VIII uscita - Res Publica SPQR

Transcript

VIII uscita - Res Publica SPQR
Giornale di Res Publica SPQR
Il Messaggero della Res Publica
Numero VIII - 02/09/2009 - Giornale aperiodico della micronazione - Anno II
EDITORIALE
B EN TO R N A TI I N R ES
PUBLICA
Ed eccoci ancora una volta qui
e secondo me con un’uscita di
tutto rispetto, che non ha nulla
di invidiare rispetto a quelle
d’altre micronazioni!
Un’uscita, al solito, di livello:
politica, esteri, attività, cultura,
dibattiti,
abbiamo
messo
davvero di tutto.
Spero che con questo nostro bel
giornale
possiamo
così
riprendere,
tutti
assieme
allegramente, il ritmo dopo le
beneamate pause estive!
Una valutazione ho da farla:
dopo tanta pausa, è necessaria
una ripresa veloce delle attività
ed è necessario svegliarsi per
non
ritrovarci
con
una
micronazione che va troppo
lenta rispetto alle nostre
ambizioni ed al valore di quel
che siamo e di quanto abbiamo
fatto. Quindi, avanti!
Vi auguro una buona lettura.
ANALISI SULL’OPERATO DEL
GOVERNO
Di Caio Giulio Aquila
Dopo quattro mesi di governo, è
impossibile non fare un’analisi sul
governo formato da Alleanza Romana
con i Consoli Crasso, candidato di AR, e
Catilina, esponente dell’ex Virtus,
rimasto suo collega dopo le elezioni.
Un’analisi, che per essere realmente
imparziale, necessita di luce ed ombre: e
ve ne sono in abbondanza da non sapere
dare con certezza un giudizio unico e
sicuro su questo governo che ancora è lì,
che va avanti.
La squadra ministeriale è sulla carta
ben preparata: non solo sulla la carta,
ma ha dato mostra di grande maturità e
grande esperienza, sorretti anche da un
Senato ben conscio delle proprie
responsabilità.
[continua a pagina 2]
SUCCESSI DELLA
POLITICA ESTERA
ROMANA
Di Cneo Sergio Catilina
È tra trattati di
mutuo
riconoscimento
e
abrogazioni come da
titolo...
[Continua a pagina 4]
LA MICRONAZIONE
IL FANTACALCIO
Di Publio Cornelio
Tacito
Come ogni anno
l’estate è giunta,
portando
i
suoi
problemi e bloccando
i lavori del governo.
[Continua a pagina 5]
ANNOTAZIONI
Il mondo micronazionale italofono è
sempre in fermento: nuove presunte
micronazioni si affacciano sullo
scenario, come Neurania, mentre
altre sembrano allo sbando!
Caio Giulio Aquila
La Repubblica Sovietica ha ricevuto
un attacco informatico ed ha
rescissoìo il trattato con la Vitla
Democratica!
Il Ministero del Consolato Crasso - Catilina
Consoli M.L.Crasso - C.S.Catilina
Censore C.D. Simone
Pretore P.C.Tacito
Questore P.T.Traiano
Edile Curule C.G.Aquila ad interim
Edile Plebeo C.C.Gallo
POLITICA ESTERA
1
1
SOMMARIO
* Vitla si riunisce
[pag.7]
*Rome Total War
[pag.8]
*Fascismo
[pag.9]
*Liberalismo
[pag.11]
*Musica fiamminga
[pag.13]
POLITICA INTERNA
ANALISI SULL’OPERA DEL GOVERNO
Quattro mesi e qualcosa sul consolato Crasso - Catilina
Dopo quattro mesi di
governo, è impossibile
non fare un’analisi sul
governo formato da
Alleanza Romana con i
Consoli
Crasso,
candidato di AR, e
Catilina,
esponente
dell’ex Virtus, rimasto
suo collega dopo le
elezioni.
Un’analisi, che per
essere
realmente
imparziale, necessita di
luce ed ombre: e ve ne
sono in abbondanza da
non sapere dare con
certezza un giudizio
unico e sicuro su questo
governo che ancora è lì,
che va avanti.
La squadra ministeriale
è sulla carta ben
preparata: non solo
sulla la carta, ma ha
dato mostra di grande
maturità
e
grande
esperienza,
sorretti
anche da un Senato ben
conscio delle proprie
responsabilità.
Innanzitutto, la grande
mole
di
attività
legislativa,
che
ha
portato
alla
realizzazione
del
regolamento del Senato,
un vero e proprio
capolavoro
della
legislazione quirita.
A seguire, finalmente
l’inizio dei lavori di un
neo che ha macchiato
tutti i governi da molto
tempo a questa parte: il
Corpo
Giuridico
Romano,
progetto
mastodontico, che, dopo
aver avuto il coraggio di
abolire la rinomata
commissione, è ripartito
proprio in Senato e
sembra andare a vele
spiegate.
Infine, i vari progetti di
regolamento
dell’Assemblea
Popolare,
cosìccome
della
legge
sulla
riservatezza,
ritenuta
utile a seguire del
censimento del governo
precedente.
2
Quindi, l’attività a detta
vera
e
propria
ministeriale:
*la Questura, diretta da
P.T.Traiano, ha fatto un
lavoro
egregio,
istituendo e realizzando
le carte d’identità ed
aggiornando
dopo
moltissimo
lavoro
l’Anagrafe,
secondo
quella che è la nuova
legge;
*Le Pretura, che ha
collaborato
alla
creazione della Corte di
Giustizia, stimolando
l’effettiva realizzazione
dei
dettami
costituzionali,
dopo
anni di lascia passare, e
che era divenuta una
cosa abbastanza pesante
e di cui si discuteva fin
dai tempi del governo
Aquila-Coriolano;
*La Censura, che ha
rivitalizzato la vita
culturale
quirita,
promuovendo, assieme
ad enti privati, diversi
concorsi culturali di
successo, e respingendo
in
avanti
l’attività
dell’Università,
l’attività della Scuola
Palatina,
e
promuovendo l’utilizzo
del
latino
nella
micronazione;
*L’Edilità plebea, che
ha seriamente lavorato
al recupero dell’attività
di propaganda, entrata
in disuso, favorendo
l’afflusso di molti nuovi
cittadini,
e
pubblicizzando
la
micronazione al di fuori
degli
ambienti
strettamente
micronazionali;
*La politica estera dei
consoli, che finalmente
è ripartita dopo cotanto
silenzio, e si sono
riprese le relazioni con
la LOSS, cosìccome si è
data
nuova
linfa
all’UMI, e si è giunti a
nuovi
importanti
riconoscimenti a livello
estero;
Ma dopo aver elencato i
punti positivi, ecco che
arriviamo
a
quelli
negativi: dopo un inizio
splendente, si è sofferto
moltissimo la mancanza
di
leadership
del
consolato
vero
e
proprio, cosìccome è
stata
veramente
insufficiente e scadente
l’attività
dell’Edilità
Curule
sotto
T.S.Gracco.
Per quanto concerne
l’attività di Crasso e
Catilina, sì è stata
buona, diciamo nella
norma, ma non quella
che ci si poteva
ragionevolmente
aspettare.
La politica estera, dopo
tutto,
nonostante
i
successi ottenuti, è stata
discontinua,
l’attività
legislativa e ministeriale
dovuta moltissimo al
lavoro ed alla volontà di
3
sacrificio dei singoli
senatori e ministri.
Ci si chiede: che
successi si sarebbero
potuti ottenere con una
direzione
più
autorevole, decisa e
presente? A mio parere,
semplicemente
strabilianti.
Ed il fatto di aver
mancato
questo
importante
appuntamento, ci si
chiede cosa abbiano in
riserbo per noi i Consoli
per i due restanti mesi.
Si rifaranno, spingendo
il motore al massimo,
anziché andare a marcia
morta? Ai posteri, già,
si
dice
sempre
manzonianamente così,
l’ardua sentenza.
Caio Giulio Aquila
POLITICA ESTERA
SUCCESSI DELLA POLITICA ESTERA ROMANA
Si avanza tra riconoscimenti ed abrogazioni
È tra trattati di mutuo
riconoscimento
e
abrogazioni come da
titolo
che si sta
svolgendo la politica
estera quirita: tornata
finalmente ad essere
attiva
dopo
molto
tempo. Pur essendo
favorevole
al
riconoscimento
del
Lamato di Sandus, non
sono troppo scontento
dell'abrogazione
di
questo trattato, nel
senso che vedo anche
un rinnovato interesse
verso la politica estera
da
parte
della
cittadinanza, che non si
adegua più ai trattati
stabiliti dai consoli. Ma
nel frattempo abbiamo
stretto
anche delle
nuove
relazioni
diplomatiche
con
Pasargada ad esempio,
accreditata
micronazione virtuale,
di lingua portoghese,
esistente dal 2001, e col
cui
delegato
alle
relazioni estere, Bruno
Cava,
di
origini
cosentine,
anche
delegato
presso
la
LOSS (Lega degli Stati
Secessionisti), ho tenuto
un carteggio in cui mi è
parso
parecchio
interessato alla realtà
micronazionale
italofona per la quale
auspica
un
buon
sviluppo
e
una
maggiore
coesione.
Altro
riconoscimento
ben
importante
è
arrivato da parte di
Lavalon, già membro
LOSS. Altre nazioni
come Salieri o il Regno
Virtuale, hanno molto
apprezzato il nostro
riconoscimento,
inaugurando i loro
rapporti diplomatici con
micronazioni di lingua
italiana.
Anche
Zarahemla ha risposto
con entusiasmo alla
nostra mail e ora il loro
4
Senato sta valutando la
proposta
di
riconoscimento.
Nel
cercare contatti con
TorHavn
mi
sono
invece accorto di una
singolare politica estera,
che consiste nel non
avere
riconoscimenti
formali,
giudicati
inutili, con le altre
nazioni, ma al limite
informali, garantiti dal
tenersi in contatto,
tramite e-mail, con i
rispettivi delegati di
TorHavn. E non vi
anticipo nulla più delle
novità che sono in
arrivo e dei trattati per i
quali si sta lavorando e
soprattutto perchè non
voglio fare polemica.
Cneo Sergio Catilina
LA MICRONAZIONE
IL CAMPIONATO DI RES PUBLICA SPQR
Iniziato agguerrito il Fantacalcio nazionale
Come ogni anno l’estate
è giunta, portando i suoi
problemi e bloccando i
lavori del governo. Il
bilancio tuttavia non è
affatto
negativo.
Il
periodo delle vacanze ha
portato molti segnali
positivi nella nostra
micronazione. I Circoli
vanno a gonfie vele, le
sezioni
di
politica,
cultura e storia hanno
resistito ai pericoli del
caldo e del mare, per non
parlare poi della vera
novità dell’estate: sto
parlando, ovviamente del
Fantacalcio.
Una
iniziativa
promossa
direttamente dal Console
Gneo Sergio Catilina e
subito
affiancata
e
sostenuta da quasi tutta
la cittadinanza quirita. E’
sorta così la Lega Calcio
Res Publica SPQR, che
conta, fin dal suo primo
anno di nascita, ben dieci
squadre. I nomi dei team
sono le più differenziate
e perché no fantasiose: si
passa dal Monte Rangers
di Catilina stesso, alla
Regia
Italica
del
Princeps
Aquila,
all’Inner Circle United
del Questore Traiano,
sino alla Legione XIII
del
Pretore
Publio
Cornelio
Tacito.
Appellativi, dunque, che
ricordano
vagamente
squadre di calcio ben più
note, o addirittura, come
è il caso della squadra di
Jegan, le mitiche e
invincibili
legioni
romane. Un richiamo
abbastanza
azzardato,
considerando anche il
risultato negativo nella
prima
partita
di
campionato….Ma questa
è un’altra storia.
Un
progetto
reso
possibile
attraverso
l’utilizzo del supporto
fantaservice
(www.
Fantacalcioservice.it) e
la creazione di una lega
privata denominata, per
l’appunto, Lega Calcio
Res Publica SPQR.
Dopo l’iscrizione delle
dieci squadre, tutto è
cominciato con l’asta
iniziale. E subito sono
sorte
le
prime
polemiche: in primis il
princeps Aquila, di certo
non amante del motto
“l’importante
è
partecipare”,
si
è
lamentato con il console
Catilina, criticandolo di
non aver aspettato la
presenza regolare di tutti
i partecipanti al torneo,
prima
di
dichiarare
aperte le operazioni di
mercato. Non siamo in
politica, non si discute di
alleanze o di fiducie al
5
governo, ma comunque i
quiriti sono sempre sul
piede di guerra l’uno
contro l’altro. C’è chi
sperpera subito i soldi
per acquistare i vari
Eto’o e Milito, chi
invece
decide
di
risparmiare puntando più
sul bilancio( la crisi c’è
dopotutto nel calcio
europeo), chi, infine,
opta su una squadra più
equilibrata, ricca di
possibili rivelazioni.
I pronostici, quando si
parla di Fantacalcio,
sono
spesso
inutili.
Conta la fortuna, la
capacità di percepire le
condizioni di un certo
giocatore, e anche di
anticipare le mosse
dell’avversario.
Ma
soprattutto è la sorte ad
essere la protagonista
negli incontri. Infortuni
gravi,
condizioni
precarie e delusioni
inaspettate sono molto
frequenti e possono
indirizzare l’ago della
bilancia da questa o da
quella parte, a favore di
una o dell’altra squadra.
Partire bene a volte non
basta, meglio finire alla
grande. L’anno scorso
gli
sfortunati
che
avevano gli attaccanti
dell’Udinese assistettero
inermi ad una vera e
propria
“caduta
in
picchiata” della loro
squadra. Stessa sorte ai
fan del Napoli e dei vari
Hamsik e Lavezzi. Che
dire
invece
del
“vecchietto” Di Vaio?
Qualcuno si sarebbe mai
aspettato un campionato
così da parte sua?
Sangue
freddo
e
moderazione fino alla
fine insomma, per non
ricevere brutte visite
della
dea
Sfortuna
quando meno ce lo
aspettiamo. E’ celebre la
frase “l’importante è
partecipare”, ma quando
si parla di Res Publica e
dei quiriti, si sa bene che
questo motto non vale.
Qui non si punta a
vincere,
ma
a
stravincere. Non mi resta
dunque che concludere
augurando:”
Buon
fantacampionato a tutti e
che vinca il migliore!”.
Publio Cornelio Tacito
ovvero detto Jegan
SQUADRE DEL FANTACAMPIONATO
Per chi fosse curioso, di seguito riportare le squadre del fantacampionato e l’attuale classifica
6 PUNTI
INNER CIRCLE UNITED
DI PAOLO TULLIO TRAIANO
SC INTERMICRONAZIONALE
FOLGORE
6 PUNTI
DI LUCIO GIUNIO BRUTO
F. C. MAREMMANS
DI FRANCESCO AGRICOLA CATONE
VIBINATES
DI AULIENO GIULIO PACCIVO
X
4 PUNTI
X
4 PUNTI
XIII LEGIONE
3 PUNTI
DI PUBLIO CORNELIO TACITO OVVERO JEGAN
REGIA ITALICA
2 PUNTI
DI CAIO GIULIO AQUILA
CURIOSITÀ
F.C. QUIRITOS
1 PUNTO
DI CAIO FABIO MASSIMO
LA MUSICA EBRAICA ED I PRIMI CANTI CRISTIANI
Facciamo un viaggio e scopriamo i canti primordiali dalla palestina
BOCA BESTIA
X
1 PUNTO
DI
LUCIO CALPURNIO BESTIA
MONTE RANGERS
DI CNEO SERGIO
ATLETICO CATANIA
DI CAIO DUILIO SIMONE
6
X
0 PUNTI
X
0 PUNTI
NOTIZIE DAL MONDO
NUNTIO VOBIS, GAUDIUM MAGNUM UNAM VITLAM HABEMUS
Dopo un anno e mezzo dalla secessione vetlana, ecco la notizia bomba
È in atto il processo di
riunificazione vetlano,
sembra
quasi
incredibile. Tutto è
venuto
da
sè
spontaneamente, dalla
discussione
commemorativa
dell'anniversario
di
Vitla tanto che uno dei
risvolti più naturali
che ci potessero essere
sembra quasi strano
agli
occhi
dell'osservatore
straniero. Cosa che
pare ancora più strana
è
la
altrettanto
naturale apertura dei
Vetlani
della
Repubblica
Democratica di Vitla
all'Unione
delle
Micronazioni
Italofone, che ora il
Consiglio dell'Unione
sta
pensando
seriamente
di
rifondare assieme alla
Vitla unita e a tutte le
altre nazioni aderenti.
E
anche
la
riunificazione
sta
avvenendo
pacificamente come se
in tutto questo tempo
non ci fossero mai
stati dissidi tra gli
esponenti di spicco
dell'una e dell'altra
parte.
Si
sta
discutendo
concretamente di un
trattato che sembra
accontentare tutte le
parti, ciascuna di
7
fronte alle richieste
dell'altra
sembra
mettere da parte il
proprio orgoglio nel
nome dell'orgoglio di
Vitla. È un vero
peccato però che non
sarà Emoned, verso la
fine del mandato, a
firmare il trattato di
riunificazione! O forse
non sarebbe più bello
e conciliante se anche
i Vetlani dell'attuale
Repubblica di Vitla
prendessero parte alle
elezioni presidenziali
della
Repubblica
Democratica di Vitla,
che capitano a breve?
Cneo Sergio Catilina
LE NOSTRE ATTIVITA’
ROME TOTAL WAR, MOLTO PIÙ CHE UN GIOCO!
Ecco il gioco che fa impazzire i Romani Quiriti! Affilate le armi, milites!
Alcuni cittadini di Res
Publica
si
stanno
dilettando a giocare a
Rome Total War, un
gioco di strategia vero e
proprio che permette di
comandare in prima
persona
le
truppe
schierata in battaglia
come
Cesare
o
Alessandro.
Sono presenti 20 fazioni
tra cui 4 Romane
(Valeri, Giuli, Corneli e
SPQR, in modo da poter
simulare nella campagna
poi la guerra civile)
seguite da altre, quali i
Greci, Macedoni, Sciiti,
Galli, Germani, Britanni,
Daci, Egizi, Cartaginesi,
Numidi, Iberi, Pontici,
Seleucidi, Parti, Armeni,
Traci. Le truppe romane
spaziano
da
quelle
repubblicane a quelle
imperiali, e come loro,
tutte le fazioni offrono
un grande gamma di
unità militare, oltre ad un
realismo che sfiora la
simulazione, ed ecco: si
possono creare veri e
proprio
scenari
di
battaglia con gli Astati in
prima linea seguiti dai
Principi e dai Triari,
appoggiati
dalla
cavalleria degli Equiti,
dagli arcieri e dai veliti.
Mentre
le
truppe
imperiali sono formate
da Pretoriani, Coorti
cittadine e Legionari con
tanto di Pilum e Gladio,
rinforzati dai lanceri
ausiliari
e
dalla
cavalleria pesante. Il
gioco è molto realistico e
difatti viene usato da
alcuni
storici
per
ricostruire le battaglie
più
importanti.
Al
momento non vi è alcuna
ufficializzazione
delle
gare,
ma
dato
il
crescente numero di
giocatori e delle battaglie
8
svoltesi si potrebbe
creare un torneo a
squadre o singolarmente.
Con vari livelli di
difficoltà si può passare
dalle battaglie in campo
aperto, agli assedi, alla
presa dei ponti, battaglie
nelle foreste e nei monti.
La squadra vincitrice
può partecipare a torni
intermicronazionali
e
portare alto il nome di
Res
Publica
anche
nell’ambito
dei
videogame .
Il
gioco,
in
collaborazione
con
l’università, può essere
sfruttato per ricostruire
battaglie
storiche
importanti che hanno
fatto di Roma la più
grande potenza mondiale
di tutti i tempi.
Caio Duilio Simone
DIBATTITI IDEOLOGICI
LE STRADE DEL FASCISMO
Lo Stato Etico Corporativo Fascista, l’unità dello stato nel suo insieme
Quando si parla di
Fascismo inevitabilmente
vengono in mente parole
come
“dittatura”,
“violenza”, ”repressione”,
“colonialismo”,
“confino”, “guerra” e
anche
l’immancabile
espressione
“guardia
bianca della borghesia”,
espressione che comporta
altre critiche. Ebbene
questi termini in realtà
sono strascichi della
campagna d’abbattimento
morale operata a danni
della suddetta ideologia
nel Secondo Dopo Guerra
in tutto il mondo,
dall’Ovest all’Est… o
meglio,
finché
quest’Ovest e quest’Est ci
mangiavano.
Dunque
tenteremo di ripercorrere
quelle strade, le strade del
Fascismo.
Innanzitutto
questa ideologia nasce
come alternativa alle
realtà
politiche
del
Capitalismo
e
del
Comunismo,
entrambi
limitati nella loro valenza
economica ed entrambi
smisurati nelle posizioni e
nei capisaldi. Si parte dal
pensiero
che
le
contrapposizioni classiste
siano dovute ad uno
sbagliato sviluppo della
Storia, non è ammessa
l’esistenza del capitalista
e del proletario, bensì si
vede il “mondo industria”
formato da più associati
(padroni e lavoratori)
uniti nella gestione, uniti
in tutto per perseguire il
bene dell’industria e
dunque dello stato. Se
questa realtà si verifica a
cosa servono i sindacati
se gli operai e i
proprietari contribuiscono
alla gestione dell’azienda
e
possono
dunque
rappresentarsi
direttamente? A cosa
servono gli scioperi se
essi sono destinati a
diventare
controproducenti
e
masochisti
per
gli
associati?
Da questo punto di
“associazione”
tutti
devono
muoversi
in
direzione dello Stato
affinché esso permetta
che davvero tutti possano
guadagnare dai benefici
della
collettività,
il
singolo al servizio della
nazione, servizio di cui è
ripagato tramite il bene e
9
l’efficienza della nazione
stessa.
Dunque
non
blocca
il
progresso
economico
né
ne
avvantaggia un parziale
risvolto,
ma
semplicemente tende a
promuovere l’evoluzione
finanziaria purché tutti
abbiano
nelle
stesse
proporzioni
pari
possibilità
e
dunque
benefici. Ma tutto ciò
prevede la creazione di
uno stato organico. Il
lettore forse si starà
chiedendo: “Ma cos’è uno
stato organico?”. Beh, lo
Stato Organico prevede
l’imitazione
dell’esatto
funzionamento che si
verifica in un organismo.
Vi sono le cellule, ovvero
gli individui; che si
raggruppano e formano i
tessuti,
le
aziende,
botteghe,
campi
da
coltivare;
i
tessuti
formano gli organi, le
corporazioni, che insieme
e in stretta collaborazione
contribuiscono
al
benessere
dell’intero
organismo, cioè lo stato:
nasce il Corporativismo.
Su questa concezione
nasce lo Stato Etico
Corporativo Fascista, la
sola democrazia che
possa realmente definirsi
tale e che possa garantire
la salvaguardia di tutti i
cittadini, tutti. Ed è anche
per questo che nasce il
Fascismo, non è solo il
sistema economico che va
cambiato, ma anche il
sistema governativo che
nei casi del Capitalismo e
del
Comunismo
di
dimostra piuttosto falso e
ambiguo. Del “Rosso”
viene
contestata
la
metodologia parzialissima
e
illogicamente
dichiaratasi proletaria che
invece
penalizza
e
soprusa il proletariato
spesso anche prevedendo
svolte non condivise ed
imposte a tutti. Del “Blu”
invece si condanna la
partitocrazia innata dietro
cui si nascono e si
organizzano sistemi volti
al controllo pianificato e
falsamente democratico
dello Stato… e tra P2 e
Mafia gli italiani ne sanno
qualcosa.
Su
questa
affermazione, anzi su
questa
constatazione,
nasce
il
termine
plutocrazia, un’oligarchia
proveniente
da
massoneria e affini che,
facendosi scudo con una
democrazia
finta,
si
preserva il potere. Questo
smascheramento è uno
dei motivi, se non IL
motivo, per cui a fine
guerra il Fascismo è stato
pesantemente screditato.
Altro cavallo di battaglia
dell’anti-propaganda
è
costituito
dalla
violenza… ma la violenza
rientra
nei
punti
dell’ideologia fascista e
Mussolini l’ha davvero
voluta? No, nell’ideologia
e nelle intenzioni di
Mussolini troviamo la
goliardia
come
promotrice del coraggio e
dell’intraprendenza, ma
non v’è presenza alcuna
della violenza, soprattutto
se legata al fenomeno
dello
squadrismo,
fenomeno
sorto
per
fermare
la
minaccia
rivoluzionaria comunista,
del Biennio Rosso, che
usava violenza. Poi tale
fenomeno si sarebbe
dovuto interrompere e
lasciare
libero
corso
all’ideologia di cui si
serviva
come
giustificatore delle sue
efferatezze.
Lo
Squadrismo,
sfuggito
dalle mani del Duce,
troverà dunque molti
“tutori” e guide che
spesso intralceranno o
tenteranno di intralciare il
percorso
politico
di
Mussolini stesso in favore
delle loro azioni. Tra i più
noti
ricordiamo
soprattutto Farinacci, che
per le sue idee e posizioni
possiamo considerare una
sorta di anti-duce… altro
che Fascismo. Per quanto
riguarda il Confino invece
possiamo parlare di un
allontanamento a cui
erano
sottoposti
oppositori violenti
e
avversari politici che
ritenevano
in
modo
dogmatico e irrazionalviscerale la loro ideologia
10
la migliore, rendendosi
così, in vari modi,
attentatori dello Stato
Etico
Corporativo
Fascista, che, si badi, non
ha mai potuto entrare
nella
più
completa
funzionalità
richiesta.
L’unico vero ed effettivo
sbaglio del Duce è stato
quello di entrare in una
guerra che nel 1940 era
già vinta dall’alleato
tedesco che si apprestava
a trionfare a colpi di
blitzkrieg e del cui
genocidio
tutti
ignoravano l’esistenza e/o
la
pianificazione.
Purtroppo l’evento bellico
fornì un altro elemento
volto all’abbattimento di
questa ideologia, ovvero
l’accostamento
al
nazismo che è privo di
una base ideologica che
dovrebbe motivare il
termine nazifascismo, che
dunque risulta illogico.
Ma al di là di ciò
Mussolini ed il Fascismo
hanno dimostrato una
lungimiranza
inequivocabile su più
settori, dallo sfruttamento
delle risorse dell’Africa
alla Massoneria, tutti temi
che oggi affliggono il
pianeta rivelandosi ancora
attualissimi a più di 60
anni
di
distanza…
Speriamo infine di aver
rivelato, in quest’articolo,
almeno una minima parte
di
quell’ideologia
volutamente infangata e
nascosta.
Lucio Giunio Bruto
DIBATTITI IDEOLOGICI
LA RIVOLUZIONE LIBERALE
La dottrina del singolo e la difesa dell’individuo
All'alba
della
"rivoluzione
liberale",
nel
diciassettesimo
secolo, lo stato del
genere umano era sotto
molti versi sconfortante.
La condizione umana,
già difficile di per se, era
peggiorata e vessata da
numerose piaghe dovute
all'uomo
stesso.
I
monarchi assoluti, i quali
governavano per un
diritto divino teorizzato
da Bodin, potevano
disporre in larga misura
della vita dei propri
sudditi, e le guerre, i
saccheggi e gli scontri
religiosi erano all'ordine
del giorno. Un filosofo
inglese, Hobbes, teorizzo
una nuova idea di
monarca assoluto: un re
che si disponeva della
vita dei propri sudditi,
forse anche più di quelli
precedenti,
ma
che
deteneva il suo potere in
virtù di un patto stipulato
con i suoi sudditi. Per la
prima volta il suddito,
sia pure per un secondo,
era pari al sovrano nello
stipulare un patto. Il più
grande rivale di Hobbes,
Locke, il vero padre del
liberalismo,
teorizzò
invece che nessun re
poteva disporre della vita
dei propri cittadini, e che
il potere di un sovrano
ascendeva dal popolo al
governante sotto forma
di un patto sociale. Ad
oggi, il nostro mondo è
stato plasmato e forgiato
dal liberalismo, che ha
affrontato le più gravi
sfide ed ha sempre vinto,
e lo stato del genere
umano è migliorato
enormemente. Oggi i
paesi occidentali (quelli
dove il liberalismo si è
affermato) sono paesi
caratterizzati dalle libere
elezioni,
dalla
responsabilità
dei
governanti, dall'habeas
corpus, dai diritti civili,
da un tenore di vita più
elevato che altrove,
dall'emancipazione
femminile e dai diritti
delle minoranze. Non
esiste conferma più
sicura della giustezza di
una dottrina che il suo
successo dove viene
11
applicata. La differenza
con le altre dottrine, le
grandi
rivali
del
liberalismo,
quella
comunista a sinistra e
quelle nazista e fascista a
destra.
La
dottrina
liberale non pensa che
esista una forma ideale
di
organizzazione
sociale, e ne tollera un
gran numero: monarchia,
repubblica presidenziale,
parlamentare, federale,
centralizzata...ma
un
elemento deve rimanere
fondamentale: la libertà
personale ed i diritti
civili. Si può aggiungere
al
liberalismo
il
progressismo, a mio
parere
la
naturale
evoluzione
della
filosofia
liberale.
L'espansione dei diritti e
del benessere umano il
più possibile, a discapito
di ogni dogmatismo,
cristallizzazione
della
società,
tradizione
autoimposta,
superstizione.
La
dottrina liberale non è
unica o indivisibile: ad
esempio non ha una sola
voce in economia, non
pretendendo
di
conoscere la migliore
organizzazione
economica più di quanto
non conosca quella
politica. Una più equa
divisione della ricchezza
è la mia visione, ma altri
liberali ritengono che le
virtù del libero mercato
siano
sufficienti
a
compensare
eventuali
deficit
morali
dell'eccessiva
accumulazione
della
ricchezza. Va però detto
che lo stesso Locke
ammise
che
l'accumulazione di un
singolo individuo non
deve
fondarsi
sullo
sfruttamento di un altro e
non deve essere tale da
togliere ad un altro il
sostentamento.
La
differenza principale fra
la dottrina liberale e le
dottrine
comunista,
fascista
e
nazista,
consiste nel suo diverso
considerare se stessa.
Non si crede che il
liberalesimo
sia
la
panacea a tutti i mali del
mondo, o che vada
imposto
contro
la
volontà del singolo. è
piuttosto la dottrina del
singolo che si difende da
imposizioni altrui, e che
crede che decidere per se
12
stesso sia la cosa
migliore.
L'individualismo
sfrenato non è parte
dell'etica liberale. Il
liberalismo
prevede
anche responsabilità e
una forte etica e maturità
civile, le quali non per
nulla sono la base della
teoria di Locke. Un
popolo maturo si eleva
dallo stato di natura
passando
al
grado
superiore di evoluzione
sociale.
Jacopo Vibio Frentano
CULTURA
IL QUATTROCENTO E LA SCUOLA FIAMMINGA
Piccolo viaggio nella cultura musicale fiamminga
imperfette di sesta e di terza e dall
sempre maggiore influenza del gusto
italiano di esaltare il sentimento, a volte
a
scapito
del
testo.
In questo periodo si ha anche una
definizione maggiore per quanto
riguarda le forme, vengono portate
infatti ai massimi livelli musicali la
messa e il mottetto. La prima raggiunse
un'importanza
e
un'espressività
paragonabile alla sonata settecentesca
grazie anche all'aumento delle voci da
tre a quattro (superius, altus, tenor e
bassus) che diventarono
Il Quattrocento fu un secolo molto
importante per quanto riguarda la musica
e le arti in generale, poichè l'attenzione
si spostò dalla Francia, in cui nonostante
l'apparizione del contrappunto l'arte
rimane quasi vincolata al periodo gotico,
all'Inghilterra
e
alle
Fiandre.
Dalla morte di Machaut alla fioritura dei
maestri fiamminghi si ha però un
periodo di transizione riempito dai
maestri inglesi, fra i quali emerge John
Dunstable. La polifonia inglese infatti
risultava più gradevole di quella francese
per
l'adozione
delle
consonanze
uno schema ricorrente nei secoli successivi. Per quanto riguarda
il mottetto, esso non è più una forma schematica (come lo era
nel Trecento) ma acquista una maggiore liberà; il contrappunto è
formato da melodie di senso compioto e non più da scialbi
accompagnamenti.
La vera e propria rivoluzione apportata in questo periodo fu però
lo sviluppo del canone, cioè la combinazione di una melodia
ripresa successivamente da tutte le altre voci. Questa forma
venne acquisita e fatta propria dai maestri fiamminghi, e poi
adottata dai massimi maestri della polifonia rinascimentale,
barocca
e
moderna.
Nei decenni intorno alla metà del secolo acquistarono una
notevole importanza alcuni compositori che si è soliti indicare
con il nome collettivo di Scuola borgognona, i cui più grandi
Josquin Després
esponenti furono Guillaume Dufay e Gilles Binchois.
dell'imitazione a canone è ancora timida,
Dufay nacque intorno al 1400
nelle sue composizioni non riscontriamo
nell'Hainaut ai confini tra la Francia e il
Belgio. I suoi contatti con l'Italia furono
molto intensi: cantore della cappella
mai un'estensione superiore alle tre voci,
papale dal 1428 al 1437, era stato prima
egli eccelse nella musica sacra.
al servizio dei Malatesta a Rimini e in
Il primo dei maestri fiamminghi degno
seguito
ai
duchi
di
Savoia.
di nota fu Johannes Ockeghem, nato
Nonostante
in
lui
la
tecnica
intorno al 1420 nella fiandra orientale.
Egli fu ricordato principalmente come il
13
compositore che sviluppò i più sottili
artifici della scrittura canonica. Egli fu il
primo compositore che sviluppò in modi
articolati e vari il rapporto tra le quattro
voci del tessuto musicale preparando la
strada
a
Josquin
Després.
Egli nacque nell'Hainaut (quindi
conterraneo di Dufay) intorno al 1440 e
fu riconosciuto dai suoi contemporanei e
anche dopo la sua morte come il maggior
compositore della scuola fiamminga. Di
lui Martin Lutero disse: "Gli altri maestri
devono fare come vogliono le note, ma
Josquin è il padrone delle note, che
hanno dovuto fare come voleva lui".
Després dispone di uno stile complesso
eppure agile , che nella sua universalità
sintetizza la dottrina fiamminga del
contrappunto ed il principio italiano
dell'armonia italiana dell'armonia tonale.
Ma il merito storico di Josquin è
l'attenzione da lui posta per la prima
volta nella storia musicale nello stabilire
rapporti di coerenza espressiva tra il
testo
e
l'invenzione
musicale.
Per questi meriti Josquin Després è
considerato il primo musicista del
rinascimento; l'integrazione espressiva
tra la parola e il canto che egli per primo
perseguì fu un principio al quale si
rifecero i compositori europei della
successiva generazione.
Luca Giulio Siculo
Giornale redatto con la volontà e compartecipazione della
micronazione Res Publica SPQR Repubblica Romana sotto
la gestione di C.S.Catilina il 2 Settembre 2009 d.c. 2762
a.U.c.
Caporedattore: C.G.Aquila
Redattori: C.S.Catilina, P.C.Tacito, C.D.Simone,
L.G.Siculo, J.V.Frentano, L.G.Bruto
Con la collaborazione dell’Edilità Plebea di Res Publica.
14