Sala degli Stemmi
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Sala degli Stemmi
La “Sala degli Stemmi” L’attuale ambiente denominato “Sala degli Stemmi” era l’originaria Sala del Consiglio Comunale, che fino a pochi anni fa ospitava 40 stalli per i consiglieri, in legno, con schienali e sedili in pelle. Dal 2002, con la realizzazione di un nuovo ambiente più capiente e moderno nell’ala nord del Palazzo Municipale, tale sala ha perso la sua destinazione originaria, mantenendo però una funzione di rappresentanza. Essa era stata concepita dall’arch. Malinverni in stile medievale come un ambiente maestoso e solenne, sia per altezza che per dimensioni, illuminato da ampie finestre con vetri da cattedrale ed interamente decorato. Le pareti, infatti, sono impreziosite da graffiti policromi riproducenti gli stemmi di tutte le città italiane allora esistenti (cento), incorniciati da riquadrature a disegno geometrico o a trompe l’oeil e da una zoccolatura in legno; anche il soffitto, con travi in legno sostenute da mensole in legno intagliate, è impreziosito dalle medesime decorazioni. Queste furono realizzate direttamente dall’arch. Malinverni, autore anche degli altri ornamenti del Palazzo Municipale ed in particolare degli stemmi posti sulle facciate esterne nel coronamento di gronda, che ancora una volta riproducono le 100 città italiane. Il programma decorativo, infatti, voleva essere unitario, ispirato alla tradizione storica della Città del Carroccio ma con uno sguardo alla contemporaneità di allora. Degni di attenzione sono i lampadari in stile medievale, realizzati in ferro battuto e cristallo, in origine a gas e luce elettrica, montati a soffitto con catene a disegno ornamentale, opera della Ditta G. Marinoni di Milano; le finestre della Ditta Paolo Cittera di Legnano, con vetri decorati della Ditta Bernareggi di Saronno; i pavimenti in parquet a spina di pesce in rovere e noce ed infine le porte e gli arredi in noce e pelle, tutti su disegno di Malinverni e realizzati dall’ebanista Galli Antonio di Inverigo, rinomata falegnameria d’arredi signorili e da chiesa.