Piller Cottrer e Zoeggeler sono gli ultratrentenni a portare l`Italia sul

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Piller Cottrer e Zoeggeler sono gli ultratrentenni a portare l`Italia sul
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Trentino - mercoledì 17 febbraio 2010 - pagina 43
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Magdalena Neuner ha vinto l’oro nella 10 km. Male le
azzurre, tutte fuori dalle prime 50.
«La mia Olimpiade l’ho vinta a Pechino, ora tocca Carolina vincere la sua
a Vancouver”. Alex Schwazer incita la sua fidanzata Carolina Kostner.
Lo slittinista giapponese Aya Yasuda e stato squalificato per aver incorporato troppa zavorra.
VOLTI DI BRONZO
A causa della nevicata è stata spostata a venerdì
Supercombinata rinviata
oggi c’è la libera donne
Piller Cottrer e Zoeggeler
sono gli ultratrentenni
a portare l’Italia sul podio
L’usato sicuro si è ancora confermato affidabile
Classe e carattere alla base dei loro grandi successi
di Marco Marangoni
WHISTLER. “Il Cannibale e il CaterPiller”. Il primo si sdraia su
uno slittino in titanio e viaggia in
uno stretto budello ghiacciato a
140 chilometri, il secondo su due
sci stretti spingendo sui bastoncini macina chilometri. Armin
Zöggeler e Pietro Piller Cottrer,
gli irresistibili “vecchietti” che si
I due “vecchietti”, entrambi classe 1974, sono ormai da
anni i locomotori dello sport
italiano quando va sulla neve. Nelle loro collezioni una
variazione di medaglie. Armin ai Giochi con il bronzo
di domenica ha fatto cinque
(ci sono anche gli ori di Salt
Lake City 2002 e Torino
2006), Pietro con l’argento di
lunedì è salito a quattro (c’è
l’oro di quattro anni fa in
staffetta). Mentre Zoeggeler
rientrerà giovedì nella sua
Foiana, un paesino abbarbicato nella zona di Merano,
Piller Cottrer è ancora in Canada e il suo obiettivo è quello di raggiungere, almeno a
quota medaglie, il suo coscritto. (“nella 50 km se riesco a fare la corsa sugli altri
possiamo vederne delle belle”, ha già annunciato il fondista bellunese).
Ad accomunare i due “vecchietti”, oltre allo sport e alla divisa (portano alto il blasone e la tradizione dell’Arma dei Carabinieri), anche la
mettono al collo medaglie a cinque cerchi. Il “Re Mida dello slittino” è stato freddo a salvare una situazione difficile. Poche volte in
carriera ha dovuto rincorrere
qualcosa di prezioso. Tra i boschi
di Whistler, il “professore” dello
skating nello sci nordico si è colorato d’argento.
La gioia di Pietro Piller Cottrer
responsabilità della famiglia
spesso trascurata per le eterne trasferte in giro per il
mondo. Armin, sposato con
Monika, ha già indirizzato la
piccola Nina allo slittino, tra
qualche anno almeno ci tenterà con Thomas. Pietro ha
dedicato il suo argento alla
moglie Francesca e ai figli
Fabio e Marta augurandosi
di trascorrere più tempo con
loro.
Armin Zoeggeler sul podio di vancouver
Lo slittinista altoatesino
ha ancora tanta fame e non
ha alcuna intenzione di riporre il suo bolide in cantina. Il
fondista sappadino non pensa troppo al domani, ha un
buon appetito e a queste
Olimpiadi vuole ancora mangiare.
Zoeggeler ha già detto che
non vuole ritirarsi e gli piacerebbe proseguire per almeno
altri due anni. Si sa, uno
sportivo non più in erba decide di anno in anno, ma Armin un pensiero a Sochi 2014
sotto sotto lo ha già fatto. Dipenderà solo da salute e da
quanta voglia ha di combattere ancora.
Staremo a vedere ma i due
“vecchietti” portano in alto i
colori azzurri. I Giochi di
Vancouver sono ancora lunghi e, se le nostre giovani
punte di diamante sono spuntate, la speranza è quella di
vedere altri “vecchietti” gioire e festeggiare sul podio a
cinque cerchi.
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VANCOUVER. Cinque giorni olimpici e l’unico slalom disputato è quello tra i guai. Il
meteo continua a mettersi di traverso ai Giochi invernali di Vancouver, in cui ogni giorno gli organizzatori sono costretti a stare con
il naso all’insù, sperando ogni volta che nebbia, vento, pioggia e neve a turno non piombino giù a rovinare il programma di gare. La tabella di marcia in effetti ha già subito variazioni e cancellazioni più di un aeroporto nei
giorni di sciopero: l’ultima,
ma solo in ordine di tempo, è
la Supercombinata maschile,
prevista per ieri e annullata
a causa della nevicata che si
è abbattuta su Whistler
Mountain e la nebbia calata
in mattinata che ha reso la
visibilità pari a zero. Il programma dello sci, di fatto, è
saltato quasi per intero e tutte le competizioni sono slittate di due giorni: del resto già
all’esordio era stata cancellata la discesa maschile, e a seguire la Supercombinata donne: a pioggia anche gli altri
eventi, compreso il Super G,
sono stati riprogrammati
due giorni dopo rispetto al
previsto. Un problema, quello del meteo, che forse comitato organizzatore e Cio hanno sottovalutato all’origine: il problema non è a Vancouver, dove pure
il clima è piuttosto mite e le gare comunque sono
indoor, ma nei siti montani. Alla vigilia del via la
neve, praticamente inesistente, è stata trasportata
con camion ed elicotteri e conservata in vita non
senza difficoltà: il guaio grosso è la pioggia, che da
queste parti cade con una frequenza incredibile
quanto prevedibile. Tra i cambiamenti dell’ultima
ora anche l’annullamento della sessione di prove
della discesa donne, che domani dovrebbe comunque svolgersi. Il caos comunque non riguarda solo
lo sci: a Cypress Mountain, dove già gli organizzatori erano dovuti ricorrere ai ripari chiudendo per
ragioni di sicurezza alcune aree riservate al pubblico, e restituendo 4.000 biglietti con una perdita
di 400mila dollari, pioggia e nebbia hanno creato il
panico tra i virtuosi della tavola: slittano infatti
tutte le gare dello snowboard femminile e questo
costringe ad annullare le prove dell’halfpipe di uomini e donne. E oggi tocca alle donne impegnate
nella libera, tempo permettendo.
In gara africani, indiani e sudamericani
di Matteo Igini
L
a celebre nazionale
giamaicana di bob ha
scritto la storia alle
Olimpiadi di Calgary 1998.
Gli altri l’hanno ripercorsa.
Il keniano Philip Boit, per
esempio, che a Nagano’98
chiuse la 10 km a oltre 20 minuti dal vincitore Bjorn Daehlie, che - prima di celebrare
il suo oro olimpico - aspettò
proprio l’arrivo del fondista
africano. Ora il portabandiera dei paesi esotici presenti a
Vancouver arriva dal Ghana: si tratta di Kwame Nkrumah Acheampong. Il ghanese, detto il “leopardo della neve” per via della sua tuta maculata, sarà al via dello slalom speciale. Il 35enne cullava il sogno olimpico da diverso tempo. Voleva essere al
Quando scendono in pista
i Giochi dell’altro mondo
cancelletto di partenza già a
Torino 2006, ma il suo sogno
si infranse su una caduta,
che gli impedì di raggiungere il punteggio minimo stabilito dalla Fis per prendere
parte a una prova olimpica.
Quest’anno ce l’ha fatta e finalmente potrà vivere il suo
sogno a cinque cerchi ad occhi aperti. Kwame, che si è
allenato duramente sulle nevi della Val di Fiemme, in
Trentino, è il simbolo di questi atleti (e loro sì che sono
animati dallo spirito decoubertiano) che provengono da
paesi improbabili per una disciplina invernale. Come il
pakistano Muhammad Abbas, ad esempio, che sarà in
gara nello slalom gigante, oppure Ghassan Achi, classe
1993, del Libano, presente in
terra canadese assieme ai
suoi connazionali Jacky Chamoun e Chirine Njeim. Il Brasile, ad esempio, schiera cinque atleti fra snowboard, sci
alpino e fondo, mentre il Cile
si “ferma” a tre. Un capitolo
a parte lo merita il principe
Hubertus von Hohenlohe
(quinta Olimpiade per lui),
Il ghanese
Kwame
disputerà
lo slalom
in gara nello slalom. Con i
suoi 51 anni è l’atleta più anziano al via dei Giochi e gareggia per il Messico, paese
in cui è nato. Qualcuno deve
ancora fare il suo esordio a
questi Giochi, altri l’hanno
già fatto. Nella 15 km skating
maschile, ad esempio, l’indiano Thasi Lundup ha chiuso
la sua fatica (e in questi casi
è proprio il caso di chiamarla così) all’83esimo posto con
un ritardo di oltre 8 minuti
dal vincitore, l’elvetico Dario Cologna. Davanti a lui è
arrivato l’argentino Carlos
Lannes, dietro di lui si è piazzato l’argentino Meidhi-Selim Khelifi. Finita qui? Non
proprio, scorrendo la classifica, troviamo anche Khurelbataar (Mongolia) 87esimo,
che ha regolato nell’ordine
Tucker Murphy delle Bermuda, paese dove il surf fa di
moda, meno gli sci stretti, l’iraniano Seyed Sattar Seyd, il
brasiliano Leandro Ribela e
Dachhiri Sherpa del Nepal.
Poi c’è l’etiope Robel Zemichael Teklemariam, 93esimo
e terzultimo, che ha tagliato
il traguardo con oltre 11 minuti di ritardo dal vincitore.
Nello slittino, l’indiano Shiva Keshavan si è piazzato 29º
su 38 con Chih-Hung Ma di
Tapei Cinese 34esimo: questa è l’altra Olimpiade.
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