Introduzione ai tre appuntamenti di formazione

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Introduzione ai tre appuntamenti di formazione
INTERVENTO ALLENATORI-DIRIGENTI CSR
Introduzione ai tre appuntamenti di formazione – 9 gennaio 2010.
Introduzione
E’ appena passato il tempo delle feste. Tradizionale è lo scambio di regali
Quale il regalo che CSR e oratorio-parrocchia si scambia?
Risponderei così: una contaminazione vicendevole.
Contaminazione è parola che ha dentro la parola toccare – imbrattare.
E’ una parola bella per dire il cristianesimo.
L’aggettivo è fondamentale perché da senso al fatto che in una parrocchia
ci sia un campetto da calcio e che su quel campetto in nome del Vangelo ci
siano persone che si prendono la briga di fare dello sport.
Lo sport può contaminare l’annuncio del Vangelo che la parrocchia cerca
di vivere con tanta concretezza umana.
Il Vangelo contamina lo sport con la sua concretezza, con la sua carnalità
(il verbo si è fatto carne abbiamo sentito annunciare alla messa di
Mezzanotte due settimane fa)
Ecco allora il motivo di questi tre incontro: favorire, rendere possibile
questa contaminazione. Occorre la disponibilità di tutti a questa
contaminazione.
Certa questa contaminazione ha origini remote.
E’ una contaminazione possibile perché noi cristiani crediamo in un Dio
che ha deciso di contaminarsi con la storia e di farsi contaminare dalla
storia. farei tre esempi di questa contaminazione.
Il libro dell’esodo: Dio vede-ascolta quello che il popolo d’israele vive.
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Il Vangelo: il già ricordato Verbo fatto carne. E’ in Cristo che Dio tocca la
terra e si sporca con questa terra (Gesù cammina, scrive sulla terra, fa del
fango, accarezza, si lascia toccare, ….) il verbo contaminare è un verbo
importante per il Vangelo perché ci dice una scelta precisa che Dio ha
fatto.
Poi un terzo esempio che ha origine dal secondo: La cresima e il
battesimo: anche in questo caso occorre parlare di contaminazione.
Per spiegarvi questo ultimo esempio di contaminazione ecco che partirei
da un Video di Begnini. L’anno scorso ha riscosso grande successo la sua
spiegazione della divina commedia. Ne ho estrapolato un pezzo di circa
cinque minuti. Parla dello Spirito Santo.
Quindi Lo spirito Santo è il respiro di Dio.
Quindi il Battesimo – la confermazione è il fatto che il respiro di Dio
contamina il mio respiro.
Per spiegare la cresima ai ragazzi vorrei usare l’esempio della respirazione
bocca a bocca. Ad un certo punto uno vive per il respiro di un altro. Il
primo si trova ad avere i polmoni del respiro di un altro e allora il cuore
continua a fare il suo lavoro e la vita continua.
Perché vi parlo del respiro di Dio, dello Spirito Santo.
Vi sembrerà strano.
Per dare concretezza alla contaminazione tra sport e Vangelo.
A Catechismo ci hanno insegnato che lo Spirito Santo offre sette doni, cioè
che la vita di Dio ha sette caratteristiche.
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Ma se la vita di Dio con le sue sette caratteristiche può diventare la mia
vita ecco che allora quelle sette parole possono diventare un esempio di
contaminazione ( o Meglio un luogo di contaminazione)
Sapienza: conosco con gusto Dio e le cose, cioè conosco Dio con amore,
con passione e conosco la realtà con passione, con amore. Dio così
conosce l’uomo. Lo dice Bene Gesù quando parla del Pastore che conosce
le pecore (Vangelo di Giovanni cap. 10). E’ il dono del gusto e della
passione.
Intelletto: capire il valore delle cose alla luce di Dio, misurare le cose con
la misura di Dio. mi viene in mente il ritornello che si legge nel libro della
Genesi “e vide (Dio) che era cosa buona”. E’ il dono di osservare tutto, di
ascoltare tutto e di trarre da tutto qualche cosa di buono. Un altro esempio
sono le parabole.
Consiglio: i passi da fare per essere fedeli all’amore di Dio (questo Di Dio
deve essere sottolineato: non un amore generico …. Ma fedeli all’amore di
Dio, a quell’amore che è anzitutto fedele a me). E’ la dimensione della
volontà che viene messa in gioco dall’attività sportiva. Di una volontà che
è orientata verso una meta.
La forza: reggere all’amore, perseverare nella vita amando. E’ questa la
perseveranza che salva. Qui mi viene in mente la costanza di Dio nel libro
dell’esodo.
Ma la perseveranza è anche richiesta dallo sport.
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Ascesi è parola anzitutto sportiva: e’ esercizio per rendersi abili in talune
capacità.
Scienza: il dono di conoscere la realtà per quello che è, senza confondere
creatura con creatore. Dio stesso non si confonde con la sua creatura, sa
bene chi è, il ruolo che deve giocare. Lo si vede anche nel Vangelo. E’ il
valore di una conoscenza giusta che rende giustizia, cioè che sa vedere le
persone nella loro giusta posizione.
Pietà: tenerezza per Dio, amare Dio teneramente. E questo amando (cfr.
vangelo di Marco 12,31). Anche qui l’amore di Dio ha il carattere delle
pietà. Pensate alla compassione che Cristo prova per la gente , per la
tenerezza nei confronti dei fanciulli, oppure al libro stesso del Cantico dei
cantici.
Timore: Dio vale a tal punto che temo per lui (è il timore che un genitore
ha per i figli), temo di perderlo, di smarrirlo, di rovinarlo. E’ il timore che
vive Dio nei confronti dell’uomo: teme di perdere l’uomo (Dio che
attraverso Osea profeta dice : la condurrò nel deserto, parlerò al suo
cuore). Questo è il dono che ci permette di misurare quanto effettivamente
ci teniamo a Dio: lo vogliamo offrire ai nostri ragazzi? E’ una risposta alle
domande essenziali della vita che vogliamo condividere con loro?
La contaminazione però deve essere reciproca: ecco allora le due domande
dell’ultima diapositiva.
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Domande che è necessario incontrino il nostro interesse.un giorno un
giovane mi ha fatto questa domanda a cui non ho saputo rispondere:
perché oggi l’oratorio non è più capace di dare una struttura alle persone,
ad una persona?
Ma noi abbiamo un’idea di struttura che sia condivisa?
Oggi non dobbiamo decidere nulla.
Per fortuna
Oggi abbiamo la possibilità a partire da quelle parole di far circolare
ricchezza di ideali.
Dobbiamo smetterla, soprattutto noi adulti, di dichiarare che l’idealità non
serve. Oggi il problema non sono i giovani ma siamo noi adulti.
Sappiamo indicare un ideale di persona?
Sappiamo indicare delle tappe da seguire perché quella idealità diventi
progetto?
Sappiamo essere costanti nell’educarci a quella idealità?
Sappiamo essere costanti nel richiamare a quell’idealità?
Oggi Dio non serve a nulla perche non produce nulla.
Oggi Dio serve perché suggerisce dei sogni.
Recentemente parlavo con un ragazzo. Avevo dato dell’egoista. Si era
offesa per questa mia accusa. Con calma tentavo di dirgli che ogni volta
che uno non rispettava una banale regola di convivenza diventava egoista,
cioè non era capace di aprire gli occhi ed accorgersi che accanto a lui
esisteva qualcuno. Mi guarda e mi dice: si ma io non riesco? Gli ho
risposto: “a cosa servono allora i tuoi educatori, i tuoi genitori, Dio, quella
che sarà tua moglie i tuoi Figli ….? A ripeterci che si deve uscire dal
proprio Io”.
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Si ma noi siamo capaci di ripetere questo ideale?
Quel ragazzo mi ha anche detto “si ma io sono un ragazzo”.
La frase che diciamo noi adulti.
Smettiamola di dire questa frase stupida e iniziamo a ripetere un ifdeale a
crederci e viverlo.
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