Piller Cottrer e Zoeggeler sono gli ultratrentenni a portare l`Italia sul
Transcript
Piller Cottrer e Zoeggeler sono gli ultratrentenni a portare l`Italia sul
ASBPOM...............16.02.2010.............22:03:38...............FOTOC11 Trentino - mercoledì 17 febbraio 2010 - pagina 43 ritaglio di stampa a uso esclusivo degli abbonati – non riproducibile Saggi e Articoli Saggi e Articoli ZR6A ZR6A www.rassegnastampatrentina.it © Studio Pegaso Multimedia IN EDICOLA E IN LIBRERIA IN EDICOLA E IN LIBRERIA Magdalena Neuner ha vinto l’oro nella 10 km. Male le azzurre, tutte fuori dalle prime 50. «La mia Olimpiade l’ho vinta a Pechino, ora tocca Carolina vincere la sua a Vancouver”. Alex Schwazer incita la sua fidanzata Carolina Kostner. Lo slittinista giapponese Aya Yasuda e stato squalificato per aver incorporato troppa zavorra. VOLTI DI BRONZO A causa della nevicata è stata spostata a venerdì Supercombinata rinviata oggi c’è la libera donne Piller Cottrer e Zoeggeler sono gli ultratrentenni a portare l’Italia sul podio L’usato sicuro si è ancora confermato affidabile Classe e carattere alla base dei loro grandi successi di Marco Marangoni WHISTLER. “Il Cannibale e il CaterPiller”. Il primo si sdraia su uno slittino in titanio e viaggia in uno stretto budello ghiacciato a 140 chilometri, il secondo su due sci stretti spingendo sui bastoncini macina chilometri. Armin Zöggeler e Pietro Piller Cottrer, gli irresistibili “vecchietti” che si I due “vecchietti”, entrambi classe 1974, sono ormai da anni i locomotori dello sport italiano quando va sulla neve. Nelle loro collezioni una variazione di medaglie. Armin ai Giochi con il bronzo di domenica ha fatto cinque (ci sono anche gli ori di Salt Lake City 2002 e Torino 2006), Pietro con l’argento di lunedì è salito a quattro (c’è l’oro di quattro anni fa in staffetta). Mentre Zoeggeler rientrerà giovedì nella sua Foiana, un paesino abbarbicato nella zona di Merano, Piller Cottrer è ancora in Canada e il suo obiettivo è quello di raggiungere, almeno a quota medaglie, il suo coscritto. (“nella 50 km se riesco a fare la corsa sugli altri possiamo vederne delle belle”, ha già annunciato il fondista bellunese). Ad accomunare i due “vecchietti”, oltre allo sport e alla divisa (portano alto il blasone e la tradizione dell’Arma dei Carabinieri), anche la mettono al collo medaglie a cinque cerchi. Il “Re Mida dello slittino” è stato freddo a salvare una situazione difficile. Poche volte in carriera ha dovuto rincorrere qualcosa di prezioso. Tra i boschi di Whistler, il “professore” dello skating nello sci nordico si è colorato d’argento. La gioia di Pietro Piller Cottrer responsabilità della famiglia spesso trascurata per le eterne trasferte in giro per il mondo. Armin, sposato con Monika, ha già indirizzato la piccola Nina allo slittino, tra qualche anno almeno ci tenterà con Thomas. Pietro ha dedicato il suo argento alla moglie Francesca e ai figli Fabio e Marta augurandosi di trascorrere più tempo con loro. Armin Zoeggeler sul podio di vancouver Lo slittinista altoatesino ha ancora tanta fame e non ha alcuna intenzione di riporre il suo bolide in cantina. Il fondista sappadino non pensa troppo al domani, ha un buon appetito e a queste Olimpiadi vuole ancora mangiare. Zoeggeler ha già detto che non vuole ritirarsi e gli piacerebbe proseguire per almeno altri due anni. Si sa, uno sportivo non più in erba decide di anno in anno, ma Armin un pensiero a Sochi 2014 sotto sotto lo ha già fatto. Dipenderà solo da salute e da quanta voglia ha di combattere ancora. Staremo a vedere ma i due “vecchietti” portano in alto i colori azzurri. I Giochi di Vancouver sono ancora lunghi e, se le nostre giovani punte di diamante sono spuntate, la speranza è quella di vedere altri “vecchietti” gioire e festeggiare sul podio a cinque cerchi. RIPRODUZIONE RISERVATA VANCOUVER. Cinque giorni olimpici e l’unico slalom disputato è quello tra i guai. Il meteo continua a mettersi di traverso ai Giochi invernali di Vancouver, in cui ogni giorno gli organizzatori sono costretti a stare con il naso all’insù, sperando ogni volta che nebbia, vento, pioggia e neve a turno non piombino giù a rovinare il programma di gare. La tabella di marcia in effetti ha già subito variazioni e cancellazioni più di un aeroporto nei giorni di sciopero: l’ultima, ma solo in ordine di tempo, è la Supercombinata maschile, prevista per ieri e annullata a causa della nevicata che si è abbattuta su Whistler Mountain e la nebbia calata in mattinata che ha reso la visibilità pari a zero. Il programma dello sci, di fatto, è saltato quasi per intero e tutte le competizioni sono slittate di due giorni: del resto già all’esordio era stata cancellata la discesa maschile, e a seguire la Supercombinata donne: a pioggia anche gli altri eventi, compreso il Super G, sono stati riprogrammati due giorni dopo rispetto al previsto. Un problema, quello del meteo, che forse comitato organizzatore e Cio hanno sottovalutato all’origine: il problema non è a Vancouver, dove pure il clima è piuttosto mite e le gare comunque sono indoor, ma nei siti montani. Alla vigilia del via la neve, praticamente inesistente, è stata trasportata con camion ed elicotteri e conservata in vita non senza difficoltà: il guaio grosso è la pioggia, che da queste parti cade con una frequenza incredibile quanto prevedibile. Tra i cambiamenti dell’ultima ora anche l’annullamento della sessione di prove della discesa donne, che domani dovrebbe comunque svolgersi. Il caos comunque non riguarda solo lo sci: a Cypress Mountain, dove già gli organizzatori erano dovuti ricorrere ai ripari chiudendo per ragioni di sicurezza alcune aree riservate al pubblico, e restituendo 4.000 biglietti con una perdita di 400mila dollari, pioggia e nebbia hanno creato il panico tra i virtuosi della tavola: slittano infatti tutte le gare dello snowboard femminile e questo costringe ad annullare le prove dell’halfpipe di uomini e donne. E oggi tocca alle donne impegnate nella libera, tempo permettendo. In gara africani, indiani e sudamericani di Matteo Igini L a celebre nazionale giamaicana di bob ha scritto la storia alle Olimpiadi di Calgary 1998. Gli altri l’hanno ripercorsa. Il keniano Philip Boit, per esempio, che a Nagano’98 chiuse la 10 km a oltre 20 minuti dal vincitore Bjorn Daehlie, che - prima di celebrare il suo oro olimpico - aspettò proprio l’arrivo del fondista africano. Ora il portabandiera dei paesi esotici presenti a Vancouver arriva dal Ghana: si tratta di Kwame Nkrumah Acheampong. Il ghanese, detto il “leopardo della neve” per via della sua tuta maculata, sarà al via dello slalom speciale. Il 35enne cullava il sogno olimpico da diverso tempo. Voleva essere al Quando scendono in pista i Giochi dell’altro mondo cancelletto di partenza già a Torino 2006, ma il suo sogno si infranse su una caduta, che gli impedì di raggiungere il punteggio minimo stabilito dalla Fis per prendere parte a una prova olimpica. Quest’anno ce l’ha fatta e finalmente potrà vivere il suo sogno a cinque cerchi ad occhi aperti. Kwame, che si è allenato duramente sulle nevi della Val di Fiemme, in Trentino, è il simbolo di questi atleti (e loro sì che sono animati dallo spirito decoubertiano) che provengono da paesi improbabili per una disciplina invernale. Come il pakistano Muhammad Abbas, ad esempio, che sarà in gara nello slalom gigante, oppure Ghassan Achi, classe 1993, del Libano, presente in terra canadese assieme ai suoi connazionali Jacky Chamoun e Chirine Njeim. Il Brasile, ad esempio, schiera cinque atleti fra snowboard, sci alpino e fondo, mentre il Cile si “ferma” a tre. Un capitolo a parte lo merita il principe Hubertus von Hohenlohe (quinta Olimpiade per lui), Il ghanese Kwame disputerà lo slalom in gara nello slalom. Con i suoi 51 anni è l’atleta più anziano al via dei Giochi e gareggia per il Messico, paese in cui è nato. Qualcuno deve ancora fare il suo esordio a questi Giochi, altri l’hanno già fatto. Nella 15 km skating maschile, ad esempio, l’indiano Thasi Lundup ha chiuso la sua fatica (e in questi casi è proprio il caso di chiamarla così) all’83esimo posto con un ritardo di oltre 8 minuti dal vincitore, l’elvetico Dario Cologna. Davanti a lui è arrivato l’argentino Carlos Lannes, dietro di lui si è piazzato l’argentino Meidhi-Selim Khelifi. Finita qui? Non proprio, scorrendo la classifica, troviamo anche Khurelbataar (Mongolia) 87esimo, che ha regolato nell’ordine Tucker Murphy delle Bermuda, paese dove il surf fa di moda, meno gli sci stretti, l’iraniano Seyed Sattar Seyd, il brasiliano Leandro Ribela e Dachhiri Sherpa del Nepal. Poi c’è l’etiope Robel Zemichael Teklemariam, 93esimo e terzultimo, che ha tagliato il traguardo con oltre 11 minuti di ritardo dal vincitore. Nello slittino, l’indiano Shiva Keshavan si è piazzato 29º su 38 con Chih-Hung Ma di Tapei Cinese 34esimo: questa è l’altra Olimpiade. RIPRODUZIONE RISERVATA