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depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 1 Ravioli del Plin L a storia del pastificio artigianale “La cucina delle Langhe” è strettamente legata al “Plin”, storico raviolo la cui preparazione si è tramandata nei secoli, di generazione in generazione. Il “pizzicotto” a due dita, che è il tocco finale della preparazione, è rimasto sempre lo stesso: come una pennellata d’artista o un “pizzico” di magia che Nonna Maria ha sapientemente trasmesso ai suoi figli. Proprio loro, Fabrizio e Mauro che, travolti da un insolita passione, hanno trasformato la cucina casalinga della mamma in una produzione artigianale di altissimo livello. Così, oltre dieci anni fa, si sono dedicati al Plin e poi a Tajarin, Gnocchi, Ravioli, Agnolotti e altre tipicità langarole proposte con successo nella loro piccola bottega in Dogliani Da subito la loro pasta è stata apprezzata dalle gastronomie e dai ristoratori, fino a diventare un vero punto di riferimento per i gourmand locali. La partecipazione a numerose fiere e manifestazioni di prestigio, tra cui il Salone del Gusto di Torino, il SIAL di Parigi e il Festival di Sanremo 2008, li ha consacrati e fatti conoscere anche al di fuori dei confini regionali. La terra, il sole ...e la passione L a Cucina delle Langhe nasce in una zona a forte vocazione agricola e questo le consente di coltivare direttamente molti dei prodotti impiegati per la fabbricazione della Pasta. La qualità è costantemente controllata e non vi sono emissioni di Co2 inutili, a tutto vantaggio dell’equilibrio ecologico. Per ciò che non viene prodotto direttamente si usufruisce di materie prime di provenienza locale che sono costantemente sottoposte ad analisi chimiche e batteriologiche. (La Cucina delle Langhe è munita di certificazione CE dal 1999). La grande attenzione verso l’ecosistema porta inoltre a privilegiare, quando possibile, piatti e posate biodegradabili al 100% ed è in avanzata fase di progettazione un impianto misto pannelli solari/cogenerazione per la produzione di energia. Però tutto questo non basta se non si aggiunge una componente indispensabile, il vero indice di qualità che “fa la differenza”. Si tratta della passione, la grande passione che occorre profondere per creare ogni volta qualcosa di unico e migliore, qualcosa che, fumante nel piatto sprigioni profumi e sensazioni piacevoli, qualcosa che ti faccia dire ... - Che buoni!- La Cucina delle Langhe - via Biarella 32 - 12063 Dogliani (CN) Italy P.I. 02299870044 - Tel. +39 0173 70444 - Fax +39 0173 742961 www.ilplin.it depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 2 Mace lleria n o c de ide ga, iv e d T n o o i c z i di Al l Corso è abr nizio e i F h ’ l c o l t b a o ò d a i f c in Nella ciato. S sione per tutto o s n o c a pas nostro tà gno e l e p m i ssionali ’ l e f o r noi p . o e genuin andosi ortesia buono e no con cura, c o lavoro occup or a e nel str Ogni gi il senso del no ti in Lombardi timi ul en te trasmet tela e degli ev one che negli ni. n z e i fazio te, della cl Piemon i grandi soddis Clien o t l a e te otivo d medio m d e i razz e fornitor t a t s o n o COA a piemon e delle c anni s a L t VI. ese c r ertific ni ate Gnocchi Confezionamento In cucina Anuga - Germania 2008 Dove trovarci ...al mercato Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Fie ra d el T artu fo - Alb a Dogliani e Cuneo Ceva Limone Piemonte Cuneo - S. Giacomo di Roburent Mondovì e Saluzzo Chiusa Pesio Macelleria Bosco - Torino ___________ Fiere - Manifestazioni - Amici __________ Gli Aristopiatti - Dogliani Sanremo 2008...un successo Salone del Gusto depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 3 _________________ ilplin _________________ Riconosciuto da anni come Prodotto Agrolimentare Tradizionale fa parte del bagaglio culturale di Langa legato al buon cibo. Il suo nome deriva dal “pizzicotto” che manualmente viene dato per chiudere il ripieno all’interno della sottile pasta sfoglia. Ogni singolo raviolo risulta così unico e diverso a riprova della sua artigianalità. Abbiamo deciso di proporlo con un nuovo nome, al singolare e “tuttoattaccato”, per sottolineare ancora di più la sua unicità e particolarità. ilplin di carne e verdura Il classico plin di Langa della tradizione. L’impiego di carni di razza bovina piemontese certificata e di verdure per la massima parte dei nostri orti, lo rende particolarmente prelibato e ricercato. Per apprezzarne al meglio le caratteristiche lo consigliamo condito semplicemente con 2 foglie di salvia e una noce di burro di montagna. ilplin di carne Solo le migliori carni di razza bovina piemontese certificata possono diventare ripieno del nostro plin che diventa ricco, pieno e fragrante. Un filo d’olio extra vergine di oliva, una noce di burro di montagna ed una “grattata” di formaggio Grana ne esaltano le virtù. ilplin di verdura Un sapiente mix di verdure selezionate dei nostri orti e l’abile mano di Nonna Maria PLIN AL RASCHERA (x 4 persone) sanno rendere questo plin delicato e saporito allo stesso tempo. Un sughetto fresco 500 gr di PLIN AL RASCHERA e leggero, magari di pomodoro appena raccolto ed un filo di olio extravergine sono 50 gr di Burro al Tartufo un ottimo complemento. 100 gr di Burro ilplin di Raschera D.O.P. Basilico e Grana Padano. Versare ilplin in abbondante acqua Una storica ed apprezzata variante del plin è quella con il ripieno di formaggio. La in ebollizione non salata per 3 minu- Raschera D.O.P., vera prelibatezza delle nostre terre, lo rende ricco e profumato, ti, quindi scolare e trasferire in una conferendogli profumi di prati in fiore e una delicata piccantezza. Con burro crudo pentola bassa dove avrete fatto fon- di montagna e poche erbe di stagione lo si può gustare in tutta la sua bontà. dere precedentemente il burro, saltailplin di Robiola di Roccaverano re in padella per 2 minuti e servire in un piatto caldo con qualche foglia La preziosa e rara robiola di Roccaverano dona una grande personalità al nostro plin che di basilico e abbondante Grana si arricchisce di profumi e sapori tipici di Langa. Un filo di olio extravergine d’oliva e pomodoro fresco o la classica accoppiata “burro e salvia” sono i condimenti consigliati. Padano. ilplin al brasato di barolo Piatto preI migliori quarti di bovino piemontese certificato vengono brasati a fuoco lento sotto sentato per la l’occhio attento di Nonna Maria che sfuma le carni “quando e quanto lei sa” con delprima volta a l’ottimo vino Barolo. Un buon burro e una spolverata di grana, lo valorizzano al meglio. LONDRA da GUSTARDIilplin al brasato di vitello e tartufo VINO ltd nel La grande bontà delle carni piemontesi viene esaltata dal nostro plin che si arricchimese di ottosce di sapori e profumi particolarmente intensi. Segue poi la “grattata” di tartufo a bre 2006. completare l’opera. Un filo d’olio extravergine d’oliva, o una noce di burro di montagna sono il condimento ideale. ilplin fonduta e tartufo Un pò di formaggio fuso ed una “grattata” di prezioso tartufo. Con questo ripieno il nostro plin è stato servito anche a Re e Regine, fiero ed orgoglioso di rappresentare la terra di Langa nella sua essenza migliore. È consigliato un condimento leggero, per poterne apprezzare meglio tutte le sfumature. ilplin di gallina bionda Le bianche carni della gallina bionda piemontese allevata a terra erano ripieno ottimale e ricercato per il tradizionale plin langarolo. Nonna Maria ne ha creato una nuova ricetta, gustosa e fragrante nel pieno rispetto della tradizione. Un filo olio extra vergine d’oliva o un più inusuale olio di nocciola ne sanno esaltare al massimo le qualità. L’eccezionale qualità delle carni della “gallina bionda piemontese” hanno portato “ilplin” nella cucina di Massimo Camia, chef di grande e meritata fama, che ha creato una ricetta originale e gustosa. La Cucina delle Langhe è lieta di poterveli proporre durante le manifestazioni e gli eventi più importanti. depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 4 ________________ I Ravioli ________________ Farina, uova e sale, questi gli ingredienti base per ottenere la pasta sfoglia da cui ricavare i Ravioli. Si tratta della tipica pasta fatta in casa che in ogni regione d’Italia ha le sue tradizionali varianti. In una terra ricca di risorse e fantasia come le Langhe si sono particolarmente evoluti ed arricchiti grazie alla grande attenzione per le materie prime e per le successive lavorazioni. La nostra cucina, artigianale e casalinga, ne conserva intatto lo spirito antico, devoto alla qualità ed alla stagionalità della terra. Ravioli di carne e verdura Carni di razza bovina piemontese certificata e verdure dei nostri orti sono il ripieno della classica “raviola” di Langa. Equilibrata nel gusto è ottima con una noce di burro ed una spolverata di Grana. Ravioli di carne alla piemontese (Agnolotti) Un ottimo ripieno, da bovino certificato di razza piemontese, che conferisce un sapore intenso e ricco. Nella sua semplicità racchiude la tradizione più antica, più legata al territorio ed al lavoro nei campi. Con un filo di olio extravergine ed un ragù, magari fatto con la stessa carne del ripieno, si rivive un pezzo di storia. Ravioli di verdura Già i nostri nonni apprezzavano le versioni “light” delle “raviole” che siamo fieri di proporre con le verdure dei nostri orti. Delicate, leggere, ma gustose, ben si abbinano ad un sugo di pomodori freschi e basilico. Ravioli di riso e cavoli Nel medioevo gli scambi commerciali con il saluzzese hanno portato in Langa il riso che è presto diventato, insieme ai cavoli verza, un ottimo compagno per i Ravioli. Insoliti per la loro consistenza ed il gusto particolarmente dolce, ben si abbinano a sughi ricchi e pieni anche con pepe e altre spezie piccanti. Ravioli di borragine (Raviolo ligure) Ripieno tipico delle alpi che si affacciano sul mare, utilizza l’omonima pianta che da secoli cresce spontanea in tutta l’area mediterranea. Il gusto è delicato e fresco e ben si abbinano a sughi a base di pomodoro cui aggiungere un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Ravioli di carne (piccoli da brodo) Nonna Maria, nel pieno rispetto della tradizione rurale, ha rielaborato l’originale ricetta del “raviolo piccolo da brodo”che, grazie anche all’utilizzo di carni di razza bovina piemontese certificata, diventa gustoso e ricco di sapori. Ovviamente un buon brodo di gallina, o meglio di “bollito” ne esalterà al massimo le virtù. Ravioli alla piemontese al Sugo d’Arrosto del “Carpe Diem” Preparazione per 2 persone Preparare il sugo d’arrosto, a discrezione con l’aggiunta di un trito di funghi porcini. Preparare 2 cialde di parmigiano: scaldare molto bene una padella antiaderente di circa 20 cm di diametro, aggiungere 2 manciate di parmigiano in modo omogeneo, con una spatola sollevare la cialda dai bordi e girarla con cura, togliere la pentola dal fuoco, prendere la cialda e adagiarla su di una scodella capovolta a raffreddare, preparare la seconda cialda, in questo modo abbiamo ottenuto un bellissimo recipiente per i nostri ravioli alla piemontese. Fare bollire in acqua salata qb 2 hg di ravioli alla piemontese de “La Cucina delle Langhe” per circa 2 minuti, scolare e far saltare unendo con 3 cucchiai da cucina il sugo d’arrosto allungandolo con 1/2 bicchiere d’acqua di cottura. Prendere la cialda di parmigiano ed adagiarla su di un piatto, riempirla con gli ravioli alla piemontese e aggiungere una manciata di parmigiano e del burro fuso con la salvia, otteniamo così il nostro piatto. Ristorante Carpe Diem C.so Garibaldi, 244 GATTINARA (VC) Tel. e fax 0163.82.37.78 Gattinara si trova in Piemonte, in provincia di Vercelli, al confine con la provincia di Novara. Luciano Salvadego è un personaggio molto noto nel settore enogastronomico piemontese. Ha alle spalle una trentennale esperienza di gastronomo, ristoratore e sommelier professionista. Perchè “Carpe Diem”? “Innanzi tutto perchè credo nella filosofia del mio locale, che vuole essere una sorta di casa aperta a tutti, dove trovarsi a proprio agio in un ambiente confortevole, caldo e raffinato”. depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 5 ______ Ravioli estivi e Ravioli invernali ______ La freschezza estiva, il calore invernale, la ricerca di nuove “Galuperie”, il rispetto delle tradizioni e delle stagioni. Crediamo molto nel nostro lavoro e per questo lo abbiamo legato il più possibile alla terra ed ai frutti che ci offre per creare i migliori ravioli “di stagione”. Estivi (24 marzo÷22 settembre) Invernali (23 settembre÷23 marzo) Ravioli agli asparagi Solo la parte migliore e più tenera degli asparagi diventa ripieno per questo raviolo dal sapore deciso e pieno. L’aggiunta di un pizzico di formaggio grana durante la preparazione è il segreto di Nonna Maria per esaltarne la bontà. Ravioli di porri e patate Anche con i prodotti più poveri della terra si possono ottenere grandi piatti. Questi nostri ravioli si rivelano in tutta la loro pienezza e bontà esaltandosi con sughi di carne, aceto balsamico o semplicemente con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Ravioli al basilico La tipica pianta di origine mediterranea, famosa per essere alla base del pesto alla genovese, è da sempre utilizzata anche in Langa per aromatizzare ed insaporire i ravioli. Con un filo di olio extra vergine di oliva ed una grattata di grana si ottiene un piatto fresco e tipicamente estivo. Ravioli alla zucca Coltivate nei nostri orti le raccogliamo nel momento migliore affinché trasferiscano la loro tipica dolcezza al nostro ripieno. Si sposano ottimamente con un buon condimento a base di burro di montagna fuso e “due” foglie di salvia, su cui aggiungere una grattata di grana stagionato o altro formaggio importante a pasta dura. Ravioli alla rucola Un “ciuffetto” di rucola, tipica insalata a piccole foglie, è il ripieno ideale per i nostri ravioli. Un sugo di pomodori freschi ed un cucchiaio di olio extra vergine di oliva sono l’ideale complemento. Ravioli all’ortica Il sapore leggermente amaro e “pungente” dell’ortica rende questi ravioli molto originali nel gusto. Conditi con un buon burro fuso di montagna ed una grattata di grana portano un tocco di freschezza e curiosità in tavola. Ravioli di ortica in salsa di Nocciole ingredienti per 4 persone 500 gr di ravioli 200 gr di nocciole sgusciate 2 dl di panna da cucina qualche foglia di salvia un rametto di timo 20 gr di burro sale e pepe bianco Far fondere a parte il burro con la salvia e il timo che poi andranno tolti. Tritare finemente le nocciole e porle dentro un tegame capiente. Aggiungere il burro fuso e la panna ed iniziare a scaldare a fuoco lento mescolando con un cucchiaio di legno e lasciando che la salsa si rapprenda un pochino. Aggiustare di sale e insaporire con poco pepe bianco, quindi aggiungere i ravioli cotti e “saltare” nel tegame. Ravioli ai funghi porcini I profumi del sottobosco si trasferiscono intatti nel ripieno che esalta questa pasta tipica della domenica e della festa. Li consigliamo con un condimento sempre a base di funghi o con dell’ottima panna da cucina. Ravioli gorgonzola e noci Abbinamento classico tra formaggio e frutta secca che rende i ravioli profumati e leggermente piccanti. Un bel condimento a base di formaggio fondente od una semplice grattata di grana, a cui magari aggiungere una fettina di pera, li rendono piacevoli e curiosi. Ravioli ai carciofi Delicati come solo i carciofi sanno essere, rendono i nostri ravioli una vera prelibatezza e “Galuperia”. Nonna Maria seleziona e pulisce con cura solo i carciofi migliori da cui ricava un ripieno morbido e profumato. Li consigliamo conditi con un filo di olio extravergine di oliva e con un sugo a base di carciofi. depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 6 _____ Tajarin - Pasta sfoglia e Lasagnole_____ Il resto del mondo le chiama fettuccine e sono strette o larghe, ma per noi di Langa sono piccole piccole, di gran vanto e si chiamano Tajarin! Tipico formato da preparare in casa la domenica mattina, ha origini antichissime e decisamente contadine. Richiede poche, ma importanti materie prime (acqua, farina, uova). Gli altri formati che realizziamo, simili nell’impasto, ma di dimensioni differenti, consentono di avere basi veramente eccezionali per la preparazione di grandissimi piatti. Tajarin all’uovo La semplicità contadina portata in tavola. Il gusto di un mondo passato, che si può ancora assaporare e vivere in un bel piatto di Tajarin. Un sugo di carne, un cucchiaio di olio extravergine, così come un gran burro di montagna o un mix di verdure di stagione sono sempre ottimi e graditi compagni. Tajarin agli spinaci Uno dei più classici ortaggi diventa compagno ideale delle nostre uova e delle nostre farine. Il tajarin agli spinaci, gustoso e pieno, trova ottima compagnia con sughi e condimenti a base di funghi o verdura, ma non disdegna un semplice filo d’olio o il classico burro e salvia. Tajarin paglia e fieno Un tocco di colore in tavola: un nido di tajarin all’uovo ed uno agli spinaci, una semplice ricetta che porta allegria e gusti nuovi. Un sapiente mix che si presta alle sperimentazioni culinarie più ardite. Tajarin al tartufo Il Tartufo, fino alla metà del secolo scorso, non era pregiato ed acclamato come oggi. Per i “nostri nonni” infatti era semplicemente una “patata odorosa”! Per fortuna le “nostre nonne” ne intuirono le grandi potenzialità in cucina e lo impiegarono anche nell’impasto dei Tajarin. Li consigliamo con un filo di olio extravergine di oliva o una noce di burro di montagna unite ad una grattata di tartufo bianco...i piaceri della vita. Pasta sfoglia all’uovo Realizzata alla “piemontese” utilizza, come per i Tajarin, ben 15 tuorli di uovo per ogni kg di farina. Il suo impiego in cucina lascia spazio alla fantasia ed alle interpretazioni più varie ed anche grandi chef la utilizzano per le loro creazioni più estrose. Lasagnole Quando il tajarin viene tagliato a striscioline più larghe si ottengono le Lasagnole. Formato originale e che, nella tradizione langarola, veniva servito con condimenti a base di funghi. I Panzerotti Alcuni formati di pasta, pur non appartenendo in maniera stretta alla tradizione locale, sono comunque diventati così noti da essere reinterpretati un pò in tutta Italia. I Panzerotti, originari della Valtellina, trovano così una nuova interpretazione firmata “La Cucina delle Langhe”. Panzerotti di ricotta e spinaci Nonna Maria ha sapientemente ripreso la ricetta originale unendola alla tradizione langarola di pasta fresca. Il ripieno, di ricotta e spinaci, forma un amalgama piacevole al gusto e che rende ogni forchettata una vera “galuperia”. Conditi con un buon burro di montagna ed una grattata di grana sono da provare anche con sughi a base di funghi o salsa di noci. Pasta fresca burro e salvia Ingredienti 50 gr di burro 5-6 foglie di salvia Sciogliere a fuoco lento il burro in un pentolino e aggiungere poi le foglie di salvia, amalgamare il più possibile e poi versare sui ravioli appena scolati. Una spolverata di grana completa il piatto. Il tutto accompagnato da un buon Dolcetto di Langa. depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 7 ______________ Gli Gnocchi ______________ Le patate dei nostri orti coltivate con cura e passione sanno trasformarsi, grazie alle sapienti ed esperte mani di Nonna Maria, in classici gnocchi “alla langarola” veramente saporiti e deliziosi. Cui si aggiungono le grandi interpretazioni delle “chicche” e delle “ravioles”, altri formati tipici delle valli piemontesi. Gnocchi di patate Riscoprire il piacere di un buon piatto di gnocchi fatti in casa, assaporarne il gusto genuino, sentirne il profumo, il sapore e ritornare un po’ bambini. Sono queste le sensazioni e le emozioni che delle “semplici” patate sanno trasmettere quando passano per le mani di Nonna Maria e de “La Cucina delle Langhe”. Consigliati con un gran ragù di carne o un delicato mix di formaggi fondenti sanno anche essere ottimi con una noce di burro o un filo di olio. Le “chicche” Ottime patate vengono impastate con ricotta e spinaci nella reinterpretazione dell’antica ricetta parmigiana. Grandiose al gusto sono quanto mai piacevoli con una semplice grattata di grana o un sugo a base di pomodoro fresco. Le Ravioles della ValVaraita Tipiche della tradizione occitana non le si può considerare dei semplice gnocchi “allungati” in quanto l’utilizzo del Tumin del Mel, un formaggio vaccino di montagna, le distingue e caratterizza. Sono consigliate, come da tradizione, con una leggera spolverata di pepe nero e un ottimo burro, ma nulla vieta di renderle grandi interpreti di piatti ben più complessi. __________ I Tortellini _______________ Le grandi affinità culinarie tra le Langhe e le colline emiliane si riassumono nel più tipico dei formati: il Tortellino. Con la rielaborazione di Nonna Maria e l’utilizzo di prosciutti crudi di prim’ordine realizziamo un prodotto originale ed autentico, piacevolmente morbido e gradevole al palato. I Tortellini Un brodo di carne di manzo o di cappone, li vede sicuri protagonisti ed interpeti di un gran piatto. Basta aggiungere una grattata di grana ed un buon bicchiere di vino per portare in tavola sapori, colori e un po’ di allegria. Tempi di cottura Per cuocere al meglio la pasta occorre innanzitutto la pentola giusta. Questa deve contenere almeno un litro di acqua, per ogni 100 gr di prodotto, cui si aggiungono, mantenendo le proporzioni, circa 10gr di sale. Nel caso di tempi di cottura brevi, dove è fondamentale la costanza della temperatura, è consigliabile utilizzare ancora più acqua e quindi una pentola più grande. Per la pasta fresca artigianale, a differenza di quella secca, non è possibile indicare con precisione il tempo di cottura. Si tratta comunque di minuti: due, tre, quattro al massimo. Quindi occorre “tenerla d’occhio” e assaggiarla di tanto in tanto. Il punto giusto “al dente” si ha quando la parte esterna mantiene ancora una certa durezza, mentre “l’anima” si presenta piacevolmente morbida. Conservazione L’alta qualità delle materie prime e la massima attenzione durante tutte le fasi della lavorazione, compreso un rispetto rigoroso della catena del freddo, fanno si che si possa tranquillamente congelare anche nel proprio freezer di casa il prodotto fresco. Questo consente di consumare a distanza di mesi, e senza perdita apprezzabile di qualità, tutti i nostri prodotti. Formati Tutti i nostri prodotti sono realizzati e confezionati a norma di legge e sono disponibili sia freschi che congelati in vaschette da: 250gr - 500gr - 1kg - 2kg depliant_nostro 7-11-2008 11:29 Pagina 8