Inventario de` mobili e suppellettili che sono nel Palazzo dell

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Inventario de` mobili e suppellettili che sono nel Palazzo dell
Inventario de’ mobili e suppellettili che sono nel Palazzo dell’Illustrissimo
Magistrato della città d’Urbino, fatto di gennaro 1715 in tempo del Confalonierato
dell’Illustrissimo Signor Giovanni Andrea Rossi.
Manoscritto cartaceo, fascicolo non legato, secolo XVIII°, mm. 260 x 190, cc. n. 12
(segnatura di collocazione dell’originale: Fondo del Comune, busta 190, fascicolo VI
Notizie sul Palazzo Ducale di Urbino come sede del Palazzo Apostolico con
inventari, carte 94,1 – 94,12).
NOTA
Nel corso dei lavori di riordino dell’Ufficio Fondo Antico, effettuati agli inizi del
2011, è stato rinvenuto un fascicolo manoscritto, non compreso nel lavoro di
indicizzazione dell’Archivio storico realizzato da Luigi Moranti (Luigi Moranti,
Biblioteca Universitaria di Urbino, v. LXXX degli Inventari dei manoscritti delle
biblioteche d’Italia, Firenze, Leo S. Olschki, 1954), per motivi che allo stato attuale
delle cose è impossibile determinare o a anche semplicemente ipotizzare.
Il fascicolo in questione consta di 24 pagine, delle quali risultano bianche quelle
appresso indicate: carta 2 verso, carta 3 verso, carta 7 recto e carte da 9 a 12 recto e
verso; le pagine di testo presentano informazioni di un certo interesse sugli arredi del
Palazzo Ducale di Urbino relativamente al periodo in cui esso fu sede del Legato
Apostolico (1631 – 1860).
In primo luogo, allo scopo di mettere a fuoco al meglio il portato informativo del
documento, si è provveduto alla trascrizione integrale dello stesso, dopo di che – una
volta effettuata una scrupolosa ricognizione del repertorio del Moranti sopra ricordato
– sono state riscontrate affinità con il sesto fascicolo della Busta 190 del Fondo del
Comune, contenente (come recita l’indicazione del Moranti) notizie sul Palazzo
Ducale di Urbino come sede del Palazzo Apostolico con inventari, ed in particolare
un inventario molto simile, ancorché più cospicuo, risalente all’epoca in cui era
Legato d'Urbino il Cardinal Tanari.
Si è dunque pensato che fosse utile e ragionevole mettere le informazioni a
disposizione degli interessati, accorpando alla fine del fascicolo suddetto le dodici
carte (in questo modo facendo ricorso alle medesime modalità utilizzate
precedentemente in casi simili), ed inserendo nella biblioteca digitale la trascrizione
integrale del documento.
TRASCRIZIONE INTEGRALE DEL DOCUMENTO
[1 recto]
Inventario de’ mobili e suppellettili che sono nel Palazzo dell’Ill[ustrissi]mo
Mag[istra]to della città d’Urbino, fatto di gen[na]ro 1715 in tempo del Confalonierato
dell’Ill[ustrissi]mo S[ign]or Gio[vanni] And[re]a Rossi
Primeram[en]te: all’ingresso sopra la p[rim]a porta del cortile vi è un imagine della
Beata Vergine rinchiusa in una nichiarella con due sportelli, havendo pendente una
lanterna di vetro.
A cima la scala grande, all’ingresso della loggietta vi è la porta con tutti li suoi ferri e
serratura con la chiave e saliscendo.
Nella loggietta che si trova p[rim]a d’entrare in sala vi sono cinque cassa banchi
piccioli dipinti.
Item ivi alle due pareti vi sono due lumiere di latta per li candelieri et un’altra lumiera
di latta con vetri vi è a cima la scala con la sua cariola e cordella.
All’ingresso della sala vi è la sua porta doppia con tutti li suoi ferri, et alla d[ett]a
porta dentro la sala vi è la portiera di panno rosso con sue francie e ferro a cima.
Dentro, nella sala, a mano sinistra vi sono tre cassa banchi grandi dipinti con l’arma
del publico, a cima de’ quali vi è un’altro [sic] cassabancho piccolo senz’appoggio.
Item dall’altra parte verso la piazza vi sono altri tre cassabanchi simili, et un’altro
[sic] a cima, et un’altro [sic] a piedi in mezzo alle due porte della sala.
It[em] nella sala in faccia a cima vi è il bancone con la sua pradella et apoggio grande
scornigiato di noce per luogo dell’Ill[ustrissi]mo Mag[istra]to ove è pure un quadro
con sua cornege dorata coll’immagine di S. Antonio da Padova et di S[ant]a Geltruda
con due aquile a lato di d[ett]o quadro.
[1 verso]
Item a cima la sala vi è un tavolino grande d’abeto con un tapeto grande sopra.
It[em] in un’angolo [sic] di detta sala vi sono due tavolini a mez’ottangolo di noce
con i suoi tapeti ad ambedue.
It[em] a cima un banco d’abeto senz’apoggio per il Sig[no]r Seg[reta]rio.
It[em] un focolare di ferro da quattro piedi.
It[em] l’insegna grande colla q[ua]le si dà il il posesso all’Ill[ustrissi]mo
Conf[alonie]re al suo ingresso.
It[em] un’altra insegna piccola, che si pone fuori delle finestre del Palazzo.
It[em] nella sala in faccia a cima un quadro grande coll’immagine della Beata
Vergine con sua cornige grande, et in buona parte dorata.
It[em] a lato di d[ett]o quadro vi sono due quadri di chiaroscuro con cornige e filo
d’oro.
It[em] sotto alli med[esim]i quadri vi sono due quadri ovati di chiaroscuro
coll’immagine di due Duchi d’Urbino con sue inscrittioni.
It[em] alla muraglia verso il cortile vi è dentro una nichia un semibusto di marmo del
Em[inentissi]mo Gio[vanni] Fran[ces]co Albani oggi Clemente XI col suo
ornam[en]to di marmo e cartellone.
It[em] a d[ett]a muraglia quadri sei grandi di chiaroscuro colle sue cornige negre con
filo d’oro.
It[em] un Arma [sic] grande del Papa.
It[em] alla muraglia verso la piazza dentro la renghiera di ferro composta di bacchette
n. trent’una con sette palle sopra, vi sono quadri n. tre di chiaroscuro senza cornige.
It[em] sotto la renghiera vi è un semibusto di marmo d’Alessandro ottavo col suo
ornam[en]to e cartellone.
[2 recto]
It[em] a ciaschedun lato delle due finestre, due altri quadri grandi di chiaro oscuro
con sua cornige negra e filo d’oro.
It[em] sopra ambedue le finestre due quadri, cioè uno per ciascheduna finestra con
cornice negra.
It[em] un’ombrella gialla.
It[em] una lumiera pendente in mezzo la sala composta di dodici cornucopie.
It[em] nella muraglia a’ piedi la sala, in mezzo, dentro una nichia, un semibusto di
marmo dell’Em[inentissi]mo Sig[no]r Card[ina]le Anibale Albani col suo
ornam[en]to di pietra.
It[em] sopra il d[ett]o semibusto vi è un quadro grande di S. Fran[ces]co di Paola con
cornige negra e filo d’oro.
It[em] a lato del med[esi]mo quadro vi sono due altri quadri grandi di di chiarooscuro
con cornige negra e filo d’oro.
It[em] sopra le due porte della sala vi sono altri due quadri grandi con cornice negra,
uno de’ q[ua]li rappresenta l’arbore di Casa Feltria, e l’altro un inscrizione di d[etta]
Casa.
It[em] alla porta della sala che conduce alle camere vi è pure la portiera di panno
rosso, nova, col suo ferro in cima.
It[em] dentro un cassabancho vi sono num[er]o dieci aste dorate coll’Arma di Casa
Albani per li mazzieri.
It[em] dentro un altro cassabancho una sottocoppa di maiolica bianca coll’Arma del
Publico.
It[em] dentro il sud[dett]o cassabancho vi sono candelieri d’ottone n[ume]ro sette, e
due para di smoccatori d’ottone.
It[em] qui un cortello con sua manica d’osso.
It[em] un piè di stallino di legno di noce per la candeletta per bandie.
It[em] una tabella scornigiata di noce delli C[on]sig[lie]ri dello Studio.
It[em] due granatelli.
[2 verso]
bianca
[3 recto]
Alla porta della sala che conduce alle stanze vi è la sua porta doppia di noce con tutti
li suoi ferri e chiave serrat[ur]a nova e maniglie d’ottone.
It[em] in d[ett]a p[rim]a camera contigua alla sud[dett]a sala vi sono tre tavolini
eguali fra loro coperti di panno paonazzo con la francia rossa d’intorno.
It[em] quattro careghe grandi di vacchetta con brocche grandi piane d’ottone.
It[em] altri otto careghini di noce.
It[em] al camino un para di capifochi alti d’ottone.
It[em] al camino una paletta di ferro grande, et un’altro [sic] ferro grande con la
forcina a’ piedi da due corni.
It[em] un para di soffietti pur al camino.
It[em] un quadro grande di chiaro oscuro con cornige negra.
It[em] sei quadri consimili de’ luoghi dello stato d’Urbino con cornige negra.
It[em] doi disegni boni del Zuccari sop[r]a le due porte con cornige negra e due fili
d’oro.
Item un sopraporte di fiori sopra la porta.
[3 verso]
bianca
[4 recto]
All’ingresso della seconda camera contigua alla prima vi è la portiera di panno rosso
con la sua francia e ferro a cima e vi è la sua porta nova foderata di noce scornigiato
con le maniglie d’ottone e tutti li suoi ferri.
It[em] dentro la seconda camera vi sono due tavolini di noce ovati con piedi torniti e
righe negre.
It[em] ivi quattro careghe grandi dall’appoggio.
It[em] un tavolino fatto a triangolo coperto di panno rosso con la sua francia rossa e
piedi negri.
It[em] un cantarano di noce con tre castini.
It[em] un specchio [sic] grande con cornige dorata.
It[em] un quadro col ritratto del Sig[nor]e Maresciallo Veterani con cornige negra e
filo d’oro.
It[em] un quadro col ritratto dell’Em[inentissi]mo Card[inal]e Gio[vanni] Fran[ces]co
Albani, oggi Clemente XI, con cornige negra e filo d’oro.
It[em] quattro quadri lunghi, stretti et alti di chiaro oscuro con cornige negra e filo
d’oro.
It[em] un quadro grande coll’immagine di S. Crescentino, protettore d’Urbino, con
cornige negra e filo d’oro.
[4 verso]
It[em] due quadri compagni che sono li ritratti de’ sig[no]ri prencipi D[on] Carlo e
D[on] Alessandro Albani, nep[o]ti di N. S. con cornige dorate [sic].
It[em] due quadri, che sono due disegni del Zuccari, con cornige negra e filo d’oro.
It[em] un piccio quadro con cornige negra dov’è il privilegio concesso
dall’Imperatore Leopoldo al Marescial Veterani.
Nel credenzino dell’Ill[ustrissi]mo Magistrato vi sta una cassettina di ferro con tre
chiavi.
It[em] il libretto de’ ricordi degl’Ill[ustrissi]mi Magistrati.
It[em] un viluppo di broccato turchino uso d’un ferraiolo disfatto.
It[em] il ferraiolo di panno paonazzo colle mostre e bande di broccato per
l’Ill[ustrissi]mo Conf[alonie]re e li tre ferraioli per li Sig[no]ri Priori et un ferraiolo di
seta per l’Ill[ustrissi]mo Conf[alonie]re.
It[em] lo Statuto d’Urbino.
It[em] il libro de’ decreti dell’Em[inentissi]mo Astalli.
It[em] sei careghe di noce novam[en]te fatte a dì 28 gen[nar]o 1718 e bollate col
bollo del publico.
It[em] doi sopraporti di fiori sopra le porte.
[5 recto]
All’ingresso della terza et ultima camera, contigua alla 2a vi è pure la portiera di
panno rosso con le sue francie e col suo ferro, e poi vi è la bossola di noce con la sua
invetriata nobile e sua molla e suoi ferri.
Dentro poi la d[ett]a terza et ult[im]a camera vi sono l’infr[ad]ette cose cioè
P[rim]a buffetti di noce compagni n[umer]o due con li suoi tapeti sopra ad ambedue.
It[em] un tavolino coperto di panno rosso con francie di seta, gallone in mezzo e
piedi torniti con fili negri.
It[em] un’altro [sic] tavolino fatto a triangolo, coperto parim[en]te di panno rosso,
con francia atorno e gallone.
It[em] careghini di noce n[umer]o undici con li suoi undici cuscini di pelle rossa.
It[em] sedie di noce colla sgarza n[umer]o diciotto.
It[em] il ritratto di N. S. Clemente XI con cornige grande dorata.
It[em] il ritratto della Maestà di Giacomo III Re d’Inghilterra con cornige grande
dorata.
It[em] quadri n[umer]o quattro lunghi di chiaro oscuro con cornige negra e filo d’oro.
It[em] due ritratti del Sig[no]r D[on] Orazio Albani e del Sig[no]r Card[ina]l Albani
con cornige dorata.
It[em] il ritratto dell’Em[inentissi]mo Astalli con cornige negra e filo d’oro.
[5 verso]
It[em] due ritratti antichi de cardinali con cornige negra.
It[em] un ritratto d’Urbano VIII con cornige negra e filo d’oro, sopra il camino.
It[em] due quadri grandi, a lato del camino, de’ santi e beati d’Urbino, con cornige
negra.
It[em] sopra uno de’ buffetti notati di sopra un bacile d’ottone con le bussole da
pallottare e scattola senza coperchio con n[ume]ro cinquanta palle rosse.
It[em] alla porta della renghiera la portiera di panno rosso col suo ferro.
It[em] un quadretto dell’orazione.
It[em] doi sopraporti di fiori sopra le porte.
[6 recto]
Nell’ingresso della terza camera nobile già descritta alla camera detta La Cucinaccia
Una tavola larga da serrare il camino della p[rim]a camera nobile dentro la prima
porta, e poi un’altra porticella colli suoi ferri e catorcetto, e poi un’altra porta senza
serratura, per la quale s’entra nella Cucinaccia.
Dentro la Cucinaccia vi sono l’infrescritte cose, cioè.
Una credenza d’abeto tinta turchina colla sua chiave con dentro una portiera grande
di panno paonazzo foderata, coll’arma del publico in mezzo.
It[em] una coperta grande di panno rosso che p[rim]a stava sop[r]a la tavola grande in
sala.
It[em] sopra la d[ett]a credenza vi sono due candelieri di legno alti.
It[em] una catedra per le orazioni per gl’ingressi dell’Ill[ustrissi]mo Magistrato.
It[em] un para di capifochi di ferro.
It[em] un spiedo grande.
It[em] una graticola un poco rotta.
It[em] un badile.
It[em] un scorcello.
It[em] due careghe antiche.
It[em] tre trespoli diversi d’eguale altezza.
It[em] granate bone n[ume]ro sei in tutto.
[6 verso]
It[em] due arma del publico di legno di noce.
It[em] una cartella d’altare di mezzo con sua cornige.
It[em] dodici lanternoni coll’Arma del Publico.
It[em] una tavola col gioco di dama.
It[em] quattro rastelli fatti per le porte della città.
It[em] un porta scompezze di legno.
It[em] due tavolini bianchi d’abeto colli suoi piedi.
It[em] una tavola di noce con due castini e suo piede.
It[em] due portacappi ordinarij per li ferraioli.
It[em] due banchi d’abeto senz’apoggio.
It[em] una bancata lunga dall’apoggio composta di quattro banchetti spezzati.
It[em] una rosciella di ferro col manico di legno.
It[em] il campione di rame della minella dell’abondanza.
It[em] un cassabanco curto senz’apoggio con chiave.
It[em] una tavola grande lunga che serviva per tener li ferraioli dell’Ill[ustrissi]mo
Magistrato.
It[em] un telaro novo per il camino della p[rim]a camera.
It[em] due quadri grandi di chiaro oscuro.
It[em] un quadro grande di San Crescentino con cornige negra.
It[em] due armi, cioè uno del Pub[lic]o et uno del Card[ina]l Dania.
It[em] una tabella della Gabella del Passo.
It[em] una tabella della Cong[regazio]ne della S[antissi]ma Concezzione [sic].
It[em] quattro cassettine scoperte curte d’abeto a guisa di lanternoni.
It[em] un’orcio [sic] grande bono per tener l’olio.
[7 recto]
bianca
[7 verso]
Nella Chiesina o Capella esistente nel Palazzo a cima la scaletta et a cima la sala, da
un lato vi sono l’inf[rascrit]te supellettili sagre.
Sopra l’altare una muta di cartelle e due candelieri di legno alti, e la croce in mezzo
col crocifisso dipinto et una scalinata semplice.
Un legìo ordinario et un messale vecchio.
Tre tovaglie sopra l’altare.
Un pallio di tela dipinto.
Un piattino con un para d’ampolline e fazolettino.
Due vasi grandi di maiolica bianca coll’Arma del Publico.
Una campanella per l’elevazione.
Un tavolino d’abeto che serve per la sagrestia.
Una cartella per la preparazione.
Un calice d’ottone colla coppa d’argento dorata.
La patena di rame indorata.
Quattro palle.
Due corporali.
Tre purificatori.
Sei sopra calici diversi.
Una borsa.
Due pianete, cioè una lacera et una bona bianca col finimento ad ambedue di stola e
manipolo.
Un camisce col cordone e sua amitta.
[8 recto]
Due scattole dall’ostia.
Una scattoletta quadra.
Due quadri trasparenti che si pongono per le quarant’ore alla S[antissi]ma
Concezzione [sic].
Una cornige di legno dorata senza quadro.
[8 verso]
Nella camera di sopra, detta la camera del Mascarone, vi sono l’infrascritte robbe,
cioè
All’ingresso vi è la porta colla chiave.
Un quarto, o sia il toppo di legno vecchio con croce di ferro sop[r]a.
Il Mascarone che si pone fuori delle finestre.
Due armi di due cardinali.
Un’arma più grande sbiavito assai.
Un trespolo mezo rotto.
Un’arma pic[col]o sbiavito di Pignatelli.
Una bancatella lunga e tre tavolette pulite.
Cornucopie n[umer]o ventinove e n[umer]o tre rotte.
Torcieri d’abeto n[umer]o dodici per porre le torcie fuori.
Una lumiera di latta vecchia et una spezzata di carta.
Quattro aste tinte turchine.
Quattro altre cornucopie grandi d’abeto colli tre monti a cima e coll’arma di casa
Venezianelli in mezzo.
Un’orcioletto [sic] di latta.
Tre portaccie vecchie sop[r]a la sofitta poste per piano.
Una scaletta nova apoggiata al fenestrino che va sopra la sofitta della sala.
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