olimpiadi - Rassegna Stampa Trentina

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olimpiadi - Rassegna Stampa Trentina
46 martedì 16 febbraio 2010
[
VANCOUVER 2010 ]
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l'Adige
L'Adige - martedì 16 febbraio 2010 - pagina 46
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l'Adige
SCI ALPINO
47
Superman Armin
L’altoatesino è salito sul
podio in cinque Olimpiadi:
2 ori, 1 argento e 2 bronzi
Terzi posti | La sorpresa in combinata nordica e la conferma nello slittino, l’azzurro emergente e il veterano
Zöggeler e Pittin, splendidi bronzi
OLIMPIADI
GIORGIO LA BRUZZO
Libera, delusione azzurra
Vince a sorpresa lo svizzero Didier Defago
Werner Heel, primo italiano, è dodicesimo
VANCOUVER - Per tre quarti di
discesa l’italjet ha sognato con
Christof Innerhofer. Dopo i
ripetuti cambi di programma e
rinvii dovuti al maltempo, si è
potuta finalmente disputare la
discesa libera maschile: una
gara in cui gli azzurri di
Gianluca Rulfi nutrivano
significative speranze di
podio, magari a carico di
Werner Heel e Peter Fill, ma a
conti fatti l’azzurro che più di
tutti ha saputo interpretare
meglio la Whistler Creekside si
è rivelato essere il
venticinquenne pusterese di
Gais. Almeno finchè le gambe
hanno tenuto, vale a dire fino a
tre quarti del tracciato.
Costantemente a ridosso dei
primissimi nella parte alta, il
polivalente finanziere si è
presentato al penultimo
intermedio con il miglior
tempo assoluto per poi
accumulare nei quaranta
secondi finali oltre tredici
decimi di ritardo dal vincitore
Didier Defago per chiudere in
19ima piazza. Poco meglio di
lui han saputo fare i più attesi
tra gli azzurri, il passiriano
Heel, 12imo ed apparso sin dal
via non in perfetta sintonia
con il tracciato di Whistler
Mountain, ed il carabiniere di
Castelrotto Fill, 15imo e
separato dal compagno di
colori dallo sloveno Rok
Perko. Insomma, considerando
anche il 34imo posto di un
anonimo Patrick Staudacher,
una giornata sicuramente
meno brillante di quanto era
lecito attendersi dai velocisti
azzurri, approdati in terra
canadese carichi di
aspettativa, nel cuore di una
stagione che, specie per
quanto fatto vedere da Heel in
avvio e nell’immediato preOlimpiade, sembrava poterli
condurre verso il podio a
cinque cerchi. Il disegno
piuttosto tecnico del tracciato
canadese sembrava ideale per
gli alfieri dell’italjet ed ora allo
stesso quartetto non resta che
concentrarsi sul super-g in
programma venerdì, mentre
già oggi Fill ed Innerhofer, in
compagnia di Manfred Moelgg
e del giovanissimo Dominik
Paris, torneranno al
cancelletto di partenza per
giocarsi le loro chance nella
supercombinata (discesa alle
19, manche di slalom alle
22.30).
Era nell’aria che la vittoria
dovesse andare ad uno
svizzero, ma in pochi
avrebbero puntato su Didier
Defago. Gli elvetici più quotati
parevano senz’altro il grande
veterano Didier Cuche ed il
martedì 16 febbraio 2010
LE MEDAGLIE
Sul podio anche il norvegese
Svindal (argento) e lo statunitense
Bode Miller, bronzo. Fill è 15°
19° Innerhofer, che era partito
benissimo, e infine Staudacher: 35°
LUCA PERENZONI
VANCOUVER 2010 ]
giovane emergente Carlo
Janka, ma a sventolare il
vessillo rossocrociato sul
gradino più alto del podio a 22
anni di distanza dal successo
di Pirmin Zurbriggen a Calgary,
è stato proprio il trentaduenne
di Morgins, outsider di lusso
della prima gara olimpica di
sci alpino e capace di
strozzare in gola l’urlo di gioia
del vichingo Aksel Lund
Svindal, fino a quel momento
leader provvisorio della gara
con soli due centesimi di
margine su Bode Miller.
Sicuramente il successo di
Defago può suscitare qualche
sorpresa, ma negli ultimi anni
il vallese ha saputo far seguire
al sesto posto olimpico del
super-g di Salt Lake City i due
successi nelle più nobili
discese del Circo Bianco,
domando il Lauberhorn di
Wengen e la Streif di Kitzbuhel
nel giro di sette giorni nel
cuore del gennaio 2009. Tre
grandi protagonisti quindi,
racchiusi nell’inezia di 9
centesimi, a nobilitare il podio
di una gara che ha visto tra i
principali delusi proprio il
leader di specialità Didier
Cuche (”solo” sesto a 36
centesimi da Defago) e lo
squadrone austriaco, costretto
ad accettare anche sul suolo
olimpico la conferma delle
difficoltà patite in queste
ultime stagioni nelle prove
veloci, usuale terreno di
conquista per le aquile
biancorosse. E di ben piccola
consolazione è il quarto posto
di Mario Scheiber, fermatosi ai
piedi del podio al termine di 3
stagioni più che tormentate
per infortuni e problemi fisici.
FREESTYLE - Il primo oro canadese, è stato conquistato ieri da
Alex Bilodeau, nella specialità
freestyle. Ma tale vittoria non è
andata giù all’Australia. Secondo Geoff Lipshut, direttore tecnico del team australiano, i giudici hanno avuto ‘mano larga’ favorendo la vittoria di Alex Bilodeau ai danni dell’australiano
Dale Begg-Smith. «La mia opinione è che Alex non sia capace di
fare un 4.8 o un 4.9 - dice al
‘Queensland’s Courier-Mail’ mentre Dale ha fornito una prestazione incredibile e non penso gli si possa rimproverare nulla. Per me è lui il vincitore».
L’urlo di gioia dello svizzero DEfago, ha appena strappato l’oro a Svindal e Miller,
sotto Heel sconsolato e a sinistra Innerhofer, in testa per metà della discesa
Gli azzurri
in gara
ALL’ARRIVO
Walchhofer solo 10°
È indicata l'ora italiana (ora di Vancouver +9)
ORO
1. Didier Defago (Sui) in 1’54”31
19.00
ARGENTO
2. Aksel Lund Svindal (Nor) a
0”07
19.00
BRONZO
19.30
3. Bode Miller (Usa) a 0”09
4. Mario Scheiber (Aut) a 0”21
5. Eric Guay (Can) a 0”33
6. Didier Cuche (Sui) a 0”36
7. David Poisson (Fra) a 0”51
8. Marco Buechel (Lie) a 0”53
9. Klaus Kroell (Aut) a 0”56
10. Michael Walchhofer (Aut) a
0”57
21.15
21.45
22.00
22.00
GLI AZZURRI
22.30
12. Werner Heel (Ita) a 0”88
15. Peter Fill (Ita) a 0”98
19. Christof Innerhofer (Ita) a
1”27
35. Patrick Staudacher (Ita) a
2”90
23.30
23.52
01.15
Sci Alpino - Super Combinata M Discesa
W. Heel, C. Innerhofer, M. Moelgg, D. Paris, W. Creekside
Snowboard – Cross F qualificazioni
R. Brutto
Biathlon - 10 km inseguimento F
R. Fiandino, K. Haller, M. Ponza, K. Oberhofer
Snowboard – Cross F quarti (semifinali 21.29, finale 21.40)
ev. R. Brutto
Biathlon - 12,5 km inseguimento M
C. De Lorenzi, L. Hofer, R. L. Vuillermoz, M. Windisch
Pattinaggio Velocità – 500 m F eliminatorie
C. Simionato
Slittino - Singolo F 3ª discesa
S. Gasparini
Sci Alpino - Super Combinata M Slalom
W. Heel, C. Innerhofer, M. Moelgg, D. Paris, W. Creekside
Slittino – Singolo F 4ª discesa
S. Gasparini
Pattinaggio Velocità – 500 m F Finale
ev. C. Simionato
Pattinaggio di figura – Short program M
P. Bacchini, S. Contesti
Fonte: www.vancouver2010.coni.it
ANSA-CENTIMETRI
VANCOUVER - E al terzo
giorno arrivarono le prime
medaglie. L’Italia si sblocca e
ai Giochi Invernali di
Vancouver conquista due
bronzi, il primo con la
sorpresa Alessandro Pittin, il
secondo con la certezza
Armin Zöggeler. Il 20enne di
Tolmezzo sfata il tabù della
combinata nordica, disciplina
in cui gli azzurri non erano
mai saliti sul podio, e si
piazza terzo alle spalle del
francese Lamy Chappuis e
dello statunitense Spillane.
Le premesse per una storica
medaglia c’erano già dopo il
salto, col giovane friulano
capace di raggiungere, dal
trampolino NH, i 100 metri,
ben oltre la misura
conquistata nel corso della
stagione di Coppa del
Mondo. Nella gara di fondo,
poi, Pittin completa l’impresa
e come a Torino, in
quell’occasione Fabris nei
5.000 di pattinaggio di
velocità, la spedizione
azzurra si apre con un bronzo
in una disciplina che ci aveva
visto rimanere sempre a
secco. Grande gioia per
l’atleta delle Fiamme Gialle,
su cui il Coni aveva
scommesso forte già quattro
anni fa, facendolo debuttare
appena 16enne
nell’Olimpiade torinese. Non
è arrivato l’oro previsto da
Sports Illustrated ma entra lo
stesso nella storia l’atteso
Zöggeler, che nello slittino
singolo chiude al terzo posto
ed eguaglia così i biathleti
tedeschi Georg Hackl e Ricco
Gross, conquistando la
quinta medaglia olimpica di
fila: per il 36enne carabiniere
di Merano bronzo a
Lillehammer ‘94, argento a
Nagano ‘98, oro sia a Salt
Lake City 2002 che a Torino
Le gare di oggi
È indicata l'ora italiana
(ora di Vancouver +9)
2006 e ancora bronzo a
Vancouver.Il terzo posto,
rispetto a quanto ci si
aspettava alla vigilia,
potrebbe apparire in parte
deludente, visto il curriculum
dell’azzurro che in carriera
vanta anche 5 ori mondiali e
9 Coppe del Mondo, ma dopo
la terza manche il rischio di
scendere dal podio era
concreto. Con i formidabili
tedeschi Felix Loch, 20enne
al quale si pronistica un
«futuro da Zöggeler», e David
Möller, alla fine oro e argento,
ormai irrangiungibili,
Zöggeler si è dovuto guardare
le spalle dal russo Albert
Demtschenko, che prima
dell’ultima discesa aveva un
ritardo di 22 millesimi. Il
campione italiano dello
slittino ha però sfoderato la
migliore delle sue quattro
prestazioni, portando a casa
per l’Italia la seconda
medaglia di questi Giochi.
Gare da medaglia
Diretta Rai Tre dalle 23.30 e Rai Due dall'1.35
18.00 Curling
Torneo maschile - Fase a gruppi
19.00 Sci Alpino
Super Combinata M Discesa
19.00 Snowboard
Cross F Qualificazioni
19.30 Biathlon
10 km inseguimento F
21.00 Hockey Ghiaccio
USA-Svizzera M
21.15 Snowboard
Cross F Quarti
21.29 Snowboard
Cross F Semifinali
21.40 Snowboard
Cross F Finale
21.45 Biathlon
12,5 km inseguimento M
22.00 Slittino
Singolo F 3ª discesa
22.00 Pattinaggio velocità 500m F 1ª manche
22.30 Sci Alpino
Super Combinata M Slalom
23.00 Curling
Torneo femminile - Fase a gruppi
23.30 Hockey Ghiaccio
Russia-USA F
23.50 Slittino
Singolo F 4ª discesa
23.52 Pattinaggio velocità 500m F 2ª manche
01.15 Pattinaggio di figura Short Program M
01.30 Hockey Ghiaccio
Canada-Norvegia M
04.00 Curling
Torneo maschile - Fase a gruppi
04.00 Hockey Ghiaccio
Finlandia-Cina F
06.00 Hockey Ghiaccio
Russia-Lettonia M
Sky Sport trasmette in diretta tutte le gare
sui canali 206, 207, 208, 209, 210
ANSA-CENTIMETRI
I trentini | Loris Frasnelli nella sprint classica, nel pattinaggio di figura Paolo Bacchini, nello short track il riscatto di Cecilia Maffei
Nella notte italiana Matteo Anesi ci prova
VANCOUVER (Canada) - Matteo Anesi scalda i
motori. Questa notte quando in Italia sarà l’una,
tocca finalmente a lui scendere sul ghiaccio ai
Giochi Invernali di Vancouver, con i 1000 metri di
pattinaggio di velocità che lo vedranno all’esordio
in un’Olimpiade. Quattro anni fa a Torino, infatti, il
25enne di Baselga del Pinè si cimentò, con poca
fortuna, solo nei 1.500, dove chiuse in 29ª
posizione, salvo poi contribuire alla conquista
dello strepitoso oro nella staffetta. Anche in
questa stagione, in coppa del Mondo, il pinetano
Anesi (nella foto grande mentre si allena con il
giapponese Teruhiro Sugimori lungo il circuito dei
1.000 metri misti sul ghiaccio della Richmond Olympic
Oval) ha disputato i 1.000 solo in un’occasione, a
Salt Lake City, ma su questa distanza è pur sempre
il detentore del record italiano e c’è da
scommetterci che a Richmond, alle 16 canadesi,
proverà a farsi largo tra i giganti, primo fra tutti
Shani Davis. Campione uscente e argento nel 2006
nei 1.500, lo statunitense proverà a riscattare la
deludente prova nei 5.000 (11°) e si presenterà al
via come l’uomo da battere. Pronti a contendergli
il titolo, però, il sudcoreano Lee Kyou-Hyuk, terzo
ai Mondiali del 2007, il beniamino di casa Jeremy
Wotherspoon, quattro volte iridato nello sprint, e
l’altro canadese Denny Morrison, secondo ai
Mondiali dello scorso anno. Domani è anche il
giorno di Loris Frasnelli, atteso nel fondo dalla
sprint a tecnica classica assieme a Lukas Hofer e
Fabio e Renato Pasini. Il finanziere trentino
proverà a farsi un regalo di compleanno in
anticipo (il 22 febbraio spegnerà 31 candeline),
provando magari a tornare ai livelli che gli
permisero a Torino di piazzarsi al sesto posto (ma
in quell’occasione
era la sprint a
tecnica libera). La
stagione di Coppa
del Mondo, fatta
eccezione per la
prova a squadre
di Rybinsk (2°
posto) e la 3,7 km
di Oberhof nel
Tour de Ski, è
stata avara di
soddisfazioni per
Frasnelli, che
difficilmente si
inserirà nella lotta
per il podio che
vede in pole
position Emil Joensson. Il 24enne svedese è il
principale favorito, ma occhio ai norvegesi John
Kristian Dahl e Ola Vigen Hattestad, oltre
naturalmente a Petter jr Northug. La lotta per
l’oro, insomma, sembra una lotta tutta scandinava
ma le condizioni climatiche, vedi la neve resa dura
dalla pioggia e le temperature rigide, potrebbero
far saltare il banco e aprire la strada a qualche
outsider, come già successo per esempio nel
biathlon dove il francese Vincent Jay ha
conquistato l’oro contro ogni pronostico. Ancora
riflessi azzurri sul ghiaccio di Vancouver. Se
questa notte infatti lo sprinter pinetano Ermano
Ioriatti (nella foto piccola) è stato impegnato nelle
doppia sfida sui 500 metri (inserito in decima
batteria contro il polacco Maciej Ustynowicz) oggi
è il giorno del debutto olimpico del
ventiquattrenne pattinatore di figura Paolo
Bacchini. Bacchini, nato a Milano, ma residente sin
dal 1991 a Cavalese, è allenato da Joanna Szczypa
e dai preparatori atletici Patrizio Bacchini e Mirko
Botta e può contare sui fsioterapisti Pechlaner,
Fastolini, Ventura e Carlo Terzer, già azzurro nel
cross e nella maratona. Bacchini, che ha ottenuto
la qualificazione olimpica, grazie al 16º posto agli
ultimi Europei di Tallin, sarà impegnato a partire
dalle 16.15 locali (l’1.15 in Italia) nello short
programma maschile assieme all’altro azzurro
Samuel Contesti. Il giovane pattinatore fiemmese
si esibirà sulle musiche della colonna sonora del
film “Il fantastico mondo di Amelie”, nel tentativo
di raggiungere la finale e il programma completo
riservato ai migliori 24 pattinatori in programma
per giovedì 18 febbraio. Mercoledì scenderà, oltre
ad Anesi, sul ghiaccio olimpico l’altra pattinatrice
trentina, la rendenese di Pinzolo Cecilia Maffei,
impegnata sui 500 metri dello short track (i quarti
di finale sono previsti dalle 2). La Maffei deve
rifarsi dalla delusione della staffetta. Si erano fatte
una scommessa le azzurre: «Se arriva la medaglia
facciamo uno strip, e perchè no, magari pure un
calendario». La caduta sul ghiaccio del Pacific
Coliseum di Vancouver ha cancellato i sogni di
gloria insieme a quelli più goliardici: Arianna
Fontana, Cecilia Maffei, Martina Valcepina e Katia
Zini sono rimaste fuori dalla finale che conta, e
nella trasferta canadese ora sono più lacrime che
risate. Piange a dirotto la Zini, perchè è proprio lei
che era finita a terra in un cambio mal riuscito
dopo uno scontro con una rivale olandese:
difficile poi riprendere la traiettoria e restare
G. L. e D. F.
attaccate al treno vincente.
LA CURIOSITÀ
La figlia del maestro di tennis Valerio ha realizzato la sede degli azzurri a Vancouver
Con il marito Juan Matiz fa parte del famoso studio newyorchese Hangar Design Group
Un architetto di Riva progetta Casa Italia
Sara Mosele per la Roundhouse dopo Ground Zero e l’Olocausto
TRENTO - Non bastassero gli atleti, gli
allenatori e i giudici di gara c’è anche un
tocco di trentinità tecnica nel panorama
olimpico azzurro. L’allestimento
progettuale di Casa Italia, in un
suggestivo e funzionale scenario che fa
capo alla Roundhouse, un esempio
suggestivo di archeologia industriale
collocato a Yaletown, cuore pulsante
della città di Vancouver, è stato affidato
ad un architetto trentino, Sara Mosele
(nella foto) che dal 1998 abita in Harrow
Street a Forest Hills, dopo la laurea a
Venezia, e dal 2000 fa parte assieme al
marito Juan Carlos Matiz, di origine
sudamericana, di uno dei più famosi studi
di New York, l’Hangar Design Group che
ha sedi anche a MIlano, Venezia e
Shangai. Sara, figlia dell’inossidabile
maestro Valerio Mosele un’istituzione per
oltre 40 anni al Ct Riva del Garda, ha
partecipato a progetti di valore mondiale,
tra cui la ricostruzione degli edifici della
Grande Mela distrutti dall’attentato
terroristico dell’11 settembre alle Torri
Gemelle, nonchè la partecipazione al
progetto legato alla memoria
dell’Olocausto per conto della Biennale di
Venezia. Sara Mosele e un gruppo di
architetti dello studio newyorchese
hanno partecipato all’inaugurazione di
Casa Italia a Vancouver nei giorni scorsi.
Al taglio del nastro hanno partecipato la
vicecapomissione Rossana Ciuffetti,
insieme a una nutrita delegazione di atleti
e dirigenti azzurri, i rappresentanti di
Assist Group, guidati dal direttore
generale, Massimo Dutto, e il console
italiano a Vancouver, Francesco De
Conno. Brindisi e applausi per il primo
atto ufficiale del luogo di ritrovo,
premessa di un percorso di tre settimane
destinato a celebrare i momenti più
emozionanti dell’avventura olimpica
azzurra. Gli atleti presenti erano Matteo
Anesi, Enrico Fabris, Ermanno Ioriatti,
Luca Stefani e Chiara Simionato
(pattinaggio velocità), Nicolas Bean, Yuri
Confortola, Claudio Rinaldi, Nicola
Rodigari, Roberto Serra, Arianna Fontana,
Cecilia Maffei, Lucia Peretti, Martina
Valcepina e Katia Zini (Short Track) e
Deborah Scanzio (Freestyle). Attualmente
adibita a centro culturale e
polifunzionale, la Roundhouse fu
costruita nel 1888 come parte integrante
di un complesso edilizio destinato a
stazione delle locomotive a vapore, un
esemplare delle quali è ancora
conservato all’interno. Presso Casa Italia
a Vancouver si concentreranno la
maggior parte delle attività di
intrattenimento rivolte al grande
pubblico e alle aziende partner. Per la
rivana Sara Mosele un altro motivo di
vanto professionale e un contributo
all’Italia della neve e del ghiaccio che in
Canada prova a regalarci grandi emozioni
olimpiche partendoi dall’ambiente
confortevole del quartier generale della
Roundhouse.
(essepi)