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Impresa & territori 15
Il Sole 24 Ore
Martedì 8 Marzo 2016 - N. 67
Competitività. L’osservatorio supply chain finance del Politecnico di Milano rivela come le Pmi italiane si affidano ancora ai sistemi più tradizionali
Italia in ritardo sul credito di filiera
Finlombarda
Varese
battezza
i minibond
Un mercato potenziale di 570 miliardi di euro ma i canali di finanziamento innovativi sono agli inizi regionali
LOMBARDIA
Carlo Andrea Finotto
MILANO
pOttenere finanziamenti in epo-
cadicrisiedicreditcrunchnonèfacileperleimprese.SoprattuttoPmi
e micro. In parallelo, spesso, le stesse aziende vantano nei confronti
dei clienti crediti che faticano a riscuotere o, nella migliore delle ipotesi, i cui tempi di incasso sono lunghi: il tempo medio di incasso per le
grandi aziende è di 95,8 giorni, rispetto a una media europea di 53;
mentreperlePmisisalea149giorni,
contro i 45 europei.
Per sfuggire a questi nodi che rischiano di strangolare – e negli ultimi anni hanno strangolato – numerose realtà manifatturiere, diventa
fondamentale trovare sistemi per
finanziare il capitale circolante e
sopravvivere. E di fronte a un bisogno essenziale si è sviluppato un
contesto di offerte sempre più
complesse. Secondo l’Osservatorio supply chain finance, della
School of management del PolitecnicodiMilano–cheverràpresentato dopodomani giovedì 10 marzo –
il mercato potenziale tocca infatti i
570 miliardi di euro. È questo «il valore delle fatture in attesa di essere
pagate (montecrediti), circa il doppio del valore tedesco, che ha però
un Pil notevolmente superiore»
spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio. Ma, al momento il cosiddetto
“credito di filiera” raggiunge in Italiaunvaloreinferioreai150miliardi
(146, per la precisione). Le potenzialità sono quindi grandi.
Imprese e controparti restano
ancorate,perilmomento,amodelli “classici” di finanziamento del
capitale circolante, ma cominciano a farsi strada anche forme più
innovative e slegate dalla pura
analisi dei dati finanziari ed economici: uno degli aspetti, quest’ulti-
mo, spesso criticato dalle Pmi e
giudicato penalizzante per l’ottenimento di credito da banche od
operatori finanziari.
La maggior parte delle operazioni avvengono attraverso l’anticipo
fattura – la forma di finanziamento
che prevede l’anticipo, da parte di
un operatore finanziario, di una o
più fatture non riscosse – oppure
con il factoring, il meccanismo che
prevede la cessione di crediti commerciali vantati da un’azienda verso la propria clientela. Il dato dell’Osservatorio del Politecnico sul
montecrediti(afine2014)relativoa
questi due sistemi raggiunge i 543
miliardi. Mentre i sistemi innovati-
L’EVOLUZIONE NECESSARIA
Perego: «Occorre estendere
la digitalizzazione dei processi
superare l’ottica delle singole
aziende e tutti gli attori
coinvolti devono fare sistema
LA PAROLA
CHIAVE
Supply chain finance
7Con la definizione inglese
Supply chain finance: si intende
l’insieme delle soluzioni che
consentono a un’impresa di
finanziare il proprio capitale
circolante, facendo leva non solo
sulle sue caratteristiche
economiche, finanziarie o di
business, ma anche sul ruolo che
essa ricopre all’interno della
supply chain in cui opera.
Emblematici i casi dei fornitori di
Gucci o del gruppo di Renzo
Rosso, garantiti dalle aziende
capofila per un accesso al credito
più agevole
vi di finanziamento non superano i
5 miliardi. L’Osservatorio supply
chainfinancedelPolitecnicopunta
l’accento proprio su questo aspetto, sottolineando come la maggioranza degli operatori bancari (quasi 400) offre l’anticipo fattura, le società di factoring sono circa 40,
mentre sono solo poche unità i provider di soluzioni innovative. Inoltre, spiega Perego, sebbene le soluzioni di supply chain finance si stiano ampliando, in Italia siamo ancoraagliinizi.Cisonocasivirtuosiche
escono dai canali tradizionali: in
Toscana Gucci che “garantisce”
per la propria catena di artigiani
fornitori agevolandone l’accesso al
credito; un sistema simile lanciato
da Renzo Rosso che affianca la garanzia ai propri fornitori al rispetto
di un “rating di qualità” da rispettare; Whirpool che consente ai propri partner di scontare le fatture attraverso una piattaforma digitale,
tagliando tempi e costi.
Maspuntanoanchenuoveinziative,comelarecenteInstaPartners,
fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula con alcuni giovani soci: su
una piattaforma le Pmi possono caricarelelorofattureecederleaoperatori terzi. Il meccanismo può anche prevedere una sorta di asta che
sibasasuilivellidiscontoesulcosto
di commissione. Rispetto al canale
tradizionale – quello delle banche –
a fare la differenza sono spesso i
tempi di risposta.
Qualcosa si muove, insomma,
ma per sfruttare appieno il potenziale del mercato «ci sono principalmente tre strade – sottolinea Perego –: estendere la digitalizzazione dei processi a tutte le soluzioni,
per renderle più competitive e facilmente accessibili. L’ottica di filieradevesostituirequelladisingola azienda in ogni ambito. Infine,
tutti gli attori, imprese industriali e
commerciali, istituti finanziari e
nuovioperatoridelcredito,Itservice provider e associazione di categoria devono fare sistema».
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Matteo Meneghello
La fotografia del settore
VARESE
pFinlombarda, la finanziaria
MONTE CREDITI DELLE IMPRESE
Crediti commerciali al 31//12. Valori in miliardi di euro
Crediti commerciali
Soluzioni di incasso
Pubblica
amministrazione
Anticipo
fattura
TOTALE
570
90 (16%)
Altre soluzioni
35 (6%)
<5 (-1%)
B2B
Mercato
non servito
436 (76%)
da disponibile a esaminare richieste di convenzionamento di reverse factoring e di interventi
finanziari connessi a crediti commerciali vantati dai fornitori delle
stesse aziende. I fornitori appartenenti alla filiera avranno così maggior accesso al credito, condizioni
migliori e velocità di smobilizzo.
Le aziende leader potranno dal
canto loro stabilizzare e fidelizzare i fornitori, rimodulare i tempi di
pagamento e ridurre complessità
e costi amministrativi. Per le
aziende del territorio , negli stessi
giorni, è stata avviata una collaborazione Confindustria-Sace destinata a sostenere la competitività internazionale delle imprese e
in particolare delle Pmi, attraverso un miglior accesso ai prodotti e
servizi assicurativo-finanziari.
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Sede in
Sede estera
Turnover
Italia operations in Italia
(mld €)
56 (10%)
B2C
Export
Numero di players
Factoring
79 (14%)
22 (4%)
della Regione Lombardia, si
prepara a lanciare nuovi prodotti allo scopo di mettere a disposizione del territorio, nel
corso dell’anno, oltre un miliardo di finanziamenti. L’annuncio è stato dato ieri, durante un
convegno organizzato insieme
all’Unione industriali della
provincia di Varese. «Le aziende - ha detto Riccardo Comerio, presidente di Univa - devono rimettersi in discussione,
anche dal punto di vista finanziario. Solo l’innovazione finanziaria porta a organizzazioni moderne in grado di affrontare nuove sfide».
È atteso il debutto, in particolare del progetto minibond, che
metterà a disposizione 300 milioni per le imprese che intendono finanziarsi con strumenti
alternativi al credito bancario,
quale l’emissione di obbligazione: il taglio è tra 1 e 20 milioni,
Finlombarda le sottoscriverà
fino al 40% e le imprese che le
emetteranno fruiranno di un
voucher di 30mila euro a coprire le spese. Un altro progetto
prevede il supporto del partenariato pubblico privato, con
un plafond di 70 milioni. Nel
2015 Finlombarda ha erogato
990 finanziamenti per 257 milioni, e oltre 2.400 contributi
per 84 milioni a imprese, cittadini ed enti lombardi.
«La ripresa prende vigore ha spiegato Ignazio Parrinello,
presidente di Finlombarda -:
vogliamo rafforzare l’impegno
nell’ascolto dei territori, per
aiutare le imprese a crescere».
Infine Massimo Garavaglia, assessore regionale all’Economia ha sottolineato la volontà
di «mettere a disposizione degli imprenditori strumenti per
favorire crescita e sviluppo».
TRANSATO ANNUO DEI CREDITI COMMERCIALI
421 (73%)
Factoring
27-32
6-8
183
Anticipo fattura
> 340
11-13
360
Forfaiting
30-40
7-10
–
Invoice auction
1-3
2-4
< 0,5
Dynamic discount
1-3
6-8
< 0,5
Purchaising finance
2-4
–
< 0,5
Inventory finance
1-3
4-6
< 0,5
Carta di credito
1-3
–
1
Fonte: Politecnico di Milano
Il caso. L’accordo con Cariparma ed Eurofactor garantisce i fornitori di Fincantieri
Modello Friuli VG per i cantieri
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
Barbara Ganz
pUn accesso al credito più faci-
le per le oltre 4mila aziende fornitrici di Fincantieri; lo prevede il
rinnovo dell’accordo fra l’azienda, Gruppo Cariparma Crédit
Agricole ed Eurofactor. La convenzione è stata firmata a Trieste,
e prevede che Eurofactor, società
del Gruppo Crédit Agricole specializzatanelfactoring,acquisisca
i crediti delle aziende che forniscono prodotti e servizi a Fincantieri, anticipandone gli importi; il
Gruppo Cariparmaprovvederà a
mettere a disposizione delle stesse aziende ulteriori linee di credito per il rilascio di garanzie commerciali e l’erogazione di anticipi
su i contratti. La logica è quella del
sostegno alla Supply Chain, e alle
numerose Pmi che fanno sistema
con il Gruppo Fincantieri: «Nel
contesto dell’attuale delicata fase
di ripresa, in cui l’accesso al credito è più selettivo, questo accordo
assume per le Pmi dell’indotto
Fincantieri una particolare valenza di sostegno e mantenimento
del tessuto produttivo»,ha spiegato il direttore di FriulAdria Ghisellini a nome del Gruppo Cariparma Crédit Agricole .
Nel segno del supporto finanziario alle imprese appartenenti
alle filiere produttive delle aziende medio-grandi e dei grandi
gruppi industriali va anche l’accordo raggiunto fra Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, e UniCredit (attraverso la controllata UniCredit Factoring). Lo strumento è
quello del reverse factoring, che
consente di finanziare i fornitori
appoggiando il rischio sull’azienda capo-filiera, grazie alla garanziaoffertadallacessionedelcredito. L’accordo - firmato lo scorso
febbraio - riguarda tutte le imprese del territorio associate e prevede che UniCredit Factoring si ren-