A Lady in Paris
Transcript
A Lady in Paris
A Lady in Paris di Ilmar Raaq Mercoledì 18 SETTEMBRE 2013 ore 21,00 - presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Villa Giovedì 19 SETTEMBRE 2013 ore 21,00 – con scheda critica di presentazione Venerdì 20 SETTEMBRE 2013 ore 15,00 – presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Lazzeri Venerdì 20 SETTEMBRE 2013 ore 21,00 – con scheda critica di presentazione Drammatico - 94 minuti - Tematiche: Anziani; Donna; Emigrazione; Rapporto tra culture 1 PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA – FESTIVAL DI LOCARNO 2012 Soggetto: Dalla natia Estonia, Anne accetta un'offerta di lavoro e arriva a Parigi. Il suo compito è di entrare a servizio di Frida, anziana signora da molti decenni residente a Parigi eppure anch'essa di origine russa. Frida è di carattere solitario, ruvido, scontroso. Ha come unico amico Stephane, in tempi lontani suo compagno al quale ha lasciato la proprietà di un bar bistrot. I primi giorni della convivenza sono particolarmente difficili. Frida fa capire di non gradire presenze estranee e tratta molto male la signora sua connazionale. Ma a poco a poco Anne riesce ad intaccare la corteccia di diffidenza e a farsi apprezzare. Tra le due donne comincia così un rapporto del tutto diverso. Titolo originale: Una Estonienne à Paris Nazione: Francia/Belgio/Estonia Anno: 2012 Cast: Jeanne Moreau (Frida), Laine Magi (Anne), Patrick Pineau (Stéphane), Piret Kaida, Ita Ever, Ago Anderson. Produzione: TS Production Distribuzione: Officine Ubu Valutazione Pastorale CEI: Forse, a pensarla bene mentre si svolge, la storia può sembrare facile e scontata: si comincia con un clima di diffidenza e di ostilità e si finisce con amabile reciprocità e comprensione. Ma il vero nucleo di finezza, arguzia, lucidità descrittiva sta tra i due momenti: ossia sul come si passa da uno stato all'altro. Qui il regista, che è anche autore della sceneggiatura, dimostra una grazia non comune nel dipanare i nodi centrali dl contrasto, nel toccare momenti di cinismo acuto, nello smussare angoli bui e toccare a poco a poco la normale evoluzione di una reciproca solidarietà femminile. Il tutto è reso possibile, e anzi favorito, dalla presenza di due protagoniste all'altezza: soprattutto Jeanne Moreau, che regala a Frida una maschera di autentica verità con un gamma infinità di espressioni che segnano il mutare di sentimenti, affetti, sensazioni. Uno spaccato bello e emozionante, al quale non è estraneo lo scenario di una Parigi sempre affascinante e misteriosa. Appuntamento al 25/26/27 settembre con L’Amore inatteso di Anna Giafferi Critica "Jeanne Moreau recita da anziana signora, Frida, in 'Une estonienne à Paris' (titolo originale, film di coproduzione franco estone). Come una regina al risveglio avvolta in vestaglia color oro riceve la nuova assistente a domicilio arrivata dall'est. (...) Due tipi di diversa malinconia si incontrano in questo film, una aggressiva, indomita, concentrata sulle pochissime piccole cose su cui non transigere, l'altra un po' spenta ma ancora curiosa di vita e di quella città che appare come un sogno avvolto nel buio, da cogliere attraverso lunghe passeggiate. Non per ricavarne immagini da cartolina, dice il regista Ilmar Raag, sceneggiatore e regista di cinema e tv (il suo 'The Class' è stato premiato a Karlovy Vary), ma perché Parigi è sempre stata un sogno per i giovani dell'est, colto soprattutto, dice, dopo aver visto 'I favoriti della luna' di Otar losseliani che ha catturato con occhi diversi alcuni misteri della capitale (...). Cornice creata per Jeanne Moreau, scarno, ma non senza un interessante processo di identificazione, un assaggio di occidente." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 16 maggio 2013) "Il regista, che si è scritto anche il testo, ha studiato con tatto e con finezza quei due caratteri seguendone molto da vicino prima i reciproci contrasti poi le graduali evoluzioni positive, rivolgendo le sue maggiori attenzioni al disegno complesso ma anche sottile della psicologia di Frida lasciandola ricreare a fondo da Jeanne Moreau. Certo, gli anni le si contano tutti - è nata nel '28 - ma il carisma celebre della sua voce continua a dare significati profondi a tutta la sua recitazione. Prima, negli anni Cinquanta, ai tempi di 'LesAmants' di Louis Malle che rischiò addirittura di far scandalo a una Mostra di Venezia, aveva cupe tensioni erotiche provocate anche dal fumo, oggi, ci fa ascoltare (nella edizione originale) solo delle inflessioni sensuali con sfumature roche, frutto sia dell'età sia del suo grandissimo talento, conquistando sempre. Come conquista la sua mimica, pur logora, e quella sua famosa eleganza che la induce anche qui a indossare quattro o cinque abiti di classe cui aggiunge, di suo, quelle lunghissime file di perle che io le ho viste tutta la vita. Non dimentico però di fronte a lei Laine Magi, l'attrice estone. Un viso con silenzi che parlano." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 16 maggio 2013) "Garbata, elegante commedia francese, racchiusa quasi per intero in un bell'appartamento borghese. (...) L'ottantacinquenne Jeanne Moreau, dagli occhi ancora fiammeggianti, duella a colpi di fioretto con la sorprendente Laine Magi. Che brave." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 16 maggio 2013)