Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici

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Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici
Il caso pratico
49
Tecniche finanziarie
di Pietro Busanelli,
Umberto Baldi Forti
e Lara Villani
Busanelli e Associati S.r.l.
Factoring indiretto:
un metodo per finanziare
i fornitori strategici
Il presente articolo analizza il caso di un’azienda, facente parte di un grande gruppo
operante nel settore dell’impiantistica elettrica industriale, che si è trovata nella
necessità di finanziare un incremento inaspettato del giro d’affari dovuto allo
sviluppo del settore fotovoltaico, in cui si sono canalizzate la maggior parte delle
risorse finanziarie dell’ultimo esercizio. A fronte di questo inaspettato sviluppo
commerciale, l’impresa ha deciso di rivolgersi a una società di factor con lo scopo
di trovare plafond di credito a sostegno del circolante.
l contratto di factoring, così come si presenta
nella sua versione «classica», consente a
un’impresa di cedere i propri crediti commerciali a un intermediario (factor) che ne diventa titolare e anticipa alla prima le somme scontate ad
un certo tasso. L’elemento centrale di tale operazione è rappresentato quindi dalla «cessione del
credito».
Vi sono imprese (per lo più società di notevoli dimensioni) che, nel contrarre un debito commerciale, provvedono esse stesse a stipulare l’accordo di cessione avente ad oggetto il proprio debito che, per conto del terzo creditore, viene trasferito a una società esercente il factoring. In altri termini, il credito che il fornitore vanterebbe
verso il proprio cliente viene trasferito al factor,
che solitamente è una società facente parte dello
stesso gruppo di quella debitrice.
Questa peculiare iniziativa rovesciata non incide
né sulla struttura né sulla funzione del contratto
classico di factoring.
I
Il factoring indiretto o reverse
Il factoring indiretto o reverse è quindi uno strumento attraverso il quale un’azienda organizza un
servizio, per consentire più che uno smobilizzo dei
propri crediti, uno smobilizzo dei crediti che i propri fornitori vantano nei confronti della stessa.
L’operatività funziona in modo «invertito» rispetto a una classica operazione di factor: è infatti la
società di factoring che stipula una convenzione
che prevede la gestione e conseguente regolamento di tutti i debiti verso fornitori, di norma a
condizioni concordate e in via esclusiva, che intendono aderire all’accordo. In questo caso l’elemento caratterizzante l’operazione è rappresentato
dalla gestione dei crediti/debiti, rispetto alla quale la cessione risulta una fase strumentale.
La decisione di ricorrere a tale strumento deve
essere collocata tra le scelte di gestione del capitale circolante e quindi nell’ambito della politica,
cioè l’insieme di quelle scelte che definiscono il
volume complessivo dell’investimento in crediti
commerciali, la loro composizione e la modalità
di valutazione, amministrazione e controllo. L’attuazione di una corretta politica di credito commerciale coinvolge generalmente le diverse aree
della gestione d’impresa e richiede risorse e
competenze specialistiche, solitamente riconducibili alla funzione di credit management, funzione spesso non disponibile all’interno (specialmente nelle Pmi).
Con questa fattispecie contrattuale risulta fondamentale la collaborazione tra la società di factoring e l’azienda convenzionata, caratterizzata
da uno scambio di informazioni costante (sia dal
punto di vista qualitativo che quantitativo) sia sui
rapporti di fornitura che sullo stato dei crediti;
per tale motivo diventa strategico per l’azienda
che vuole avvalersi di questo strumento attivare
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adeguate procedure gestionali in grado di raccogliere e gestire, a livello amministrativo, i flussi
informativi originati dai fornitori.
È quindi una tipologia contrattuale rivolta generalmente ad aziende con un portafoglio fornitori
frazionato e continuativo, che intendono avvalersi di un servizio finanziario in grado di assicurare un’assistenza completa nella gestione dei debiti di fornitura.
L’operatività è semplice: l’impresa debitrice si rivolge al factor chiedendo che questo si impegni
ad accettare in cessione i crediti dei propri fornitori relativi agli acquisti da essa effettuati. La società di factoring mette a disposizione dell’azienda convenzionata un adeguato plafond di fido debitore (che l’azienda utilizzerà indirettamente attraverso i propri fornitori), pro solvendo e/o pro
soluto a seconda del soggetto su cui ricade il rischio di insolvenza. Come nell’operazione classica, nel factoring indiretto pro solvendo il rischio
di insolvenza rimane a carico del cedente, mentre nel factoring indiretto pro soluto il rischio si
trasferisce a carico della società di factoring, assicurando al cedente il pagamento del credito.
Generalmente si sottoscrive in via preventiva un
accordo - quadro di factoring indiretto tra debitore e società di factor che i fornitori (i cedenti il
credito alla società di factoring) sono tenuti a
sottoscrivere alle condizioni definite nell’accordo
stesso. Su richiesta del cedente è possibile anticipare le somme oggetto del credito commerciale, previa accettazione del debitore, proporzionalmente all’ammontare dei crediti ceduti. In
quest’ultimo caso la società di factoring eroga al
cedente la differenza tra l’importo dei crediti riscossi e quanto anticipato, al netto delle commissioni e degli interessi concordati.
Non costituisce ostacolo alla redditività dell’operazione il fatto che il fornitore dovrà pagare al factor la commissione di factoring e gli interessi delle somme ottenute in anticipo. Generalmente la
somma che il fornitore è chiamato a sostenere per
il servizio di anticipo è, in linea di massima, pari al
costo che il fornitore avrebbe ugualmente sostenuto optando verso altre forme di finanziamento.
L’operazione può essere effettuata tramite diverse soluzioni tecniche:
• con o senza finanziamento;
• con o senza garanzia;
• con riconoscimento scritto della «Lettera
d’Inizio Rapporto» (L.I.R.) da parte del debitore ceduto;
• con riconoscimento scritto delle singole cessioni da parte del debitore ceduto.
I fornitori veduti vengono solitamente soggetti a
una adeguata valutazione sull’«affidabilità bancaria», al fine di procedere all’anticipazione del
credito oggetto di cessione. All’azienda convenzionata viene generalmente richiesta la collaborazione necessaria allo sviluppo del progetto, con
tempi e modi da definire congiuntamente, ma
con l’obiettivo comune di raggiungere e soddisfare le necessità finanziarie del maggior numero di
fornitori, consolidando le relazioni e avendo comunque ben presente la tutela reciproca nella
gestione dei rischi sui crediti ceduti.
I vantaggi dell’operazione
I benefici del ricorso al factoring indiretto sono
sostanzialmente gli stessi dell’operazione «classica» e riguardano essenzialmente lo svolgimento delle funzioni amministrative e contabili, il disegno della strategia commerciale, la gestione finanziaria e l’organizzazione dell’azienda.
Per quanto riguarda l’aspetto amministrativocontabile, il factoring consente di ricondurre a
un unico rapporto tutte le rilevazioni attinenti ai
crediti verso la clientela. In questo modo il fornitore si alleggerisce di tutti gli oneri relativi alla
tenuta della contabilità clienti e all’amministrazione dei crediti.
Dal punto di vista della politica commerciale la
società di factor è tra l’altro in grado di fornire
informazioni sulle imprese e sul mercato rendendo così più sicuri i rapporti commerciali.
Il vantaggio finanziario è evidente per il creditore, nel caso in cui il factor anticipi le somme cedute, perché viene trasformato un termine di pagamento differito in uno per contanti. Quando
poi la cessione avviene con l’assunzione, da parte
del factor, del rischio di inadempimento, l’impresa cedente resterà esente dai rischi che normalmente accompagnano il rapporto di credito, rendendo più sicuro il rapporto commerciale con il
fornitore.
Dal punto di vista del debitore si riescono a raggiungere dei benefici finanziari notevoli che scaturiscono dall’immediata solvibilità dei crediti
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vantati da propri fornitori. Difatti l’impresa debitrice, garantendo il pagamento sicuro delle forniture di merci e servizi, potrà ottenere più facilmente dei termini di pagamento medio/lunghi o,
in alternativa, degli sconti merci piuttosto elevati. Inoltre, l’impresa debitrice, ha l’ulteriore beneficio di ottenere castelletti merci più elevati da
parte dei fornitori commisurati con il fido concesso da parte della società di factoring, trasformandosi di fatto in un elemento strategico per
l’indotto degli approvvigionamenti e per le vendite dell’azienda.
I vantaggi possono essere riassunti come segue:
• per la società cedente (il fornitore–creditore):
– assistenza per le problematiche gestionali,
gli adempimenti formali e operativi sulle
forniture;
– semplificazione delle procedure di riconoscimento dei crediti;
– verifica del materiale documentale;
– pianificazione dei pagamenti;
• per il debitore ceduto:
– aumento della capacità di credito dai propri
fornitori;
– possibilità di programmare i pagamenti;
– utilizzo del debito di fornitura come una
fonte di finanziamento alternativa tramite
una maggiore dilazione dei tempi di pagamento ai fornitori;
– miglioramento del MOL grazie a un aumento degli sconti sugli acquisti;
– accreditamento dell’impresa nel mercato.
Il caso
Di seguito esponiamo il caso di un’azienda facente parte di un grande gruppo operante nel settore dell’impiantistica elettrica industriale che si è
trovata nella necessità di finanziare un incremento inaspettato del giro d’affari dovuto allo
sviluppo del settore fotovoltaico, in cui si sono canalizzate la maggior parte delle risorse finanziarie dell’ultimo esercizio.
A fronte di questo inaspettato sviluppo commerciale, l’azienda «Alfa» ha deciso di rivolgersi a
una società di factor con lo scopo di trovare plafond di credito a sostegno del circolante. L’obiettivo a cui si vuole arrivare è duplice: da un lato finanziare l’incremento consistente e improvviso
del fatturato; dall’altro, di fare fronte, mediante
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un’adeguata gestione amministrativa, a un nuovo assetto commerciale che vede il coinvolgimento di nuovi soggetti alla quale vengono avanzate
richieste di fornitura impegnative per importo e
regolamento, rispetto alla normale routine
aziendale adottata fino a quel momento.
Come evidenziato dai risultati di Conto economico (Tavola 1), il fatturato nell’ultimo esercizio ha
registrato un aumento oltre il 300% rispetto al
dato dell’anno precedente. Ciò ha comportato il
conseguente incremento dei costi sostenuti per
l’acquisto di materie prime e di servizi accessori
all’attività.
L’azienda in questione può essere classificata tra
le aziende in forte sviluppo, caratterizzate da un
consistente assorbimento di risorse che, se non
adeguatamente governato, tende a generare un
disequilibrio finanziario in grado di minare la
stabilità patrimoniale dell’impresa con conseguenze devastanti per la sopravvivenza dell’azienda stessa.
Nello Stato patrimoniale (Tavole 2 e 3) si può osservare come l’incremento del business abbia inciso in particolar modo sui crediti verso clienti
che rappresentano il 59,5% del fatturato e come
l’assorbimento di risorse finanziarie generato
dalle tempistiche di dilazione sia stato gestito
tramite il ricorso al credito bancario di breve termine per 56,89%, mentre per il restante 43,11%
si sono utilizzate le dilazioni concesse dai fornitori, diminuite da 139 gg a 85 gg per effetto dei
nuovi rapporti commerciali instaurati con nuovi
partners commerciali.
L’alternativa a un castelletto factor è rappresentata, laddove non siano disponibili capitali propri, dai fidi a breve termine messi a disposizione
dal sistema bancario (d’altro canto percorrere
questa strada significa essere sottoposti al giudizio di merito sviluppato dagli Istituti di credito
per l’assegnazione del rating d’impresa).
Nel caso dell’azienda «Alfa S.r.l.», il plafond concesso dalla società di factor è pari ad euro
5.000.000,00 per un castelletto per anticipo clienti (operazione «classica») in pro soluto; ed euro
3.500.000 per un castelletto fornitori (operazione
di factor «indiretto») in pro solvendo.
I dati definitivi di Stato patrimoniale e Conto
economico, in quanto il primo esercizio di utilizzo
di questa operazione finanziaria non si è ancora
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Tavola 1 - Conto economico azienda «Alfa S.r.l.»
CONTO ECONOMICO
Ricavi
Δ di Magazzino
Produzione Dell’esercizio
Acquisto di Merci
Oneri accessori alla rivendita
Spese per Servizi
Oneri Amministrativi
Oneri Diversi / Commerciali
VALORE AGGIUNTO
Costo del Lavoro
Canoni di Leasing
MOL
Ammortamenti
REDDITO OPERATIVO
Oneri Finanziari
1a
19.031.317
705.460
19.031.317
9.292.720
37.070
5.690.420
1.659.692
46.830
3.010.046
2.269.588
0
740.458
235.397
505.061
344.300
%
100%
3,71%
103,71%
48,83%
0,19%
29,90%
8,72%
0,25%
15,82%
11,93%
0%
3,89%
1,24%
2,65%
1,81%
Δ%
-
2a
18.095.622
103.577
17.992.045
7.745.246
23.520
4.690.755
1.613.010
92.070
3.827.444
2.586.956
0
1.240.488
380.014
860.475
294.473
%
100%
0,57%
99,43%
42,80%
0,13%
25,92%
8,91%
0,51%
21,15%
14,30%
0%
6,86%
2,10%
4,76%
1,63%
Δ%
4,92%
114,68%
8,84%
16,65%
36,55%
17,57%
2,81%
96,61%
27,16%
13,98%
0%
67,53%
61,43%
70,37%
14,47%
3a
75.272.721
2.712.926
77.985.647
52.795.701
389.176
12.550.326
3.246.369
256.142
8.747.933
3.340.903
8.015
5.399.015
180.000
5.219.015
647.645
%
100%
3,60%
103,60%
70,14%
0,52%
16,67%
4,31%
0,34%
11,62%
4,44%
0,01%
7,17%
0,24%
6,93%
0,24%
Δ%
315.97%
2.719,23%
333,45%
581,65%
1.554,68%
167,55%
101,26%
178,21%
128,56%
29,14%
0%
335,23%
52,63%
506,53%
32,01%
Proventi e Oneri straordinari
145.088
0,76%
-
141.176
0,78%
2,69%
168.657
0,22%
19,46%
Risultato d’Esercizio
(al lordo delle Imposte)
305.850
1,61%
-
707.178
3,91%
131,22%
4.740.027
6,30%
570,27%
Tavola 2 - Stato patrimoniale attivo azienda «Alfa S.r.l.»
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
Depositi Bancari
Crediti Vs. Clienti
Crediti Diversi
Magazzino
TOT. ATT. BREVE
Imm. Immat.
Imm. Mat.
Imm. Finanziarie
TOT. ATT. M/L
TOTALE ATTIVITA’
1a
88.197
11.460.534
202.061
5.356.574
17.107.367
77.624
397.243
5.986
480.853
17.588.220
%
97,27%
2,73%
100%
2a
236.015
11.005.724
238.000
5.252.997
16.732.735
75.374
589.653
77.468
742.495
17.475.230
%
95,75%
4,25%
100%
3a
2.610.815
44.807.512
5.672.999
7.965.922
61.057.249
98.277
717.243
1.656.026
2.471.547
1.529.339
%
96,11%
3,89%
100%
Tavola 3 - Stato patrimoniale passivo azienda «Alfa S.r.l.»
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
Altri Debiti a Breve
1a
1.382.687
%
Debiti v/istituti di credito a breve
5.908.790
3.487.324
Debiti v/fornitori
6.483.838
6.372.327
TOT. PASS. A BREVE
Fondo TFR / Rischi
13.775.316
529.182
78,32%
2a
1.259.036
11.118.688
664.439
Debiti v/istituti di credito a m/l
171.177
2.214.905
Altri Debiti a m/l
55.980
55.980
TOT. PASS. A M/L
Capitale Sociale
756.339
120.600
Riserve
4,30%
2.935.324
120.600
2.826.047
2.935.965
Risultato d’esercizio
109.918
364.654
TOT. PATR. NETTO
TOTALE PASSIVITA’
3.056.565
17.588.220
17,38%
100%
3.421.219
17.475.230
%
3a
5.360.461
%
25.539.860
19.348.903
63,63%
50.249.224
767.689
79,10%
4.294.657
55.980
16,80%
5.118.326
120.600
8,06%
3.300.619
4.740.027
19,58%
100%
8.161.246
63.528.796
12,85%
100%
53
Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 6/2012 - Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici
concluso, non sono in nostro possesso, ma nonostante ciò è comunque possibile ipotizzare l’impatto economico/finanziario di un’operazione siffatta sui dati dell’ultimo esercizio a disposizione,
che è possibile osservare nelle Tavole 4, 5 e 6.
Innanzitutto è possibile osservare una diminuzione dei crediti commerciali a seguito della cessione pro soluto di parte dei crediti alla società di
factor, con conseguente diminuzione dell’utilizzo
dell’affidamento bancario a breve. Aumenta invece il debito commerciale grazie all’operazione
di factor indiretto che permette dilazioni di pagamento maggiori verso i fornitori e una maggiore affidabilità dal punto di vista della solvibilità.
Di fatto si è operato una sostituzione degli affi-
damenti bancari con finanziamenti concessi dai
propri fornitori.
In Conto economico ciò si traduce in maggiori
sconti commerciali sugli acquisti che, nella fattispecie, sono stati ipotizzati pari al 5% sull’80%
dell’incremento delle forniture. Con conseguente miglioramento dei margini reddituali.
Infine, nelle Tavole 7 e 8, vengono messi in evidenza i miglioramenti dei margini reddituali e indici patrimoniali, che ricordiamo essere uno dei
principali punti di riferimento nella valutazione
del merito creditizio operata dagli Istituti di credito.
Conclusioni
In una fase di sviluppo, come nel caso dell’azien-
Tavola 4 - Conto economico azienda «Alfa S.r.l.»- post operazione
CONTO ECONOMICO
Ricavi
Δ di Magazzino
1°
%
Δ%
2a
%
Δ%
3a
%
Δ%
19.031.317
100%
-
18.095.622
100%
4,92%
75.272.721
100%
315.97%
705.460
3,71%
-
103.577
0,57%
114,68%
2.712.926
3,60%
2.719,23%
Produzione Dell’esercizio
19.031.317
103,71%
-
17.992.045
99,43%
8,84%
77.985.647
103,60%
333,45%
Acquisto di Merci
9.292.720
48,83%
-
7.745.246
42,80%
16,65%
51.001.675
67,76%
558,49%
Oneri accessori alla rivendita
37.070
0,19%
-
23.520
0,13%
36,55%
389.176
0,52%
1.554,68%
Spese per Servizi
5.690.420
29,90%
-
4.690.755
25,92%
17,57%
12.550.326
16,67%
167,55%
Oneri Amministrativi
1.659.692
8,72%
-
1.613.010
8,91%
2,81%
3.246.369
4,31%
101,26%
46.830
0,25%
92.070
0,51%
96,61%
256.142
0,34%
178,21%
VALORE AGGIUNTO
3.010.046
15,82%
-
3.827.444
21,15%
27,16%
10.541.959
14,91%
175,43%
Costo del Lavoro
2.269.588
11,93%
-
2.586.956
14,30%
13,98%
3.340.903
4,44%
29,14%
Canoni di Leasing
0
0%
-
0
0%
0%
8.015
0,01%
0%
MOL
740.458
3,89%
-
1.240.488
6,86%
67,53%
7.201.056
14,01%
175,43%
Ammortamenti
235.397
1,24%
-
380.014
2,10%
61,43%
180.000
0,24%
52,63%
REDDITO OPERATIVO
505.061
2,65%
-
860.475
4,76%
70,37%
7.193.041
9,32%
715,02%
Oneri Finanziari
344.300
1,81%
-
294.473
1,63%
14,47%
647.645
0,24%
32,01%
Proventi e Oneri straordinari
145.088
0,76%
-
141.176
0,78%
2,69%
168.657
0,22%
19,46%
Risultato d’Esercizio
(al lordo delle Imposte)
305.850
1,61%
-
707.178
3,91%
131,22%
6.534.053
8,68%
1.691,85%
Oneri Diversi / Commerciali
Tavola 5 - Stato patrimoniale attivo azienda «Alfa S.r.l.» - post operazione
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
Depositi Bancari
Crediti Vs. Clienti
Crediti Diversi
Magazzino
TOT. ATT. BREVE
Imm. Immat.
Imm. Mat.
Imm. Finanziarie
TOT. ATT. M/L
TOTALE ATTIVITA’
1a
88.197
11.460.534
202.061
5.356.574
17.107.367
77.624
397.243
5.986
480.853
17.588.220
%
97,27%
2,73%
100%
2a
236.015
11.005.724
238.000
5.252.997
16.732.735
75.374
589.653
77.468
742.495
17.475.230
%
95,75%
4,25%
100%
3a
4.804.841
39.807.512
5.672.999
7.965.922
57.851.275
98.277
717.243
1.656.026
2.471.547
60.322.822
%
95,90%
4,10%
100%
54
Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 6/2012 - Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici
gioramento di quelli finanziari (Tavola 9) che ne
contraddistinguono l’assorbimento di risorse dovuto alla necessità di fare fronte al nuovo assetto finanziario.
da «Alfa», la performance generata dal business
è caratterizzata, oltre che da un incremento dei
ricavi e conseguente aumento degli indicatori
reddituali (Tavola 10), anche da un generale peg-
Tavola 6 - Stato patrimoniale passivo azienda «Alfa S.r.l.» - post operazione
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
Altri Debiti a Breve
1a
1.382.687
%
Debiti v/istituti di credito a breve
5.908.790
3.487.324
Debiti v/fornitori
6.483.838
6.372.327
TOT. PASS. A BREVE
Fondo TFR / Rischi
13.775.316
529.182
78,32%
2a
1.259.036
11.118.688
664.439
Debiti v/istituti di credito a m/l
171.177
2.214.905
Altri Debiti a m/l
55.980
55.980
TOT. PASS. A M/L
Capitale Sociale
756.339
120.600
Riserve
4,30%
3a
5.360.461
%
17.039.860
22.840.903
63,63%
45.249.224
767.689
75,01%
4.294.657
55.980
2.935.324
120.600
2.826.047
2.935.965
Risultato d’esercizio
109.918
364.654
TOT. PATR. NETTO
TOTALE PASSIVITA’
3.056.565
17.588.220
17,38%
100%
%
3.421.219
17.475.230
16,80%
5.118.326
120.600
8,48%
3.300.619
6.534.053
19,58%
100%
9.955.272
60.322.822
16,50%
100%
Tavola 7 - Indici finanziari azienda «Alfa S.r.l.» - post operazione
Capitale Circolante Netto
Indice di liquidità di 2° grado
Margine di Tesoreria
Indice di liquidità di 1° grado
Giorni Clienti
Giorni Fornitori
Posizione Finanziaria Netta
1a
2a
3a
3.332.051
1,24
2.024.523
0,85
183gg
119gg
6.047.750
5.614.048
1,50
361.051
1,03
184gg
139gg
5.522.195
12.602.051
1,28
4.636.129
1,10
160gg
103gg
13.627.935
Tavola 8 - Indici reddituali azienda «Alfa S.r.l.» - post operazione
1a
2a
3a
ROE (Return On Equity)
3,60
10,66
65,63
ROI (Return On Investment)
2,87
4,92
11,63
ROS (Return On Sales)
3,28
5,38
9,46
Indice di indebitamento (Leverage)
5,75
5,11
6,06
Incidenza gestione extra operativa
0,22
0,42
0.93
Indice di rotazione del capitale investito
1,08
1,04
1,25
Tavola 9 - Indici finanziari azienda «Alfa S.r.l.»
Capitale Circolante Netto
Indice di liquidità di 2° grado
Margine di Tesoreria
Indice di liquidità di 1° grado
Giorni Clienti
Giorni Fornitori
Posizione Finanziaria Netta
1a
2a
3a
3.332.051
1,24
2.024.523
0,85
183gg
119gg
6.047.750
5.614.048
1,50
361.051
1,03
184gg
139gg
5.522.195
10.808.025
1,22
2.385.574
1,06
181gg
85gg
23.921.961
Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 6/2012 - Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici
Difatti è evidente un aumento della forbice dei
giorni di regolamento crediti/debiti che passa da
45 gg a 95 gg per effetto di una diminuzione delle tempistiche di pagamento delle forniture, conseguenza dei nuovi rapporti commerciali che
prediligono tempistiche di pagamento immediate a quelle differite.
Si registra inoltre un aumento del capitale circolante netto per effetto di una maggior incidenza
dei crediti vs. clienti, rispetto ai debiti commerciali, il cui volume aumenta meno che proporzionalmente rispetto all’esercizio precedente per il
motivo sopra citato.
Poiché a fronte di un’improvvisa esplosione di
fatturato si verifica un improvviso assorbimento
di risorse finanziarie, con conseguente peggioramento di principali indicatori utilizzati dalle banche nella valutazione per l’assegnazione del rating aziendale, si corre il rischio che tali variazioni vengano valutate al di fuori del giusto contesto
(appunto di sviluppo aziendale). L’errata interpretazione che ne deriva rischia di penalizzare la
valutazione del merito creditizio dell’impresa che
si vede limitare significativamente ogni possibilità di accesso al credito bancario, o, laddove concesso, accompagnato da costi assai elevati.
L’utilizzo di un castelletto factor, come abbiamo
visto, nella sua versione «classica» o «indiretta»,
aiuta a risolvere parte di queste problematiche
grazie anche al frazionamento del rischio su soggetti che, ancorché collegati al sistema bancario,
non lo influenzano direttamente, soprattutto per
quel che concerne l’ammontare del plafond concesso.
Inoltre, la specializzazione nella gestione del credito commerciale e suo regolamento aiuta l’impresa a fare fronte a un’improvvisa necessità di
organizzare l’amministrazione legata agli incassi/pagamenti che, se non adeguatamente gover-
55
nata, potrebbe portare a inefficienze procedurali che si tradurrebbero in disequilibri finanziari
con inevitabili conseguenze negative sul piano
della valutazione di merito effettuata dagli Istituti di credito.
Nel caso in esame, la società «Alfa S.r.l.» si è rivolta ad un factor, inizialmente, per la richiesta
di un’operazione «classica» di smobilizzo crediti
pro soluto con l’intento di abbassare l’incidenza
dei «crediti vs. clienti» sul fatturato. Difatti la
cessione pro soluto permette all’impresa, dietro
pagamento di una commissione che remunera il
rischio assunto dalla società finanziaria, di chiudere la posizione nei confronti dei clienti a fronte del trasferimento del rischio di insolvenza in
capo alla società di factor.
Congiuntamente si è pensato di agire anche sul
fronte fornitori tramite l’operazione di factor indiretto volta a mettere a disposizione dell’azienda cliente (il debitore ceduto) un plafond capace
di scontare il debito dei partner commerciali
maggiormente significativi in termini di volumi e
frequenza delle forniture, legati al mercato dei
pannelli fotovoltaici e materiale accessorio.
In termini contabili il trasferimento dei debiti vs.
fornitori alla società di factor, essendo impostato
con la clausola pro solvendo, non sortisce modifiche particolari al debito commerciale, fatta eccezione per un incremento del valore assoluto dovuto a nuove dilazioni di pagamento trattate con
la società di factor, il cui ruolo può essere paragonato a quello di una «stanza di compensazione» nel rapporto con il proprio fornitore.
Gli effetti che si vogliono ottenere mediante una
strategia finanziaria siffatta sono riconducibili
essenzialmente da un lato a vantaggi strategici
nelle politiche commerciali e di marketing, dall’altro a vantaggi puramente economici.
Per quanto riguarda il primo aspetto, l’obiettivo
Tavola 10 - Indici reddituali azienda «Alfa S.r.l.»
1a
2a
3a
ROE (Return On Equity)
3,60
10,66
58,08
ROI (Return On Investment)
2,87
4,92
8,22
ROS (Return On Sales)
3,28
5,38
7,08
Indice di indebitamento (Leverage)
5,75
5,11
7,78
Incidenza gestione extra operativa
0,22
0,42
0,91
Indice di rotazione del capitale investito
1,08
1,04
1,18
56
Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 6/2012 - Factoring indiretto: un metodo per finanziare i fornitori strategici
è rappresentato da un abbassamento degli oneri
sostenuti per l’acquisto che l’azienda ha stimato
poter essere pari almeno al 5% di quelli sostenuti nell’ultimo esercizio, con il conseguente miglioramento del MOL.
Per quanto riguarda l’aspetto economico non si
dovrebbero registrare particolari variazioni degli oneri finanziari. Questo perché il risparmio di
costo sostenuto è compensato da un incremento
del volume di affidamento utilizzato con il factor.
I maggiori benefici, da questo punto di vista, si
traducono in una maggiore elasticità nella gestione degli incassi e pagamenti che non influisce
negativamente sull’equilibrio finanziario.
In generale, invece, è possibile che vi sia un miglioramento degli indicatori dovuto a:
• un minore utilizzo del credito bancario;
• una diminuzione dei crediti vs. clienti a fronte
di un aumento delle disponibilità finanziarie
(per quanto riguarda l’utilizzo del factor nella
sua versione «classica»);
• un maggior utilizzo del debito commerciale
con conseguente miglioramento della posizione finanziaria netta (generalmente nel calcolo
della PFN vengono esclusi i debiti commerciali in quanto considerati non onerosi).