Mercoledì, 14 gennaio 2015
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Mercoledì, 14 gennaio 2015
DIRER Mercoledì, 14 gennaio 2015 DIRER Mercoledì, 14 gennaio 2015 Pubblica Amministrazione 14/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 36 1 Pa, addio carta da settembre 2016 14/01/2015 Il Messaggero Pagina 18 3 La Pa dice addio alla carta, tutti i documenti saranno digitali 14/01/2015 Il Messaggero Pagina 39 4 Bilancio, scure su auto blu e consulenze 14/01/2015 La Repubblica Pagina 9 6 "Combattere la corruzione con gli agenti provocatori" 14/01/2015 La Repubblica Pagina 21 7 "2016, basta carta" svolta digitale per la burocrazia 14/01/2015 Corriere della Sera Pagina 39 Lorenzo Salvia Statali licenziabili, il governo ci riprova 14/01/2015 Corriere della Sera Pagina 36 10 Arrivano i «file» al posto delle file speriamo a nostro favore 14/01/2015 Corriere della Sera Pagina 12 Mario Sensini Investi 500 milioni di euro in Italia? Scatta la tregua fiscale, niente... 14/01/2015 Italia Oggi Pagina 33 BEATRICE MIGLIORINI La p.a. dice addio alla carta 14/01/2015 MF Pagina 16 MARINO LONGONI Il riccometro dovrebbe compilarlo la Pa 14/01/2015 La Stampa Pagina 16 I nostri cinque peccati che scoraggiano ricerca e innovazione 8 RICCARDO VIALE 11 13 15 17 Normativa Comuni 14/01/2015 Il Messaggero Pagina 36 Per i camion bar una tassa triplicata poi andranno via dalle aree di pregio 19 Normativa Enti Locali 14/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Revisione anche per chi è già a riposo 21 Pensionati 14/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 37 I NUOVI AMMORTIZZATORI NASPI La Naspi è destinata ai dipendenti... 14/01/2015 Corriere della Sera Pagina 7 Serravalle, i 5 Stelle contro l' ad Sarmi «Pensionato d' oro» 23 24 14 gennaio 2015 Pagina 36 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Burocrazia e utenti. In Gazzetta il Dpcm che conclude l' iter avviato nove anni fa con il Codice dell' amministrazione digitale. Pa, addio carta da settembre 2016 Pronte le regole tecniche: definito ogni passaggio fino al documento immodificabile. Sono pronte le regole tecniche sui documenti i n f o r m a t i c i : c o n l a pubblicazione s u l l a Gazzetta ufficiale n. 8 del 12 gennaio scorso, del decreto del presidente del Consiglio dei ministri datato 13 novembre 2014, si è infatti completata l' attività normativa necessaria alla completa attuazione del Codice dell' amministrazione d i g i t a l e . L a g e s t i o n e totalmente dematerializzata dei documenti, c o m p r e s i q u e l l i d e l l e pubbliche amministrazioni, s i n d a l l a f a s e d e l l a l o r o generazione, è ora possibile. Il decreto rappresenta l' ultimo e atteso tassello per garantire lo sviluppo digitale del Paese, sempre più al centro delle attenzioni del Governo sia con i provvedimenti adottati negli ultimi mesi, tra cui i due decreti datati entrambi 3 dicembre 2013 per la conservazione elettronica e il protocollo informatico, ma anche alla luce dell' imminente e s t e n s i o n e a t u t t e l e pubbliche amministrazioni, con decorrenza 31 marzo 2015, dell' obbligo di fatturazione elettronica. Senza dimenticare l' avvio dal prossimo mese di aprile dello Spid, il sistema pubblico d i identità digitale, che consentirà l' accesso in sicurezza a tutti i siti web che erogano servizi online. Ebbene le regole tecniche sul documento informatico assumono un' importanza fondamentale nella prospettiva di dematerializzazione e semplificazione, individuando e disciplinando le caratteristiche e le procedure di formazione e chiusura del documento informatico, compreso quello amministrativo, ai fini del successivo trasferimento nel sistema di conservazione elettronica ove richiesto dalla natura e dalla tipologia dell' atto. Inoltre, sono chiarite le regole per la generazione delle copie per immagine di un documento analogico, per i documenti informatici e per le copie ed estratti informatici di documenti informatici. Queste ultime disposizioni rilevano anche per la dematerializzazione di documenti e scritture analogici rilevanti a fini tributari e permettono l' attuazione dell' articolo 4 del decreto ministeriale del 17 giugno 2014. Le regole saranno operative dal prossimo 11 febbraio, e cioè dal trentesimo giorno successivo alla pubblicazione del decreto, mentre le pubbliche amministrazioni dovranno adeguarsi entro e non oltre agosto 2016. Decorso tale termine, le pubbliche amministrazioni sono obbligate a gestire documenti informatici. Il documento è informatico non solo se redatto e formato con idonei applicativi software ma anche se Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 14 gennaio 2015 Pagina 36 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione risulta dall' acquisizione della copia per immagine di un documento analogico o della copia informatica di un documento analogico. La registrazione informatica di transazioni o la presentazione telematica di dati attraverso moduli e formulari così come la generazione o il raggruppamento di un insieme di dati provenienti da una o più basi dati costituiscono ulteriori modalità di formazione del documento informatico. Analogamente il documento è informatico se ricevuto per via telematica o su supporto informatico. Il documento informatico va poi memorizzato in un sistema di gestione informatica dei documenti o di conservazione. Una volta formato, il documento deve essere chiuso attraverso l' utilizzo di processi o strumenti informatici al fine di renderlo immodificabile durante le fasi di tenuta, accesso e conservazione. L' immodificabilità di un documento informatico redatto digitalmente, e quindi la sua chiusura, viene ottenuta con la sua sottoscrizione con firma digitale o con firma elettronica qualificata da parte dell' autore, l' apposizione di una validazione temporale, il trasferimento a soggetti terzi con posta elettronica certificata con ricevuta completa, la memorizzazione su sistemi di gestione documentale con politiche di sicurezza o il versamento a un sistema di conservazione da parte del gestore. Per il documento informatico ricevuto telematicamente oppure risultante dall' acquisizione di un analogico la chiusura coincide invece con la memorizzazione, da parte del gestore, nel sistema di gestione informatica dei documenti o nel sistema di conservazione. Mentre per il documento che deriva dalla registrazione di transazioni informatiche o dall' acquisizione telematica di dati, la chiusura si ha al momento della registrazione dell' esito dell' operazione con misure per la protezione dell' integrità delle basi dati e per la produzione e conservazione dei log di sistema. Alla chiusura del documento informatico deve essere in ogni caso associato un riferimento temporale e i metadati minimi generati durante la formazione quali l' identificativo univoco e persistente, la data di chiusura, l' oggetto, il soggetto che ha formato il documento, l' eventuale destinatario e l' impronta del documento informatico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Mastromatteo Benedetto Santacroce. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 14 gennaio 2015 Pagina 18 Il Messaggero Pubblica Amministrazione La Pa dice addio alla carta, tutti i documenti saranno digitali Scatta il conto alla rovescia per il superamento della carta nella Pubblica amministrazione. Ancora un anno e mezzo e poi non resteranno più alibi: dai ministeri ai Comuni, tutto dovrà viaggiare in digitale. A fissare i tempi massimi per il cosiddetto switch off è il decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un dpcm che detta le regole, uguali a livello nazionale, sul documento informatico. Previsoni tecniche dietro cui si legge la fine, almeno stando alle leggi, della macchina statale come elefante burocratico, labirinto di archivi, palazzo messo su faldone dopo faldone. In realtà parole tipiche, tra cui registro o protocollo, non scompaiono anche se non corrisponderanno più a fogli e pesanti raccoglitori: sarà tutto in bit. Il decreto del presidente del Consiglio, firmato anche dal ministro della Pa Marianna Madia, era atteso e rappresenta «l' ultimo tassello» per dare piena attuazione al Codice dell' amministrazione digitale, spiega la dirigente dell' Agenzia per l' Italia Digitale (Agid), Maria Pia Giovannini, che ha seguito da vicino tutto il dossier. Il Codice già sanciva «l' obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di adottare» i file. Non solo, si parte dal concetto per cui il documento amministrativo nasce in formato elettronico e viene trattato o conservato sempre in versione digitale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 14 gennaio 2015 Pagina 39 Il Messaggero Pubblica Amministrazione Bilancio, scure su auto blu e consulenze Il Campidoglio taglia sulle spese ritenute «non indispensabili» e per il 2015 prevede un risparmio complessivo di 2,5 milioni Tassa di soggiorno, nuova stangata sugli alberghi di lusso: dieci euro a notte. Tariffe invariate per gli altri hotel cittadini. LA MANOVRA Meno spese per consulenze e auto blu, ma anche per viaggi e convegni. In tempi di vacche magre, il Campidoglio taglia sulle spese non indispensabili dei suoi rappresentanti e degli staff. La mannaia del bilancio di previsione 2015 cade anche sull' attività di formazione dei livelli più alti della macchina comunale, che gli enti pubblici devono fare per legge tramite la Scuola superiore della pubblica amministrazione o i propri organismi di formazione. Da ieri la manovra licenziata dalla giunta lo scorso 30 dicembre sta cominciando a circolare tra i consiglieri comunali, dopo le proteste di maggioranza e opposizione sulla mancanza di informazioni sui contenuti della delibera. 4,4 mld La spesa corrente complessiva prevista dal bilancio 2015 del Campidoglio Il contenimento di queste spese è richiesto da due leggi emanante nel 2013 «per il raggiungimento degli obiettivi di r a z i o n a l i z z a z i o n e d e l l a pubblica amministrazione». Si tratta di un risparmio complessivo, per il 2015, di 2,5 milioni, che servono comunque a dare un segnale di riduzione di spese spesso superflue. LE CONSULENZE La prima voce ad aver subito tagli è quella degli «studi e incarichi di consulenza», da anni fonte di polemiche sui fondi pagati dall' amministrazione a persone esterne: si passerà da 294 a 196 mila euro annui, con una decurtazione del 33 per cento. Meno soldi anche per viaggi e missioni di sindaco, assessori e consiglieri: il budget passerà da 222 a 91 mila euro, con una sforbiciata del 59 per cento. Ridotta all' osso la dotazione disponibile per i convegni (27 mila euro e spicci) mentre sale, in controtendenza, quella per le mostre, che passa da 333 a 358 mila euro. Come previsto, visti gli ultimi provvedimenti amministrativi, i risparmi arriveranno anche dalle auto di rappresentanza: la voce «acquisto, manutenzione e noleggio autovetture» passa infatti da 596 a 390 mila euro, con una riduzione del 35 per cento dei fondi disponibili. Ma il capitolo di spesa più penalizzato, nella manovra 2015, è quello della formazione: da 1,2 milioni a 77 mila euro (meno 94 per cento). TASSA DI SOGGIORNO Tra le misure sulle entrate, invece, si segnala una sorta di nuova "tassa sul lusso" per i turisti di fascia alta: il contributo di soggiorno, negli alberghi a cinque stelle della Città Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 14 gennaio 2015 Pagina 39 < Segue Il Messaggero Pubblica Amministrazione eterna, passa da 7 a dieci euro. La tassa si applica per ogni notte trascorsa, fino a un massimo di 10 giorni. Confermati gli altri scalini del contributo di soggiorno: si continuerà a pagare 3 euro a notte per gli hotel a 12 stelle, 4 euro per i 3 stelle, 6 per i 4 stelle. Per bed & breakfast, affittacamere e case vacanze la tariffa è invece di 3,5 euro a notte, che diventano 4 per agriturismi e residenze e 2 per strutture all' aperto (con un massimo stavolta di cinque giorni). Lo schema approntato dall' assessore al bilancio Silvia Scozzese sarà discusso domani, in un incontro con Ignazio Marino e la maggioranza. Il sindaco dovrà superare le resistenze di quanti, nel centrosinistra, sono contrari all' idea di completare già quest' anno, con dodici mesi di anticipo, la riduzione della spesa strutturale del Comune di Roma stabilita insieme a Palazzo Chigi nel piano di rientro triennale: una decisione, quella della giunta, che comporterebbe tagli medi del 20 per cento per i vari dipartimenti capitolini (mobilità esclusa). Fabio Rossi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 14 gennaio 2015 Pagina 9 La Repubblica Pubblica Amministrazione IL CSM. "Combattere la corruzione con gli agenti provocatori" ROMA . Agenti provocatori per combattere la corruzione. È la proposta del Csm contenuta in un documento che la Commissione per la riforma della Giustizia ha messo a punto in vista della relazione che il Consiglio presenterà al Parlamento. La corruzione, osserva il Csm, sta diventando sempre più «dilagante». E sta sviluppando un «sempre più stretto legame con la criminalità organizzata». Tra le armi per combattere la corruzione, oltre all' uso degli agenti provocatori, anche alcuni degli strumenti previsti contro i clan come, ad esempio, i benefici premiali destinati a chi collabora con la giustizia. Nel testo di una ventina di pagine, che oggi sarà all' esame del plenum, si ricorda che simili misure sono indicate dalla Convenzione di Strasburgo sottoscritte dall' Italia nel lontano 1999, ma che ancora non ha recepito con norme interne mentre, di fronte all' aggravarsi dei fenomeni corruttivi, servirebbe «un salto di qualità». I consiglieri puntano l' indice anche contro la prescrizione che (soprattutto per quanto riguarda i reati di criminalità e c o n o m i c a , c o n t r o l a pubblica amministrazione e l' ambiente), «favorisce lo spreco di preziosa attività investigativa e processuale. E frustra in molti casi l' aspirazione a ottenere una risposta di giustizia ». ( a. cus. ) © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 14 gennaio 2015 Pagina 21 La Repubblica Pubblica Amministrazione IL CASO/2. "2016, basta carta" svolta digitale per la burocrazia ROMA . Via libera per il passaggio dalla carta a l d i g i t a l e a n c h e p e r l a pubblica amministrazione, che ora ha 18 mesi di tempo per adeguarsi. Un decreto della presidenza del consiglio dei ministri, pubblicato s u l l a Gazzetta ufficiale, detta infatti le regole per i documenti informatici, in particolare per i file. Sono le «regole tecniche» sulla formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale «dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni» e stabiliscono c o m e , i n t u t t a I t a l i a , l a pubblica amministrazione e i privati dovranno preparare un file che avrà valore legale di certificato, o di qualsiasi altro atto amministrativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 14 gennaio 2015 Pagina 39 Corriere della Sera Pubblica Amministrazione Statali licenziabili, il governo ci riprova Jobs act, decreti alle Camere: da maggio sussidio per 1,5 milioni di disoccupati. ROMA Il governo riapre il delicato capitolo dei l i c e n z i a m e n t i p e r i d i p e n d e n t i pubblici. Domani, in commissione Affari costituzionali al Senato, l' esecutivo dovrebbe presentare un emendamento al disegno di legge delega per la riforma della Pubblica amministrazione. Dice l' emendamento, ancora in fase di studio, che si provvederà al «riordino del procedimento disciplinare» nei confronti dei dipendenti, con l' obiettivo di renderlo «più efficace ed efficiente». Formula vaga per forza di cose, perché il testo in discussione è un disegno di legge delega, che si limita a fissare i principi da specificare poi con i decreti attuativi emanati direttamente dal governo. I tempi, quindi, non saranno brevi: prima di passare ai decreti bisognerà aspettare l' approvazione definitiva della delega che, a sette mesi dal via libera in consiglio dei ministri, è ancora in prima lettura al Senato. Ma con l' emendamento in arrivo, anche dopo il caso dei vigili urbani di Roma assenti in massa per malattia l' ultimo dell' anno, la strada è tracciata. Cosa cambierà? Già oggi il procedimento disciplinare può portare al licenziamento. Ma i casi sono pochissimi, neanche 100 l' anno su 3 milioni di lavoratori. Nel futuro decreto il governo dovrebbe intervenire su tempi e passaggi formali che, nonostante i tanti interventi nel corso degli anni, restano lunghi e contorti. Ieri sono finalmente arrivati in Parlamento per il parere non vincolante i due decreti attuativi del Jobs act , approvati alla vigilia di Natale. Confermate le notizie degli ultimi giorni, in particolare per quello sulla Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione che partirà dal primo maggio. Per far quadrare i conti, dopo i rilievi della Ragioneria di Stato, la durata massima del sostegno viene ridotta, a partire dal 2017, a 18 mesi, contro i 24 di quest' anno e dell' anno prossimo, mentre viene anticipato a quest' anno, rispetto al 2016, il taglio dell' assegno a partire dal quarto mese. Nello stesso testo, di 19 articoli, è stato spostato il contratto di ricollocazione. Le novità più interessanti sono nella relazione tecnica. Per il 2015 si prevede che la Naspi avrà una platea di un milione e 540 mila persone. Mentre il costo di tutti i nuovi ammortizzatori per il 2015 è di 869 milioni di euro. Questo vuol dire che il resto dei fondo previsto dalla legge di Stabilità, circa 1,4 miliardi di euro, andrà alla vecchia cassa integrazione. Lorenzo Salvia @lorenzosalvia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 14 gennaio 2015 Pagina 39 < Segue Corriere della Sera Pubblica Amministrazione Lorenzo Salvia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 14 gennaio 2015 Pagina 36 Corriere della Sera Pubblica Amministrazione Arrivano i «file» al posto delle file speriamo a nostro favore Le parole, soprattutto nel gioco delle traduzioni, possono nascondere qualche insidia divertente. Ed è capitato anche a quella che si annuncia come una piccola rivoluzione nel rapporto tra cittadini e Stato. Tra contribuenti e Fisco. Si avviano verso il macero (virtuale) montagne di carte da presentare per ottenere un' autorizzazione, certificati da inseguire. Potrebbe persino diventare un brutto ricordo lo Stato che chiede due volte al cittadino documenti che in realtà custodisce già da tempo nei suoi archivi. Informatici o cartacei che siano. I dati e i documenti informatici, stabilisce un decreto che entrerà in vigore tra un mese, diventeranno finalmente degli «originali». Parola magica che divide un pezzo di carta semplice da un documento utilizzabile quando si ha a che fare con lo Stato e i suoi derivati. Una semplificazione che, secondo le intenzioni, nell' arco dei prossimi 18 mesi, dovrebbe cambiare la vita di chiunque dovrà dialogare con la Pubblica amministrazione. Eppure proprio mentre lo Stato sta per compiere questo supremo gesto di semplificazione, proprio alla fine, appare all' orizzonte la parola più odiata da chiunque abbia dovuto mettersi in coda per ottenere un documento. Per le nuove regole sui documenti informatici e sulla nuova trasparenza ricompare per uno strano gioco del destino un piccolo vocabolo inglese di quattro lettere, di uso abituale per chi maneggia computer: il fatidico file , documento appunto. Ma come: tanta fatica per cancellare le file (in italiano, in questo caso), delle code al catasto, al Comune, al Pra. Per riconquistare il tempo perso per esercitare un proprio diritto. E adesso quella parola tanto temuta da chiunque abbia dovuto vivere l' esperienza del numerino da ritirare in un ufficio pubblico ricompare (seppure in un' altra lingua). Speriamo che questa volta i file buoni, ci liberino davvero dalle (lunghe) file del tempo perso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 14 gennaio 2015 Pagina 12 Corriere della Sera Pubblica Amministrazione Investi 500 milioni di euro in Italia? Scatta la tregua fiscale, niente cambi ROMA Il sogno di tutte le imprese diventa realtà, ma sarà, per ora, un privilegio per poche. Per favorire gli investimenti in Italia delle grandi imprese, ed in particolare quelle straniere, il governo promette la stabilità della normativa fiscale. A chi attua piani di investimento da almeno 500 milioni l' anno, con un vero e proprio accordo bilaterale, lo Stato garantisce l' invarianza delle regole fiscali per tutta la durata dell' investimento. Nella bozza del decreto che il premier Matteo Renzi ed il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, hanno concordato di presentare al Consiglio dei ministri martedì 20 gennaio appaiono altre novità importanti, dal potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia, alla normativa sui «social bond», i prestiti emessi dalle banche per finanziare iniziative sociali con una tassazione privilegiata, alle misure per favorire il rientro dei «cervelli» italiani dall' estero, che non sono tuttavia state ancora definite. L' accesso al Fondo Centrale di Garanzia, che offre una copertura pubblica sui prestiti, verrebbe aperto anche alle assicurazioni e agli organismi di investimento collettivo, al di là dell' estensione della garanzia ai cosiddetti «Abs», i pacchetti di titoli rappresentativi anche di prestiti, che potranno essere emessi dalle banche ed acquistati dalla Banca Centrale Europea nella sua nuova strategia di supporto all' economia. I «social bonds», definiti come specifici titoli di risparmio, potranno essere emessi «al fine di sostenere progetti con finalità etica o sociale» entro un limite di un miliardo di euro nel 2015, da rideterminare ogni anno, ed avranno una scadenza non inferiore a 18 mesi. Ma soprattutto godranno di un trattamento fiscale privilegiato, anche se nella bozza del decreto non è ancora definito il livello dell' aliquota sostitutiva. Accanto alle «startup», le imprese nate da meno di due anni che sviluppano progetti di ricerca, nascono le Pmi innovative, con un registro ad hoc nelle Camere di Commercio, e accesso al «crowfunding», cioè ai finanziamenti collettivi sollecitati spesso attraverso internet. Nel decreto si prevede anche un' estensione del nuovo regime fiscale dei marchi e dei brevetti, più favorevole, a tutti i marchi aziendali, anche non commerciali, ed il rifinanziamento per 50 milioni delle agevolazioni fiscali sui «contratti di rete». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 14 gennaio 2015 Pagina 12 < Segue Corriere della Sera Pubblica Amministrazione Renzi, intanto, ha firmato il decreto che detta le regole sulla scrittura, la copia e la tenuta dei documenti informatici, ultimo atto formale per il passaggio della Pubblica amministrazione al digitale. Tra diciotto mesi, dunque, addio a tutti i documenti di carta. «Files» per dire addio anche alle file. Mario Sensini. Mario Sensini Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 14 gennaio 2015 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione In G.U. dpcm che fa partire il conto alla rovescia. Il passaggio definitivo entro settembre 2016. La p.a. dice addio alla carta I documenti dovranno essere conservati in formato digitale. La pubblica amministrazione si prepara a dire addio alla carta. Partirà, infatti, il prossimo febbraio il conto alla rovescia lungo 18 mesi durante il quale il passaggio al digitale dovrà essere completato. Entro settembre 2016, quindi, la p.a., comprese le società partecipate e i privati, dovranno passare al sistema di gestione informatica dei documenti. A tracciare la strada e a dare avvio all' ultimo tassello per l' applicazione del Codice dell' amministrazione d i g i t a l e , i l d p c m d e l 1 3 n o v e m b r e 2 0 1 4 , pubblicato i n G a z z e t t a Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 2015 recante le regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché' di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni. Nel dettaglio, il dpcm stabilisce le modalità, uguali in tutto il paese, con le quali il sia la p.a. sia le partecipate, sia i privati potranno scrivere, modificare e riprodurre un file con valore legale, un certificato o un qualsiasi altro atto amministrativo. Esigenza che nasce proprio dal Cad, in vigore ora mai da nove anni, «che stabilisce come», ha sottolineato Maria Pia Giovannini, dirigente Agid (Agenzia per l' Italia digitale), «gli atti formati dalle pubbliche amministrazioni con strumenti informatici, nonché i dati e i documenti informatici detenuti dalle stesse, costituiscono informazione primaria ed originale da cui è possibile effettuare, su diversi o identici tipi di supporto, duplicazioni e copie per gli usi consentiti dalla legge». I passaggi. Affinché un documento informatico possa avere valore legale devono prima essere portati a termine tutti i passaggi dell' operazione previsti dall' art. 3 del dpcm. Primo fra tutti la sua formazione che può avvenire mediante: redazione con apposito software, acquisizione diretta da supporto informatico, registrazioni risultanti da transazioni informatiche, generazione o raggruppamento di informazioni provenienti da più banche dati. Il passaggio successivo è, poi, l' assunzione della caratteristica di immodificabilità «affinché», si legge nall' art. 3, «ne sia garantita la staticità nella fase di conservazione». Nel corso del terzo passaggio, poi, il documento viene memorizzato nel sistema di gestione informatica dei documenti o di conservazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 14 gennaio 2015 Pagina 33 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione A fare da perno all' intero processo di formazione, la caratteristica di immodificabilità. Nel caso di redazione del documento tramite software la caratteristica di immodificabilità è, infatti, data dal rispetto dei requisiti di: firma digitale, validazione temporale, trasferimento a terzi tramite Pec, memorizzazione su sistemi di gestione documentale che adottino idonee politiche di sicurezza e versamento ad un sistema di conservazione. In caso di documenti frutto, invece, di registrazioni risultanti da transazioni informatiche o generazione o raggruppamento di informazioni proventi da più banche dati la garanzia di immodificabilità è data dall' applicazione di misure per la protezione dell' integrità delle basi di dati o dalla produzione di una estrazione statica dei dati e il trasferimento della stessa nel sistema di conservazione. Regole tassative, inoltre, anche per la formazione di copia per immagini di documenti. La duplicazione è, infatti, possibile solo mediante processi e strumenti che assicurino che il documento informatico abbia contenuto e forma identici a quelli del documento. Documento amministrativo informatico. A carico della p.a., entro 18 mesi, formare gli originali dei propri documenti. Per arrivare al documento amministrativo informatico completo, però, dovranno essere rispettati tutti i passaggi previsti dall' art. 3 del dpcm. In questo caso, inoltre, le caratteristiche di immodificabilità e di integrità del documento saranno garantite anche grazie alla sua registrazione nel registro di protocollo, negli ulteriori registri, nei repertori, negli albi, negli elenchi, negli archivi o nelle raccolte dati contenute nel sistema di gestione informatica dei documenti concernente stati, qualità personali e fatti già realizzati dalle amministrazioni. © Riproduzione riservata. BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 14 gennaio 2015 Pagina 16 MF Pubblica Amministrazione Il riccometro dovrebbe compilarlo la Pa Dall' 1 gennaio è entrato in vigore il nuovo riccometro, lo strumento che dovrebbe servire a misurare la ricchezza effettiva di persone e nuclei familiari (Isee, indicatore della situazione economica equivalente). Ora sarà più difficile dichiarare il falso, come pare facesse la maggior parte dei cittadini con il vecchio riccometro. Ma sarà anche più difficile riuscire a presentarlo, questo benedetto Isee. Come al solito, infatti, per risolvere un problema della pubblica amministrazione, s i getta la croce addosso ai cittadini. Il percorso individuato per limitare le false autocertificazioni è diabolico. Primo passo: il cittadino deve districarsi con termini astrusi come Ise (indica la situazione economica del singolo), Isee (la situazione del nucleo familiare), Dsu, dichiarazione sostitutiva unica (in realtà bisognerebbe usare il plurale perché ci sono quattro diverse tipologie). Secondo passo: acquisire e studiare un agile manualetto di sole 70 pagine. Poi ci si può mettere all' opera. In funzione della richiesta da presentare (retta dell' asilo, mensa scolastica, piscina comunale, tasse universitarie, sussidi sociosanitari ecc.) si dovrà compilare la Dsu adatta e presentarla all' ente cui si richiede la prestazione agevolata, al Comune di residenza o all' Inps: in quest' ultimo caso, la dichiarazione può essere presentata anche online (ma solo se si è in possesso del pin rilasciato dall' Istituto). Nel Dsu vanno indicati i dati anagrafici, familiari e patrimoniali. I dati reddituali saranno acquisiti dalle banche dati dell' Agenzia delle Entrate e dell' Inps dagli Enti ai quali il Dsu è stato presentato. Non è finita perché, entro 15 giorni lavorativi dal ricevimento del Dsu, l' ente è tenuto a consegnare al cittadino l' Isee che, una volta verificata la correttezza dei dati reddituali, potrà essere finalmente consegnato all' ente pubblico di riferimento. Un vero percorso di guerra che, in queste poche righe, è stato delineato solo nei suoi elementi essenziali. Perché in realtà le procedure sono complicate dalla presenza di diversi modelli Dsu, diverse forme di Isee, procedure d' urgenza e infiniti trabocchetti che solo la pratica riuscirà a mettere in evidenza. Ammesso che tutti gli enti pubblici siano riusciti ad adeguarsi alle nuove procedure, cosa di cui è lecito dubitare (e che porterebbe al blocco del riccometro per gli enti inadempienti). Una cosa è certa. Se nel 2012 sono stati presentati più di 6 milioni di Dsu, quest' anno il numero calerà. Molti cittadini getteranno la spugna di fronte al moltiplicarsi delle complessità. Soprattutto gli anziani e le fasce di popolazione più povere e meno istruite si troveranno in forte Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 14 gennaio 2015 Pagina 16 < Segue MF Pubblica Amministrazione difficoltà. Ma anche gli altri in maggioranza saranno costretti a chiedere l' assistenza di un Caaf o di un professionista. Il primo costa, alle casse dello Stato, 16 euro per ogni dichiarazione ricevuta. Non è escluso che sia richiesto un contributo anche al cittadino. E il professionista difficilmente lavorerà gratis. Forse il motivo vero dell' enorme aumento dei dati richiesti è scoraggiare i furbetti del riccometro. O forse scoraggiare più gente possibile. Missione compiuta. Se si voleva semplificare ed evitare ogni forma di abuso bastava prevedere un riccometro precompilato da parte della Pubblica Amministrazione. In questo modo si sarebbe resa impossibile qualsiasi falsificazione di dati da parte dei cittadini, non esclusa dalle attuali procedure. Un Isee precompilato è molto più semplice rispetto al 730 precompilato, che pure partirà quest' anno. Infatti, mentre il 730 richiede l' inserimento di dati molto recenti, alcuni dei quali non ancora nelle banche dati pubbliche, per l' Isee bastano i redditi di due anni prima. Ma non si è voluto fare. Chissà perché. (riproduzione riservata) MARINO LONGONI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 14 gennaio 2015 Pagina 16 La Stampa Pubblica Amministrazione I nostri cinque peccati che scoraggiano ricerca e innovazione Dalla politica all' università, il sistema italiano continua a ostacolare l' economia della conoscenza. Da quando è stato introdotto il concetto di economia e di società della conoscenza, come importante elemento delle politiche pubbliche, si è iniziato ad analizzare l' insieme delle condizioni di contorno le «framework condition» in grado di stimolare o di ostacolare lo sviluppo di questo modello. La strategia di Lisbona del 2000 aveva lo scopo di rendere l' Europa l' area più competitiva a livello mondiale proprio come economia e società della conoscenza. Oggi abbiamo i risultati: in media c' è stato un arretramento, secondo la maggior parte degli indicatori, rispetto ai principali concorrenti internazionali. E l' Italia? Come si può immaginare, non ha realizzato alcun serio passo in avanti: non solo per le condizioni dirette (come finanziamento alla ricerca, numero di ricercatori e di brevetti, indici bibliometrici o rapporto universitàimpresa), ma per le «framework conditions». Ma più che dare dati vorrei riferirmi ad una serie di situazioni tipiche, ragionando con il modello degli incentivi dal macro al micro. Per mostrare come la dinamica sociale ed economica italiana sia intrisa di incentivi negativi. La logica del breve termine Innanzitutto, a livello di sistema politico e di governo nazionale e regionale, gli obiettivi dell' economia e della società della conoscenza sono in genere percepiti di medio e lungo termine. Di conseguenza, in un Paese che vive lo «shortermismo» della logica emergenziale, nulla è più marginale del sistema della Ricerca&Sviluppo. Questo «bias», d' altra parte, non è solo italiano, se si considera la recente scelta di Juncker di indebolire il fondo «Horizon 2020» per potenziare quello di stimolo immediato all' economia. Seconda tipologia. Le università italiane sono fuori da tutte le graduatorie internazionali. Anche le migliori, come il Politecnico di Milano e Torino o la Bocconi, sono a metà classifica. Si sa che uno degli strumenti prioritari per stimolare l' eccellenza e la diversificazione accademica è la «premialità economica» dei migliori atenei, secondo un sistema simile a quello del «Rae» britannico: lasciando da parte il problema del mediocre sistema italiano della valutazione, mentre in Gran Bretagna l' incentivo economico arriva a un terzo del finanziamento pubblico, da noi si ferma a molto meno (anche se dai Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 14 gennaio 2015 Pagina 16 < Segue La Stampa Pubblica Amministrazione tempi del ministro Moratti si vede un certo progresso). Non esiste, quindi, un sufficiente effetto incentivante di tipo meritocratico sulla produzione di conoscenza. Terza tipologia. Anni fa, in Lombardia, una multinazionale della telefonia aveva proposto un centro di ricerca avanzato. Ciò avrebbe consentito una collaborazione con i centri di ricerca già presenti nel territorio, in primis il Politecnico di Milano. Cosa successe dopo? Una lista di problemi, ostacoli ed incoerenze tipiche della pubblica amministrazione. Tutto questo era in contrasto con il programma dell' azienda, che decise di trasferire il progetto in un altro Paese. Quarta tipologia. Spesso si parla di sostenere le nuove idee per garantire la nascita di startup ed imprese innovative. Ma quale incentivo può avere un ingegnere o un biochimico a creare una «newcom», quando è quasi impossibile trovare il «seed money» (quello per le fasi iniziali) nelle banche ed è quasi inesistente il capitale di rischio del venture capital, mentre non si ha la possibilità di valorizzare finanziariamente una startup a livello di Borsa, dato che manca, in Italia ma anche in Europa, un analogo del Nasdaq? La crisi del fund raising Infine quinta ed ultima (tra le molte) tipologia di disincentivi è la capacità di «fund raising» per la ricerca dei dipartimenti universitari italiani. Chiunque abbia partecipato a qualche progetto in ambito europeo, e chi vive nei dipartimenti universitari, si sarà accorto della discrasia tra gli incentivi positivi di alcuni colleghi, disposti a dedicare tempo e risorse per elaborare proposte competitive a livello internazionale, e quelli negativi di altri colleghi e del personale amministrativo, che fanno resistenza. I primi sono motivati dal tentativo di rimanere sul fronte della ricerca avanzata, mentre i secondi non hanno alcuna spinta di carattere economico o scientifico. La conseguenza è che l' Italia è creditrice netta di risorse per la ricerca verso l' Unione Europea. In conclusione, così facendo, il nostro Paese non solo ha perso da tempo l' aggancio con le tradizionali economie della conoscenza, ma si troverà presto in grave ritardo rispetto anche a quelle emergenti. Con conseguenze immaginabili per tutto il nostro sistema industriale ed economico. 12 Continua. RICCARDO VIALE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 14 gennaio 2015 Pagina 36 Il Messaggero Normativa Comuni Per i camion bar una tassa triplicata poi andranno via dalle aree di pregio Il pagamento sarà retroattivo: già in vigore dal primo gennaio. IL DECORO La stangata arriva anche per i camion bar. La questione spinosa delle tasse che pagano i concessionari dei furgoncini del panino per l' occupazione di suolo pubblico potrebbe essere ad una svolta. I 10 euro di canone al giorno sembra proprio che triplicheranno, schizzando a 30 euro al giorno. La tariffa al momento ha la base solida di una delibera approvata il 30 dicembre scorso dalla Giunta capitolina. Vero che deve incassare ancora i voti strategici dell' Assemblea consiliare per entrare in vigore, ma il testo normativo ha già collezionato, a quanto si apprende, i favori dei capigruppo di maggioranza. Questa è una delle novità sfornate dal nuovo Regolamento Cosap (il canone sulle occupazioni di suolo pubblico) illustrato ieri dall' Assessore capitolino al Commercio Marta Leonori. Bastano alcuni numeri per dare un' idea della svolta. Secondo l' attuale regime di tassazione, un camion bar di 7 metri quadrati a piazza Venezia (area quanto mai di pregio) pagava un canone annuo di 3.905 euro, pari a circa 10,7 euro al giorno. Ora, col nuovo tariffario, il gestore ambulante di bibite e panini pagherà 10.972 euro, che corrispondono a circa 30 euro quotidiani d' affitto. D' altronde il sindaco Ignazio Marino l' aveva detto chiaro e tondo il 12 dicembre scorso: «Nei prossimi mesi ci saranno interventi molto rigorosi per quanto riguarda i camion bar». All' epoca bruciava ancora la beffa dell' aumento "scontato" dall' Assemblea capitolina. «Quando mi sono reso conto di quanto pagavano in occupazione di suolo pubblico i camion bar, ossia 3 euro al giorno, proposi di moltiplicare per dieci quella tassa», tuonava il primo cittadino. Ma la tariffa stigmatizzata dalla delibera di Giunta (era l' aprile 2014) veniva modificata e rimodulata dall' Assemblea capitolina a suon di "saldi", sgonfiandosi e riducendosi sui 10 euro odierni. Ora, l' Assessorato torna all' attacco, rilanciando la tassa di 30 euro al giorno per il camion bar. «Quest' anno non dovremmo avere modifiche», riflette la Leonori. I TEMPI Nel frattempo, è partito l' iter amministrativo. Il documento è stato inviato ai Municipi per registrare le osservazioni, poi sfilerà nelle Commissioni competenti, per sbarcare in Consiglio comunale, si stima, per la seconda metà di febbraio. L' entrata in vigore con l' approvazione del bilancio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 14 gennaio 2015 Pagina 36 < Segue Il Messaggero Normativa Comuni Ma ci tiene a sottolineare la Leonori che le nuove tariffe avranno un carattere retroattivo (anche se l' approvazione della delibera fiocca a maggio prossimo, i concessionari dovranno comunque pagare la nuova tariffa a decorrere dal 1 gennaio). Quanto agli spostamenti dei camion bar dal Colosseo o da Trinità dei Monti, il Campidoglio attende la sentenza del tribunale sul ricorso degli operatori contro la determinazione dirigenziale che prevede la "delocalizzazione" del commercio ambulante. L. Lar. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 14 gennaio 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Normativa Enti Locali L' impatto. Da gennaio. Revisione anche per chi è già a riposo Il tetto alle pensioni previsto dal comma 707 della legge di stabilita per l' anno 2015, verrà applicato non solo ai trattamenti pensionistici decorrenti dal 1° gennaio 2015, ma a tutti gli assegni, anche quelli già liquidati alla data di entrata in vigore della norma. Infatti, la legge 190/2014, all' articolo 1, comma 708, prevede che «il limite di cui al comma 707, si applica ai trattamenti pensionistici, ivi compresi quelli già liquidati alla data di entrata in vigore della presente legge, con effetto a decorrere dalla medesima data». In base a tale disposizione normativa, nei confronti dei soggetti già pensionati all' entrata in vigore della legge, si dovrà procedere alla riliquidazione del trattamento pensionistico con decorrenza 1° gennaio 2015. I soggetti interessati a una eventuale rideterminazione dell' assegno, saranno tutti coloro che sono andati in pensione successivamente al 31 dicembre 2011, che possiedono una anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 pari o superiore a 18 anni e che sono rimasti in servizio oltre i requisiti previsti per l' accesso al trattamento pensionistico. La previsione di tale disposizione normativa, rientra in un disegno del legislatore molto più ampio, e cioè quello di ridurre le cosiddette pensioni d' oro. Infatti, già con la legge 147/2013, la legge di stabilità per l' anno 2014, all' articolo 1, commi 486 e 487, è stato istituito, a decorrere dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2016, un contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici corrisposti esclusivamente da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie e sui vitalizi previsti per coloro che hanno ricoperto funzioni pubbliche elettive erogati dagli organi costituzionali, dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano. Se con la legge di stabilita per l' anno 2014 il legislatore ha previsto una percentuale di riduzione per i trattamenti lordi complessivamente superiori a quattordici volte il trattamento minimo, attraverso il cosiddetto contributo di solidarietà, con la legge di stabilità per l' anno 2015, invece, interviene direttamente sul calcolo della pensione, stabilendo che l' assegno calcolato con il prorata non potrà essere superiore a quello che sarebbe spettato applicando il sistema vigente prima dell' entrata in vigore della legge 214/2011 e successive modifiche e integrazioni, e cioè il vecchio sistema retributivo. L' applicazione del comma 707 dovrebbe determinare dei risparmi di spesa e proprio per questo il legislatore al comma 709 ha previsto che le economie derivanti da questa norma saranno destinati ad un fondo Inps finalizzato a garantire l' adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 14 gennaio 2015 Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore Normativa Enti Locali particolari categorie di soggetti, individuate con Dpcm, su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro dell' Economia e delle finanze. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 14 gennaio 2015 Pagina 37 Il Sole 24 Ore Pensionati I NUOVI AMMORTIZZATORI NASPI La Naspi è destinata ai dipendenti (esclusi i pubblici e gli ... I NUOVI AMMORTIZZATORI NASPI La Naspi è destinata ai dipendenti (esclusi i pubblici e gli agricoli) che hanno perso il lavoro e che possano far valere, nei quattro anni precedenti, almeno 13 settimane di contribuzione e 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti. La Naspi è rapportata alla retribuzione negli ultimi quattro anni divisa per il numero di settimane e moltiplicata per 4,33. Con retribuzione pari o inferiore nel 2015 a 1.195 euro mensili la Naspi è il 75%; se superiore è il 75% di 1.195 più il 25% della differenza tra 1.195e la retribuzione. Dal quarto mese l' importo è tagliato ogni mese del 3%. Dura fino a 24 mesi ASDI Dal 1° maggio è istituito per il 2015 l' assegno di disoccupazione per i beneficiari della Naspi, che al termine siano privi di occupazione e in condizione economica di bisogno (famiglie con minorenni, lavoratori prossimi al pensionamento). Ha una durata massima di 6 mesi, ed è pari al 75% dell' ultima indennità Naspi percepita (non può superare l' ammontare dell' assegno sociale). L' Asdi è condizionata alla ricerca attiva del lavoro, alla disponibilità a partecipare a iniziative di orientamento e formazione, e all' accettazione di adeguate proposte di lavoro DISCOLL Per il 2015 è prevista l' indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi (esclusi amministratori e sindaci), iscritti in via esclusiva alla gestione separata, non pensionati e privi di partita Iva. Servono almeno 3 mesi di contributi accreditati nel l' anno precedente. Inoltre nell' anno di cessazione del rapporto di lavoro serve un mese di contribuzione (o una collaborazione di 1 mese). La durata della prestazione è pari al 50% dei mesi di contribuzione accreditati, con un tetto di 6. L' importo è pari al 75%della retribuzione mensile fino a 1.195 euro, se questa è superiore non si può andare oltre i 1.300 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 14 gennaio 2015 Pagina 7 Corriere della Sera Pensionati Serravalle, i 5 Stelle contro l' ad Sarmi «Pensionato d' oro» Sul curriculum niente da dire. Massimo Sarmi, l' han riconosciuto tutti al momento della nomina, era l' uomo giusto per guidare la MilanoSerravalle. Ex amministratore delegato di Poste Italiane, una lunghissima carriera da manager pubblico alle spalle, ottimi rapporti con banche e istituti di credito. Il problema era la legge. Il decreto del ministro Madia è chiarissimo: «Stop agli incarichi di consulenza e alle cariche nelle controllate pubbliche per chi è già in pensione». E Sarmi è più che un pensionato. «Lui è un "pensionato d' oro"», dice Stefano Buffagni del Movimento Cinque Stelle. I grillini del Pirellone sulla vicenda hanno presentato tanto d' interrogazione alla giunta. Sarmi, stando al dettato del decreto Madia, non avrebbe diritto ad alcun compenso per il suo ruolo di ad in Serravalle. «E invece l' assessore ci ha risposto che Sarmi guadagna 240 mila euro lordi». «Uno stipendio fuori legge», dicono quelli del M5S. «La nomina non arriva dalla Regione ma da Asam, la holding finanziaria che a sua volta controlla Serravalle. Non c' è nessuna irregolarità», ha spiegato in aula l' assessore Garavaglia. «La giunta per difendere Sarmi, che gestisce oltre 180 chilometri di autostrade, si è arrampicata sugli specchi», attacca Buffagni: «Il decreto Madia vieta incarichi ai pensionati. Sarebbe il caso che la giunta riveda la nomina, altrimenti ci vedremo costretti a rivolgerci alla Corte dei conti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24