGGIO
“Se la terra è considerata un bene comune, gli sforzi per trasmettere la bellezza dei paesaggi agricoli
rimangono uno dei fini principali dell'agricoltore; e la riscoperta della contadinità può farci studiare i
saperi agronomici e zootecnici che hanno contraddistinto l'agricoltura non ancora industrializzata.
Ripiantare siepi e filari, reintrodurre le rotazioni colturali, ripristinare la fertilità dei suoli, ridurre l'uso
dei pesticidi e dei farmaci veterinari, sono obiettivi che possono essere condivisi da tutti i tipi di
agricoltura. E l'agricoltura naturale, biologica, biodinamica possono essere da stimolo anche per
migliorare l'economia delle nostre aziende”. Renata Lovati
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Approvata legge su agricoltura sociale: ecco le principali novità
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata approvata in via definitiva la legge sull'agricoltura
sociale.
"Dotare l'Italia nell'anno di Expo di una legge sull'agricoltura sociale - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - non è solo una
buona notizia, è una grande opportunità e il riconoscimento del lavoro che migliaia di esperienze portano avanti ogni giorno sui
territori. L'agricoltura sociale è un concreto strumento di riabilitazione ed inclusione, non soltanto una opportunità economica. Con
questo provvedimento abbiamo rimesso al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi
economici e responsabilità sociale. Allo stesso tempo rafforziamo le opportunità di crescita della multifunzionalità delle aziende
agricole, contribuendo allo sviluppo sostenibile dei nostri territori. Ringrazio il Parlamento per il lavoro fatto in questi mesi per
centrare questo importante obiettivo"."Dopo anni di attesa - commenta il Vice Ministro
Andrea Olivero - oggi abbiamo dato il giusto riconoscimento a quanti, con passione e
professionalità, hanno saputo coniugare l'imprenditorialità agricola con la responsabilità
sociale. Sono molto riconoscente nei confronti dei parlamentari che hanno fattivamente
collaborato alla proficua conclusione dell'iter della legge, a partire dal primo firmatario on.
Fiorio, ma ancor più lo sono nei confronti di tutti i nostri imprenditori di Agricoltura Sociale
che hanno aperto la strada ad un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo. Inserimenti
lavorativi di persone svantaggiate, fattorie didattiche, agri-nido e agri-asilo: tanti modi per
concepire la multifunzionalità anche in ambito sociale. Sono certo che questa legge aiuterà
l'intero comparto agricolo a crescere nella sostenibilità economica, ambientale e soprattutto
sociale".
Le principali novità:
- Viene introdotta la definizione di agricoltura sociale. In questo ambito rientrano le attività che prevedono:
a) l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa
inseriti in progetti di riabilitazione sociale;
b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l'uso di risorse materiali e immateriali dell'agricoltura;
c) prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante;
d) iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di
fattorie sociali e didattiche;
- le Regioni, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese
agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell'agricoltura sociale;
- le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione
delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale;
- i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale nel commercio su aree
pubbliche;
- gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle
procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli;
- gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili
confiscati alla criminalità organizzata;
- viene istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf. È chiamato a definire le linee guida in materia
di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento
con le politiche rurali e comunicazione.
Alimentazione: Pignedoli (Pd), presentato Ddl per introdurre a scuola educazione al valore del cibo.
Il testo presentato prevede un Piano nazionale sperimentale da inserire all'interno dei piani triennali scolastici.
Di seguito il comunicato diffuso dalla senatrice Pignedoli il 14 ottobre.
"A seguito di un importante dibattito aperto nei mesi scorsi a Reggio Emilia sui temi del cibo e della ristorazione collettiva, quest'oggi
al Senato abbiamo presentato un disegno di legge a mia prima firma che punta ad introdurre nel sistema di istruzione l'educazione al
valore del cibo, sottolineando le molteplici valenze degli alimenti, a iniziare da quelle salutistiche, agroambientali, culturali e sociali.
Per mesi ad Expo abbiamo parlato di "Nutrire il pianeta, energia per la vita", un titolo che contiene un grande messaggio di sintesi del
rapporto tra uomo, ambiente e la centralità del cibo. Io credo che i grandi cambiamenti culturali, però, non possano avvenire solo per
decreto, ma devono procedere passo dopo passo, partendo dall'infanzia. Per questo è importante educare i ragazzi a un corretto stile
vita che tenga insieme un'alimentazione sana e un approccio del cibo globale, inteso come agricoltura, salute, educazione". Lo afferma
la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama, che nel corso della conferenza stampa
ha ricordato che il prossimo 16 ottobre si celebrerà la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. "Negli anni di grande industrializzazione
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- spiega la senatrice del Pd - si è persa la consapevolezza della connessione tra cibo e agricoltura, tra quello che mangiamo e la sua
origine. Se non conosciamo il tempo dedicato alla nascita di un prodotto, quanto bene naturale è stato investito, acqua, terra, quale
micro clima, allora non potremo mai conoscere la differenza di valore tra ciò che viene prodotto in modo standard in tre minuti e
quello che ha bisogno di mesi per maturare. Su questo l'Emilia Romagna è pioniera. Già da diversi anni in molte scuole sono state
adottate pratiche di educazione al valore del cibo, come nelle tante scuole del reggiano che hanno intrapreso percorsi importantissimi
che dovrebbero essere riportati su scala nazionale. A questo servirà l'approvazione del disegno di legge che, infatti, prevede
l'istituzione di mense didattiche, laboratori della biodiversità, distributori automatici di frutta e latte in sintonia con progetti europei
per stimolare la crescita di consumo di frutta e latte per lanciare una sfida di contrasto alla crescita di obesità tra i bambini. La proposta
iniziale - conclude Pignedoli - è quella di istituire un piano nazionale sperimentale, per il quale cercheremo di trovare spazi utili già
nella prossima legge di stabilità".
Il disegno di legge è stato sottoscritto, tra gli altri, dalla Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, dalla Presidente della commissione
sanità Emilia De Biasi e dalla senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale Pd.
Biodiversità: bene approvazione ddl in Senato, tutelare il nostro grande patrimonio agricolo
Il
presidente della Cia, Dino Scanavino: "Da sempre facciamo della tutela della biodiversità il fondamento della nostra visione. Perché
biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell'agricoltore
come imprenditore custode e multiruolo, capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, il territorio e i suoi prodotti
tipici". Un altro passo avanti verso l'approvazione definitiva della legge sulla biodiversità agricola e alimentare: la Cia-Confederazione
italiana agricoltori saluta con soddisfazione l'approvazione in Senato del ddl in materia, che ora torna alla Camera per la terza lettura. "La
Cia, da sempre, fa della tutela della biodiversità il fondamento della sua visione dell'agricoltura -spiega il presidente nazionale Dino
Scanavino- perché biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e
dell'agricoltore come imprenditore ‘multiruolo' capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, di qualificarlo attraverso
l'attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura". Per questo "crediamo molto in questo disegno di legge continua Scanavino- che finalmente definisce un quadro normativo unico, prevedendo misure fondamentali per la difesa e la valorizzazione
della biodiversità, come l'istituzione di un'Anagrafe nazionale ‘ad hoc' e l'avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità a sostegno
delle azioni degli agricoltori custodi". "L'Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di
quella animale del continente europeo -ricorda il presidente della Cia-. Un patrimonio che va salvaguardato, rappresentando un valore
aggiunto della produzione agricola che merita di essere sostenuto, anche economicamente".
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La ricetta del mese.
Cantucci toscani, un classico della tradizione
LA RICETTA
INGREDIENTI: 300 gr di zucchero, 4 uova, 500 gr di farina, 150 gr di mandorle, una bustina di lievito
per dolci.
PROCEDIMENTO: Sono relativamente semplici da fare, anche
se l’elemento principale per la buona riuscita della ricetta è
soprattutto la tecnica della cottura. Si sbattono bene le uova
con lo zucchero, si aggiunge la farina, il lievito. Quando il
composto
è
L’impasto
va
ben
omogeneo
suddiviso
in
si
aggiungono
filoncini
le
mandorle.
lavorandolo
su
una
spianatoia infarianta. I “filoncini” vanno disposti su una teglia
precedentemente ricoperta da carta da forno. La teglia va
messa nel forno già caldo a una temperatura di 180° e i filoncini dovranno cuocere per circa 20 minuti.
A questo punto toglierli dal forno e tagliare i filoncini obliquamente in modo da ottenere i cantucci
Disporli nuovamente nella teglia e cuoverli ancora nel forno per 2 o 3 minuti. Si servono, ovviamente,
con un buon vinsanto toscano.
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