Rece: Gambero Rosso, San Vincenzo, (LI) - IDR web

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Rece: Gambero Rosso, San Vincenzo, (LI) LUNGA - LI
Category : Livorno
Published by C_Pistocchi on 11/7/2004
MESSAGGIO IN GOOGLE GRUPPI ED EVENTUALE DISCUSSIONE
Su questo locale è stato scritto molto ultimamente.
Io c'ero stato anni addietro e ne uscii niente affatto soddisfatto,
principalmente per l'atteggiamento del patron.
Ci torno in compagnia della PLT (io, Arturo, Gianfranco Bertozzi, Pingo
e signora, Lorenzo) oggi a pranzo. Entriamo e ci sediamo al nostro tavolo da
sei. Un attimo dopo di noi ecco entrare un altro frequentatore del NG
(AntoL) in compagnia della bella signora, siederanno vicino a noi ma
conveniamo che converseremo solo dopo il pranzo (non vorremmo che il
comprendere la della nostra appartenenza al NG indisponesse l'oste, e fra
noi si era convenuto di far attenzione ad evitarlo).
La carta offre un degustazione ben ampio ad 85 euro, al quale è
possibile aggiungere il loro piccione con un piccolo extra. Sceglieremo
dalla carta, con circa 8 piatti per settore (quasi tutto pesce, con alcune
portate di carne).
La carta dei vini è davvero notevole, con una profondità di annate
davvero importante, e ricarichi fra i più onesti mai visti.
Ben tre entree arriveranno dalla cucina, si comincia con una spuma di
baccalà con tartufo bianco. Eccellente, montata con olio di oliva
buonissimo. Poi arriva un gioco caldo-freddo di gamberi rossi, un gambero
crudo marinato con un pezzetto di branzino dorato e dei porcini a coprire,
delizioso. Chiude la trilogia un piccolo sformatino di carote con salsa al
curry e una cozza, pur non amando le carote è davvero buono.
Il tavolo si divide fra passatina di ceci con crostacei, e chi l'ha
presa ne è entusiasta, e code di scampi con cavolfiore, deliziose nella loro
doratura in abbinamento a due creme di cavolfiore e broccoli, piatto che ci
è molto piaciuto.
I ravioli ripieni di pomodoro con insalatina di mare sono ancora una
volta deliziosi, ottimo ripieno di pomodori secchi che si sposa
armoniosamente all'insalata di mare (ben abbondante) in cui spiccano dei
deliziosi pennini.
Chi ha preso i ravioli di cipolla li ha definiti buonissimi.
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Il mio secondo è un trancio di San Pietro con funghi e parmigiano,
cottura perfetta, molto delicato, dopo i ravioli può sembrare ''scarico'' ma
lo trovo eccellente.
Molto buono anche il biscotto al cacao amaro e la piccola pasticceria
che segue.
Beviamo:
- Sauvignon Lafoa, Colterenzio (classicissimo, buono)
- Il bianco dall'impronunciabile nome di Radikon (una certa ossidazione,
molto caldo di alcool, interessante)
- Un Riesling tedesco di cui non ricordo il produttore (eccellente)
- Aleatico Sciatà di Banti (unico, strano ma piacevolissimo)
Il servizio è ben fatto, Pierangelini passa fra i tavoli con molta
discrezione, la faccia seriosa, all'inizio sembra un pò freddo, ma poi si
scalderà...
Finito il pranzo cominciamo a fare qualche chiacchera con AntoL e
signora e l'oste allora ci invita a passare nel salottino (la vecchia sala
dove adesso hanno il loro studio-salotto, colmo di libri e prodotti, molto
accogliente).
Sediamo in semicircolo, e Pierangelini ci chiede se ci può offrire
qualcosa da bere... accettiamo di buon grado... alla domanda bianco, rosso o
bollicine lo preghiamo di fare lui, di stappare quello che vorrà bere con
noi...
Io sono impegnato a parlar di isole, e di mare e quindi sono distratto e
mi perdo la scena. Mi ''sveglio'' solo quando l'oste comincia a distribuire
i Riedel con dentro del vino rosso... mi giro per vedere cosa stiamo per
bere e vedo sul tavolo una magnum di Sassicaia 96, accanto alla sua cassa di
legno... Che dire?
GRANDE!! Segue un ora abbondante di piacevolissima chiaccherata, con lui e
la moglie, a parlar di TV, dell'allevamento di Cinta (argomento coronato da
un assaggio del suo lardo stagionato un anno, buonissimo. alto una decina di
cm abbondanti) insomma quasi una merenda.
Ne esce un cuoco innamorato del suo lavoro, che chiude il locale se lui
non c'è (mica poco!!!), simpatico e affabile. Probabilmente la sua timidezza
viene scambiata per scontrosità (io ho fatto lo stesso errore di valutazione
anni or sono, e me ne dispiaccio) ma basta spenderci due chiacchere per
rompere la sua scorza e veder uscire un eccezionale anfitrione...
Abbiamo speso, molto volentieri, 133 euro a testa fra cucina e cantina.
Offerti l'acqua (24 euro per 8 bottiglie), le entree, i caffè (almeno altri
21 euro), niente coperto ne servizio.
A riprova che la gente cambia, e che ci si possono fare dei pregiudizi
poco onorevoli sulla scorta di una visita in un giorno sbagliato, devo dire
che ne sono uscito piacevolissimevolmente impressionato.
ciao
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claudio
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